Le tecnologie digitali e la scuola in ospedale: attività realizzate e scenari per il futuro
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Le tecnologie digitali e la scuola in ospedale: attività realizzate e scenari per il futuro Le tecnologie digitali e la scuola in ospedale: attività realizzate e scenari per il futuro La realizzazione di un ambiente di apprendimento per la didattica in ospedale ■ Vincenza Benigno, ITD-CNR, Genova benigno@itd.cnr.it ■ Marzio Ghezzi, METID - Politecnico di Milano marzio@polimi.it ■ Giuseppe Patriotta, METID - Politecnico di Milano beppepatriot@polimi.it INTRODUZIONE mente può trovare qui un proprio spazio Le tecnologie didattiche e telematiche of- [Benigno e Trentin, 1997]. frono un contributo prezioso e a volte inso- In questo contesto il modo di fare scuola stituibile nell’istruzione di bambini con par- cambia radicalmente: è l’insegnante che si ticolari bisogni educativi. Un settore di par- reca nella stanza del bambino per fare lezio- ticolare applicabilità è la scuola in ospedale. ne, venendo a mancare il contesto relazio- Tra i numerosi disagi, fisici e psicologici, nale e sociale del gruppo classe, fondamen- che questi bambini devono affrontare quo- tale per lo sviluppo di abilità sia cognitive tidianamente, vi è anche quello dell’impos- che socio-affettive. sibilità di prender parte ad un normale per- L’insegnante sente, quindi, l’esigenza di corso formativo. Non potendo frequentare motivare il bambino all’apprendimento e 1 la scuola, questi bambini rischiano di com- rendere piacevole l’attività didattica; favorire Per avere ulteriori infor- mazioni dei vari progetti promettere la propria crescita culturale, che le relazioni fra il piccolo degente, i suoi coe- sul territorio nazionale potrebbe provocare numerose conseguenze tanei e, se possibile, mantenere i contatti con andare al seguente sito sulla qualità della loro vita futura. la realtà quotidiana del bambino, interrotta http://159.149.70.14/ La scuola in ospedale è una scuola speciale dal ricovero; confrontarsi con la realtà di 2 sotto molti profili: provenienza del bambino per garantire la Edelweiss, progetto di ri- • gli insegnanti si trovano a operare in un con- continuità al suo percorso educativo e con 52 cerca dell’Istituto Tecno- testo che vede come esigenza primaria la sa- colleghi che operano in contesti simili. logie Didattiche (ITD) lute del piccolo degente; Il bisogno di immaginare nuove forme di del CNR di Genova che ha lo scopo, appunto di - i tempi dedicati alle attività didattiche lavoro e studio, in grado di catturare l’at- esplorare le potenzialità sono necessariamente subordinati alle tenzione dei giovani ricoverati, diventa per delle tecnologie informa- esigenze terapeutiche; chi lavora in ospedale un’imprescindibile tiche e della comunica- - il bambino è in condizioni fisiche ed esigenza. zione a supporto della emotive che non sempre gli facilitano Negli ultimi anni sono state avviate alcune scuola in ospedale. Avviato nel 1997, grazie un percorso di apprendimento. sperimentazioni sull’uso delle risorse tecno- al sostegno della Hewlett La scuola in ospedale presenta notevoli pro- logiche e telematiche a supporto della di- Packard Italia nel quadro blemi di integrazione, nei confronti dell’e- dattica e del gioco in ospedale1. del programma filantro- sterno con l’ambiente ospedaliero che la In particolare, sulla base del progetto pico HP, il progetto si ospita, al proprio interno tra i giovani de- Edelweiss2 e del suo monitoraggio sono basa sulla stretta collabo- razione dell’ITD con la genti con le loro storie personali, i loro pro- emerse una serie di riflessioni e di indicazio- Direzione Didattica di blemi fisici e psicologici, la loro eterogeneità ni, aprendo nuovi spazi alla realizzazione di Genova-Sturla (scuola in termini di età scolare, grado di prepara- ulteriori progetti. elementare e materna in- zione, periodo di permanenza in ospedale. Nasce così un progetto chiamato OSPITA- terna all’Ospedale Pedia- trico G. Gaslini e scuola Il sistema, nel suo insieme, è indubbiamen- LE3, il nome scaturisce dalla volontà di gio- numero 1-2003 TD28 elementare G. Govi di te molto complesso ed è quindi evidente care sull’etimologia del sostantivo della pa- Genova). che la didattica “convenzionale” difficil- rola ospedale, per poi indirizzare il significa-
Le tecnologie digitali e la scuola in ospedale: attività realizzate e scenari per il futuro to verso l’obiettivo primario del sistema Sharan, 1990] fra i giovani degenti e i loro informatico che si vuole sviluppare: ospitare coetanei esterni. L’obiettivo è stato perse- una serie di attori (prevalentemente bambi- guito attraverso la progettazione e la speri- ni e docenti, ma anche medici, genitori) al- mentazione di attività educative basate sul l’interno di un ambiente sicuro e accoglien- gioco in cui la comunicazione telematica ha te, che consenta loro di apprendere, comu- rappresentato un momento di socializzazio- nicare, giocare, incontrarsi. ne, di produzione, di scambio di esperienze, Nel seguito dell’articolo verranno descritte ecc. oltre che un mezzo per facilitare il rag- alcune attività realizzate nell’ambito del giungimento di specifici obiettivi disciplina- progetto Edelweiss, e le conseguenti rifles- ri, questo mediante strategie di lavoro coo- sioni che hanno dato l’avvio allo sviluppo di perativo dove un’attività comune viene rea- un ambiente di apprendimento apposita- lizzata attraverso la divisione di lavoro e la mente pensato per la didattica in ospedale. responsabilizzazione fra i partecipanti di una parte del lavoro [Riel, 1994; Manca e IL PROGETTO EDELWEISS: Trentin, 1996]. QUALI OBIETTIVI, Il gruppo di lavoro Maga ha avuto come QUALI ATTIVITA obiettivo generale l’individuazione e le mo- Il progetto Edelweiss4, concluso nel mag- dalità d’uso del computer e di Internet in gio scorso con un seminario di studio, ha un’ottica di coinvolgimento dei giovani pa- avuto modo di sperimentare una lunga serie zienti in attività educative basate sulla crea- di attività volte a verificare l’efficacia d’uso tività e sul rapporto sociale e affettivo con delle tecnologie informatiche e telematiche l’esterno dei reparti, realizzato attraverso la a supporto della didattica e del gioco in comunicazione telematica e il lavoro colla- ospedale. Gli obiettivi prioritari del proget- borativo. to sono stati: • consentire ai bambini e ai ragazzi lungode- Quali attività genti di instaurare e mantenere collegamen- Le attività del progetto Edelweiss sono state ti con la realtà esterna (scolastica e non) aiu- realizzate in funzione sia degli obiettivi e tandoli a sentirsi parte di un gruppo opera- delle esigenze del bambino ospedalizzato sia tivo e permettendo loro di instaurare rap- di quelli condivisi con il gruppo allargato. porti interpersonali gratificanti e nuovi; Significativo è stato l’uso delle risorse tele- • progettare e realizzare brevi percorsi didat- matiche diventate insostituibili per la comu- tici in cui i giovani ricoverati abbiano la pos- nicazione, la condivisione, lo e la costruzio- sibilità di partecipate ad attività educative in ne di artefatti [Benigno e Contini, 2001]. collaborazione con classi esterne; La telematica per comunicare • sensibilizzare i bambini-interlocutori dall’e- La prima funzione che la comunicazione a sterno all’attenzione ed alla solidarietà nei distanza assolve in ospedale è mantenere un 3 confronti di coetanei che stanno vivendo contatto con i familiari, con i compagni, Il progetto OSPITALE nasce dall’esigenza “fi- una situazione di malattia o di disagio; con gli amici. lantropica” di un tesista • esplorare l’uso di software didattico come È possibile ipotizzare quali vantaggi e rica- (Patriotta Giuseppe), ulteriore supporto alla didattica in ospedale; dute dal punto di vista affettivo ed emotivo iscritto in Disegno Indu- 53 • coordinare sperimentazioni e gruppi di stu- può avere l’uso della posta elettronica so- striale presso il METID di Milano, che ha voluto dio, composti da ricercatori e insegnanti in- prattutto, per quei bambini che sono lonta- dedicare il suo lavoro di terni ed esterni all’ospedale, finalizzati al- ni geograficamente e per quelli che sono co- tesi a qualcosa di utile, e l’approfondimento della specifica tematica. stretti all’isolamento. per l’appunto ai bambini Molta importanza è stata data al ruolo svol- La telematica per socializzare in ospedale. Successiva- to dagli insegnanti interni, da un lato sono La comunicazione da libera diventa più mente è stato stipulato un accordo tra l’Istituto state definite una serie di azioni formative strutturata e finalizzata. per le Tecnologie Didat- volte ad uso consapevole e competente del- L’insegnante utilizza la posta elettronica per tiche e il METID del Po- la tecnologia, dall’altro sono stati definiti attività finalizzate alla socializzazione e allo litecnico di Milano per due gruppi di lavoro, Elga per la scuola ele- scambio di informazioni tra coetanei. lavorare congiuntamente alla realizzazione del pro- mentare e Maga per la scuola materna. Gli obiettivi sono relativi a: getto. Il gruppo di lavoro Elga ha avuto come - rendere i bambini degenti protagonisti e obiettivo quello di capire come le tecnolo- propositori di attività dinamiche e stimo- 4 gie della comunicazione a distanza potesse- lanti per prevenire e ridurre stati di ansia, Per maggiori informazio- ro favorire intersezioni fra attività didattica noia e demotivazione in un coinvolgi- ni si rimanda al sito che ne raccoglie la documen- interna all’ospedale e quella di classi ester- mento interattivo; tazione numero 1-2003 TD28 ne, con lo scopo di dar vita a momenti di - favorire lo sviluppo delle proprie capacità http://ww2.itd.ge.cnr.it apprendimento collaborativi [Slavin, 1995; creative in un clima di solidarietà affetti- /progetti/edelweiss/
Le tecnologie digitali e la scuola in ospedale: attività realizzate e scenari per il futuro va per migliorare la situazione emotiva contatto con realtà diverse dalla propria, globale e mettere in atto tutte le risorse sviluppare nuove abilità di socializzazione, cognitive possibili per affrontare e supe- solidarizzare con coetanei in stato di disa- rare il difficile momento dell’ospedaliz- gio, fungere da amplificatori cognitivi nei zazione; confronti del resto della classe virtuale, so- - approcciarsi a modalità di lavoro assolu- stenere e supportare (scaffolding) i coeta- tamente nuove. nei nelle diverse attività [Wood et al, 1976]. È il caso dell’esperienza “Ho un amico al Le attività spaziano dalla costruzione colla- Gaslini” [Trentin e Benigno, 1998] che borativa di testi (storytelling) o di una sce- prevedeva l’attivazione di un gemellaggio neggiatura, alla costruzione di “ambienti tra un bambino ricoverato in ospedale e uno WEB” che consentono di raccogliere mate- o più bambini di una classe esterna. riali eterogenei: elaborati linguistici (com- La comunicazione tra i bambini era finaliz- ponimenti in rima, storie a più mani, acro- zata oltre alla semplice conoscenza, allo svi- stici…), disegni, giochi ed enigmi da stam- luppo di attività che facilitassero il raggiun- pare e risolvere o da fruire direttamente sul gimento degli obiettivi sopraelencati. Ad calcolatore. esempio l’uso di giochi linguistici (es. tau- In questo ambito diventa indispensabile at- togramma), lo scambio di ricette per cono- tivare due livelli di comunicazione: un pri- scere le diverse tradizioni regionali e locali mo livello riguarda essenzialmente la comu- dei differenti protagonisti, un concorso di nicazione tra bambini interni ed esterni, un disegni su un tema specifico e cosi via. secondo livello prevede la comunicazione Nello strutturare attività di questo genere è tra docenti che gestiscono e monitorano bene che ci sia un’organizzazione tra do- l’intero processo. centi interni ed esterni onde evitare diffi- La telematica per costruire coltà e incomprensioni. Un ulteriore sviluppo consiste nel realizza- Tali attività hanno avuto una forte spinta re attività didattiche strutturate in rete che motivazionale per il bambino ospedalizzato richiedono di andare oltre la semplice co- ponendolo in una situazione di normalità, municazione finalizzata a creare un contat- senza negare comunque il suo stato di ma- to fra bambini interni ed esterni [Aiello, lattia. 2001]. In altre parole, facendo leva su Per esempio molte attività sono state strut- quanto di positivo la comunicazione con turate secondo una modalità che prevede- l’esterno porta con sé a livello cognitivo, af- va delle gare e dei vincitori finali; la parte- fettivo, motivazionale, ecc., si creano dei cipazione e la gestione della gara (dei gio- micro-percorsi in cui l’interazione favorisce chi linguistici o del disegno) sono stati tali la crescita a livello disciplinare, cognitivo, che il bambino in ospedale avesse le stesse metacognitivo, affettivo, sociale. possibilità di vincere quanto un bambino Un’attività di questo tipo prevede l’orga- esterno. nizzazione di un gruppo di lavoro vero e La telematica per collaborare proprio, una classe virtuale telematica (simi- L’avvio di una attività collaborativa implica le ai circoli di apprendimento) che attraver- 54 un coinvolgimento nella progettazione del- so la rete realizza un percorso di crescita ba- le attività anche dei referenti esterni. sato su obiettivi disciplinari comuni. Infatti, la collaborazione che nella maggior Lo scenario sopra elencato ha preso forma parte dei casi prevede la realizzazione di un in una delle attività nell’ambito del proget- “artefatto” necessita che le parti in gioco to Edelweiss delineandosi come quello di esplicitino in maniera chiara le proprie esi- una azienda virtuale per la produzione di si- genze. Per la riuscita di un lavoro collabora- ti WEB. L’attività è nata da una storia a più tivo giocano un ruolo fondamentale l’orga- mani, la storia di Florindo5, inventata dagli nizzazione dei gruppi e la condivisione di alunni delle scuole partecipanti al progetto. uno scopo comune. È il caso di differenzia- Il racconto è stato concepito come base per re gli obiettivi per i bambini interni all’o- sviluppare una serie di attività didattiche che spedale e per gli esterni. hanno portato alla realizzazione di un gio- Ad esempio per i bambini interni gli obiet- co a quesiti, fruibile su WEB. I quesiti sono tivi possono essere: aiutare i piccoli ricove- stati pensati, giudicati, validati dai bambini rati a sentirsi parte di un gruppo operativo, delle classi esterne in stretta collaborazione consentire la partecipazione a lavori colla- con i bambini in ospedale. Con la creazione 5 borativi in cui il bambino ospedalizzato si di un sito, la classe virtuale formata da alun- Alla pagina http://ww2. numero 1-2003 TD28 itd.ge.cnr.it/elga/ si tro- senta parte attiva; mentre per i bambini ni della scuola in ospedale e da bambini del- va la storia di Florindo. esterni gli obiettivi possono essere: venire a le classi esterne ha potuto costruire un am-
Le tecnologie digitali e la scuola in ospedale: attività realizzate e scenari per il futuro biente aggregante in cui il lavoro comune site nella didattica in ospedale, trova una prendeva forma. possibile soluzione nella realizzazione di un I ragazzi della classe virtuale hanno parteci- ambiente di apprendimento costruttivista pato alla attività in veste di progettisti del si- realizzato per le esigenze della comunità. to, esperti dei contenuti (che hanno ap- L’esigenza di costruire un ambiente di ap- profondito, studiato, rielaborato per la pre- prendimento nasce dal riscontro di alcune sentazione su WEB), disegnatori e grafici, difficoltà emerse in diverse fasi del progetto. collaudatori. Insomma è costituito un grup- Uno dei problemi principali per i docenti è po di lavoro “professionale”, che ha lavora- stato di tipo logistico e gestionale. La com- to esattamente come un’azienda reale. plessità della conduzione della didattica in Questo tipo di attività richiede non solo ospedale è tale che a volte la tecnologia può un’attenta progettazione dei contenuti in amplificarne i limiti. Ad esempio si verifica- modo che possano integrarsi con le attività va che un docente strutturasse un lavoro didattiche delle singole classi, ma anche ri- prevedendo l’uso di particolari software, il chiede una scelta appropriata dei percorsi da ché implicava condurre il portatile, il sottoporre agli alunni degenti perché possa- software e quanto altro materiale fosse ne- no integrarsi nelle attività in corso. cessario per un particolare bambino con il È importante definire tempi e modi di inte- quale, successivamente, non riusciva a lavo- razione in modo tale che l’intervento-pro- rare per svariati motivi (il bambino era indi- duzione di ogni singolo attore sia a seguito sposto, era sottoposto a esami di routine e dell’elaborazione precedente. cosi via), ciò significava dover ristrutturare in poco tempo il proprio lavoro senza avere QUALE POSSIBILE SOLUZIONE? il materiale necessario a disposizione. Nell’ambito di Edelweiss si è costituita una Per i bambini a volte risultava difficilmente comunità di apprendimento intenzionale comprensibile la complessità del sistema in [Brown et al, 1993] dove studenti e docen- cui erano coinvolti, determinato in parte ti diventano co-ricercatori, dove la condivi- anche dall’uso contemporaneo di diverse ri- sione della conoscenza è necessaria e la col- sorse digitali, dalla difficoltà a rendere con- laborazione diventa elemento fondante, do- creto e visibile il lavoro che man mano pro- ve la natura dell’apprendimento è attiva, si- ducevano e dall’astrattezza dell’ambiente in tuata, sociale e legata alla valorizzazione di cui i bambini ospedalizzati comunicavano aspetti concreti. ed elaboravano i loro artefatti (in un am- Una comunità di apprendimento siffatta biente dove la scuola è più che mai priva di necessita di un ambiente concepito, oltre un ambiente fisico che la caratterizzi). che come bagaglio di informazioni, come Le risorse tecnologiche utilizzate in spazio di lavoro in cui i vari attori comuni- Edelweiss, benché di indubbia efficacia, han- cano, si incontrano, producono e si scam- no dimostrato i loro limiti. In questo conte- biano artefatti. sto è nata l’idea di progettare un ambiente La comunità di Edeleweiss, cresciuta nel che seppur virtuale favorisca lo sviluppo di corso degli anni della sperimentazione ri- appartenenza per i bambini, che faciliti un la- spetto ad un uso sempre più consapevole voro gestionale e di archiviazione per i do- 55 degli strumenti tecnologici [Chioccariello, centi, che consenta una produzione di arte- 2000] ha utilizzato: fatti facilmente visibili. • sia strumenti per la comunicazione, in In quest’ottica adottiamo ciò che Wilson una prima fase la posta elettronica, suc- definisce ambiente di apprendimento “un cessivamente sistemi di Computer Con- posto in cui gli studenti possono lavorare ference, divenuti indispensabili quando insieme e aiutarsi a vicenda per imparare ad le attività diventavano più strutturate e usare una molteplicità di strumenti e risorse complesse e necessitavano di appositi informative nel comune perseguimento di spazi differenziare i livelli di comunica- obiettivi di apprendimento e di attività di zione e per documentare; problem solving” [Wilson, 1996a]. • sia strumenti per la realizzazione di siti Un ambiente di apprendimento continua web diventati a loro volta necessari per Wilson [1996b] è uno spazio fisico dove lo rendere accessibile, visibile, concreto il studente ha una maggiore libertà di espres- lavoro svolto dai bambini. sione, usa strumenti, osserva fatti, interagi- La complessa gestione di attività didattiche sce con altri, dove l’apprendimento è sup- di questo genere che prevedono la costitu- portato piuttosto che controllato e diretto. numero 1-2003 TD28 zione di una comunità di apprendimento Secondo Salomon [1996] un ambiente di intenzionale, amplificata dalle difficoltà in- apprendimento si caratterizza per i seguen-
Le tecnologie digitali e la scuola in ospedale: attività realizzate e scenari per il futuro ti elementi: uno spazio fisico; un insieme di prendimento è nata l’esigenza di creare un attori che interagiscono al suo interno; una ambiente di specifico per la didattica in serie di comportamenti e regole; delle atti- ospedale. vità o compiti assegnati e concordati; tempi Gli obiettivi principali sono: di operatività; un’insieme di strumenti og- - dal punto di vista gestionale consentire un getto di osservazione, manipolazione, let- efficace coordinamento tra i diversi opera- tura, argomentazione; un insieme di rela- tori; zioni fra gli attori; il clima determinato dal- - da un punto di vista didattico permettere le relazioni instaurate e dallo svolgimento di una continuità nel processo formativo del attività e compiti. degente; Mentre secondo Perkins [1991] gli am- - da un punto di vista comunicativo facilita- bienti di apprendimento (includendo in es- re l’instaurarsi di rapporti interpersonali; si anche la classe tradizionale) possono in- - dal punto di vista psicologico facilitare cludere le seguenti componenti: una migliore accettazione della condizio- • banche di informazioni: risorse o repertori ne ospedaliera e della malattia. di informazioni, esempi possono essere li- OSPITALE6 è un sistema informatico inte- bri, dizionari, enciclopedie, videocassette; grato, fornisce l’accesso ad una piattaforma • Symbol pads; strumenti per la elaborazio- Web in grado di agevolare la comunicazio- ne, manipolazione di simboli e linguaggi, ne tra gli operatori dell’ambito ospedaliero esempio sono blocchi notes (cartacei ed creando le basi per raggiungere un coordi- elettronici), editor testuali e grafici; namento e una continuità del flusso didatti- • Phenomenaria: un’area per presentare, os- co tra lo spazio familiare, ospedaliero e servare e manipolare fenomeni di diverso quello della scuola di provenienza del bam- genere, esempi sono software per la simu- bino. lazione, a 3D o di tecniche virtuali (VR); Riprendendo le componenti che determi- • Set di costruzione: elementi che permetto- nano un ambiente di apprendimento ricco no di costruire, assemblare oggetti, esempi (secondo Perkins), il sistema si caratterizza possono essere sia i recenti ambienti di co- per i seguenti elementi: struzione robotica [Chioccariello et al., • Banche d’informazione: archiviazione del- 2002], sia strumenti di authoring multi- le schede dei docenti, archiviazione del mediale; materiale realizzato dai bambini; • Compiti del gestore: si riferisce alle funzio- • Set di costruzione: ambienti per la creazio- ni di controllo e supervisione che solita- ne di materiali multimediali per il Web; mente un docente ha in un ambiente di ap- • Compiti di gestione: la creazione di sessio- prendimento. Una serie di strumenti (data ni di valutazione, la programmazione e il base management) supportano sia il docen- coordinamento delle attività, la gestione e te che lo studente nella gestione dei compi- il tracciamento degli accessi a materiali e ti (prove di valutazione, diario di bordo, servizi; software per creare e gestire schede). • Strumenti telematici: la comunicazione Oltre agli elementi suggeriti da Perkins è asincrona via forum e bacheche, la comu- 56 necessario aggiungere gli strumenti per la nicazione sincrona, la navigazione via ricerca e la navigazione su Internet e quelli Web; che servono per la comunicazione sia on-li- • Phenomenaria: l’uso di ambienti virtuali, ne che off-line. anche in ambiente 3D. Gli ambienti di apprendimento possono es- Sulla base delle riflessioni emerse dal pro- sere minimalisti o ricchi a seconda della pre- getto Edeleweiss sono stati individuati una senza di un certo tipo di funzioni (minima- serie gli attori che possono interagire all’in- listi versus ricchi). In ambienti ricchi che terno del sistema OSPITALE: i bambini, gli possono essere definiti costruttivisti, preval- insegnanti scuola in ospedale, i docenti del- gono una molteplicità di strumenti e di po- la scuola di provenienza, la famiglia, i medi- tenziali attività che impegnano lo studente ci e gli infermieri e gli psicologi. Il sistema è in modo attivo e responsabile. strutturato in modo tale che ognuno di lo- ro abbia la visualizzazione della propria se- OSPITALE: L’AMBIENTE zione di lavoro e una serie di funzioni a se- 6 DI APPRENDIMENTO conda del gruppo di appartenenza. Oltre al- Il sistema OSPITALE è PER LA DIDATTICA IN OSPEDALE le singole sezioni, ogni utente adulto ha la in fase di sviluppo e si prevede una prima speri- Sulla base delle esperienze realizzate con il possibilità di integrare dal proprio punto di numero 1-2003 TD28 mentazione per l’anno progetto Edeleweiss e delle suggestioni de- vista professionale la sezione riguardante il scolastico corrente. rivanti dalla realizzazione di ambienti di ap- profilo del bambino.
Le tecnologie digitali e la scuola in ospedale: attività realizzate e scenari per il futuro Tuttavia, il sistema in questa sua prima fase strumenti sia di comunicazione sia on-line di sviluppo e di sperimentazione ha focaliz- che off-line, sia la possibilità di accedere al- zato l’attenzione sulle figure del docente e la rete per recuperare informazioni, mate- del bambino sviluppandone le funzionalità riale, ecc. progettuali e operative. Sezione accesso bambino Sezione accesso docente Ogni bambino, quando accede al sistema, Questa zona è stata progettata per facilitare ha la possibilità di visualizzare la propria se- il lavoro didattico, di gestione e di comuni- zione, all’interno della quale può gestire le cazione di un docente sia con attori interni proprie attività come in una zona sicura in che esterni all’ospedale. Il docente, dopo cui poter accedere a materiali di vario gene- aver visualizzato la propria sezione di lavoro, re, una zona sua in cui poter costruire, ha a disposizione una serie di servizi relativi: scambiare e comunicare con altri suoi coe- Compiti di gestione: tanei. Schedario: con questo strumento si offre la Ogni bambino può personalizzare il pro- possibilità al docente di archiviare tutta la prio ambiente di lavoro, in modo tale da documentazione di cui ha bisogno per il la- avere un proprio spazio nel quale potersi ri- voro didattico in ospedale; egli può salvare specchiare (proprio come potrebbe essere la in una specie di directory sia file informatici propria stanzetta di casa) dove posare gli (realizzati in Word, Excel…) precedente- oggetti, dove archiviare il materiale, sceglie- mente creati, che fogli cartacei scansionati. re i colori delle pareti, disporre i mobili a In ogni momento egli può accedere allo suo gradimento. schedario per una consultazione, oltre che Ai bambini, che fisicamente si trovano in un per reperire il materiale necessario durante luogo non molto gradevole, viene data la una lezione. possibilità di costruirsi un ambiente più di- Schede di valutazione: Per ogni singolo vertente, più personalizzato, un ambiente bambino il docente può creare delle note che con un po’ di immaginazione aiuti a tol- informative sui lavori svolti e delle conside- lerare la struttura in cui sono costretti a vi- razioni sugli stessi che possono essere con- vere per un periodo che a volte può essere divisi con altri colleghi. anche lungo. Banche d’informazione: Renderli partecipi di un ambiente, seppur Condivisione di schede: nel momento in virtuale, che devono imparare a tenere in or- cui un docente crea un proprio schedario, dine, consente loro di accrescere un senso di sviluppa anche un archivio di informazioni responsabilità, di sviluppare una maggiore (repository) che potrebbero essere molto consapevolezza rispetto alle proprie prefe- importanti anche per altri colleghi. Il do- renze, desideri, stili. In definitiva, i bambini cente, comunque, ha la libertà di decidere diventano costruttori del proprio ambiente figura 1 se rendere visibili ad altri collegi i propri la- di apprendimento attraverso cui fluiranno L’interfaccia della stan- vori. conoscenze disciplinari, incontri, giochi. za personale. Archivio cd-rom: un facile modo per fare lezione ai bambini è quello di usufruire dei cd-rom multimediali. In questo caso il pro- 57 blema di alcuni docenti è quello di dover preparare prima e portare fisicamente con loro tutti quei cd-rom che potrebbero risul- tare utili durante una lezione. L’OSPITA- LE propone invece un archivio in una ban- ca dati che contiene una serie di cd-rom scelti dagli stessi insegnanti, il cui utilizzo avviene semplicemente tramite la loro sele- zione in questa sezione. Set di costruzione: Web-editor: gli insegnanti avranno accesso a un sistema di creazione di pagine Web sempli- ce e intuitivo, uno strumento visuale che non richiede nessuna conoscenza dei linguaggi di programmazione necessari per strutturare una pagina Web (come html o java). numero 1-2003 TD28 Strumenti telematici: i docenti hanno la possibilità di utilizzare
Le tecnologie digitali e la scuola in ospedale: attività realizzate e scenari per il futuro Banche d’informazione: archivio dati (vedi Figura 1, punto 2) è possibile utilizzare un contenitore che con- servi al suo interno dati testuali, appunti o qualsiasi altro documento si voglia archivia- re. Dall’archivio dati è possibile accedere al- la banca dati dei software che il docente mette a disposizione e all’archivio immagi- ni (vedi Figura 1 punto 3), simile all’archi- vio dati, con l’unica differenza che è impo- stato per essere un contenitore di file grafi- ci creati direttamente tramite appositi software, oppure scansionati da disegni car- tacei. Set di costruzione: consente al bambino di arricchire l’ambien- te con oggetti, sia selezionabili da un set di elementi pre-impostati sia realizzati dal bambino stesso grazie alla possibilità di uti- lizzare dei programmi di editing multime- La stanza diventa anche un vero e proprio spa- diali semplici. figura 2 Interfaccia sessione live. zio dove poter ricevere gli amici e i familiari. Inoltre, il bambino può produrre e gestire Anche qui come per la sezione docente so- un avatar personale [Bers, 1999}, cioè una no state suddivise le funzioni del sistema e rappresentazione grafica che lo identifica vi- le conseguenti attività che il bambino può sivamente all’interno dell’interfaccia; può svolgere. decidere se avere connotazioni umane o Strumenti telematici (vedi Figura 1, punto 1): animali, personalizzabili sia nell’aspetto che corrispondenza virtuale: i bambini posso- nei colori. L’avatar può svolgere, dal punto no gestire una zona tramite la quale scrive- di vista psicologico, diverse funzioni ad re messaggi e inviarli direttamente ad amici esempio quella di fargli verbalizzare l’ansia e compagni; e la paura per la gestione di cure invasive e navigazione web: i bambini possono anche dolorose. Il bambino può creare un discor- accedere a siti web protetti per ricercare o so (vedi Fig. 3) che l’avatar sarà in grado di condividere con altri coetanei la sua espe- replicare nel momento in cui qualcuno rienza e suoi artefatti; vorrà entrare in relazione con il bambino una sessione live: in cui gli attori possono stesso. Facciamo un semplice esempio: vedersi e parlare grazie all’utilizzo di una Marco vuole conoscere nome, età, abitazio- web cam. Nella figura 2 sono evidenziati nel ne e interessi di chi interagisce col suo ava- video gli utenti remoti e una strumentazio- tar quando lui non può essere on-line nel si- ne per la gestione di una lavagna condivisa stema OSPITALE. Potrebbe strutturare un 58 figura 3 su cui fare disegni o scrivere testi, per con- discorso di questo tipo: Interfaccia stanza con dividerli in tempo reale con gli utenti con- Marco dice: “ciao, io mi chiamo Marco e tu?” opzioni. Utente: ………………………….. nessi in quel momento; Marco dice: “bel nome! Io ho 10 anni e tu?” Utente: ………………………….. Marco dice: “sono 3 mesi che mi trovo in ospedale, ma non vedo l’ora di tornare a casa; abito in un paesino della Liguria, è molto carino…..tu invece dove abiti?” Utente: ………………………….. Marco dice: “deve esser un bel posto…sai a me piace giocare a pallone, anche se adesso non posso per colpa della mia malattia che mi obbliga a ….; a te cosa piace fare, quali sono i tuoi interessi?” Utente: ………………………….. Marco pone le domande in modo tale da numero 1-2003 TD28 aspettarsi un determinato tipo di risposta. Alla fine tutto ciò che l’utente dice viene
Le tecnologie digitali e la scuola in ospedale: attività realizzate e scenari per il futuro immagazzinato in una sequenza che riman- struito collaborativamente diversi artefatti, da a Marco le informazioni sulla persona hanno dato vita a quella che è stata definita che è entrata in dialogo con lui, quando lui una comunità virtuale intenzionale. Il pro- non era presente. getto si è comunque connotato per una for- Phenomenaria: te caratteristica di sperimentalità determina- I bambini hanno la possibilità di muoversi ta dalla presenza: di docenti pionieri spinti all’interno di una comunità realizzata in 3 da grande motivazione, di ricercatori mossi dimensioni (3D). È consentito spostarsi tra da interessi e di ricerca e filantropici che i reparti, interagire con gli elementi presen- hanno contribuito con le loro competenze ti e visitare le varie stanze. Per i bambini, so- e con le risorse loro disponibili a mettere in prattutto per quelli che non si possono pratica le idee del progetto. muovere, questo diventa un modo per vive- Tuttavia, un’attività così realizzata rischiava re diversamente l’ambiente ospedaliero, an- di sortire degli effetti trascurabili se non se- che se solo tramite una simulazione. guita da un processo di rielaborazione di quanto realizzato, e di ri-definizione delle CONCLUSIONI condizioni che permettano un uso efficace Il progetto Edelweiss si era posto i seguenti delle tecnologie per la didattica in ospedale. quesiti: come è possibile facilitare la comu- Dalle indicazioni dei risultati del progetto nicazione mediata dal computer tra i bam- Edelweiss e da alcune interviste realizzate bini ospedalizzati e la realtà esterna; come direttamente con i docenti che lavorano in rendere più piacevole l’attività didattica, co- ospedale emerge l’esigenza di pensare ad un me ri-creare il gruppo classe tanto impor- ambiente che faciliti le attività sia per i bam- tante sia dal punto di vista cognitivo che af- bini degenti che per i docenti, che favorisca fettivo con strumenti digitali per un bambi- il senso di appartenenza ad una comunità. no posto in una condizione di apprendi- Si progetta OSPITALE, la cui sperimenta- mento intenzionale. zione permetterà di valutare quale sarà real- Le attività realizzate e i risultati nell’ambito mente il vero valore aggiunto di un am- del progetto Edelweiss danno risposte posi- biente virtuale in un ambiente in cui la di- tive ai suddetti quesiti. Bambini e docenti dattica, anche se di difficile realizzazione, ri- hanno collaborato su attività comuni, i mane uno dei momenti in cui si ricorda al bambini hanno potuto comunicare con i bambino degente il diritto ad una vita che compagni esterni all’ospedale, hanno co- sappia di normalità. riferimenti bibliografici Aiello E. (2001), Progetto the Computer Support for Colla- dattica in rete, Garamond, Roma. Praeger, New York. Edelweiss: parlano gli insegnanti, borative Learning (CSCL) 1999 Tronconi A. (eds), 7° Convegno Conference Palo Alto, CA: Perkins D. N.(1991), Technology Trentin G., Benigno V. (1998), Nazionale Informatica Didattica Stanford University, pp. 33-40. meets constructvism: Do you make Telematics for the Schooling of 59 e Disabilità, Roma, pp. 111-114. a marriage? Educational Techno- Hospitalised Children: An Italian Brown A. L., Rutherford M., Nak- logy, vol. 31, n. 5, pp.18-23. Survey, Journal of Online Lear- Benigno V., Contini M. 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