Quali competenze trasversali a scuola.. Come e perché? Comunicazione efficace Autostima

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Quali competenze trasversali a scuola.. Come e perché? Comunicazione efficace Autostima
Quali competenze
                         trasversali a scuola..
                           Come e perché?

Comunicazione efficace
     Autostima

                                       E oggi?

             Gestire il conflitto
             Approcci didattici
          trasversali e innovativi
Quali competenze trasversali a scuola.. Come e perché? Comunicazione efficace Autostima
Formazione docenti Ambito 3
     PNFD 2016-2019

Didattica per competenze trasversali

    “So-stare” nei conflitti?

                           Dott.Danilo Vicca
Quali competenze trasversali a scuola.. Come e perché? Comunicazione efficace Autostima
Conflitti: centriamo il campo terminologico

    Contenuti
                      Obiettivi
   contrasto
                     divergenza
                     concorrenza
   Persone
                  Conflitto
  disaccordo
  ostacolamento
  aggressione
  violenza
  competizione
Quali competenze trasversali a scuola.. Come e perché? Comunicazione efficace Autostima
Quali possono essere le cause del
                 conflitto?
•   Valori e atteggiamenti
•   opinioni su questioni etiche
•   personalità differenti
•   lotte per il potere
•   risorse scarse e limitate
•   comunicazioni disfunzionali
•   differenze di bilancio
•   divergenze di interesse
•   percezione e giudizi
•   grado di interdipendenza
•   bisogno di consenso
•   ambiguità delle responsabilità
•   Etc.
Quali competenze trasversali a scuola.. Come e perché? Comunicazione efficace Autostima
Finestre Di Johari
Quali competenze trasversali a scuola.. Come e perché? Comunicazione efficace Autostima
Cos’è il conflitto?
    Conflitto = conflictus                        «urto»
          Intrapersonale
                                           Interpersonale
(sistema valori personali, mandati
                                      Privato    Professionale
       famigliari, pulsioni)
Quali competenze trasversali a scuola.. Come e perché? Comunicazione efficace Autostima
Il conflitto è un processo «emotivo»
• Frustrazione
    (reazione di rifiuto)
è scatenata da un evento che
ostacola i nostri desideri e collide
con un nostro “presupposto”

il presupposto origina nella
«onnipotenza infantile».

I conflitti sono inevitabili: per
questo bisogna saperli
riconoscere, imparare a gestirli e
mediarli in chiave positiva
Quali competenze trasversali a scuola.. Come e perché? Comunicazione efficace Autostima
Le origini biopsicologiche della
            conflitto                               Si libera adrenalina.
 Quando riceviamo uno stimolo
 pericoloso scatta un “grilletto
     neurale” che innesca le
  reazioni di combattimento o
               fuga.

                                               Impara a gestire i trigger emotivi
                                                  allenando il funzionamento
                Si bloccano alcune funzioni   dell’amigdala (controllo di sé, delle
                     come la capacità di             emozioni, respirazione,
                 pensiero logico-razionale.     concentrazione sul problema,
                                                distacco dall’altro e reindirizzo
                                                    dell’attenzione sull’altro
                                                        (modello iceberg)
Quali competenze trasversali a scuola.. Come e perché? Comunicazione efficace Autostima
Cosa fa l’amigdala
Quali competenze trasversali a scuola.. Come e perché? Comunicazione efficace Autostima
Cosa fa l’amigdala
Il conflitto può essere un processo
                «degenerativo»
L’escalation violenta del
conflitto (Glasl, 1982)*

• L’escalation si caratterizza
  per l’esistenza di ‘soglie’,
  superate le quali il conflitto
  assume una nuova qualità:
• il carattere del conflitto
  viene modificato, e diventa
  difficile tornare indietro.

F. Glasl, Nine-Stage Model Of Conflict
Escalation, 1982
Conflitti positivi e negativi
Gestione dei conflitti
    Il primo passo verso la soluzione dei conflitti
   consiste nell’ osservare come siete in grado di
    gestirli secondo la diversa importanza assunta
                 - dalla meta da raggiungere
           - dal rapporto con l’altra persona,
 sono stati descritti cinque diversi stili di risoluzione
                                 dei conflitti

    Johnson, D.W. (1972) Reaching Out, Prentice Hall, Englewood Cliffs, New Jersey.
Come risolvere i conflitti?
                   Fight o flight?
• Il modello Kennet W. Thomas

• le persone tendono ad
  avere uno stile dominante
  ma usano anche altri stili
  in contesti diversi
• e’ possibile analizzare i diversi
   stili in termini di assertività e
  collaborazione
Gestione dei conflitti – stile TARTARUGA

Quando un conflitto e ‘ imminente, la tartaruga si chiude nel
guscio.

sacrifica immediatamente la sua meta ed il rapporto

teme il confronto o crede che esso sia inutile

(bassa assertività/bassa cooperazione)
Gestione dei conflitti – stile SQUALO

Lo squalo cerca di imporre la sua soluzione
            si concentra più sul raggiungimento del suo
scopo che sull’interesse a mantenere il rapporto

considera il conflitto un gioco: uno vince - l’altro perde.
quindi tende a vincere attaccando

(alta assertività/bassa cooperazione)
Gestione dei conflitti – stile ORSACCHIOTTO

Per l’orsacchiotto il rapporto e’ molto
importante, per cui, in una situazione di
conflitto,
tende ad abbandonare la sua meta
considera il conflitto lesivo per il rapporto:

a causa del suo enorme bisogno di essere
amato, evita di mettere a repentaglio il
rapporto, sacrificando la sua meta.

bassa assertività/alta cooperazione
Gestione dei conflitti – stile VOLPE

l’atteggiamento della volpe e’:
“ abbandona tu una parte della tua meta ed io
abbandonerò una parte della mia”

la volpe si interessa a raggiungere entrambi gli
obiettivi ( meta e rapporto ) almeno in parte

scende a compromessi, se possibile, in modo
che ognuna delle due parti conquisti qualcosa

moderata assertività/moderata cooperazione
Gestione dei conflitti – stile GUFO

Il gufo vuole raggiungere entrambi gli obiettivi,
ma non solo in parte
(come la volpe )

il gufo e’ soddisfatto solo quando riesce a
raggiungere la sua meta, quella dell’altro e
quando il loro rapporto esce rinforzato dal
conflitto (confronto)

alta assertività/alta cooperazione
MODI DI RISOLUZIONE DEI CONFLITTI
                                                 UNA PARTE PREVALE SULL’ALTRA
                                             -dominio dell’uomo: il potere è diritto;
                                      -dominio della legge: emettere una sentenza;
                             -dominio del caso: qualche metodo casuale (sorteggio)

 RITIRO:
-si rinuncia da affrontare la situazione.

                                                                 COMPROMESSO:
     si effettua una divisione dell’oggetto del contendere, si trova una soluzione a
                    metà strada tra i due interessi, ma la relazione è compromessa

 TRASFORMAZIONE DEL CONFLITTO
-negoziazione (win-lose, win-win)
-mediazione
Alcune buone regole…
• Distaccarsi emotivamente dalla spirale negativa di
  attacchi e contro-attacchi
• Rimanere focalizzati sui nostri VERI obiettivi
• Immaginare il nostro interlocutore come un potenziale
  alleato
• Ascoltare il nostro interlocutore e sottolineare
  esplicitamente tutto ciò su cui siamo d’accordo
• Riconoscere i propri errori e scusarsi
• Riassumere i pensieri, i sentimenti e i punti di vista
  dell’altro, prima di esprimere i propri
• Concentrarsi su obiettivi positivi per il presente (qui e
  ora) e per il futuro
• Formulare richieste specifiche
• Cooperare e non competere
Alcune comportamenti nocivi..
• Cancellazione: quando non si menziona affatto che esista un
  problema (fuga fisica)
• Distorsione: non ritenersi i soli responsabili del problema né
  attribuirlo solo a cause esterne
• Generalizzazione: si usano frasi del tipo “sei SEMPRE il solito..”,
  “non vieni MAI…” ecc.
• Distrazione: distogliere la discussione dal focus, ubriacarsi,
  fuggire, ecc.
• Finzione: fingere emozioni che non si provano per evitare di
  avvertire quelle che si sentono veramente (spesso la rabbia serve
  a coprire il dolore)
• Negazione: non sentire e non sapere nulla a proposito di ciò che
  comunica l’interlocutore.
• Distanziamento: prendere le distanze dal problema. Essere
  mentalmente altrove (fuga mentale)
• Acting out: rompere oggetti, percuotere, correre via o addirittura
  compiere azioni “lesive”.
Il conflitto a scuola: “la colpa”
• 1) la ricerca del           • Rapporti asimmetrici e
  colpevole                     verticistici
                              • Un’età particolare per
• 2)modelli di gestione         l’immagine di sé
  del conflitto del           • SLC dei docenti
  docente:
   Imporsi
   Appellarsi all’autorità
   Fingere di non vedere
   Isolare la fonte
conflitti a scuola
               (triangolo drammatico Karpan (1968)

                preside                      studente

                                                genitore
             studente                                      insegnante
insegnante

                               insegnante

                  studente                  studente
L’ecosistema scuola e il conflitto
•   In Italia, gli studenti di una classe       •   Nelle scuole superiori degli U.S.A., il
    rimangono insieme per tutte le ore di           modello è completamente diverso:
    lezione nella stessa stanza spesso              sono gli studenti a scegliere quali
    troppo affollata (identità,                     materie studiare e si spostano di aula
    appartenenza, solidarietà).                     in aula per seguire le varie lezioni.

•   Sono gli insegnanti che si alternano.       •   Ciò porta ad un minore
    Se l’insegnante non è abbastanza                coinvolgimento emotivo con i
    bravo a farsi accettare e «rispettare»          compagni di corso (che si
    si istaura un’ostilità: gli studenti sono       frequentano per poche ore alla
    tutti «nella stessa barca» l’insegnante         settimana) e ad un rapporto con
    controlla, giudica, valuta...                   l’insegnante completamente diverso.

•   Spesso però la volontà di conquistarsi
    i favori dell’insegnante crea un clima
    di competizione tra i compagni,
    esasperato dal dover convivere nella
    stessa aula tutte le ore di lezione.
La classe –
Entre les murs 2008 Laurent Cantet
Le soglie del conflitto (Glasl, 1982)
                     «La Classe»
                   • IRRIGIDIMENTO
                   • POLARIZZAZIONE E DIBATTITO
                   • TATTICA DEL FATTO COMPIUTO
   1° fase -       • PREOCCUPAZIONE per l’IMMAGINE e RICERCA
   conflitto         DI ALLEATI
 centrato sul
  problema

                   • PERDITA DELLA FACCIA
    2° fase -      • STRATEGIE della MINACCIA
   conflitto
 centrato sulla
   relazione

                   • DISTRUZIONE LIMITATA
                   • DISINTEGRAZIONE
3° fase – dalle    • DISTRUZIONE RECIPROCA
parole ai fatti…
Come affrontare la comunicazione che
             degenera?
                                                        GENERALIZZA
CERCA LA
 COLPA                    DISCONOSCE

                               Quali errori di
                               comunicazion
                                e ha fatto il
                                   prof?

 USA ESEMPI                    ESERCITA
 RELAZIONALI                  AUTORITA’ E
   ALLUSIVI                  SUPERIORITA’
                                                               KARPEN

             ALIMENTA
           L’ESCALATION                  IRONIZZA CON
            CON OFFESE                     SARCASMO
La gestione dei conflitti

Il motivo per il quale nascono i litigi raramente è tanto grave quanto il
                        malessere che ne deriva.
                                Anonimo
A voi la parola – per lavorare un po’….

Nell’ambito dei conflitti…

- Ti riconosci maggiormente in uno dei
  cinque stili di risoluzione dei conflitti?
- Sai gestire il conflitto e utilizzare lo
  stile più congeniale alla situazione e
  all’obiettivo?
- Sei sopraffatto dalle emozioni
  negative?
- Sei consapevole della necessità di
  saper gestire il conflitto?
Esempi di conflitto:

Come utilizzi le Soft
SKill:

-Comunicazione;

-Gestione parallela
del gruppo classe;

-Gestione dell’ansia

-Autostima

-Gestione dello stress   Il DS convoca il docente
                         per richiamarlo per un
Ecc…                     episodio riportato da un
                         genitore. Il docente si
                         risente e accusa il DS di
                         non tutelare gli
                         insegnanti
Formazione docenti Ambito 3
    PNFD 2016-2019

 Qualche rotta metodologica

                         Dott.Danilo Vicca
Soft skills: in quali dimensioni nel sistema?
                 personalizzazio
                       ne

  Valutazione                       orientamento         PTOF
                                                    (PRGETTUALITA’,
                                                       ASL, PON)

                                                   PROGRAMMAZIONI
                                   Ambiente
                                                      DIDATTICHE
         Inclusione
                                    Clima
                                                         RAV
                                                         PDM

                                                          PAI
Da dove partire? creare relazioni efficaci
COMUNICAZIONE EFFICACE: essere chiari, avere obiettivi
definiti, essere coerenti tra il proclamato e l’agito,
persuasione, ironia, autorevolezza, rudimenti della PNL,
verbale (cosa) paraverbale, non verbale (come).

ASCOLTO ATTIVO: guardare negli occhi, comunicare non
verbalmente, prendere appunti, partecipazione
comunicativa (feedback), riformulare, riepilogare.

                                         EMPATIA: (cognitiva, emotiva, autentica) creare senso di
                                         appartenenza e condivisione di valori, immedesimarsi negli altri
                                         per comprendere le loro emozioni e i loro stati d’animo

                                         VALORIZZAZIONE: sviluppare le potenzialità delle persone,
                                         favorire la motivazione, favorire la crescita dando rilievo alle
                                         abilità di ciascuno; favorire l'apprendimento a lungo termine
                                         ragionando sui bisogni di ciascuno, facilitare l’assunzione di
                                         responsabilità.
Favorire approcci didattici
innovativi
attivi
significativi
esperienziali        Per sviluppare la persona nella
                        sua interezza e nelle sue
inclusivi              potenzialità di espressione
autodeterminati
diversificati
differenziati
diffusivi
orientanti
Didattica innovativa
                      Mastery
                      learning
Cooperative,
 peer to peer                             Classe
                                       laboratorio

                     Learning
Flipped              by doing
 class                                   Project work

          Problem              Didattica
           solving           metacognitiva
Perché usarlo in classe?
       •
           Prima di tutto perché l’organizzazione
           cooperativa dell’apprendimento permette
           agli insegnanti di attuare in classe attività
           maggiormente coinvolgenti

       • in secondo luogo promuove condizioni
         didattiche che favoriscono la motivazione,
         l’impegno e il rendimento scolastico

       • Infine per creare occasioni di sviluppo di
         competenze trasversali come comunicare
         efficacemente, risolvere problemi, prendere
         decisioni, superare conflitti o l’esercitare
         ruoli di leadership.
• La flipped classroom consiste
  nell’invertire il luogo dove si segue
  la lezione (a casa propria anziché a
  scuola) con quello in cui si studia e
  si fanno i compiti (a scuola anziché
  a casa).
• l’insegnante fornisce agli studenti
  materiali didattici appositamente
  selezionati (soprattutto digitali) che
  diventano la base, in classe, di lavori
  di gruppo, progetti, risoluzione di
  casi, debate, laboratorialità…
Vantaggi flipped class
      PER LO STUDENTE
  •   Assume il controllo del proprio apprendimento.
  •   Guadagna tempo: segue le lezioni dove vuole e quando
      vuole, quante volte vuole e al proprio ritmo.
  •   Nell’applicazione dei contenuti è sostenuto dal docente
      e dai compagni.
  •   Aumentano gli scambi con il docente e i compagni.
  •   Sviluppa competenze digitali

      PER L’INSEGNANTE / TUTOR
  •   Aumenta il controllo della didattica.
  •   Guadagna tempo: registrando le videolezioni può
      riutilizzarle di anno in anno e in ogni classe.
  •   Evita la monotonia.
  •   Può verificare in tempo reale i progressi dei singoli.
  •   Conosce meglio i bisogni dei singoli studenti
  •   Sviluppa competenze digitali
Atelier, Fablab, Contamination lab
• Il Tinkering “rattoppare”.
  (Exploratorium di San Francisco)
  sviluppare la capacità di
  reinventare, personalizzare e
  conoscere creando. Come si fa?
  Quali progetti propone?

•    Si cercano delle alternative,
    delle toppe, per riparare o creare
    qualche cosa. Nei laboratori di
    tinkering si realizzano progetti in
    cui si utilizza il materiale di riciclo
    a disposizione per creare,
    riprodurre o apportare varianti.

• I progetti di tinkering sono
  legati alla scienza e alla
  tecnologia: piccoli robot, mini
  circuiti elettrici, meccanismi o
  reazioni a catena
Il coding : una nuova lingua che
permette di “dialogare” con il
computer per assegnargli dei
compiti e dei comandi in modo
semplice.

Giocando a programmare si impara
ad usare la logica a risolvere
problemi e a sviluppare il “pensiero
computazionale”, un processo
logico-creativo che consente di
scomporre un problema complesso
in diverse parti, per affrontarlo più
semplicemente un pezzetto alla
volta, così da risolvere il problema
generale
•   Robotica robotica educativa non imparare
    a costruire o ad usare i robot per sviluppare
    un metodo di
    ragionamento e sperimentazione.

•   La robotica educativa promuove
    le attitudini creative, la capacità di
    comunicazione, la
    cooperazione e lavoro di gruppo.
•   Lo studio della robotica
    educativa favorisce interesse verso le
    classiche materie di base come
    la matematica e la fisica. Si tratta quindi di
    indirizzare i ragazzi ad un nuovo metodo di
    studio basato sui concetti di problem
    solving e sul learn by doing.
Formazione docenti Ambito 3
    PNFD 2016-2019

 Dove stiamo andando?
    Visioni dal passato….
    Scenari….del futuro

                            Dott.Danilo Vicca
Il futuro…un secolo fa…
…la scuola!
WORLD ECONOMIC FORUM (2020)
    In ascesa
    Area
    finanziaria
    Management
    Informatica
    Ingegneria

                  In discesa
                  Aree amministrative
                  Produzione
STATEGIA DI LISBONA
    ....diventare  l'economia  basata  sulla
  conoscenza più competitiva e dinamica del
  mondo, in grado di realizzare una crescita
  economica sostenibile con nuovi e migliori
  posti di lavoro e una maggiore coesione
  sociale.“ (2000)

          LABOR DEPARTMENT USA
«Il 65% dei ragazzi delle elementari tra 20 anni
  faranno un lavoro che ancora non esiste» (2015)
I LAVORI DEL FUTURO ANCORA NON
 ESISTONO (2030)… (Esisteranno?)
    •   Costruttore di parti del corpo
    •   Nanomedico
    •   Pharmer, agricoltore/allevatore genetista
    •   Manager/consulenti della terza età
    •   Chirurgo per l’aumento della memoria
    •   Etico della “nuova scienza”
    •   Pilota spaziale, guida turistica dello spazio, architetto per pianeti
    •   Agricoltore verticale
    •   Specialista per la riduzione degli effetti dei cambiamenti climatici
    •   Guardiano dei periodi di quarantena
    •   Agente di polizia contro i tentativi di modifica dei fenomeni atmosferici
    •   Avvocato virtuale
    •   Manager di avatar per l’insegnamento.
    •   Sviluppatore di mezzi di trasporto alternativi
    •   “Narrowcaster”
        Responsabile per lo smaltimento dei dati personali
    •   Responsabile della gestione e dell’organizzazione della vita digitale
    •   Broker del tempo
    •   Assistente sociale per social network
        “Personal brander“                             fonte http://fastfuture.com
Future studies – WIRED - 2030
       Scenografo dei ricordi
        Ottimizzatore di comunità
        Robot counsellor
        Esperto di benessere aziendale
        Semplificatore
        Analista dei trasporti
        Guida sanitaria
        Ingegneri di strutture in
        stampa 3D

       (Inspired Mind)
La sfida? Insegnare ad essere nell’epoca della complessità…

                            .
Buon lavoro!
..e grazie!
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