POSITION PAPER ATTESTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI ACQUISITI - LA SPERIMENTAZIONE FORAGRI - Officina delle Competenze
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POSITION PAPER ATTESTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI ACQUISITI LA SPERIMENTAZIONE FORAGRI APRILE 2021 Hanno collaborato alla stesura del documento: Roberto Bianchi - Stefano Bianchi Caterina Caccioppoli - Daniela Robasto - Elena Sposato
Indice dei contenuti PREFAZIONE 2 Pier Giovanni Bresciani, Gianni Cannata, Federica Giovannone A. L’IDEA 10 • Il metodo sperimentale Foragri per l’attestazione degli apprendimenti acquisiti nelle attività di formazione continua finanziate dal Fondo • PERCHÉ – COSA – COME Stefano Bianchi – Roberto Bianchi B. IL METODO 16 • Presentazione del protocollo metodologico messo a punto dal Fondo • Le basi teoriche a supporto del metodo e illustrazione commentata dei documenti predisposti Daniela Robasto C. LA SPERIMENTAZIONE 28 • Illustrazione delle attività svolte con gli attuatori, le aziende e i lavoratori Presentazione del materiale elaborato e dei risultati raggiunti Elena Sposato – Caterina Caccioppoli D. CONSIDERAZIONI SUL PRIMO ANNO 52 DI SPERIMENTAZIONE • I risultati acquisiti, le problematiche emerse, alcune proposte Stefano Bianchi - Roberto Bianchi – Daniela Robasto Elena Sposato – Caterina Caccioppoli POSTFAZIONE 62 Daniela Robasto E. LE OPINIONI DEGLI ENTI ATTUATORI 64 F. ALLEGATI 70 • Protocollo metodologico • Patto formativo • Convenzione Foragri – Università di Torino • Documento sintetico elaborato a gennaio 2021 e già inviato alle istituzioni competenti • Registrazione incontro del 4 novembre 2020 • Clip prove d’esame finale Catania • Clip prove d’esame finale Messina 1
PREFAZIONE VALIDAZIONE, CERTIFICAZIONE E RICONOSCIMENTO DELLE COMPETENZE TRA NECESSITÀ E SOSTENIBILITÀ Del Comitato di Indirizzo Foragri* 1. Riconoscere, validare e certificare gli apprendimenti: a che cosa serve, perché serve, per chi serve In un tempo complesso, rischioso e dif- sostenuta dai soggetti socio-istituzionali, ficile come quello che stiamo ormai sta- piuttosto che come una specifica richiesta bilmente attraversando, può essere utile dei destinatari finali di tali dispositivi. ricordare che in un suo pionieristico con- tributo di oltre venti anni fa1 H.Bjorna- La conclusione che l’autore traeva al ter- vold, nell’ambito della prima ricognizione mine della sua riflessione era però (in sistematica dei dispositivi di validazione parziale antitesi con ciò che sembrava delle competenze in uso nei diversi Paesi suggerito dalla sua stessa domanda) che i europei, si chiedeva (provocatoriamente e dispositivi di validazione e di certificazio- ‘retoricamente’) se i dispositivi, i servizi e ne degli apprendimenti acquisti sul lavoro le procedure che in tanti contesti si erano e persino nei contesti informali (volonta- venuti consolidando, se pure con diverso riato, tempo libero) costituiscono in realtà livello di sviluppo e formalizzazione (come una soluzione appropriata e necessaria, sappiamo, ciò è poi accaduto anche in Ita- nella fase storica in essere e nello scenario lia, in particolare con il decreto 13/2013, emergente, alle effettive necessità delle dopo la Raccomandazione del Consiglio persone, delle imprese e dei servizi per il UE del dicembre 2012), non costituissero lavoro, nonché delle istituzioni deputate a per caso solutions looking for problems, e regolarne i rapporti: se pure in presenza cioè ‘prodotti alla ricerca di clienti’. di un livello di ‘domanda esplicita’ anco- ra iniziale, infatti, si poteva identificare a Bjornavold in sostanza suggeriva con ironia suo avviso una forte esigenza sociale (un che la progressiva implementazione di tali vero e proprio fabbisogno), destinato ad dispositivi potesse essere originata dalla aumentare con ritmo intenso. disponibilità ‘sul mercato’ di metodologie, tecniche e strumenti, piuttosto che dalla Tutto ciò accadeva oltre venti anni fa; ed loro effettiva funzionalità ed utilità rispet- oggi, nel momento in cui, anche nel nostro to alla ‘domanda’ dei diversi tipi di utenti Paese, alle molte enunciazioni di principi e potenziali: domanda che si manifestava a di policy e alle tante, diversificate e diffuse quel tempo ancora in modo molto limitato; sperimentazioni locali e ‘particolari’ ha fat- e che ancora oggi sembra configurarsi più to finalmente seguito l’avvio del processo come una ‘opportunità/necessità sociale’ di implementazione del sistema (e quindi * Pier Giovanni Bresciani (Professore Università di Urbino), Gianni Cannata (Rettore Università Mercatorum), Federica Giovannone (Ager s.r.l.) 1 Cfr. H.Bjornavold, Making learning visible, Cedefop 1999 2
dei dispositivi, delle procedure, degli stru- ‘trasferibilità’ delle competenze e la menti applicativi), che rappresenta il ne- loro ‘portabilità’ da un contesto ad un cessario passaggio alla concretezza del altro, mantenendone il valore ‘fare’ (fino alla recente approvazione del • la crescente mobilità (geografica, set- decreto di gennaio 2021 sulle linee-guida toriale, organizzativa, professionale) per l’interoperabilità), è utile richiamare, che il lavoro richiede ed induce: mobi- se pure sinteticamente, alcune delle ‘buo- lità per favorire la quale, in quella che ne ragioni’ che fanno della validazione e è stata definita ‘società delle transizio- della certificazione delle competenze una ni’3, si rendono necessarie, per motivi policy ‘storicamente necessaria e social- sia di equità sociale che di funzionalità mente equa’: ragioni sulle quali il dibattito economica e del mercato del lavoro, tra gli stakeholder risulta ormai significa- misure che assicurino la ‘trasferibilità tivamente convergente. orizzontale’, la ‘cumulabilità’ e la ‘capi- L’analisi che è stata svolta tempo fa su tali talizzazione verticale’ delle competen- ragioni2 mantiene a nostro avviso del tutto ze comunque acquisite intatta la propria validità, e la richiamiamo • la progressiva flessibilizzazione del qui per sintesi: mercato del lavoro (da alcuni paventata come precarizzazione): che rende indi- • la prospettiva del lifelong learning (ap- spensabili strumenti e dispositivi che prendimento lungo tutto l’arco della consentano alle persone ‘in transizio- vita): si apprende durante tutto l’arco ne’ (condizione che si avvia a diventa- della vita, e non solo nella giovinezza; re non tanto temporanea, quanto per- questo implica un ‘intreccio’ ed una manente) innanzitutto di ricostruire e alternanza ricorrente tra periodi di riconoscere, e poi anche di cumulare, istruzione, formazione professionale e collegare, integrare, ri-ordinare e ri- lavoro, e la conseguente necessità di comporre il ‘senso’ dei diversi e par- potere contare su sistemi e dispositi- ziali segmenti di esperienza formativa vi di valorizzazione, di riconoscimento e/o lavorativa consolidati nel tempo e di capitalizzazione delle competenze (e questa per inciso è una dimensione acquisite nel tempo nel proprio per- particolarmente rilevante nella pro- corso, a partire dalla loro ‘messa in tra- spettiva dell’orientamento e dei servizi sparenza’ per l’impiego) • nello stesso tempo, la prospettiva del • la progressiva tensione dei sistemi for- lifewide learning (apprendimento in mativi (scuola, formazione professio- tutti gli spazi di vita): si apprende non nale, università, formazione aziendale) più solo negli spazi strutturati formal- verso la individualizzazione e la per- mente per questo scopo (la scuola e sonalizzazione dei percorsi di suppor- la formazione professionale, deputa- to all’apprendimento, all’accesso al la- te al formal learning, l’apprendimento voro e allo sviluppo professionale: che formale), ma anche in quelli lavorativi necessita, per potere essere perseguita (dove ha luogo soprattutto il non for- con efficacia (come la stessa concerta- mal learning, l’apprendimento non for- zione tra gli stakeholder richiede, fin male), ed in quelli della vita personale e dall’accordo tripartito del 1996, pas- del tempo libero e ‘volontario’ (dove si sando poi alla ‘Intesa per la formazio- sviluppa l’informal learning, l’apprendi- ne’ del 2010, e oltre) di metodologie e mento informale); e questo rende ne- strumenti per analizzare e validare le cessari dispositivi che consentano la competenze individuali in ingresso ai 2 Cfr. P.G. Bresciani, Riconoscere e certificare le competenze. Ragioni, problemi, aporie in P.G. Bresciani Capire la competenza. Teorie, metodi, esperienze dall’analisi alla certificazione, Franco Angeli 2012 3 Cfr. P.G.Bresciani Il mestiere di vivere nella società delle transizioni in P.G.Bresciani, M.Franchi Biografie in transizione. I progetti lavorativi nell’epoca della flessibilità Franco Angeli 2006 3
percorsi, al fine di ‘tailorizzare’ (anche ai medesimi standard di competenza da mediante il riconoscimento di credi- parte di scuola, formazione, università e ti) il progetto formativo e di interven- imprese: tanto che si può affermare che le to il progressivo slittamento del focus competenze costituiscono ormai la mone- dell’attenzione di gestione delle risorse ta unica dello scambio di valore tra questi umane, da parte delle imprese, dai ti- sistemi. toli di studio e dalle caratteristiche ge- nerali di ‘intelligenza’ delle persone alle Riconoscere le competenze (individuan- loro ‘competenze’, intese come risorse dole, validandole, certificandole: don- personali di diversa natura, cruciali ai de l’acronimo IVC) è divenuto quindi un fini dell’efficacia delle prestazioni lavo- obiettivo davvero strategico, il cui perse- rative guimento può avere effetti di grande rilie- • la evoluzione in atto negli stessi si- vo per tutti i diversi soggetti impegnati in stemi di inquadramento professiona- tali relazioni di scambio. le e di contrattazione sindacale, con il Per tutti questi motivi, gli attori del dialogo progressivo superamento delle meto- sociale, e le strutture i soggetti da questi dologie e delle forme di classificazio- costituiti e gestiti proprio per consentire ne tradizionali, verso forme nuove che la concreta implementazione delle policy esprimono una attenzione specifica condivise (come ad esempio i Fondi inter- alla valorizzazione del patrimonio di professionali per ciò che riguarda le policy competenze individuali, di gruppo-te- formative), hanno un interesse assoluta- am, di organizzazione. mente primario ad essere protagonisti in prima persona non solo della progettazio- In questo contesto e in questo scenario, ne e del disegno istituzionale dei sistemi si è venuta progressivamente sviluppan- (gli standard professionali; la formazione do nel Paese, tra i diversi stakeholder, una continua; la validazione e la certificazione; consapevolezza condivisa sul fatto che le i servizi per il lavoro), ma anche della loro competenze costituiscono nello stesso implementazione concreta: coinvolgen- tempo: dosi, assumendo responsabilità e ‘titolari- tà’, programmando, ed anche realizzando. • l’obiettivo in output dei curricoli for- mativi (il loro ‘prodotto-risultato’), ma Certo, nonostante la condivisione sui anche della esperienza di lavoro e di molteplici vantaggi che la introduzione di vita delle persone un sistema di individuazione, validazione • le risorse in input necessarie per svol- e certificazione delle competenze com- gere le diverse attività lavorative porta per diversi tipi di interlocutori, oc- • ciò che serve alle imprese per gestire corre essere consapevoli che diversi tipi efficacemente i diversi processi opera- di ostacoli si frappongono alla messa in tivi necessari alla produzione dei pro- atto delle opzioni strategiche pur condi- dotti o alla erogazione dei servizi che vise da tanti stakeholder, ed alla loro con- fanno parte della propria mission (i cretizzazione: ruoli, le attività di lavoro, i compiti) • ciò che serve ai servizi per l’impiego • lo stesso assetto istituzionale di ‘federa- per verificare le possibilità di matching lismo amministrativo’ del Paese, che se tra domanda delle imprese e offerta di da un lato favorisce autonomia e parte- lavoro. cipazione locale, dall’altro lato contem- poraneamente rallenta la convergenza Si può dunque comprendere quindi per- necessaria alla reciproca riconoscibilità ché le competenze si siano avviate a di- degli output ventare la metrica comune, il linguaggio • il faticoso processo di implementazione inter-operabile che consente ai diversi delle ‘infrastrutture di sistema’ (che ha sub-sistemi di interfacciarsi ‘intenden- fatto registrare una decisiva accelera- dosi’, e perchè venga considerato un ri- zione in particolare grazie alla ‘condi- sultato importante il comune riferimento zionalità’ imposta dalla UE) 4
• le caratteristiche specifiche delle solu- sione, sfiducia (negli altri, ma anche in sé zioni proposte, non sempre esenti da stessi), ‘pensiero negativo’, in- decisione e farraginosità ed eccessi di formalizza- tanto altro, che alla fine tende a generare zione ‘l’impossibilità di crederci’. • la conoscenza, la consapevolezza e l’ac- cesso da parte dei destinatari delle po- Eppure la storia dimostra che sappiamo litiche: che in loro mancanza, rischiano dare, nelle condizioni estreme, grandi di non esprimere la domanda di servizi prove del nostro valore. pur disponibili, o di sottostimare il valo- re possibile di questi ultimi Per quanto ci riguarda, siamo arrivati a rite- • i costi delle politiche, tali che in parti- nere che oggi la profonda crisi che investe il colare in tempi come questi sembrano nostro Paese rappresenti paradossalmente delineare la necessità di un cost-sharing la principale chance che abbiamo a dispo- (e cioè di una equa ripartizione dei costi) sizione per l’innovazione e il cambiamento tra stakeholder pubblici e privati necessari: non abbiamo più tempo, e que- • in alcuni casi, gli stessi atteggiamenti e sto, per la cultura che il Paese ha espres- comportamenti di stakeholder signifi- so in questi anni, è forse l’unico antidoto a cativi (si pensi ad esempio alla cautela, proseguire il gioco della procrastinazione quando non diffidenza, tradizionalmen- continua e della indecisione. te manifestata dalle Associazioni im- prenditoriali rispetto a questo tema, in Perché, a differenza di quanto si chiedeva ragione del comprensibile timore di ri- retoricamente Bjornavold oltre venti anni cadute non controllabili sull’inquadra- fa, oggi abbiamo problemi molto rilevanti, mento professionale e sugli stessi mec- e che richiedono soluzioni: e la validazione canismi di remunerazione) e la certificazione delle competenze costi- tuiscono una (solo una certo, non l’unica) Come nel noto paradosso del calabrone soluzione ‘multifunzionale’ per alcuni (non (che in base alle leggi della fisica non do- tutti, certo) di questi problemi; ma è tut- vrebbe essere in grado di volare, e inve- tavia una soluzione in grado di produrre ce...), anche nel caso della validazione e risultati ed effetti preziosi per le persone, della certificazione delle competenze, se per le imprese, per la società. si analizzano con attenzione i tanti e di- Ma come abbiamo osservato in altre oc- versi tipi di ostacoli che vi si frappongono casioni, per rendere davvero disponibile e si sarebbe orientati ad auto-convincersi praticare tale soluzione per le potenzialità che il sistema ‘non potrà volare’. che è in grado di esprimere, occorre che gli stakeholder ritrovino il coraggio, l’or- È quella che potrebbe essere definita goglio e la capacità di un pensiero alto, e come ‘sindrome italiana’: quel mix leta- cessino di tenersi ‘reciprocamente prigio- le tra disincanto (fino al cinismo), disillu- nieri’, come da troppo tempo avviene. 2. Lo stato dell’arte in Italia. Alcune suggestioni dalla prima Biennale IVC Per iniziativa dell’associazione ‘Officina sulla scorta di quanto da alcuni anni av- delle competenze’, con il patrocinio del venuto a livello europeo, e a conferma di CNEL e di altri stakeholder socio-istitu- un decisivo sviluppo delle esperienze (na- zionali (tra cui anche Foragri), ha avuto zionali, settoriali, etc.), come documen- luogo a fine novembre 2018 la prima Bien- tato in termini puntuali dall’European nale italiana sulla individuazione, valida- Inventory on validation - un archivio eu- zione e certificazione delle competenze, ropeo - promosso dal Cedefop, e messo 5
a disposizione come prezioso data-base non addirittura mortificare, coloro liberamente fruibile sulle esperienze e che accedono al percorso IVC, inve- sui modelli di intervento nei diversi Paesi. ce di favorirne l’auto-riconoscimento, l’autostima, la fiducia in sé stessi: ele- La Biennale ha consentito di confermare menti che costituiscono invece effetti il carattere di work in progress del siste- potenzialmente preziosi del percorso ma italiano, anche se allo stesso tempo stesso ha confermato che il ‘punto di non ritor- • Tech vs touch4 (tecnologia vs contatto). no’ è stato varcato, e che è in atto da al- Come sempre nei servizi (e ancora più cuni anni il necessario processo di infra- in quelli ad elevata intensità persona- strutturazione, su diversi piani: le - personality intensity5, come la IVC) si confrontano due visioni e strategie: • normativo da un lato quelle che affidano alla tec- • amministrativo-procedurale nologia il compito di risolvere i proble- • tecnologico mi di accesso, funzionalità, efficienza, • metodologico etc.; e dall’altro lato quelle che contano • professionale (standard professionali sul ‘fattore umano’ (relazione, empatia, di riferimento; e standard di ruolo per supporto-sostegno; etc.) accompagnare il processo) • Chiusura/standardizzazione vs aper- tura/flessibilità. L’opportuno man- L’insieme dei contributi e delle esperien- tenimento di una integrabilità degli ze presentato dai diversi soggetti e dai standard professionali di riferimento diversi stakeholder nell’ambito dell’even- della certificazione (mediante proce- to ha evidenziato come i soggetti socio-i- dure condivise e certe, naturalmente), stituzionali coinvolti nella governance, oltre una certa soglia potrebbe conflig- nell’organizzazione e nella gestione del gere con l’esigenza di non destruttura- sistema IVC siano chiamati ad individua- re il quadro complessivo dei processi di re il necessario (ma allo stesso tempo lavoro, delle attività e delle competen- dilemmatico) punto di equilibrio tra esi- ze cui la IVC si riferisce, e a cui ‘deve’ genze diverse, rispetto alle quali è com- invece potersi ancorare per ricavarne plesso realizzare forme di compatibilità: certezza, credibilità, stabilità • Efficacia vs efficienza. L’intento del L’analisi delle esperienze presentate dispositivo di IVC (validare e certifi- nell’ambito della Biennale ha inoltre sug- care effettivamente ciò che afferma di gerito che l’universo della IVC sia in realtà voler certificare) rischia di implicare costituito da almeno quattro aree specifi- una mole di lavoro ‘interminabile’ (in che, tra loro in qualche modo distinte: termini di tempo, risorse, impegno, etc.) da parte dei soggetti coinvolti • Istruzione (ad esempio le esperienze del dispositivo nella IeFP e nella università) • Valorizzazione e sostegno delle per- • PAL, SPI e servizi socio-sanitari (ad sone vs credibilità dei titoli e repu- esempio le esperienze rivolte a disoc- tazione del sistema. Scambiando la cupati, assistenti famigliari, migranti) forte ‘selettività’ del giudizio valutati- • Gestione e sviluppo delle risorse uma- vo per indicatore dell’opportuno rigo- ne nelle organizzazioni (ad esempio re del processo valutazione, si rischia le esperienze nelle banche, ma anche di frustrare e demotivare, quando quelle di tirocinio) 4 High tech - high touch è la intrigante locuzione con la quale già oltre trenta anni fa J.Naisbitt definiva una delle macro-tendenze emergenti nei sistemi organizzativi, nel suo volume Megatrends (Sperling & Kupfer, 1984) 5 L’espressione, particolarmente efficace, è di R. Normann, in La gestione strategica dei servizi, Etas 1992, ed allude alla forte componente relazionale che caratterizza di norma tale ambito produttivo 6
• Formazione continua (ad esempio le linee di intervento particolarmente perti- attività dei Fondi interprofessionali) nenti per i Fondi interprofessionali: Nell’intervento conclusivo è stato affer- • il riconoscimento degli apprendimenti mato che ‘si tratterà di valutare in futuro acquisiti mediante attività anche brevi se e in che misura ciascuno di questi am- di formazione continua (e quindi la que- biti, in quanto caratterizzato da problemi stione del rapporto tra risultati dell’ap- specifici, implichi e/o richieda una speci- prendimento e certificazione) ficità di approccio, di procedura, di meto- • l’innovazione degli strumenti e delle dologia e di strumenti’. tecnologie per la messa in trasparenza della valutazione degli apprendimenti Le esperienze e le riflessioni presenta- • l’apertura e la integrabilità degli stan- te nell’evento sono indicative di una fase dard di AdA e di competenze presenti di passaggio dall’enunciazione della poli- attualmente nell’Atlante del lavoro ri- cy alla sua concreta implementazione, ma spetto alla elaborazione in progress hanno consentito di verificare allo stesso delle parti sociali e dei Fondi interpro- tempo come si tratti ancora di una imple- fessionali mentazione ‘molto differenziata, spesso sperimentale, disomogeneamente diffusa Ci pare utile richiamare testualmente, in sul territorio, diversamente strumentata, questa sede, un passaggio delle conclusio- di norma temporanea/progettuale, e ri- ni che ci sembra particolarmente signifi- conducibile a fasi diverse del ciclo di svi- cativo per un soggetto come Foragri e per luppo dei soggetti titolari dell’esperienza’. una sperimentazione come quella di cui rende conto questo volume: ‘l’andamento Proprio l’eterogeneità e la molteplicità del- della prima Biennale conferma che su que- le esperienze e dei modelli ha comunque sti temi sono maturati nel Paese un valore consentito di verificare come questa im- e un potenziale che non riescono ancora a plementazione, pur così eterogenea e di- farsi adeguatamente riconoscere e a farsi spersa, abbia generato e stia continuando mettere a sistema. a generare nel nostro Paese alcune risor- Dal momento che si tratta di oggetti carat- se cognitive e sociali essenziali, quali ad terizzati da una certa complessità procedu- esempio ‘apprendimento, linguaggio comu- rale, e da una certa dose di tecnicismo e di ne, senso di responsabilità, sentimento di specificità linguistica, in un periodo come co-appartenenza e di comune cittadinanza’. quello attuale servono coraggio e lungimi- ranza per sostenere con forza la legittimità Nell’intervento conclusivo ai lavori, sono e la crucialità di tempi, luoghi e spazi ade- stati richiamati dieci ambiti di ulteriore guati da dedicare al confronto e alla con- approfondimento e di intervento, proposti divisione su un tema così strategicamente come ‘temi da discutere e su cui prendere sensibile come quella della IVC’. decisioni condivise per ciò che riguarda le prospettive e le sfide future’ della IVC. Questa affermazione ci sembra costituire, di per sé, una conferma del carattere allo Per richiamarne solo alcune: la certifica- stesso tempo coraggioso e lungimirante zione delle soft skills (da alcuni indicate dell’iniziativa di Foragri. con il termine di competenze trasversali, tacite, non tecniche, etc.); il ruolo della IVC nell’ambito dei processi accompagna- mento al lavoro; il miglioramento della ‘catena del valore’ della IVC, intervenen- do anche sulle fasi a monte del processo (come la progettazione; etc.). Nell’ambito di questo ‘decalogo’ per il futu- ro, venivano poi sottolineate anche alcune 7
3. Il riconoscimento degli apprendimenti in esito alla formazione continua. Alcune suggestioni dalla sperimentazione Foragri Sono passati poco più di due anni dallo cui sono ‘precipitati’ (è il caso di dirlo) con- svolgimento della prima Biennale, e nel temporaneamente i fenomeni sopraindi- frattempo molte cose sono successe: cati. • Le esperienze di IVC hanno continuato Non è questa la sede (né al Comitato di In- a svilupparsi e ad estendersi in diversi dirizzo è assegnato istituzionalmente que- ambiti, in Europa e nel nostro Paese sto ruolo) per una valutazione della speri- • La sensibilità al tema IVC si è sviluppata mentazione, dai diversi punti di vista dai anche in contesti fino ad allora non an- quali la si potrebbe in linea di principio os- cora coinvolti7 servare: l’impianto teorico-metodologico; • Alcuni dei temi chiave richiamati nel i risultati; il loro impatto ai vari livelli; la ‘decalogo’ delle conclusioni sono dive- percezione di utenti e stakeholder; e infi- nuti oggetto di un intenso dibattito in ne (ultimo ma non certo meno importante; diversi sedi istituzionali, accademiche, anzi), la qualità del network di soggetti, le e professionali (cfr. ad esempio il tema modalità del loro coinvolgimento, e il pro- delle soft skills e della loro certificabi- cesso di implementazione della sperimen- lità) tazione. • L’attività di implementazione dell’At- lante nazionale del lavoro (solido rife- Ciò che riteniamo utile, e che (a valle delle rimento per il servizio di IVC) è stata considerazioni di inquadramento genera- ulteriormente sviluppata e condivisa le che abbiamo fin qui svolto nei paragra- • Con il decreto di gennaio 2021 sono fi precedenti) ci sentiamo di offrire come state approvate le linee-guida per l’in- contributo alla riflessione dopo avere teroperabilità del sistema IVC analizzato il prezioso materiale che ren- • Il tema del riconoscimento delle com- de conto di questo impegno corale su uno petenze è entrato far parte anche di dei temi di ‘frontiera’ che abbiamo richia- nuovi accordi contrattuali (cfr. CCNL mato come emergenti, è lo svolgimento meccanici) di alcune brevi considerazioni finali nelle • Sulla base delle indicazioni fornite quali cercheremo di sottolineare quali sia- dall’ANPAL, si sono avviate alcune spe- no a nostro avviso i principali punti di at- rimentazioni-pilota relative al ricono- tenzione (tra quelli in precedenza indicati) scimento degli apprendimenti acquisiti che la sperimentazione fa emergere come in esito ai percorsi di formazione con- cruciali in funzione della auspicata ‘mes- tinua, in particolare quelli promossi dai sa a regime’ di un dispositivo di riconosci- Fondi interprofessionali mento degli apprendimenti ‘da formazio- • L’irruzione della pandemia ha destrut- ne’ come quello di cui qui si da conto. turato i tempi e i luoghi (DAD), l’orga- nizzazione (smart working), e i conte- Procederemo per estrema sintesi, quin- nuti (competenze digitali; procedure di di, proponendo una check-list di punti di prevenzione) della formazione attenzione da condividere, perchè si pos- sa farne oggetto (questo è ciò che auspi- Questo volume contiene il resoconto pun- chiamo) di altrettanti momenti di appro- tuale della sperimentazione promossa e fondimento tematici, in funzione di quel coordinata da Foragri, realizzata da alcune confronto di esperienze e di opinioni che delle Agenzie formative che operano con solo può favorire il sensemaking (la comu- tale Fondo, proprio in una fase storica in ne definizione del significato da attribuire 8
al lavoro nel proprio ambito) e alimentare IVC (tra utente e tutor-accompagnato- comportamenti condivisi, sensibili al pro- re per la costruzione del dossier; e poi cesso, ai contenuti, alle relazioni. con l’esperto di settore, con l’esperto di validazione e certificazione, con il La premessa necessaria è che il volume formatore, etc). Il decisivo impulso alla qui presentato rende conto di una speri- digitalizzazione dei processi origina- mentazione molto rigorosa dal punto di to dalla pandemia e dall’introduzione vista dei riferiemnti teorico-scientifici forzata delle misure di distanziamento e dell’impianto tecnico-metodologico, e sociale, ha costretto paradossalmente molto puntuale dal punto di vista organiz- ad una diffusa sperimentazione obbli- zativo-procedurale. gatoria, particolarmente ricca di im- plicazioni e di suggestioni, e prefigura Naturalmente, (ed inevitabilmente, potrem- per il futuro uno spazio inedito, prima mo dire) la sperimentazione non poteva che impensabile (almeno dal punto di vista incontrare alcuni problemi che sono sta- dei tempi della sua realizzazione) per ti riconosciuti da tempo e concordemente ciò che riguarda la realizzazione di una come ‘noccioli duri’ delle attività IVC, e che IVC ‘da remoto’. non possono in nessun caso essere risolti 3. La questione dei costi del processo di una volta per tutte, proprio per il loro ca- riconoscimento degli apprendimen- rattere ‘dilemmatico’. ti (per una equa ripartizione dei co- sti della IVC). Anche una volta che ci È quindi a questi pochi punti che riteniamo si sia posti nella prospettiva delineata utile limitare la check-list da consegnare nei due punti precedenti, occorre ri- alla futura riflessione collettiva, in una pro- conoscere che validare apprendimenti spettiva di ulteriore sviluppo: e competenze richiede comunque at- tività, tempo, attrezzature, dispositivi, 1. La questione della sostenibilità orga- professionalità: in una parola risorse. nizzativo-procedurale del processo di Ciò significa che riconoscere, validare riconoscimento degli apprendimenti e certificare ha un costo, che occorre (per una IVC lean, e cioè snella). Si trat- analizzare, valutare, e rispetto al quale ta di individuare il necessario punto di occorre porsi il problema dei soggetti equilibrio tra validità, attendibilità e che se ne devono far carico. Quali sia- ‘consistenza’ di ciò che viene ricono- no in prospettiva da un lato una ‘equa sciuto/attestato e leggerezza, snellez- ripartizione’ dei costi e dall’altro un za ed essenzialità del dispositivo, delle ‘equo standard’ degli stessi in relazio- procedure, dei materiali. Ci sembra che ne al riconoscimento degli apprendi- la sperimentazione realizzata richiami menti nell’attività di formazione conti- l’esigenza di continuare a lavorare in nua (ma non solo, crediamo), è un tema questa direzione. che rappresenta uno stimolo ulteriore 2. La questione della innovazione e della emergente dalla sperimentazione di digitalizzazione del processo di pro- Foragri. Ed è un ulteriore tema di ap- duzione e di valutazione delle eviden- profondimento che vale la pena darsi ze (per una IVC smart, e cioè moder- a nostro avviso, nell’auspicabile road- na, funzionale, efficace ed efficiente al map verso una sempre più efficace im- contempo). Tanto più nella prospettiva plementazione del sistema di IVC nel della ‘nuova normalità’ post-pandemia, nostro Paese. si tratta di individuare lo stesso pun- to di equilibrio con riferimento alle L’agenda è molto ricca: i tempi si prefi- forme ‘digitali’ (finora essenzialmente gurano quindi come molto interessanti, residuali) di documentazione e di pro- nonostante la situazione ‘là fuori’ sia così duzione delle evidenze, ma anche con critica, anzi forse proprio, paradossal- riferimento alle forme di realizzazio- mente, anche in ragione di ciò. ne dei momenti di relazione diadica o di gruppo nell’ambito del processo di C’è pensiero per tutti, e lavoro per ciascuno. 9
A. L’IDEA IL METODO SPERIMENTALE FORAGRI PER L’ATTESTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI ACQUISITI NELLE ATTIVITÀ DI FORMAZIONE CONTINUA FINANZIATE DAL FONDO Di Stefano Bianchi e Roberto Bianchi Perché - Cosa - Come Le “Linee Guida sulla gestione delle risor- da parte dei destinatari degli inter- se finanziarie attribuite ai fondi paritetici venti formativi per i quali deve essere interprofessionali per la formazione con- prevista una valutazione degli appren- tinua di cui all’articolo 118 della legge 23 dimenti acquisiti in linea con quanto dicembre 2000 n. 388” pubblicate da AN- progettato e già prevista al momento PAL il 10 aprile 2018, stabiliscono che per i della progettazione Fondi Interprofessionali per la Formazio- • “rilascio all’allievo di una attestazio- ne Continua “La formazione, così intesa, ne degli apprendimenti acquisiti”. A dovrà essere progettata per conoscenze seguito della valutazione effettuata si e competenze comprendendo per que- prevede di rilasciare un attestato che ste ultime idonee attività di valutazione confermi l’acquisizione degli apprendi- finalizzate al rilascio all’allievo di una at- menti previsti testazione degli apprendimenti acquisiti • “trasparente e spendibile”. L’attestato trasparente e spendibile”. deve essere trasparente nel senso che dia conto dell’iter procedurale seguito In queste poche righe è condensato l’iter e spendibile perché dovrà contenere i procedurale che le attività di formazione riferimenti necessari per la sua com- continua finanziate dai Fondi Interpro- prensione e riconoscimento da parte fessionali devono seguire: di terzi, istituzionali, professionali e aziendali. • “progettata per conoscenze e compe- tenze”. Fin dalla progettazione degli in- Nel documento dell’ANPAL non si fa cen- terventi formativi si deve tener conto no a procedure e metodi da seguire, ma della loro finalizzazione all’acquisizione è logico pensare ai riferimenti normativi di conoscenze e competenze da parte allora già presenti nel quadro legislativo dei lavoratori destinatari dell’interven- nazionale: Decreto Legislativo n. 13 del 16 to. Il naturale riferimento alle compe- gennaio 2013, Decreto Interministeria- tenze da acquisire è l’Atlante del Lavoro le del 30 giugno 2015, Decreto 8 gennaio messo a punto per fornire un criterio 2018. Nel prossimo futuro si dovrà anche organizzativo dei titoli e delle qualifica- far riferimento alle “Linee guida per l’in- zioni del Repertorio nazionale di cui al teroperatività degli enti pubblici titolari” D.Lgs 13/2013 e che per la prima volta del Sistema nazionale di certificazione tenta di dare un quadro omogeneo su delle competenze ai sensi dell’articolo 3, tutto il territorio nazionale, frammen- comma 5, decreto legislativo 16 gennaio tato nei diversi repertori regionali 2013, n. 13, che sono state approvate con • “idonee attività di valutazione”. Il rife- Decreto Interministeriale del 5 gennaio rimento è alle competenze da acquisire 2021. 10
A tutto questo deve aggiungersi la rego- ne regioni e province del nord si raggiungo- lamentazione già approvata da alcune Re- no punte del 60%) per 2/3 extracomunitari gioni italiane e che pure successivamente con problemi di gap linguistico e di titoli di dovrà adeguarsi alle suddette “Linee gui- studio, dove ci sono, non riconosciuti1. da per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del Sistema nazionale di certifica- Pur nella sinteticità dei dati, si capisce l’impor- zione delle competenze”. tanza dell’attività formativa per i lavoratori di questo settore e l’utilità del riconoscimento Nel frattempo, Foragri ed EBAN (Ente Bi- delle competenze acquisite sia in modo infor- laterale Agricolo Nazionale) hanno col- male, sia attraverso la formazione continua. laborato alla manutenzione dell’Atlante del Lavoro di INAPP per la parte relativa L’importanza attribuita al tema, in riferimento ai settori agricolo e della pesca. Il lavoro alle attività istituzionali del Fondo ed ai suoi svolto sarà meglio illustrato nel successivo stakeholder, riguarda due diverse prospettive: capitolo D. • LE IMPRESE, che possono contare sul- È da considerare anche che nel CCNL Ope- la collaborazione di personale sempre rai Agricoli e Florovivaisti 2018 – 2021, con più formato e certificato, hanno un con- lungimiranza, le organizzazioni firmatarie creto supporto all’aumento della quali- del contratto nazionale hanno introdot- tà dei loro processi produttivi e dei loro to la seguente previsione: “In attesa che le prodotti; ottengono un valido strumen- Regioni completino i loro sistemi di certifi- to alla loro maggior competitività; con cazione e che l’Agenzia Nazionale Politiche la certificazione ottengono un plus da attive del Lavoro (ANPAL) dia attuazione al spendere nella presentazione dell’azienda fascicolo elettronico del lavoratore, le par- accanto alle altre certificazioni obbli- ti, convengono di istituire presso Foragri, gatorie e volontarie sia nei confronti anche in via sperimentale e previa delibera dei canali distributivi e commerciali, sia del Consiglio di Amministrazione, un siste- nei confronti del consumatore finale. Il ma di registrazione individuale delle atte- vantaggio sul mercato è dato dal possesso stazioni degli apprendimenti acquisiti dal di certificazioni, generalmente riferite a lavoratore a seguito di corsi di formazione prodotti e/o processi, sulla base di nor- continua finanziati da Foragri”. me tecniche spesso richieste dai clienti o in procedure di appalto; sul versante delle Tutto questo complesso di norme, attivi- competenze, il vantaggio è soprattutto dato tà e novità, finalizzato a validare gli esiti del dalla possibilità di ottimizzare l’investi- processo formativo, e la sollecitazione di al- mento in formazione attraverso azioni che, cune agenzie formative, che avevano già ini- grazie alla riconoscibilità dei risultati di ap- ziato a sperimentare sull’argomento sia all’in- prendimento, possono valorizzare il capitale terno del quadro normativo regionale, sia in di competenze del personale. quello privato (ACCREDIA), hanno incontrato l’interesse del Fondo, da sempre impegnato • I LAVORATORI ottengono un riconosci- nel finanziamento di formazione di qualità. mento formale della propria competenza e professionalità; acquisiscono uno stru- C’è, inoltre, da sottolineare che in Agricoltura mento riconosciuto da spendere nel mon- e nella Pesca la manodopera presenta due fe- do e nel mercato del lavoro; aumentano nomeni problematici: il loro potenziale bagaglio professionale; hanno una maggior soddisfazione perso- • una bassa scolarizzazione (solo l’8% pos- nale per l’acquisizione di nuove competen- siede un titolo superiore alla licenza media) ze professionali e per la frequentazione di • una forte presenza di lavoratori stranieri (la attività formative in un’ottica di life long media italiana raggiunge il 32%, ma in alcu- learning. 1 Dati 2019 Osservatorio sul Lavoro Agricolo - Eban/Nomisma - 2021. 11
Perché - Cosa - Come Il Fondo dedica molta attenzione al rappor- • riferimento a sistemi regionali di ricono- to con gli enti attuatori dei piani formati- scimento e formalizzazione delle com- vi finanziati, nella considerazione che essi petenze nel quadro del sistema naziona- sono uno dei tramiti privilegiati nel contatto le regolato dal D. Lgs. n. 13/2013, dal D. I. con le imprese aderenti a Foragri e i soggetti del 30/06/2015, dal Decreto 17/01/2018 principali che danno attuazione alle attività • riferimento a norme tecniche volontarie formative presso le imprese ed i loro lavora- per la certificazione effettuata da sog- tori. Per questo motivo organizza periodica- getti accreditati da Accredia mente incontri di informazione e formazio- • sistema sperimentale Foragri per la pro- ne a loro dedicati. gettazione e valutazione degli apprendi- menti nel quadro degli standard minimi All’interno di queste attività ha iniziato a nazionali trattare il tema della attestazione delle com- petenze a seguito della circolare ANPAL del Hanno colto questa nuova opportunità di 10 aprile 2018. Un primo incontro sul tema sperimentazione 30 Piani Formativi appro- è stato organizzato subito dopo tale data, a vati che hanno scelto le seguenti modalità di giugno 2018, e successivamente altri appun- attestazione: 10 il sistema nazionale di certi- tamenti sono stati dedicati all’argomento a ficazione - 8 il sistema Accredia - 12 il sistema ottobre 2018, gennaio 2019, ottobre-novem- sperimentale di Foragri. bre-dicembre 2020. Il 4 novembre 2020 è stato organizzato un Nel successivo Avviso 1/2019 pubblicato a webinar pubblico interamente dedicato alla giugno 2019 41 Piani Formativi approvati presentazione delle attività svolte da Foragri hanno scelto le seguenti modalità di atte- in questo ambito con più di 100 partecipanti stazione: 21 il sistema nazionale di certifi- e la presenza di Ministero del Lavoro, AN- cazione, 2 il sistema Accredia, 18 il sistema PAL e INAPP. sperimentale di Foragri. Il principale strumento del Fondo per il fi- Nell’ultimo Avviso 1/2020 pubblicato a giu- nanziamento delle attività formative è l’Av- gno 2020 hanno scelto le seguenti modali- viso che viene pubblicato periodicamente, tà di attestazione: 34 il sistema nazionale di rivolto a tutte le imprese aderenti a Foragri certificazione, 2 il sistema Accredia, 22 il si- in cui esse vengono invitate a presentare stema sperimentale di Foragri. progetti formativi per i loro dipendenti e per i quali viene messo a disposizione uno spe- Inoltre, in questo Avviso è prevista una no- cifico budget. vità: grazie ad un accordo con la Regione Piemonte è stata prevista la possibilità di Il primo Avviso in cui è stata introdotta la finanziare il percorso di certificazione del- “progettazione per conoscenze e compe- le competenze acquisite per via informale tenze” e prevista in via sperimentale e op- e non formale. Su questa linea di finanzia- zionale l’attestazione degli apprendimenti mento sono stati approvati due progetti di acquisiti è l’Avviso 2/2018 pubblicato a no- imprese piemontesi. Le attività di questi vembre 2018. due progetti approvati con l’Avviso 1/2020 inizieranno nel corso del 2021 e sarà molto In tale Avviso sono previste tre diverse op- interessante la sperimentazione di questo zioni per sperimentare modalità/percorsi nuovo percorso, nella prospettiva di amplia- finalizzati a rendere trasparenti e riconosci- re le opportunità di riconoscimento e valo- bili i risultati degli apprendimenti sviluppati: rizzazione delle competenze dei lavoratori. 12
Perché - Cosa - Come Come già detto, per consentire e facilitare sione al finanziamento, non c’è nessuna la realizzazione dei percorsi di attestazione: priorità né vantaggio per i progetti che • sono state introdotte modifiche nel prevedono percorsi formativi con il rila- corpus degli avvisi dal 2018 in poi scio di attestazione. Non vengono asse- • sono state aggiunte apposite sezioni gnati punti in automatico per la presenza nel formulario di presentazione dei di questi percorsi di attestazione e anche progetti nella selezione da parte degli esperti che • sono state attivate specifiche collabo- compongono il Comitato di Valutazione, razioni con figure esperte in ambito di che riguarda la qualità dei progetti pre- standard/repertori, processi di indi- sentati, negli items di valutazione non è viduazione e validazione, metodologie presente un focus particolare che riguar- valutative. da l’attestazione, ma è invece prevista la valutazione della correttezza, coerenza Va comunque sottolineato che non è stato e validità dei percorsi proposti come per previsto, per ora, l’obbligo di rilasciare alla tutti gli altri progetti sottoposti a valuta- fine dei percorsi formativi l’attestato/cer- zione. tificazione degli apprendimenti acquisiti. In sostanza la scelta di optare per un per- Per chi opta per il rilascio dell’attestato fi- corso di validazione è del tutto volontaria nale è prevista la libera scelta del percorso e discrezionale, almeno in questa prima da seguire: sistema nazionale/regionale, fase sperimentale. privato (Accredia), sistema Foragri. È invece obbligatorio realizzare la pro- Nella fase di valutazione dei progetti che gettazione per conoscenze e competen- determina la graduatoria finale di ammis- ze, con riferimento all’Atlante del Lavoro 13
di INAPP o ai repertori regionali, ove pos- dimenti acquisiti, il processo per l’attesta- sibile, di tutti i progetti presentati per la zione dovrà essere realizzato sulla base dei richiesta di finanziamento all’interno de- seguenti standards: gli avvisi. • Sistema nazionale di certificazione Modifiche nel corpus degli avvisi dal 2018 delle competenze e di individuazione in poi e validazione degli apprendimenti formali, non formali e informali All’interno degli avvisi è stata dedicata regolato dal D. Lgs. n. 13/2013, dal D. I. una sezione specifica: del 30/06/2015, dal Decreto 8/01/2018. Ove la normativa regionale ancora non 6.6 Progettazione per conoscenze e com- lo consente, il processo di attestazione petenze. La progettazione di tutti i Piani dovrà prevedere il coinvolgimento Formativi andrà fatta per conoscenze e di istituzioni formative pubbliche competenze identificando gli obiettivi di realizzando la valutazione finale sia apprendimento riferiti, per il settore di della qualità del processo formativo, competenza, preferibilmente e ove possi- sia dei risultati di apprendimento bile ai descrittivi dell’Atlante del Lavoro acquisiti, con una prova svolta da di INAPP per le aree di attività, le attività una commissione composta dal ed i risultati attesi al fine di garantirne la rappresentante dell’ente attuatore e tracciabilità e la spendibilità nell’ambito dell’istituzione pubblica coinvolta nel del sistema nazionale di certificazione del- rispetto dei principi e degli standards le competenze come definito dal D. Lgs. n. indicati dai suddetti decreti. 13/2013, dal D. I. del 30/06/2015, dal De- creto 8/01/2018. • Sistema privato attraverso Ente di certificazione terzo, accreditato presso 6.7 Validazione ed Attestazione degli ap- Accredia (Ente Unico Nazionale di prendimenti acquisiti. Nel caso in cui alla Accreditamento), seguendo la norma fine del percorso formativo sia prevista ISO/IEC 17024 o le norme UNI se si l’attestazione/certificazione degli appren- certifica un profilo normato. 14
• Sistema privato sperimentale rico-no- Sistemi e modalità di monitoraggio e di sciuto da FORAGRI, operante nel quadro valutazione dei risultati intermedi e finali delle indicazioni del D. Lgs. n. 13/2013, Nel Piano Finanziario di progetto sono del D. I. del 30/06/2015, del Decreto indicate alcune voci specifiche: 8/01/2018, nel quale seguendo quanto emerso dalla progettazione per cono- • Analisi dei Fabbisogni scenze e competenze indicata al prece- • Assessment allievi - Messa in dente punto 6.6, è prevista la attesta- trasparenza degli apprendimenti zione sperimentale sia della qualità del pregressi processo formativo che dei risultati di • Monitoraggio in itinere ed ex post, apprendimento acquisiti attraverso una Valutazioni intermedie prova realizzata da una apposita com- • Verifiche/valutazioni finali, missione composta da un rappresen- Attestazione/certificazione tante dell’Ente Attuatore, un tecnico/ apprendimento esperto del settore oggetto dell’attività formativa e un rappresentante di Fora- Specifiche collaborazioni con esperti gri in possesso della qualificazione re- metodologi gionale. Per il metodo Foragri di attestazione degli Ove possibile può essere previsto un asse- apprendimenti acquisiti sono stati coinvol- sment per la valutazione delle competen- ti esperti qualificati nell’ambito dei sistemi ze già acquisite tramite esperienze prece- regionali a svolgere le funzioni di presidio denti, in particolare attraverso l’attività dei processi di individuazione, validazione lavorativa e professionale, finalizzata al e certificazione delle competenze e il Di- rilascio dell’attestazione di qualifica pro- partimento di Filosofia e Scienze dell’Edu- pedeutica a quella relativa al percorso for- cazione dell’Università di Torino. mativo previsto nel Piano formativo pre- sentato a FORAGRI. Il gruppo di lavoro ha avuto il compito di: Al fine di accompagnare e sostenere le • mettere a punto la corretta impostazione nuove modalità di progettazione e le at- metodologica del percorso di sperimen- tività di validazione e attestazione degli tazione del sistema Foragri, l’individua- apprendimenti acquisiti sarà riconosciuto zione degli strumenti e l’elaborazione un termine per la conclusione delle attivi- della documentazione a supporto; tà secondo i seguenti criteri e modalità:… • supportare il Fondo nel monitoraggio della sperimentazione delle altre due Apposite sezioni nel formulario di opzioni previste; presentazione dei progetti • affiancare gli enti attuatori in tutto il percorso e li ha supportati nei loro rap- Presentazione e sviluppo del progetto porti con le imprese, i lavoratori e i do- centi coinvolti. • Analisi dei fabbisogni • Area di attività/lavorazione/figure Nei successivi capitoli B e C si presenta professionali (Atlante del Lavoro, nel dettaglio la sperimentazione realizzata Repertori regionali) attraverso l’opzione del sistema Foragri ed • Risultati attesi (ADA Atlante del Lavoro) una prima sintesi del monitoraggio della sperimentazione dell’opzione che prevedeva Specificare il tipo di certificazione il riferimento al sistema nazionale- regionale. Indicare la modalità di certificazione (esame, colloqui, etc..) Risultati attesi alla conclusione dell’in- tervento 15
B. IL METODO PROGETTARE E VALUTARE INTERVENTI FORMATIVI TRASPARENTI E SPENDIBILI - PRESENTAZIONE DEL PROTOCOLLO METODOLOGICO MESSO A PUNTO DAL FONDO Di Daniela Robasto Progettare interventi formativi trasparenti e spendibili Quanto le Linee Guida ANPAL sulla Porsi la questione e avviare un processo di gestione delle risorse finanziarie attribuite Ricerca Formazione sul tema significa pre- ai fondi paritetici interprofessionali per occuparsi (dal lat. praeoccupare «occupa- la formazione continua del 10 aprile 2018, re prima, prevenire») delle criticità e delle pur nella loro essenzialità, richiamino potenzialità che potrebbero emergere nel i fondi interprofessionali a fornire il proporre congiuntamente due servizi (F+I- dettaglio degli aspetti metodologici e VC), delle decisioni da assumere, dei mo- operativi di quattro assi portanti della delli e del supporto da offrire prima che progettazione formativa è già stato attuatori, imprese e lavoratori si trovino ad illustrato nel contributo precedente. attraversare il guado in solitudine e siano tentati di abbandonare l’impervio percorso Nel contributo presente verranno intrapreso, rinunciando, alle opportunità pertanto richiamati tali assi, ne verrà offerte dalla formazione continua, dall’IVC fornito un sintetico inquadramento o da entrambe. metodologico e se ne illustreranno gli sviluppi all’interno di un sistema Il Fondo Foragri, con apposita Conven- che si pone l’obiettivo di coniugare la zione, ha dunque affidato all’Università di progettazione formativa “canonica” (F) Torino il coordinamento dell’attività di ri- con possibili servizi di Individuazione, cerca-formazione sui processi di progetta- Validazione, Certificazione delle com- zione, valutazione e validazione di percorsi petenze (IVC), senza perdere di vista il di formazione continua. focus centrale: la qualità dei processi di apprendimento e insegnamento e il loro Il programma delle attività di ricerca è sta- esito. to elaborato dal Dipartimento3 sulla base di quanto concordato con il Fondo e ha previ- Sebbene l’obiettivo si inserisca in un sto: studio e analisi delle attività di forma- contesto ben normato2, il raggiungimento zione continua finanziate su uno specifico di tale obiettivo non può dirsi scontato: la avviso (2/2018), l’analisi degli strumenti, a formazione finanziata, in Italia, ha ormai diverso grado di strutturazione, utilizzati consolidato figure, ruoli, servizi, prassi e dagli enti attuatori per l’analisi dei fabbi- modalità operative che potrebbero non sogni formativi, il monitoraggio delle at- collimare perfettamente con gli standard tività di progettazione per conoscenze e di servizio previsti per il sistema di IVC, competenze relative ai piani di formazione standard che peraltro, pur all’interno continua partecipanti alla sperimentazio- di una cornice nazionale, vengono ne, l’analisi e infine la formazione relativa ai implementati su Sistemi Regionali talvolta modelli di valutazione, validazione e certi- tra loro molto differenziati. ficazione degli apprendimenti acquisiti. 16
Il Dipartimento e il Fondo hanno convenu- Come si evince dal ciclo in Fig.1, il proto- to di adottare un modello di Ricerca For- collo metodologico che il presente paper mazione (R-F) reputato idoneo alle finalità illustra è frutto di un lavoro sinergico tra esplorative manifestate dal Fondo. Nella i referenti del Fondo, ricercatori, metodo- R-F o Ricerca Collaborativa, infatti, gli “gli logi esperti in processi di IVC e referenti o operatori si impegnano, insieme ai ricer- coordinatori didattici dei soggetti attuatori catori, a esplorare un aspetto della loro partecipanti alla sperimentazione4. pratica… la finalità della ricerca è la com- prensione in situazione (complessa) di tale Il protocollo metodologico che ne è scaturito aspetto” (Grange, 2017). ha previsto la sperimentazione con diversi at- tuatori su quattro fasi che sono state conside- Nell’ approccio di ricerca adottato non rate essenziali per poter progettare interventi emergono infatti, in prima istanza, obiettivi formativi finalizzati al conseguimento di ap- prioritari di cambiamento o di verifica di re- prendimenti leggibili, trasparenti, spendibili: lazione tra fattori, bensì di prima compren- sione e condivisione (Dewey, 1938; Lewin, 1. Definizione degli obiettivi di apprendimen- 1949) delle problematicità e delle prassi to in ottica di riconoscibilità all’interno del agite, al fine di contribuire alla formazione sistema nazionale (Standard). di un professionista riflessivo (Schön 1998; 2. Presa in carico degli apprendimenti Grange, 2017; Colucci 2008). pregressi (messa in trasparenza) 3. Verifica dell’apprendimento in itinere (con Il dettaglio del ciclo R-F (Robasto, 2013, valenza formativa) 2020), ricalibrato sulle esigenze del conte- 4. Valutazione finale (sommativa) del conse- sto di ricerca, è rappresentato in Fig.1. guimento degli obiettivi di apprendimento. 3. Co-progettazione 2. Individuazione strumenti e 4. Prime delle criticità protocolli operativi somministrazioni 1. Fase esplorativa - connesse all’IVC e per supportare IVC del protocollo Interviste e contatti definizione di (primo protocollo e strumenti con Attuatori e obiettivi formativi metodologico) a supporto coordinatori, avvio prima raccolta documentale 5. Analisi critica delle prime somministrazioni 9. Diffusione dei 7. Formazione risultati (di ricerca Attuatori e e di formazione) Seconde 6. Back talk e 8. Generalizzazione somministrazioni revisione del del protocollo e di protocolli e protocollo formazione estesa strumenti metodologico 2 Si richiamano a titolo esemplificativo: Decreto Legislativo n. 13 del 16 gennaio 2013, Decreto Interministeriale del 30 giugno 2015, Decreto 8 gennaio 2018, Circolare ANPAL del 10 aprile 2018. 3 Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione, Università degli Studi di Torino, Referente Scientifico Prof.ssa Robasto Daniela. 4 Il Comitato Tecnico Scientifico della ricerca è composto da: Roberto Bianchi, Stefano Bianchi, Caterina Caccioppoli, Daniela Robasto, Elena Sposato. Il confronto e la sperimentazione sono avvenuti grazie alla collaborazione in particolare dei seguenti soggetti attuatori: AGRILAVORO – ATENEO PER IL LAVORO - ATF STUDIO – CRATIA – ERAPRA VENETO – FONDAZIONE METES – PROFESSIONE CONSULENTI. 17
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