Presenza di CO2 e H2S in ambienti indoor-residenziali: analisi critica delle conoscenze di letteratura
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Presenza di CO2 e H2S in ambienti indoor-residenziali: analisi critica delle conoscenze di letteratura Gaetano Settimo(a), Silvia Brini(b), Luigi Turrio Baldassarri(a), Annamaria De Martino(c), Arianna Lepore(b), Federica Moricci(b) per il Gruppo di Studio Nazionale “Inquinamento Indoor” (a) Dipartimento di Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria, Istituto Superiore di Sanità (ISS), Roma (b) Settore Valutazione Ambiente Urbano, Servizio Valutazioni Ambientali, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Roma (c) Ministero della Salute, Roma Premessa L’obiettivo di questo documento, è quello di fornire una base scientifica per agevolare il processo decisionale o la messa in atto di procedure e raccomandazioni in aree, in cui la qualità dell’ambiente interno è influenzata dalle emissioni di CO2 e H2S provenienti da sorgenti naturali. Il lavoro ha compreso un’analisi critica delle conoscenze di letteratura sulla presenza di CO2 e H2S in ambienti indoor-residenziali, e in assenza di valori di riferimento, limiti o standard, nella legislazione italiana, su valori di riferimento presenti nella normativa di altri Paesi o reperiti nella letteratura scientifica internazionale. La qualità dell’ambiente ed in particolare dei suoi comparti può essere definita anche in relazione agli usi; ad esempio si fa riferimento a standard differenti per la qualità dell’aria negli ambienti di lavoro, o per l’aria ambiente, ecc.. In una valutazione dei rischi è necessario individuare gli idonei standard di riferimento e poter disporre di criteri di comparazione e di raffronto dei dati rilevati con norme, criteri di qualità, linee guida, ecc.. L’uso di limiti, standard, valori guida, ecc. (quali quelli indicati in questo lavoro) deve essere fatto tenendo ben conto del contesto nel quale i limiti stessi sono stati elaborati e selezionando, di volta in volta, quelli che possono meglio rappresentare le reali condizioni del caso in studio. A tale proposito è opportuno sottolineare che nella presente rassegna sono esaminate due sostanze con caratteristiche e con effetti sulla salute molto diversi, per cui le soglie per la CO2 considerano più spesso il comfort abitativo che l’effetto sulla salute, mentre per l’H2S è prevalente il secondo aspetto. Va ricordato come i valori di riferimento per gli ambienti indoor-residenziali, sono più severi, rispetto ai corrispondenti riferimenti igienico-sanitari rivolti alla protezione dei lavoratori contro le malattie professionali (per il rischio chimico i criteri da utilizzare per la valutazione sono specificati nel Titolo IX, Capo I del DLgs. n. 81/2008), in quanto sono intesi a: G. Settimo, S. Brini, L. Turrio Baldassarri, A.M. De Martino, A. Lepore, F. Moricci
- minimizzare i problemi di salute anche delle popolazioni più vulnerabili, come i giovani e gli anziani1; - a promuovere benessere e il comfort di tutti gli occupanti dell’ambiente interno residenziale. Livelli ambientali e valutazione dei riferimenti della CO2 La concentrazione media di CO2 nell’aria atmosferica è di circa 700 mg/m3 (390 ppmv) (NOAA Earth System Research Laboratory Global Monitoring Division, 2011). Di solito le concentrazioni di CO2 nell’aria indoor-residenziale, sono più elevate e dipendono dal numero e dalla presenza degli occupanti di un ambiente, che richiedono continuamente ossigeno e che lo producono come sottoprodotto del sistema respiratorio. Di conseguenza un sostanziale incremento di CO2 comporta una corrispondente diminuzione della concentrazione di ossigeno (O2) nell’aria stessa e quindi un rischio per la salute umana. La situazione italiana in materia di inquinamento indoor si è avviata verso un progressivo adeguamento agli standard europei (considerando elementi come la ventilazione), con il recepimento della norma UNI EN 13779 Ventilazione degli edifici non residenziali - Requisiti di prestazione per i sistemi di ventilazione e di climatizzazione, e della norma UNI EN 15251 Criteri per la progettazione dell’ambiente interno e per la valutazione della prestazione energetica degli edifici, in relazione alla qualità dell’aria interna, all’ambiente termico, all’illuminazione e all’acustica. La UNI EN 13779 contiene valori guida di accettabilità della qualità dell’aria applicabili esclusivamente ad ambienti non residenziali, mentre la UNI EN 15251 si applica ad ambienti sia residenziali che non residenziali: Le norme contengono limiti per l’aria indoor-residenziale e non residenziale espressi in termini di tre importanti descrittori: la concentrazione differenziale di CO2 (differenza fra la concentrazione interna ed esterna Cint-Cext), la portata d’aria (Qaria) specifica per occupante o per unità di superficie (Qs) e il numero di ricambi/ora (No). Attualmente, nella normativa nazionale per gli ambienti indoor-residenziali non sono presenti limiti, standard. ecc., pertanto si può riferire a valori di riferimento presenti nella normativa di altri paesi o per analogia ad altri standard quali ad esempio quelli relativi all’aria ambiente, o a valori reperiti nella letteratura scientifica. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha elaborato per la Regione Europea Linee guida per la qualità dell’aria indoor, relative ad un certo numero di inquinanti spesso presenti in ambienti interni per i quali le conoscenze scientifiche relative agli effetti sull’uomo sono state giudicate sufficientemente accettabili. Le 1 Il Comitato scientifico SCHER (Scientific Committee on Health and Environmental Risks) della Commissione Europea, nel documento Opinion on risk assessment on indoor air quality – 2007, raccomanda che la valutazione dei rischi sia sempre focalizzata sui gruppi più vulnerabili, seguendo un approccio “case-by-case”. I gruppi più vulnerabili sono rappresentati da bambini, donne in gravidanza, persone anziane (over 65), persone sofferenti di asma e altre malattie respiratorie e malattie cardiovascolari. Le caratteristiche genetiche, lo stato nutrizionale e gli stili di vita possono contribuire a rendere la popolazione più vulnerabile (TNO and RIVM, 2006). G. Settimo, S. Brini, L. Turrio Baldassarri, A.M. De Martino, A. Lepore, F. Moricci
sostanze considerate sono benzene, biossido di azoto, formaldeide, idrocarburi policiclici aromatici (soprattutto benzo[a]pirene), monossido di carbonio, naftalene, radon, tricloroetilene e tetracloroetilene. Le linee guida hanno sostanzialmente ripreso i risultati del progetto INDEX (INDEX project, 2005. Critical appraisal of the setting and implementation of indoor exposure limits in the EU. EUR 21590 EN. European Commission, Directorate General, Joint Research Centre), della Commissione Europea. Tra gli inquinanti considerati non è presente la CO2. In Germania il Working Group on Indoor Guideline Values of the Federal Environmental Agency and the States Health (AG IRK/AOLG 2008), per valutare la qualità dell’aria negli edifici dotati di ventilazione forzata, raccomanda per la CO2 tre diversi livelli di concentrazione: inferiori ai 1.800 mg/m3 (1.000 ppmv) sono considerati innocui, tra 1.800 mg/m3 (1.000 ppmv) e 3.600 mg/m3 (2.000 ppmv) come elevati e quelli oltre i 3.600 mg/m3 (2.000 ppmv) come inaccettabili. Per le scuole dotate di sistemi di ventilazione dal 2005 (DIN 1946-2) è previsto un valore guida di 2.700 mg/m3 (1.500 ppmv). Tuttavia, a parte il valore guida iniziale di 1.800 mg/m3 (1.000 ppmv) raccomandato da Pettenkofer nel 1858, non è presente alcun valore guida per gli edifici a ventilazione naturale. Valori guida di qualità dell’aria indoor per la CO2 sono stati adottati in Finlandia, grazie ai lavori coordinati dal Ministero degli Affari Sociali e della Sanità (MSAH), che sono stati proposti nei decreti del Ministry of the Environment Housing and Building Department D2 National Building Code of Finland-Indoor Climate and Ventilation of Buildings Regulations and Guidelines (2003, 2010), che raccomanda un livello di concentrazione di 2.160 mg/m3 (1200 ppmv). Sempre in Finlandia sono presenti dei valori obiettivo (Target value) elaborati dalla Finnish Society of Indoor Air Quality and Climate Classification (FiSIAQ 2001), su iniziativa voluta e finanziata dal Ministero dell’ambiente in collaborazione con gli esperti dei produttori e dei professionisti del settore dei materiali, che ha portato alla individuazione di tre categorie di concentrazioni (S1, S2 e S3); per la concentrazione S1 di 1.300 mg/m3 (700 ppmv), la S2 di 1.650 mg/m3 (900 ppmv) e la concentrazione S3 di 2.200 mg/m3 (1.200 ppmv). I valori obiettivo sono stati definiti in modo che la concentrazione S3 corrisponda ai requisiti fissati dalla Land Use and Building Act 1999 e dalla Health Protection Act 1994. In base alle attuali conoscenze, il rispetto dei valori obiettivo di questa categoria non dovrebbe causare problemi di salute nelle persone sane quando la ventilazione dell’edificio ha seguito le regole di progettazione e in assenza di sorgenti di emissione di origine eccezionale (Finnish Classification Of Indoor Climate 2000: Revised Target Values-Jorma Säteri Finnish Society of Indoor Air Quality and Climate, Espoo, Finland). Anche in Belgio nella Regione Fiamminga il Governo ha fissato con decreto (Besluit van de Vlaamse Regering van 11 juni 2004 houdende maatregelen tot bestrijding van de gezondheidsrisico’s door verontreiniging van het binnenmilieu - B.S.19.X.2004) per la CO2 un valore ≤ 900 mg/m3 (500 ppmv). Per quanto riguarda la Norvegia (R. Becher, 1999, Recommended guidelines for indoor air quality, Proceedings of Indoor Air’99, Edimburgh, Vol. 1: 171-176. Recommended Guidelines for Indoor Air Quality. National Institute Of Public Health G. Settimo, S. Brini, L. Turrio Baldassarri, A.M. De Martino, A. Lepore, F. Moricci
(1999), ha proposto come valore massimo un valore guida di 1.800 mg/m3 (1.000 ppmv) In aree extra europee, analogo appare l’orientamento degli USA, dove le linee guida dell’American Society of Heating, Refrigerating and Air-Conditioning Engineers (ASHRAE), stabiliscono dei livelli di concentrazione Action Level di 1.800 mg/m3 (1.000 ppmv) al di sopra del quale possono venire meno le condizioni di comfort per gli occupanti. Questi studi suggeriscono che concentrazioni superiori di 1.800 mg/m3 (1.000 ppmv) sono indicativi, di un inadeguato apporto di aria fresca. Si deve notare che questi studi sono stati condotti in edifici con sistemi di ventilazione meccanica e con tasso di occupazione molto diversi da quelli presenti in residenze private. Sempre la ASHRAE nello Standard 62/99 Ventilation for acceptable indoor air quality definisce accettabile “la qualità dell’aria indoor quando in essa non sono presenti contaminanti conosciuti in concentrazioni dannose, secondo quanto stabilito dalle autorità competenti, e rispetto alla quale una notevole quantità di persone, almeno l’80%, non esprime insoddisfazione”. In Canada il National Research Council ha fissato sulla base di effetti dannosi alla salute, un livello di concentrazione inteso come: intervallo di esposizione accettabile per lungo periodo a cui una persona può essere esposta per tutta la vita senza rischio per la salute (ALTER) di 6.300 mg/m3 (3.500 ppmv). L’esposizione continua ad un livello doppio ha infatti provocato un incremento dell’acidità del sangue (ExposureGuidelines for Residential Indoor AirQuality - April 1987 Revised July 1989). Anche la città stato di Singapore ha fissato per gli uffici pubblici una concentrazione limite di 1.800 mg/m3 (1.000 ppmv) da riferirsi alle 8 ore (Guidelines for good Indoor Air Quality in Office Premises, First edition, October 1996), stesso valore è stato fissato in Giappone (Ministry of Health, Labour and Welfare 1990), Hong Kong (The Government of the Hong Kong Special Administrative Region Indoor Air Quality Management Group, September 2003), Taiwan (Environmental Protection Administration of the Republic of China, Taiwan ROC EPA, 2005-2008) e in Corea del Sud (Ministry of Health and Welfare, 2005). La tabella 1 riporta i valori guida o di riferimento presenti in diversi documenti o normative di Paesi europei ed extraeuropei per l’aria indoor-residenziale. Tabella 1. Valori guida o di riferimento per la CO2 in ambiente indoor in diversi paesi2. Paese/Istituzione valore guida Riferimento bibliografico Germania:
Building Code of Finland- Indoor Climate and S1 1.300 mg/m3 (700 ppmv); Finnish Classification Of Indoor Climate 2000: Revised Ventilation of Buildings S2 1.650 mg/m3 (900 ppmv); Target Values- Jorma Säteri Finnish Society of Indoor Regulations and Guidelines S3 2.200 mg/m3 (1.200 ppmv) Air Quality and Climate, Espoo, Finland. Francia 1.800 mg/m3 (1.000 ppmv) E’valutatiuon de la qualitè de l’air intèrierur 2010. Belgio ≤ 900 mg/m3 (500 ppmv) Besluit van de Vlaamse Regering van 11 juni 2004 houdende maatregelen tot bestrijding van de gezondheidsrisico's door verontreiniging van het binnenmilieu - B.S.19.X.2004. Norvegia 1.800 mg/m3 (1.000 ppmv) R. Becher, 1999, Recommended guidelines for indoor air quality, Proceedings of Indoor Air’99, Edimburgh, Vol. 1: 171-176. Recommended Guidelines for Indoor Air Quality. National Institute Of Public Health (1999). Olanda scuole: Standard NEN 1089, Ventilatie in schoolgebouwen – 2.160 mg/m3 (1.200 ppmv) Eisen. Nederlands Normalisatie-instituut, Delft, 1986. Portogallo 1.800 mg/m3 (1.000 ppmv) Decreto -Lei n.º 79/2006 de 4 de Abril – Regulamento dos Sistemas Energéticos de Climatização em Edifícios (RSECE). Inghilterra UK 1.440 mg/m3 (800 ppmv) BSRIA (1994) CO2 Controlled Mechanical Ventilation Systems, Technical Note 12/94, Building Services Inoltre , se è presente il controllo della Research and Information Association, Bracknell. CO2: 1.800 mg/m3 (1.000 ppmv) se l’obiettivo è il risparmio energetico 1.080 mg/m3 (600 ppmv) se l’obiettivo è quello di una buona qualità dell'aria scuole: UK Building Bulletin (BB) 87, UK Department for 2.700 mg/m3 (1.500 ppmv) Education and Employment, Guidelines for concentrazione media nella giornata Environmental Design in Schools, Building Bulletin 87 scolastica (Revision of Design Note 17) ISBN 011 2710131 (London: DfEE Architects and Building Branch) 1997. massimo valore raccomandato dall’ UK Building Bulletin 8.980 mg/m3 (5.000 ppmv) (BB) 101-Ventilation of School Buildings, 2006. Version 1.800 mg/m3 (1.000 ppmv) 1.4 – 5th July 2006. Brasile 1.800 mg/m3 ( 1.000 ppmv) Guidelines for indoor air quality in offices in Brazil, F. R. de Aquino Neto, L. F. de Góes Siqueira, Proceedings of Healthy Buildings 2000, vol.4. Canada 6.300 mg/m3 (3.500 ppmv) http://www.hc-sc.gc.ca/ewh-semt/alt_formats/hecs- sesc/pdf/pubs/air/exposure-exposition/exposure- exposition-eng.pdf Exposure Guidelines for Residential Indoor Air Quality, Health Canada, Federal-Provincial Advisory Committee on Environmental and Occupational Health, 1987. Corea del Sud 1.800 mg/m3 (1.000 ppmv) Recently issues on Indoor air quality in Korea, J. Y. Jeong, Department of Occupational and Environment Health,Yongin University (2006). G. Settimo, S. Brini, L. Turrio Baldassarri, A.M. De Martino, A. Lepore, F. Moricci
Giappone 1.800 mg/m3 (1.000 ppmv) Ministry of Health, Labour and Welfare of Japan 1990. scuole: Ministry of Education, Culture, Sports, Science and 2.700 mg/m3 (1.500 ppmv) Technology of Japan Standards of school environmental concentrazione media nella giornata hygiene. Tokyo: National Printing Bureau; 2004 (in scolastica. Japanese). Hong Kong** 1.440-1.800 mg/m3 (800-1.000 ppmv) http://www.iaq.gov.hk/cert/doc/CertGuide-eng.pdf per 8 ore A Guide on Indoor Air Quality Certification Scheme for Offices and Public Places, 2003, The Government of the Hong Kong Special Administrative Region. Singapore 1.800 mg/m3 (1.000 ppmv) per 8 ore www.nea.gov.sg/cms/qed/guidelines.pdf Guidelines for good indoor air quality in office premises, Institute of Environmental Epidemiology, Ministry of the Environment, Singapore, 1996. Taiwan 1.800 mg/m3 (1.000 ppmv) ROCEPA (2005). Suggestion values for indoor air quality. Taipei, Taiwan: Environmental Protection Administration of the Republic of China, Taiwan (ROCEPA). Retrieved November 16, 2008. USA, ASHRAE 1.800 mg/m3 (1.000 ppmv) ASHRAE, 62-1989 Ventilation for Acceptable Indoor Air Secondo lo standard ASHRAE Quality. American Society of Heating, Refrigerating and 62:2001 il valore limite per Air-Conditioning Engineers /1989 l’accettabilità della qualità dell’aria ASHRAE, 62-1999 Ventilation for Acceptable Indoor Air indoor è stabilito pari ad una Quality. American Society of Heating, Refrigerating and differenza fra concentrazione di CO2 Air-Conditioning Engineers /1999 interna ed esterna di 1.260 mg/m3 ASHRAE, 62-2001 Ventilation for Acceptable Indoor Air (700 ppmv) e a condizioni di Quality. American Society of Heating, Refrigerating and ventilazione ritenute disagevoli da Air-Conditioning Engineers /2001 circa il 20% delle persone presenti. ANSI/ASHRAE 62.1-2004 Ventilation for Acceptable Indoor Air Quality (ANSI Approved). American Society of Heating, Refrigerating and Air-Conditioning Engineers/2004 ASHRAE Standard 62.1-2007 Ventilation for Acceptable Indoor Air Quality (ANSI Approved) American Society of Heating, Refrigerating and Air- Conditioning Engineers / 2009. ANSI/ASHRAE 62.1-2010 Ventilation for Acceptable Indoor Air Quality (ANSI Approved) American Society of Heating, Refrigerating and Air- Conditioning Engineers/2010. Illinois, USA 1.800 mg/m3 (1.000 ppmv) http://www.idph.state.il.us/envhealth/factsheets/indoorair qualityguide_fs.htm Illinois Department of Public Health Guidelines for Indoor Air Quality. 21 Laddove il documento di riferimento non riporti il fattore di conversione mg/m 3-ppm per la CO2, sono stati utilizzati i fattori di conversione dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Linee guida per la qualità dell’aria indoor (OMS, 2010), riferiti alla temperatura di 25 °C e alla pressione di 760 mmHg: 1 mg/m3= 0,556 ppm; 1 ppm = 1,8 mg/m3. * S1= la qualità dell’aria interna è elevata con un alto livello di soddisfazione degli occupanti e bassi livelli di rischi per la salute, le condizioni termiche sono confortevoli, che sia in estate che in inverno. L’individuo può controllare le condizioni termiche e migliorare la qualità dell’aria interna, aumentando la ventilazione quando è necessario; S2= buona qualità dell’aria interna senza fenomeni di correnti d’aria, con la temperatura che sale oltre i livelli di comfort durante i giorni più caldi dell’estate; S3= la qualità dell’aria interna e le condizioni termiche del locale soddisfano i requisiti fissati dalle norme edilizie. La temperatura sale di solito sopra i livelli di comfort nelle giornate estive. ** Dove non è possibile effettuare misure continue per 8 ore utilizzare una strategia di misurazione che consideri la media delle misurazioni di 30 minuti condotte in quattro fasce orarie. Le quattro fasce orarie devono essere egualmente distribuite nell’orario d'ufficio, mentre per i luoghi pubblici dovrebbero coprirei periodi di massima occupazione. G. Settimo, S. Brini, L. Turrio Baldassarri, A.M. De Martino, A. Lepore, F. Moricci
Livelli ambientali e valutazione dei riferimenti dell’ H2S La concentrazione media dell’H2S in aria ambiente è compresa nel range 0,14 – 0,4 g/m3 (CICAD53, 2003). La legislazione italiana in materia di inquinamento indoor non prevede valori limite per l’H2S. Come già detto precedentemente l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha elaborato le già citate Linee guida per la qualità dell’aria indoor. Tra gli inquinanti considerati non è presente la H2S. Pertanto, in assenza di limiti normativi nazionali, al fine di una valutazione della situazione si potrà fare riferimento alle indicazioni della OMS e dell’Agenzia di Protezione Ambientale Americana (U.S. Environmental Protection Agency U.S. EPA). Sempre l’OMS ha elaborato per l’aria ambiente le linee guida per alcuni inquinanti atmosferici. Le linee o valori guida dovrebbero rappresentare concentrazioni e tempi di esposizione riferiti a sostanze chimiche presenti nell’aria che rappresentino un rischio praticamente nullo (oppure ampiamente accettabile) per l’uomo. In particolare per l’H2S le linee guida riportano un valore di 150 µg/m3 come concentrazione media giornaliera e una concentrazione di 7 µg/m3 come concentrazione di breve periodo (30 minuti) al di sotto del quale non si dovrebbero rilevare lamentele tra la popolazione esposta. La concentrazione di 150 µg/m3, come concentrazione media giornaliera, viene ricavata dal LOAEL (Lowest Observed Effect Level), ovvero il livello più basso di esposizione ad una sostanza tossica, per il quale sono stati osservati effetti negativi per la salute. Il valore a cui è associata una irritazione degli occhi è pari a 15 mg/m3, a cui viene poi applicato un fattore di incertezza di 100 (WHO, 2000). Nel documento elaborato dal Concise International Chemical Assessment (CICAD) Hydrogen sulfide human health aspects3, sono state definite le concentrazioni tollerabili in aria ambiente per esposizione di breve e medio periodo. Tali concentrazioni sono pari a 100 µg/m3 per un’esposizione a breve termine e 20 µg/m3 per un’esposizione di medio termine. I valori sono stati ricavati sulla base dell’analisi degli effetti respiratori conseguenti ad un’esposizione di durata compresa tra 1 e 14 giorni e ad un’esposizione di durata superiore fino a 90 giorni (rispettivamente breve e medio periodo). Lo studio del Committee on Acute Exposure Guideline Levels, Committee on Toxicology Board on Environmental Studies and Toxicology Division on Earth and Life Studies (National Research council of the National Accademy) Acute exposure guideline levels for selected airborne chemicals 4 definisce il Level of distinct Odor Awareness (LOA), come la concentrazione al di sopra della quale è previsto che più della metà della popolazione esposta possa percepire un odore distinto di H2S e circa il 10% della popolazione possa invece avvertire un odore forte. Tale concentrazione LOA è pari a 14 µg/m3. 3 Concise International Chemical Assessment Document 53 Hydrogen Sulfide: Human Health Aspects. World Health Organization Geneva, 2003. 4 “Acute exposure guideline levels for selected airborne chemicals- Volume” Committee on Acute Exposure Guideline Levels, Committee on Toxicology Board on Environmental Studies and Toxicology Division on Earth and Life Studies – National Research council of the National Accademy. G. Settimo, S. Brini, L. Turrio Baldassarri, A.M. De Martino, A. Lepore, F. Moricci
L’Agenzia Americana for Toxic Substances and Disease Registry (U.S. ATSDR), ha elaborato inoltre livelli di rischio minimo Minimal Risk Level (MRL - che forniscono una stima dell’esposizione giornaliera a una sostanza pericolosa che è probabile sia senza rischio apprezzabile di effetti avversi non cancerogeni sulla salute). I valori di MRL sono pari a 98 µg/m3 per inalazione acuta e 28 µg/m3 per inalazione intermedia. La tabella 2 riporta i valori limite dell’H2S nell’aria ambiente adottati da diversi Stati degli USA. La maggior parte degli Stati riportano standard di qualità dell’aria per l’H2S riferiti al tempo di mediazione di un’ora il cui valore limite di concentrazione varia da un minimo di 14 µg/m3 dello stato di New York ad un massimo di 112 µg/m3 dello stato del Nevada. Alcuni Stati, oltre a fornire un valore limite di concentrazione per l’H2S, definiscono anche il numero massimo di volte che tale limite non deve essere superato per uno specifico arco temporale. E’ il caso ad esempio dello Stato del Minnesota il cui limite di 70 µg/m3, come media su 30 minuti, non deve essere superato più di due volte l’anno, mentre il valore di 42 µg/m3 come media su 30 minuti, non deve essere superato più di due volte in 5 giorni consecutivi. Nello Stato del Montana il valore limite di 70 µg/m3, come media su 1ora, non deve essere superato più di una volta l’anno. La tabella 3 riporta i valori guida5 adottati in alcuni Stati e dall’OMS. Si osserva che in Nuova Zelanda le linee guida sulla qualità dell’aria pongono per l’H2S un valore pari a 7 µg/m3 come media su 1 ora mentre un valore più alto, pari a 63 µg/m3 , è posto dallo Stato dell’Arizona. L’U.S. EPA, ha definito, anche per questo inquinante, un valore di Reference Concentration (RfC), inteso come stima, con una incertezza di circa un ordine di grandezza, di esposizione inalatoria giornaliera, per l’intero arco della vita, inclusi sottogruppi sensibili, che si prevede sia priva di effetti dannosi, pari a 2 µg/m3. Infine nella tabella 4 sono riportati i valori AEGL (Acute exposure guidelines levels) delle linee guida dell’U.S. EPA, definiti in caso di esposizione acuta all’H2S. Gli AEGL fissano i limiti di esposizione per l’intera popolazione e sono applicabili ai periodi di esposizione di emergenza che vanno da 10 minuti a 8 ore. In particolare sono riportati tre livelli, AEGL-1, AEGL-2, e AEGL-3 per ogni periodo di esposizione (10 minuti, 30 minuti, 1 h, 4 h e 8 h); inoltre gli AEGL si distinguono per i diversi livelli di gravità degli effetti tossici. 5 Valori guida di qualità dell’aria-limiti delle concentrazioni e limiti di esposizione relativi ad inquinamenti nell’ambiente esterno destinati: a) alla prevenzione a lungo termine in materia di salute e protezione dell’ambiente; b) a costituire parametri di riferimento per l’istituzione di zone specifiche di protezione ambientale per le quali è necessaria una particolare tutela della qualità dell’aria. G. Settimo, S. Brini, L. Turrio Baldassarri, A.M. De Martino, A. Lepore, F. Moricci
Tabella. 2. Valori limite di H2S in aria ambiente in alcuni Stati Americani6 Paese/Stato Valore limite H2S Riferimento California 42 µg/m3 (0,03 ppmv) http://www.atsdr.cdc.gov/ToxProfiles/tp114.pdf media su 1 ora U.S: Department of health and human services - public health service Agency for toxic substances and disease registry, 2006 “Toxicological Profile for hydrogen sulfide” Delaware 84 µg/m3 (0,06 ppmv) http://www.atsdr.cdc.gov/ToxProfiles/tp114.pdf media della concentrazione U.S: Department of health and human services - public health rilevata ogni 3 minuti service Agency for toxic substances and disease registry, 2006 consecutivi Toxicological Profile for hydrogen sulfide 42 µg/m3 (0,03 ppmv) media della concentrazione rilevata su 1 ora consecutivi Minnesota 70 µg/m3 (0,05 ppmv) come http://www.atsdr.cdc.gov/ToxProfiles/tp114.pdf media su 30 minuti da non U.S: Department of health and human services - public health superare più di due volte service Agency for toxic substances and disease registry, 2006 l’anno; Toxicological Profile for hydrogen sulfide 42 µg/m3 (0,03 ppmv) media su 30 minuti che non deve essere superata per più di 2 volte in 5 giorni consecutivi Missouri 70 µg/m3 (0,05 ppmv) http://www.atsdr.cdc.gov/ToxProfiles/tp114.pdf media su 30 minuti U.S: Department of health and human services - public health service Agency for toxic substances and disease registry, 2006 Toxicological Profile for hydrogen sulfide Montana 70 µg/m3 (0,05 ppmv) http://www.atsdr.cdc.gov/ToxProfiles/tp114.pdf media su 1 ora che non deve U.S: Department of health and human services - public health essere superato più di 1 service Agency for toxic substances and disease registry, 2006 volta l’anno. Toxicological Profile for hydrogen sulfide Nevada 112 µg/m3 (0,08 ppmv) http://www.atsdr.cdc.gov/ToxProfiles/tp114.pdf media su 1 ora U.S: Department of health and human services - public health service Agency for toxic substances and disease registry , 2006 Toxicological Profile for hydrogen sulfide New York 14 µg/m3 (0,01 ppmv) http://www.atsdr.cdc.gov/ToxProfiles/tp114.pdf come media su 1 ora U.S: Department of health and human services - public health service Agency for toxic substances and disease registry , 2006 Toxicological Profile for hydrogen sulfide Wisconsin 116,2 µg/m3 (0,083 ppmv) http://www.atsdr.cdc.gov/ToxProfiles/tp114.pdf media su 24 ore U.S: Department of health and human services - public health service Agency for toxic substances and disease registry, 2006 Toxicological Profile for hydrogen sulfide Hawaii 35 µg/m3 (0,025 ppmv) http://hawaii.gov/health/environmental/air/cab/cabmaps/pdf/2007_ media su 1 ora aqbook.pdf IVHHN International Volcanic health hazard network Volcanic Gases and aerosols guidelines www.ivhhn.org/gas/guidelines.html 6 I fattori di conversione utilizzati per l’H2S in aria, (alla temperatura di 20 ° C e alla pressione di 101,3 kPa) sono i seguenti: 1 mg/m3= 0,71 ppm; 1ppm = 1,4 mg/m3 (CICAD53, 2003). G. Settimo, S. Brini, L. Turrio Baldassarri, A.M. De Martino, A. Lepore, F. Moricci
Tabella. 3. Valori guida o di riferimento per l’H2S in aria ambiente secondo l’OMS7 e in alcuni paesi extraeuropei. Paese/Istituzione Valore guida H2S Riferimento OMS 150 g/m3 (0,1065 ppmv) WHO air quality guidelines for Europe, 2nd edition, 2000. media giornaliera 7 g/m3 (0,00497 ppmv) media breve periodo (30 minuti) per evitare l’insorgenza di odore sgradevoli. 100 g/m3 (0,071 ppmv) Concentrazione tollerabile in Concise International Chemical Assessment Document aria per esposizione di breve (CICAD) 53 Hydrogen Sulfide: human health aspects periodo; WHO Geneva, 2003. 20 g/m3 (0,0142 ppmv) Concentrazione tollerabile in aria per esposizione di medio periodo Nuova Zelanda 7 g/m3 (0,00497 ppmv) media IVHHN International Volcanic health hazard network su 1 ora Volcanic Gases and aerosols guidelines www.ivhhn.org/gas/guidelines.html Arizona 63 g/m3 (0,045 ppmv) media http://www.atsdr.cdc.gov/ToxProfiles/tp114.pdf su 1 ora; U.S: Department of health and human services - public 37,8 g/m3 (0,027 ppmv) health service Agency for toxic substances and disease media giornaliera registry , 2006 “Toxicological Profile for hydrogen sulfide” USA Level of distinct Odor http://www.nap.edu/catalog.php?record_id=12018 National Research Awareness (LOA): Acute exposure guideline levels for selected airborne council of the 14 g/m3 (0,00994 ppmv) chemicals- Volume Committee on Acute Exposure National Academy Guideline Levels, Committee on Toxicology, Board on LOA concentrazione al di sopra Environmental Studies and Toxicology Division on Earth della quale è previsto che più della and Life Studies – National Research council of the metà della popolazione esposta National Academy possa percepire un odore distinto di H2S e circa il 10% della popolazione possa invece avvertire un odore forte. U.S. ATSDR MRL8 livelli di rischio minimo: http://www.atsdr.cdc.gov/ToxProfiles/tp114.pdf 98 g/m3 (0,07 ppmv) per U.S: Department of health and human services - public inalazione acuta; health service Agency for toxic substances and disease registry , 2006 Toxicological Profile for hydrogen sulfide 28 g/m3 (0,02 ppmv) per inalazione intermedia U.S. EPA RfC: http://www.atsdr.cdc.gov/ToxProfiles/tp114.pdf 2 g/m3 (0,00142 ppmv) per U.S: Department of health and human services - public inalazione cronica health service Agency for toxic substances and disease registry , 2006 Toxicological Profile for hydrogen sulfide 7 I fattori di conversione utilizzati per l’H2S in aria ambiente sono quelli presenti nel documento CICAD53, 2003, riferiti alla temperatura di 20 °C e alla pressione di 101,3 kPa: 1 mg/m3= 0,71 ppm; 1ppm = 1,4 mg/m3. 8 MRL stima dell’esposizione umana giornaliera a una sostanza pericolosa che è probabile che non mostri apprezzabile rischio sulla salute per effetti avversi non tumorali nel periodo di esposizione e secondo uno specifico percorso . G. Settimo, S. Brini, L. Turrio Baldassarri, A.M. De Martino, A. Lepore, F. Moricci
Tabella. 4. Valori guida per l’esposizione acuta all’H2S riportati dall’U.S.EPA9 EPA AEGL: Acute exposure guidelines levels Fonte: U.S: Department of health and human services - public health service Agency for toxic substances and disease registry , 2006 “Toxicological Profile for hydrogen sulfide” Quantità soglia: prevenzione sul rilascio accidentale di sostanze tossiche regolamentate Interim AEGL-1 è la concentrazione al di sopra della quale è previsto che la popolazione generale, compresi soggetti sensibili, possa avvertire notevole disagio, irritazione, o taluni effetti asintomatici non sensoriali. Tuttavia, gli effetti non sono invalidanti e sono transitorie e reversibili con la cessazione dell'esposizione. 10 minuti 1,05 mg/m3 (0,75 ppmv) 30 minuti 0,84 mg/m3 (0,60 ppmv) 60 minuti 0,714 mg/m3 (0,51 ppmv) 4 ore 0,504 mg/m3 (0,36 ppmv) 8 ore 0,462 mg/m3 (0,33 ppmv) Interim AEGL-2 è la concentrazione al di sopra della quale è previsto che la popolazione generale, comprese le persone sensibili, possa subire effetti, sulla salute, di lunga durata irreversibili o altri gravi effetti, o una capacità ridotta di fuggire. 10 minuti 57,4 mg/m3 (41 ppmv) 30 minuti 44,8 mg/m3 (32 ppmv) 60 minuti 37,8 mg/m3 (27 ppmv) 4 ore 28 mg/m3 (20 ppmv) 8 ore 23,8 mg/m3 (17 ppmv) Interim AEGL-3 è la concentrazione nell'aria al di sopra della quale si prevede che la popolazione generale, compresi i soggetti sensibili, possa sperimentare effetti negativi sulla salute pericolosi per la vita, o la morte 10 minuti 106,4 mg/m3 (76 ppmv) 30 minuti 82,6 mg/m3 (59 ppmv) 60 minuti 70 mg/m3 (50 ppmv) 4 ore 51,8 mg/m3 (37 ppmv) 8 ore 43,4 mg/m3 (31 ppmv) 9 I fattori di conversione utilizzati per l’H2S in aria ambiente sono quelli presenti nel documento CICAD53, 2003, riferiti alla temperatura di 20 °C e alla pressione di 101,3 kPa: 1 mg/m3= 0,71 ppm; 1ppm = 1,4 mg/m3. G. Settimo, S. Brini, L. Turrio Baldassarri, A.M. De Martino, A. Lepore, F. Moricci
Considerazioni Le fonti più qualificate per questo tipo di informazioni sono rappresentate nel presente lavoro, e pertanto consentono di avere un quadro di riferimento su quelli che sono i valori adottati normalmente negli ambienti indoor-residenziali per la CO2. In particolare il valore di concentrazione pari a 1.800 mg/m3 (1.000 ppmv), rappresenta un riferimento standard per diversi paesi della UE ed extra UE. Mentre per l’H2S le indicazioni dell’OMS possono essere un utile riferimento. Pertanto il valore di 150 µg/m3 come media giornaliera 24 ore, è stato indicato come valore di sicurezza rispetto alla concentrazione minima nell’aria a cui corrisponde un effetto dannoso per la salute. G. Settimo, S. Brini, L. Turrio Baldassarri, A.M. De Martino, A. Lepore, F. Moricci
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