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RAPPORTO AREA INNOVAZIONE 2021 PROGRAMMARE DOPO LA TEMPESTA Quali modelli di governance e cura per il SSN post pandemia?
CURATORI Stefano da Empoli Eleonora Mazzoni AUTORI Maria Rosaria Della Porta Maria Vittoria Di Sangro Eleonora Mazzoni SI RINGRAZIANO Laura Gagliarducci e Giulia Palocci per le attente letture e l’impaginazione
INDICE EXECUTIVE SUMMARY 7 3.1.4 Legge 3/2018 (Decreto Lorenzin) 64 3.2 Cure di prossimità e assistenza territoriale 64 CAPITOLO 1 3.2.1 I nuovi LEA 65 L’IMPATTO DELL’EPIDEMIA SULLA 3.2.2 Il ruolo del digitale 70 SALUTE: LA GESTIONE DELLE FUTURE 3.3 Ricerca e accesso all’innovazione 73 EMERGENZE 17 Focus: Esempi di innovazione farmaceutica 1.1 Emergenze sanitarie oltre il Covid: la o terapeutica che hanno cambiato il corso grande pausa 19 di una classe di malattie (o potrebbero 1.2 Costruire la resilienza del SSN: su quali farlo) 77 asset agire? 27 3.3.1 Il ruolo del partenariato PubblicoPrivato 82 CAPITOLO 2 GLI ASSI STRATEGICI DEL RECOVERY CONCLUSIONI E SPUNTI DI POLICY 87 PLAN PER LA SALUTE 33 2.1 Contesto economico e sociosanitario: status quo ed elementi di scenario e previsione 35 2.2 Analisi delle risorse per la salute nel PNRR e interventi trasversali: quali trigger point per la messa a terra? 44 CAPITOLO 3 QUALE PROGRAMMAZIONE PER IL RILANCIO DEL SSN? 57 3.1 I grandi incompiuti del SSN 60 3.1.1 I nuovi Livelli Essenziali di Assistenza e il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) 60 3.1.2 Risorse stanziate per lo smaltimento delle liste d’attesa 62 3.1.3 Attuazione Linee Guida nazionali per la telemedicina 62
PROGRAMMARE DOPO LA TEMPESTA. QUALI MODELLI DI GOVERNANCE E CURA PER IL SSN POST PANDEMIA? 6
EXECUTIVE SUMMARY EXECUTIVE Il capitolo 1 nel fotografare l’impatto della pandemia sulla morbilità delle altre patologie, evidenzia come il Covid19 abbia contribuito al SUMMARY peggioramento dell’aspettativa di vita della popolazione. A livello nazionale la variazione di Lo studio annuale, partendo da un’istantanea questo indicatore tra il 2019 e il 2020 è stata pari dell’impatto della pandemia sul sistema salute e 1,4 anni per gli uomini e 1 anno per le donne. sulla dinamica delle altre patologie e dall’analisi Questo non è esclusivamente dovuto alla delle risorse ed azioni previste dal Piano mortalità per Covid19 ma al fatto che il virus ha Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la concorso al peggioramento delle condizioni di missione «salute» e degli interventi trasversali ad salute soprattutto della popolazione più fragile. Si essa collegati, intende identificare gli ambiti di è registrato, infatti, un aumento notevole di altre intervento e gli strumenti di programmazione cause di morte rispetto alla media registrata nel necessari per costruire la resilienza del Servizio periodo 20152019, quali demenze (+49%), sanitario nazionale (SSN) oltre il Covid19. cardiopatie ipertensive (+40,2%) e diabete (+40,7%). Tra questi, rientrano senza ombra di dubbio la riforma dell’assistenza territoriale, che deve La pandemia ha, dunque, avuto un impatto essere portata a completamento in modo negativo sull’intero «sistema salute» e ha dato coerente in tutte le regioni italiane e vita al cosiddetto fenomeno della “sanità programmata secondo linee guida chiare ed sospesa”. Infatti, accanto alle problematiche univoche che garantiscano le stesse possibilità di legate alla gestione dei pazienti contagiati, i accesso e qualità delle cure ai cittadini sull’intero periodi di lockdown hanno avuto effetti territorio nazionale. importanti anche sull’accesso alle visite e ai 7 trattamenti dei pazienti nonCovid, con Anche il rafforzamento dei sistemi informativi conseguenze significative sulla salute dei cittadini sanitari e degli strumenti digitali a tutti i livelli del e sull’organizzazione del sistema sanitario. SSN, il superamento delle criticità legate alla mancata diffusione del Fascicolo Sanitario Sicuramente, uno degli indicatori più eloquenti Elettronico sul territorio nazionale e il rispetto all’impatto della pandemia sulla potenziamento di strumenti e attività di popolazione è quello della rinuncia alle cure. telemedicina, sono una leva indispensabile per Rispetto al 2019 la rinuncia alle cure dei pazienti articolare in modo efficiente tutti i processi non Covid19 è aumentata di circa il 40%. Inoltre, dell’assistenza sanitaria. secondo la ricerca di Fondazione Italia in Salute, sono state cancellate o rimandate visite e servizi Inoltre, viene evidenziata l’importanza di dover sanitari per il 52% degli italiani. Nello specifico, tra saper cogliere le sinergie che possono derivare da i tipi di servizi sanitari più cancellati per pazienti una intelligente cooperazione tra pubblico e non Covid, rientrano le visite specialistiche a cui privato e di ridefinire una nuova collaborazione hanno dovuto rinunciare circa 7 milioni di italiani, StatoRegioni al fine di porre in essere azioni di e di questi l’83,9% appartenente alla categoria miglioramento dell’intero sistema sanitario. degli over 65 anni. Inoltre, circa in 400 mila hanno rinunciato o visto cancellati interventi di ricovero, Infine, lo studio pone l’accento sull’importanza 600 mila italiani non hanno potuto fare interventi della ricerca e dell’innovazione e del ruolo del chirurgici e circa 1 milione di persone non ha farmaco nella qualità delle cure. potuto accedere alle prestazioni in day hospital.
PROGRAMMARE DOPO LA TEMPESTA. QUALI MODELLI DI GOVERNANCE E CURA PER IL SSN POST PANDEMIA? Anche il recente studio “Osservatorio sull’impatto screening rispetto allo stesso periodo del 2019, della pandemia COVID19 sull’accesso alle cure” una riduzione del 37,6%. Anche per lo screening realizzato da IQVIA, con il supporto di mammografico sono ampie le oscillazioni fra le Farmindustria, denuncia la magnitudo del regioni, dal 9,1% dell’Umbria al 63,3% della fenomeno della sanità sospesa in Italia, Calabria. caratterizzato dalla forte contrazione nell’accesso a diagnosi e cure. Precisamente si rileva una Per lo screening colorettale si tratta di una contrazione delle nuove diagnosi del 13%, dei riduzione di quasi 2.000.000 inviti (1.929.530) nuovi trattamenti del 10%, degli invii allo rispetto all’anno precedente, pari al 31,8%. In specialista del 31% e delle richieste di esami questo caso la variabilità fra le regioni è ancora specialistici del 23%. Si tratta di 613.000 nuove più ampia e le regioni che sono riuscite a diagnosi, 350.000 nuovi trattamenti, 2.230.000 contenere la riduzione degli inviti al di sotto del rinvii da un medico specialista e di 2.860.000 20% sono Abruzzo, P.A. di Bolzano, Emilia richieste di esami specialistici in meno. Romagna, Lazio, Marche, P.A. di Trento, Toscana, Umbria, Veneto. Per gli screening finalizzati a Tra le aree terapeutiche pericolosamente più prevenire neoplasie intestinali, sono più di un colpite dagli effetti della pandemia rientra milione in meno le persone che hanno eseguito il l’oncologia, dagli screening alle cure. I forti ritardi test di screening (FIT o Sigmoidoscopia) nel 2020 nei programmi di screening oncologico già rispetto al 2019, con una riduzione del 45,5%. denunciati dall’Osservatorio Nazionale Screening Prendendo in esame i diversi periodi temporali, si (ONS) sono correlati sia alla tendenziale minore può notare come la diminuzione proporzionale partecipazione delle persone ai programmi di degli esami eseguiti sia rallentata: infatti si è prevenzione ma anche alla limitata disponibilità passati dal 57,6% registrato tra gennaio e maggio, del personale sanitario e di spazi fisici o di al 45,3% da giugno a settembre e al 23,8% tra 8 tecnologie che sono stati in parte o del tutto ottobre e dicembre. riconvertiti a supporto delle diagnosi dell’infezione da coronavirus. Dunque, alla luce degli effetti che l’epidemia ha avuto sulla sanità e soprattutto dei rischi che i Complessivamente, nel 2020 si osserva una ritardi accumulati nell’assistenza alla popolazione riduzione rispetto al 2019 di più di un milione di potranno generare nel prossimo futuro, il inviti (1.279.608) per screening cervicali, pari ad presente capitolo sottolinea le priorità d’azione una riduzione percentuale media del 33% (dal fondamentali per costruite la resilienza del SSN +19,8% dell’Umbria al 71,3% della Basilicata). Il sfruttando le opportunità messe in campo dal numero di persone esaminate tramite screening Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). In cervicali in meno rispetto al 2019 è pari a 669.742, particolare, bisogna intervenire sul recupero e una riduzione del 43,4%. Inoltre, si osservano potenziamento dei servizi di assistenza e delle ampie oscillazioni fra le regioni (P.A. di Bolzano attività di prevenzione; digital health e basi di dati; 6,5%, Lombardia 72,5%). integrazione dell’assistenza ospedale – territorio; ricerca e innovazione. Per gli screening mammografici si registra una riduzione rispetto all’anno precedente di più di Il capitolo 2 si apre con un’analisi delle fragilità 900.000 inviti pari al 26,6% (dallo 0,5% delle del SSN, già in essere prima dello scoppio della Marche al 60% della Provincia Autonoma di crisi sanitaria, e cerca di comprendere su quali Trento). Nel 2020 sono oltre 750.000 in meno le assets è prioritario agire per riformare il SSN, donne che hanno eseguito la mammografia in anche in considerazione delle risorse stanziate per
EXECUTIVE SUMMARY la salute dal Piano Nazionale di Ripresa e letto nelle strutture pubbliche di circa 30.000 Resilienza (PNRR). unità (16%) tra il 2007 e il 2017. Inoltre, Il comparto della sanità pubblica ha subito una Nonostante si dica spesso che la sanità non si costante riduzione del personale in servizio, a debba configurare come un costo bensì come un causa del blocco del turnover. Nello specifico, tra investimento, gli orientamenti di policy, ancor il 2007 e il 2019, gli ospedali pubblici hanno perso prima della pandemia, non si sono in realtà il 6% di medici e il 5% di infermieri. allineati con questa visione e pertanto il SSN si è mostrato carente sotto diversi aspetti, Dunque, la pandemia ha messo in evidenza tutti i pregiudicando, di fatto, la gestione della crisi problemi generati dalla mancata riorganizzazione sanitaria. dell’assistenza sanitaria, che ha visto nel corso degli anni un ridimensionamento dei servizi Una delle principali carenze è riconducibile, senza ospedalieri, non affiancato da un’adeguata ombra di dubbio, al mancato equilibrio tra riforma dell’assistenza territoriale. Soprattutto, si assistenza ospedaliera e assistenza territoriale. è evidenziata un’elevata disomogeneità fra le regioni di tutti i servizi sanitari di prossimità (cure Negli ultimi anni, la visione ospedalecentrica ha domiciliari, ambulatoriali, residenziali). cercato di fare posto ad un sistema di cura basato sul territorio. Già diciotto anni fa, nel “Piano A tal proposito, con l’intento di dare un’idea delle sanitario nazionale (PSN) 20032005” del disparità regionali relativamente ai servizi sanitari ministero della Salute, tra gli obiettivi strategici territoriali, ICom ha elaborato un indice sintetico del SSN c’era proprio la riorganizzazione partendo dalle principali variabili riportate dell’assistenza territoriale. nell’Annuario Statistico del Servizio Sanitario Nazionale. 9 Tuttavia, la riforma dell’assistenza territoriale sconta ancora oggi un forte ritardo. In cima alla classifica si posiziona il Molise, che Parallelamente, però, nonostante si registrassero con un punteggio pari a 100 si presenta come un criticità nel rafforzamento dell’assistenza vero e proprio outlier. Le ragioni di tale distrettuale e nello sviluppo dei servizi territoriali, posizionamento fanno riferimento principalmente nel corso degli anni sono state portate avanti al servizio di guardia medica e nello specifico ad politiche sanitarie mirate alla un rapporto più elevato fra punti di guardia “deospedalizzazione” dei casi non acuti che, medica e popolazione e medici titolari di guardia insieme alle manovre di razionalizzazione della medica e abitanti rispetto a quanto si rileva nelle spesa, hanno comportato la chiusura dei presidi altre regioni italiane. Il Molise, inoltre, anche sul ospedalieri al di sotto di una certa dimensione, il fronte dell’assistenza domiciliare integrata taglio dei posti letto e la drastica riduzione delle presenta valori che lo discostano dal resto del unità di personale. Paese. Raggiunge, infatti, nel 2019 oltre i 5.000 In dieci anni, dunque, il SSN ha visto un calo del casi trattati in ADI anche se in riferimento alle ore 22% delle strutture di ricovero che sono passate totali per caso trattato (pari a 23) si posiziona da 665 presidi a 518. Una riduzione che, invece, molto al di sotto rispetto alla maggior parte delle ha interessato in misura minore le strutture regioni italiane. private. Sul podio si collocano, inoltre, Veneto e Toscana, Nello stesso periodo si è ridotta anche l’offerta di con un punteggio rispettivamente pari a 61 e 60 posti letto ospedalieri passando dai 3 per 1.000 e seguite subito dopo dall’EmiliaRomagna con 56 abitanti ai 2,5, con un taglio complessivo dei posti punti. Si tratta di tre regioni che presentano nel
PROGRAMMARE DOPO LA TEMPESTA. QUALI MODELLI DI GOVERNANCE E CURA PER IL SSN POST PANDEMIA? complesso un quadro positivo dell’assistenza profilo dell’assistenza territoriale e garantire più territoriale e in generale dei rispettivi sistemi cure di prossimità investendo sulla sanità digitale sanitari regionali. e sulla telemedicina in particolare. Nella seconda metà della classifica stilata da I Le risorse in arrivo seppur non sufficienti e pari a Com, invece, si posiziona la Lombardia, che nel quante sarebbero necessarie, rappresentano corso degli anni ha posto al centro del proprio comunque un punto di partenza per riorganizzare sistema più i servizi ospedalieri con conseguente l’ambito territoriale con interventi prioritari, che marginalizzazione della componente territoriale, devono riguardare senza ombra di dubbio il comportando, dunque, nel tempo una scarsa personale sia sotto il profilo quantitativo che capacità di dare risposte sul territorio ai bisogni qualitativo, ma anche il rafforzamento dei sistemi sociosanitari di importanti classi di popolazione informativi sanitari e degli strumenti digitali a tutti come anziani e soggetti socialmente fragili. Infine, i livelli del Servizio sanitario nazionale, il al lato opposto della classifica, si posizionano la superamento delle criticità legate alla mancata Provincia Autonoma di Bolzano, la Calabria e la diffusione della cartella clinica elettronica sul Valle d’Aosta con punteggi molto bassi che territorio nazionale e il potenziamento di denotano alcune fragilità dell’assistenza strumenti e attività di telemedicina. territoriale, soprattutto relativamente ai servizi di prossimità. Nonostante negli ultimi anni siano stati compiuti degli sforzi di coordinamento al fine di consentire La classifica ICom è in gran parte confermata l’interoperabilità dei fascicoli sanitari e lo scambio anche dai dati dell’ultima sperimentazione del di informazioni su tutto il territorio nazionale Nuovo Sistema Nazionale di Garanzia dei Livelli mediante anche la progettazione Essenziali di Assistenza, svolta dal Ministero della dell’Infrastruttura Nazionale per l’Interoperabilità 10 Salute e dalle Regioni. Sono quattro le regioni tra i FSE regionali (INI), a oggi, la frammentazione (Basilicata, Calabria, Valle D’Aosta e la P.A. di del patrimonio informativo dei pazienti è ancora Bolzano), che risultano inadempienti nella alta e tante sono le differenze non solo tra le capacità di garantire il livello di assistenza regioni ma anche tra le strutture sanitarie che sanitaria distrettuale (territorio) e che non operano all’interno della stessa regione. raggiungono, dunque, il punteggio minimo per la L’interoperabilità tra i sistemi regionali si pone valutazione positiva dei LEA (pari a 60). Inoltre, le d’altro canto come una condizione imprescindibile differenze nel punteggio sono significative anche per la creazione di un paradigma orizzontale che tra le regioni che superano il punteggio minimo. agevoli lo scambio dei dati sanitari, evitando Ad esempio, Veneto ed EmiliaRomagna, si disallineamenti informativi e duplicazioni distaccano in modo netto dal resto delle regioni, controproducenti. con una distanza dal punteggio minimo superiore a circa 30 punti, ed evidenziano quindi un buon Inoltre, il livello di implementazione del FSE livello di efficienza dell’assistenza sanitaria mostra grandi differenze interregionali e per di territoriale. Le altre regioni, seppure adempienti, più, come attesta il monitoraggio AgID, almeno raggiungono, invece, punteggi più bassi. per il momento la percentuale di utilizzo da parte di medici e pazienti di tale strumento è bassa. Dunque, l’area distrettuale è quella che registra le Dunque, le risorse stanziate per la missione 6 maggiori inefficienze e che necessita di maggiori “Salute” del PNRR, pari a 15,6 miliardi di euro, interventi strutturali per superare le disparità dovrebbero proprio servire a rafforzare il nostro regionali e uniformare l’intero territorio sotto il sistema sanitario negli ambiti in cui ha mostrato
EXECUTIVE SUMMARY le maggiori criticità, ossia assistenza territoriale e Sul fronte della digitalizzazione e digitalizzazione. dell’ammodernamento tecnologico interviene invece la seconda componente “Innovazione, Nello specifico, la prima componente “Reti di ricerca e digitalizzazione del Servizio sanitario prossimità, strutture e telemedicina per nazionale”, dal valore di 8,6 miliardi di euro l'assistenza sanitaria territoriale”, con un importo complessivi, che si pone tra gli obiettivi il di 7 miliardi di euro, mira a riorientare il sistema rafforzamento dei sistemi informativi sanitari e sanitario verso un modello incentrato sui territori degli strumenti digitali a tutti i livelli del SSN; il e sulle reti di assistenza sociosanitaria, a superamento delle criticità legate alla mancata superare la frammentazione tra i diversi sistemi diffusione della cartella clinica elettronica sul sanitari regionali garantendo omogeneità dei territorio nazionale al fine di garantirne Livelli Essenziali di Assistenza e a potenziare la l’accessibilità da parte degli assistiti e operatori prevenzione e l’assistenza territoriale in un’ottica sanitari; il potenziamento di strumenti e attività di sempre maggiore integrazione tra servizi di telemedicina. Tale componente mira inoltre a ospedalieri, sanitari locali e sociali. Inoltre, risolvere il problema relativo all’invecchiamento prevede il potenziamento di strumenti e attività delle apparecchiature e al basso uso di tecnologie di telemedicina avanzate a sostegno sanitarie negli ospedali e a realizzare strutture dell’assistenza domiciliare. sicure, tecnologiche, digitali e sostenibili. In particolare, sono previsti tre interventi. Il primo Se oltre alle due componenti della missione 6 riguarda la realizzazione di strutture fisicamente “Salute” si considera anche l’integrazione con la identificabili, le cosiddette “Case della Comunità”, Missione 5 Inclusione e coesione, che tra le altre che si qualificano come punto di riferimento di cose, include un investimento straordinario sulle prossimità, di accoglienza e orientamento ai infrastrutture sociali, nonché sui servizi sociali e 11 servizi di assistenza primaria di natura sanitaria, sanitari di comunità e domiciliari, per migliorare sociosanitaria e sociale per i cittadini. Queste l’autonomia delle persone con disabilità, le risorse strutture garantiscono interventi interdisciplinari a disposizione per l’ambito salute e servizi sociali e l’integrazione delle comunità di professionisti aumentano. (équipe multiprofessionali) che operano secondo programmi e percorsi integrati, tra servizi sanitari Sommando, dunque, la missione 6 Salute e la (territorioospedale) e tra servizi sanitari e sociali. missione 5 Inclusione e coesione per la parte Il secondo intervento pone, invece, la casa come correlata alla sanità e volendo operare un primo luogo di cura e, attraverso un modello confronto con i principali Paesi europei, secondo digitale dell’ADI (Assistenza domiciliare integrata) i dati del think tank Bruegel, l’Italia investe in grado di rendere fruibili la telemedicina e la nell’ambito salute e servizi sociali un ammontare connected care, intende rafforzare l’assistenza di risorse pari a circa il 12,5% del totale del domiciliare. Recovery plan, più di Francia (6,1%) e Spagna (5,5%) ma meno della Germania (18,1%). Infine, il terzo intervento prevede lo sviluppo delle cure intermedie, come i presidi sanitari a degenza Dunque, con le missioni 6 e 5 del PNRR per la breve (Ospedali di Comunità) che, interconnessi parte relativa alla salute, il nostro Paese riesce a con il sistema dei servizi sanitari e sociali, mettere da parte un ammontare di risorse che svolgono una funzione intermedia tra il domicilio rappresentano un buon punto di partenza per e il ricovero ospedaliero al fine di sgravare portare avanti degli interventi strutturali al fine di l’ospedale da prestazioni di bassa complessità. colmare le carenze che caratterizzano il SSN, e in
PROGRAMMARE DOPO LA TEMPESTA. QUALI MODELLI DI GOVERNANCE E CURA PER IL SSN POST PANDEMIA? particolare l’assistenza territoriale. Inoltre, il DEF la Salute, ripetutamente modificata in corso di stanzia per la sanità 20,2 miliardi di euro a valere stesura, emergono imprecisioni, nodi irrisolti, dal 2020 al 2024. regole ancora da rodare e tempi di attuazione non sempre prevedibili, che infatti hanno portato ad L’Italia non può, quindi, sprecare tale occasione un ritardo attuativo, per il momento, di più di un ed è questo il momento di lavorare sulla anno e mezzo. programmazione per rafforzare l’intero ecosistema della salute. Tutto questo non consente di avere delle informazioni aggiornate e rilevanti al fine di Il capitolo 3 parte dall’analisi dei grandi individuare i campanelli di allarme relativi agli incompiuti del SSN per poi individuare gli ambiti specifici indicatori, in particolare per l’area in cui è fondamentale agire per accompagnare la distrettuale, ed intervenire di conseguenza. La riforma del sistema sanitario italiano. Tra questi sperimentazione sui dati 2019 arriva quasi alla rientrano i nuovi LEA e il Nuovo Sistema di fine del 2021, mentre il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG); il mancato impiego delle risorse Garanzia Lea dovrebbe entrare in vigore stanziate per lo smaltimento delle liste d’attesa; il effettivamente a partire dai dati relativi al 2020, ritardo nell’attuazione delle Linee Guida nazionali che, visti i tempi di aggiornamento dei precedenti, sulla Telemedicina e il superamento dell’elevata è legittimo chiedersi quando arriverà. Il rischio è frammentazione a livello nazionale; la riforma che questo strumento frutto di investimento e sulle sperimentazioni cliniche prevista dalla Legge lavoro resti troppo a lungo un mero esercizio per Lorenzin. il calcolo dei punteggi complessivi per le tre aree di riferimento. L'aggiornamento dei LEA ha introdotto modifiche al nomenclatore della specialistica ambulatoriale, Le informazioni che possono essere tratte dai 12 includendo prestazioni tecnologicamente risultati della sperimentazione del NSG sui dati avanzate ed eliminando quelle ormai obsolete, ha relativi al 2019 confermano le criticità che innovato il nomenclatore dell'assistenza protesica, emergevano dalle precedenti. Di fatto, i tre revisionato l'elenco delle malattie rare e quello indicatori per i quali si rileva un indice di delle malattie croniche e introdotto nuovi vaccini disuguaglianza più elevato tra le regioni italiane e nuovi accertamenti per patologie neonatali. Tali sono: il consumo di farmaci sentinella/traccianti, aggiornamenti non sono ancora divenuti antibiotici; la percentuale di deceduti per tumore operativi, in quanto non sono stati ancora assistiti dalla rete di cure palliative sul numero emanati i decreti che fissano le tariffe massime deceduti per causa di tumore e il numero di dell'assistenza specialistica ambulatoriale e anziani non autosufficienti in trattamento socio protesica, rendendo così non fruibili le nuove sanitario residenziale in rapporto alla popolazione prestazioni. Allo stesso modo, il Nuovo Sitema di residente, per tipologia di trattamento (intensità Garanzia (NSG), creato proprio a seguito di cura). Questi indicatori sono scelti tra gli dell’aggiornamento dei LEA, avrebbe dovuto indicatori CORE come rappresentanti mettere in relazione i LEA erogati con una rispettivamente dell’appropriatezza del consumo, valutazione multidimensionale della qualità della capacità di fornire assistenza a pazienti e dell’assistenza: sicurezza, efficacia, appropriatezza familiari con malattia in fase avanzata e della clinica e organizzativa, equità, partecipazione di capacità delle RSA e dell'assistenza extra RSA. cittadini e pazienti, efficienza. Nonostante le nuove norme siano già state scritte e condivise Un discorso a parte, va invece fatto per quanto dalle parti in causa, dalla scheda 2 del Patto per riguarda l’assistenza domiciliare integrata (ADI).
EXECUTIVE SUMMARY Dai risultati della sperimentazione sui dati Almeno sulla carta, le linee guida nazionali per la regionali del 2019, non emergono punti di criticità telemedicina, approvate alla fine di dicembre e la maggior parte delle regioni raggiunge o 2020, rappresentano una decisione importante supera il limite per la valutazione positiva, come per il nostro Paese, fornendo alla telemedicina un emergeva anche dalla sperimentazione del 2018. riconoscimento a sé all’interno delle prestazioni Quello che è possibile vedere, però, è che dal sanitarie. Il primo passo compiuto dalle ultime 2010 al 2018 il numero di casi trattati in ADI per linee guida non è da solo sufficiente. Il 100.000 abitanti a livello nazionale è aumentato presupposto fondamentale è che i dati siano considerevolmente passando da 990 a 1.672. interoperabili, condivisi e raccolti secondo un linguaggio univoco. Questo significa anche Allo stesso tempo nella maggior parte delle operare una trasformazione dei database già regioni si è assistito a una riduzione delle ore esistenti, oltre che ad investire per la creazione di totali impiegate per ogni caso trattato. Il dato più nuovi flussi informativi. Un esempio su tutti resta significativo è quello del Piemonte, dove per un il Fascicolo Sanitario Elettronico, che se aumento pari a 3.794 casi trattati in ADI sulla uniformato a livello nazionale e integrato per popolazione, si è registrata una riduzione di 67 diventare davvero una piattaforma per la raccolta ore spese per caso trattato. Questa evidenza di dati fruibili, ed interrogabili, per ogni singolo sembra essere legata ad un disallineamento tra paziente, potrebbe passare dall’essere solo un domanda ed offerta di tali servizi. Anche il modo di raccogliere la documentazione clinica, ad monitoraggio dei PDTA, previsto dal Nuovo essere uno strumento per la raccolta ed il Sistema di Garanzia, presenta attualmente i monitoraggio dei dati afferenti ai singoli pazienti. risultati della sperimentazione per il 2017. Di questo strumento, tuttavia, risulta evidente Dalle linee guida sulla telemedicina mancano poi l’importanza soprattutto per quanto riguarda la ancora i documenti integrativi per diverse 13 possibilità di monitorare l’aderenza terapeutica prestazioni, così come mancano dei dei pazienti inseriti in tali percorsi per alcune provvedimenti cogenti per guidare le regioni malattie. Emblematici sono ad esempio i risultati nell’implementazione di tali soluzioni secondo un del monitoraggio per il PDTA05 relativo al diabete: approccio unitario. A ciò si aggiunge che alla fine la percentuale di pazienti diabetici che seguono del 2020, già alcuni Servizi Sanitari Regionali (SSR) almeno quattro delle cinque raccomandazioni avevano pubblicato le linee guida per l’attivazione previste dal PDTA non supera il 38%. Un’analisi dei servizi di telemedicina prima aggiornata dei dati risulterebbe particolarmente dell’approvazione delle nuove indicazioni importante proprio in vista del processo di riforma nazionali, focalizzandosi particolarmente sulle previsto dal PNRR, che nella sanità territoriale televisite e di fatto introducendo modalità di vede il suo principale fulcro. erogazione nuove per prestazioni sanitarie i cui contenuti restano invariati. L’unitarietà di Anche il completamento del processo di approccio nel completamento e implementazione digitalizzazione della sanità è una direttrice su cui delle linee guida nazionali, e in accordo con si devono muovere le risorse del PNRR. quanto previsto per la sanità digitale da PNRR, A sei anni dall’approvazione delle ultime linee dovrà allora fare i conti anche con le indicazioni e d’indirizzo nazionale sulla telemedicina, sulle quali gli investimenti che le regioni italiane già hanno era stata sancita l’intesa in Conferenza Stato fatto nel corso del tempo. Peraltro, secondo i dati Regioni nel febbraio 2014, si è visto finalmente raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità, le regioni entrare la telemedicina nel Servizio Sanitario italiane arrivavano al 2020 già con grandi Nazionale. differenze in termini di preparazione
PROGRAMMARE DOPO LA TEMPESTA. QUALI MODELLI DI GOVERNANCE E CURA PER IL SSN POST PANDEMIA? all’erogazione di servizi di telemedicina. L’Emilia verosimile attendersi che la ricerca clinica uscirà Romagna, ad esempio, iniziava già nel 1996 e al ridimensionata dalla pandemia di Covid19, è 2020 erano già 35 le iniziative di questo tipo allora necessario supportare l’innovazione in messe in campo. Altrettanto precoci e con un sanità, a partire da quella farmaceutica, dalla numero complessivo alto di iniziative messe in quale anche dipende la possibilità di affrontare la campo all’ultima analisi, Sicilia, Lazio, Lombardia sfida delle cronicità, e non solo, e di migliorare gli e Toscana. In molte altre regioni le prime iniziative outcome di salute della popolazione. La ricerca e di questo tipo sono state invece attivate solo a l’innovazione hanno portato a risultati partire dal 2016. È il caso di Basilicata, Friuli straordinari nella cura di diverse patologie. È il Venezia Giulia, Abruzzo e Molise. In queste regioni caso delle terapie avanzate, dell’innovazione all’inizio del 2020 erano ancora molto pochi i incrementale per alcune patologie croniche progetti attivati. D’altro canto, secondo i dati Istat, (diabete, malattie cardiovascolari e scompenso gli investimenti delle attività dei servizi sanitari in cardiaco, epatite C), o degli gli anticorpi software e basi di dati, e apparecchiature ICT monoclonali, che stanno contribuendo a cambiare rappresenta da molto tempo una percentuale la storia clinica di molti tumori. Pertanto, appare ridotta degli investimenti delle attività dei servizi necessario intervenire per supportare la ricerca sanitari (solo il 5,3% nel 2018). Gli investimenti in clinica implementando il regolamento Ue software e basi di dati, inoltre, hanno subito dal 536/20141 e la legge 3/2018 (c.d. Lorenzin) sulla 2000 al 2018 una costante riduzione, mentre a sperimentazione clinica. È indispensabile che partire dal 2012 gli investimenti in venga assicurato un quadro normativo certo e in apparecchiature ICT hanno quantomeno subito questa direzione deve andare la promulgazione una graduale accelerazione. La sfida della dei decreti attuativi della legge 3/2018. Oltre alla digitalizzazione dei servizi sanitari non si risolve promulgazione di un impianto regolatorio solo grazie ad un aumento degli investimenti strutturato e ben coordinato da attivare in tempi 14 tecnologici, ma richiede una forte integrazione rapidi che sia in grado di attirare investimenti, è delle professionalità sanitarie con il livello altrettanto necessario comprendere cosa si aziendale nelle sue componenti strategiche e deciderà di fare sui comitati etici, nevralgici per la organizzative, e con il ripensamento dei processi ricerca profit e non profit, contribuendo a di cura e delle interfacce con gli assistiti. Ciò sbloccare il rallentamento della ricerca clinica in implica concludere la definizione della cornice Italia. nazionale, e provvedere al suo regolare aggiornamento sulla base dell’evoluzione delle L’attuale impianto regolatorio e normativo, infatti, tecnologie disponibili e dei bisogni dei pazienti, e difficilmente riesce a garantire tempi e costi di con chiare indicazioni sulle tariffe di riferimento avvio degli studi clinici compatibili con la insieme a metodi di valutazione sull’impatto delle competizione internazionale. Bisogna allora tecnologie. In questo quadro andranno definiti semplificare i processi autorizzativi degli studi obiettivi uniformi da poter calibrare sulle clinici, attraverso un adeguamento della specificità regionali. normativa al nuovo Regolamento e capitalizzando l’esperienza fatta durante l’epidemia di Covid19. Il capitolo prosegue a partire dalla riduzione delle Qualcosa si è infatti mosso con il decreto Rilancio sperimentazioni cliniche non Covid19 osservata del 19 maggio 2020, che ha modificato il decreto sia a livello mondiale che europeo, che desta legislativo n. 52 del 14 maggio 2019 e mitigato la preoccupazioni per gli anni a venire: se è disciplina del conflitto di interessi. 1 https://eurlex.europa.eu/legalcontent/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32014R0536&from=FR
EXECUTIVE SUMMARY Proprio perché l’equilibrio tra inclusione, accesso, sistema salute: dalla ricerca, alla sperimentazione, e sostenibilità economica è da sempre di difficile alla terapia e alla cura, fino all’assistenza al raggiungimento per i sistemi sanitari, al fine di paziente o all’implementazione di soluzioni promuovere la ricerca e stimolare l’innovazione tecnologiche e digitali per il suo miglioramento. nonché garantire la sostenibilità dell’intero sistema, il capitolo in esame sottolinea, infine, La capacità di gestire una fattispecie così ampia di l’importanza del partenariato pubblicoprivato. possibilità rappresenta la sfida attuale per il nostro Paese alla luce della dinamica Questo strumento è purtroppo ancora concepito dell’innovazione e contemporaneamente nel nostro Paese come un articolo del codice dei all’obiettivo della sostenibilità economica. Tale contratti, una mera modalità di finanziamento, strumento risulta ancora più di centrale quando invece dovrebbe essere visto come un importanza se si ribadisce la necessità, implicita nuovo processo di acquisti in cui privato e nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, di pubblico lavorano in modo sinergico e per lo ricentrare l’intero sistema sanitario intorno al stesso obiettivo. Secondo la stessa AIFA, lo paziente, sempre più cronico e con polimorbilità. scenario farmacologico prevede l’arrivo crescente A questo scopo il PPP può e deve diventare un di farmaci innovativi e di risposte terapeutiche per processo di coprogettazione tra istituzioni, regioni patologie ancora prive di cura. Le diverse forme e aziende per arrivare sino ad essere uno di partenariato pubblico – privato potrebbero strumento di programmazione economica. stimolare la produzione di innovazione e aiutare a gestire in modo più efficiente gli acquisti. Un indice dello scarso utilizzo di questi strumenti da parte della sanità italiana è dato dalla composizione per committente dei bandi di 15 partenariato pubblicoprivato nel periodo 2015 – 2019. Una quota marginale del totale è legata alla sanità pubblica, in qualità di committente. Si tratta del 3,6% relativamente al numero dei bandi e del 5,6% degli importi totali banditi. In un PPP, i partner condividono determinati rischi e possono scambiare proprietà intellettuale, risorse finanziarie, in natura e/o umane in qualsiasi proporzione concordata di comune accordo. Esistono diversi tipi di partenariato pubblicoprivato a sostegno dell’innovazione, alcuni esempi sono i partenariati di ricerca, i partenariati per lo sviluppo di un prodotto, e i concept development. Questi ultimi sono spesso utilizzati perché molte questioni più ampie relative ai prezzi, all'autorizzazione al mercato o ai modelli sostenibili per l'innovazione possono essere affrontate solo in progetti che coinvolgano tutte le parti interessate. Le collaborazioni possibili abbracciano la complessità dell’intero
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CAPITOLO 1 L’IMPATTO DELL’EPIDEMIA 17 SULLA SALUTE: LA GESTIONE DELLE FUTURE EMERGENZE
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CAPITOLO 1 · L’IMPATTO DELL’EPIDEMIA SULLA SALUTE: LA GESTIONE DELLE FUTURE EMERGENZE 1.1 EMERGENZE SANITARIE OLTRE IL salute pubblica che ancora non è del tutto COVID: LA GRANDE PAUSA misurabile. Sicuramente, uno degli indicatori più eloquenti rispetto all’impatto della pandemia Il Covid-19 ha contribuito al peggioramento sulla popolazione è quello della rinuncia alle cure. dell’aspettativa di vita della popolazione e, a Rispetto al 2019 la rinuncia alle cure dei pazienti livello nazionale, la variazione di questo indicatore non Covid-19 è in aumento di circa il 40%. Nel tra il 2019 e il 2020 è stata pari -1,4 anni per gli complesso nel 2020 il 10% dei cittadini ha uomini e -1 anno per le donne. Questo non è rinunciato alle cure, contro il 6,3% del 2019. Il esclusivamente dovuto alla mortalità per Covid- fenomeno raddoppia rispetto al 2019, sempre a 19, indicatore che peraltro è stato molto causa del Covid, in Piemonte (48,5%), Liguria dibattuto, ma al fatto che il virus ha concorso al (57,7%), Lombardia (58,6%) e Emilia-Romagna peggioramento delle condizioni di salute (52,2%) (Fig.1.1). Sono le donne, soprattutto over soprattutto della popolazione più fragile. 60, a rappresentare la fascia di popolazione che ha rinunciato maggiormente alle cure. Infatti, si è registrato un aumento notevole di altre cause di morte rispetto alla media registrata Si stima che nell’anno della pandemia 35 milioni nel periodo 2015-2019, quali demenze (+49%), di italiani abbiano avuto grosse difficoltà ad cardiopatie ipertensive (+40,2%) e diabete accedere a servizi e prestazioni sanitarie per (+40,7%). Inoltre, è necessario tenere in patologie non Covid (Fig.1.2). Secondo la ricerca considerazione che il Covid-19 ha dato vita al di Fondazione Italia in Salute2, sono state fenomeno della “sanità sospesa”. cancellate o rimandate visite e servizi sanitari per il 52% degli italiani. Nello specifico, tra i tipi di Le restrizioni imposte per contenere i contagi, il servizi sanitari più cancellati per pazienti non timore di contrarre infezioni, la chiusura nel Covid rientrano le visite specialistiche, cui hanno 19 periodo del lockdown di molte strutture dovuto rinunciare circa 7 milioni di italiani, e di ambulatoriali le cui attività sono state dirottate sul questi l’83,9% appartenente alla categoria degli contrasto al virus, e la sospensione over 65 anni. Inoltre, circa in 400 mila hanno dell’erogazione dei servizi sanitari rinviabili, non rinunciato o visto cancellati interventi di ricovero, hanno consentito l’accesso a prestazioni 600 mila italiani non hanno potuto fare interventi necessarie, accumulando ritardi e allungamenti chirurgici e circa 1 milione di persone non ha delle liste d’attesa, con un danno in termini di potuto accedere alle prestazioni in day hospital. Figura 1.1 Percentuale di rinuncia alle cure (2019 e stima 2020) Fonte: Salutequità &$ &# &" &! % $ # " ! !'&( &#'&) "!'"# "*'(# (*'## #*'*# **'*) $!'$# $*'+# +*, -.- /012345"!&) 67884975"!&) 67884975"!"! /012345"!"! 2 “Gli italiani e il Covid19. Impatto sociosanitario, comportamenti e atteggiamenti della popolazione italiana”, Fondazione Italia in Salute (2021)
PROGRAMMARE DOPO LA TEMPESTA. QUALI MODELLI DI GOVERNANCE E CURA PER IL SSN POST PANDEMIA? Figura 1.2 Stima delle persone coinvolte in cancellazioni di servizi sanitari per patologie nonCovid Fonte: Fondazione Italia in Salute, Sociometrica # !"# % ! +,-,./,01,0234,5/6,0 ( ) $"% $"! * $ & & '"! '"! '"( & '") '") ' 5" "(" % % #. % +% ") * % $) )# "( + " *"% .3 )# .3 53 .5 '" "( &/ ,) "&/ .* "58 "#$ (( "1 .* .# ," 1( ," &(* '% &, &#. ")* &+ (+ )& 2) "&. "(. "#" )7 .# 5"( %( $ "& $. )* &, &, 5"& #' %, )$ %1 .1 01 "1 ";" 6% ," %& 56 &- 95 $ "& 56 '% (. # "$ $% * :% %1 ,) !" )& 41 2" 56 %& # "$ $% # "$ !" 41 !" Anche il recente studio di IQVIA3, realizzato con richieste di esami specialistici per patologie il supporto di Farmindustria, denuncia la respiratorie si è registrata una diminuzione del magnitudo del fenomeno della “sanità sospesa” 46% circa. in Italia, caratterizzato dalla forte contrazione Secondo i dati diffusi da Agenas, raccolti in nell’accesso a diagnosi e cure. Precisamente tra collaborazione con il Laboratorio MeS della febbraio 2020 e maggio 2021 si rileva una Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa4, i volumi dei contrazione delle nuove diagnosi del 10%, dei ricoveri ordinari e urgenti tra marzo e giugno 2019 nuovi trattamenti del 9%, degli invii allo specialista e 2020 hanno subito forti diminuzioni a causa del 32% e delle richieste di esami specialistici del della necessità di riconvertire le strutture e il 22%. Si tratta di 635.000 nuove diagnosi, 455.000 personale per rispondere alle esigenze di salute nuovi trattamenti, 3.222.000 rinvii da un medico legate al dilagare delle infezioni da Covid-19. 20 specialista e di 3.739.000 richieste di esami specialistici in meno. Entrando nel dettaglio per i dati relativi ai ricoveri urgenti. Tra marzo e giugno 2020 (quindi nel Ogni area terapeutica è stata impattata da questo periodo pressochè sovrapponibile al primo fenomeno. Entrando nel dettaglio delle principali lockdown nazionale) sono stati eseguiti in media patologie analizzate nello studio IQVIA, la il 28% in meno di ricoveri urgenti. Nonostante broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e durante il 2020 ci siano stati periodi di ripresa, tra l’asma sono le patologie più colpite, con una gennaio e dicembre si sono registrati il 16% circa riduzione delle nuove diagnosi rispettivamente in meno di ricoveri urgenti. del 25% e del 19% tra gennaio e dicembre 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le regioni che presentano i dati maggiormente in Anche per quanto riguarda i nuovi trattamenti, diminuzione rispetto all’anno precedente sono: la BPCO e asma rimangono le patologie che hanno Puglia (-27%), la Calabria (-25%) e la Basilicata (- sofferto di più la pandemia, presentano infatti una 23%) (Fig.1.3). Le regioni che hanno avuto riduzione del 23% e del 18%. Le patologie prestazioni migliori in risposta all’emergenza, respiratorie e cardiologiche hanno subito una anche se comunque in diminuzione rispetto diminuzione del 38% e del 30% dei rinvii ad uno all’anno precedente, sono state invece il Lazio (- specialista nel 2020. Inoltre, nell’ambito delle 11%), il Piemonte (-10%) e la Lombardia (-9%). 3 “Osservatorio sull’impatto della pandemia COVID19 sull’accesso alle cure”, IQVIA, Farmindustria (2021) 4 Comunicato Agenas disponibile al link: https://www.agenas.gov.it/images/agenas/comunicati/marzo2021/comuni cato_AGENAS_MES_8_aprile.pdf
CAPITOLO 1 · L’IMPATTO DELL’EPIDEMIA SULLA SALUTE: LA GESTIONE DELLE FUTURE EMERGENZE Figura 1.3 Variazione nei volumi di ricoveri urgenti (2019 2020) Fonte: Agenas e Laboratorio MeS, Scuola Superiore Sant’Anna G< I@> .+-./ / ,9 A; H 9< 46/ B .> 7/ -- < ./A +2 > ./ J7 96> :/ 9./ 7 < C., -B/9 G/ < 9B = 9/ 0/ 6/ C/ AK> 2; 6 E> > F.+ / 3/ ./ *@ < >9 @1 / .5/ *@ > /9 8/ 12 .-./ -/1 AE2 - D7 :.5 *+ 0/ C> = *. #$ !)#$ !(#$ !'#$ !&#$ !%#$ !"#$ ,!;.5!,.+,9> I volumi di ricoveri programmati presentano una rispetto all’anno precedente. A seguire troviamo situazione ancora più allarmante. Infatti, per la Lombardia e la Calabria, entrambe con una questa tipologia di ricoveri si è registrata una riduzione quasi del 36% e ancora la Liguria (-32%), diminuzione media nazionale (tra marzo e maggio la Puglia (-30%) e il Piemonte con il 27% in meno 2019 e 2020) del 51%. Il Molise si conferma la di ricoveri programmati. Le regioni che registrano regione che ha subito maggiormente l’impatto una variazione complessiva minore, seppur non della pandemia sul volume dei ricoveri durante il lieve, sono invece il Veneto (-19%), la Sardegna (- periodo del lockdown, si tratta infatti di una 19%) e la Provincia Autonoma di Bolzano (-19%). diminuzione del 74% rispetto allo stesso periodo Sicuramente, durante i periodi di ripresa si è dell’anno precedente (Fig.1.4). Durante tutto il tentato di recuperare i volumi di interventi non 2020 il numero di ricoveri programmati in media eseguiti ma lo sforzo non è stato comunque 21 è comunque stato del 25% inferiore a quello sufficiente per raggiungere volumi allineati alla registrato nel 2019. La regione il cui numero di media nazionale degli anni precedenti. Una delle ricoveri ordinari programmati ha maggiormente aree terapeutiche che è stata pericolosamente più risentito della pandemia è la Basilicata, si tratta colpita dagli effetti della pandemia è l’oncologia, infatti di una diminuzione complessiva del 37% dagli screening alle cure. Figura 1.4 Variazione nei volumi di ricoveri ordinari programmati (20192020) Fonte: Agenas e Laboratorio MeS, Scuola Superiore Sant’Anna 0/- >- /; -: >= /-@M @C7 .2- H/1 @G45 >4 0-6 - 24 C4 >/- ?- >2= 9- 78/ ?= = >K - 34 -2- K- L/; 4 F5 - 3/: /- 3- = 9- - H- 4 -> =: E- KK @8 /.= 40 /- 6- 1J = / 7 4 /1 /0/- 0/@? 2 /- 67 /0/- K /4 00 = =5 ;7 7; @, 78 . /0 .1 5 5 :0 -7 40 B6
PROGRAMMARE DOPO LA TEMPESTA. QUALI MODELLI DI GOVERNANCE E CURA PER IL SSN POST PANDEMIA? I tumori della mammella, dell'utero e 900.000 inviti pari al 26,6% (dallo -0,5% delle dell'intestino rappresentano tre delle principali Marche al -60% della Provincia Autonoma di cause di morte per neoplasia. L'obiettivo degli Trento). Nel 2020 sono oltre 750.000 in meno le screening oncologici è proprio quello di donne che hanno eseguito la mammografia in individuare l’eventuale sviluppo della malattia in screening rispetto allo stesso periodo del 2019, una fase precoce. Gli screening rappresentano una riduzione del 37,6%. Anche per lo screening dunque uno strumento chiave per il mammografico sono ampie le oscillazioni fra le miglioramento dell’efficacia delle cure e di regioni, dal - 9,1% dell’Umbria al -63,3% della conseguenza per la riduzione della mortalità Calabria. legata a tumori maligni ma, come analizzeremo nei prossimi paragrafi, proprio questi hanno Per lo screening colorettale si tratta di una subito una importante battuta d’arresto durante riduzione di quasi 2.000.000 inviti (1.929.530) la pandemia. rispetto all’anno precedente, pari al 31,8%. In questo caso la variabilità fra le regioni è ancora Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio Nazionale più ampia e le regioni che sono riuscite a Screening5 (ONS), complessivamente, nel 2020 si contenere la perdita degli inviti al di sotto del 20% osserva una riduzione rispetto al 2019 di più di un sono Abruzzo, P.A. di Bolzano, Emilia Romagna, milione di inviti (1.279.608) per screening Lazio, Marche, P.A. di Trento, Toscana, Umbria, cervicali, pari ad una riduzione percentuale media Veneto (Fig.1.5). Per gli screening finalizzati a del 33% (dal +19,8% dell’Umbria al -71,3% della prevenire neoplasie intestinali, sono più di un Basilicata). Il numero di persone esaminate milione in meno le persone che hanno eseguito il tramite screening cervicali in meno rispetto al test di screening (FIT o Sigmoidoscopia) nel 2020 2019 è pari a 669.742, una riduzione del 43,4%. rispetto al 2019, con una riduzione del 45,5%. Inoltre, si osservano ampie oscillazioni fra le Prendendo in esame i diversi periodi temporali, si 22 regioni (P.A. di Bolzano -6,5%, Lombardia -72,5%). può notare come la diminuzione proporzionale degli esami eseguiti sia rallentata: infatti si è Per gli screening mammografici si registra una passati dal -57,6% registrato tra gennaio e maggio, riduzione rispetto all’anno precedente di più di al -45,3% da giugno a settembre e al -23,8% tra Figura 1.5 Differenza percentuale tra persone esaminate, per screening e per regione (20192020) Fonte: ONS +*( *$ 90 ( /: 0 *( (6 -( 9% 8 9 !& ) &2 1( (0& *( ( @& - & .$ -9 .! -( 0( #< 0* ( *( & 90 &0 (/5 9 *( B % *,( -& 3( /< +*/8 (0 *)9 %% 96 "( *( ,> "# &+ *( "# *( 09 /@# 92 ++9 %*& #$ $# *+* /' )*+ ), 2 #< 2 6+ (# +( ,*+ &+ *$ A2 42 8( !" .! ;*6 ?( 1( '( ;& = = ;( 7# ?* .* "#$ #$ !"#$ !,#$ !+#$ !*#$ !)#$ !(#$ !'#$ !&#$ !%#$ !"##$ !"#$$%&%'(")*)#$++,*$ !"#$$%&%'(-,--)'#,.&") !"#$$%&%'("$#/&",*$
CAPITOLO 1 · L’IMPATTO DELL’EPIDEMIA SULLA SALUTE: LA GESTIONE DELLE FUTURE EMERGENZE Figura 1.6 Differenza percentuale tra persone invitate, per screening e per regione (20192020) Fonte: ONS ?,#990*06/,&+	--(+9 ?,#990*06/2(22&6#(C*,& ?,#990*06/,9#D*,(+9 %#$ &#$ '#$ #$ !' #$ !& #$ !% #$ !" #$ 0( ?( +*( -( -& @& & *( .! *+*( /< *( '( % & ( 92 9 & 9% 60( ( *$ (/5& #*( ( 42 1( ( = ( % *& 9 -9 (0 *) - ;& $#* .! *,(- 0* 0 * # &) ,> $+ 90 09 #< % 96 6 " &0 %( " ?*, &+ 3( .$ #$ ;( ), :* ( A2 ( ;*6 B! (# "( = #< 89 &+ /@# 2 ) *+ + !" 2 *(/ /' 2 1( ++ 9 .* 90 8( *+* +*/8 7# ottobre e dicembre (Fig.1.6). riduzione nella propensione della popolazione a partecipare agli screening oncologici. Tale Grazie ai dati raccolti dall’Osservatorio Nazionale riduzione è dovuta, almeno in parte, alla elevata Screening è stato possibile calcolare il tasso di percezione del rischio infettivo da parte degli partecipazione per screening e per regione, utenti, che può scoraggiarli dal recarsi in strutture mettendo a rapporto il numero di persone di tipo sanitario. È opportuno precisare che esaminate e quelle invitate. Si tratta di un alcune regioni, nel tentativo di recuperare i ritardi 23 indicatore sintetico, fermo restando che non tutte nell’erogazione di questi servizi, si sono le persone esaminate debbano aver ricevuto un maggiormente concentrate nell’invito ai già invito. Poiché il numero delle persone esaminate aderenti e pertanto la propensione alla è comunque minore rispetto a quelle invitate, è partecipazione potrebbe risentire di questo comunque possibile ragionare rispetto alla genere di approccio. Figura 1.7 Tasso di partecipazione agli screening cervicali, confronto 20192020 Fonte:Elaborazioni ICom su dati Osservatorio Nazionale Screening +!" *!" )!" (!" '!" &!" %!" $!#+ $!" $!$! #!" !" G -1 G 1 84 ;1 F6 5 6 9J ;A6 K 6 :1 -@= A1 0-1 21 6@A1 6 1 0-1 21 -1 7- 0>-1 IB 89 = 9: 6 D1 A= - 1; - A ;- ; 33 = 1; .3 ,6 D-E-3 EH 78 15 - /0 /3 -E1 5 ;= =. 1. = ; B4 6; 314 63 C1 0/ 7/ @E M- -3-1 = @ -3 6B 0 =B F B -19 B =5 7 3-9< -/ L0
PROGRAMMARE DOPO LA TEMPESTA. QUALI MODELLI DI GOVERNANCE E CURA PER IL SSN POST PANDEMIA? Per quanto riguarda gli screening cervicali, la riduzione del 13,5%: si è passati infatti da una Liguria è la regione con una variazione maggiore partecipazione del 60,9% nel 2019 al 53% nel del tasso di partecipazione, con una diminuzione 2020. La regione che ha registrato una maggiore del 68% (Fig.1.7). Seguita dalla Calabria con una diminuzione del tasso di partecipazione è diminuzione del 42% e dal Lazio (-35%). Le regioni l’Abruzzo, con l’87% circa in meno rispetto che hanno registrato, invece, un impatto minore all’anno precedente (Fig. 1.8), seguito da Sicilia (- sulla partecipazione durante la pandemia sono il 64,4%), Lazio (-62,3%) e Marche (-56,7%). Al Molise (+13%) e la Basilicata (+16%). In generale contrario, Basilicata, Puglia e Valle D’Aosta hanno la propensione alla partecipazione nazionale per registrato un tasso di partecipazione in lieve gli screening cervicali nel 2020 è scesa in media aumento rispetto all’anno precedente, con dell’11,3%. Gli screening cervicali sono, infatti, la variazioni rispettivamente del 2,5%, 4,5% e 8,9%. tipologia di screening che ha registrato un minore La variazione nel tasso di partecipazione più forte impatto medio della pandemia sulla tra il 2019 e il 2020 è stata registrata per gli partecipazione. screening colorettali. Si è assistito infatti ad una diminuzione media nazionale del 30% circa. Per quanto riguarda la partecipazione agli screening mammografici, l’impatto medio Le regioni che hanno maggiormente accusato gli nazionale della pandemia sul tasso di effetti indiretti della pandemia sul tasso di partecipazione dal 2019 al 2020 è stato una partecipazione agli screening sono state Figura 1.8 Tasso di partecipazione agli screening mammografici, confronto 20192020 Fonte:Elaborazioni ICom su dati Osservatorio Nazionale Screening #!!" +!" *!" 24 )!" (!" '!" &!" %!" $!#+ $!" #!" $!$! !" HL D1 H< 6 J@ :0 36 .36 HK /5 36 =6 D6 .< 6 E3 =: D1 L6 = 1 D6 1 E, ;=6 ?6 5 3>: C: 6 3536 @ 36 ?6 36 B1 36 F@ : 8 31 : 55 : ; 53 6= 3 00 /. D 71 6-. 1> 49 = 346 E, : = .< :; - 0 06 1= 234 A6 C6 E/ 1 ./ 76 >4 3536 HI3 6 73; M, 6. -6 HB. 15 8 1@ > 35 5 :@ ,- @ 26 := 53HC 3/ G. Figura 1.9 Tasso di partecipazione agli screening colorettali, confronto 20192020 Fonte: Elaborazioni ICom su dati Osservatorio Nazionale Screening *!" )!" (!" '!" &!" %!" $!#M $!" $!$! #!" !" 0 ,0 0 @0 08I :@5 /,0 2,0 ,0 :0 90 ?< 73 0 +5 ,D,2,0 E5 5 @5 8= 5 @0 ,0 0 6, =,0 67 4,5 < C0 @< /, :, : 0: 44 : -2 DG ./ 5? :< ,D0 , ,.
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