Regno Unito Il mercato dei prodotti biologici - Export Online
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INTRODUZIONE AL SETTORE INDUSTRIALE Il Regno Unito è uno dei maggiori mercati di sbocco per le produzioni alimentari del nostro Paese e, sulla scia di quanto sta avvenendo in molti Paesi, sta registrando un forte interesse per i prodotti agroalimentari italiani. Nel 2017 le esportazioni italiane di prodotti alimentari e bevande verso il Regno Unito hanno fatturato 2,64 miliardi di sterline con un incremento rispetto al 2016 del 6,02% in valore. Le quantita’ sono passate da 1.804.406 tonnellate del 2016 a 1.783.289 tonnellate nel 2017 (-1,18%). La quota di mercato dell’Italia nel 2017 era del 6,28% in valore e del 5,46% in quantità. Importazioni totali di agro-alimentari e bevande (in migliaia di sterline) Paese 2014 2015 2016 2017 Quota di mercato % 2014 2015 2016 2017 Olanda 4,126,857 4,068,819 4,429,303 4,735,448 11.51% 11.33% 11.38% 11.27% Francia 3,855,502 3,683,717 3,729,073 4,137,347 10.75% 10.26% 9.58% 9.85% Germania 3,475,782 3,403,493 3,715,549 4,082,265 9.69% 9.48% 9.54% 9.71% Irlanda 3,569,869 375,625 3,774,976 3,984,367 9.95% 1.05% 9.69% 9.48% Spagna 2,340,618 2,483,856 2,844,712 3,028,917 6.53% 6.91% 7.31% 7.21% Italia 2,296,508 2,307,748 2,490,307 2,637,867 6.40% 6.42% 6.40% 6.28% Belgio 2,056,089 1,925,195 2,129,384 2,287,906 5.73% 5.36% 5.47% 5.44% Polonia 1,107,928 1,231,865 1,408,404 1,637,742 3.09% 3.43% 3.62% 3.90% Danimarca 1,293,759 1,139,462 1,336,816 1,424,996 3.61% 3.17% 3.43% 3.39% USA 929,395 1,069,345 1,123,977 1,213,981 2.59% 2.98% 2.89% 2.89% UE 25,719,799 25,591,962 27,741,935 30,004,684 71.71% 71.25% 71.25% 71.40% Non UE 10,146,730 10,328,782 11,196,343 12,016,909 28.29% 28.75% 28.75% 28.60% Totale 35,866,529 35,920,744 38,938,278 42,021,593 100.00% 100.00% 100.00% 100.00% Elaborazione ICE su dati provenienti da UKtradeinfo 2
Importazioni totali di agro-alimentari e bevande (in quintali) Quota di mercato % Paese 2014 2015 2016 2017 2014 2015 2016 2017 Francia 34,027,302 35,788,441 31,669,605 34,022,430 11.37% 11.73% 10.17% 10.41% Olanda 32,840,493 34,336,238 34,855,954 33,564,551 10.97% 11.26% 11.19% 10.27% Belgio 21,794,915 22,177,621 26,465,330 31,167,642 7.28% 7.27% 8.50% 9.54% Germania 25,127,553 24,951,513 24,394,141 25,698,294 8.39% 8.18% 7.83% 7.87% Irlanda 22,431,368 25,053,758 23,659,883 25,482,295 7.49% 8.21% 7.60% 7.80% Spagna 24,310,822 25,871,089 26,254,774 25,315,522 8.12% 8.48% 8.43% 7.75% Italia 16,537,172 17,850,768 18,045,292 17,832,893 5.52% 5.85% 5.79% 5.46% Polonia 7,472,553 9,736,694 10,465,888 11,697,754 2.50% 3.19% 3.36% 3.58% USA 5,714,163 5,873,039 8,453,029 8,875,203 1.91% 1.93% 2.71% 2.72% Danimarca 8,659,617 7,146,946 8,017,028 8,313,347 2.89% 2.34% 2.57% 2.54% UE 208,114,016 219,052,486 221,591,832 231,086,048 69.52% 71.83% 71.15% 70.74% NON UE 91,254,043 85,927,264 89,855,463 95,586,503 30.48% 28.17% 28.85% 29.26% TOTALE 299,368,059 304,979,750 311,447,295 326,672,551 100.00% 100.00% 100.00% 100.00% Elaborazione ICE su dati provenienti da UKtradeinfo SITUAZIONE ECONOMICA Secondo uno studio della British Chamber of Commerce (BCC), il PIL britannico nel 2018 crescerà dell’1,4% rispetto all’1,1% previsto nell’ultimo trimestre del 2017. Nel 2019 il PIL è previsto in aumento dell’ 1,5% rispetto ad una precedente previsione dell’1,3% . Nel 2020 (termine deciso il 19 marzo della fine del periodo transitorio in ambito UE), il PIL è previsto in crescita dell’1,6% . La BCC però nota con disappunto che nonostante queste revisioni in positivo il PIL britannico resterà ben al di sotto non solo delle previsioni effettuate solo 2 anni orsono (fra il + 2 ed il +3%) ma anche della attuale media europea (sopra il 2%) e si attesterà ad essere la peggiore economia in ambito G7. Gli andamenti positivi dell’attuale fase congiunturale visti anche nella prospettiva futura sono riconducibili non solo alla domanda interna che pur fra mille oscillazioni tiene ancora bene, ma soprattutto all’export che trainato dalla svalutazione della sterlina nei confronti di dollaro ed euro resta un caposaldo della politica definita “Global Britain”. La spesa media settimanale delle famiglie per il periodo fiscale 2015/16 ammontava a £st 528,90; una diminuzione dello 0,45% rispetto all’anno precedente (£st. 531,30). Nel 2016/2017 l’ammontare medio che una famiglia inglese ha speso per cibi e bevande, incluso le bevande alcoliche era £ 66,20 per settimana cosi’ suddivisa: Cresciute di dieci volte in dieci anni, le vendite di cibo biologico hanno segnalato cali dal 2008, ma dal 2013 si é verificata una ripresa con costanti aumenti. Buone notizie per il settore biologico britannico per il 2017 con vendite che hanno raggiunto i 2,2 miliardi di sterline, un aumento del 6% rispetto all’anno precedente se la crescita continua a questo livello, il settore dovrebbe superare i 2,5 miliardi di sterline nel 2020. 3
IL BIOLOGICO NEL CONTESTO GLOBALE Nel contesto globale le vendite mondiali di prodotti biologici sono stimate ad oltre circa € 75 miliardi (£ 67 miliardi). Gli Stati Uniti e l’Europa occidentale sono i mercati chiave per quanto riguarda la crescita del settore biologico. Gli Stati Uniti continuano ad essere il più grande mercato mondiale per i prodotti biologici con una crescita del 5,3% nel 2017 rispetto all’anno precedente, per un valore totale di circa € 40 miliardi (£ 35 miliardi). In Europa il principale mercato per i prodotti biologici è la Germania che ha registrato una crescita dell’9,9% nel 2017 con circa € 9,48 miliardi. Principali mercati mondiali per i prodotti biologici e crescita nel 2017 Danimarca Svezia 7,9% 9,7% +12% + 20% Canada 2,6% UK 1,5% +17% NA +7,1% Germania 5,1% +9,9% Francia 3,5% USA 5,3% +21,7% +8,4% Italia 3% +15% Svizzera 2,9% +5,2% Oceania 5% NA Fonte: Research Institute of Organic Agriculture (FiBL) 4
IL BIOLOGICO NEL REGNO UNITO Il 2017 è il sesto anno consecutivo di forte crescita del mercato biologico nel Regno Unito. Il mercato biologico inglese rappresenta circa l’1,5% del settore food and drink del Paese, e possiede ad oggi un valore di 2,2 miliardi di sterline. Le vendite sono aumentate del 6% rispetto al 2016. Il numero di produttori biologici nel Regno Unito è 6.586, di cui: 3.465 agricoltori (corrispondenti al 52,61%); 2.977 trasformatori (45,20%); 144 produttori/trasformatori (2,19%). Le percentuali dei terreni biologici e in fase di trasformazione delle quattro nazioni costitutive (Home Nations) sono aumentate o, come nel caso dell’Irlanda del Nord, rimaste invariate. Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord. Scozia 122.700ha = 23,71% +0,90% Irlanda del Nord 8.300ha = 1,60% 0% Inghilterra 300.300ha = 57,98% +1,28% Galles 86.100ha =16,64% +5,64% L’aumento del 3,1% dell’inflazione, secondo i dati del governo britannico, ha fatto registrare un leggero aumento di prezzo dei prodotti biologici; i più colpiti sono stati alimenti come burro e pesce. Anche a causa dell’incertezza che sta portando il fenomeno Brexit, vi sarà più attenzione alla provenienza e alla tracciabilità del cibo, che aumenterà la richiesta del biologico. Ciò nonostante, il numero delle persone che acquistano prodotti biologici è sempre in continuo aumento. Questo incremento influenza il profilo dei consumatori, che è in continua evoluzione. Da una ricerca effettuata dalla Soil Association, su un gruppo di consumatori nella fascia di età tra 25 e 55 anni, si denota che i prodotti salutari sono la prima scelta dei consumatori. Come i consumatori interpretino la parola “salutare” è personale. Spesso sono confusi e sconcertati dai multipli messaggi delle pubblicità e dall’ampia scelta di prodotti. 5
Principali trends che influenzano la scelta alimentare dei consumatori 1. Salubrità I consumatori sono in cerca di prodotti che li aiutino ad perseguire uno stile di vita salutare. Vogliono equilibrio e moderazione e preferiscono cibi naturali e meno trattati, prodotti che danno energia e nutrimento, aiutano a regolarizzare il peso corporeo e soddisfano bisogni specifici dietetici (come ad esempio diete senza glutine); 2. Gusto ed ispirazione I consumatori riconoscono la qualità di un prodotto in base al gusto, si concentrano sul trovare piatti nuovi ed interessanti ed avere un repertorio di piatti preferiti per i quali non è necessaria una ricetta; 3. Tempistiche Essendo lo stile di vita dei consumatori di oggi molto impegnato e frenetico, il tempo speso per fare shopping e preparare i pasti è cruciale. Perciò i consumatori sono alla continua ricerca di un equilibrio tra prezzo, qualità e quantità, gusto, tempo di preparazione ed eventuale cottura; 4. Piacere La maggior parte dei consumatori sceglie prodotti alimentari sfiziosi, che possiedono un valore culinario aggiunto come ad esempio un sapore più intenso; 5. Valore In questo contesto il valore è inteso come una personale equazione composta da prezzo, qualità e convenienza. Per alcuni consumatori infatti, il prezzo è la ragione principale per cui acquistano o meno un prodotto; 6. Packaging I consumatori sono spinti a comprare un determinato prodotto perchè il packaging (confezione) attrae visivamente o è piacevole all’occhio. Ciò produce nel consumatore appetito e lo spinge a parlare del prodotto con i propri amici o famigliari. Fattori esterni che influenzano la tipologia di prodotti che vengono acquistati 1. Provenienza inglese Questo fattore è sempre più importante per i consumatori, soprattutto a causa dell’incertezza sulla Brexit. Alla gran parte dei consumatori non sono graditi i prodotti che sono coltivati nel Regno Unito ma vengono importati da oltremare; 2. Vegetarianismo e riduzione della carne Nel gruppo di ricerca, sono aumentati i consumatori che hanno eliminato la carne dalla loro dieta, diventando vegetariani, oppure ridotto la quantità di carne (soprattutto la carne rossa); 3. Alternative al latte Molti consumatori hanno provato alternative al latte, più a causa del gusto che per motivi dietetici, altri per tutelare benessere degli animali o le tecniche di produzione del latte; 6
4. Produzione I consumatori sono particolarmente preoccupati riguardo al modo in cui gli animali vengono trattati e agli sprechi; 5. Cultura Instagram Il social network Instagram è visto da tanti come un innoquo mezzo per trovare ispirazioni. Altri credono che ritragga il cibo in modo troppo idealistico, quasi impossibile da ricreare. In entrambi i casi, Instagram resta un importate fattore esterno che influenza la scelta dei prodotti. I prodotti che stanno riscontrando più successo nel settore biologico sono: ▪ Alghe marine ▪ Funghi ▪ Curcuma ▪ Semi ▪ Cibo fermentato ▪ Alternative al latte (yogurt al latte di noce ▪ Thè alla frutta di cocco) ▪ Frutti morbidi ▪ Vino biologico ▪ Creme spalmabili alla nocciola Nello specifico i prodotti biologici maggiormente venduti nel 2017 sono stati: Prodotto Quota di mercato Variazione Lattiero Caseari 28,70% +3,1% Ortofrutticoli 24% +6,5% Scatolame e preconfezionati 16% +5,2% Alimenti per l’infanzia 9,6% -2,3% Carni, Pesce e Pollame 10,2% +4,1% Prodotti dolciari/bevande analcoliche 3,8% +1,9% Prodotti freschi e delicatessen 3,4% +21,3% Birra, vino e superalcolici 2,3% +8,2% Prodotti da forno e dolci 1,2% -10,3% Prodotti surgelati 0,70% +6,7% Fonte: Nielsen Scantrack Coverage Food & Drink Tipologie di consumatori che comprano prodotti biologici I consumatori di prodotti biologici sono giovani ed in crescita; 33% di questi ha cominciato ad acquistare prodotti biologici negli ultimi due anni ed il 45% di loro afferma che aumenterà gli acquisti in futuro. L’età dei principali consumatori di prodotti biologici è tra i 25 e 44 anni, i consumatori sotto i 28 anni sono il gruppo che spende di più per l’acquisto di prodotti biologici. La fascia di età più entusiasta è quella sotto i 35 anni di età, che rappresenta il 16% del mercato per i prodotti biologici. Questo gruppo di consumatori, spesso conosciuti come la “Jamie Generation” (generazione di Jamie Oliver famoso chef britannico che ha portato avanti campagne per la promozione del mangiar sano) rappresenta una sempre crescente base di acquirenti 7
impegnati per il futuro che continuano a incrementare significativamente la spesa media di prodotti biologici. Il 48% delle famiglie britanniche dichiarano di avere acquistato del cibo biologico durante lo scorso anno ed oltre un terzo (35%) pari a circa 9,3 milioni di consumatori – acquistano consapevolmente ogni mese alimenti biologici. Questo equivale a 6 milioni di sterline spese mensilmente per prodotti bio. Le tipologie di consumatori che comprano prodotti biologici sono 6 principalmente: 1. I grandi lavoratori Questi acquirenti hanno uno stile di vita molto indaffarato e frenetico. Sono interessati a quello che mangiano in una prospettiva etica, ma non hanno tempo di guardarsi in giro; 2. Food adventurers Credono nel biologico e per questo sono disposti a pagare di più. Danno importanza al sapore dei cibi e hanno piacere di provare cose nuove, ma allo stesso tempo sono diffidenti dalle mode; 3. Amanti delle mode Questo gruppo apprezza il biologico perchè lo aiuta nell’affermarsi socialmente. Amano i marchi che li aiutano a sentirsi bene; 4. I genitori che hanno a cuore il benessere dei figli La loro vita si accentra sui figli. Acquistare prodotti biologici è di buonsenso, ma li trovano cari per la spesa regolare; 5. Stile di vita salutare Sono entusiasti di fare la cosa giusta per la loro salute, il biologico è infatti per loro un’opzione interessante. Mostrano un forte interesse per come il cibo viene prodotto, dove acquistarlo e sono alla contina ricerca di marchi di fiducia; 6. Idealisti pratici Questa categoria di consumatori è attenta che i prodotti abbiano certificazioni biologiche e ha a cuore la propria comunità ed il pianeta stesso. Questi consumatori ritengono che i prodotti biologici nonostante siano cari abbiano un buon valore per il gusto e per il contrasto allo spreco alimentare. 8
LA DISTRIBUZIONE Anche nel 2017 la maggior parte della distribuzione di prodotti biologici è stata effettuata dai supermercati (67,10%) seguiti dai dettaglianti indipendenti (16,20%), vendite online e box schemes (12,89%) e catering (3,81%). Altri dettaglianti indipendenti, 16.20% Vendite online e box schemes, 12.89% Catering, 3.81% Supermercati, 67.10% Supermercati Catering Vendite online e box schemes Altri dettaglianti indipendenti Vendite per tipologia di outlet in milioni di sterline Dettaglianti Vendite online e box Supermercati Catering indipendenti schemes + 4,2 % + 10,2 % + 9,7 % + 9,5 % 2016 2017 2016 2017 2016 2017 2016 2017 1.428 1.488 327.5 359.3 76.6 84.4 260.8 285.8 Le vendite di prodotti biologici sono aumentate in tutti i tipi di distribuzione. Il settore che ha rilevato un maggiore aumento è quello del catering/ristorazione che nel 2017 è aumentato del 10,2% rispetto all’anno precedente. Questo aumento è anche dovuto al notevole incremento dei pasti venduti con il “Soil Association Catering Mark” (riconoscimento dato dall’ente certificatore per prodotti biologici britannici) che hanno incrementato le vendite del 28,5%. I pasti con questo “Catering Mark” vengono infatti serviti in oltre la metà delle scuole elementari. 9
Supermercati Il cibo e le bevande biologiche rappresentano il 20% del totale delle vendite di alimentari. Le vendite di prodotti biologici nei supermercati hanno raggiunto l’importo di 1,5 miliardi di sterline britanniche, registrando una crescita del 4,2% rispetto al 2016. Il settore continua ad essere dominato dai grandi distributori come Sansbury’s, Tesco e Waitrose, che assieme rappresentano oltre il 70% del totale delle vendite biologiche dei supermercati. Sainsbury’s ha la principale quota del mercato biologico con il 27%. Sia Tesco che Waitrose hanno una quota di circa il 24% del mercato biologico. Tutte le catene di supermercati stanno incrementando la loro offerta di prodotti biologici nel 2017. Le catene “discount” come Aldi, Lidl e Costco, stanno aumentando l’offerta di prodotti biologici per attrarre un maggior numero di consumatori che effettuano scelte informate e che sono alla ricerca di cibi “premium”. Tra le vendite di prodotti biologici che hanno registrato una forte crescita vi sono il cibo per bambini, che rappresenta il 59% delle vendite, con un incremento di 10 milioni di sterline, la cioccolata, circa 20 milioni di sterline e lo yogurt, che rappresenta il 8% delle vendite totali, le cui vendite hanno raggiunto l’importo di 35 milioni di sterline. Gli scaffali ‘free-from’ (= senza) nei supermercati hanno aiutato ad aumentare le vendite di biologico tra consapevoli del benessere clienti. Tra i marchi più popolari ci sono Doves Farm, Rebel Kitchen e Plenish. Il consumo di carne ha registrato un calo nelle vendite, essendo sempre più diffuse le diete a basso contenuto di carne, le vendite totali hanno registrato un calo. Il consumatore predilige la qualità della carne biologica, ma ne acquista di meno. I marchi più venduti nei supermercati sono: Yeo Valley (yogurt, latte, panna, burro, gelati); Rachel’s (yogurt, latte e burro); Green & Black’s (cioccolato); Clipper (thè, caffè, tisane); Waitrose Duchy (marco del biologico di Waitrose: ortofrutta, carne, prodotti caseari, birre); SO Organic (il marchio dei prodotti biologici di Sainsbury’s). Dettaglianti indipendenti Questo settore sta prosperando con aperture di nuovi negozi ed una vasta offerta di nuovi prodotti. Per dettaglianti indipendenti si intendono le gastronomie (delicatessen), i piccoli negozi di alimentari ed i mercati degli agricoltori. Una ricerca della Soil Association mostra che i dettaglianti indipendenti hanno diverse ragioni per essere riforniti di prodotti biologici; in primo luogo per offrire una scelta etica ai consumatori, in secondo per espandere la loro scelta di prodotti salutari, in particolare alimentari. 10
Questo canale sta diventanto sempre più popolare poichè permette ai consumatori di porre domande riguardo gli ingredienti, alla loro provenienza e alle proprietà benefiche dei prodotti. L’informazione sull’origine dei prodotti è agevolata anche dalla tecnologia, diventata un elemento importante anche nel settore del biologico. Nel 2017 alcuni negozi selezionati di As Nature Intended hanno utilizzato un’applicazione digitale che permette al consumatore di tracciare il prodotto biologico sul proprio smartphone, verificando in prima persona tutte le fasi della supply chain. Nonostante il costo dei prodotti venduti da questo settore sia alto, il consumatore apprezza il valore aggiunto della concentrazione di tanti prodotti biologici in uno spazio ristretto, rispetto ai supermercati dove i prodotti biologici sono per la maggior parte dislocati. I dettaglianti indipendenti devono però stare attenti a non imporre prezzi troppo alti, così da rimanere competitivi sul mercato. Nel 2017 il settore ha registrato una crescita del 9,7% nelle vendite rispetto all’anno precedente. Le vendite nel settore dei dettaglianti indipendenti rappresentano oltre il 16% delle vendite totali nel settore biologico. Più del 78% dei dettaglianti indipendenti prevedono una crescita delle loro vendite di prodotti biologici nel 2018. I principali dettaglianti indipendenti di prodotti biologici sono: • Whole Foods Market con 9 punti vendita nel Regno Unito (7 a Londra, 1 a Glasgow ed 1 a Cheltenham); • Planet Organic con 7 punti vendita a Londra; • As Nature Intended 6 punti vendita a Londra; • Daylesford Organic 3 punti vendita a Londra ed un punto vendita in Glouchestershire. Secondo un sondaggio della Soil Association, i marchi più venduti nei dettaglianti indipendenti nel 2017 sono: → Pukka (tisane e supplementi); → Biona Organic (il marchio di Windmill Organics Ltd. con una vasta gamma di prodotti alimentari biologici); → Doves Farm (farine, lieviti e biscotti); → Clearspring (prodotti biologici giapponesi, prodotti senza glutine, olii, aceto, marmellate bio); → Essential (prodotti vegetariani o vegani, senza OGM e senza additivi). Vendite online e box schemes Nel 2017 questo settore, grazie all’aumento dei clienti e all’impiego di marketing strategico, ha incrementato le vendite del 9,5%, raggiungendo la cifra di £ 285.8 milioni. Perchè i consumatori scelgono di comprare online? Le vendite online funzionano per il biologico Marchi unici e difficilmente reperibili diventano a disposizione di tutti tramite un click; La convenienza è la ragione più importante per le persone per comprare online; Offerta di prodotti potenzialmente più freschi I prodotti alimentari freschi (frutta, verdura, carne, pesce, pane ecc.) vengono ordinati in base a quando gli ordini vengono fatti, quindi non rimangono sugli scaffali anche per giorni, ed in alcuni casi provengono direttamente dalle fattorie; 11
I rivenditori, i contadini, e i produttori possono ampliare online le loro credenziali attraverso azioni di marketing mirato Possono attirare i consumatori che prediligono scelte salutari con il viaggio “farm to fork” (tradotto letteralmente dalla fattoria alla forchetta) rafforzando così l’ingegrità della produzione biologica; I consumatori tra 28-44 anni sono coloro che comprano più online Non hanno la stessa ‘fedeltà’ rispetto ad un tradizionale supermercato, ma seguono il trend al sito che offre le migliori e le più vaste opzioni di prodotti biologici; Gli operatori online sono un ottimo trampolino per testare nuovi marchi biologici Il settore vendite online e box schemes è diviso in grandi operatori, come Ocado, Riverford e Abel & Cole e piccoli operatori, come Big green Smile e Real Foods. Operatori chiave di questo settore includono Ocado, Riverford e Abel & Cole, che insieme contanto circa £ 225 milioni di vendite nel mercato biologico britannico. Ocado è la piattaforma online più grande per la vendita al dettaglio di prodotti biologici. Detengono una quota di mercato del 10% del settore biologico alimentare nel Regno Unito ed offrono oltre 3.000 linee di prodotti biologici, rispetto a Waitrose, la catena con il numero più grande di referenze, che ne offre 1.200. L’incremento delle vendite di cesti pronti (box schemes) con i prodotti proposti dal fornitore sta facendo aumentaqre la concorrenza in questo settore, dove sono apparse offerte di kits contenenti ricette e relativi ingredienti. Le due principali aziende nel settore dei box schemes sono Riverford ed Abel & Cole, mentre per quanto riguarda i kits con ricette ed ingredienti Hello Fresh e Gousto hanno riscontrato molto successo offrendo entrambi ingredienti biologici nei loro kits. Altri dettaglianti di dimensioni inferiori stanno aprendo negozi virtuali per aumentare il loro giro di affari. Tutto ciò aumenta la disponibilità e scelta di prodotti biologici per il consumatore che cerca la convenienza. Grazie alla scelta sempre più vasta di prodotti biologici disponibili online che permette l’avviamento di nuovi businesses, il settore stima a crescere oltre il 50% nei prossimi cinque anni fino al 2022. Catering In questo settore le vendite di prodotti biologici da parte di ristoranti e mense sono aumentate del 10,2% con un valore stimato nel 2017 di 84,4 milioni di sterline (£ 76,6 milioni nel 2016). Questo rende il catering il settore più vivace del mercato biologico. In parte il successo è dovuto ai 18 milioni di sterline annuali che vengono spese per alimenti biologici tramite il marchio di qualità del Soil Association “Food for Life Served Here”, un aumento di 3 milioni di sterline rispetto al 2016 (£ 15 milioni). Questo marchio di qualità è un programma indipendente che significa che il cibo nei menu dei ristoranti che hanno questo marchio soddisfa 12
degli standard di qualità ben definiti. Vuol dire che i piatti che vengono serviti sono preparati da chefs che curano la qualità degli ingredienti, garantendo che il cibo sia preparato al momento e che non contenga additivi o preservanti e che gli ingredienti usati provengono da fonti sostenibili e solidali. Le catene di ristoranti in generale tendono ad includere nella loro offerta opzioni biologiche. Nel 2015 McDonald’s ha utilizzato oltre 26 milioni di latte biologico nel loro thè, caffè e le bottiglie di latte nei “Happy Meals” dei bambini. Altri ristoranti ed attrazioni per visitatori con una forte offerta di prodotti biologici sono Jamie’s Italian, Nando’s, Chester Zoo e Eden Project in Cornovaglia. È sempre maggiore il numero di ospedali e scuole che offrono cibo biologico. Oltre un terzo di tutte le scuole britanniche offre pasti con il marchio “Food for Life”; oltre il 50% delle scuole elementari sono in possesso di questo marchio. Oltre 45.000 bambini mangiano giornalmente pasti con il “Food for Life Catering Mark”. Sempre più gente mangia fuori casa e quando vanno al ristorante cercano cibi biologici. Dati statistici indicano che il 40% dei pasti sono consumati fuori casa ed una ricerca sui consumatori ha rilevato che quando vanno a mangiare fuori cercano posti con un’offerta di prodotti locali, etici e menù stagionali. I principali distributori grossisti per il settore catering, quali Bidvest, Brakes, NCB ed anche i più piccoli hanno incrementato l’offerta di prodotti biologici nei loro cataloghi (Bidvest più del 50%). Il cibo biologico sta guadagnando prominenza anche nelle mense di società che danno importanza al benessere del personale. La charity RSPB (per la salvaguardia della natura ed ambiente), l’agenzia pubblicitaria Pearson ed il Grande Magazzino Selfridges sono tutti in possesso del “Food for Life Catering Mark”. Mercati rionali e vendite dirette dai contadini (farm shops) I mercati rionali e le vendite dirette (farm shops) hanno attraversato un anno non particolarmente proficuo, però stanno andando incontro alla motivazione del consumatore ad acquistare prodotti di origine locale. Da un sondaggio fatto dalla “National Farmers’ Retails & Markets Association” risulta che il 18% dei loro clienti acquisterebbero dai mercati rionali e dai Farm Shops se questi avessero una scelta più ampia di prodotti biologici. 13
PREVISIONI PER L’ANNO IN CORSO Il biologico sta diventando sempre più consolidato nelle scelte di ogni giorno dei consumatori, i quali vogliono stare bene ed in salute. Nel 2017 il settore biologico è stato segnato da innovazione, soprattutto in settori specifici come quello tei thè, delle creme spalmabili alla nocciola e dei soft drinks. A seguito della Brexit si prevede una forte incertezza nel mercato biologico del Regno Unito, ma nonostante ciò, il settore continuerà ad offrire sfide ed opportunità per il futuro. Il settore dovrebbe raggiungere un valore di 2,5 miliardi di sterline nel 2020. Il Soil Association avrà un ruolo significativo per supportare gli agricoltori, i produttori, i trasformatori ed i dettaglianti di prodotti biologici in questo periodo di incertezze. Faranno questo lavorando con il DEFRA (Ministero dell’Ambiente, Cibo ed Industria rurale) e l’IFOAM (Federazione Internazionale del Movimento Agricolo Biologico). Alcuni dei punti chiave su cui lavoreranno sono: La redifinizione delle leggi che governano i prodotti biologici Cercheranno di mantenere l’alta integrità e la regolamentazione del settore biologico britannico per poter avere facile accesso all’Europa ed al resto del mondo per quanto riguarda le importazioni ed esportazioni; Trasparenza nei futuri rapporti commerciali con l’Europa ed il resto del mondo; Continuità nei pagamenti dei contributi agli agricoltori per cominciare e continuare la produzione biologica Sarà richiesto che i pagamenti dei contributi continuino ininterrotti fino al momento dell’uscita dall’Unione Europea. NORMATIVE PER LE IMPORTAZIONI Nonostante la Brexit, il Regno Unito fa ancora parte della UE e pertanto resta in vigore il regime della libera circolazione dei beni e delle persone. Non esistono restrizioni per le importazioni di prodotti agroalimentari dall’Italia, ma i prodotti devono essere conformi alle normative comunitarie vigenti in materia. Le etichette devono essere in lingua inglese. I contenuti delle etichette sono simili a quelli delle etichette italiane. Molto importante è la menzione degli ingredienti che possono causare allergie. Per i prodotti alimentari la VAT (IVA) è dello 0% con eccezione della cioccolata, prodotti contenenti cioccolata, snacks e patatine fritte per i quali è del 20%. I vini, oltre che alla VAT, sono soggetti ai diritti di accisa che per il vino fermo è di £ 2,16 per bottiglia di 750ml. Per il vino spumante le accise sono di £ 2,77 per bottiglia di 750ml. Le etichette dei vini nel Regno Unito sono conformi alle normative europee. I vini immessi nel mercato dopo il 30 giugno 2012 devonno indicare gli allergeni (uova e latte), se i residui nel prodotto finale sono superiori a 0,25 ppm UE Regolamento R579/2012. I prodotti biologici devono essere certificati da un Ente riconosciuto a livello europeo e non è necessaria la certificazione di un ente inglese. Non necessariamente gli importatori di prodotti biologici devono essere registrati. Solo se i prodotti biologici vengono trasformati l’importatore deve avere una licenza da un ente di certificazione britannico. 14
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