Autorizzazione Integrata Ambientale - Case history Chemia S.p.A - Attuazione e metodi di rilevamento - Gli Uffici ...
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Università di Ferrara – Europa ed Ambiente Autorizzazione Integrata Ambientale Case history Chemia S.p.A. – Attuazione e metodi di rilevamento Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 1
Chemia S.p.A. – Caratteristiche del sito Chemia è una società privata, indipendente, che lavora nel settore della chimica fine e degli agrochimici fin dal 1962. La produzione avviene in due stabilimenti, il principale è situato nell’area industriale di S.Agostino (Ferrara), l’altro nell’area industriale di Gorizia. Chemia si è specializzata nella produzione di agrochimici di tutte le classi tossicologiche, e in una linea di prodotti orientati alla agricoltura biologica. Chemia è presente sul mercato con prodotti di marchio proprio e vengono formulati fitofarmaci anche per conto terzi. Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 2
Chemia S.p.A. – Caratteristiche del sito Lo stabilimento di Dosso si trova a circa 2.500 m a SUD-OVEST dal capoluogo Sant’Agostino e copre un’area totale di circa 30.000 m2 dei quali 8000 sono coperti e 1500 riguardano i piazzali e le altre aree di servizio. L’impianto di produzione di fitosanitari Chemia SpA di Dosso, frazione di S.Agostino (FE) è soggetto alla disciplina relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento (IPPC) in quanto ricompresso nelle categorie di attività elencate nel D.Lgs. 59/2005 in allegato I, punto 4.4 Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti di base fitosanitari e di biocidi. Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 3
Chemia S.p.A. – Il ciclo produttivo Fungicidi, insetticidi, diserbanti vengono formulati sotto forma di polveri bagnabili, polveri secche, concentrati emulsionabili, soluzioni acquose, sospensioni concentrate, microemulsioni, micro-macro granulari e microincapsulati dispersi in acqua. Agli agrofarmaci si aggiunge una linea di prodotti per la nutrizione. E’ stata di recente ottenuta l’autorizzazione alla produzione di presidi medico chirurgici (biocidi per uso domestico e civile). Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 4
Chemia S.p.A. – Il ciclo produttivo La produzione avviene principalmente per batch, in linee dedicate per tipologia di prodotto. In ogni linea vengono prodotti diversi presidi di simile tipologia. Turnover: >100 prodotti/anno nello stabilimento di Dosso. Le linee produttive degli insetticidi e dei fungicidi sono fisicamente separate dalle linee dei diserbanti. Unità Produttive: U1 (polveri), U2 (polveri), U3 (liquidi solvente), U4 (granulari), U6 (sintesi, liquidi), U7 (liquidi acquosi), Gorizia (nutrizionali) Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 5
Chemia S.p.A. – Il ciclo produttivo Presidi in polvere – Reparti U1 e U2 Principio Attivo Coformulanti Carico delle materie prime Inerti in polvere Fase di Premiscelazione Macinazione Micronizzazione Stoccaggio in silos Polveri bagnabili e Confezionamento secche in confezioni da 200 g a 20 kg Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 6
Chemia S.p.A. – Il ciclo produttivo Presidi base solvente – Reparto U3 Travaso del solvente da cisterna Principio Attivo Fase di Coformulanti Miscelazione Solvente Completamento della formula Concentrati Confezionamento emulsionabili in confezioni da 250 ml, 500 ml,1 l, 5l Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 7
Chemia S.p.A. – Il ciclo produttivo Presidi in pasta acquosa – Reparti U3 e U7 Principio Attivo Coformulanti Carico delle materie prime Acqua Fase di Premiscelazione Macinazione Coformulanti Completamento della formula Acqua Paste acquose disperdibili in Confezionamento confezioni da 250 ml, 500 ml,1 l, 5l, 10 l, 20 l Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 8
Chemia S.p.A. – Il ciclo produttivo Presidi Microincapsulati – Reparto U3 Principio Carica delle materie Attivo prime Disperdenti Fase di Reagenti Microincapsulazione Coformulanti Completamento della Acqua formula Liquidi sospensione di Confezionamento microcapsule in confezioni da 250 ml, 500 ml,1 l, 5l Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 9
Chemia S.p.A. – Il ciclo produttivo Presidi in granuli – Reparto U4 Principio Attivo Carico delle Inerti in materie prime granuli Coformulanti Fase di Granulazione Stoccaggio in silos Presidi in Confezionamento granuli in confezioni da 5, 10, 20 kg Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 10
Rischi di incidente rilevante connessi alla attività produttiva La Società ha presentato la notifica prescritta dall’art.6 del x D.Lgs.334/99 La Soc. ha presentato Rapporto di Sicurezza ai sensi del art.8 x del D.Lgs.334/99 La Società ha presentato la relazione di cui all’art.5 comma 4 del x D.Lgs.334/99 Natura dei rischi di incidenti rilevanti • Incendio magazzino da Principio attivo (Mancozeb) • Esplosione di polvere in reparto da Principio attivo • Incendio di pozza da Solvente (Xilolo) Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 11
Chemia S.p.A. – I Sistemi di Gestione Chemia è certificata secondo le norme volontarie ISO 9001 e ISO 14001. Il Sistema di Gestione della Sicurezza integra la parte del sistema di gestione generale dello Stabilimento. Il SGS contiene le azioni necessarie per assicurare una corretta gestione della sicurezza nelle varie fasi dell’attività produttiva in funzione della tipologie e caratteristiche dei rischi di incidente rilevante individuate nello stabilimento. L’adozione del Sistema di Gestione della Sicurezza è obbligatoria per insediamenti industriali a rischio di incidente Rilevante (Art. 8, D.Lgs.334/99). L’adozione di sistemi di gestione ambientale certificati (ISO14001 /EMAS) e di un sistema di gestione della sicurezza atto a minimizzare i rischi di incidente rilevante è BAT. Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 12
Chemia S.p.A. – L’istanza di AIA I dati riportati nella documentazione (Relazione Tecnica, modulistica) fanno riferimento, per la parte di impianto esistente, all’anno solare 2004, quale anno precedente alla presentazione della domanda (punto 3.7 della Guida). In alcuni casi, segnalandolo, si fa riferimento a periodi diversi in funzione della disponibilità di dati. La relazione è accompagnata dalla modulistica IPPC (Schede), di cui al D.G.R. 2411/2004, compilata secondo le indicazione della Guida, per quanto applicabile all’impianto in esame, e da allegati grafici o documentali. Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 13
Chemia S.p.A. – L’istanza di AIA La Relazione tecnica è articolata in paragrafi, dedicati all’approfondimento dei seguenti aspetti: ? Quadro programmatico ed ambientale ? Analisi dell’impianto ? Valutazione integrata dell’inquinamento e dei consumi energetici ? Valutazione del posizionamento dell’impianto rispetto alle Migliori Tecniche Disponibili (BAT) ? Interventi per adeguare l’impianto alle Migliori Tecniche Disponibili (BAT) ? Piano di controllo dell’impianto ? Proposta di progetto per la dismissione e ripristino del sito Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 14
Interazioni con l’ambiente: Consumi energetici • Consumo di Energia elettrica per funzionamento di motori elettrici relativi a pompe, mulini, coclee ed in generale ad apparati meccanici • Consumo di Gasolio per riscaldamento • Consumo di GPL per produzione di calore industriale Prelievi idrici • Approvvigionamento idrico dalla rete acquedottistica comunale, per quanto riguarda gli usi igienici • Approvvigionamento idrico da un pozzo artesiano, per quanto riguarda le acque utilizzate per il raffreddamento, l’anti-incendio e nei prodotti Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 15
Interazioni con l’ambiente: Emissioni in atmosfera • 5 emissioni da linee produttive contenenti materiale particellare e principio attivo • 6 emissioni da caldaie a gasolio (ridotte a 2 da gennaio 2006) • Altre emissioni (polmonazioni, sfiati silos) Le emissioni delle linee produttive ove applicabile vengono pre-trattate con filtri a maniche per abbattere il materia pulverulento e successivamente con scrubber alla cui acqua di abbattimento viene addizionata acqua ossigenata per neutralizzare i principi attivi. Il rendimento di abbattimento è molto elevato. Le emissioni da gasolio vengono tenute sotto controllo tramite le analisi dei fumi e del rendimento di combustione. Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 16
Interazioni con l’ambiente: Scarichi Idrici • Scarico di acque meteoriche • Scarico di acque da usi civili • Scarico di acque di raffreddamento Altre caratteristiche dello scarico: • L’impianto non scarica acque di processo o di lavaggio di alcun tipo. • Le acque da usi civili vengono pre-trattate in fosse settiche. • La superficie dello stabilimento è impermeabilizzata e cordolata in maniera da evitare contaminazioni del suolo. • Lo scarico avviene in acque superficiali, ovvero in un fosso che funge da collettore del Canale Angelino. • In caso di incidente (es: incendio) lo scarico è intercettabile e convogliabile in una vasca di sicurezza. Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 17
Interazioni con l’ambiente: Rumore da: • compressori • impianti di riscaldamento • i miscelatori presenti in quasi tutte le linee produttive • scrubber che realizzano il trattamento delle emissioni in atmosfera Dato il posizionamento di questi impianti (eccetto gli scrubber) all’interno di edifici e in base a rilievi fonometrici si ritiene come l’attività di Chemia Spa nello stabilimento di Dosso non comporti un significativo innalzamento dei livelli sonori. Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 18
Interazioni con l’ambiente: Rifiuti - produzione di: • Imballi in carta e cartone • Imballi contaminati da antiparassitari • Imballaggi metallici • Imballaggi in plastica • Imballaggi in più materiali • Tensioattivi • Altri solventi e miscele di solventi • Imballaggi in legno • Rifiuti organici • Materiali da costruzione Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 19
Documenti di riferimento per le BAT dell’impianto Chemia Documento Data e stato del documento Note e codice attribuito Documenti di riferimento settoriali (verticali) Draft Reference Document on Final Draft settembre 2005 Codice: E/OFC Best Available Techniques on Organic Fine Chemicals Documenti di riferimento generali (orizzontali) Linee guida generali Allegato I del DM 31/01/2005 Codice: I/DM-LGG Reference Document on Best Adottato (febbraio 2003) Codice: E/CWW Available Techniques in Common Waste Water and Waste Treatment / Management in the Chemical Sector Reference Document on Best Finalised BRef (gennaio Codice: E/ESB Available Techniques on 2005) Emissions from Storage Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 20
Criteri di analisi delle BAT N Criterio Punt. Criterio per assegnazione punteggio 1 Grado di rispondenza 2 La tecnica adottata nell’impianto non è adeguata alla BAT dell’impianto alla BAT La tecnica adottata nell’impianto è parzialmente adeguata alla BAT 1 0 La tecnica adottata nell’impianto è adeguata alla BAT 2 Fattibilità tecnica della BAT 2 La tecnica è applicabile all’impianto. nell’impianto in oggetto La tecnica proposta è parzialmente applicabile. 1 0 La tecnica non è applicabile. 3 Benefici ambientali 2 La tecnica porterà sicuramente ad un beneficio ambientale e non comporta complessivi altri impatti ambientali in relazione agli impatti 1 L’entità del beneficio ambientale è incerta oppure ambientali dell’impianto in potrebbero derivarne altri impatti ambientali di entità pari o minore rispetto a oggetto e al miglioramento quelli mitigati con questa tecnica oppure il beneficio ambientale è sicuramente poco significativo ottenibile con la BAT analizzata 0 La tecnica non porta alcun beneficio ambientale oppure potrebbero derivarne altri impatti ambientali di entità maggiore rispetto a quelli mitigati con questa tecnica 4 Rapporto costi benefici, 2 La tecnica ha rapporto “costi/benefici ambientali” favorevole e il suo costo valutato tenendo conto dei risulta accettabile. benefici ambientali di cui il 1 La tecnica ha un rapporto “costi/benefici ambientali” incerto oppure criterio precedente e il costo di la tecnica ha un costo accettabile solo per alcune installazioni/impianti applicazione della BAT La tecnica ha un rapporto “costi/benefici ambientali” sfavorevole oppure 0 all’impianto in oggetto la tecnica ha un costo non accettabile. Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 21
Interventi per adeguare l’impianto alle Migliori Tecniche Disponibili (BAT) Punteggio Azione 8-7 Azioni di miglioramento con priorità alta 6-5 Azioni di miglioramento con priorità bassa 4 Azioni di miglioramento da valutarsi caso per caso Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 22
Piano di controllo – metodi di rilevamento Oggetto del piano di controllo • Materie prime e prodotti • Risorse energetiche e naturali (acqua, en. elettrica, gas naturale) • Emissioni nell’ambiente (atmosferiche, idriche, rifiuti) • Conservazione dei manufatti (asfaltatura superficie esterna) Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 23
Piano di controllo – metodi di rilevamento Il piano di controllo è proposto in forma tabellare e considera queste voci: • l’oggetto del controllo (es: “scarico idrico”) • il parametro controllato (es: “BOD”) • l’unità di misura (es: “mg/l”) • il metodo di controllo (es: “campionamento e analisi”) • l’esecutore del controllo (es: “laboratorio specializzato”) • l’eventuale elaborazione successiva dei dati (es: “valutazione del trend degli ultimi anni”) • la scadenza o frequenza entro cui viene effettuato il controllo (es: “frequenza annuale”) Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 24
Piano di controllo – metodi di rilevamento Lo stabilimento è dotato di un sistema di gestione certificato secondo lo standard ISO 14001, e quindi le attività di controllo sopra elencate rientrano anche nelle procedure di Sorveglianza e Misurazione. La Qualità del dato si deve a : - Metodo standard di misura, dove codificati - Strumenti Certificati - Personale qualificato - Laboratori Accreditati I risultati dei controlli sono sempre registrati. Queste attività subiscono verifiche sia interne che da parte di un ente di certificazione. Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 25
Autorizzazioni settoriali (regime transitorio) Ai sensi dell’art. 17 comma 5 del D.lgs 59/05 una autorizzazione settoriale in scadenza durante il periodo di istruttoria sulla domanda può intendersi automaticamente prorogata fino al rilascio dell’AIA. Il gestore dovrà evidenziare le autorizzazioni settoriali per le quali è prevista la scadenza durante il periodo previsto per il rilascio dell’AIA . Durante il periodo del procedimento di rilascio dell’AIA, l’impianto è gestito e controllato sulla base delle autorizzazioni settoriali. Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 26
Organismi coinvolti nell’A.I.A. 6 XSSRUWR WHFQLFR $ XWRUL] ] D] LRQH ,QWHJUDW D $ P ELHQW DO H ,VW $ ,$ DQ] D ,VW $ ,$ DQ] D 6XSSRUWR W HFQLFR 3 5 2 9 ,1 & ,$ ' , ) ( 5 5 $ 5 $ Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 27
Cronologia Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 28
Tesi MaSTeM 2006 “Implementazione del sistema di gestione ambientale di uno stabilimento a rischio di incidente rilevante” Studente: Ing. Lorenzo Carara Tutor Industriale: Dr. Marco Pusinanti Tutor Accademico: Prof. Francesco Dondi Università di Ferrara - Mercoledì 26 aprile 2006 29
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