PROGRAMMARE DOPO LA TEMPESTA - Quali modelli di governance e cura per il SSN post pandemia? - I-Com, Istituto per la ...

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PROGRAMMARE DOPO LA TEMPESTA - Quali modelli di governance e cura per il SSN post pandemia? - I-Com, Istituto per la ...
RAPPORTO AREA INNOVAZIONE 2021

PROGRAMMARE DOPO LA
TEMPESTA
Quali modelli di governance e cura
per il SSN post pandemia?
PROGRAMMARE DOPO LA TEMPESTA - Quali modelli di governance e cura per il SSN post pandemia? - I-Com, Istituto per la ...
CURATORI

          Stefano da Empoli
          Eleonora Mazzoni

               AUTORI

      Maria Rosaria Della Porta
      Maria Vittoria Di Sangro
         Eleonora Mazzoni

           SI RINGRAZIANO

  Laura Gagliarducci e Giulia Palocci
per le attente letture e l’impaginazione
PROGRAMMARE DOPO LA TEMPESTA - Quali modelli di governance e cura per il SSN post pandemia? - I-Com, Istituto per la ...
I­Com Edizioni
© 2021 I­Com servizi srl
ISBN: 9791280680013
     Ottobre 2021
PROGRAMMARE DOPO LA TEMPESTA - Quali modelli di governance e cura per il SSN post pandemia? - I-Com, Istituto per la ...
INDICE
EXECUTIVE SUMMARY                                 7            3.1.4 Legge 3/2018 (Decreto Lorenzin)      64
                                                       3.2 Cure di prossimità e assistenza territoriale   64
CAPITOLO 1                                                     3.2.1 I nuovi LEA                          65
L’IMPATTO DELL’EPIDEMIA SULLA                                  3.2.2 Il ruolo del digitale                70
SALUTE: LA GESTIONE DELLE FUTURE                       3.3 Ricerca e accesso all’innovazione              73
EMERGENZE                                         17   Focus: Esempi di innovazione farmaceutica
1.1 Emergenze sanitarie oltre il Covid: la             o terapeutica che hanno cambiato il corso
grande pausa                                      19   di una classe di malattie (o potrebbero
1.2 Costruire la resilienza del SSN: su quali          farlo)                                             77
asset agire?                                      27           3.3.1 Il ruolo del partenariato
                                                               Pubblico­Privato                           82
CAPITOLO 2
GLI ASSI STRATEGICI DEL RECOVERY                       CONCLUSIONI E SPUNTI DI POLICY                     87
PLAN PER LA SALUTE               33
2.1 Contesto economico e sociosanitario:
status quo ed elementi di scenario e previsione   35
2.2 Analisi delle risorse per la salute nel
PNRR e interventi trasversali: quali trigger
point per la messa a terra?                       44

CAPITOLO 3
QUALE PROGRAMMAZIONE PER
IL RILANCIO DEL SSN?                              57
3.1 I grandi incompiuti del SSN                   60
        3.1.1 I nuovi Livelli Essenziali di
        Assistenza e il Nuovo Sistema di
        Garanzia (NSG)                            60
        3.1.2 Risorse stanziate per lo
        smaltimento delle liste d’attesa          62
        3.1.3 Attuazione Linee Guida
         nazionali per la telemedicina            62
PROGRAMMARE DOPO LA TEMPESTA.
    QUALI MODELLI DI GOVERNANCE E CURA PER IL SSN POST PANDEMIA?

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EXECUTIVE SUMMARY

EXECUTIVE                                                   Il capitolo 1 nel fotografare l’impatto della
                                                            pandemia sulla morbilità delle altre patologie,
                                                            evidenzia come il Covid­19 abbia contribuito al
SUMMARY                                                     peggioramento dell’aspettativa di vita della
                                                            popolazione. A livello nazionale la variazione di
Lo studio annuale, partendo da un’istantanea                questo indicatore tra il 2019 e il 2020 è stata pari
dell’impatto della pandemia sul sistema salute e            ­1,4 anni per gli uomini e ­1 anno per le donne.
sulla dinamica delle altre patologie e dall’analisi         Questo non è esclusivamente dovuto alla
delle risorse ed azioni previste dal Piano                  mortalità per Covid­19 ma al fatto che il virus ha
Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la             concorso al peggioramento delle condizioni di
missione «salute» e degli interventi trasversali ad         salute soprattutto della popolazione più fragile. Si
essa collegati, intende identificare gli ambiti di          è registrato, infatti, un aumento notevole di altre
intervento e gli strumenti di programmazione                cause di morte rispetto alla media registrata nel
necessari per costruire la resilienza del Servizio          periodo 2015­2019, quali demenze (+49%),
sanitario nazionale (SSN) oltre il Covid­19.                cardiopatie ipertensive (+40,2%) e diabete
                                                            (+40,7%).
Tra questi, rientrano senza ombra di dubbio la
riforma dell’assistenza territoriale, che deve              La pandemia ha, dunque, avuto un impatto
essere portata a completamento in modo                      negativo sull’intero «sistema salute» e ha dato
coerente in tutte le regioni italiane e                     vita al cosiddetto fenomeno della “sanità
programmata secondo linee guida chiare ed                   sospesa”. Infatti, accanto alle problematiche
univoche che garantiscano le stesse possibilità di          legate alla gestione dei pazienti contagiati, i
accesso e qualità delle cure ai cittadini sull’intero       periodi di lockdown hanno avuto effetti
territorio nazionale.                                       importanti anche sull’accesso alle visite e ai
                                                                                                                       7
                                                            trattamenti dei pazienti non­Covid, con
Anche il rafforzamento dei sistemi informativi               conseguenze significative sulla salute dei cittadini
sanitari e degli strumenti digitali a tutti i livelli del   e sull’organizzazione del sistema sanitario.
SSN, il superamento delle criticità legate alla
mancata diffusione del Fascicolo Sanitario                   Sicuramente, uno degli indicatori più eloquenti
Elettronico sul territorio nazionale e il                   rispetto all’impatto della pandemia sulla
potenziamento di strumenti e attività di                    popolazione è quello della rinuncia alle cure.
telemedicina, sono una leva indispensabile per              Rispetto al 2019 la rinuncia alle cure dei pazienti
articolare in modo efficiente tutti i processi                non Covid­19 è aumentata di circa il 40%. Inoltre,
dell’assistenza sanitaria.                                  secondo la ricerca di Fondazione Italia in Salute,
                                                            sono state cancellate o rimandate visite e servizi
Inoltre, viene evidenziata l’importanza di dover            sanitari per il 52% degli italiani. Nello specifico, tra
saper cogliere le sinergie che possono derivare da          i tipi di servizi sanitari più cancellati per pazienti
una intelligente cooperazione tra pubblico e                non Covid, rientrano le visite specialistiche a cui
privato e di ridefinire una nuova collaborazione            hanno dovuto rinunciare circa 7 milioni di italiani,
Stato­Regioni al fine di porre in essere azioni di          e di questi l’83,9% appartenente alla categoria
miglioramento dell’intero sistema sanitario.                degli over 65 anni. Inoltre, circa in 400 mila hanno
                                                            rinunciato o visto cancellati interventi di ricovero,
Infine, lo studio pone l’accento sull’importanza            600 mila italiani non hanno potuto fare interventi
della ricerca e dell’innovazione e del ruolo del            chirurgici e circa 1 milione di persone non ha
farmaco nella qualità delle cure.                           potuto accedere alle prestazioni in day hospital.
PROGRAMMARE DOPO LA TEMPESTA.
    QUALI MODELLI DI GOVERNANCE E CURA PER IL SSN POST PANDEMIA?

    Anche il recente studio “Osservatorio sull’impatto        screening rispetto allo stesso periodo del 2019,
    della pandemia COVID­19 sull’accesso alle cure”           una riduzione del 37,6%. Anche per lo screening
    realizzato da IQVIA, con il supporto di                   mammografico sono ampie le oscillazioni fra le
    Farmindustria, denuncia la magnitudo del                  regioni, dal ­ 9,1% dell’Umbria al ­63,3% della
    fenomeno della sanità sospesa in Italia,                  Calabria.
    caratterizzato dalla forte contrazione nell’accesso
    a diagnosi e cure. Precisamente si rileva una             Per lo screening colorettale si tratta di una
    contrazione delle nuove diagnosi del 13%, dei             riduzione di quasi 2.000.000 inviti (1.929.530)
    nuovi trattamenti del 10%, degli invii allo               rispetto all’anno precedente, pari al 31,8%. In
    specialista del 31% e delle richieste di esami            questo caso la variabilità fra le regioni è ancora
    specialistici del 23%. Si tratta di 613.000 nuove         più ampia e le regioni che sono riuscite a
    diagnosi, 350.000 nuovi trattamenti, 2.230.000            contenere la riduzione degli inviti al di sotto del
    rinvii da un medico specialista e di 2.860.000            20% sono Abruzzo, P.A. di Bolzano, Emilia­
    richieste di esami specialistici in meno.                 Romagna, Lazio, Marche, P.A. di Trento, Toscana,
                                                              Umbria, Veneto. Per gli screening finalizzati a
    Tra le aree terapeutiche pericolosamente più              prevenire neoplasie intestinali, sono più di un
    colpite dagli effetti della pandemia rientra               milione in meno le persone che hanno eseguito il
    l’oncologia, dagli screening alle cure. I forti ritardi   test di screening (FIT o Sigmoidoscopia) nel 2020
    nei programmi di screening oncologico già                 rispetto al 2019, con una riduzione del 45,5%.
    denunciati dall’Osservatorio Nazionale Screening          Prendendo in esame i diversi periodi temporali, si
    (ONS) sono correlati sia alla tendenziale minore          può notare come la diminuzione proporzionale
    partecipazione delle persone ai programmi di              degli esami eseguiti sia rallentata: infatti si è
    prevenzione ma anche alla limitata disponibilità          passati dal ­57,6% registrato tra gennaio e maggio,
    del personale sanitario e di spazi fisici o di            al ­45,3% da giugno a settembre e al ­23,8% tra
8
    tecnologie che sono stati in parte o del tutto            ottobre e dicembre.
    riconvertiti a supporto delle diagnosi
    dell’infezione da coronavirus.                            Dunque, alla luce degli effetti che l’epidemia ha
                                                              avuto sulla sanità e soprattutto dei rischi che i
    Complessivamente, nel 2020 si osserva una                 ritardi accumulati nell’assistenza alla popolazione
    riduzione rispetto al 2019 di più di un milione di        potranno generare nel prossimo futuro, il
    inviti (1.279.608) per screening cervicali, pari ad       presente capitolo sottolinea le priorità d’azione
    una riduzione percentuale media del 33% (dal              fondamentali per costruite la resilienza del SSN
    +19,8% dell’Umbria al ­71,3% della Basilicata). Il        sfruttando le opportunità messe in campo dal
    numero di persone esaminate tramite screening             Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). In
    cervicali in meno rispetto al 2019 è pari a 669.742,      particolare, bisogna intervenire sul recupero e
    una riduzione del 43,4%. Inoltre, si osservano            potenziamento dei servizi di assistenza e delle
    ampie oscillazioni fra le regioni (P.A. di Bolzano ­      attività di prevenzione; digital health e basi di dati;
    6,5%, Lombardia ­72,5%).                                  integrazione dell’assistenza ospedale – territorio;
                                                              ricerca e innovazione.
    Per gli screening mammografici si registra una
    riduzione rispetto all’anno precedente di più di          Il capitolo 2 si apre con un’analisi delle fragilità
    900.000 inviti pari al 26,6% (dallo ­0,5% delle           del SSN, già in essere prima dello scoppio della
    Marche al ­60% della Provincia Autonoma di                crisi sanitaria, e cerca di comprendere su quali
    Trento). Nel 2020 sono oltre 750.000 in meno le           assets è prioritario agire per riformare il SSN,
    donne che hanno eseguito la mammografia in                anche in considerazione delle risorse stanziate per
EXECUTIVE SUMMARY

la salute dal Piano Nazionale di Ripresa e                letto nelle strutture pubbliche di circa 30.000
Resilienza (PNRR).                                        unità (­16%) tra il 2007 e il 2017. Inoltre, Il
                                                          comparto della sanità pubblica ha subito una
Nonostante si dica spesso che la sanità non si            costante riduzione del personale in servizio, a
debba configurare come un costo bensì come un             causa del blocco del turnover. Nello specifico, tra
investimento, gli orientamenti di policy, ancor           il 2007 e il 2019, gli ospedali pubblici hanno perso
prima della pandemia, non si sono in realtà               il 6% di medici e il 5% di infermieri.
allineati con questa visione e pertanto il SSN si è
mostrato carente sotto diversi aspetti,                   Dunque, la pandemia ha messo in evidenza tutti i
pregiudicando, di fatto, la gestione della crisi          problemi generati dalla mancata riorganizzazione
sanitaria.                                                dell’assistenza sanitaria, che ha visto nel corso
                                                          degli anni un ridimensionamento dei servizi
Una delle principali carenze è riconducibile, senza       ospedalieri, non affiancato da un’adeguata
ombra di dubbio, al mancato equilibrio tra                riforma dell’assistenza territoriale. Soprattutto, si
assistenza ospedaliera e assistenza territoriale.         è evidenziata un’elevata disomogeneità fra le
                                                          regioni di tutti i servizi sanitari di prossimità (cure
Negli ultimi anni, la visione ospedale­centrica ha        domiciliari, ambulatoriali, residenziali).
cercato di fare posto ad un sistema di cura basato
sul territorio. Già diciotto anni fa, nel “Piano          A tal proposito, con l’intento di dare un’idea delle
sanitario nazionale (PSN) 2003­2005” del                  disparità regionali relativamente ai servizi sanitari
ministero della Salute, tra gli obiettivi strategici      territoriali, I­Com ha elaborato un indice sintetico
del SSN c’era proprio la riorganizzazione                 partendo dalle principali variabili riportate
dell’assistenza territoriale.                             nell’Annuario Statistico del Servizio Sanitario
                                                          Nazionale.
                                                                                                                    9
Tuttavia, la riforma dell’assistenza territoriale
sconta ancora oggi un forte ritardo.                      In cima alla classifica si posiziona il Molise, che
Parallelamente, però, nonostante si registrassero         con un punteggio pari a 100 si presenta come un
criticità nel rafforzamento dell’assistenza                vero e proprio outlier. Le ragioni di tale
distrettuale e nello sviluppo dei servizi territoriali,   posizionamento fanno riferimento principalmente
nel corso degli anni sono state portate avanti            al servizio di guardia medica e nello specifico ad
politiche         sanitarie        mirate         alla    un rapporto più elevato fra punti di guardia
“deospedalizzazione” dei casi non acuti che,              medica e popolazione e medici titolari di guardia
insieme alle manovre di razionalizzazione della           medica e abitanti rispetto a quanto si rileva nelle
spesa, hanno comportato la chiusura dei presidi           altre regioni italiane. Il Molise, inoltre, anche sul
ospedalieri al di sotto di una certa dimensione, il       fronte dell’assistenza domiciliare integrata
taglio dei posti letto e la drastica riduzione delle      presenta valori che lo discostano dal resto del
unità di personale.                                       Paese. Raggiunge, infatti, nel 2019 oltre i 5.000
In dieci anni, dunque, il SSN ha visto un calo del        casi trattati in ADI anche se in riferimento alle ore
22% delle strutture di ricovero che sono passate          totali per caso trattato (pari a 23) si posiziona
da 665 presidi a 518. Una riduzione che, invece,          molto al di sotto rispetto alla maggior parte delle
ha interessato in misura minore le strutture              regioni italiane.
private.                                                  Sul podio si collocano, inoltre, Veneto e Toscana,
Nello stesso periodo si è ridotta anche l’offerta di       con un punteggio rispettivamente pari a 61 e 60
posti letto ospedalieri passando dai 3 per 1.000          e seguite subito dopo dall’Emilia­Romagna con 56
abitanti ai 2,5, con un taglio complessivo dei posti      punti. Si tratta di tre regioni che presentano nel
PROGRAMMARE DOPO LA TEMPESTA.
     QUALI MODELLI DI GOVERNANCE E CURA PER IL SSN POST PANDEMIA?

     complesso un quadro positivo dell’assistenza            profilo dell’assistenza territoriale e garantire più
     territoriale e in generale dei rispettivi sistemi       cure di prossimità investendo sulla sanità digitale
     sanitari regionali.                                     e sulla telemedicina in particolare.

     Nella seconda metà della classifica stilata da I­       Le risorse in arrivo seppur non sufficienti e pari a
     Com, invece, si posiziona la Lombardia, che nel         quante sarebbero necessarie, rappresentano
     corso degli anni ha posto al centro del proprio         comunque un punto di partenza per riorganizzare
     sistema più i servizi ospedalieri con conseguente       l’ambito territoriale con interventi prioritari, che
     marginalizzazione della componente territoriale,        devono riguardare senza ombra di dubbio il
     comportando, dunque, nel tempo una scarsa               personale sia sotto il profilo quantitativo che
     capacità di dare risposte sul territorio ai bisogni     qualitativo, ma anche il rafforzamento dei sistemi
     socio­sanitari di importanti classi di popolazione      informativi sanitari e degli strumenti digitali a tutti
     come anziani e soggetti socialmente fragili. Infine,    i livelli del Servizio sanitario nazionale, il
     al lato opposto della classifica, si posizionano la     superamento delle criticità legate alla mancata
     Provincia Autonoma di Bolzano, la Calabria e la         diffusione della cartella clinica elettronica sul
     Valle d’Aosta con punteggi molto bassi che              territorio nazionale e il potenziamento di
     denotano alcune fragilità dell’assistenza               strumenti e attività di telemedicina.
     territoriale, soprattutto relativamente ai servizi di
     prossimità.                                             Nonostante negli ultimi anni siano stati compiuti
                                                             degli sforzi di coordinamento al fine di consentire
     La classifica I­Com è in gran parte confermata          l’interoperabilità dei fascicoli sanitari e lo scambio
     anche dai dati dell’ultima sperimentazione del          di informazioni su tutto il territorio nazionale
     Nuovo Sistema Nazionale di Garanzia dei Livelli         mediante          anche        la        progettazione
     Essenziali di Assistenza, svolta dal Ministero della    dell’Infrastruttura Nazionale per l’Interoperabilità
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     Salute e dalle Regioni. Sono quattro le regioni         tra i FSE regionali (INI), a oggi, la frammentazione
     (Basilicata, Calabria, Valle D’Aosta e la P.A. di       del patrimonio informativo dei pazienti è ancora
     Bolzano), che risultano inadempienti nella              alta e tante sono le differenze non solo tra le
     capacità di garantire il livello di assistenza          regioni ma anche tra le strutture sanitarie che
     sanitaria distrettuale (territorio) e che non           operano all’interno della stessa regione.
     raggiungono, dunque, il punteggio minimo per la         L’interoperabilità tra i sistemi regionali si pone
     valutazione positiva dei LEA (pari a 60). Inoltre, le   d’altro canto come una condizione imprescindibile
     differenze nel punteggio sono significative anche        per la creazione di un paradigma orizzontale che
     tra le regioni che superano il punteggio minimo.        agevoli lo scambio dei dati sanitari, evitando
     Ad esempio, Veneto ed Emilia­Romagna, si                disallineamenti informativi e duplicazioni
     distaccano in modo netto dal resto delle regioni,       controproducenti.
     con una distanza dal punteggio minimo superiore
     a circa 30 punti, ed evidenziano quindi un buon         Inoltre, il livello di implementazione del FSE
     livello di efficienza dell’assistenza sanitaria           mostra grandi differenze interregionali e per di
     territoriale. Le altre regioni, seppure adempienti,     più, come attesta il monitoraggio AgID, almeno
     raggiungono, invece, punteggi più bassi.                per il momento la percentuale di utilizzo da parte
                                                             di medici e pazienti di tale strumento è bassa.
     Dunque, l’area distrettuale è quella che registra le    Dunque, le risorse stanziate per la missione 6
     maggiori inefficienze e che necessita di maggiori         “Salute” del PNRR, pari a 15,6 miliardi di euro,
     interventi strutturali per superare le disparità        dovrebbero proprio servire a rafforzare il nostro
     regionali e uniformare l’intero territorio sotto il     sistema sanitario negli ambiti in cui ha mostrato
EXECUTIVE SUMMARY

le maggiori criticità, ossia assistenza territoriale e    Sul     fronte      della    digitalizzazione       e
digitalizzazione.                                         dell’ammodernamento tecnologico interviene
                                                          invece la seconda componente “Innovazione,
Nello specifico, la prima componente “Reti di             ricerca e digitalizzazione del Servizio sanitario
prossimità, strutture e telemedicina per                  nazionale”, dal valore di 8,6 miliardi di euro
l'assistenza sanitaria territoriale”, con un importo      complessivi, che si pone tra gli obiettivi il
di 7 miliardi di euro, mira a riorientare il sistema      rafforzamento dei sistemi informativi sanitari e
sanitario verso un modello incentrato sui territori       degli strumenti digitali a tutti i livelli del SSN; il
e sulle reti di assistenza socio­sanitaria, a             superamento delle criticità legate alla mancata
superare la frammentazione tra i diversi sistemi          diffusione della cartella clinica elettronica sul
sanitari regionali garantendo omogeneità dei              territorio nazionale al fine di garantirne
Livelli Essenziali di Assistenza e a potenziare la        l’accessibilità da parte degli assistiti e operatori
prevenzione e l’assistenza territoriale in un’ottica      sanitari; il potenziamento di strumenti e attività
di sempre maggiore integrazione tra servizi               di telemedicina. Tale componente mira inoltre a
ospedalieri, sanitari locali e sociali. Inoltre,          risolvere il problema relativo all’invecchiamento
prevede il potenziamento di strumenti e attività          delle apparecchiature e al basso uso di tecnologie
di telemedicina avanzate a sostegno                       sanitarie negli ospedali e a realizzare strutture
dell’assistenza domiciliare.                              sicure, tecnologiche, digitali e sostenibili.

In particolare, sono previsti tre interventi. Il primo    Se oltre alle due componenti della missione 6
riguarda la realizzazione di strutture fisicamente        “Salute” si considera anche l’integrazione con la
identificabili, le cosiddette “Case della Comunità”,      Missione 5 ­ Inclusione e coesione, che tra le altre
che si qualificano come punto di riferimento di           cose, include un investimento straordinario sulle
prossimità, di accoglienza e orientamento ai              infrastrutture sociali, nonché sui servizi sociali e
                                                                                                                   11
servizi di assistenza primaria di natura sanitaria,       sanitari di comunità e domiciliari, per migliorare
sociosanitaria e sociale per i cittadini. Queste          l’autonomia delle persone con disabilità, le risorse
strutture garantiscono interventi interdisciplinari       a disposizione per l’ambito salute e servizi sociali
e l’integrazione delle comunità di professionisti         aumentano.
(équipe multi­professionali) che operano secondo
programmi e percorsi integrati, tra servizi sanitari      Sommando, dunque, la missione 6 ­ Salute e la
(territorio­ospedale) e tra servizi sanitari e sociali.   missione 5 ­ Inclusione e coesione per la parte
Il secondo intervento pone, invece, la casa come          correlata alla sanità e volendo operare un
primo luogo di cura e, attraverso un modello              confronto con i principali Paesi europei, secondo
digitale dell’ADI (Assistenza domiciliare integrata)      i dati del think tank Bruegel, l’Italia investe
in grado di rendere fruibili la telemedicina e la         nell’ambito salute e servizi sociali un ammontare
connected care, intende rafforzare l’assistenza            di risorse pari a circa il 12,5% del totale del
domiciliare.                                              Recovery plan, più di Francia (6,1%) e Spagna
                                                          (5,5%) ma meno della Germania (18,1%).
Infine, il terzo intervento prevede lo sviluppo delle
cure intermedie, come i presidi sanitari a degenza        Dunque, con le missioni 6 e 5 del PNRR per la
breve (Ospedali di Comunità) che, interconnessi           parte relativa alla salute, il nostro Paese riesce a
con il sistema dei servizi sanitari e sociali,            mettere da parte un ammontare di risorse che
svolgono una funzione intermedia tra il domicilio         rappresentano un buon punto di partenza per
e il ricovero ospedaliero al fine di sgravare             portare avanti degli interventi strutturali al fine di
l’ospedale da prestazioni di bassa complessità.           colmare le carenze che caratterizzano il SSN, e in
PROGRAMMARE DOPO LA TEMPESTA.
     QUALI MODELLI DI GOVERNANCE E CURA PER IL SSN POST PANDEMIA?

     particolare l’assistenza territoriale. Inoltre, il DEF   la Salute, ripetutamente modificata in corso di
     stanzia per la sanità 20,2 miliardi di euro a valere     stesura, emergono imprecisioni, nodi irrisolti,
     dal 2020 al 2024.                                        regole ancora da rodare e tempi di attuazione non
                                                              sempre prevedibili, che infatti hanno portato ad
     L’Italia non può, quindi, sprecare tale occasione        un ritardo attuativo, per il momento, di più di un
     ed è questo il momento di lavorare sulla                 anno e mezzo.
     programmazione per rafforzare l’intero
     ecosistema della salute.                                 Tutto questo non consente di avere delle
                                                              informazioni aggiornate e rilevanti al fine di
     Il capitolo 3 parte dall’analisi dei grandi              individuare i campanelli di allarme relativi agli
     incompiuti del SSN per poi individuare gli ambiti        specifici indicatori, in particolare per l’area
     in cui è fondamentale agire per accompagnare la          distrettuale, ed intervenire di conseguenza. La
     riforma del sistema sanitario italiano. Tra questi       sperimentazione sui dati 2019 arriva quasi alla
     rientrano i nuovi LEA e il Nuovo Sistema di              fine del 2021, mentre il Nuovo Sistema di
     Garanzia (NSG); il mancato impiego delle risorse         Garanzia Lea dovrebbe entrare in vigore
     stanziate per lo smaltimento delle liste d’attesa; il    effettivamente a partire dai dati relativi al 2020,
     ritardo nell’attuazione delle Linee Guida nazionali      che, visti i tempi di aggiornamento dei precedenti,
     sulla Telemedicina e il superamento dell’elevata         è legittimo chiedersi quando arriverà. Il rischio è
     frammentazione a livello nazionale; la riforma           che questo strumento frutto di investimento e
     sulle sperimentazioni cliniche prevista dalla Legge      lavoro resti troppo a lungo un mero esercizio per
     Lorenzin.                                                il calcolo dei punteggi complessivi per le tre aree
                                                              di riferimento.
     L'aggiornamento dei LEA ha introdotto modifiche
     al nomenclatore della specialistica ambulatoriale,       Le informazioni che possono essere tratte dai
12
     includendo       prestazioni    tecnologicamente         risultati della sperimentazione del NSG sui dati
     avanzate ed eliminando quelle ormai obsolete, ha         relativi al 2019 confermano le criticità che
     innovato il nomenclatore dell'assistenza protesica,      emergevano dalle precedenti. Di fatto, i tre
     revisionato l'elenco delle malattie rare e quello        indicatori per i quali si rileva un indice di
     delle malattie croniche e introdotto nuovi vaccini       disuguaglianza più elevato tra le regioni italiane
     e nuovi accertamenti per patologie neonatali. Tali       sono: il consumo di farmaci sentinella/traccianti,
     aggiornamenti non sono ancora divenuti                   antibiotici; la percentuale di deceduti per tumore
     operativi, in quanto non sono stati ancora               assistiti dalla rete di cure palliative sul numero
     emanati i decreti che fissano le tariffe massime          deceduti per causa di tumore e il numero di
     dell'assistenza specialistica ambulatoriale e            anziani non autosufficienti in trattamento socio­
     protesica, rendendo così non fruibili le nuove           sanitario residenziale in rapporto alla popolazione
     prestazioni. Allo stesso modo, il Nuovo Sitema di        residente, per tipologia di trattamento (intensità
     Garanzia (NSG), creato proprio a seguito                 di cura). Questi indicatori sono scelti tra gli
     dell’aggiornamento dei LEA, avrebbe dovuto               indicatori       CORE      come      rappresentanti
     mettere in relazione i LEA erogati con una               rispettivamente dell’appropriatezza del consumo,
     valutazione multidimensionale della qualità              della capacità di fornire assistenza a pazienti e
     dell’assistenza: sicurezza, efficacia, appropriatezza      familiari con malattia in fase avanzata e della
     clinica e organizzativa, equità, partecipazione di       capacità delle RSA e dell'assistenza extra RSA.
     cittadini e pazienti, efficienza. Nonostante le
     nuove norme siano già state scritte e condivise          Un discorso a parte, va invece fatto per quanto
     dalle parti in causa, dalla scheda 2 del Patto per       riguarda l’assistenza domiciliare integrata (ADI).
EXECUTIVE SUMMARY

Dai risultati della sperimentazione sui dati            Almeno sulla carta, le linee guida nazionali per la
regionali del 2019, non emergono punti di criticità     telemedicina, approvate alla fine di dicembre
e la maggior parte delle regioni raggiunge o            2020, rappresentano una decisione importante
supera il limite per la valutazione positiva, come      per il nostro Paese, fornendo alla telemedicina un
emergeva anche dalla sperimentazione del 2018.          riconoscimento a sé all’interno delle prestazioni
Quello che è possibile vedere, però, è che dal          sanitarie. Il primo passo compiuto dalle ultime
2010 al 2018 il numero di casi trattati in ADI per      linee guida non è da solo sufficiente. Il
100.000 abitanti a livello nazionale è aumentato        presupposto fondamentale è che i dati siano
considerevolmente passando da 990 a 1.672.              interoperabili, condivisi e raccolti secondo un
                                                        linguaggio univoco. Questo significa anche
Allo stesso tempo nella maggior parte delle             operare una trasformazione dei database già
regioni si è assistito a una riduzione delle ore        esistenti, oltre che ad investire per la creazione di
totali impiegate per ogni caso trattato. Il dato più    nuovi flussi informativi. Un esempio su tutti resta
significativo è quello del Piemonte, dove per un        il Fascicolo Sanitario Elettronico, che se
aumento pari a 3.794 casi trattati in ADI sulla         uniformato a livello nazionale e integrato per
popolazione, si è registrata una riduzione di 67        diventare davvero una piattaforma per la raccolta
ore spese per caso trattato. Questa evidenza            di dati fruibili, ed interrogabili, per ogni singolo
sembra essere legata ad un disallineamento tra          paziente, potrebbe passare dall’essere solo un
domanda ed offerta di tali servizi. Anche il             modo di raccogliere la documentazione clinica, ad
monitoraggio dei PDTA, previsto dal Nuovo               essere uno strumento per la raccolta ed il
Sistema di Garanzia, presenta attualmente i             monitoraggio dei dati afferenti ai singoli pazienti.
risultati della sperimentazione per il 2017. Di
questo strumento, tuttavia, risulta evidente            Dalle linee guida sulla telemedicina mancano poi
l’importanza soprattutto per quanto riguarda la         ancora i documenti integrativi per diverse
                                                                                                                 13
possibilità di monitorare l’aderenza terapeutica        prestazioni,       così   come      mancano        dei
dei pazienti inseriti in tali percorsi per alcune       provvedimenti cogenti per guidare le regioni
malattie. Emblematici sono ad esempio i risultati       nell’implementazione di tali soluzioni secondo un
del monitoraggio per il PDTA05 relativo al diabete:     approccio unitario. A ciò si aggiunge che alla fine
la percentuale di pazienti diabetici che seguono        del 2020, già alcuni Servizi Sanitari Regionali (SSR)
almeno quattro delle cinque raccomandazioni             avevano pubblicato le linee guida per l’attivazione
previste dal PDTA non supera il 38%. Un’analisi         dei      servizi      di    telemedicina        prima
aggiornata dei dati risulterebbe particolarmente        dell’approvazione delle nuove indicazioni
importante proprio in vista del processo di riforma     nazionali, focalizzandosi particolarmente sulle
previsto dal PNRR, che nella sanità territoriale        televisite e di fatto introducendo modalità di
vede il suo principale fulcro.                          erogazione nuove per prestazioni sanitarie i cui
                                                        contenuti restano invariati. L’unitarietà di
Anche il completamento del processo di                  approccio nel completamento e implementazione
digitalizzazione della sanità è una direttrice su cui   delle linee guida nazionali, e in accordo con
si devono muovere le risorse del PNRR.                  quanto previsto per la sanità digitale da PNRR,
A sei anni dall’approvazione delle ultime linee         dovrà allora fare i conti anche con le indicazioni e
d’indirizzo nazionale sulla telemedicina, sulle quali   gli investimenti che le regioni italiane già hanno
era stata sancita l’intesa in Conferenza Stato­         fatto nel corso del tempo. Peraltro, secondo i dati
Regioni nel febbraio 2014, si è visto finalmente        raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità, le regioni
entrare la telemedicina nel Servizio Sanitario          italiane arrivavano al 2020 già con grandi
Nazionale.                                              differenze in termini di preparazione
PROGRAMMARE DOPO LA TEMPESTA.
     QUALI MODELLI DI GOVERNANCE E CURA PER IL SSN POST PANDEMIA?

     all’erogazione di servizi di telemedicina. L’Emilia         verosimile attendersi che la ricerca clinica uscirà
     Romagna, ad esempio, iniziava già nel 1996 e al             ridimensionata dalla pandemia di Covid­19, è
     2020 erano già 35 le iniziative di questo tipo              allora necessario supportare l’innovazione in
     messe in campo. Altrettanto precoci e con un                sanità, a partire da quella farmaceutica, dalla
     numero complessivo alto di iniziative messe in              quale anche dipende la possibilità di affrontare la
     campo all’ultima analisi, Sicilia, Lazio, Lombardia         sfida delle cronicità, e non solo, e di migliorare gli
     e Toscana. In molte altre regioni le prime iniziative       outcome di salute della popolazione. La ricerca e
     di questo tipo sono state invece attivate solo a            l’innovazione hanno portato a risultati
     partire dal 2016. È il caso di Basilicata, Friuli­          straordinari nella cura di diverse patologie. È il
     Venezia Giulia, Abruzzo e Molise. In queste regioni         caso delle terapie avanzate, dell’innovazione
     all’inizio del 2020 erano ancora molto pochi i              incrementale per alcune patologie croniche
     progetti attivati. D’altro canto, secondo i dati Istat,     (diabete, malattie cardiovascolari e scompenso
     gli investimenti delle attività dei servizi sanitari in     cardiaco, epatite C), o degli gli anticorpi
     software e basi di dati, e apparecchiature ICT              monoclonali, che stanno contribuendo a cambiare
     rappresenta da molto tempo una percentuale                  la storia clinica di molti tumori. Pertanto, appare
     ridotta degli investimenti delle attività dei servizi       necessario intervenire per supportare la ricerca
     sanitari (solo il 5,3% nel 2018). Gli investimenti in       clinica implementando il regolamento Ue
     software e basi di dati, inoltre, hanno subito dal          536/20141 e la legge 3/2018 (c.d. Lorenzin) sulla
     2000 al 2018 una costante riduzione, mentre a               sperimentazione clinica. È indispensabile che
     partire dal 2012 gli investimenti in                        venga assicurato un quadro normativo certo e in
     apparecchiature ICT hanno quantomeno subito                 questa direzione deve andare la promulgazione
     una graduale accelerazione. La sfida della                  dei decreti attuativi della legge 3/2018. Oltre alla
     digitalizzazione dei servizi sanitari non si risolve        promulgazione di un impianto regolatorio
     solo grazie ad un aumento degli investimenti                strutturato e ben coordinato da attivare in tempi
14
     tecnologici, ma richiede una forte integrazione             rapidi che sia in grado di attirare investimenti, è
     delle professionalità sanitarie con il livello              altrettanto necessario comprendere cosa si
     aziendale nelle sue componenti strategiche e                deciderà di fare sui comitati etici, nevralgici per la
     organizzative, e con il ripensamento dei processi           ricerca profit e non profit, contribuendo a
     di cura e delle interfacce con gli assistiti. Ciò           sbloccare il rallentamento della ricerca clinica in
     implica concludere la definizione della cornice             Italia.
     nazionale, e provvedere al suo regolare
     aggiornamento sulla base dell’evoluzione delle              L’attuale impianto regolatorio e normativo, infatti,
     tecnologie disponibili e dei bisogni dei pazienti, e        difficilmente riesce a garantire tempi e costi di
     con chiare indicazioni sulle tariffe di riferimento          avvio degli studi clinici compatibili con la
     insieme a metodi di valutazione sull’impatto delle          competizione internazionale. Bisogna allora
     tecnologie. In questo quadro andranno definiti              semplificare i processi autorizzativi degli studi
     obiettivi uniformi da poter calibrare sulle                 clinici, attraverso un adeguamento della
     specificità regionali.                                      normativa al nuovo Regolamento e capitalizzando
                                                                 l’esperienza fatta durante l’epidemia di Covid­19.
     Il capitolo prosegue a partire dalla riduzione delle        Qualcosa si è infatti mosso con il decreto Rilancio
     sperimentazioni cliniche non Covid­19 osservata             del 19 maggio 2020, che ha modificato il decreto
     sia a livello mondiale che europeo, che desta               legislativo n. 52 del 14 maggio 2019 e mitigato la
     preoccupazioni per gli anni a venire: se è                  disciplina del conflitto di interessi.

     1
         https://eur­lex.europa.eu/legal­content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32014R0536&from=FR
EXECUTIVE SUMMARY

Proprio perché l’equilibrio tra inclusione, accesso,    sistema salute: dalla ricerca, alla sperimentazione,
e sostenibilità economica è da sempre di difficile        alla terapia e alla cura, fino all’assistenza al
raggiungimento per i sistemi sanitari, al fine di       paziente o all’implementazione di soluzioni
promuovere la ricerca e stimolare l’innovazione         tecnologiche e digitali per il suo miglioramento.
nonché garantire la sostenibilità dell’intero
sistema, il capitolo in esame sottolinea, infine,       La capacità di gestire una fattispecie così ampia di
l’importanza del partenariato pubblico­privato.         possibilità rappresenta la sfida attuale per il
                                                        nostro Paese alla luce della dinamica
Questo strumento è purtroppo ancora concepito           dell’innovazione       e    contemporaneamente
nel nostro Paese come un articolo del codice dei        all’obiettivo della sostenibilità economica. Tale
contratti, una mera modalità di finanziamento,          strumento risulta ancora più di centrale
quando invece dovrebbe essere visto come un             importanza se si ribadisce la necessità, implicita
nuovo processo di acquisti in cui privato e             nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, di
pubblico lavorano in modo sinergico e per lo            ricentrare l’intero sistema sanitario intorno al
stesso obiettivo. Secondo la stessa AIFA, lo            paziente, sempre più cronico e con polimorbilità.
scenario farmacologico prevede l’arrivo crescente       A questo scopo il PPP può e deve diventare un
di farmaci innovativi e di risposte terapeutiche per    processo di coprogettazione tra istituzioni, regioni
patologie ancora prive di cura. Le diverse forme        e aziende per arrivare sino ad essere uno
di partenariato pubblico – privato potrebbero           strumento di programmazione economica.
stimolare la produzione di innovazione e aiutare
a gestire in modo più efficiente gli acquisti. Un
indice dello scarso utilizzo di questi strumenti da
parte della sanità italiana è dato dalla
composizione per committente dei bandi di
                                                                                                               15
partenariato pubblico­privato nel periodo 2015 –
2019. Una quota marginale del totale è legata alla
sanità pubblica, in qualità di committente. Si tratta
del 3,6% relativamente al numero dei bandi e del
5,6% degli importi totali banditi.

In un PPP, i partner condividono determinati rischi
e possono scambiare proprietà intellettuale,
risorse finanziarie, in natura e/o umane in
qualsiasi proporzione concordata di comune
accordo. Esistono diversi tipi di partenariato
pubblico­privato a sostegno dell’innovazione,
alcuni esempi sono i partenariati di ricerca, i
partenariati per lo sviluppo di un prodotto, e i
concept development. Questi ultimi sono spesso
utilizzati perché molte questioni più ampie
relative ai prezzi, all'autorizzazione al mercato o
ai modelli sostenibili per l'innovazione possono
essere affrontate solo in progetti che coinvolgano
tutte le parti interessate. Le collaborazioni
possibili abbracciano la complessità dell’intero
16
CAPITOLO 1
L’IMPATTO DELL’EPIDEMIA   17

     SULLA SALUTE:
   LA GESTIONE DELLE
   FUTURE EMERGENZE
PROGRAMMARE DOPO LA TEMPESTA.
     QUALI MODELLI DI GOVERNANCE E CURA PER IL SSN POST PANDEMIA?

18
CAPITOLO 1 · L’IMPATTO DELL’EPIDEMIA SULLA SALUTE:
                                                                                LA GESTIONE DELLE FUTURE EMERGENZE

1.1 EMERGENZE SANITARIE OLTRE IL                                       salute pubblica che ancora non è del tutto
COVID: LA GRANDE PAUSA                                                 misurabile. Sicuramente, uno degli indicatori più
                                                                       eloquenti rispetto all’impatto della pandemia
Il Covid-19 ha contribuito al peggioramento                            sulla popolazione è quello della rinuncia alle cure.
dell’aspettativa di vita della popolazione e, a                        Rispetto al 2019 la rinuncia alle cure dei pazienti
livello nazionale, la variazione di questo indicatore                  non Covid-19 è in aumento di circa il 40%. Nel
tra il 2019 e il 2020 è stata pari -1,4 anni per gli                   complesso nel 2020 il 10% dei cittadini ha
uomini e -1 anno per le donne. Questo non è                            rinunciato alle cure, contro il 6,3% del 2019. Il
esclusivamente dovuto alla mortalità per Covid-                        fenomeno raddoppia rispetto al 2019, sempre a
19, indicatore che peraltro è stato molto                              causa del Covid, in Piemonte (48,5%), Liguria
dibattuto, ma al fatto che il virus ha concorso al                     (57,7%), Lombardia (58,6%) e Emilia-Romagna
peggioramento delle condizioni di salute                               (52,2%) (Fig.1.1). Sono le donne, soprattutto over
soprattutto della popolazione più fragile.                             60, a rappresentare la fascia di popolazione che
                                                                       ha rinunciato maggiormente alle cure.
Infatti, si è registrato un aumento notevole di
altre cause di morte rispetto alla media registrata                    Si stima che nell’anno della pandemia 35 milioni
nel periodo 2015-2019, quali demenze (+49%),                           di italiani abbiano avuto grosse difficoltà ad
cardiopatie ipertensive (+40,2%) e diabete                             accedere a servizi e prestazioni sanitarie per
(+40,7%). Inoltre, è necessario tenere in                              patologie non Covid (Fig.1.2). Secondo la ricerca
considerazione che il Covid-19 ha dato vita al                         di Fondazione Italia in Salute2, sono state
fenomeno della “sanità sospesa”.                                       cancellate o rimandate visite e servizi sanitari per
                                                                       il 52% degli italiani. Nello specifico, tra i tipi di
Le restrizioni imposte per contenere i contagi, il                     servizi sanitari più cancellati per pazienti non
timore di contrarre infezioni, la chiusura nel                         Covid rientrano le visite specialistiche, cui hanno
                                                                                                                                19
periodo del lockdown di molte strutture                                dovuto rinunciare circa 7 milioni di italiani, e di
ambulatoriali le cui attività sono state dirottate sul                 questi l’83,9% appartenente alla categoria degli
contrasto al virus, e la sospensione                                   over 65 anni. Inoltre, circa in 400 mila hanno
dell’erogazione dei servizi sanitari rinviabili, non                   rinunciato o visto cancellati interventi di ricovero,
hanno consentito l’accesso a prestazioni                               600 mila italiani non hanno potuto fare interventi
necessarie, accumulando ritardi e allungamenti                         chirurgici e circa 1 milione di persone non ha
delle liste d’attesa, con un danno in termini di                       potuto accedere alle prestazioni in day hospital.
    Figura 1.1 Percentuale di rinuncia alle cure (2019 e stima 2020)
    Fonte: Salutequità
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2
  “Gli italiani e il Covid­19. Impatto socio­sanitario, comportamenti e atteggiamenti della popolazione italiana”, Fondazione
Italia in Salute (2021)
PROGRAMMARE DOPO LA TEMPESTA.
     QUALI MODELLI DI GOVERNANCE E CURA PER IL SSN POST PANDEMIA?

         Figura 1.2 Stima delle persone coinvolte in cancellazioni di servizi sanitari per patologie non­Covid
         Fonte: Fondazione Italia in Salute, Sociometrica
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                                                                                                                 ,"
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                                                                                                              '%

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                                                                                                          2"
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                                                                                            41
                                            !"

     Anche il recente studio di IQVIA3, realizzato con                                                         richieste di esami specialistici per patologie
     il supporto di Farmindustria, denuncia la                                                                 respiratorie si è registrata una diminuzione del
     magnitudo del fenomeno della “sanità sospesa”                                                             46% circa.
     in Italia, caratterizzato dalla forte contrazione                                                         Secondo i dati diffusi da Agenas, raccolti in
     nell’accesso a diagnosi e cure. Precisamente tra                                                          collaborazione con il Laboratorio MeS della
     febbraio 2020 e maggio 2021 si rileva una                                                                 Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa4, i volumi dei
     contrazione delle nuove diagnosi del 10%, dei                                                             ricoveri ordinari e urgenti tra marzo e giugno 2019
     nuovi trattamenti del 9%, degli invii allo specialista                                                    e 2020 hanno subito forti diminuzioni a causa
     del 32% e delle richieste di esami specialistici del                                                      della necessità di riconvertire le strutture e il
     22%. Si tratta di 635.000 nuove diagnosi, 455.000                                                         personale per rispondere alle esigenze di salute
     nuovi trattamenti, 3.222.000 rinvii da un medico                                                          legate al dilagare delle infezioni da Covid-19.
20
     specialista e di 3.739.000 richieste di esami
     specialistici in meno.                                                                                    Entrando nel dettaglio per i dati relativi ai ricoveri
                                                                                                               urgenti. Tra marzo e giugno 2020 (quindi nel
     Ogni area terapeutica è stata impattata da questo                                                         periodo pressochè sovrapponibile al primo
     fenomeno. Entrando nel dettaglio delle principali                                                         lockdown nazionale) sono stati eseguiti in media
     patologie analizzate nello studio IQVIA, la                                                               il 28% in meno di ricoveri urgenti. Nonostante
     broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e                                                             durante il 2020 ci siano stati periodi di ripresa, tra
     l’asma sono le patologie più colpite, con una                                                             gennaio e dicembre si sono registrati il 16% circa
     riduzione delle nuove diagnosi rispettivamente                                                            in meno di ricoveri urgenti.
     del 25% e del 19% tra gennaio e dicembre 2020
     rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.                                                        Le regioni che presentano i dati maggiormente in
     Anche per quanto riguarda i nuovi trattamenti,                                                            diminuzione rispetto all’anno precedente sono: la
     BPCO e asma rimangono le patologie che hanno                                                              Puglia (-27%), la Calabria (-25%) e la Basilicata (-
     sofferto di più la pandemia, presentano infatti una                                                        23%) (Fig.1.3). Le regioni che hanno avuto
     riduzione del 23% e del 18%. Le patologie                                                                 prestazioni migliori in risposta all’emergenza,
     respiratorie e cardiologiche hanno subito una                                                             anche se comunque in diminuzione rispetto
     diminuzione del 38% e del 30% dei rinvii ad uno                                                           all’anno precedente, sono state invece il Lazio (-
     specialista nel 2020. Inoltre, nell’ambito delle                                                          11%), il Piemonte (-10%) e la Lombardia (-9%).
     3
      “Osservatorio sull’impatto della pandemia COVID­19 sull’accesso alle cure”, IQVIA, Farmindustria (2021)
     4
      Comunicato Agenas disponibile al link: https://www.agenas.gov.it/images/agenas/comunicati/marzo2021/comuni­
     cato_AGENAS_MES_8_aprile.pdf
CAPITOLO 1 · L’IMPATTO DELL’EPIDEMIA SULLA SALUTE:
                                                                            LA GESTIONE DELLE FUTURE EMERGENZE

    Figura 1.3 Variazione nei volumi di ricoveri urgenti (2019 ­ 2020)
    Fonte: Agenas e Laboratorio MeS, Scuola Superiore Sant’Anna

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I volumi di ricoveri programmati presentano una                      rispetto all’anno precedente. A seguire troviamo
situazione ancora più allarmante. Infatti, per                       la Lombardia e la Calabria, entrambe con una
questa tipologia di ricoveri si è registrata una                     riduzione quasi del 36% e ancora la Liguria (-32%),
diminuzione media nazionale (tra marzo e maggio                      la Puglia (-30%) e il Piemonte con il 27% in meno
2019 e 2020) del 51%. Il Molise si conferma la                       di ricoveri programmati. Le regioni che registrano
regione che ha subito maggiormente l’impatto                         una variazione complessiva minore, seppur non
della pandemia sul volume dei ricoveri durante il                    lieve, sono invece il Veneto (-19%), la Sardegna (-
periodo del lockdown, si tratta infatti di una                       19%) e la Provincia Autonoma di Bolzano (-19%).
diminuzione del 74% rispetto allo stesso periodo                     Sicuramente, durante i periodi di ripresa si è
dell’anno precedente (Fig.1.4). Durante tutto il                     tentato di recuperare i volumi di interventi non
2020 il numero di ricoveri programmati in media                      eseguiti ma lo sforzo non è stato comunque            21
è comunque stato del 25% inferiore a quello                          sufficiente per raggiungere volumi allineati alla
registrato nel 2019. La regione il cui numero di                     media nazionale degli anni precedenti. Una delle
ricoveri ordinari programmati ha maggiormente                        aree terapeutiche che è stata pericolosamente più
risentito della pandemia è la Basilicata, si tratta                  colpita dagli effetti della pandemia è l’oncologia,
infatti di una diminuzione complessiva del 37%                       dagli screening alle cure.

    Figura 1.4 Variazione nei volumi di ricoveri ordinari programmati (2019­2020)
    Fonte: Agenas e Laboratorio MeS, Scuola Superiore Sant’Anna
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                          B6
PROGRAMMARE DOPO LA TEMPESTA.
     QUALI MODELLI DI GOVERNANCE E CURA PER IL SSN POST PANDEMIA?

     I tumori della mammella, dell'utero e                        900.000 inviti pari al 26,6% (dallo -0,5% delle
     dell'intestino rappresentano tre delle principali            Marche al -60% della Provincia Autonoma di
     cause di morte per neoplasia. L'obiettivo degli              Trento). Nel 2020 sono oltre 750.000 in meno le
     screening oncologici è proprio quello di                     donne che hanno eseguito la mammografia in
     individuare l’eventuale sviluppo della malattia in           screening rispetto allo stesso periodo del 2019,
     una fase precoce. Gli screening rappresentano                una riduzione del 37,6%. Anche per lo screening
     dunque uno strumento chiave per il                           mammografico sono ampie le oscillazioni fra le
     miglioramento dell’efficacia delle cure e di                   regioni, dal - 9,1% dell’Umbria al -63,3% della
     conseguenza per la riduzione della mortalità                 Calabria.
     legata a tumori maligni ma, come analizzeremo
     nei prossimi paragrafi, proprio questi hanno                 Per lo screening colorettale si tratta di una
     subito una importante battuta d’arresto durante              riduzione di quasi 2.000.000 inviti (1.929.530)
     la pandemia.                                                 rispetto all’anno precedente, pari al 31,8%. In
                                                                  questo caso la variabilità fra le regioni è ancora
     Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio Nazionale            più ampia e le regioni che sono riuscite a
     Screening5 (ONS), complessivamente, nel 2020 si              contenere la perdita degli inviti al di sotto del 20%
     osserva una riduzione rispetto al 2019 di più di un          sono Abruzzo, P.A. di Bolzano, Emilia Romagna,
     milione di inviti (1.279.608) per screening                  Lazio, Marche, P.A. di Trento, Toscana, Umbria,
     cervicali, pari ad una riduzione percentuale media           Veneto (Fig.1.5). Per gli screening finalizzati a
     del 33% (dal +19,8% dell’Umbria al -71,3% della              prevenire neoplasie intestinali, sono più di un
     Basilicata). Il numero di persone esaminate                  milione in meno le persone che hanno eseguito il
     tramite screening cervicali in meno rispetto al              test di screening (FIT o Sigmoidoscopia) nel 2020
     2019 è pari a 669.742, una riduzione del 43,4%.              rispetto al 2019, con una riduzione del 45,5%.
     Inoltre, si osservano ampie oscillazioni fra le              Prendendo in esame i diversi periodi temporali, si
22
     regioni (P.A. di Bolzano -6,5%, Lombardia -72,5%).           può notare come la diminuzione proporzionale
                                                                  degli esami eseguiti sia rallentata: infatti si è
     Per gli screening mammografici si registra una               passati dal -57,6% registrato tra gennaio e maggio,
     riduzione rispetto all’anno precedente di più di             al -45,3% da giugno a settembre e al -23,8% tra
      Figura 1.5 Differenza percentuale tra persone esaminate, per screening e per regione (2019­2020)
      Fonte: ONS
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CAPITOLO 1 · L’IMPATTO DELL’EPIDEMIA SULLA SALUTE:
                                                                          LA GESTIONE DELLE FUTURE EMERGENZE

 Figura 1.6 Differenza percentuale tra persone invitate, per screening e per regione (2019­2020)
 Fonte: ONS
                              ?,#990*06/,&+&#9--(+9   ?,#990*06/2(22&6#(C*,&   ?,#990*06/,9#D*,(+9

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                                      -9

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                                      *)

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                +*/8
            7#

ottobre e dicembre (Fig.1.6).                                    riduzione nella propensione della popolazione a
                                                                 partecipare agli screening oncologici. Tale
Grazie ai dati raccolti dall’Osservatorio Nazionale              riduzione è dovuta, almeno in parte, alla elevata
Screening è stato possibile calcolare il tasso di                percezione del rischio infettivo da parte degli
partecipazione per screening e per regione,                      utenti, che può scoraggiarli dal recarsi in strutture
mettendo a rapporto il numero di persone                         di tipo sanitario. È opportuno precisare che
esaminate e quelle invitate. Si tratta di un                     alcune regioni, nel tentativo di recuperare i ritardi   23
indicatore sintetico, fermo restando che non tutte               nell’erogazione di questi servizi, si sono
le persone esaminate debbano aver ricevuto un                    maggiormente concentrate nell’invito ai già
invito. Poiché il numero delle persone esaminate                 aderenti e pertanto la propensione alla
è comunque minore rispetto a quelle invitate, è                  partecipazione potrebbe risentire di questo
comunque possibile ragionare rispetto alla                       genere di approccio.

 Figura 1.7 Tasso di partecipazione agli screening cervicali, confronto 2019­2020
 Fonte:Elaborazioni I­Com su dati Osservatorio Nazionale Screening
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                                     G -1

                                        G 1
                                      84 ;1

                                      F6 5 6

                                  9J ;A6

                                       K 6

                                   :1 -@=

                                                A1
                                               0-1
                                  21 6@A1

                                        6

                                                  1
                                               0-1
                                      21 -1

                                 7- 0>-1

                       IB 89 =
                                     9: 6

                                    D1 A=

                                                 -
                                             1;
                                                 -

                                                A
                                              ;-

                                               ;
                                 33 = 1;

                                              .3
                                ,6 D-E-3

                                             EH
                                78 15 -
                                             /0

                                              /3

                                            -E1
                                              5

                                            ;=
                                            =.

                                            1.

                            = ; B4
                                           6;
                                          314

                                            63
                                          C1

                                           0/

                                         7/
                                          @E

                                          M-
                             -3-1 =
                            
                                       @ -3
                                      6B
                                          0
                                     =B

                                        F
                                       B

                                      -19
                                    B

                                  =5
                                  7

                        3-9<
                     -/
                   L0
PROGRAMMARE DOPO LA TEMPESTA.
     QUALI MODELLI DI GOVERNANCE E CURA PER IL SSN POST PANDEMIA?

     Per quanto riguarda gli screening cervicali, la             riduzione del 13,5%: si è passati infatti da una
     Liguria è la regione con una variazione maggiore            partecipazione del 60,9% nel 2019 al 53% nel
     del tasso di partecipazione, con una diminuzione            2020. La regione che ha registrato una maggiore
     del 68% (Fig.1.7). Seguita dalla Calabria con una           diminuzione del tasso di partecipazione è
     diminuzione del 42% e dal Lazio (-35%). Le regioni          l’Abruzzo, con l’87% circa in meno rispetto
     che hanno registrato, invece, un impatto minore             all’anno precedente (Fig. 1.8), seguito da Sicilia (-
     sulla partecipazione durante la pandemia sono il            64,4%), Lazio (-62,3%) e Marche (-56,7%). Al
     Molise (+13%) e la Basilicata (+16%). In generale           contrario, Basilicata, Puglia e Valle D’Aosta hanno
     la propensione alla partecipazione nazionale per            registrato un tasso di partecipazione in lieve
     gli screening cervicali nel 2020 è scesa in media           aumento rispetto all’anno precedente, con
     dell’11,3%. Gli screening cervicali sono, infatti, la       variazioni rispettivamente del 2,5%, 4,5% e 8,9%.
     tipologia di screening che ha registrato un minore          La variazione nel tasso di partecipazione più forte
     impatto medio della pandemia sulla                          tra il 2019 e il 2020 è stata registrata per gli
     partecipazione.                                             screening colorettali. Si è assistito infatti ad una
                                                                 diminuzione media nazionale del 30% circa.
     Per quanto riguarda la partecipazione agli
     screening mammografici, l’impatto medio                     Le regioni che hanno maggiormente accusato gli
     nazionale della pandemia sul tasso di                       effetti indiretti della pandemia sul tasso di
     partecipazione dal 2019 al 2020 è stato una                 partecipazione agli screening sono state

      Figura 1.8 Tasso di partecipazione agli screening mammografici, confronto 2019­2020
      Fonte:Elaborazioni I­Com su dati Osservatorio Nazionale Screening
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      Figura 1.9 Tasso di partecipazione agli screening colorettali, confronto 2019­2020
      Fonte: Elaborazioni I­Com su dati Osservatorio Nazionale Screening
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