Autorizzazione Integrata Ambientale - Case history Chemia S.p.A - Attuazione e metodi di rilevamento - Gli Uffici ...

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Università di Ferrara – Europa ed
                                            Ambiente

                Autorizzazione Integrata
                      Ambientale
                  Case history Chemia S.p.A. –
               Attuazione e metodi di rilevamento

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Chemia S.p.A. – Caratteristiche del sito

       Chemia è una società privata, indipendente, che lavora nel settore della
       chimica fine e degli agrochimici fin dal 1962. La produzione avviene in due
       stabilimenti, il principale è situato nell’area industriale di S.Agostino
       (Ferrara), l’altro nell’area industriale di Gorizia.

       Chemia si è specializzata nella produzione di agrochimici di tutte le
       classi tossicologiche, e in una linea di prodotti orientati alla agricoltura
       biologica.
       Chemia è presente sul mercato con prodotti di marchio proprio e vengono
       formulati fitofarmaci anche per conto terzi.

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Chemia S.p.A. – Caratteristiche del sito

       Lo stabilimento di Dosso si trova a circa 2.500 m a SUD-OVEST
       dal capoluogo Sant’Agostino e copre un’area totale di circa 30.000
       m2 dei quali 8000 sono coperti e 1500 riguardano i piazzali e le
       altre aree di servizio.

       L’impianto di produzione di fitosanitari Chemia SpA di Dosso,
       frazione di S.Agostino (FE) è soggetto alla disciplina relativa alla
       prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento (IPPC) in
       quanto ricompresso nelle categorie di attività elencate nel D.Lgs.
       59/2005 in allegato I, punto 4.4 Impianti chimici per la
       fabbricazione di prodotti di base fitosanitari e di biocidi.

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Chemia S.p.A. – Il ciclo produttivo

       Fungicidi, insetticidi, diserbanti vengono formulati sotto forma di polveri
       bagnabili, polveri secche, concentrati emulsionabili, soluzioni acquose,
       sospensioni concentrate, microemulsioni, micro-macro granulari e
       microincapsulati dispersi in acqua.

       Agli agrofarmaci si aggiunge una linea di prodotti per la nutrizione.

       E’ stata di recente ottenuta l’autorizzazione alla produzione di presidi
       medico chirurgici (biocidi per uso domestico e civile).

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Chemia S.p.A. – Il ciclo produttivo

       La produzione avviene principalmente per batch, in linee dedicate per
       tipologia di prodotto.

       In ogni linea vengono prodotti diversi presidi di simile tipologia.
       Turnover: >100 prodotti/anno nello stabilimento di Dosso.

       Le linee produttive degli insetticidi e dei fungicidi sono fisicamente
       separate dalle linee dei diserbanti.

       Unità Produttive: U1 (polveri), U2 (polveri), U3 (liquidi solvente), U4
       (granulari), U6 (sintesi, liquidi), U7 (liquidi acquosi), Gorizia (nutrizionali)

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Chemia S.p.A. – Il ciclo produttivo

      Presidi in polvere – Reparti U1 e U2
         Principio Attivo
         Coformulanti                              Carico delle materie prime
         Inerti in polvere

                                                   Fase di Premiscelazione

                                                         Macinazione

                                                        Micronizzazione

                                                      Stoccaggio in silos

                                                                                Polveri bagnabili e
                                                       Confezionamento          secche in confezioni
                                                                                da 200 g a 20 kg
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Chemia S.p.A. – Il ciclo produttivo

      Presidi base solvente – Reparto U3

                                                   Travaso del solvente da
                                                          cisterna

                       Principio
                       Attivo                             Fase di
                       Coformulanti                     Miscelazione

                       Solvente                     Completamento della
                                                         formula

                                                                             Concentrati
                                                      Confezionamento        emulsionabili
                                                                             in confezioni
                                                                             da 250 ml,
                                                                             500 ml,1 l, 5l
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Chemia S.p.A. – Il ciclo produttivo

      Presidi in pasta acquosa – Reparti U3 e U7

         Principio Attivo
         Coformulanti                               Carico delle materie prime
         Acqua

                                                     Fase di Premiscelazione

                                                          Macinazione

         Coformulanti
                                                   Completamento della formula
         Acqua

                                                                                 Paste acquose
                                                                                 disperdibili in
                                                        Confezionamento
                                                                                 confezioni da 250
                                                                                 ml, 500 ml,1 l, 5l, 10
                                                                                 l, 20 l
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Chemia S.p.A. – Il ciclo produttivo

      Presidi Microincapsulati – Reparto U3

                         Principio                 Carica delle materie
                         Attivo                           prime

                         Disperdenti                     Fase di
                         Reagenti                  Microincapsulazione

                         Coformulanti              Completamento della
                         Acqua                          formula

                                                                          Liquidi
                                                                          sospensione
                                                                          di
                                                    Confezionamento
                                                                          microcapsule
                                                                          in confezioni
                                                                          da 250 ml,
                                                                          500 ml,1 l, 5l
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Chemia S.p.A. – Il ciclo produttivo

      Presidi in granuli – Reparto U4

                            Principio
                            Attivo                    Carico delle
                            Inerti in                materie prime
                            granuli

                            Coformulanti               Fase di
                                                     Granulazione

                                                   Stoccaggio in silos

                                                                         Presidi in
                                                   Confezionamento       granuli in
                                                                         confezioni da
                                                                         5, 10, 20 kg

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Rischi di incidente rilevante connessi alla
                      attività produttiva
             La Società ha presentato la notifica prescritta dall’art.6 del
     x
             D.Lgs.334/99
             La Soc. ha presentato Rapporto di Sicurezza ai sensi del art.8
     x
             del D.Lgs.334/99
             La Società ha presentato la relazione di cui all’art.5 comma 4 del
     x
             D.Lgs.334/99

         Natura dei rischi di incidenti rilevanti

         •   Incendio magazzino da Principio attivo (Mancozeb)
         •   Esplosione di polvere in reparto da Principio attivo
         •   Incendio di pozza da Solvente (Xilolo)

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Chemia S.p.A. – I Sistemi di Gestione

          Chemia è certificata secondo le norme volontarie ISO 9001 e ISO
          14001.

          Il Sistema di Gestione della Sicurezza integra la parte del sistema
          di gestione generale dello Stabilimento.
          Il SGS contiene le azioni necessarie per assicurare una corretta
          gestione della sicurezza nelle varie fasi dell’attività produttiva in
          funzione della tipologie e caratteristiche dei rischi di incidente
          rilevante individuate nello stabilimento.
          L’adozione del Sistema di Gestione della Sicurezza è obbligatoria
          per insediamenti industriali a rischio di incidente Rilevante (Art. 8,
          D.Lgs.334/99).

          L’adozione di sistemi di gestione ambientale certificati (ISO14001 /EMAS) e di un
          sistema di gestione della sicurezza atto a minimizzare i rischi di incidente rilevante è
          BAT.

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Chemia S.p.A. – L’istanza di AIA

              I dati riportati nella documentazione (Relazione Tecnica,
         modulistica) fanno riferimento, per la parte di impianto esistente,
         all’anno solare 2004, quale anno precedente alla presentazione della
         domanda (punto 3.7 della Guida). In alcuni casi, segnalandolo, si fa
         riferimento a periodi diversi in funzione della disponibilità di dati.

             La relazione è accompagnata dalla modulistica IPPC (Schede), di
         cui al D.G.R. 2411/2004, compilata secondo le indicazione della Guida,
         per quanto applicabile all’impianto in esame, e da allegati grafici o
         documentali.

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Chemia S.p.A. – L’istanza di AIA

                 La Relazione tecnica è articolata in paragrafi, dedicati
                 all’approfondimento dei seguenti aspetti:

         ?       Quadro programmatico ed ambientale
         ?       Analisi dell’impianto
         ?       Valutazione integrata dell’inquinamento e dei consumi
                 energetici
         ?       Valutazione del posizionamento dell’impianto rispetto alle Migliori
                 Tecniche Disponibili (BAT)
         ?       Interventi per adeguare l’impianto alle Migliori Tecniche
                 Disponibili (BAT)
         ?       Piano di controllo dell’impianto
         ?       Proposta di progetto per la dismissione e ripristino del sito

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Interazioni con l’ambiente:

     Consumi energetici

     •    Consumo di Energia elettrica per funzionamento di motori elettrici
          relativi a pompe, mulini, coclee ed in generale ad apparati meccanici
     •    Consumo di Gasolio per riscaldamento
     •    Consumo di GPL per produzione di calore industriale

     Prelievi idrici

     •    Approvvigionamento idrico dalla rete acquedottistica comunale, per
          quanto riguarda gli usi igienici
     •    Approvvigionamento idrico da un pozzo artesiano, per quanto
          riguarda le acque utilizzate per il raffreddamento, l’anti-incendio e nei
          prodotti

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Interazioni con l’ambiente:

     Emissioni in atmosfera
     •    5 emissioni da linee produttive contenenti materiale particellare e
          principio attivo
     •    6 emissioni da caldaie a gasolio (ridotte a 2 da gennaio 2006)
     •    Altre emissioni (polmonazioni, sfiati silos)
          Le emissioni delle linee produttive ove applicabile vengono pre-trattate
          con filtri a maniche per abbattere il materia pulverulento e
          successivamente con scrubber alla cui acqua di abbattimento viene
          addizionata acqua ossigenata per neutralizzare i principi attivi. Il
          rendimento di abbattimento è molto elevato.
          Le emissioni da gasolio vengono tenute sotto controllo tramite le analisi
          dei fumi e del rendimento di combustione.

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Interazioni con l’ambiente:

        Scarichi Idrici
        •    Scarico di acque meteoriche
        •    Scarico di acque da usi civili
        •    Scarico di acque di raffreddamento
        Altre caratteristiche dello scarico:
        • L’impianto non scarica acque di processo o di lavaggio di alcun tipo.
        • Le acque da usi civili vengono pre-trattate in fosse settiche.
        • La superficie dello stabilimento è impermeabilizzata e cordolata in
            maniera da evitare contaminazioni del suolo.
        • Lo scarico avviene in acque superficiali, ovvero in un fosso che funge
            da collettore del Canale Angelino.
        • In caso di incidente (es: incendio) lo scarico è intercettabile e
            convogliabile in una vasca di sicurezza.

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Interazioni con l’ambiente:

     Rumore da:
     •    compressori
     •    impianti di riscaldamento
     •    i miscelatori presenti in quasi tutte le linee produttive
     •    scrubber che realizzano il trattamento delle emissioni in atmosfera
          Dato il posizionamento di questi impianti (eccetto gli scrubber)
          all’interno di edifici e in base a rilievi fonometrici si ritiene come l’attività
          di Chemia Spa nello stabilimento di Dosso non comporti un significativo
          innalzamento dei livelli sonori.

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Interazioni con l’ambiente:

     Rifiuti - produzione di:
     •    Imballi in carta e cartone
     •    Imballi contaminati da antiparassitari
     •    Imballaggi metallici
     •    Imballaggi in plastica
     •    Imballaggi in più materiali
     •    Tensioattivi
     •    Altri solventi e miscele di solventi
     •    Imballaggi in legno
     •    Rifiuti organici
     •    Materiali da costruzione

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Documenti di riferimento per le BAT
                   dell’impianto Chemia
            Documento                      Data e stato del documento        Note e codice attribuito

                                Documenti di riferimento settoriali (verticali)

Draft Reference Document on               Final Draft settembre 2005     Codice: E/OFC
Best Available Techniques on
Organic Fine Chemicals

                               Documenti di riferimento generali (orizzontali)

Linee guida generali                      Allegato I del DM 31/01/2005   Codice: I/DM-LGG

Reference Document on Best                Adottato (febbraio 2003)       Codice: E/CWW
Available Techniques in
Common Waste Water and
Waste Treatment / Management
in the Chemical Sector
Reference Document on Best                Finalised BRef (gennaio        Codice: E/ESB
Available Techniques on                   2005)
Emissions from Storage

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Criteri di analisi delle BAT
      N                   Criterio                 Punt.   Criterio per assegnazione punteggio

      1      Grado di rispondenza                  2       La tecnica adottata nell’impianto non è adeguata alla BAT
             dell’impianto alla BAT                        La tecnica adottata nell’impianto è parzialmente adeguata alla BAT
                                                   1
                                                   0       La tecnica adottata nell’impianto è adeguata alla BAT

      2      Fattibilità tecnica della BAT         2       La tecnica è applicabile all’impianto.
             nell’impianto in oggetto                      La tecnica proposta è parzialmente applicabile.
                                                   1
                                                   0       La tecnica non è applicabile.

      3      Benefici ambientali                   2       La tecnica porterà sicuramente ad un beneficio ambientale e non comporta
             complessivi                                   altri impatti ambientali

             in relazione agli impatti             1       L’entità del beneficio ambientale è incerta oppure
             ambientali dell’impianto in                   potrebbero derivarne altri impatti ambientali di entità pari o minore rispetto a
             oggetto e al miglioramento                    quelli mitigati con questa tecnica oppure il beneficio ambientale è
                                                           sicuramente poco significativo
             ottenibile con la BAT analizzata
                                                   0       La tecnica non porta alcun beneficio ambientale oppure
                                                           potrebbero derivarne altri impatti ambientali di entità maggiore rispetto a
                                                           quelli mitigati con questa tecnica

      4      Rapporto costi benefici,              2       La tecnica ha rapporto “costi/benefici ambientali” favorevole e il suo costo
             valutato tenendo conto dei                    risulta accettabile.
             benefici ambientali di cui il         1       La tecnica ha un rapporto “costi/benefici ambientali” incerto oppure
             criterio precedente e il costo di             la tecnica ha un costo accettabile solo per alcune installazioni/impianti
             applicazione della BAT                        La tecnica ha un rapporto “costi/benefici ambientali” sfavorevole oppure
                                                   0
             all’impianto in oggetto                       la tecnica ha un costo non accettabile.

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Interventi per adeguare l’impianto alle
       Migliori Tecniche Disponibili (BAT)

           Punteggio                       Azione

           8-7                             Azioni di miglioramento con
                                           priorità alta
           6-5                             Azioni di miglioramento con
                                           priorità bassa
           4                               Azioni di miglioramento da
                                           valutarsi caso per caso

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Piano di controllo – metodi di
                          rilevamento
Oggetto del piano di controllo

• Materie prime e prodotti

• Risorse energetiche e naturali (acqua, en. elettrica, gas naturale)

• Emissioni nell’ambiente (atmosferiche, idriche, rifiuti)

• Conservazione dei manufatti (asfaltatura superficie esterna)

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Piano di controllo – metodi di
                          rilevamento

     Il piano di controllo è proposto in forma tabellare e considera queste
         voci:
     • l’oggetto del controllo (es: “scarico idrico”)
     • il parametro controllato (es: “BOD”)
     • l’unità di misura (es: “mg/l”)
     • il metodo di controllo (es: “campionamento e analisi”)
     • l’esecutore del controllo (es: “laboratorio specializzato”)
     • l’eventuale elaborazione successiva dei dati (es: “valutazione del
         trend degli ultimi anni”)
     • la scadenza o frequenza entro cui viene effettuato il controllo (es:
         “frequenza annuale”)

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Piano di controllo – metodi di
                          rilevamento
Lo stabilimento è dotato di un sistema di gestione certificato secondo lo
standard ISO 14001, e quindi le attività di controllo sopra elencate
rientrano anche nelle procedure di Sorveglianza e Misurazione.

La Qualità del dato si deve a :
- Metodo standard di misura, dove codificati
- Strumenti Certificati
- Personale qualificato
- Laboratori Accreditati

I risultati dei controlli sono sempre registrati.
Queste attività subiscono verifiche sia interne che da parte di un ente di
certificazione.

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Autorizzazioni settoriali (regime transitorio)

Ai sensi dell’art. 17 comma 5 del D.lgs 59/05 una
autorizzazione settoriale in scadenza durante il periodo di
istruttoria sulla domanda può intendersi automaticamente
prorogata fino al rilascio dell’AIA.

Il gestore dovrà evidenziare le autorizzazioni settoriali per
le quali è prevista la scadenza durante il periodo previsto
per il rilascio dell’AIA .

Durante il periodo del procedimento di rilascio dell’AIA,
l’impianto è gestito e controllato sulla base delle
autorizzazioni settoriali.
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Organismi coinvolti nell’A.I.A.

                                      6 XSSRUWR
                                       WHFQLFR

                                                                                                 $ XWRUL] ] D] LRQH
                                                                                                    ,QWHJUDW   D
                                                                                                   $ P ELHQW  DO H

                                                                        ,VW
                                                                          $ ,$
                                                                          DQ] D
                                                                        ,VW
                                                                          $ ,$
                                                                          DQ] D

                                                  6XSSRUWR
                                                   W
                                                   HFQLFR

                                                             3 5 2 9 ,1 & ,$ ' , ) ( 5 5 $ 5 $

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Cronologia

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Tesi MaSTeM 2006

“Implementazione del sistema di gestione
ambientale di uno stabilimento a rischio di
incidente rilevante”

Studente: Ing. Lorenzo Carara

                                                       Tutor Industriale: Dr. Marco Pusinanti
                                                   Tutor Accademico: Prof. Francesco Dondi

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