REGIA "ITALIANA" PER IL BANKING AND FINANCE DI DENTONS IN EUROPA

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REGIA "ITALIANA" PER IL BANKING AND FINANCE DI DENTONS IN EUROPA
REGIA “ITALIANA” PER IL BANKING AND FINANCE DI DENTONS
                        IN EUROPA

Category: Bancario
Tags: Alessandro Engst, Alessandro Fosco Fagotto, dentons, Federico Sutti, Gianpaolo Garofalo, Giovanni Diotallevi,
Piergiorgio Leofreddi, Slider

L’avvocatura italiana continua ad acquisire peso nella governance degli studi legali internazionali. La
recente nomina di Alessandro Fosco Fagotto (nella foto) alla guida anche della practice banking
and finance di Dentons in Europa conferma il trend.

L’avvocato è anche il partner responsabile della practice in Italia dove, dal 2016 a oggi, ha lavorato
alla costruzione di una squadra poliedrica, capace di agire su più fronti e, di fatto, di diventare uno
dei settori trainanti dello studio guidato da Federico Sutti.
REGIA "ITALIANA" PER IL BANKING AND FINANCE DI DENTONS IN EUROPA
Solo per restare ai tempi recenti, Fagotto è stato il partner che ha guidato un team che ha assistito
Snam nel finanziamento da circa 8 miliardi di dollari concesso da un pool di banche internazionali
nel contesto dell’acquisizione, in consorzio con alcuni fondi di investimento internazionali, del 49%
delle azioni di ADNOC Gas Pipelines dalla Abu Dhabi National Oil Company. Alessandro Engst ha
seguito Value Italy Sgr nella strutturazione del primo fondo che investe in Utp. Gianpaolo Garofalo
ha assistito Ferrovie dello Stato nell’emissione del suo terzo green bond, per un valore nominale di 1
miliardo di euro. Intanto, con Piergiorgio Leofreddi, lo studio è diventato una presenza costante al
fianco delle banche nelle emissioni di titoli pubblici come nel caso dell’assistenza a BNP Paribas,
Crédit Agricole, Intesa Sanpaolo, J.P. Morgan e NatWest Marketsnel primo green bond del valore di
8,5 miliardi di euro da parte del Mef. Mentre, sul fronte project finance, Giovanni Diotallevi ha
recentemente affiancato Vauban Infrastructure Partners in relazione agli aspetti legati ai
finanziamenti in essere e al consenso delle banche finanziatrici nel contesto dell’acquisizione da
parte del fondo Core Infrastructure III Scs del 75% di Progeni.

MAG ha incontrato Fagotto per approfondire strategie e visione di mercato. Dall’Italia, all’Europa.

Quali sono i numeri del team europeo di banking and finance di Dentons?
Il team europeo di banking and finance di Dentons muove da un concetto di Europa particolarmente
moderno, ricomprendendo l’Europa continentale, l’Eurasia (sostanzialmente, l’ex URSS) e la Turchia,
mentre non include il Regno Unito. Copre quindi 19 Paesi, per un numero complessivo di avvocati
pari a 150. Nel 2020 la practice ha generato oltre 43 milioni di euro di fatturato. Ed è la quarta
practice per fatturato in Europa.

L’Italia quanto “pesa”? Diamo un po’ di numeri anche su casa nostra...
In Italia il dipartimento di Banking and Finance comprende 22 professionisti, inclusi 5 soci. Abbiamo
chiuso il 2020 con un fatturato di oltre 9 milioni di euro, ovvero il 22% del totale europeo. Siamo il
primo dipartimento d’Europa e la seconda practice dello studio italiano da questo punto di vista.

Com’è evoluto negli anni il suo team qui in Italia? Quale logica strategica hanno seguito i lateral
e le eventuali promozioni?
Quando abbiamo fondato il dipartimento in Italia, a fine 2016, eravamo in tutto otto professionisti, me
incluso. La visione era quella di provare a unire tre fattori: coprire tutte le più importanti aree di
attività del banking and finance, fornire un alto livello qualitativo di servizio con velocità di risposta,
creare un ambiente dove le persone lavorano con serenità ed entusiasmo.

Come vi siete mossi?
Per raggiungere questi obbiettivi, gli aspetti da curare sono stati vari; su tutti, l’importanza di evitare
accuratamente sovrapposizioni tra professionisti, seguendo un criterio di chiara divisione delle
competenze, ciò a beneficio sia dei clienti, che si vedono assistiti sotto ogni profilo da professionisti
dotati di massime conoscenze nello specifico settore, sia del rapporto tra professionisti, che vedono
ogni potenziale conflitto ridotto a zero. Tutti i nostri lateral sono stati guidati da questa logica, così
come i percorsi di promozione interna, nei quali crediamo particolarmente, in quanto strumento che
motiva e consente ai professionisti di identificarsi nello studio e migliorare. E queste stesse logiche
vorrei implementare a livello europeo così da dare a tutto il nostro gruppo una identità comune.

Quali sono le aree di attività che al momento vi vedono più attivi?
Anche qui, un veloce sguardo al passato. Il nostro dipartimento è stato strutturato in modo peculiare
e si basa su cinque gambe: commercial lending, project finance, structured finance, DCM e
regulatory.

Qual è la ratio?
L’idea, ancora una, volta è stata di provare ad essere innovativi proponendo una articolazione di
sevizi non comune in altre law firm, anche quelle più strutturate. La propensione all’innovazione
resta quindi uno degli elementi costitutivi del nostro DNA e si riflette oggi nella posizione di primo
piano che abbiamo, anche a livello europeo, nell’Esg e nel fintech, giusto per fare due esempi.

Innovare che, in molti casi, essere pronti al cambiamento….
Siamo stati tra...

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