Position Paper del WWF sul Vertice G8/G20 2010 in - CANADA

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Giugno 2010

Position Paper del WWF sul Vertice G8/G20 2010 in
CANADA

G8: 25-
    25-26 giugno, Muskoka
G20: 26-
     26-27 giugno, Toronto
I negoziati delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico a Copenaghen hanno visto una
partecipazione senza precedenti di Capi di Stato e di Governo, riuniti nel tentativo di produrre un
accordo globale per affrontare il cambiamento climatico. Alla luce dell’insoddisfacente risultato, è
chiaro che molto rimane da fare, poiché i leader del mondo devono rispondere all’appello di milioni di
persone che avevano chiesto un migliore e maggiore impulso rispetto a quello visto a Copenaghen.

I vertici G8 e G20, che avranno luogo in Canada a giugno 2010, e l’altro vertice G20 di quest’anno, che
si svolgerà in Sud Corea a novembre 2010, rappresentano le più importanti occasioni per i leader del
mondo per confermare i loro impegni e risolvere le questioni che hanno impedito di giungere a un
risultato soddisfacente a Copenaghen. Questi vertici delle economie leader a livello mondiale devono
inviare segnali chiari rispetto alla volontà di alimentare nuovamente lo slancio per arrivare a un
accordo sul clima davvero complessivo.

La Convenzione Quadro delle Nazioni Unire sui Cambiamenti Climatici (UN Framework Convention
on Climate Change – UNFCCC) rimane l’arena centrale per le decisioni internazionali in materia. Ma
continua a essere necessario che occasioni quali il G8 e il G20 vengano sfruttate al meglio per
contribuire a trovare una risposta globale. Questi vertici possono fornire la spinta significativa e
necessaria al processo negoziale, inviando segnali di transizione verso un’economia a basso consumo
di carbonio e di finanziamenti per contrastare il cambiamento climatico, in modo da permettere ai
prossimi lavori della Convenzione di operare con maggior efficienza ed efficacia. Il G8 in particolare
offre un’opportunità ai Paesi sviluppati di dimostrare che hanno accettato la loro responsabilità e
intendono mantenere l’impegno a intraprendere azioni decisive e ambiziose contro il cambiamento
climatico, in modo di rinsaldare anche la fiducia con i Paesi in via di sviluppo e permettere di
raggiungere un accordo sul clima attraverso i negoziati delle Nazioni Unite.

Il WWF sostiene la necessità di perseguire gli obiettivi di finanza per il clima ed economia a basso
consumo di carbonio, così da influenzare positivamente dal processo UNFCCC. Il WWF chiede che
Canada e Sud Corea mostrino la necessaria leadership ai Paesi ospiti, e mettano il cambiamento

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climatico –in particolare l’economia a basso consumo di carbonio e i finanziamenti per la mitigazione e
l’adattamento- tra le più alte priorità nelle agende G8 e G20.

Principali richieste del WWF agli Stati membri del G8 e del G20

Ambizioni in materia di cambiamento climatico
Il G8 e il G20 devono riaffermare il loro impegno, assunto durante il G8 2009 dell’Aquila e a
Copenaghen, per limitare la crescita delle temperature globali a 2°C, e devono al tempo stesso
riconoscere che la sopravvivenza degli Stati in via di sviluppo delle piccole isole e di altri Paesi
vulnerabili richiederà un rafforzamento dell’obiettivo di lungo termine a 1,5°C. Inoltre il G8 e il G20
devono riconoscere che gli attuali impegni individuati dall’accordo di Copenaghen non sono in linea
con l’obiettivo di 2°C, ma piuttosto condurrebbero il mondo a un aumento di 3-4°C. Per colmare il
divario tra ambizione e realtà, i Paesi sviluppati hanno quindi bisogno di aumentar in modo
significativo i loro impegni di riduzione delle emissioni.

Richieste WWF:
   1. Il cambiamento climatico deve occupare un posto di rilievo nelle conclusioni del G8 e del G20.
   2. I Paesi del G20 devono riaffermare l’impegno, contenuto anche nell’ambito dell’Accordo di
       Copenaghen, a contenere il riscaldamento entro i 2°C, sottolineando al contempo che tale
       obiettivo deve essere al più presto riformulato su un limite di 1,5°C.
   3. I Paesi sviluppati devono impegnarsi a colmare il divario tra gli attuali impegni per la
       riduzione delle emissioni e i 2°C di riferimento del G8 e a Copenaghen.

   Indicatori:

   •   Inclusione, nel comunicato del G8, di un impegno dei Paesi industrializzati a ridurre le
       emissioni del 25-40% rispetto i livelli del 1990 entro il 2020, e di almeno l’80-95% entro il
       2050.
   •   Consapevolezza che gli impegni di riduzione delle emissioni dei governi sono insufficienti a
       contenere il riscaldamento globale al di sotto dei livelli di pericolo e che questo tema deve
       essere affrontato sotto l’egida dell’UNFCCC
   •   Riaffermazione l’ impegno, assunto durante il vertice G8 2009 e a Copenaghen, di contenere la
       crescita delle temperature globali entro i 2°C, consapevoli che la sopravvivenza dei Paesi più
       vulnerabili e delle piccole isole richiederà un rafforzamento dell’obiettivo di lungo termine a
       1,5°C.

Economia a basso consumo di carbonio

Nell’interesse di sostenere la ripresa dell’economia globale e di stimolare la nascita di nuovi posti di
lavoro, il G8 e il G20 devono fare chiaro riferimento alla necessità di una transizione verso
un’economia a basso consumo di carbonio. Devono anche iniziare un processo che pianifichi
dettagliatamente le politiche di trasformazione necessarie per attuare i percorsi di riduzione delle
emissioni fino al 2050; questo per dimostrare serietà nell’affrontare il cambiamento climatico,
contribuendo al tempo stesso a un equo sviluppo economico.

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Le richieste del WWF:
    1. I Paesi del G8 e del G20 devono impegnarsi a sviluppare un ambizioso “Zero Carbon Action
        Plan” (Paesi industralizzati) o “Low Carbon Action Plan” (Paesi in via di sviluppo)
        pianificando le politiche di trasformazione e i percorsi di riduzione delle emissioni fino al 2050.
    2. I Paesi del G20 devono produrre un piano e delle scadenze per l’eliminazione dei sussidi ai
        combustibili fossili, come stabilito a Pittsbutgh nel 2009, ed esplorare modi per convertire
        questi sussidi in soluzioni per lo sviluppo delle energie rinnovabili e l’efficienza energetica, la
        riduzione dei consumi e la piena sicurezza energetica.

Indicatori:

   •   I Paesi del G8 e del G20 si impegnino a preparare piani adeguati al concetto di Zero/ Low
       Carbon Action Plans nell’ambito del processo UNFCCC, evidenziando percorsi di riduzione
       delle emissioni di ampio raggio coerenti con le indicazioni scientifiche di limitare l’aumento
       della temperature entro i 2°C/1,5°C.
   •   I Paesi del G20 consegnino piani e tempistica dell’eliminazione di sussidi ai combustibili
       fossili.

Finanza per il Clima e Sussidi ai Combustibili Fossili.

L’Accordo di Copenaghen contiene un impegno da parte dei Paesi sviluppati a “fornire risorse nuove
e addizionali, compresa la lotta alla deforestazione e i finanziamenti tramite le istituzioni
internazionali, raggiungendo i 30 md di dollari nel periodo 2010-2012, con un’allocazione equilibrata
tra adattamento e mitigazione”. I Paesi del G8 devono dimostrare come adempiranno a questo
impegno iniziale, includendo un pieno raggiungimento delle urgenti necessità di adattamento indicate
dai Paesi meno sviluppati. Queste risorse devono essere addizionali rispetto agli Aiuti allo Sviluppo
(Official Development Assistance –ODA) già dovuti. I vertici G20 in Canada e Corea devono anche
contribuire a porre le fondamenta per un adeguato ed equo fondo globale per il clima post 2012.
A Copenaghen i governi più rilevanti hanno fissato l’obiettivo di mettere a disposizione 100 miliardi di
dollari da fonti nuove per sostenere l’azione contro il cambiamento climatico nei Paesi in via di
sviluppo e di conseguenza è stato istituito un High Level Panel sulla finanza innovativa, l’Advisory
Group on Climate Finance (AGF). È necessario sottolineare che i finanziamenti devono essere
pubblici, con utilizzo di fondi privati addizionali, e che l’ammontare dei finanziamenti è considerato
inadeguato da molte Organizzazioni non Governative, così come da alcuni economisti quale ad
esempio Lord Stern. Nel candidarsi all’AGF, di cui ora è membro, Stern ha evidenziato che un
finanziamento di 200 miliardi di dollari l’anno sarebbe una cifra più realistica per il raggiungimento
degli obiettivi.

Promettenti fonti innovative di finanziamento potrebbero includere tasse sulle banche, tasse sulla
transazioni finanziarie, fondi provenienti dai settori aereo o marittimo, lo spostamento dei sussidi oggi
destinati ai combustibili fossili, uno speciale diritto di estrazione (come proposto dal Fondo Monetario

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Internazionale), la vendita all’asta di unità di emissioni con il sistema cap&trade, e carbon tax. In tempi
di mancanza di fondi e tagli alle spese dei Governi, queste soluzioni rappresentano l’unico modo di
essere ragionevolmente sicuri che i finanziamenti necessari saranno disponibili. Inoltre, questo è il
modo più ovvio per assicurare l’addizionalità rispetto agli ODA, così che i finanziamenti per il clima
non siano presi da quanto già promesso ai più poveri del mondo.

I Paesi sviluppati dovrebbero assumere questi impegni in coerenza con il principio di responsabilità
comune, ma differenziata sancito dalla UNFCCC.

Il tema dei sussidi ai combustibili fossili è già nell’agenda del G20, in seguito alla decisione presa a
Pittsburgh: allora si decise che i Paesi G20 riferissero al vertice del 2010 in merito ai piani e alle time-
line per eliminare i sussidi ai combustibili fossili. Questo è l’unico impegno tangibile e di rilevanza
diretta per il cambiamento climatico e l’economia a basso consumo di carbone preso durante il G20, e
deve rimanere in evidenza nell’agenda.

I piani di eliminazione graduale e le time-line devono includere una contabilità dei sussidi alla
produzione così come di quelli ai consumi, e devono raccomandare che i combustibili fossili siano
progressivamente eliminati in coerenza con la responsabilità comune ma differenziata sancita
nell’ambito della UNFCCC. In molti casi i sussidi devono essere ridiretti alle energie rinnovabili e
all’efficienza energetica, allo scopo di permettere un passaggio a uno sviluppo e basso consumo di
carbonio e mantenere l’accesso all’energia per i più poveri.

Richieste del WWF:
   1. I Paesi sviluppati devono confermare suffucienti fonti di finanziamento per il fast-track
       financing che deve ammontare a 30 milardi di dollari nel periodo 2010-12
   2. Devono inoltre confermare l’impegno a chiudere le decisioni sulle risorse e la struttura dei
       finanziamenti per il clima nella COP 16 in Messico
   3. Devono infine identificare fonti innovative di finanziamento per alimentare il processo
       UNFCCC della COP 16 (che determinerà l’esito della governance).

   Indicatori:

   •   L’annuncio da parte dei Paesi sviluppati della percentuale di finanziamenti a breve termine per
       il clima prima del G8.
   •   Il riferimento agli impegni di breve e lungo termine nel comunicato finale del G8 e del G20.
   •   Inclusione della formula “il finanziamento e la struttura dei fondi per il clima sarà risolto entro
       la COP16” nel comunicato di chiusura del G20.

    Impegno della Società Civile

Il G8 per tradizione si confronta con la società civile attraverso il dialogo, i forum che precedono i
vertici e consentendo l’accreditamento dei media per permettere l’accesso ai membri della stampa

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durante gli incontri. Allo scopo di garantire trasparenza e controllo delle sue procedure e decisioni, il
WWF si aspetta che il G20 seguirà questa tradizione dal momento che si avvia a diventare la massima
arena per i dibattiti economici.

Richieste del WWF:

 1. Impegno con la società civile ospitando sia al G8 che al G20 dei momenti per il Civil Society
    Dialogues e garantendo pieno accesso all’accreditamento dei media durante i vertici.

Responsabilità

Esiste un gruppo di lavoro di alto profilo sulla accountability (verifica di mantenimento degli impegni)
come risultato del comunicato del G8 del 2009. Ha il compito di sviluppare rapporti di valutazione che
devono essere sottoposti all’attenzione del G8 2010. Il WWF anticipa che uno di questi rapporti
illustrerà l’ottemperanza da parte dei Paesi del G8 rispetto ai loro impegni pregressi in materia di
cambiamento climatico e svilupperà lo stesso sistema di accountability per il G20.

Il WWF si auspica che questo rapporto di valutazione vada ad aggiungersi a quelli pianificati, e
incoraggia il medesimo sistema di accountability per il G20.

Contatti WWF in Canada :

Kim Carstensen, Leader, Global Climate Initiative WWF International ; Email: k.carstensen@wwf.dk
Mobile: +45 4034 3635

Kathrin Gutmann, Head of Policy, Global Climate Initiative WWF International ; E mail:
kathrin.gutmann@wwf.de Mobile: +49 (0)151 1885 4928

Contatto WWF in Italia:

Mariagrazia Midulla (da Roma), Responsabile Clima ed Energia WWF Italia ; Email:
m.midulla@wwf.it . Cellulare: +393298316415

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