La centralità dell'infermiere case manager nell'assisten- za alla persona portatrice di stomia

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La centralità dell'infermiere case manager nell'assisten- za alla persona portatrice di stomia
La centralità dell’infermiere case manager nell’assisten-
za alla persona portatrice di stomia:
indagine conoscitiva condotta presso l’A.S.L. di Lecce e l’Azienda Ospedaliera
“Card. G. Panico” di Tricase (Le)

di Marcello Antonazzo                                        si percepisce quale sia il ruolo dell’infermiere case
Infermiere Dipartimento di Prevenzione SISP A.S.L.           manager e della D.O.P.
Maglie (LE)                                                  La totalità degli infermieri infine, ritiene utile l’aper-
di Daniela Passaseo                                          tura di un Centro Stomizzati.
Infermiera
                                                             PAROLE CHIAVE
RIASSUNTO                                                    D.O.P., D.P.O., Centro Stomizzati, case manager, sto-
L’attuale piano di riordino stabilito dal progetto           ma care.
“Nardino” prevede la chiusura di diversi ospedali
nella Regione Puglia, dando sempre più importanza            ABSTRACT
alla rete di servizi presenti sul territorio.                The current plan of reorganization established by "Nar-
L’infermiere quindi in tale contesto deve operare            dino" project provides for the closure of several hospi-
in modo autonomo, in conformità con quanto de-               tals in Puglia region, givingmore importance to the
finito da quelle che sono le competenze dell’infer-          network of services in the area.
miere case manager, applicando la D.O.P. (Dimissio-          The nurse then in this context must operate autono-
ne Ospedaliera Protetta) e la D.P.O. (Direzione Per          mously, in accordance with what is defined by those
Obiettivi).                                                  who have the skills of the nurse case manager, using
Lo studio è stato condotto presso i Presidi Ospe-            the H.P.D. (Hospital Protected Discharge) and M.b.O.
dalieri dell’A.S.L. di Lecce e precisamente presso il        (Management by Objectives).
Presidio “S.Cuore di Gesù” di Gallipoli, “I. Veris” di       The study was conducted at the Hospitals of the ASL
Scorrano e “F. Ferrari” di Casarano e l’Azienda Ospe-        of Lecce and precisely at the Hospital "Sacred Heart of
daliera “Card. G. Panico” di Tricase, sottoponendo il        Jesus" of Gallipoli, "I.Veris "of Scorrano and" F. Ferrari
personale infermieristico ad un questionario, le cui         of "Casarano and at the Hospital"Card G. Panico" of
domande divergevano su differenti punti quali: ruo-          Tricase, subjecting the nursing staff to a questionnai-
lo dell’infermiere case manager, D.P.O., D.O.P. e Cen-       re, whose questions differed on different points such
tro Stomizzati.                                              as: the role of the nurse case manager, the M.b.O., the
La metodologia e gli strumenti utilizzati sono: la           H.P.D. and the Ostomy Centre.
revisione della letteratura; la consultazione di riviste     The methodology and tools used are: the literature
infermieristiche e fonti multimediali; la rilevazione        review,the consultation of nursing journalsand multi-
di dati relativi alla conoscenza dell’infermiere con         media sources; thecollection of data related to know-
questionario.                                                ledge of the nurse with the questionnaire.
Lo scopo si prefigge di conoscere il grado di cono-          The goal aims to know the degree of knowledge and
scenza e le opinioni circa la D.P.O., la D.O.P., il Centro   the opinionsabout the M.b.O., the H.P.D., the Ostomy-
Stomizzati e l’infermiere case manager.                      Centre and the nurse case manager.
Attraverso i risultati di tale studio, si è valutato         Through the results of this study, it was estimated that
che complessivamente il grado di conoscenza della            in all the level of knowledge of the M.b.O. and its po-
D.P.O. e delle sue potenzialità nella gestione del pa-       tential in themanagement of patients with stoma is
ziente con stomia è adeguato, ma anche che non               appropriate, but also that we don’t perceive what is the

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La centralità dell'infermiere case manager nell'assisten- za alla persona portatrice di stomia
role of the nurse case manager andthe H.P.D.                   do, con un italiano su sette ultra-ottantenne, appare
The totality of the nurses finally, considers it useful to     evidente che l’intero nostro sistema socio-sanitario
open an Ostomy Centre.                                         dovrebbe preparare la società a fronteggiare l’emer-
                                                               genza e a sostenere il cambiamento portato dall’au-
KEYWORDS                                                       mento delle patologie tumorali e croniche, associa-
H.P.D., M.b.O., Ostomy Centre, case manager, stoma             te all’incremento della longevità.
care.                                                          Per questo motivo si rende necessario preparare
                                                               delle strutture che siano effettivamente in grado di
INTRODUZIONE                                                   accogliere in modo adeguato questa fetta di popo-
La parola “stoma” deriva dal greco e significa “aper-          lazione in un’ottica di assistenza olistica e di “presa
tura, bocca”. Essa è il risultato di un intervento con         in carico” assistenziale. Appare sempre più evidente
il quale si crea un'apertura sulla parete addominale           che non può più essere l’ospedale il luogo di cura
per poter mettere in comunicazione l’apparato in-              per eccellenza, in particolare per gli anziani e per le
testinale o urinario con l'esterno.                            persone affette da patologie cronico-degenerative.
Il confezionamento di una stomia rappresenta, in               Esigenze sia etiche che economiche fanno sì che ci
molti casi, l’unico modo per sopravvivere ad una               sia la necessità di cercare e cogliere scelte alterna-
malattia. Ciò compromette da un lato le funzioni               tive al ricovero in ospedale, che facilitino il rientro
fisiologiche ma permette dall'altro l'allontanamen-            e il mantenimento al domicilio, e al tempo stesso
to immediato ed efficace dei problemi che grava-               rendano la persona più autonoma e sicura di sé e
no sullo stato di salute del paziente. Il portatore di         dell’assistenza ricevuta.
stomia possiede, quindi, una situazione anatomica
diversa, ma comunque gestibile, che non gli im-                MATERIALI E METODI
pedisce di condurre una normale vita sociale. Sul              SETTING SPAZIALE E TEMPORALE
sito www.tumori.net vengono riportati i dati relativi          Ai fini dello studio ci si è servito, previa informativa
all’entità del problema tumori del colon-retto in Pu-          inviata presso le direzioni sanitarie per l’autorizza-
glia relativo all’anno 2010. In essa è calcolato come          zione all’accesso, di un questionario, somministra-
negli uomini il numero dei casi sia 1379, con un tas-          to nel periodo Luglio-Agosto 2011 agli infermieri
so grezzo del 69% ed un tasso standardizzato pari a            dell’UU.OO. (Unità Operative) di Chirurgia Generale
51%, mentre per le donne il numero dei casi è 881, il          delle Aziende Sanitarie della Provincia di Lecce (LE)
tasso grezzo è del 43% ed il tasso standardizzato del          e precisamente nei Presidi Ospedalieri, “S.Cuore di
26%. Il carcinoma del colon-retto rappresenta una              Gesù” di Gallipoli (LE), “I. Veris” di Scorrano (LE), alle
delle principali cause di morbilità e mortalità nei            U.O. di Chirurgia Generale e Urologia del Presidio
Paesi occidentali. Nell’uomo è la seconda neoplasia            Ospedaliero “F. Ferrari” di Casarano (LE) e alle U.O. di
per incidenza dopo il cancro del polmone, mentre               Chirurgia Generale e Urologia dell’Azienda Ospeda-
nella donna segue il cancro al seno.                           liera “Card. G. Panico” di Tricase (LE).
In Italia si ammalano ogni anno di tumore del colon-           Inoltre per la ricerca del materiale utile alla disserta-
retto dalle 20.000 alle 30.000 persone e circa la metà         zione sono state usate fonti di riferimento bibliogra-
è destinata a morire a causa della malattia.                   fiche, sitografiche e riferimenti normativi.
L’incidenza varia da 26 a 53 nuovi casi/anno ogni              DISEGNO DELLO STUDIO
100.000 abitanti: i tassi più alti si registrano nell’Italia   La raccolta dati si è avuta con la distribuzione di un
centro-settentrionale mentre in Puglia si riscontrano          questionario strutturato in 24 domande, articolate in
ogni anno circa 2500 casi di tumore del colon-retto            aperte e chiuse, con in più l’aggiunta di uno spazio
con un tasso di mortalità mediamente del 30%.                  riservato ad ulteriori suggerimenti e/o chiarimenti.
Se poi a questo si aggiunge il fatto che, come si              In particolare le domande vertono su: le prime 7
apprende dal sito dell’IPASVI (Infermieri Professio-           sulla parte anagrafica, ulteriori 2 sulla D.P.O., 4 atti-
nali Assistenti Sanitari Vigilatrici d’Infanzia), nel 2050     nenti l’aspetto burocratico, di cui una riguardante
l'Italia diventerà il quarto Paese più vecchio al mon-         la presenza o meno sul territorio di strutture atte ad

                                                                                   IO INFERMIERE - N.4/2011-1/2012 .   39
accogliere i pazienti stomizzati dimessi dall’U.O.            D.P.O., hanno affermato che questa potrebbe real-
Altre 4 domande sono state riservate al ruolo dell’in-        mente diminuire il disagio psico-sociale della perso-
fermiere case manager sia come figura a sé stante,            na portatrice di stomia e di questi il 75% ha aggiun-
sia visto nel contesto del Centro Stomizzati e ulte-          to che con essa si potrebbe diminuire e facilitare la
riori 3 attinenti la D.O.P. come strumento di garanzia        burocrazia che si avvia alla dimissione del paziente
per un’assistenza infermieristica olistica, per venire        stomizzato. Inoltre il 73% degli infermieri dichiara
a conoscenza del modo in cui viene applicata nel              che vi è la presenza di una struttura alla quale i pa-
contesto dell’U.O. di degenza. Infine gli ultimi 5 que-       zienti possano rivolgersi una volta dimessi dall’U.O.
siti sono stati rivolti agli infermieri per valutare la ne-   e gli stessi hanno specificato come illustrato nel
cessità dell’istituzione del Centro Stomizzati e le sue       grafico n° 2, ossia il 77% afferma che vi è un ambu-
attività, i motivi e l’impatto sociale che può avere.
CAMPIONAMENTO                                                                          GRAFICO N.1
Il suddetto questionario è stato somministrato in
                                                                               Conoscenza della D.P.O
numero di 120 copie, di cui ne sono state restituite
100, per una percentuale dell’83,3% rispetto al cam-                            0%
pione individuato.                                                23%                                        77%
I criteri di inclusione sono stati: infermieri operanti
nelle UU.OO di urologia e chirurgia generale.
LIMITI DELLO STUDIO
Lo studio presenta alcuni limiti: campione di con-
venienza, quindi non causale ed ha una numerosità
modesta degli intervistati, pertanto limita la genera-
lizzazione dei risultati.

ANALISI DEI DATI
Per sviluppare i dati raccolti, essi sono stati inseriti in                       SI                 NO
un foglio elettronico Excel e si sono costruite delle
tabelle e dei grafici inerenti le domande del que-
stionario somministrato. Dallo studio è scaturito che                                  GRAFICO N.2
su un campione di 100 infermieri, divisi in 43 maschi
e 57 femmine, la cui fascia d’età va dai 20 a oltre i 50         Strutture per accogliere i pazienti dimessi dall'U.O.
anni, 0 hanno dai 20 ai 25 anni, 6 dai 26 ai 30 anni,
13 dai 31 ai 40 anni, 50 dai 41 ai 50 anni e 31 hanno            18%                                          77%
un’età superiore ai 50 anni. Il titolo di studio conse-
guito è per 36 la licenza media, 53 hanno il diploma
di maturità, 11 la laurea di primo livello e 0 la laurea
di secondo livello. Inoltre 76 infermieri sono in pos-
sesso del diploma di scuola regionale, 13 del diplo-
ma universitario e 11 della laurea di primo livello.
10 infermieri hanno da 1 a 5 anni di anzianità di ser-           5%
vizio, 10 dai 6 ai 10 anni, 16 dagli 11 ai 20 e 64 oltre
i 20 anni. Infine nel campione in esame 6 infermieri
hanno il titolo A.F.D. (Abilitante a Funzioni Direttive),
                                                                                AMBULATORIO
10 hanno frequentato un master, di cui 1 in case
management. Gli infermieri che conoscono la D.P.O.                              CENTRI STOMIZZATI

sono il 77%, come illustrato nel grafico n°1.                                   ALTRO (STRUTTURA PRIVATA)
Tutti coloro che hanno risposto di conoscere la

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latorio, il 18% un centro
                                                                          GRAFICO N.3
stomizzati ed il 5% una
struttura privata.                            Applicazione della D.O.P al paziente stomizzato dimesso dall'U.O.
L’83% degli infermieri
conosce l’intera bu-
rocrazia che si avvia                                       NON VIENE APPLICATA                  58%
alla dimissione di un
paziente con stomia.
Inoltre il 60% degli in-                        ATTRAVERSO ESAMI STRUMENTALI E
                                                                                      28%
                                                   CONSULENZA POST-OPERATORIA
fermieri non è a cono-
scenza del ruolo dell’in-       RIMANENDO A DISPOSIZIONE NELL'AMBITO DELL'U.O.,
fermiere case manager            PER QUALSIASI DISAGIO RIGUARDANTE LA GESTIONE   7%
                                                       QUOTIDIANA DELLA STOMIA
e in particolare il 40% di
coloro che affermano                                                             7%
                                               VIENE SEGUITO AMBULATORIAMENTE
di conoscerlo, dicono
che sia quello di:
• “seguire il paziente
dalla dimissione ospedaliera veicolandolo verso le                  altro 33% ha aggiunto, nello spazio dedicato, che
strutture del territorio in modo da ridurre i disagi                viene gestito da familiari istruiti e seguiti dagli infer-
post-ospedalieri” (10%)                                             mieri dell’ospedale e infine l’1% dichiara che si cerca
• “studiare il case e pianificare l’assistenza” (13%)               di educare il paziente e i familiari più vicini, alla ge-
• “occuparsi in toto del paziente stomizzato” (10%)                 stione della stomia durante l’ospedalizzazione del
• “contribuire a soddisfare i bisogni dall’assistito fa-            paziente, in modo tale da renderli già autonomi alla
cendo anche da tramite tra presidio ospedaliero e                   dimissione. Nel complesso il 100% degli infermieri
territorio” (18%)                                                   ritiene utile l’apertura di un Centro Stomizzati, ap-
• “organizzare e coordinare l’assistenza infermieristi-             portando come motivazioni che “il paziente deve
ca per obiettivi”(10%)                                              avere un centro di riferimento adeguato, con per-
• “gestire il paziente a domicilio”(15%)                            sonale infermieristico e medico specializzato, per
• “organizzare l’assistenza infermieristica” (24%).                 la sua nuova vita quotidiana” (44%), “per la difficoltà
Tra l’altro sempre fra gli stessi infermieri ben il 37%             di gestione di alcune stomie anche per quanto ri-
dice che l’infermiere case manager non sia una figu-                guarda i presidi”(24%), che “il Centro Stomizzati tor-
ra consolidata nel nostro contesto provinciale.                     nerebbe utile per la prevenzione delle infezioni, per
Il 64% degli infermieri non conosce la D.O.P. e coloro              il controllo e la gestione del paziente portatore di
che la conoscono, alla domanda “in che modo vie-                    stomia”(12%), che “sarebbe utile per ottimizzare l’as-
ne applicata nella gestione del paziente stomizzato                 sistenza ai pazienti che presentano problematiche
dimesso dalla vostra U.O.?”, il 58% ha risposto che                 simili e per alleggerire il carico di lavoro degli ambu-
essa “non viene applicata”, il 28% che è applicata “at-             latori ospedalieri”(10%), che “il paziente stomizzato
traverso esami strumentali e consulenza post-ope-                   vive una nuova identità patologica, i disagi fisici e
ratoria”, il 7% che avviene “rimanendo a disposizione               psicologici vanno gestiti da operatori professional-
nell’ambito dell’U.O. per qualsiasi disagio riguardan-              mente preparati”(6%) e che sono “patologie sempre
te la gestione quotidiana della stomia” e un altro 7%               più frequenti”(4%), in base a quanto riportato nel
ha affermato che il paziente “viene seguito ambula-                 grafico n° 4. Infine i professionisti hanno risposto
torialmente”, come specificato nel grafico n°3.                     nella misura del 96% che il Centro Stomizzati pos-
Per ciò che riguarda la gestione dopo la dimissio-                  sa svolgere attività di prevenzione e informazione
ne dei pazienti stomizzati non autosufficienti il 10%               sociale attraverso strutture del territorio provinciale,
ha asserito che è gestita da infermieri dell’ospedale,              il 93% pensa che esso possa avere un forte impatto
il 46% da infermieri del territorio e il 10% altro; un              sociale ed il 56% ritiene che l’infermiere case mana-

                                                                                       IO INFERMIERE - N.4/2011-1/2012 .   41
GRAFICO N.4

                                         Perché l'apertura di un Centro Stomizzati?

        PERCHÉ IL PAZIENTE STOMIZZATO DEVE AVERE UN CENTRO DI                        44%
       RIFERIMENTO ADEGUATO , CON PERSONALE INFIERMERISTICO E
         MEDICO SPECIALIZZATO, PER LA SUA NUOVA VITA QUOTIDINA

          PER LA DIFFICOLTÀ DI GESTIONE DI ALCUNE STOMIE ANCHE
                                  PER QUANTO RIGUARDA I PRESIDI
                                                                            24%

                    IL CENTRO STOMIZZATI TORNEREBBE UTILE PER
             PREVENZIONE DELLE INFEZIONI, PER IL CONTROLLO E LA       12%
                   GESTIONE DEL PAZIENTE PORTATORE DI STOMIA

          SAREBBE UTILE PER OTTIMIZZARE L'ASSISTENZA AI PAZIENTI
          CHE PRESENTANO PROBLEMATICHE SIMILI E ALLEGGERIRE IL        10%
                CARICO DI LAVORO DEGLI AMBULATORI OSPEDALIERI

               IL PAZIENTE STOMIZZATO VIVE UNA NUOVA IDENTITÀ
           PATOLOGICA, I DISAGI FISICI E PSICOLOGICI VANNO GESTITI   6%
                    DA OPERATORI PROFESSIONALMENTE PREPARATI

                                PATOLOGIE SEMPRE PIÙ FREQUENTI
                                                                     4%

ger sia la migliore opzione per poter gestire e coor-                esame ritiene che ci sia la presenza nel territorio del-
dinare il Centro Stomizzati. In aggiunta a tutto, vi è               la provincia di Lecce di un Centro Stomizzati vero e
stato un infermiere che tra i suggerimenti e/o chia-                 proprio, anche se dagli studi eseguiti manca del tut-
rimenti ha segnalato che nell’U.O. in cui lavora gli                 to la suddetta struttura e che la maggior parte dei
operatori professionali presenti sono molto prepa-                   pazienti non autosufficienti è gestita da infermieri
rati nella gestione della stomia, ma che tutto però è                del territorio, unitamente ai familiari adeguatamen-
derivato dall’interesse del singolo in quanto l’Azien-               te educati. Importanti inoltre sono le lacune rileva-
da rimane sempre fuori dall’organizzare eventi mi-                   te nella conoscenza del ruolo dell’infermiere case
rati a questo tipo di assistenza che per gli infermieri,             manager, tant’è vero che si è ammesso il fatto che
visto i pazienti che trattano, è importantissima.                    questa non è una figura consolidata nel nostro con-
                                                                     testo provinciale. Molti infermieri non conoscono la
DISCUSSIONE E ANALISI DEI RISULTATI                                  D.O.P. e la maggior parte di coloro che la conoscono
Dai risultati ottenuti si evince che la conoscenza                   dicono che questa non è applicata nella gestione
dell’iter burocratico che segue il paziente alla dimis-              del paziente stomizzato dimesso dall’U.O.
sione e della D.P.O. è adeguata e che gli infermieri                 Particolare rilevanza va data circa l’argomento del
sono consapevoli della sua potenzialità nel diminu-                  Centro Stomizzati; rilevante infatti è come la to-
ire sia la burocrazia al momento della dimissione sia                talità dei professionisti a cui è stato sottoposto il
il disagio psico-sociale della persona portatrice di                 questionario, abbia reputato utile, tenendo conto
stomia. È stato verificato come ci sia la presenza di                dell’aumento delle patologie tumorali intestina-
strutture preparate ad accogliere gli assistiti, ma an-              li ed urinarie, l’istituzione di un Centro Stomizzati
che che una piccola parte dei professionisti presa in                che svolga attività di prevenzione e informazione

42 . N.4/2011-1/2012 - IO INFERMIERE
GRAFICO N.5

                  Il Centro Stomizzati e la sua gestione da parte dell'infermiere case manager

                                                  NO              SI

    IL CENTRO STOMIZZATI POTREBBE SVOLGERE ATTIVITÀ DI    4%
      PREVENZIONE E INFORMAZIONE SOCIALE ATTRAVERSO
                STRUTTURE DEL TERRITORIO PROVINCIALE?                      96%

             PENSA CHE L'INFERMIERE CASE MANAGER SIA         44%
              LA MIGLIORE OPZIONE PER POTER GESTIRE E
                   COORDINARE IL CENTRO STOMIZZATI?            56%

        PENSA CHE L'APERTURA DI UN CENTRO STOMIZZATI
                                                          7%
              POSSA AVERE UN FORTE IMPATTO SOCIALE?

                                                                          93%

attraverso strutture di supporto su tutto il territorio    sia la società stessa.
provinciale e che sia gestito e coordinato dall’infer-     Nella provincia di Lecce con la chiusura dei Presidi
miere case manager, soprattutto per il motivo che          Ospedalieri aumenterà la domanda assistenziale agli
questa tipologia di pazienti ha bisogno di un cen-         ospedali che rimarranno aperti, creando forti disagi
tro di riferimento adeguato, con personale medi-           sia alla struttura sanitaria stessa, che sarà penalizzata
co e infermieristico specializzato, per la sua nuova       nella qualità dei servizi offerti, sia all’assistito.
vita quotidiana. La maggior parte degli infermieri         Quindi si rende necessario l’apertura di un Centro
infine afferma che l’apertura di un Centro Stomiz-         Stomizzati che funga da fulcro come attività ambu-
zati possa avere un forte impatto sociale. Si ipotizza     latoriale per i pazienti autonomi, mentre per i pa-
quindi l’importanza di un’adeguata formazione del          zienti non autosufficienti si potrà gestire ed organiz-
personale nella conoscenza dell’infermiere case            zare l’assistenza a livello domiciliare.
manager, dato che i punti cardine della professione        Questo progetto si ritiene che oltre ad incrementare
infermieristica sono “conoscere, sapere e saper fare”,     l’efficacia dell’A.S.L. potrà garantire una corretta allo-
ma anche della D.O.P. e delle attività svolte dal Cen-     cazione delle risorse anche a livello territoriale.
tro Stomizzati, in modo tale da saper distinguere          Di contro bisogna che gli infermieri siano adegua-
quest’ultimo dalle strutture ambulatoriali presenti        tamente preparati, attraverso master, al fine di ren-
effettivamente sul territorio. In ultima analisi, data     dere il più specialistico possibile questo servizio;
l’importanza che gli infermieri attribuiscono al Cen-      ecco perché l’attività del Centro Stomizzati non sarà
tro Stomizzati, si auspica la sua nascita per venire       esclusivamente di tipo terapeutico-riabilitativa ma
incontro sia alle esigenze del paziente, sia a quelle      avrà anche funzioni di prevenzione, formazione e
economiche della Regione.                                  aggiornamento del personale che vi lavora.
                                                           “Una vita senza ricerca non è degna di essere vissu-
CONCLUSIONI                                                ta.” (Socrate)
L’infermiere oggigiorno non comprende al massimo
le potenzialità che la professione infermieristica gli     La bibliografia è presente sul sito internet
conferisce nell’influenzare sia le politiche sanitarie     www.ipasvimi.it nella sezione “IO INFERMIERE”.

                                                                               IO INFERMIERE - N.4/2011-1/2012 .   43
BIBLIOGRAFIA
• Gruppo di ricerca A.I.O.S.S. “Clinica infermieristica in Stomatera-
pia- Dalle Evidenze agli Strumenti Operativi. Revisione della lette-
ratura nazionale ed internazionale aggiornata al primo semestre
2007”, Hollister, 2007
• Mongardi M., “L’assistenza all’anziano- ospedale, territorio, domi-
cilio”, McGraw-Hill, Milano, 2011
• Chiari P., Santullo A., “L’infermiere case manager- dalla teoria alla
prassi”, McGraw-Hill, Milano, 2011

RIFERIMENTI NORMATIVI
•Libera Università di studi sociali- Luiss “Guido Carli” Centro di ri-
cerca sulle amministrazioni pubbliche “V. Bachelet”, “Libro bianco
sui principi fondamentali del Servizio Sanitario Nazionale”, 2008
•Federazione Nazionale Collegi I.P.A.S.V.I., “Codice Deontologico
dell’Infermiere 2009”, Roma, 2009
•Legge 23 dicembre 1978, n°833 “Istituzione del Servizio Sanitario
Nazionale”
•D.P.C.M. 29 novembre 2001 “Definizione dei livelli di assistenza”
•D.M. 17 dicembre 2008 “Istituzione del sistema informativo per il
monitoraggio delle prestazioni erogate nell'ambito dell'assisten-
za sanitaria in emergenza-urgenza”
•D. Lgs 18 febbraio 2000, n. 56 "Disposizioni in materia di fede-
ralismo fiscale, a norma dell'articolo 10 della legge 13 maggio
1999, n. 133"
•Legge 5 maggio 2009, n. 42 "Delega al Governo in materia di
federalismo fiscale, in attuazione dell'articolo 119 della Costitu-
zione"
•Legge 10 agosto 2000, n. 251 “Disciplina delle professioni sanita-
rie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzio-
ne nonché della professione ostetrica"

RIVISTE
•Collegi I.P.A.S.V.I., “Professione infermiere Umbria”, Perugia-Terni,
aprile 2010
•Federazione Nazionale Collegi I.P.A.S.V.I., “L’infermiere”, n°3, Roma,
maggio-giugno 2011
•Collegio I.P.A.S.V.I., “Professione Infermiere”, n°3, Bologna, settem-
bre-dicembre 2010
•A.I.R, “Assistenza Infermieristica e Ricerca”, Vol.28 N°4, Roma, ot-
tobre-dicembre 2009

SITOGRAFIA
•www.pubmed.gov            30/07/2011
•www.aioss.it              04/08/2011
•www.hollister.com         07/08/2011
•www.aistom.org            22/09/2011
•www.salute.gov.it         22/09/2011
•www.apistom.it            23/09/2011
•www.ipasvi.it             22/09/2011
•www.arespuglia.it         01/10/2011
•www.regione.puglia.it     01/10/2011
•www.tumori.net            04/10/2011
•www.stomia.it             08/10/2011
Puoi anche leggere