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 RELAZIONE TECNICA - MANUALE OPERATIVO
 TRATTAMENTO DOCUMENTI NELLA TENDA AD
            AZOTO (23.01.2018)

             A. Stumpo – M. Taverniti

                 IIT B4-07/2020

                  Nota Interna

                Settembre 2020

                      Iit
        Istituto di Informatica e Telematica
C - Iit - Consiglio Nazionale delle Ricerche
Istituto di Informatica e
         Telematica
      Sede di Cosenza
                                NOTA INTERNA

                REL AZIONE TECNICA -
M AN U AL EOP ER ATI V O TR ATT AME N TO
D OCU MEN TI NELL A TE ND A AD AZ OTO

                                  Id documento:                OP_tenda

                                  Id Alfresco:

                                  Date:                        23/01/18

                                  Autore(i):                   Stumpo Antonio, Taverniti Maria

                                  Stato del documento:         Definitivo

 Abstract:
Il presente documento presenta l’attività di lavorazione in abiente anossico finalizzata alla pulitura e
disinfestazione di materiale documentale compromesso da attacchi parassitari effettuata attraverso
l’uso di un generatore di azoto e una tenda a tenuta stagna. Nella prima parte ci si è occupati di aspetti
più generali riguardanti i gas inerti, in particolare l’azoto; nella seconda parte è stata descritta passo
passo la procedura da seguire in caso di incidenti dovuti a fuoriuscita di azoto dal locale confinato o in
caso di asfissia all’interno della tenda; nel terzo capitolo, prima della parte conclusiva, è stata descritta
passo passo l’attività di lavorazione in tutte le sue fasi, iniziale, intermedia e conclusiva.

                                          VISIBILITÀ: INTERNO                                         1 / 16
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Istituto di Informatica e Telematica    TRATTAMENTO DOCUMENTI NELLA                          Date: 23/01/18
Sede di Cosenza                                TENDA AD AZOTO

                        Info sul processo di produzione ed approvazione

                                                      Nome                Data
                                          Stumpo      Antonio,   Maria 23/01/18
                              Autore
                                          Taverniti
                                          Stumpo      Antonio,   Maria 23/01/18
                              Autore
                                          Taverniti
                           Rivisto da     Maria Taverniti              23/01/18

                        Approvato da Giuseppe Alfredo Cavarretta       23/01/18

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                                                                    Stumpo Antonio
1.0      23/01/2018            Prima Versione

1.0      23/01/2018            Prima Versione                       Taverniti Maria

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1. INTRODUZIONE ....................................................................................................................................... 4
   OBIETTIVI DEL DOCUMENTO .......................................................................................................................... 4
   NORMATIVA E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO ................................................................................................... 4
   PROCEDURA DI AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO ....................................................................................... 4
   GLOSSARIO ................................................................................................................................................... 4
2. NOTIZIE GENERALI SUI GAS INERTI E CARENZA DI OSSIGENO ................................................ 6
   2.1. AMBIENTE DI LAVORO CONFINATO............................................................................................... 6
   2.2. SOCCORSO IN AMBIENTE DI LAVORO CONFINATO ..................................................................... 7
   2.2. 1 PRIMO SOCCORSO IN AMBIENTE DI LAVORO CONFINATO E NON .......................................... 8
3. PROTOCOLLO DI ACCESSO ED ESECUZIONE CICLO DI LAVORAZIONE ................................ 11
   3.1. SPOLVERATURA .............................................................................................................................. 11
   3.2. DISINFESTAZIONE - MESSA IN FUNZIONE DEL GENERATORE DI AZOTO ............................... 12
      3.2.1 Attivazione del generatore –primo giorno: ..................................................................................... 12
      3.2.2 Durante i 21 giorni: ....................................................................................................................... 13
      3.2.3 Dopo i 21 giorni ............................................................................................................................ 14
   3.3. DIGITALIZZAZIONE ......................................................................................................................... 14
   3.4. CONSERVAZIONE A LUNGO TERMINE – SOTTO VUTO .............................................................. 15

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1. INTRODUZIONE

       OBIETTIVI DEL DOCUMENTO
Il Presente documento è stato redatto per descrivere le procedure operative da eseguire per la corretta
conduzione del ciclo di lavorazione, in generale, di beni archivistici e, in particolare, di materiale
documentale storico infestato da insetti e/o parassiti da trattare in ambiente anossico attraverso l’uso di
un sistema di generazione di azoto associato ad una camera a tenuta stagna in dotazione al CNR IIT
Sede di Cosenza. L’obiettivo del processo è la disinfestazione del bene archivistico nel rispetto delle
norme di sicurezza vigenti e delle buone pratiche per la tutela dell’ambiente di lavoro e degli operatori.
Di seguito si riportano i riferimenti legislativi, le informazioni di base sull’argomento, la descrizione
dei casi tipici di attività condotte in mancanza di ossigeno e le misure di intervento consigliate da
porre in atto in caso di incidente, nonché le specifiche tecniche dell’attrezzatura adottata per l’intero
processo.
Infine si indicherà il protocollo standard da seguire per effettuare il ciclo di lavorazione sui documenti
da trattare, partendo dalla pulitura/spolveratura dei dicumenti, l’inserimento degli stessi nella tenda,
l’avvio delle attrezzature e la fine del processo il quale a sua volta rappresenta l’inizio della fase di
digitalizzazione e conservazione a lungo termine dei documenti.

       NORMATIVA E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
Trattandosi di un processo di lavorazione che potrebbe comportare la presenza accidentale
nell’ambiente di lavoro di gas inerti quale l’azoto, di seguito si riporta la normativa di riferimento in
matteria di sicurezza sul lavoro, i regolamenti e le buone pratiche nazionali ed europee riguardanti
l’oggetto del presente rapporto tecnico. I documenti contengono nozioni fondamentali per prevenire il
rischio di asfissia conseguentemente alla presenza e all’utilizzo di tali gas.

-Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81, Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, coordinato
con il Decreto Legislativo 3 agosto 2009 n. 106 e con i successivi ulteriori decreti integrativi e
correttivi (il Testo Unico è aggiornato nella sua edizione giugno 2016);
-European Industrial Gases Association (EIGA), Pericoli relativi ai gas inerti e alla carenza di
ossigeno Traduzione e adattamento del Documento EIGA Doc ICG 44/09/E, Revisione del Doc ICG
44/00, a cura di Federchimica – Assogastecnici, Associazione Nazionale Imprese gas tecnici, speciali
e medicinali, 2009;
-EIGA, Position Paper PP-14: Definitions of Oxygen Enrichment/Deficiency Safety Criteria, agosto
2006.
-EIGA, Position Paper PP-24: Abuse of Gases, dicembre 2008,
-EIGA, Work Permit Systems - IGC Doc 40/02/E -, 2002.

        PROCEDURA DI AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO
Gli autori del documento sono unici responsabili della stesura dello stesso e le sole persone
autorizzate a modificarlo.
Per commenti e proposte di modifica, contattare gli autori (antonio.stumpo@cnr.it –
maria.taverniti@cnr.it).

        GLOSSARIO

                                          VISIBILITÀ: INTERNO                                        4 / 16
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Lista di termini, espressioni ed acronimi utilizzati nel documento, con relativa spiegazione.
Ambiente confinato: spazio circoscritto, caratterizzato da limitate aperture di accesso e da una
ventilazione naturale sfavorevole, in cui può verificarsi un evento incidentale importante, che può
portare ad un infortunio grave o mortale, in presenza di agenti chimici pericolosi (ad esempio, gas,
vapori, polveri).
Anossia: Insufficienza di ossigeno nell'ambiente o nel mezzo.
Asfissia: gli effetti sul corpo umano conseguenti alla carenza di ossigeno, che di solito provocano la
perdita di conoscenza e/o la morte. Viene anche detta soffocamento o anossia.
Asfissiante: qualsiasi sostanza che riduce la quantità di ossigeno disponibile, per semplice diluizione
o per reazione.
Azoto: Elemento chimico tri- e pentavalente, di simbolo N, numero atomico 7, peso atomico 14,007,
appartenente al 5° gruppo del sistema periodico, diffuso in natura sia allo stato libero (costituisce i 4/5
dell’aria) sia sotto forma di composti inorganici e organici. Gas incolore e inodore, pochissimo reattivo
(pur non essendo tossico non mantiene la vita).
Defibrillatore: Il defibrillatore semiautomatico (spesso abbreviato con DAE, defibrillatore automatico
esterno, o AED, automated external defibrillator) è un dispositivo in grado di riconoscere e
interrompere tramite l'erogazione di una scarica elettrica aritmie maligne responsabili dell'arresto
cardiaco quali la fibrillazione ventricolare e la tachicardia ventricolare.
Dispositivo di protezione personale (DPP): Prodotti che hanno la funzione di salvaguardare la
persona che l'indossi o comunque li porti con sé, da rischi per la salute e la sicurezza.
Gas inerte: un gas non tossico che non supporta la respirazione umana e che non reagisce o
reagisce in misura minima con altre sostanze. I gas inerti più comuni sono l’azoto e i gas rari, come
l’elio, l’argon, il neon, lo xeno e il krypton.
Operatore: Personale addetto ed autorizzato a seguire ed eseguire le procedure citate nel presente
rapporto tecnico.
Ossigeno: Elemento chimico di simbolo O, gas inodore, insapore, invisibile, che costituisce circa un
quarto dell'atmosfera ed è essenziale nella respirazione di esseri viventi, animali e piante, ecc.

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2. NOTIZIE GENERALI SUI GAS INERTI E CARENZA DI OSSIGENO
Tra i gas inerti più comuni c’è l’azoto. Il Gas inerte è un gas non tossico che non supporta la
respirazione umana e che non reagisce o reagisce in misura minima con altre sostanze.
Contrtariamente a quanto potrebbe far pensare l’aggettivo “inerte” questo gas non può essere
considerato inoffensivo in quanto può essere causa di incidenti ovvero di asfissia.
L’attenzione va infatti posta sui pericoli da gas inerti e dalla carenza di ossigeno. Gli incidenti dovuti
ad atmosfere prive di ossigeno di norma sono molto gravi e spesso fatali.
L’azoto è un gas normalmente presente in natura in concentrazione anche superiore a quella
dell’ossigeno esistente nell’aria che respiriamo che è pari al 21% circa. Le capacità di concentrarsi,
pensare, prendere decisioni sono intaccate quando la concentrazione di ossigeno scende anche di poco
al di sotto di tale valore. Se la concentrazione di ossigeno nell’aria diminuisce, o se aumenta la
concentrazione di qualsiasi altro gas, si arriva rapidamente ad una situazione che presenta un rischio
significativo di asfissia (ciò è un fenomeno di cui la persona colpita non avverte gli effetti). Per questo
motivo, qualsiasi riduzione del tenore di ossigeno al di sotto del 21% deve essere gestita con la
massima attenzione:

       Tabella 1. Asfissia – Effetti della concentrazione di O2 (dalla Campagna contro l'asfissia NL/77)

Il rischio per la salute della persona diventa elevato nel momento in cui il livello di ossigeno inalato si
riduce a meno del 18 %. In questo caso ove l’assenza dell’ossigeno è da considerarsi totale è
sufficiente fare 1 o 2 respiri di azoto o altro gas inerte per perdere i sensi e rischiare di morire.
L’asfissia di fatto è un fenomeno insidioso poichè è asintomatica. I gas inerti sono inodori, incolori e
insapori non danno segni premonitori e non sono rilevabili. La mancanza di ossigeno in particolare
causa vertigini, mal di testa o difficoltà di parola, ma la persona non è in grado di riconoscere tali
sintomi come l’inizio dell’asfissia.

        2.1. AMBIENTE DI LAVORO CONFINATO

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Il locale in cui è stato posizionato il generatore di azoto non può essere definito un locale confinato
tout court, poiché dispone di un sistema di aerazione costruito ad hoc e delle finestre che affacciando
all’esterno garantiscono un ricambio continuo dell’aria. In questo spazio è posizionata la tenda a tenuta
stagna (che messa in funzione e saturata di azoto rappresenta questa volta si un locale confinato) in cui
verrà creato l’ambiente anossico necessario per disinfestare i documenti. Qualsiasi accesso ad uno
spazio confinato o struttura chiusa con atmosfera potenzialmente pericolosa deve comunque essere
controllato con la massima attenzione. Ciò in quanto si è in una condizione di potenziale pericolo a
causa della possibilità di fuoriuscita non controllata del gas inerte con conseguente carenza di
ossigeno. È quindi opportuno:
     - consentire l’accesso ai locali soltanto al personale qualificato in numero non inferiore di
         due;
     - applicare misure di primo soccorso e/o eseguire interventi di rianimazione in caso di incidenti;
    -     applicare presidi luminosi e/o acustici per segnalare l’area potenzialmente pericolosa e per
          limitare l’accesso di personale non autorizzato.
In particolare per quanto riguarda l’ultimo punto:
         apporre cartelli ben visibili di avvertimento riportanti le informazioni relative al rischio reale o
potenziale di asfissia (come da fig. 1);

                                        Figura 1. Segnale di pericolo per gas inerti

2.2. SOCCORSO IN AMBIENTE DI LAVORO CONFINATO
È molto importante che il personale addetto sia formato ad agire in caso di primo soccorso. Un
soccorso rapido ma improvvisato, attuato senza seguire una procedura formale, potrebbe rilevarsi
inefficace o addirittura pericoloso per chi effettua il soccorso perché potrebbe diventare a sua volta la
seconda o anche la terza vittima.

Risulta importante che tutti coloro i quali operano nell’ambiente potenzialmente a rischio siano
informati in merito:

-ai reali pericoli rappresentati dalle eventuali fughe di gas inerti nei locali potenzialmente a rischio
contaminazione, ad esempio rischio di asfissia;

-ai sistemi ed alle misure di sicurezza necessari da adottare e seguire in caso di pericolo in ambienti a
rischio asfissia;

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-alle fasi da seguire in caso di incidente.

           2.2. 1 PRIMO SOCCORSO IN AMBIENTE DI LAVORO CONFINATO E NON
Di seguito vengono riportate le fasi da seguire nel caso in cui si trova una persona in difficoltà o in
stato di collasso in un ambiente in cui viene rilevato un livello di ossigeno inadeguato.

Se una persona mentre lavora all’interno dei locali subisce un collasso improvviso, ed è incosciente, si
DEVE presumere che la persona sia stata colpita da carenza di ossigeno a causa della presenza
eccessiva di azoto (oltre il 90%) nell’aria. Il soccorritore deve sapere che la sua vita è in pericolo se
entra nello stesso spazio contaminato. Il rischio che il soccorritore diventi la seconda vittima deve
essere evitato ad ogni costo. I soccorritori possono tentare di salvare una possibile vittima di asfissia
unicamente se dispongono delle attrezzature necessarie, sono stati addestrati in merito, dispongono
dell’assistenza e del supporto necessari.

Le linee guida adottate e suggerite nel presente rapporto tecnico fanno riferimento alle Considerazioni
sul recupero dei locali normalmente accessibili riportate nel documento EIGA Doc ICG 44/09/E1,
mentre per le tecniche di rianimazione si rimanda alle linee guida e alle istruzioni del Consiglio
Europeo per la rianimazione, accessibili al seguente link: www.erc.edu.

In caso di pericolo/incidente in ambiente non confinato è necessario:

-verificare la sicurezza del luogo ed entrare nell’ambiente a rischio indossando in via preventiva
dispositivi di protezione personale; quindi, se la persona è priva di sensi a causa di una carenza di
ossigeno, recuperare la vittima solo se chi interviene durante il soccorso indossa respiratori che
permettono di accedere nell’area potezialmente contaminata senza rischi;

-prima di entrare nel locale contaminato l’operatore deve inoltre portare un dispositivo personale di
monitorarggio dell’ossigeno, che sarà complementare a quelli fissi già instalati nell’area di lavoro a
rschio;

-chiamare i soccorsi via telefono o altro mezzo idoneo a lanciare l’allarme;

-che un operatore resti di guardia all’esterno del locale contaminato e non perda il contatto visivo e
verbale con l’operatore che entra ad effettuare la verifica dello stato dei luoghi e il soccorso;

-verificare che non ci siano ostacoli che impediscano l’uscita dal locale contaminato;

-portare il soggetto all’aria aperta e/o spalancare le finestre; ma in questi casi è importante che i
soccorritori prestino attenzione a non rimanere a loro volta asfissiati. Pertnto è importante eseguire il
primo punto (entrare nell’ambiente a rischio indossando in via preventiva maschere a ventilazione
forzata).

Se la vittima respira è preferibile, in attesa dell’arrivo dei soccorsi, adagiare la persona in una
posizione che favorisca la respirazione. Può essere di aiuto anche allentare accessori o indumenti che

1
 EUROPEAN INDUSTRIAL GASES ASSOCIATION (EIGA), Pericoli relativi ai gas inerti e alla carenza di
ossigeno, Trad. e adattamento del Documento EIGA Doc ICG 44/09/E, Revisione del Doc ICG 44/00, a
cura di Federchimica – Assogastecnici, Associazione Nazionale Imprese gas tecnici, speciali e
medicinali, 2009;

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rendano difficoltosa la respirazione. Se non respira, in attesa dei soccorsi, verificare l’eventuale
presenza di ostruzioni meccaniche delle vie aeree e poi procedere alla respirazione artificiale, facendo
attenzione al polso cardiaco. In caso di arresto cardiaco occorrerà praticare un massaggio cardiaco.

In caso di pericolo/incidente in ambiente confinato è necessario:
          - PRIMA DI ENTRARE nell’ambiente a rischio:
          - allertare immediatamente il Servizio 118 e il responsabile, specificando che si è in presenza
          di un soccorso in ambiente con carenza di ossigeno, che la vittima è priva di sensi, che la
          vittima non presenta ferite traumatiche;
    -     -indossare i dispositivi di protezione personale: indossare la maschera a pieno facciale con
          l’autorespiratore a ventilazione forzata posta vicino la porta d’ingresso del locale d’ingresso
          dell’edificio;
       -verificare la sicurezza del luogo e dell’atmosfera sia attraverso un rilevatore personale di
ossigeno che attraverso il rilevatore d’ambiente fisso;

         -ventilare lo spazio confinato attivando il compressore d’aria e l’ambiente circostante aprendo
le finestre e verificando l’effettivo funzionamento della ventola di aerazione;
    -     -se la persona è priva di sensi a causa di una carenza di ossigeno recuperarla trascinandola
          all’esterno della zona a rischio afferrandola da sotto le ascelle; l’operazione è consentita solo
          se chi interviene durante il soccorso indossa i dispositivi di protezione personale prescrittti:
          guanti, respiratore, ecc, che permettono di accedere nell’area contaminata senza rischi;
     - giunti all’aria aperta, togliere il proprio respiratore e quello eventuale della vittima;

     -posizionare la persona con le spalle al suolo prestare i primi soccorsi adottando nel caso le
manovre utili a mantenere la persona in vita fino all’arrivo dei sanitari             (rianimazione
cardiopolmonare);

     - Una volta rianimato il paziente metterlo su un fianco (per evitare soffocamenti da vomito,
saliva o sangue) se incosciente e nel caso in cui ci si debba allontanare per approssimarsi ai soccorsi,
oppure mettere in posizione comoda se cosciente;

Durante tutta l’attività di soccorso il secondo operatore:

     - resta di guardia all’esterno del locale contaminato;

     - non perde il contatto visivo e verbale con l’operatore che entra ad effettuare la verifica dello
stato dei luoghi e il soccorso;

    - verifica che non ci siano ostacoli che impediscano l’uscita dal locale contaminato del
soccorritore e della vittima;

     - comunica se necessario con gli operatori del 118.

In caso di arresto respiratorio è fondamentale chiamare i soccorsi e agire con la massima tempestività
con tecniche utili a prestare un primo soccorso di base anche verificando la presenza di un DAE -
defiblillatore semiautomatico e personale autorizzato all’uso.

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Nel presente paragrafo è stato descritto il protocollo di accesso allo spazio confinato e non confinato
in caso di pericolo e primo soccorso, in quello che segue si descriverà il protocollo di accesso ed
esecuzione del ciclo di lavorazione (spolveratura dei documenti, carico tenda, ecc.) con il sistema di
generazione d’azoto.

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3. PROTOCOLLO DI ACCESSO ED ESECUZIONE CICLO DI LAVORAZIONE
Nei paragrafi precedenti è stato più volte sottolineato che l’aria presente nell’atmosfera e che
respiriamo permettendoci la vita è una miscela composta da gas quali l’azoto in una percentuale di
quasi l’80%, l’ossigeno del 20,95%, l’argon in piccola percentuale cioè meno dell’1% ed altri gas
presenti in tracce ancora minori. Come per gli esseri umani anche gli insetti e/o i parassiti vivono
grazie alla presenza nell’ambiente di ossigeno la cui diminuzione rappresenta una minaccia anche per
la loro sopravvivenza.
L'attività di disinfestazione delle carte sarà eseguita attraverso il metodo dell’anossia cioè in assenza di
ossigeno. Il metodo dell’anossia adottato dal CNR-IIT sede di Cosenza sfrutta questa “esigenza” vitale
degli insetti e dei microrganismi e creando un ambiente anossico, cioè privo di ossigeno e saturo di
azoto al 99,8%, che pone i parassiti dannosi per la salvaguardia e la conservazione dei documenti in
condizioni letali indipendentemente da quella che è la fase del loro ciclo vitale: uovo, larva, crisalide,
adulto. In sintesi si tratta di un sistema che sfrutta un generatore di azoto ed una camera a tenuta stagna
entro cui sono inseriti i materiali da trattare grazie al quale è possibile eliminare i parassiti presenti
sulle carte mantenendole in condizioni di assenza di ossigeno per 21 giorni.
In pratica le carte trattate saranno inserite all'interno di una tenda (da cm. 200 x 300 x 200 H) di
plastica stagna dotata di cerniera per la sua apertura e chiusura. Tramite delle apposite valvole il
sistema generatore, in poco tempo ed in modo completamente autonomo, modificherà l’atmosfera
all'interno della tenda eliminando completamente l’ossigeno e creando quindi delle condizioni letali
per i parassiti infestanti i documenti. Il generatore, sfruttando la sola aria atmosferica, è in grado di
produrre azoto purissimo con valori del 99,99% e con bassissimi contenuti di molecole d’ossigeno,
elemento indispensabile per la vita di ogni tipo di insetto o micro-organismo. Useremo tale sistema
perché presenta i seguenti vantaggi:
• Efficacia dell' intervento di disinfestazione pari al 100%;
• Nessun pericolo per la salute degli operatori, per la salvaguardia ambientale e per la composizione
polimaterica delle carte, se rispettate tutte le norme di sicurezza indicate.
• Facilità d’impiego e netta riduzione dei costi di trattamento rispetto ai metodi tradizionali con gas
tossici.
In relazione al tipo di lavoro da eseguire per pulire, disinfestare e disinfettare i documenti di seguito si
riporta un protocollo da adottare durante le diverse fasi di lavorazione.

In via preliminare e prima di iniziare la lavorazione indipendentremente dalla fase, gli operatori in
numero non inferiore a due dovranno verificare le condizioni dell’ambiente come già descritto e
dovranno indossare:
          - tuta momouso;
          -calzari monouso;
          -guanti monouso in lattice o nitrile;

        3.1. SPOLVERATURA
Il ciclo di lavorazione inizia con una prima pulizia del materiale documentale. A tale scopo verrà
utilizzato un tubo collegato ad un compressore ad aria; la spolveratura avviene meccanicamente, per
mano dell’operatore prima che il generatore venga messo in funzione e la tenda chiusa.

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Durante tutta questa fase l’operatore dovrà indossare i dispositivi di protezione personale atti per
salvaguardare le vie aeree e gli occhi:
             -mascherina monouso con filtro;
             -occhiali;
             - tuta momouso;
             - calzari monouso;
             - guanti in lattice o nitrile.

           3.2. DISINFESTAZIONE - MESSA IN FUNZIONE DEL GENERATORE DI AZOTO
L'attività di disinfestazione delle carte sarà eseguita attraverso il metodo dell’anossia. Il ciclo avrà una
durata di 21 giorni conteggiati dal momento in cui viene PRIMA chiusa la tenda stagna e POI attivato
il generatore2.

             3.2.1 Attivazione del generatore –primo giorno:
             -Chiudere la tenda a tenuta stagna attraverso la cerniera di apertura e chiusura;
       -Verificare la corretta installazione del generatore di azoto (seguire le istruzioni d’installazione
del manuale del generatore);
      -      -verificare che il rubinetto di sfiato posizionato all’esterno della tenda sia aperto;
             -posizionare l’interruttore/selettore del generatore di azoto in posizione 1;
      -Aspettare l’inizializzazione:              sul   primo     rigo    del   display    appare     la   scritta
INIZIALIZZAZIONE;

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  Sfruttando il generatore di azoto le carte si inseriscono all'interno della tenda a tenuta stagna dotata
di cerniera per la sua apertura e chiusura. Tramite delle apposite valvole il sistema generatore
collegato alla teda una volta chiusa, in poco tempo ed in modo completamente autonomo modificherà
l’atmosfera all'interno della tenda eliminando quasi completamente l’ossigeno e creando quindi delle
condizioni letali per i parassiti infestanti i documenti.

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 Figura 2. Pannello operatore del generatore di azoto

             -Premere il pulsante START;
A questo punto, DOPO 2 minuti dalla messa in funzione dell’impianto esso inizierà l’immissione nella
tenda dell’azoto;
           -Verificare sul display che ci sia la scritta GAS a questo punto il generatore sta
correttamente erogando azoto al contrario sul display appare la scritta NO GAS;
           -Attrendere che la tenda sia gonfia effettuando anche delle manovre di compressione sulle
pareti della tenda;
             -Chiudere il rubinettodi sfiato;
          -Verificare che il livello del gas indicato sul display del rilevatore fisso indichi un valore
non inferiore a 95%;
             -Procedere allo spegnimento temporaneo del generatore di azoto:
          --Premere il pulsante STOP;
          -Attendere la scritta sul display ATTESA START;
          -Posizionare l’interruttore/selettore su 0;

        3.2.2 Durante i 21 giorni:
-Gli addetti alla lavorazione dovranno essere sempre in numero non inferiore a 2.
PRIMA di accedere nel locale ove è ubicata la tenda:
    -    Il personale autorizzato, attraverso i rilevatori di ossigeno personali portatili, dovrà
       accertarsi che il livello di ossigeno nell’ambiente non confinato non sia inferiore a 20,5%;
NEL locale contenente la tenda e il generatore entra solo uno degli operatori:
         -uno si occuperà del controllo visivo del collega,
            -l’altro effettuerà le necessarie operazioni di controllo della strumentazione;

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            -Verificare l’apertura delle finestre;
            -Verificare il funzionamento della ventola di aerazione;
            -Verificare che la tenda non abbia perdite di gas rilevanti;
            -Nel caso in cui il livello indicato sul rilevatore di gas scende sotto il 95% e la tenda è
            diminuita in pressione, AZIONARE temporaneamente il generatore e ristabilre le condizioni
            di anossia;
            -Verifica dei livelli di azoto/ossigeno attraverso il rilevatore di gas fisso collegato alla tenda,
il livello di azoto dentro la tenda a regime dovrà essere almeno del 99%; fuori dalla tenda il livello di
ossigeno dovrà essere del 20,5%.

          3.2.3 Dopo i 21 giorni
Prima di accedere al locale di lavorazione eseguire quanto riportato nei paragrafi precedenti
PRIMA di procedere oltre è necessario verificare che il generatore di azoto non sia in funzione;
    -Aprire il rubinetto di sfiato posizionato all’esterno della tenda;
    -Azionare il compressore ad aria;
    -Verificare attraverso il rilevatore di gas fisso collegato alla tenda l’effettiva diminuzione del
livello di azoto presente all’interno della tenda;
   - Fermare il compressore, nel caso in cui il livello di pressione interna alla camera risulti elevato;
   Sollecitare manualmente la tenda al fine di velocizzare il ricambio dell’atmosfera al suo interno
favorendo l’espulsione dell’azoto a favore dell’ossigeno.
-Ripetere le operazioni di cui sopra fino a completo ricambio dell’aria;
   -Aprire la tenda, SOLTANTO quando il livello di azoto rilevato sul display del rilevatore di gas
indicherà il valore 79,4, come da fig. 4.
Dopo l’apertura della tenda l’operatore dovrà attendere 24h prima di poter accedere all’interno
della tenda e prelevare il materiale disinfestato.

                                   Figura 4 Display del rilevatore di ossigeno/azoto

        3.3. DIGITALIZZAZIONE

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L’attività dfi digitalizzazione consiste nell’acquisizione in formato digitale, attraverso apposita
sttrumentazione, dell’immagine di un documento analogico. In parole povere possiamo dire che si
tratta di fotografare il documento, cioè acquisirne l’immagine. L’esempio non è casuale se si considera
che la maggior parte degli scanner in commercio tipicamente quelli planetari montano apparati
fotografici (Nikon, Canon, ecc.) ad alte prestazioni e definizioni.
I vantaggi derivanti dall’attività di digitalizzazione sono molteplici. In primis la logica deve essere
quella orientata a realizzare un sistema digitale di accesso e preservazione delle informazioni e delle
immagini, questo consente di lavorare sul supporto digitale indipendentemente dal luogo fisico dove si
trovano le carte e consente inoltre nel caso si tratti di documenti già danneggiati di non deteriorare
ulteriormente il supporto cartaceo di cui è costitutito il documento.
Digitalizzazione con scanner planetario (farsi spiegare il funzionamento)
o          Dopo la fase di prima spolveratura e disinfestazione delle carte si passa alla loro
digitalizzazione attraverso l’uso di scanner appositi e in particolare uno scanner planetario.
•         Sottovuoto (farsi spiegare il funzionamento):
o         Una volta digitalizzati i documenti, le immagini digitali vengono memorizzate su appositi
sistemi di stoccaggio e parallelamente si procede con l’ultima quella di fase di conservazione il cui
obiettivo è la salvaguardia e la conservazione a lungo termine della carta. Infatti a questo punto i
documenti vengono messi sottovuoto e riposti negli archivi.

        3.4. CONSERVAZIONE A LUNGO TERMINE – SOTTO VUTO

La documentazione cartcea, a valle delle attività sopra descritte e al fine di preservarne l’integrità e la
consultabilità a lungo termine sarà imbustata e messa sottovuoto. La conservazione sotto vuoto sarà
effettuata attraverso il sistema TIRR-VACUUM.(fig. 5) con il quale i documenti cartacei vengono
confezionati e condizionati in buste trasparenti di film plastico a barriera di gas (fig. 6); in questo
modo il materiale è protetto dagli agenti di degrado.

Figura 5 Sistema sotto vuoto TIRR-VACUUM

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Fig. 6 Confezionamento dei documenti

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