Regno Unito Il mercato dei prodotti biologici - Export Online

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Regno Unito Il mercato dei prodotti biologici - Export Online
Regno Unito
                           Il mercato dei
                         prodotti biologici

Londra, Settembre 2018
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INTRODUZIONE AL SETTORE INDUSTRIALE

Il Regno Unito è uno dei maggiori mercati di sbocco per le produzioni alimentari del nostro Paese
e, sulla scia di quanto sta avvenendo in molti Paesi, sta registrando un forte interesse per i prodotti
agroalimentari italiani.
Nel 2017 le esportazioni italiane di prodotti alimentari e bevande verso il Regno Unito hanno
fatturato 2,64 miliardi di sterline con un incremento rispetto al 2016 del 6,02% in valore. Le
quantita’ sono passate da 1.804.406 tonnellate del 2016 a 1.783.289 tonnellate nel 2017 (-1,18%).
La quota di mercato dell’Italia nel 2017 era del 6,28% in valore e del 5,46% in quantità.

Importazioni totali di agro-alimentari e bevande (in migliaia di sterline)

     Paese        2014          2015          2016         2017                  Quota di mercato %
                                                                       2014       2015      2016      2017

Olanda           4,126,857      4,068,819     4,429,303    4,735,448   11.51%     11.33%    11.38%    11.27%
Francia          3,855,502      3,683,717     3,729,073    4,137,347   10.75%     10.26%      9.58%    9.85%
Germania         3,475,782      3,403,493     3,715,549    4,082,265    9.69%      9.48%      9.54%    9.71%
Irlanda          3,569,869       375,625      3,774,976    3,984,367    9.95%      1.05%      9.69%    9.48%
Spagna           2,340,618      2,483,856     2,844,712    3,028,917    6.53%      6.91%      7.31%    7.21%
Italia           2,296,508      2,307,748     2,490,307    2,637,867     6.40%      6.42%     6.40%     6.28%
Belgio           2,056,089      1,925,195     2,129,384    2,287,906    5.73%      5.36%      5.47%    5.44%
Polonia          1,107,928      1,231,865     1,408,404    1,637,742    3.09%      3.43%      3.62%    3.90%
Danimarca        1,293,759      1,139,462     1,336,816    1,424,996    3.61%      3.17%      3.43%    3.39%
USA                929,395      1,069,345     1,123,977    1,213,981    2.59%      2.98%      2.89%    2.89%

UE              25,719,799    25,591,962     27,741,935   30,004,684   71.71%     71.25%    71.25%    71.40%
Non UE          10,146,730    10,328,782     11,196,343   12,016,909   28.29%     28.75%    28.75%    28.60%
Totale          35,866,529    35,920,744     38,938,278   42,021,593   100.00%   100.00%    100.00%   100.00%

Elaborazione ICE su dati provenienti da UKtradeinfo

                                                                                                             2
Importazioni totali di agro-alimentari e bevande (in quintali)

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         Paese      2014          2015           2016         2017
                                                                           2014       2015      2016      2017

Francia            34,027,302    35,788,441     31,669,605    34,022,430   11.37%     11.73%    10.17%    10.41%
Olanda             32,840,493    34,336,238     34,855,954    33,564,551   10.97%     11.26%    11.19%    10.27%
Belgio             21,794,915    22,177,621     26,465,330    31,167,642    7.28%      7.27%      8.50%    9.54%
Germania           25,127,553    24,951,513     24,394,141    25,698,294    8.39%      8.18%      7.83%    7.87%
Irlanda            22,431,368    25,053,758     23,659,883    25,482,295    7.49%      8.21%      7.60%    7.80%
Spagna             24,310,822    25,871,089     26,254,774    25,315,522    8.12%      8.48%      8.43%    7.75%
Italia             16,537,172    17,850,768     18,045,292    17,832,893     5.52%      5.85%     5.79%     5.46%
Polonia             7,472,553     9,736,694     10,465,888    11,697,754    2.50%      3.19%      3.36%    3.58%
USA                 5,714,163     5,873,039      8,453,029     8,875,203    1.91%      1.93%      2.71%    2.72%
Danimarca           8,659,617     7,146,946      8,017,028     8,313,347    2.89%      2.34%      2.57%    2.54%

UE               208,114,016    219,052,486    221,591,832   231,086,048   69.52%     71.83%    71.15%    70.74%
NON UE             91,254,043    85,927,264     89,855,463    95,586,503   30.48%     28.17%    28.85%    29.26%
TOTALE           299,368,059    304,979,750    311,447,295   326,672,551   100.00%   100.00%    100.00%   100.00%

Elaborazione ICE su dati provenienti da UKtradeinfo

SITUAZIONE ECONOMICA

Secondo uno studio della British Chamber of Commerce (BCC), il PIL britannico nel 2018 crescerà
dell’1,4% rispetto all’1,1% previsto nell’ultimo trimestre del 2017.
Nel 2019 il PIL è previsto in aumento dell’ 1,5% rispetto ad una precedente previsione dell’1,3% .
Nel 2020 (termine deciso il 19 marzo della fine del periodo transitorio in ambito UE), il PIL è
previsto in crescita dell’1,6% .
La BCC però nota con disappunto che nonostante queste revisioni in positivo il PIL britannico
resterà ben al di sotto non solo delle previsioni effettuate solo 2 anni orsono (fra il + 2 ed il +3%)
ma anche della attuale media europea (sopra il 2%) e si attesterà ad essere la peggiore economia
in ambito G7.
Gli andamenti positivi dell’attuale fase congiunturale visti anche nella prospettiva futura sono
riconducibili non solo alla domanda interna che pur fra mille oscillazioni tiene ancora bene, ma
soprattutto all’export che trainato dalla svalutazione della sterlina nei confronti di dollaro ed euro
resta un caposaldo della politica definita “Global Britain”.
La spesa media settimanale delle famiglie per il periodo fiscale 2015/16 ammontava a £st 528,90;
una diminuzione dello 0,45% rispetto all’anno precedente (£st. 531,30).
Nel 2016/2017 l’ammontare medio che una famiglia inglese ha speso per cibi e bevande, incluso
le bevande alcoliche era £ 66,20 per settimana cosi’ suddivisa:
Cresciute di dieci volte in dieci anni, le vendite di cibo biologico hanno segnalato cali dal 2008, ma
dal 2013 si é verificata una ripresa con costanti aumenti. Buone notizie per il settore biologico
britannico per il 2017 con vendite che hanno raggiunto i 2,2 miliardi di sterline, un aumento del
6% rispetto all’anno precedente se la crescita continua a questo livello, il settore dovrebbe
superare i 2,5 miliardi di sterline nel 2020.

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IL BIOLOGICO NEL CONTESTO GLOBALE

Nel contesto globale le vendite mondiali di prodotti biologici sono stimate ad oltre circa € 75 miliardi
(£ 67 miliardi). Gli Stati Uniti e l’Europa occidentale sono i mercati chiave per quanto riguarda la
crescita del settore biologico.
Gli Stati Uniti continuano ad essere il più grande mercato mondiale per i prodotti biologici con una
crescita del 5,3% nel 2017 rispetto all’anno precedente, per un valore totale di circa € 40 miliardi
(£ 35 miliardi). In Europa il principale mercato per i prodotti biologici è la Germania che ha
registrato una crescita dell’9,9% nel 2017 con circa € 9,48 miliardi.

Principali mercati mondiali per i prodotti biologici e crescita nel 2017

                                                          Danimarca               Svezia 7,9%
                                                            9,7%                     +12%
                                                           + 20%
      Canada 2,6%                    UK 1,5%                +17%
          NA                          +7,1%

                                                                           Germania 5,1%
                                                                              +9,9%

                                      Francia 3,5%
        USA 5,3%
                                        +21,7%
         +8,4%
                                                                      Italia 3%
                                                                        +15%

                                               Svizzera 2,9%
                                                   +5,2%

                                                                          Oceania 5%
                                                                             NA

Fonte: Research Institute of Organic Agriculture (FiBL)

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IL BIOLOGICO NEL REGNO UNITO

Il 2017 è il sesto anno consecutivo di forte crescita del mercato biologico nel Regno Unito.
Il mercato biologico inglese rappresenta circa l’1,5% del settore food and drink del Paese, e
possiede ad oggi un valore di 2,2 miliardi di sterline. Le vendite sono aumentate del 6% rispetto
al 2016.
Il numero di produttori biologici nel Regno Unito è 6.586, di cui:
 3.465 agricoltori (corrispondenti al 52,61%);
 2.977 trasformatori (45,20%);
 144 produttori/trasformatori (2,19%).
Le percentuali dei terreni biologici e in fase di trasformazione delle quattro nazioni costitutive
(Home Nations) sono aumentate o, come nel caso dell’Irlanda del Nord, rimaste invariate.
Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord.

                                                                                  Scozia
                                                                             122.700ha = 23,71%
                                                                                   +0,90%

      Irlanda del Nord
       8.300ha = 1,60%
             0%

                                                                                 Inghilterra
                                                                             300.300ha = 57,98%
                                                                                   +1,28%
           Galles
      86.100ha =16,64%
           +5,64%

L’aumento del 3,1% dell’inflazione, secondo i dati del governo britannico, ha fatto registrare un
leggero aumento di prezzo dei prodotti biologici; i più colpiti sono stati alimenti come burro e pesce.
Anche a causa dell’incertezza che sta portando il fenomeno Brexit, vi sarà più attenzione alla
provenienza e alla tracciabilità del cibo, che aumenterà la richiesta del biologico.
Ciò nonostante, il numero delle persone che acquistano prodotti biologici è sempre in continuo
aumento. Questo incremento influenza il profilo dei consumatori, che è in continua evoluzione.
Da una ricerca effettuata dalla Soil Association, su un gruppo di consumatori nella fascia di età
tra 25 e 55 anni, si denota che i prodotti salutari sono la prima scelta dei consumatori. Come i
consumatori interpretino la parola “salutare” è personale. Spesso sono confusi e sconcertati dai
multipli messaggi delle pubblicità e dall’ampia scelta di prodotti.

                                                                                                     5
Principali trends che influenzano la scelta alimentare dei consumatori

1. Salubrità
   I consumatori sono in cerca di prodotti che li aiutino ad perseguire uno stile di vita salutare.
   Vogliono equilibrio e moderazione e preferiscono cibi naturali e meno trattati, prodotti che
   danno energia e nutrimento, aiutano a regolarizzare il peso corporeo e soddisfano bisogni
   specifici dietetici (come ad esempio diete senza glutine);

2. Gusto ed ispirazione
   I consumatori riconoscono la qualità di un prodotto in base al gusto, si concentrano sul trovare
   piatti nuovi ed interessanti ed avere un repertorio di piatti preferiti per i quali non è necessaria
   una ricetta;

3. Tempistiche
   Essendo lo stile di vita dei consumatori di oggi molto impegnato e frenetico, il tempo speso
   per fare shopping e preparare i pasti è cruciale. Perciò i consumatori sono alla continua ricerca
   di un equilibrio tra prezzo, qualità e quantità, gusto, tempo di preparazione ed eventuale
   cottura;

4. Piacere
   La maggior parte dei consumatori sceglie prodotti alimentari sfiziosi, che possiedono un valore
   culinario aggiunto come ad esempio un sapore più intenso;

5. Valore
   In questo contesto il valore è inteso come una personale equazione composta da prezzo,
   qualità e convenienza. Per alcuni consumatori infatti, il prezzo è la ragione principale per cui
   acquistano o meno un prodotto;

6. Packaging
   I consumatori sono spinti a comprare un determinato prodotto perchè il packaging (confezione)
   attrae visivamente o è piacevole all’occhio. Ciò produce nel consumatore appetito e lo spinge
   a parlare del prodotto con i propri amici o famigliari.

Fattori esterni che influenzano la tipologia di prodotti che vengono acquistati

1. Provenienza inglese
   Questo fattore è sempre più importante per i consumatori, soprattutto a causa dell’incertezza
   sulla Brexit. Alla gran parte dei consumatori non sono graditi i prodotti che sono coltivati nel
   Regno Unito ma vengono importati da oltremare;

2. Vegetarianismo e riduzione della carne
   Nel gruppo di ricerca, sono aumentati i consumatori che hanno eliminato la carne dalla loro
   dieta, diventando vegetariani, oppure ridotto la quantità di carne (soprattutto la carne rossa);

3. Alternative al latte
   Molti consumatori hanno provato alternative al latte, più a causa del gusto che per motivi
   dietetici, altri per tutelare benessere degli animali o le tecniche di produzione del latte;

                                                                                                     6
4. Produzione
   I consumatori sono particolarmente preoccupati riguardo al modo in cui gli animali vengono
   trattati e agli sprechi;

5. Cultura Instagram
   Il social network Instagram è visto da tanti come un innoquo mezzo per trovare ispirazioni.
   Altri credono che ritragga il cibo in modo troppo idealistico, quasi impossibile da ricreare. In
   entrambi i casi, Instagram resta un importate fattore esterno che influenza la scelta dei
   prodotti.

I prodotti che stanno riscontrando più successo nel settore biologico sono:

▪     Alghe marine                                      ▪   Funghi
▪     Curcuma                                           ▪   Semi
▪     Cibo fermentato                                   ▪   Alternative al latte (yogurt al latte di noce
▪     Thè alla frutta                                       di cocco)
▪     Frutti morbidi                                    ▪   Vino biologico
▪     Creme spalmabili alla nocciola

Nello specifico i prodotti biologici maggiormente venduti nel 2017 sono stati:

    Prodotto                                     Quota di mercato                Variazione
    Lattiero Caseari                                        28,70%                               +3,1%
    Ortofrutticoli                                             24%                               +6,5%
    Scatolame e preconfezionati                                16%                               +5,2%
    Alimenti per l’infanzia                                   9,6%                               -2,3%
    Carni, Pesce e Pollame                                   10,2%                               +4,1%
    Prodotti dolciari/bevande analcoliche                     3,8%                               +1,9%
    Prodotti freschi e delicatessen                           3,4%                              +21,3%
    Birra, vino e superalcolici                               2,3%                               +8,2%
    Prodotti da forno e dolci                                 1,2%                              -10,3%
    Prodotti surgelati                                       0,70%                               +6,7%

Fonte: Nielsen Scantrack Coverage Food & Drink

Tipologie di consumatori che comprano prodotti biologici

I consumatori di prodotti biologici sono giovani ed in crescita; 33% di questi ha cominciato ad
acquistare prodotti biologici negli ultimi due anni ed il 45% di loro afferma che aumenterà gli
acquisti in futuro.
L’età dei principali consumatori di prodotti biologici è tra i 25 e 44 anni, i consumatori sotto i 28
anni sono il gruppo che spende di più per l’acquisto di prodotti biologici.
La fascia di età più entusiasta è quella sotto i 35 anni di età, che rappresenta il 16% del mercato
per i prodotti biologici. Questo gruppo di consumatori, spesso conosciuti come la “Jamie
Generation” (generazione di Jamie Oliver famoso chef britannico che ha portato avanti campagne
per la promozione del mangiar sano) rappresenta una sempre crescente base di acquirenti

                                                                                                       7
impegnati per il futuro che continuano a incrementare significativamente la spesa media di prodotti
biologici.

Il 48% delle famiglie britanniche dichiarano di avere acquistato del cibo biologico durante lo scorso
anno ed oltre un terzo (35%) pari a circa 9,3 milioni di consumatori – acquistano consapevolmente
ogni mese alimenti biologici. Questo equivale a 6 milioni di sterline spese mensilmente per prodotti
bio.

Le tipologie di consumatori che comprano prodotti biologici sono 6 principalmente:

1. I grandi lavoratori
   Questi acquirenti hanno uno stile di vita molto indaffarato e frenetico. Sono interessati a quello
   che mangiano in una prospettiva etica, ma non hanno tempo di guardarsi in giro;

2. Food adventurers
   Credono nel biologico e per questo sono disposti a pagare di più. Danno importanza al sapore
   dei cibi e hanno piacere di provare cose nuove, ma allo stesso tempo sono diffidenti dalle
   mode;

3. Amanti delle mode
   Questo gruppo apprezza il biologico perchè lo aiuta nell’affermarsi socialmente. Amano i
   marchi che li aiutano a sentirsi bene;

4. I genitori che hanno a cuore il benessere dei figli
   La loro vita si accentra sui figli. Acquistare prodotti biologici è di buonsenso, ma li trovano cari
   per la spesa regolare;

5. Stile di vita salutare
   Sono entusiasti di fare la cosa giusta per la loro salute, il biologico è infatti per loro un’opzione
   interessante. Mostrano un forte interesse per come il cibo viene prodotto, dove acquistarlo e
   sono alla contina ricerca di marchi di fiducia;

6. Idealisti pratici
   Questa categoria di consumatori è attenta che i prodotti abbiano certificazioni biologiche e ha
   a cuore la propria comunità ed il pianeta stesso. Questi consumatori ritengono che i prodotti
   biologici nonostante siano cari abbiano un buon valore per il gusto e per il contrasto allo spreco
   alimentare.

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LA DISTRIBUZIONE

Anche nel 2017 la maggior parte della distribuzione di prodotti biologici è stata effettuata dai
supermercati (67,10%) seguiti dai dettaglianti indipendenti (16,20%), vendite online e box
schemes (12,89%) e catering (3,81%).

                              Altri dettaglianti
                               indipendenti,
                                   16.20%

               Vendite online e
                box schemes,
                   12.89%

               Catering, 3.81%                                                 Supermercati,
                                                                                 67.10%

             Supermercati   Catering     Vendite online e box schemes   Altri dettaglianti indipendenti

Vendite per tipologia di outlet in milioni di sterline

                              Dettaglianti                                         Vendite online e box
    Supermercati                                           Catering
                             indipendenti                                               schemes
      + 4,2 %                                              + 10,2 %
                                + 9,7 %                                                  + 9,5 %

    2016       2017         2016           2017        2016         2017           2016               2017

   1.428       1.488        327.5          359.3       76.6         84.4           260.8              285.8

Le vendite di prodotti biologici sono aumentate in tutti i tipi di distribuzione.
Il settore che ha rilevato un maggiore aumento è quello del catering/ristorazione che nel 2017 è
aumentato del 10,2% rispetto all’anno precedente. Questo aumento è anche dovuto al notevole
incremento dei pasti venduti con il “Soil Association Catering Mark” (riconoscimento dato dall’ente
certificatore per prodotti biologici britannici) che hanno incrementato le vendite del 28,5%. I pasti
con questo “Catering Mark” vengono infatti serviti in oltre la metà delle scuole elementari.

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Supermercati

Il cibo e le bevande biologiche rappresentano il 20% del totale delle vendite di alimentari.
Le vendite di prodotti biologici nei supermercati hanno raggiunto l’importo di 1,5 miliardi di sterline
britanniche, registrando una crescita del 4,2% rispetto al 2016.
Il settore continua ad essere dominato dai grandi distributori come Sansbury’s, Tesco e Waitrose,

che assieme rappresentano oltre il 70% del totale delle vendite biologiche dei supermercati.

Sainsbury’s ha la principale quota del mercato biologico con il 27%. Sia Tesco che Waitrose hanno
una quota di circa il 24% del mercato biologico.
Tutte le catene di supermercati stanno incrementando la loro offerta di prodotti biologici nel 2017.
Le catene “discount” come Aldi, Lidl e Costco, stanno aumentando l’offerta di prodotti biologici per
attrarre un maggior numero di consumatori che effettuano scelte informate e che sono alla ricerca
di cibi “premium”.

Tra le vendite di prodotti biologici che hanno registrato una forte crescita vi sono il cibo per
bambini, che rappresenta il 59% delle vendite, con un incremento di 10 milioni di sterline, la
cioccolata, circa 20 milioni di sterline e lo yogurt, che rappresenta il 8% delle vendite totali, le cui
vendite hanno raggiunto l’importo di 35 milioni di sterline.

Gli scaffali ‘free-from’ (= senza) nei supermercati hanno aiutato ad aumentare le vendite di
biologico tra consapevoli del benessere clienti.
Tra i marchi più popolari ci sono Doves Farm, Rebel Kitchen e Plenish.
Il consumo di carne ha registrato un calo nelle vendite, essendo sempre più diffuse le diete a
basso contenuto di carne, le vendite totali hanno registrato un calo. Il consumatore predilige la
qualità della carne biologica, ma ne acquista di meno.

I marchi più venduti nei supermercati sono:

     Yeo Valley (yogurt, latte, panna, burro, gelati);
     Rachel’s (yogurt, latte e burro);
     Green & Black’s (cioccolato);
     Clipper (thè, caffè, tisane);
     Waitrose Duchy (marco del biologico di Waitrose: ortofrutta, carne, prodotti caseari, birre);
     SO Organic (il marchio dei prodotti biologici di Sainsbury’s).

Dettaglianti indipendenti

Questo settore sta prosperando con aperture di nuovi negozi ed una vasta offerta di nuovi prodotti.
Per dettaglianti indipendenti si intendono le gastronomie (delicatessen), i piccoli negozi di
alimentari ed i mercati degli agricoltori.
Una ricerca della Soil Association mostra che i dettaglianti indipendenti hanno diverse ragioni per
essere riforniti di prodotti biologici; in primo luogo per offrire una scelta etica ai consumatori, in
secondo per espandere la loro scelta di prodotti salutari, in particolare alimentari.

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Questo canale sta diventanto sempre più popolare poichè permette ai consumatori di porre
domande riguardo gli ingredienti, alla loro provenienza e alle proprietà benefiche dei prodotti.
L’informazione sull’origine dei prodotti è agevolata anche dalla tecnologia, diventata un elemento
importante anche nel settore del biologico.
Nel 2017 alcuni negozi selezionati di As Nature Intended hanno utilizzato un’applicazione digitale
che permette al consumatore di tracciare il prodotto biologico sul proprio smartphone, verificando
in prima persona tutte le fasi della supply chain.
Nonostante il costo dei prodotti venduti da questo settore sia alto, il consumatore apprezza il
valore aggiunto della concentrazione di tanti prodotti biologici in uno spazio ristretto, rispetto ai
supermercati dove i prodotti biologici sono per la maggior parte dislocati.
I dettaglianti indipendenti devono però stare attenti a non imporre prezzi troppo alti, così da
rimanere competitivi sul mercato.
Nel 2017 il settore ha registrato una crescita del 9,7% nelle vendite rispetto all’anno precedente.
Le vendite nel settore dei dettaglianti indipendenti rappresentano oltre il 16% delle vendite totali
nel settore biologico.
Più del 78% dei dettaglianti indipendenti prevedono una crescita delle loro vendite di prodotti
biologici nel 2018.

I principali dettaglianti indipendenti di prodotti biologici sono:

•   Whole Foods Market con 9 punti vendita nel Regno Unito (7 a Londra, 1 a Glasgow ed 1 a
    Cheltenham);
•   Planet Organic con 7 punti vendita a Londra;
•   As Nature Intended 6 punti vendita a Londra;
•   Daylesford Organic 3 punti vendita a Londra ed un punto vendita in Glouchestershire.

Secondo un sondaggio della Soil Association, i marchi più venduti nei dettaglianti indipendenti nel
2017 sono:

→ Pukka (tisane e supplementi);
→ Biona Organic (il marchio di Windmill Organics Ltd. con una vasta gamma di prodotti alimentari
  biologici);
→ Doves Farm (farine, lieviti e biscotti);
→ Clearspring (prodotti biologici giapponesi, prodotti senza glutine, olii, aceto, marmellate bio);
→ Essential (prodotti vegetariani o vegani, senza OGM e senza additivi).

Vendite online e box schemes

Nel 2017 questo settore, grazie all’aumento dei clienti e all’impiego di marketing strategico, ha
incrementato le vendite del 9,5%, raggiungendo la cifra di £ 285.8 milioni.
Perchè i consumatori scelgono di comprare online?

 Le vendite online funzionano per il biologico
  Marchi unici e difficilmente reperibili diventano a disposizione di tutti tramite un click;
 La convenienza è la ragione più importante per le persone per comprare online;
 Offerta di prodotti potenzialmente più freschi
  I prodotti alimentari freschi (frutta, verdura, carne, pesce, pane ecc.) vengono ordinati in base
  a quando gli ordini vengono fatti, quindi non rimangono sugli scaffali anche per giorni, ed in
  alcuni casi provengono direttamente dalle fattorie;

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 I rivenditori, i contadini, e i produttori possono ampliare online le loro credenziali attraverso
  azioni di marketing mirato

  Possono attirare i consumatori che prediligono scelte salutari con il viaggio “farm to fork”
  (tradotto letteralmente dalla fattoria alla forchetta) rafforzando così l’ingegrità della produzione
  biologica;
 I consumatori tra 28-44 anni sono coloro che comprano più online
  Non hanno la stessa ‘fedeltà’ rispetto ad un tradizionale supermercato, ma seguono il trend al
  sito che offre le migliori e le più vaste opzioni di prodotti biologici;
 Gli operatori online sono un ottimo trampolino per testare nuovi marchi biologici

Il settore vendite online e box schemes è diviso in grandi operatori, come Ocado, Riverford e Abel
& Cole e piccoli operatori, come Big green Smile e Real Foods.
Operatori chiave di questo settore includono Ocado, Riverford e Abel & Cole, che insieme
contanto circa £ 225 milioni di vendite nel mercato biologico britannico.

Ocado è la piattaforma online più grande per la vendita al dettaglio di prodotti biologici.
Detengono una quota di mercato del 10% del settore biologico alimentare nel Regno Unito ed
offrono oltre 3.000 linee di prodotti biologici, rispetto a Waitrose, la catena con il numero più grande
di referenze, che ne offre 1.200.
L’incremento delle vendite di cesti pronti (box schemes) con i prodotti proposti dal fornitore sta
facendo aumentaqre la concorrenza in questo settore, dove sono apparse offerte di kits contenenti
ricette e relativi ingredienti.
Le due principali aziende nel settore dei box schemes sono Riverford ed Abel & Cole, mentre per
quanto riguarda i kits con ricette ed ingredienti Hello Fresh e Gousto hanno riscontrato molto
successo offrendo entrambi ingredienti biologici nei loro kits.
Altri dettaglianti di dimensioni inferiori stanno aprendo negozi virtuali per aumentare il loro giro di
affari. Tutto ciò aumenta la disponibilità e scelta di prodotti biologici per il consumatore che cerca
la convenienza.
Grazie alla scelta sempre più vasta di prodotti biologici disponibili online che permette l’avviamento
di nuovi businesses, il settore stima a crescere oltre il 50% nei prossimi cinque anni fino al 2022.

Catering

In questo settore le vendite di prodotti biologici da parte di ristoranti e mense sono aumentate del
10,2% con un valore stimato nel 2017 di 84,4 milioni di sterline (£ 76,6 milioni nel 2016).
Questo rende il catering il settore più vivace del mercato biologico.
In parte il successo è dovuto ai 18 milioni di sterline annuali che vengono spese per alimenti
biologici tramite il marchio di qualità del Soil Association “Food for Life Served Here”, un aumento
di 3 milioni di sterline rispetto al 2016 (£ 15 milioni). Questo marchio di qualità è un programma
indipendente che significa che il cibo nei menu dei ristoranti che hanno questo marchio soddisfa

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degli standard di qualità ben definiti. Vuol dire che i piatti che vengono serviti sono preparati da
chefs che curano la qualità degli ingredienti, garantendo che il cibo sia preparato al momento e
che non contenga additivi o preservanti e che gli ingredienti usati provengono da fonti sostenibili
e solidali.
Le catene di ristoranti in generale tendono ad includere nella loro offerta opzioni biologiche. Nel
2015 McDonald’s ha utilizzato oltre 26 milioni di latte biologico nel loro thè, caffè e le bottiglie di
latte nei “Happy Meals” dei bambini. Altri ristoranti ed attrazioni per visitatori con una forte offerta
di prodotti biologici sono Jamie’s Italian, Nando’s, Chester Zoo e Eden Project in Cornovaglia.
È sempre maggiore il numero di ospedali e scuole che offrono cibo biologico. Oltre un terzo di
tutte le scuole britanniche offre pasti con il marchio “Food for Life”; oltre il 50% delle scuole
elementari sono in possesso di questo marchio. Oltre 45.000 bambini mangiano giornalmente
pasti con il “Food for Life Catering Mark”.
Sempre più gente mangia fuori casa e quando vanno al ristorante cercano cibi biologici. Dati
statistici indicano che il 40% dei pasti sono consumati fuori casa ed una ricerca sui consumatori
ha rilevato che quando vanno a mangiare fuori cercano posti con un’offerta di prodotti locali, etici
e menù stagionali.
I principali distributori grossisti per il settore catering, quali Bidvest, Brakes, NCB ed anche i più
piccoli hanno incrementato l’offerta di prodotti biologici nei loro cataloghi (Bidvest più del 50%).
Il cibo biologico sta guadagnando prominenza anche nelle mense di società che danno
importanza al benessere del personale. La charity RSPB (per la salvaguardia della natura ed
ambiente), l’agenzia pubblicitaria Pearson ed il Grande Magazzino Selfridges sono tutti in
possesso del “Food for Life Catering Mark”.

Mercati rionali e vendite dirette dai contadini (farm shops)

I mercati rionali e le vendite dirette (farm shops) hanno attraversato un anno non particolarmente
proficuo, però stanno andando incontro alla motivazione del consumatore ad acquistare prodotti
di origine locale. Da un sondaggio fatto dalla “National Farmers’ Retails & Markets Association”
risulta che il 18% dei loro clienti acquisterebbero dai mercati rionali e dai Farm Shops se questi
avessero una scelta più ampia di prodotti biologici.

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PREVISIONI PER L’ANNO IN CORSO

Il biologico sta diventando sempre più consolidato nelle scelte di ogni giorno dei consumatori, i
quali vogliono stare bene ed in salute. Nel 2017 il settore biologico è stato segnato da innovazione,
soprattutto in settori specifici come quello tei thè, delle creme spalmabili alla nocciola e dei soft
drinks.
A seguito della Brexit si prevede una forte incertezza nel mercato biologico del Regno Unito, ma
nonostante ciò, il settore continuerà ad offrire sfide ed opportunità per il futuro.
Il settore dovrebbe raggiungere un valore di 2,5 miliardi di sterline nel 2020.

Il Soil Association avrà un ruolo significativo per supportare gli agricoltori, i produttori, i
trasformatori ed i dettaglianti di prodotti biologici in questo periodo di incertezze.
Faranno questo lavorando con il DEFRA (Ministero dell’Ambiente, Cibo ed Industria rurale) e
l’IFOAM (Federazione Internazionale del Movimento Agricolo Biologico). Alcuni dei punti chiave
su cui lavoreranno sono:

 La redifinizione delle leggi che governano i prodotti biologici
  Cercheranno di mantenere l’alta integrità e la regolamentazione del settore biologico
  britannico per poter avere facile accesso all’Europa ed al resto del mondo per quanto riguarda
  le importazioni ed esportazioni;
 Trasparenza nei futuri rapporti commerciali con l’Europa ed il resto del mondo;
 Continuità nei pagamenti dei contributi agli agricoltori per cominciare e continuare la
  produzione biologica
  Sarà richiesto che i pagamenti dei contributi continuino ininterrotti fino al momento dell’uscita
  dall’Unione Europea.

NORMATIVE PER LE IMPORTAZIONI

Nonostante la Brexit, il Regno Unito fa ancora parte della UE e pertanto resta in vigore il regime
della libera circolazione dei beni e delle persone.
Non esistono restrizioni per le importazioni di prodotti agroalimentari dall’Italia, ma i prodotti
devono essere conformi alle normative comunitarie vigenti in materia.
Le etichette devono essere in lingua inglese. I contenuti delle etichette sono simili a quelli delle
etichette italiane. Molto importante è la menzione degli ingredienti che possono causare allergie.
Per i prodotti alimentari la VAT (IVA) è dello 0% con eccezione della cioccolata, prodotti contenenti
cioccolata, snacks e patatine fritte per i quali è del 20%.

I vini, oltre che alla VAT, sono soggetti ai diritti di accisa che per il vino fermo è di £ 2,16 per
bottiglia di 750ml. Per il vino spumante le accise sono di £ 2,77 per bottiglia di 750ml.
Le etichette dei vini nel Regno Unito sono conformi alle normative europee. I vini immessi nel
mercato dopo il 30 giugno 2012 devonno indicare gli allergeni (uova e latte), se i residui nel
prodotto finale sono superiori a 0,25 ppm UE Regolamento R579/2012.

I prodotti biologici devono essere certificati da un Ente riconosciuto a livello europeo e non è
necessaria la certificazione di un ente inglese. Non necessariamente gli importatori di prodotti
biologici devono essere registrati. Solo se i prodotti biologici vengono trasformati l’importatore
deve avere una licenza da un ente di certificazione britannico.

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→ ICE Londra, attraverso una vasta serie di servizi personalizzati, può
assistervi nel divenire fornitori delle GDO e/o reperire distributori nel
Regno Unito.

Non esitate a contattarci:
✉ londra@ice.it
☎ +44 20 7292 3910

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