REPUTATION ECONOMY - Largo Consumo
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REPUTATION ECONOMY @ Editoriale Largo Consumo gli speciali dossier: supplemento al n. 9/2020 di Largo Consumo – www.largoconsumo.info CSR | PRIVATE LABEL | AGROALIMENTARE | TERRITORI | PARI OPPORTUNITA’ | BENESSERE ANIMALE | WELFARE | PACKAGING | ENERGIA | AMBIENTE | EQUOSOLIDALE | Con gli studi di:
sommario reputation economy edizione 2020 1 | CSR p. 4 7 | WELFARE p. 48 L’impegno ai tempi del Covid: Uno strumento di valore la crisi frena molte iniziative. per dipendenti e aziende. 2 | PRIVATE LABEL p. 12 8 | PACKAGING p. 52 Oltre la convenienza: Imballaggi green, la Mdd come scelta di valore. sostenibilità oltre l’ambiente. 3 | AGROALIMENTARE p. 20 9 | ENERGIA p. 58 Verso filiere più sicure, Meno sprechi, più sostenibilità: efficienti e sostenibili. cittadini e Gdo in prima linea. 4 | TERRITORI p. 28 10 | AMBIENTE p. 64 Benessere all’italiana: Il contributo dell’agroalimentare il Paese viaggia a 5 velocità. all’obiettivo zero emissioni. 5 | PARI OPPORTUNITA’ p. 36 11 | EQUOSOLIDALE p. 70 Donne, giovani Un modello glocal e Meridione i più penalizzati. per un commercio a prova di audit. 6 | BENESSERE ANIMALE p. 42 Comunicare l’impegno per convincere i consumatori. INSERZIONISTI: Altromercato (pag. 6, 72 Diretto), Bolton Food (pag. 44 Diretto), Carmila (pag. 60 Diretto), Carrefour (pag. 16 APCO WorldWide), Consorzio Casalasco del Pomodoro (pag. 32 Diretto), Crai (pag. 8 Diretto), Despar (pag. 14 Diretto), Elior (pag. 50 Diretto), Essity (pag. 38 Diretto), Ferrarelle (pag. 54 Diretto), Generale conserve (pag. 22 Diretto), La Linea verde (pag. 68 Diretto), Melinda (pag. 66 Soluzione Group), Oleificio Zucchi (pag 24 Diretto), Penny Market (pag 30 Diretto), Sogegross (IIº di cop.). © riProduzione riservata Largo Consumo 9/2020 3
1 | csr L’impegno ai tempi Dopo 20 anni di espansione, nel 2020 le attività di responsabilità sociale del Covid: d’impresa segnano una battuta d’arresto. Budget ridotti e contesto la crisi frena poco favorevole. molte iniziative Ma c’è voglia di ripartire. di Nicoletta Ferrini N el 2020 la Csr (corporate social responsibility o responsabilità sociale d’impresa) viaggia con il freno e pubblicata dall’Osservatorio Socialis di Errepi comunicazione, realizzata dall’istituto di ricerca Ixè e precedente indagine del 2017. D’altro canto, le dichiarazioni di intenti per il 2020 mostrano segnali indiscutibili di a mano tirato. Dopo un periodo di presentata alla fine dello scorso mese un ottimismo spento e di uno slancio crescita costante durato quasi 20 di giugno in diretta web dalla sede decisamente frenato dalle circostanze anni e culminato nel 2019 con la di Università Mercatorum di Roma. critiche attuali. cifra record di 1,771 milioni di euro L’indagine rivela una doppia faccia del complessivamente investiti in iniziative fenomeno Csr in Italia. Da un lato, ci Budget in contrazione di Csr da parte delle aziende italiane, sono i numeri sensazionali di un 2019 A spezzare un incantesimo durato le previsioni per l’anno ancora in corso più che mai positivo, caratterizzato quasi 2 decenni è stata l’onda anomala sono tutt’altro che buone. La crisi da un importante balzo in alto del generata dall’epidemia sanitaria economica dovuta alla pandemia di valore assoluto degli investimenti Covid-19, abbattutasi con il suo pesante Coronavirus potrebbe spingere molte disposti in iniziative di responsabilità carico di paure e incertezze sulle realtà a ridimensionare il proprio sociale e sostenibilità ambientale principali economie globali, nonché impegno e quindi a rivedere o anche (più che quadruplicato rispetto alla sulle singole organizzazioni nazionali. limitare le attività di responsabilità prima rilevazione fatta 18 anni fa Secondo quanto emerge dall’indagine sociale d’impresa e sviluppo sostenibile. dall’Osservatorio Socialis), ma anche realizzata dall’istituto di ricerca Ixè su un Il timore emerge chiaramente per quel che riguarda il totale delle campione di 400 aziende con più di 80 alla lettura dei dati contenuti nel aziende impegnate sul fronte Csr: il dipendenti dislocate sull’intero territorio 9° “Rapporto sull’impegno sociale 92% del campione, vale a dire il 22% nazionale, l’investimento medio pro delle aziende”, statistica promossa in più rispetto al totale rilevato nella capite in Csr è arrivato nel 2019 a quota 4 Largo Consumo 9/2020 © riProduzione riservata
da uno studio di Il trend degli investimenti in CSR (2003 – 2019, in %) 80% 85% 92% +15% 73% l’investimento medio 70% 69% 64% 65% delle aziende in Csr nel 2019 rispetto 2003 2007 2009 2011 2013 2015 2017 2019 al 2017 Fonte: Osservatorio Socialis, IX Rapporto CSR 2020 241.000 euro, vale a dire il 15% in più L’ammontare degli investimenti rispetto al 2017. Proprio a causa della crisi, nel 2020, lo stesso valore potrebbe aziendali in CSR vedere un crollo del 16%, attestandosi (investimento medio, in mgl di euro) intorno ai 203.000 euro pro capite annui. Qui non deve tuttavia essere trascurato che, come ci tengono a Investimento medio (migliaia di €) Forecast sottolineare gli stessi ricercatori Ixè, questo dato in particolare possa essere € 241 € 203 € 169 € 161 € 210 € 176 € 209 influenzato dallo stato emotivo degli € 110 € 141 € 158 intervistati durante la rilevazione, che è stata fatta tra il 27 aprile e il 5 maggio, 2001 2003 2007 2009 2011 2013 2015 2017 2019 2020 vale a dire in uno dei momenti più complessi della gestione nazionale Fonte: Osservatorio Socialis, IX Rapporto CSR 2020 dell’epidemia. La brusca e inaspettata interruzione di un lungo ciclo positivo resta comunque un fatto. Per la prima volta nella storia del rapporto interpellate da Ixè non aveva previsto una sempre maggiore attenzione dell’Osservatorio Socialis, le previsioni di alcun budget da destinare ad attività rispetto alle tematiche Csr, nonché investimento in Csr per l’anno in corso Csr per il 2020. È stato invece proprio il progressivo consolidarsi della indicano una cifra inferiore rispetto l’insorgere dell’emergenza sanitaria consapevolezza che queste possano a quella destinata alle stesse attività ad aver fatto tornare queste realtà sui avere un ruolo cruciale per lo sviluppo l’anno precedente. propri passi, portandole a stanziare un sociale e territoriale, oltre che delle La crisi economica legata alla pandemia investimento medio di 153.000 euro. stesse organizzazioni che si muovono in ha spinto inoltre circa il 37% delle Nonostante tutto, quindi, il bicchiere queste direzioni. L’analisi del sentiment imprese a ridurre, se non addirittura resta mezzo pieno: se infatti, da un lato, conferma che la sensibilità rispetto al a tagliare del tutto, il budget Csr le previsioni per il 2020 indicano come tema è radicata sia tra le imprese, sia 2020 stanziato prima dell’esplosione probabile un generale rallentamento tra i consumatori. In entrambi i casi dell’emergenza Covid-19. Queste dell’impegno in attività Csr, dall’altro l’opinione degli intervistati si spacca stesse imprese hanno dichiarato un il totale delle imprese italiane che quasi a metà tra chi vede un aumento investimento medio per l’anno in corso decideranno di investire in azioni di e chi invece una certa stabilità per pari a circa 130.000 euro. C’è tuttavia un responsabilità sociale e sostenibilità quel che riguarda la diffusione del buon 40% che apparentemente non ambientale potrebbe salire, fino a fenomeno da ambo i lati del mercato. si è lasciato intimorire dalla situazione raggiungere un massimo del 95% del Dal confronto con i risultati 2016 e 2018 e ha quindi deciso di mantenere campione. delle 2 precedenti rilevazioni, appare invariati i propri piani di investimento, chiaro che l’attenzione rispetto al tema dichiarando una spesa media di circa Il valore percepito sia comunque sempre alta. Tuttavia, la 293.000 euro per tutto l’anno in corso. Il A prescindere dalle intenzioni di sua crescita risulta oggi meno verticale dato più interessante e più confortante investimento dichiarate nel corso e incisiva rispetto agli anni passati. è però un altro: il 18% delle imprese dell’indagine, si confermano dunque Restano ancora alcuni passi da fare, a © riProduzione riservata Largo Consumo 9/2020 5
csr Altromercato: “Affianchiamo aziende in progetti di Csr” Altromercato nasce oltre 30 anni fa da delle economie internazionali e nazionali la un’idea pionieristica di 3 giovani studenti che concreta opportunità di entrare nel sistema hanno deciso di sostenere il progetto di Uciri, economico con soluzioni innovative, rispettose un’organizzazione di contadini che produceva dell’ambiente, economicamente sostenibili caffè biologico nelle zone montagnose del e funzionali, diffondere i principi e i prodotti Messico. Da allora il commercio equo e del commercio equo e solidale, favorire il solidale è sempre stata un’alternativa concreta cambiamento sociale per promuovere una e praticabile per l’attuazione di progetti per maggiore e migliore equità delle regole e lo sviluppo economico, sociale e ambientale delle pratiche del commercio internazionale. del territorio dei produttori nel Nord come Alessandro nel Sud del mondo. «Si può dire - precisa Esempi di filiere etiche Franceschini, il presidente, Alessandro Franceschini - «Un esempio di best practice - spiega il presidente, presidente - è la realizzazione di filiere etiche Altromercato che la responsabilità sociale d’impresa sia il nostro Dna da sempre. Da allora abbiamo di materie prime come quella dello zucchero realizzato diverse filiere etiche, portando di canna, con un modello unico, socialmente beneficio a milioni di produttori e alle loro e ambientalmente sostenibile, che realizzano famiglie e ai consumatori, che hanno potuto un’ampia gamma di prodotti di alta qualità, scegliere prodotti davvero buoni per tutti. Ora, zuccheri dalle caratteristiche uniche dal “Abbiamo dopo oltre 30 anni di esperienza, possiamo punto di vista della biodiversità delle origini e realizzato affiancare altre aziende che decidono di delle filiere dirette ad alto valore aggiunto per diverse filiere realizzare progetti di Csr, divenendone i coltivatori e per i consumatori. Per tutti questi etiche, portando noi stessi i garanti». Responsabilità sociale motivi, molti attori dell’industria alimentare d’impresa è la mission stessa di Altromercato: italiana hanno trovato un partner privilegiato beneficio a costruire e ispirare opportunità concrete per in Altromercato per l’acquisto della materia milioni di un futuro migliore, fondato sulla giustizia nel prima nella realizzazione di progetti di produttori, mercato, offrendo ai produttori marginalizzati corporate social responsibility». famiglie e consumatori” maggior ragione dopo il più recente interne all’azienda: lo indica il 66% e di aver quindi spostato il focus rallentamento, ma il fenomeno Csr dei rispondenti. Tra queste spicca in dell’attenzione sul territorio di origine si appresta a raggiungere una piena particolare la formazione del personale o comunque di insediamento. Non maturità per quel che riguarda il livello (49% delle risposte). Un buon 47% delle a caso, ben il 75% degli intervistati di conoscenza tra le imprese così come imprese italiane intervistate rivolge la indica tra i principali vantaggi ottenuti tra i consumatori. propria attenzione al territorio. Il 39% tramite gli investimenti in azioni di Il 9° “Rapporto Csr Italia” identifica realizza più in generale iniziative a Csr il miglioramento delle proprie anche le principali modalità di livello nazionale. Sono invece sempre immagine e reputazione. E questo vale investimento realizzate dalle imprese meno le imprese che sviluppano all’esterno così come all’interno: il 31% italiane nel corso del 2019. Il primo un impegno sociale e umanitario degli intervistati, infatti, ha ottenuto dato che emerge è che le aziende all’esterno dei confini nazionali: solo come ritorno un miglioramento tendono a suddividere l’investimento in l’8%. Quest’ultimo dato, in netta complessivo del clima interno alla almeno un paio di aree. Tuttavia, come controtendenza rispetto a quanto propria organizzazione. già rilevato nel corso delle precedenti emergeva in alcune delle precedenti Il 55% delle aziende sottolinea invece analoghe indagini dell’Osservatorio edizioni del rapporto, conferma la come l’impegno sociale profuso Socialis, si conferma anche per il 2019 volontà delle aziende italiane di possa contribuire positivamente alla una sempre maggiore concentrazione volersi concentrare sulle relazioni con costruzione e al mantenimento di degli sforzi economici in iniziative le comunità locali e di appartenenza buone relazioni non solo con il territorio © riProduzione riservata Largo Consumo 9/2020 7
Il buongiorno si ved e d a l s o r r i s o . A volte basta un sorriso per cambiare la giornata. Noi lo sappiamo bene ed è per questo che, da quasi cinquant’anni, offriamo il nostro a chi ha deciso di sceglierci. E quando lo vediamo ritornare felice e soddisfatto, sappiamo che abbiamo fatto la cosa giusta. Sentirsi accolti mentre si fa la spesa è una cosa impagabile. Se anche voi volete sentirvi così, adesso sapete dove andare.
csr Crai: “I negozi hanno un ruolo sociale” «Per noi di Crai - spiega Mario La Viola, «Sempre a marzo - continua La Viola -, abbiamo direttore marketing, format, rete e sviluppo -, lanciato la collezione di pentole Berndes, create la responsabilità sociale è un concetto ampio al 100% da lattine di alluminio riciclate post e trasversale, non circoscritto alle sole attività di consumo in Italia. Così come a luglio abbiamo Csr, ma che coinvolge tutta la filiera aziendale, proseguito lanciando un’altra short collection soprattutto nel canale di prossimità». Tra i a sfondo ambientale con la moderna linea maggiori gruppi in Italia in questo formato, per la tavola Circle made in Guzzini, realizzata Crai ha migliaia di piccoli punti di vendita. riciclando bottiglie in plastica 100% post «Mai come ora, i nostri negozi hanno assunto consumo». un ruolo sociale nel territorio, di aiuto alla Numerose le altre iniziative legate a temi Mario La Viola, comunità e di rassicurazione. Questo si traduce sociali molto importanti: da “Abbiamo a cuore direttore marketing, format, rete e nella capacità di fare relazione con i clienti, di chi ci cura”, la raccolta fondi a favore degli sviluppo, Crai conoscere chi si ha di fronte, di sapere che il ospedali d’Italia o “Doniamo un sorriso” per la negozio è inserito nel tessuto microlocale, Fondazione dottor Sorriso, attraverso la quale dove si possono trovare prodotti dei fornitori sono stati donati più di 300.000 euro. E ancora ultralocali, creando e ridando quindi valore la campagna “Fai un regalo alla ricerca” per Ail concreto al territorio». Tutto questo per Crai o quella “La violenza si combatte con il cuore” a “Il negozio vuol dire fare responsabilità sociale d’impresa, favore dell’associazione Scarpetta rossa. è inserito che si riflette e influisce in modo sano e positivo «Da molti anni - conclude La Viola - nel tessuto sulla reputazione aziendale. sosteniamo Okapia Onlus, in attività di sviluppo socioeconomico e formativo in Paesi microlocale, Fitto calendario di iniziative in via di sviluppo, mentre al nostro interno dove si possono promuoviamo le iniziative locali dei negozi trovare prodotti Nel corso del 2020, inoltre, sono state sviluppate sul territorio che andiamo a celebrare ogni dei fornitori e progettate diverse iniziative dedicate al tema anno con il premio Crai amico. La strategia di “Crai per l’ambiente”. Per esempio, il 6 marzo social responsibility continuerà anche nel 2021 ultralocali, tutte le insegne (food e drug) del gruppo sono con diversi progetti, perché la presenza nelle creando e rimaste spente per aderire alla giornata del attività di responsabilità sociale è intrinseca nel ridando quindi risparmio energetico “M’illumino di meno”. Dna del brand Crai “Nel cuore dell’Italia”». valore concreto al territorio” immediatamente circostante, ma come nel 2019 ci siano trend crescenti impegnate in tal senso è passata dal anche con tutti i principali stakeholder. e decrescenti per quel che concerne 18% nel 2015 al 27% nel 2017, per Il 39% ha anche rilevato ricadute le diverse modalità di realizzazione raggiungere il 30% nel 2019. positive in termini di fidelizzazione della strategia Csr. Tra le voci di Per quanto riguarda invece le modalità dei clienti, oltre che più in generale di investimento in aumento, spiccano le di investimento in calo, tra le diverse aumenti nelle vendite. Il 14% ha anche azioni a favore dell’ambiente e quindi opzioni spicca quella relativa alle beneficiato di agevolazioni come volte a diminuire l’impatto ambientale: donazioni: le aziende che realizzano effetto del proprio impegno in azioni il 42% delle imprese del campione questo tipo di iniziative sono passate di responsabilità sociale e sostenibilità punta sulle tecnologie innovative per dall’essere il 40% del totale nel 2015 ambientale. contenere i livelli di inquinamento e al 38% nel 2017, fino al 27% nel 2019. rendere più efficiente lo smaltimento Sono sempre meno le imprese che Come cambiano le strategie dei rifiuti, mentre il 38% investe sul optano per il cosiddetto cause related Dal confronto con le 2 precedenti risparmio energetico. Continua inoltre marketing, vale a dire quel tipo di rilevazioni fatte dall’Osservatorio ad aumentare la collaborazione con le iniziativa per cui, per esempio, si Socialis nel 2015 e nel 2017, emerge università: la percentuale delle aziende sceglie di donare una quota parte dei © riProduzione riservata Largo Consumo 9/2020 9
csr Le ripartizione % degli investimenti in CSR per tipologia di iniziativa e allocazione (2013 - 2019) 83 2013 2015 2017 2019 66 66% 57 50 47% 45 42 36 39 39% 25 18 9 9 8% 2 1 1% All’interno Nel territorio In Italia In paesi esteri Non ricordo dell’azienda vicino alla sede Fonte: Osservatorio Socialis, IX Rapporto CSR 2020 ricavi provenienti dalle vendite di un determinato prodotto. A percorrere questa strada Csr nel 2019 è stato il 17% delle imprese, il 10% in meno rispetto 81% rilevante per la maggioranza degli intervistati. Tra le azioni messe in campo in questo senso e in crescita ci sono il monitoraggio del clima interno delle aziende italiane al 2015. (la percentuale di aziende impegnate Il “Rapporto Csr” dell’Osservatorio hanno adottato in tal senso è passata dal 23% nel 2013 Socialis conferma inoltre la sempre un codice etico al 30% nel 2019), le iniziative sociali più diffusa adozione di un codice etico volte all’aggregazione tra colleghi (dal da parte delle imprese italiane: dal 13% al 32%) e le azioni di work-life 52% nel 2014 all’81% nel 2020. Anche balance (dall’11% al 28%). Il valore più la figura del responsabile Csr è oggi sempre più presente e richiesta. Quasi il 70% delle imprese italiane intervistate 241.000 € interessante è però quello che riguarda le azioni indirizzate a promuovere e a sostenere le pari opportunità dichiara di avere già in organico questa l’investimento medio all’interno dell’organizzazione: nel 2019, funzione. La figura del responsabile in csr nel 2019 il 39% delle imprese del campione ha incaricato di seguire le attività di Csr e sviluppato iniziative proprio in questa sostenibilità è decisamente frequente direzione. Nel 2013 a farlo era appena il nelle aziende con fatturato superiore 7% del totale. ai 25 milioni di euro. Vale inoltre la curriculum vitae. L’apprezzamento per pena sottolineare che a rivestire il le competenze Csr è inoltre trasversale È stato inoltre registrato un generale ruolo è sempre più spesso una figura a tutto il campione e sembrerebbe miglioramento della comunicazione trasversale a tutti i dipartimenti (32% prescindere dalle dimensioni e dal interna e quindi un aumento del delle risposte) ovvero un consulente fatturato delle imprese. numero di imprese impegnate nella esterno (10%), mentre sempre meno di condivisione dei principi e nella frequente la funzione viene assegnata Focus sui dipendenti diffusione della cultura Csr all’interno al direttore risorse umane o al direttore Il 9° “Rapporto Csr Italia” apre inoltre dell’azienda: in questo caso, la qualità (11%). L’80% delle aziende una finestra sull’impegno sviluppato percentuale è passata dal 29% del interpellate riconosce dunque un dalle aziende a favore, in particolare, campione nel 2014 al 65% nel 2019. valore alla specializzazione in Csr e lo dei propri dipendenti. Questo aspetto I canali utilizzati per comunicare la ritiene un elemento distintivo in un sembrerebbe essere particolarmente Csr sono per lo più quelli classici: le 10 Largo Consumo 9/2020 © riProduzione riservata
csr CSR E RU: il tasso di presenza della figura del responsabile sostenibilità (in %) 69% Figura trasversale a dipartimenti 32% (++) 59% Referente per dipartimento 17% (=) 42% 33% Direttore HR 11% (-) Direttore qualità o CSR 11% (--) Consulente esterno 10% (+) 2014 2016 2018 2020 Fonte: Osservatorio Socialis, IX Rapporto CSR 2020 CSR: le iniziative a favore dei dipendenti (2013 – 2019, in %) Monitoraggio clima aziendale fondamentale nella complessiva 30% strategia delle imprese italiane che Iniziative sociali per questo, da anni, vi concentrano 22 32% risorse crescenti. La recente pandemia 19 25 Work life balance potrebbe segnare una battuta d’arresto 28% in questo lungo ciclo positivo. Tuttavia, 18 23 24 Pari opportunità anche se con cifre ridimensionate 13 20 39% dall’incertezza e dalle circostanze, le 31 aziende italiane non sembrano affatto 11 22 voler abbandonare il campo. Anzi, 7 alla contrazione della spesa media in 2013 2015 2017 2019 azioni di Csr tradizionali, ha fatto in alcuni casi da contraltare l’attivazione Fonte: Osservatorio Socialis, IX Rapporto CSR 2020 di nuovi investimenti stimolati proprio dalla situazione di emergenza. Sono state tante le realtà che si sono comunicazioni top-down, gli incontri In conclusione, le aziende italiane impegnate, anche al di là delle ipotesi periodici, l’intranet aziendale. Molto concentrano ogni anno notevoli sforzi di budget fatte a inizio anno, in azioni meno comune è invece il ricorso a nella realizzazione di iniziative di Csr, di solidarietà: dalla riconversione percorsi di formazione specifica o a rivolgendosi in particolare al territorio delle produzioni al sostegno offerto newsletter. Nel 2019, c’è però stato un e alle comunità locali, all’ambiente e alle associazioni di volontariato. Il 9° incremento sensibile dell’utilizzo dei ai propri dipendenti. Questo impegno, “Rapporto Csr Italia” indica dunque social come veicolo per raccontare espressione dei valori e dalla cultura che nel 2020 i timori viaggiano con l’impegno Csr anche all’esterno. dell’organizzazione, diventa uno la volontà di andare avanti e con la Questo mezzo così rilevante e strumento cruciale per la costruzione convinzione che sia utile e necessario impattante non può né deve essere dell’identità, per il consolidamento farlo. Non a caso, 8 imprese italiane su trascurato. L’evidenza dei fatti sembra della reputazione e per la definizione 10 ipotizzano che, nel prossimo futuro, confermare il successo mediatico delle di relazioni più solide e durature con la Csr sarà messa a sistema e sempre testimonianze positive dei dipendenti clienti, dipendenti, fornitori, istituzioni. più e sempre meglio organizzata di un’azienda. L’attività Csr è dunque un tassello all’interno del modello di business. © riProduzione riservata Largo Consumo 9/2020 11
2 | PRIVATE LABEL Oltre la Da alternativa economica, oggi i prodotti a marchio del distributore convenienza: costituiscono un’industria a sé, in grado di impattare positivamente la Mdd come sull’evoluzione del mercato scelta di valore e dei consumatori. di Nicoletta Ferrini L a marca del distributore (o Mdd) non è solo un’alternativa di consumo. Sempre più spesso In continuità con le precedenti, l’edizione 2020 dal titolo “Il contributo della marca del distributore alla sfida Sostenibilità è competitività Da tempo stabile in cima alla lista degli obiettivi e degli interessi istituzionali, si presenta come una proposta dello sviluppo sostenibile e del Paese”, ci sono almeno 4 buone ragioni per di valore. Non solo, testimonia presentato in occasione di Marca cui la sostenibilità deve diventare concretamente i principi dell’insegna, 2020, propone una panoramica sui una priorità anche per le imprese. si esprime attraverso l’introduzione principali trend, sottolineando come Innanzitutto, il mercato lo chiede. di innovazione e la diversificazione la Mdd sia non solo catalizzatore di Le analisi sull’evoluzione degli stili dell’offerta, valorizza il prodotto nuove tendenze di consumo, ma di vita e delle abitudini di consumo italiano e locale, dando particolare anche strumento per lo sviluppo evidenziano la crescente sensibilità di impulso alle filiere, offre al industriale del Paese. consumatori che si dichiarano disposti consumatore garanzia di sicurezza Il report 2020 si focalizza, in a pagare di più a fronte di prodotti più alimentare attraverso una fitta rete particolare, sul contributo offerto sostenibili. Il 61% degli italiani acquista di controlli. Questi elementi che dalla marca del distributore allo elettrodomestici a basso consumo, il raccontano l’evoluzione dalle prime sviluppo sostenibile della moderna 52% vuole prodotti a chilometro zero private label alle attuali Mdd sono stati distribuzione, introducendo così una e il 47% preferisce il bio, anche se tutte analizzati nelle edizioni 2017/2018 e nuova variabile di osservazione che queste scelte impattano di più sul 2018/2019 dei position paper elaborati però sintetizza e presuppone in sé portafoglio. A questo si aggiunge che gli da The European house - Ambrosetti. tutti le precedenti: la sostenibilità. stakeholder sempre più spesso valutano 12 Largo Consumo 9/2020 © riProduzione riservata
da uno studio di 67% Premio di produttività per le aziende manifatturiere sostenibili rispetto a quelle non sostenibili i consumatori italiani (variazione %), 2015-2017 attenti all’etica d’impresa +10,2% +7,9% un’azienda concentrandosi sui valori che esprime, oltre che sulla qualità del prodotto: il 67% dei consumatori italiani +4,5% dichiara di prestare attenzione all’asset valoriale dell’impresa. La sostenibilità è anche un fattore competitivo. Esiste una comprovata relazione positiva e spesso incrementale tra il livello di sostenibilità espresso da un’impresa e la sua Imprese Imprese Imprese produttività: quelle altamente sostenibili LIEVEMENTE mediamente altamente sono il 10,2% più produttive di quelle sostenibili sostenibili sostenibili che non lo sono. Quarta e ultima buona ragione per cui un’impresa dovrebbe Fonte: ADM (Associazione Distribuzione Moderna) – The European Studio mettere la sostenibilità al centro delle Ambrosetti, Il contributo della MDD alla sfida dello sviluppo sostenibile e del Paese, proprie scelte tattiche e strategiche è Position Paper 2020 che questo valore favorisce l’attrazione dei capitali d’investimento. Il 76% dei 10,8 rispondenti a una survey realizzata da The European house - Ambrosetti invece la massimizzazione dell’utilizzo presso investitori istituzionali nell’ambito delle risorse naturali, favorendo lo dell’Osservatorio sull’Eccellenza dei sistemi di governo in Italia ha indicato sfruttamento di quelle rinnovabili e la transizione verso forme di economia mld di € nell’esistenza di obiettivi di sostenibilità circolare. misurabili e integrati con i normali il valore della mdd obiettivi di business una discriminante Dal risparmio all’ambiente nel 2019 per le proprie scelte di investimento. Ma come si applicano questi concetti Nell’approccio metodologico adottato alla marca del distributore? Adm realizzati sempre più secondo criteri da The European house - Ambrosetti, (Associazione distribuzione moderna) di tutela ambientale, economia la sostenibilità ha dunque 3 dimensioni e The European house - Ambrosetti circolare, rispetto delle condizioni di che s’intrecciano: economia, persone e hanno sviluppato una definizione lavoro e benessere animale, offrono ambiente. La prima riguarda la capacità integrata di sviluppo sostenibile una risposta concreta alla crescente di generare una crescita duratura applicata alla Mdd: «La marca del richiesta di sostenibilità delle famiglie degli indicatori economici e quindi di distributore vuole indirizzare una e un’opportunità per un consumo produrre e mantenere all’interno del visione sostenibile di sviluppo e consapevole. È un circolo virtuoso che territorio il massimo del valore aggiunto, consumo del Paese, per ottenere parte da una sostenibilità economica combinando efficacemente le risorse prodotti di qualità a prezzi competitivi. che alimenta e genera sostenibilità nel rispetto dei vincoli ambientali. La distribuzione instaura con i fornitori ambientale e sociale nei prodotti e La sostenibilità economica è un della Mdd rapporti di lunga durata, nelle aziende, che a loro volta creano prerequisito per le altre 2 dimensioni: basati sulla valorizzazione delle nuovo benessere economico e fiducia persone e ambiente. La sostenibilità rispettive competenze. Ciò consente di nei clienti, in una spirale positiva dove delle persone (o sociale) implica la avere condizioni certe nel tempo per tutti ne hanno beneficio». garanzia di condizioni di benessere, potersi sviluppare e fare investimenti La Mdd contribuisce allo sviluppo sicurezza, salute e istruzione equamente in logica di sostenibilità, generando in sistemico della sostenibilità economica distribuite per classi e genere. La questo modo una filiera responsabile. e da qui sociale e ambientale, ma sostenibilità ambientale prevede I prodotti a marca del distributore, anche nell’orientare le scelte di © riProduzione riservata Largo Consumo 9/2020 13
Private Label Despar: “Il cliente si aspetta un comportamento virtuoso” La responsabilità sociale d’impresa è uno della linea Despar. L’alimentazione sana, degli elementi chiave della reputazione oltre a essere il tema di diversi progetti che aziendale per Despar, insegna fortemente sviluppiamo nelle scuole, è anche uno degli radicata nel territorio in cui opera. «Il argomenti principali del nostro magazine nostro cliente - spiega il direttore generale DiVita, di cui distribuiamo gratuitamente oltre Lucio Fochesato - si aspetta da noi un 1 milione di copie ogni anno. A livello locale, comportamento virtuoso che tuteli e abbiamo inoltre iniziative di realizzazione di valorizzi il territorio oltre all’eccellenza di punti di vendita a impatto zero e recupero di servizio, prodotti e prezzi». edifici storici». Lucio Fochesato, Per Despar, corporate social responsibility Ridurre l’impatto ambientale direttore generale, significa sostenere la realtà in cui opera con Costante è anche l’impegno per ridurre Despar iniziative solide e di profondo impatto. «I nostri l’impatto ambientale dei prodotti a marchio, ambiti strategici - prosegue il manager - sono sviluppando packaging con minore quantità il territorio, l’ambiente e il benessere dei nostri di plastica o con materiali rinnovabili come la consumatori. Sosteniamo, per esempio, la linea di prodotti tissue (tovaglioli, carta cucina) Comunità di San Patrignano in vari ambiti, tra interamente in carta riciclata e con packaging cui il progetto WeFree e la commercializzazione in materiale rinnovabile. «Questo è anche “Abbiamo di alcuni prodotti alimentari realizzati nella l’ambito che ci vede impegnati per il futuro supportato comunità all’interno delle nostre linee di oltre al miglioramento del profilo nutrizionale l’Istituto prodotto a marchio. Durante il lockdown dei nostri prodotti - aggiunge Fochesato -. Spallanzani abbiamo supportato l’Istituto Spallanzani di Abbiamo riscontrato che dopo l’emergenza Roma con una donazione per la ricerca contro Covid-19, il cliente è ancora più attento ai temi di Roma con il Covid-19. Abbiamo lavorato con l’Università della salute e della sostenibilità, per questo una donazione di Parma per ridurre il contenuto di sale, continuiamo a rafforzare il nostro impegno in per la ricerca zucchero e grassi saturi nei nostri prodotti ambito Csr». contro il Covid-19” consumatori finali e dei propri partner. Nel primo caso sono stati ascoltati strategica al punto che il manager Finora identificati semplicemente alcuni gruppi della distribuzione deputato riporta direttamente al come copacker, gli Mdd partner sono moderna in Italia: il campione direttore generale o all’amministratore aziende dell’industria alimentare analizzato rappresenta l’84% del delegato. che collaborano con la marca del fatturato nazionale del settore. La L’approccio diffusamente più distributore. L’evoluzione semantica seconda indagine ha, invece, visto il sostenibile potrebbe aver giocato punta a valorizzare il concetto di coinvolgimento di aziende fornitrici un ruolo decisivo nella più recente partnership esistente tra le aziende della distribuzione, con particolare affermazione della marca del dell’industria alimentare e la focus su quelle di piccole e medie distributore nella distribuzione distribuzione moderna (Dm) e quindi dimensioni e fatturato inferiore a 150 moderna in Italia. Nata come il contributo strategico dell’intera filiera milioni di euro annui. alternativa d’offerta più economica, per il raggiungimento di modelli di Dalla prima indagine è emerso che il negli ultimi anni la Mdd è cresciuta, produzione e consumo più sostenibili. 60% dei gruppi della distribuzione ha assumendo una dimensione industriale definito obiettivi di sviluppo sostenibile propria, ma soprattutto fidelizzando Consumatori fidelizzati e il 52% redige regolarmente un i consumatori. Nel 2019, la marca del Per analizzare il contributo della Mdd bilancio di sostenibilità. Circa 1 su 2, distributore ha raggiunto 10,8 miliardi nello sviluppo sostenibile interno inoltre, ha una funzione aziendale di euro. Attualmente vale il 30% ed esterno, The European house - che governa il tema della sostenibilità della crescita totale del settore food Ambrosetti ha realizzato 2 survey. e che, in 3 casi su 5, è sentita come & beverage. Inoltre la sua incidenza © riProduzione riservata Largo Consumo 9/2020 15
IL NOSTRO IMPEGNO PER UN CONSUMO RESPONSABILE E SOSTENIBILE LOTTA AGLI SPRECHI Per preservare le risorse naturali del nostro pianeta promuoviamo attività contro lo spreco alimentare, a favore del PROTEZIONE DELLA riciclaggio dei rifiuti, della riduzione dei BIODIVERSITÀ consumi energetici e degli imballaggi. Proteggere la diversità delle specie e degli habitat è una delle nostre priorità. Ci impegniamo sostenendo prodotti biologici, pesca sostenibile, agro-ecologia ed attenzione RELAZIONE CON I PARTNER all’ambiente e al benessere animale. Siamo consapevoli dell’importanza delle nostre azioni nel tessuto economico locale, e lo supportiamo lavorando a fianco delle comunità e promuovendo i prodotti del territorio. COLLABORATORI Riconosciamo l’importanza del contributo di ognuno di noi. Per questo, promuoviamo SOLIDARIETÀ la diversità e ci impegniamo per permettere Crediamo nel restituire valore ai territori ai talenti di crescere al meglio in una nei quali operiamo, per questo sosteniamo comunità rispettosa e attenta alla salute ed numerosi progetti locali: oltre alla donazione alla sicurezza di tutti i collaboratori. delle eccedenze alimentari, con Fondazione Carrefour supportiamo progetti per ridurre povertà, emarginazione ed esclusione sociale.
Private Label Carrefour: “Responsabilità sociale come driver strategico” «Per tutto il gruppo Carrefour la responsabilità elettrici per la consegna della spesa in città, sociale negli anni è diventata un vero e proprio mentre investe in interventi di efficientamento driver strategico che ci guida nelle scelte verso strutturale ed energetico dei punti di vendita. tutti gli stakeholder, siano essi i clienti finali, L’azienda si impegna anche per avere tutti gli i collaboratori e gli stessi fornitori - spiega imballaggi dei prodotti Carrefour nel mondo Rossana Pastore, direttrice comunicazione riciclabili e riutilizzabili, o compostabili al 100%, esterna, relazioni istituzionali e Csr -. I valori per ridurre del 40% le emissioni di CO2 entro di sostenibilità, diversità e inclusione stanno il 2025. Per quanto riguarda la diversità, sono alla base delle nostre attività quotidiane, molte le best practice messe in atto in Italia contribuendo a rendere gli stessi consumatori in questi anni, tra cui l’inclusione lavorativa Rossana Pastore, più consapevoli. Per Carrefour Italia, la Csr è a di persone richiedenti asilo o portatrici di direttrice comunicazione tutti gli effetti un indicatore con cui si misura handicap, mentre l’iniziativa “Quiet hour” esterna, relazioni ogni azione per uno sviluppo sostenibile dal facilita, in alcuni orari, il momento della spesa istituzionali e Csr, punto di vista ambientale, sociale ed economico. alle persone affette da autismo in un ambiente Carrefour E si traduce in azioni concrete come quelle tranquillo e silenzioso. che il gruppo sviluppa dal 2019 nell’ambito della strategia commerciale incentrata sulla L’impegno durante la pandemia “Transizione alimentare”, con alla base specifici «Collaboriamo - continua Pastore - con Ente obiettivi, come: la lotta agli sprechi di ogni nazionale sordi e nel periodo dell’emergenza genere, la protezione della biodiversità, il Covid-19 abbiamo realizzato un servizio di supporto ai produttori locali, il sostegno alle spesa telefonica dedicata ai clienti con questa realtà più fragili e l’inclusione sociale. Da disabilità. Durante la crisi sanitaria abbiamo sempre privilegiamo l’approvvigionamento di attivato anche il progetto di spesa sospesa prodotti italiani, che rappresentano l’85% della a favore del Banco alimentare (raccolti oltre proposta assortimentale dei nostri prodotti 500.000 euro) e i servizi di spesa telefonica a marchio. Italianità e qualità sono alla base con consegna a domicilio per over 60, disabili di due nostri marchi: Filiera qualità e Terre e malati. Fondazione Carrefour ha donato poi “La Csr è un d’Italia. Sul fronte antispreco abbiamo una 500.000 euro all’Ospedale Santi Paolo e Carlo indicatore con collaborazione con To good to go, start up che di Milano e 200.000 euro per progetti legati valorizza i prodotti vicini alla scadenza». all’emergenza Covid a Medici senza frontiere, cui misurare garantendo inoltre l’accesso prioritario nei uno sviluppo Dalla green mobility all’inclusione nostri punti di vendita a medici, infermieri sostenibile dal Dal punto di vista della sostenibilità ambientale, e volontari, e offrendo anche un servizio di punto di vista inoltre, Carrefour promuove la green mobility consegna della spesa direttamente nelle ambientale, e sta ampliando la flotta di mezzi 100% strutture ospedaliere». sociale ed economico” sull’industria alimentare è salita da potrebbe aver fornito un’ulteriore analogo in Italia è tutt’altro che 2,9% nel 2003 a 7,6% nel 2019, mentre spinta favorevole. improbabile. la quota di mercato è passata dall’11,3% I dati più recenti relativi al mercato nel 2003 al 19,9% nel 2019. Le stime Usa confermano, per esempio, un Impatto socioeconomico elaborate da The European house - significativo trend di crescita dovuto La Mdd offre un contributo rilevante Ambrosetti prevedono che la quota di alla capacità delle private label di anche in termini di sostenibilità sociale, mercato dei prodotti Mdd potrebbe rispondere alla domanda di mercato attivando una quota significativa raggiungere quasi il 25% nel 2020. In con contenuti dell’offerta rilevanti e di occupazione. Con circa 410.000 questo senso, l’emergenza Covid-19 convenienza di prezzo. Uno scenario occupati, la distribuzione moderna è il © riProduzione riservata Largo Consumo 9/2020 17
Private Label -31% 40° settore economico su 245. In questo, sulla rete di fornitura della Mdd. La la Mdd sostiene complessivamente marca del distributore attiva una filiera 220.000 occupati diretti e indiretti rilevante di oltre 50 settori e comparti lungo l’intera filiera che coinvolge economici coinvolti e 1.500 imprese di consumi energetici industria di trasformazione alimentare, Mdd partner di cui il 92% italiano. intermediazione e distribuzione. La Dm nella Dm tra il 2005 Esiste una corrispondenza positiva tra offre inoltre un contributo importante e il 2018 collaborazioni strategiche di lungo all’occupazione giovanile (il 21% delle periodo tra la marca del distributore e i persone impegnate attivamente nel suoi fornitori e prestazioni economiche. settore ha meno di 30 anni) e femminile (63%), a cui si aggiungono importanti valori in termini di assunzioni a tempo 12,4 In Italia, nel 98% dei casi le relazioni di fornitura durano più di 2 anni. Un Mdd partner su 2 può vantare un contratto indeterminato (92%). Le analisi indicano infine una migliaia di t. di fornitura con la distribuzione moderna addirittura superiore agli 8 crescente sensibilità verso gli aspetti di eccedenze anni. The European house - Ambrosetti di sostenibilità ambientale da parte ha analizzato i bilanci dal 2013 al 2018 sia della marca del distributore, sia alimentari recuperate di un campione rappresentativo di più in generale della distribuzione dalla Dm 415 aziende Mdd partner: le realtà moderna. Nel 2018 sono state 12,4 che realizzano con prodotti Mdd migliaia le tonnellate di eccedenze quote di fatturato superiori dal 50% alimentari recuperate dalla Dm: un diffusamente promotrice di soluzioni ad addirittura all’80% mostrano valori valore di 6 volte superiore rispetto al d’efficienza energetica con riduzioni occupazionali e di fatturato medio 2012 ed equivalente a sfamare oltre dei consumi fino al 31% nel periodo tra sensibilmente superiori rispetto a 31.000 persone in un anno. Negli anni, il 2005 il 2018. quelle le cui quote di fatturato da la distribuzione moderna si è fatta Tutto questo si riflette positivamente prodotti Mdd sono inferiori al 50%. I driver per le scelte di sostenibilità di un’azienda Quali tra i seguenti fattori sono stati i più importanti nel guidare le azioni dell’azienda per la sostenibilità? (2019) Crescita dei ricavi 39% Riduzione dei costi 35% Reputazione del brand 30% Mantenere il passo con i concorrenti sulla sostenibilità 29% Requisiti normativi 23% Accesso a finanziamento più economico 16% Benefici fiscali 16% Attrarre i dipendenti 13% Fonte: ADM (Associazione Distribuzione Moderna) – The European Studio Ambrosetti, Il contributo della MDD alla sfida dello sviluppo sostenibile e del Paese, Position Paper 2020 18 Largo Consumo 9/2020 © riProduzione riservata
Private Label 19,1% Le evidenze sembrano inoltre ma a prezzi competitivi. La recente indicare che le più strette relazioni affermazione nel settore della di collaborazione favoriscono una distribuzione in Italia è data dal maggiore attenzione al tema della passaggio da un approccio tattico al sostenibilità da parte degli Mdd mercato con un’offerta di prodotti la quota di mercato partner. La survey realizzata da The copia a una visione più strategica della Mdd nella fascia European house - Ambrosetti presso incentrata sulla diversificazione e premium nel 2019 Mdd partner con fatturato inferiore ai sull’innovazione. 150 milioni di euro indica che il 66% Nel 2019 la quota di mercato della delle aziende alimentari che realizzano Mdd nella fascia premium (19,1%) raggiungere il 28% nel 2025. tramite la marca del distributore oltre il era superiore rispetto a quella Nonostante un’offerta 75% del fatturato ha introdotto obiettivi nel segmento del primo prezzo complessivamente più sviluppata in di sviluppo sostenibile, riducendo (18,3%). Secondo le stime di The termini di contenuti, la componente i consumi energetici, le emissioni European house - Ambrosetti, la economica resta comunque un climalteranti e gli sprechi alimentari, quota di mercato della marca del elemento determinante: nel 2019, i aumentando la tracciabilità della filiera distributore nella fascia premium prodotti Mdd hanno consentito un e la tutela del benessere animale. potrebbe superare il 29% nel 2025. risparmio complessivo di 2,8 miliardi Queste stesse aziende mostrano anche Anche i prodotti freschi sono sempre di euro, pari a circa 110 euro a famiglia. una maggior propensione all’utilizzo di più un elemento strategico per il Nella relazione con il consumatore packaging plastic free. posizionamento dell’insegna. finale, la marca del distributore è Per circa il 35% dei consumatori, chiamata ad assumere la funzione di L’avanzata del premium la fiducia nel punto di vendita è il garante, ma anche di educatore della Dulcis in fundo, la Mdd si fa anche 1° driver di scelta per l’acquisto dei sostenibilità. Sfruttando il contatto interprete di una domanda crescente prodotti freschi. La quota della Mdd diretto, la distribuzione moderna di prodotti sostenibili e funzionali, in questo segmento potrebbe quindi può guidare i consumatori verso stili di consumo più sostenibili, ispirando buone pratiche, favorendo il riciclo dei materiali e degli scarti e contribuendo Produttività multifattoriale alla lotta agli sprechi. (anno indice, 2000=base 100), Attraverso l’adozione di soluzioni confronto tra Francia, Germania, Italia tecnologiche all’avanguardia e Regno Unito, 2000-2017 (etichette digitali, Qr code, scaffali smart), la distribuzione può offrire al consumatore una tracciabilità utile a 115 rendere più consapevole il processo di acquisto. 110 112,0 L’esplosione della domanda di e-commerce nel settore food & 105 109,8 grocery, particolarmente accelerata 100 durante l’emergenza sanitaria legata 100 104,9 alla pandemia del Coronavirus, apre a ulteriori opportunità di crescita e 95 94,3 sviluppo per la marca del distributore, con conseguenze rilevanti anche 90 nella gestione strategica della sostenibilità: piattaforme e siti dedicati 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 per l’acquisto di prodotti Mdd, condivisione on line di informazioni enogastronomiche e sulla sostenibilità Italia Francia Germania UK dei prodotti e in generale servizi di integrazione tra canale fisico e digitale come, per esempio, la sempre più Fonte: ADM (Associazione Distribuzione Moderna) – The European Studio diffusa opzione click and collect (cioè Ambrosetti, Il contributo della MDD alla sfida dello sviluppo sostenibile e del Paese, Position Paper 2020 la possibilità di acquistare on line e ritirare nel punto di vendita). © riProduzione riservata Largo Consumo 9/2020 19
3 | AGROALIMENTARE Verso filiere più I consumatori prestano particolare attenzione al tema della provenienza sicure, efficienti e sono disposti a pagare di più per alimenti tracciati, meglio ancora se e sostenibili made in Italy. Le aziende recepiscono. di Simona Cozzi I n tutto il mondo cresce l’attenzione dei consumatori verso il cibo che acquistano, con uno sguardo della salute umana e dell’ambiente, si fidano soprattutto dei cibi prodotti in Italia e ritengono sia importante mondo che hanno intrapreso la strada verso il rispetto dell’ambiente sono in aumento. La sostenibilità è particolare verso la sostenibilità acquistare made in Italy per sostenere centrale nelle scelte strategiche e ambientale, sociale ed economica l’economia del Paese. crescono gli operatori coinvolti che del sistema di produzione. Vogliono stanno riconvertendo i propri cicli sapere da dove provengono i prodotti, Sono aumentate la sensibilità e produttivi e i servizi verso una visione l’effetto dei metodi di produzione sul l’attenzione su quanto sia fragile che si propone la salvaguardia del nostro pianeta e come i lavoratori e gli l’ecosistema di produzione e di pianeta e il rispetto dell’ambiente. animali vengono trattati nel processo consumo sul quale si poggia la nostra In tal senso è fondamentale il ruolo produttivo. società. La crescita della popolazione delle multinazionali per migliorare le I consumatori italiani sono consapevoli e dei consumi pro capite ci sta condizioni ambientali. È necessaria che la sicurezza dei cibi non può portando verso uno scenario che non una trasformazione nel modo di prescindere dalla protezione è più sostenibile. Questo fenomeno produrre cibo e gestire le risorse dell’ambiente, è molto elevata la rende necessario avere un rapporto della terra, bisogna assumere un percezione dei rischi legati alla più consapevole e responsabile verso atteggiamento più responsabile per sicurezza dei prodotti agroalimentari. il ruolo del cibo nell’evoluzione della indirizzare produzione, distribuzione Gli italiani ritengono importante il nostra cultura e della nostra società. e consumo verso la sostenibilità, nel ruolo dell’agricoltura per la tutela Le aziende sostenibili in Italia e nel rispetto di logiche di business che si 20 Largo Consumo 9/2020 © riProduzione riservata
da uno studio di 33% L’importanza della responsabilità e dell’etica nelle scelte di acquisto food degli italiani (2019, in %) il suolo del Pianeta che ha subito uno sfruttamento Molto Abbastanza Non so Abbastanza Molto d’accordo d’accordo in disaccordo in disaccordo eccessivo E’ importante per me sapere la provenienza del cibo stanno attivando e muovendo nella 60% 28% 8% direzione di far leva sulla necessità di avere un rapporto più responsabile con le risorse. Ho cura che il cibo abbia un origine etica e responsabile Attraverso i dati dello “European food responsibility study” di Morning 49% 36% 10% consult è possibile analizzare il rapporto tra consumatori e cibo e Sarei disposto a pagare di più per cibo che provenga da fonti etiche e responsabili il livello di sensibilità di cittadini e consumatori. Il comitato scientifico della Fondazione Barilla center 32% 43% 14% 7% for food & nutrition invece offre una rassegna di azioni concrete So esattamente dove la maggior parte dei cibi che acquisto originano e sostenibili da attuare verso la sostenibilità. 18% 45% 25% 9% Cosa pensano i consumatori Fonte: Morning Consult, Italian Food Responsibility Study Ogni 5 secondi uno spazio grande come un campo da calcio perde la sua vitalità a causa dell’erosione. In modo 50% silente circa il 33% del terreno del Dallo studio emerge inoltre che quasi nostro pianeta ha subito i danni di un il 50% degli italiani si preoccupa del elevato degrado e di uno sfruttamento fatto che il cibo acquistato provenga che lo ha reso improduttivo. Se da attività etiche svolte con senso non si provvederà radicalmente a dei consumatori di responsabilità verso l’ambiente modificare questi comportamenti, tra italiani preoccupati e verso le persone. La percentuale 60 anni ci troveremo senza un terreno di attenzione cresce se si aggiunge della provenienza adeguato per il nostro sostentamento. il 36% di coloro che si dichiarano La gravità sta nel rilevare che con i etica del cibo comunque attenti a questi aspetti. Dai tassi di crescita attuali in termini di dati della ricerca, le donne appaiono fabbisogno alimentare avremmo e al consumo di cibo. Le scelte più sensibili alla food responsibility di bisogno di veder crescere il suolo dei consumatori del nostro Paese quanto non lo siano gli uomini: il 55% fertile più adatto all’agricoltura. Il vanno nella direzione di alimenti degli uomini rispetto al 65% delle 95% della produzione di cibo arriva che garantiscano la sostenibilità e si donne. dal terreno, pertanto sono necessarie sono rivelati più attenti rispetto alla soluzioni tempestive in tal senso. Nello provenienza, se paragonati ai cittadini Inoltre, i prezzi elevati per gli alimenti “European food responsibility study” delle altre nazioni europee prese di qualità non scoraggiano troppo di Ibm e Morning consult sono stati in esame. Per il 60% degli italiani le scelte: il 32% degli italiani si dice intervistati i cittadini italiani sui temi è molto importante conoscere la disposto a pagare di più per il cibo legati all’alimentazione sana e alla provenienza del cibo che arriva sulla che sia rispettoso dei valori della sostenibilità nella produzione del cibo. tavola, oltre a un 28% di consumatori food responsibility. Se a questo 32% La food responsibility si riferisce a tutto che si dichiarano comunque attenti, il si aggiunge un 43% che sostiene in ciò che contribuisce direttamente che si traduce in un 88% di attenzione modo più generico di essere attento, e indirettamente alla gestione delle verso i temi della provenienza e della si arriva a una quota pari al 75% di risorse in riferimento alla produzione tracciabilità. italiani disposti a considerare che © riProduzione riservata Largo Consumo 9/2020 21
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