"POSSO FIDARMI A VACCINARE MIA FIGLIA?" UNO STUDIO ETNOGRAFICO COMPARATO SULL'ESITAZIONE VERSO I VACCINI PER L'INFANZIA - Dipartimento di Culture ...

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"POSSO FIDARMI A VACCINARE MIA FIGLIA?" UNO STUDIO ETNOGRAFICO COMPARATO SULL'ESITAZIONE VERSO I VACCINI PER L'INFANZIA - Dipartimento di Culture ...
PROGETTO HORIZON 2020:
VAX TRUST: Addressing vaccine hesitancy in Europe
Responsabile progetto: Pia Vuolanto (Tampere University), Finlandia
[LA FIDUCIA NEI VACCINI:
uno studio sull’esitazione vaccinale in Europa]

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«POSSO FIDARMI A VACCINARE MIA FIGLIA?»
UNO STUDIO ETNOGRAFICO COMPARATO                                        5

SULL’ESITAZIONE VERSO I VACCINI PER
L’INFANZIA

Photo by Mufid Majnun on Unsplash

RESPONSABILE dello studio in 8 paesi europeo (WP4):
prof. Mario Cardano

RICERCATORI E RICERCATRICI:
dott. Luigi Gariglio, dott.sa Alice Scavarda e prof. Giuseppe Tipaldo
RESPONSABILE AMMINISTRATIVO: dott.sa Laura Caccamo
"POSSO FIDARMI A VACCINARE MIA FIGLIA?" UNO STUDIO ETNOGRAFICO COMPARATO SULL'ESITAZIONE VERSO I VACCINI PER L'INFANZIA - Dipartimento di Culture ...
1. IL   QUADRO D’INSIEME DELLO STUDIO

   Vax Trust è un progetto di ricerca finanziato dall’Unione Europea, nell’ambito
del programma Horizon 2020 (https://vax-trust.eu/). Lo studio si focalizza sui
vaccini per l’infanzia con l’intento di mettere a fuoco le ragioni dell’esitazione al
loro ricorso dei genitori e i dubbi e le perplessità dei professionisti della salute.
Ci si propone di studiare quell’insieme eterogeneo di disposizioni meno radicali
del rifiuto, proprio del movimento no vax, che includono il conformismo
riluttante, che limita il ricorso ai soli vaccini obbligatori, lo scetticismo e                        5
l’esitazione. In Italia, la quota dei genitori esitanti si attesta attorno al 16%, una
percentuale che, se conquistata per interno dalle sirene no vax, potrebbe
seriamente compromettere la copertura di gregge.
   L’intento dello studio non è esclusivamente accademico, ma si propone di
definire un insieme di raccomandazioni e d’interventi pensati per restituire
fiducia alle politiche vaccinali. La realizzazione dello studio vede coinvolta, oltre
all’Italia – rappresentata dalle Università di Torino e del Lazio meridionale
(Cassino) – le università e gli istituti di ricerca di altri sei Paesi: Finlandia,
capofila del progetto, Belgio, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca e Regno
Unito. L’eterogeneità dei Paesi accostati, tanto sul piano culturale, quanto su
quello normativo (tre con obbligo vaccinale e quattro senza) è tale da garantire
confronti particolarmente promettenti e utili alla definizione delle strategie
d’intervento di vasta portata.
   Nel suo insieme lo studio prevede un’analisi quantitativa sugli
atteggiamenti verso i vaccini della popolazione generale, basata su di una
meta-analisi degli studi pubblicati (Work Package 2); un’analisi dei discorsi sui
vaccini nei giornali e nei social media (Work Package 3); uno studio qualitativo –
più precisamente una team ethnography – con la quale ci si propone di
analizzare le relazioni fra genitori e professionisti sanitari (nei sette Paesi le
figure professionali sono diverse) e condurre un congruo numero di interviste
discorsive rivolte ai genitori e ai professionisti (Work Package 4) 1. I risultati del
progetto alimenteranno l’elaborazione e la sperimentazione di specifiche
strategie d’intervento dirette all’erosione dell’esitazione vaccinale, sviluppate
nei Work Package 5 e 6.
   Come noto, il tema delle vaccinazioni ha assunto un rilievo di primo piano
nell’agenda politica e mediatica a seguito dell’emergenza pandemica da COVID
19. È ragionevole ipotizzare una sorta di contagio – in chiave metaforica – fra i
due ordini di discorso qui richiamati, quello sui vaccini per l’infanzia e quello sui
vaccini per il COVID 19. Pertanto, benché progettato prima dell’emergenza
sanitaria, Vax Trust potrà ragionevolmente offrire indicazioni rilevanti sulle
politiche vaccinali in senso più ampio, attraverso l’esplorazione del territorio
delle culture della salute che insiste sui temi vaccinali.

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  In ciascuno dei sette Paesi coinvolti, verranno condotte 30 interviste a genitori esitanti
(possibilmente intervistando la coppia) e 30 interviste ai professionisti sanitari, per un totale di
420 interviste.
2. LO   STUDIO ETNOGRAFICO

   Lo studio qualitativo (Pope, Mays, 2000; Cardano 2020) assumerà la forma di
una team ethnography (Erikson, Stull 1988), che impegnerà i sette Paesi
coinvolti nell’osservazione in parallelo delle interazioni fra genitori e
professionisti della salute, focalizzando l’attenzione sui discorsi e le pratiche
relative ai vaccini per l’infanzia. Il lavoro sul campo verrà integrato con la
realizzazione di interviste discorsive ai genitori esitanti e ai professionisti
sanitari. In ciascun Paese l’attività osservativa verrà organizzata sulla base della          5
specifica configurazione delle politiche vaccinali locali.
   L’idea di fondo da cui muove lo studio, suffragata dalla letteratura pertinente,
individua nell’interazione con i professionisti sanitari il contesto nel quale si
costruisce o si decostruisce la fiducia nei confronti delle politiche vaccinali
(Yacub et al. 2014, 7). Nel contesto italiano, questa interazione prende forma in
due diversi contesti, negli ambulatori dei pediatri di libera scelta e nei Centri
vaccinali.
   Più in dettaglio, il disegno dello studio etnografico italiano prevede
l’osservazione dell’interazione fra genitori e pediatri di libera scelta in almeno
due (auspicabilmente quattro) ambulatori pediatrici dislocati nella città di
Torino. La letteratura sull’esitazione vaccinale, così come i risultati emersi dalla
meta-analisi condotta nell’ambito del progetto Vax Trust (work Package 2),
individuano fra i determinanti dell’esitazione vaccinale il livello di scolarità e
l’adesione a credenze religiose non egemoni nel nostro Paese. La scolarità si
lega all’esitazione vaccinale con una relazione non lineare: l’esitazione si mostra
fra le persone con bassa e medio-alta scolarità (Larson et al. 2018, De
Figueiredo et al. 2020, Hadjipanayis et al. 2020). L’adesione alle credenze
religiose non egemoni si lega, almeno nel nostro Paese, ai fenomeni migratori
(Ahmed et al. 2018, Larson et al. 2018, De Figueiredo et al. 2020, Dubé et al.
2013). Su questa base, ci si propone di puntare l’attenzione sugli ambulatori
pediatrici che operano in quartieri caratterizzati da mixité sul piano culturale e
su quello della posizione sociale. Sembrano rispondere a queste caratteristiche i
quartieri di Torino di San Salvario e Barrera di Milano2.
   Procederemo dapprima – ottenute le necessarie autorizzazioni –
all’osservazione delle visite pediatriche dei bambini nel primo e secondo mese,
con l’intento di cogliere nelle interazioni fra genitori e pediatri le espressioni di
dubbio sulla pratica vaccinale e i discorsi dei pediatri concepiti per fugare tali
dubbi. Ai genitori che nel corso di queste visite dovessero manifestare forme
embrionali o conclamate di esitazione verrà proposta la conduzione di
un’intervista discorsiva. Ogni due settimane – indicativamente – i pediatri
verranno coinvolti in un colloquio per discutere dei casi critici affrontati durante
le consultazioni.
   In parallelo ci proponiamo di condurre una serie di sedute osservative nel
Centro vaccinale della città (via Consolata), prestando particolare attenzione ai
colloqui che il personale sanitario conduce con i genitori esitanti, ma anche

2
  Per la scelta degli ambulatori, vorremmo poter contare sulle associazioni di pediatri che
operano sul territorio piemontese, cui verrà chiesto il patrocinio dello studio.
osservando le pratiche vaccinali ordinarie. In modo analogo a quanto progettato
per gli ambulatori pediatrici, ai genitori che dovessero manifestare forme
embrionali o conclamate di esitazione verrà proposta la conduzione di
un’intervista discorsiva. Un’intervista di feedback sulle situazioni critiche verrà
condotta anche con il personale sanitario del Centro vaccinale, con la cadenza
che l’attività sanitaria renderà possibile. Anche in questi casi le interviste
verranno proposte, fornendo ai candidati le informazioni pertinenti e il consueto
modulo di consenso informato.
   I genitori esitanti, cui proporre la realizzazione di un’intervista – coinvolgendo
preferibilmente entrambi i partner – verranno selezionati ricorrendo a un                         5
insieme composito di strategie di campionamento, che si aggiungeranno a
quelle legate all’osservazione dell’interazione fra genitori e personale sanitario
negli ambulatori pediatrici3. In prima istanza, si prenderà in esame la possibilità
di contare sulla segnalazione da parte dei Centri vaccinali dei nominativi di
persone che hanno rifiutato il vaccino o hanno differito l’inoculazione, sino a
configurare un ritardo. In seconda battuta si farà riferimento alle associazioni di
genitori caratterizzate da un orientamento critico nei confronti dei vaccini,
raggiungibili sui social media o su specifici forum. Potendo contare sulla
collaborazione di professionisti che operano nel settore delle medicine
complementari e alternative, si chiederà loro di indicare le famiglie cui proporre
la realizzazione delle interviste. Il campione verrà composto massimizzando, per
quanto possibile, l’eterogeneità per livello di scolarità e orientamento culturale.
A questo scopo, la designazione dei contatti, ad opera dei professionisti sanitari,
così come l’individuazione di interlocutori via social media e forum verrà
integrata con strategie di campionamento a valanga.
   I professionisti, segnatamente pediatri, igienisti e personale infermieristico,
verranno selezionati con l’intento di massimizzare – anche in questo caso –
l’eterogeneità per età, genere e orientamento clinico.

   Sul piano etico lo studio si ispirerà ai principi di protezione dei partecipanti, di
autonomia e confidenzialità. Rispetto al primo principio, di protezione, lo
studio verrà condotto ponendo in essere tutte le misure capaci di escludere –
per quanto possibile – ogni forma di danno per tutti i partecipanti allo studio, il
personale sanitario e i genitori, la cui dignità non dovrà essere lesa, così come
non dovrà essere compromesso il successo delle pratiche cliniche nei luoghi
oggetto di osservazione. In particolare, tutto il possibile verrà fatto per
proteggere i genitori e i professionisti abitati da dubbi o riserve sull’efficacia dei
vaccini, da ogni forma di stigmatizzazione. Il principio di autonomia si declina
qui nel riconoscimento ai partecipanti di decidere la misura nella quale
contribuire alla realizzazione dello studio, consentendo le attività di
osservazione e la realizzazione delle interviste loro rivolte. Questi aspetti
vengono di norma ricondotti alla nozione di consenso informato (Hammersley e
Traianou 2012; Quagliarello, Fin 2016), richiesto a tutte le persone – a vario
titolo – coinvolte nello studio. Il principio della confidenzialità verrà rispettato,
sia nelle comunicazioni informali nel corso dello studio, all’interno del gruppo di

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 Come indicato più sopra, ai genitori che mostreranno forme anche tenui di esitazione vaccinale
nel corso delle visite pediatriche verrà proposta la realizzazione di un’intervista discorsiva.
ricerca, sia nella fase conclusiva dello studio, con la pubblicazione dei risultati.
Gli ambulatori pediatrici verranno identificati con nomi di fantasia che non
consentiranno la loro identificazione. In modo analogo tutti i riferimenti ai
partecipanti – personale sanitario e genitori – verranno condotti attraverso il
ricorso a pseudonimi e, ove necessario per la tutela della dignità della persona,
con l’alterazione di alcuni dettagli (un uomo, ad esempio, può diventare nel
rapporto di ricerca, una donna; un giovane un vecchio e altro ancora). Ai tre
principi canonici richiamati più sopra, se ne aggiunge un quarto che riguarda la
restituzione ai partecipanti dei risultati dello studio (Gobo 2008). Sotto questo
profilo, il gruppo di ricerca si impegna a una presentazione pubblica dei risultati                         5
dello     e,   ove     richiesto,   a   fornire    una     consulenza   post-ricerca
sull’implementazione di buone pratiche.
   L’analisi dei materiali empirici acquisiti utilizzerà le procedure consuete di
analisi tematica e classificazione crociata tipiche della ricerca qualitativa
(Cardano 2011, 2020). I documenti sottoposti ad analisi, le note di campo e le
trascrizioni delle interviste discorsive, verranno conservati e analizzati nel
rispetto del principio della riservatezza. Dai file delle note di campo, prima della
loro archiviazione, verranno espunti tutti i riferimenti capaci di rendere
identificabile il luogo dell’osservazione. Come da prassi, tutte le interviste
verranno trascritte verbatim. Nei file contenenti le trascrizioni delle interviste
verranno espunti tutti i riferimenti personali agli intervistati per essere
identificate con un codice numerico. Verrà redatto un file che reca, per ciascun
codice, la corrispondenza con la persona intervistata. Questo file, contenente le
chiavi d’identificazione dei materiali empirici, verrà conservato – in una sola
copia – presso il computer del responsabile dell’unità torinese, sito nel
dipartimento di Culture Politica e Società, proteggendone con adeguate misure
l’accesso (password e simili).
  Lo studio si svolgerà nel periodo compreso fra novembre 2021 e maggio
2022, per proseguire poi con l’analisi dei materiali empirici e la scrittura dei
report per l’Unione Europea e per le riviste internazionali pertinenti. Per tutte le
fasi della ricerca, il contributo delle associazioni e dei professionisti sanitari sarà
particolarmente apprezzato e, ove possibile, riconosciuto nelle pubblicazioni
scientifiche che seguiranno.

RIFERIMENTI

Ahmed, A., Lee, K. S., Bukhsh, A., Al-Worafi, Y. M., Sarker, M. M. R., Ming, L. C., & Khan, T. M. (2018).
Outbreak of vaccine-preventable diseases in Muslim majority countries. Journal of infection and public
health, 11(2), 153-155.

Cardano M.
2011 La ricerca qualitativa, Bologna, il Mulino.

2020 Argomenti per la ricerca qualitativa. Disegno, analisi, scrittura, Bologna, il Mulino (traduzione
dell’edizione inglese Defending Qualitative Research, Design, Analysis, and Textualization, Abingdon and
New York, Routledge).
de Figueiredo, A., Simas, C., Karafillakis, E., Paterson, P., & Larson, H. J. (2020). Mapping global trends in
vaccine confidence and investigating barriers to vaccine uptake: a large-scale retrospective temporal
modelling study. The Lancet, 396(10255), 898-908.

Dubé, E., Laberge, C., Guay, M., Bramadat, P., Roy, R., & Bettinger, J. A. (2013). Vaccine hesitancy: an
overview. Human vaccines & immunotherapeutics, 9(8), 1763-1773.

Erikson K., Stull D.
1988 Doing Teamm Ethnography. Warnings and Advice, London, Sage.

Gobo G.
2008 Doing Ethnography, London, Sage.
                                                                                                                  5
Hadjipanayis, A., van Esso, D., Del Torso, S., Dornbusch, H. J., Michailidou, K., Minicuci, N., ... & Grossman,
Z. (2020). Vaccine confidence among parents: Large scale study in eighteen European countries. Vaccine,
38(6), 1505-1512.

Hammersley M.,Traianou A.
2012 Ethics in Qualitative Research, London, Sage.

Larson, H., de Figueiredo, A., Karafillakis, E., & Rawal, M. (2018). State of vaccine confidence in the EU
2018. Luxembourg: Publications Office of the European Union, 10, 241099.

Pope C., Mays N.
2000 Qualitative Research in Health Care. Second Edition, London, BMJbook.

Quagliarello C, Fin C.
2016 Il consenso informato in ambito medico. Un’indagine antropologica e giuridica, Bologna, il Mulino.

Yaqub, O., Castle-Clarke, S., Sevdalis, N., & Chataway, J. (2014). Attitudes to vaccination: a critical review.
Social science & medicine, 112, 1-11.
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