Porta a porta, quanti rischi per gli addetti! - Gsanews
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SCENARI SALUTE E SICUREZZA ADDETTI porta a porta, quanti rischi per gli addetti! di Giuseppe Fusto Dal semplice mal di schiena all’ernia del disco, dai rischi biologici agli odori e ai rumori forti, dai dolori alle braccia alle affezioni gastroenteriche, dal pericolo di tagliarsi o essere colpiti dai mezzi a quello, addirittura, delle aggressioni fisiche. Un viaggio nei rischi di un lavoro prezioso ma usurante: l’addetto alla raccolta differenziata. Si fa un gran parlare di ergonomia, e abbia- tuale di raccolta differenziata si è innalzata, Una questione aperta mo parlato spesso, su queste pagine, di quan- e in molti Comuni sono stati introdotti mo- Insomma, la questione c’è, il problema è 44 to il lavoro degli addetti alla raccolta “porta delli “spinti”, gli infortuni e i malesseri anche aperto: se da un lato la raccolta differen- a porta” -un modello certo da perseguire- sia seri da parte degli operatori siano aumenta- ziata è segno di civiltà, ma soprattutto una igiene igiene urbana urbana gennaio-marzo 2017 usurante e peggiorativo delle condizioni di ti, assenteismo e necessità di ricollocamento condizione imprescindibile per lo sviluppo lavoro determinate dal sistema di raccolta compresi. Anche se non disponiamo di dati di una vera economia circolare, dall’altro, meccanizzata a cassonetto. oggettivi che coprano l’intero territorio na- come vedremo, non può andare a scapito zionale (e forse una statistica complessiva e della salute e della sicurezza di chi ci lavora. Un modello sempre più diffuso affidabile non c’è), in questi anni abbiamo Se ne è parlato il 31 gennaio, a Brescia, in Eppure si tratta di un mo- un interessante seminario dal dello -virtuoso, lo ripetia- titolo “Prevenzione e tutela mo- sempre più diffuso: è della salute e sicurezza nel- la stessa legge a fissare gli la raccolta differenziata dei obiettivi, che sono ambi- rifiuti”, organizzato da Cgil, ziosi: giusto a pochi giorni in cui si è fatto il punto, con fa risale l’approvazione da l’aiuto di medici del lavoro, parte della Commissione rappresentanti delle imprese Ambiente del Parlamento del settore, Inail, sindacalisti Europeo del pacchetto legi- e associazioni di Comuni, slativo sull’economia circo- sullo stato dell’arte, ancorché lare che ha migliorato con- parziale, della questione. siderevolmente la proposta del 2015 in particolare per Molti passi avanti gli obiettivi di riciclaggio al sono stati fatti 2030, innalzati al 70% per i Ora, è innegabile che molti rifiuti solidi urbani (oggi la passi avanti siano stati fatti in media dei 28 paesi europei materia di ergonomia: basti è al 44%). sentito molte aziende lamentare gli eccessivi considerare, come ha sottolineato il medico infortuni del personale (che vanno dal mal del lavoro Ettore Brunelli, che negli anni Ma non a scapito degli operatori di schiena allo strappo, fino a disagi cronici Sessanta erano migliaia ogni anno le vitti- Il trend, insomma, è destinato a crescere, che impediscono all’operatore di svolgere le me del lavoro, e le normative tecniche era- ma ciò non significa che si debbano dare precedenti mansioni), fino ad arrivare a casi- no poco applicate e debolmente controllate. per scontati, o peggio ancora per inevitabili, limite con non pochi addetti che sono stati Tutto diverso ora, con il decreto 81/2008, che i disagi a carico degli operatori. Non è un dislocati al lavoro d’ufficio perché impossi- ha recepito la già “rivoluzionaria” 626, e che mistero, del resto, che da quando la percen- bilitati a lavorare in strada. prevede un virtuoso sistema di partecipazio-
SALUTE E SICUREZZA ADDETTI SCENARI ne. Ma i dati più interessanti sono arrivati I fattori di rischio corsi a piedi, l’assistenza a manovre, la sa- dall’Inail, con Pier Ugo Carletti della sede Per quanto riguarda il rischio fisico, che lita e discesa dai mezzi, gli attraversamenti di Brescia che si è concentrato proprio sui riguarda postura, forza e ripetitività delle stradali, la movimentazione di contenitori rischi occupazionali nella gestione dei rifiuti, operazioni, senza dubbio le azioni critiche e cassonetti, la raccolta manuale di rifiuti un’attività di pubblico interesse da effettuarsi sono traino, spinta, sollevamento, trasporto, non correttamente conferiti. A ciò si posso- senza pericoli per la salute dell’uomo, senza raccolta rifiuti ingombranti, spazzamento, no aggiungere traffico, condizioni stradali, utilizzare procedimenti o metodi che potreb- movimentazione cassonetti e sacchi, sof- scarsa illuminazione, condizioni climatiche, bero recare pregiudizio all’ambiente e secon- fiante. I fattori complementari sono uso degli mezzi inefficienti, sistemi di presa, stato e 45 do criteri di efficacia, efficienza, economicità strumenti e attrezzature, prese inadeguate, modalità di trasporto dei contenitori, con- igiene igiene urbana urbana e trasparenza. Principi che non possono pre- Dpi non adatti, clima, carichi disomogenei. ferimenti non conformi, mancanza/non gennaio-marzo 2017 scindere dalla conoscenza dei rischi specifici Un altro fattore di rischio sono le vibrazio- uso dei Dpi. Con i mezzi, ovviamente sono del settore, degli eventi infortunistici e delle ni a corpo intero, provocate dalla guida di a rischio le manovre del veicolo, l’uso delle patologie che possono capitare ai lavoratori, automezzi e mezzi da lavoro anche come attrezzature di compattazione, l’assistenza a al fine di attuare misure preventive adegua- passeggero; raccolta e spazzamento mecca- terra delle operazioni meccanizzate di svuo- te. L’Inail distingue, tra gli infortuni, quelli nizzato; stazionamento su predellino esterno. tamento cassonetti e compattazione, con in mortali e non mortali, avvenuti senza e con Tra i fattori complementari troviamo stato aggiunta problemi relativi alle condizioni mezzo di trasporto. del fondo stradale, non adeguato ammortiz- delle strade, alla scarsa o insufficiente il- zamento di sedili e pedane, e non ultimo il luminazione, al clima, all’abbigliamento Infortuni con o senza mezzo clima. Ma le vibrazioni possono riguardare non idoneo, all’inadeguata manutenzione Quanto a quest’ultimo aspetto, dai dati relativi anche il sistema mano-braccio, con azioni dei mezzi, all’organizzazione del lavoro. al periodo 2011-2015, la probabilità di incorre- critiche come l’impiego di soffiatori, i coman- re in infortuni senza mezzo è, a livello italiano, di a leva, o anche la conduzione di mezzi e I rischi biologici ben 16 volte maggiore rispetto agli infortuni impiego di attrezzature più o meno vetuste. Da non dimenticare poi il rischio biologico: con mezzo. Se si considerano solo gli episodi chi lavora con i rifiuti può venire a contatto mortali, siamo a 14 contro 63. Nel settore, il Ma quanto rumore… con batteri (enterococchi, S. aureus, esche- tasso di mortalità in Italia è del 6,5%, e in una E poi il rumore, fastidioso non solo per i cittadi- richia coli, clostridium tetanii, ecc.), virus regione considerata virtuosa, come la Lombar- ni ma, e a maggior ragione, per gli addetti stes- (virus enterici, HBV, HCV, HAV), funghi e dia, del 4,6%. Comunque ancora troppo. si, che vi sono sottoposti in maniera più intensa muffe, parassiti (Toxoplasma Gondii), aller- e continuativa: lo spazzamento meccanizzato, geni (endotossine Gram -), attraverso azioni Malattie professionali: la raccolta posteriore, l’utilizzo di soffianti e di come lo spazzamento manuale e meccanico, il caso bresciano decespugliatori sono tutte operazioni rumorose la raccolta manuale dei rifiuti da piccoli con- Prendendo il caso di Brescia, nel periodo preso e fastidiose, ancor di più se le si aggiunge a tenitori, o anche comportamenti inadeguati in considerazione si sono verificati 5 casi di fattori come il traffico e l’assistenza su strada come mangiare, bere, fumare sul lavoro, e malattie professionali nelle attività di raccolta, ai mezzi di raccolta. non da ultimo per la scarsa igiene, personale trattamento e smaltimento dei rifiuti, recupero e degli indumenti da lavoro. A proposito di dei materiali. In base ai dati Inail, emergono Gli infortuni indumenti, sempre da un’indagine presen- in particolar modo i seguenti fattori di rischio: Tutto ciò può condurre a malattie profes- tata, relativa all’area del Bresciano, è emerso movimentazione manuale dei carichi; posture sionali. Ci sono poi azioni che possono che nel 64% circa dei casi essi vengono lavati incongrue; rumore; vibrazioni a corpo intero portare direttamente a infortuni: pericolosi a casa, pratica non fra le più salubri. Le vie o del sistema mano-braccio; agenti biologici. per gli infortuni “senza mezzi” sono i per- di esposizione a tali contaminazioni sono va-
SCENARI SALUTE E SICUREZZA ADDETTI La “chimica” del rischio guanti antitaglio, cintura di trattenuta a sgancio C’è anche un rischio chimico, con fattori come rapido, scarpe, ecc. esposizione inalatoria e cutanea a materiale particolato e fibroso aerodispersi, e a sostanze C’è ancora molto da fare chimiche (carburanti, diserbanti, fluidi di mac- Ma tutto questo si fa per davvero? Quanta atten- chine, solventi, ecc.), oltre ad esposizione a parti- zione c’è, nel concreto del quotidiano, per il lavo- colato da traffico veicolare (PM10 PM 2,5). Molto ro prezioso e altamente usurante degli addetti al frequente è anche il littering, cioè l’abbandono porta a porta? E gli stessi operatori hanno sempre rifiuti su strada o di rifiuti non identificabili, l’u- cura di proteggersi e premunirsi adeguatamente? tilizzo o conferimento incongruo di diserbanti, la I risultati di un questionario che ha interessato mancata applicazione delle procedure di riforni- alcune imprese locali sembrano testimoniare che mento e manutenzione delle macchine. Le azioni c’è ancora tanto da fare: innanzitutto si scopre che critiche? Raccolta, trasporto, scarico, spazzamento in un normale turno di lavoro vengono effettuate e lavaggio delle strade, le operazioni di pulizia oltre 400 manovre di “lancio”, in cui i sacchi dei strade con soffioni, le operazioni di diserbo, la rifiuti vengono proiettati oltre il bordo della vasca, manutenzione e pulizia dei mezzi di raccolta e con sovra estensione di spalle e braccia. Un’ope- spazzamento. razione molto a rischio, perché mette alla prova la schiena, le braccia e i muscoli estensori. E il Alcuni disturbi e infortuni numero di 400 viene ampiamente superato per frequenti ogni singola frazione (carta, vetro, umido e resi- Fra le patologie più frequenti, oltre allo stress duo secco). Inoltre nella totalità dei casi (100%) si lavoro correlato, spiccano ipoacusia, disturbi segnala che il ritiro dei materiali avviene con la ro- all’apparato oto-vestibolare. In più lesioni del tazione del corpo, mettendo alla prova la musco- sistema venoso (emorroidi e varici venose degli latura in un altro modo rischioso. Oltretutto quasi arti inferiori), disturbi all’apparato gastroenterico nella metà dei casi viene effettuata la raccolta di (disturbi gastro-intestinali, gastrite e ulcera pep- rifiuti sfusi senza contenitore. E nel 93% o quasi tica), tendinopatie arti superiori, contusioni, di- ad essere coinvolto è un solo operatore: per più di storsioni, fratture, abrasioni, ferite lacero-contuse, 4 operatori su 10, poi, la fatica fisica necessaria schiacciamenti, amputazioni, soprattutto agli arti è considerata eccessiva. Il numero si innalza al inferiori. Sempre per ciò che riguarda il rischio 71% e oltre se ci si concentra sugli arti inferiori, fisico, troviamo il politrauma da investimento da con dolori a spalle, schiena, braccia, mani, polsi contenitori o da veicoli su strada. e ginocchia. Senza contare che al 35,7% degli in- tervistati è stata già diagnosticata un’ernia o una Le affezioni cutanee, respiratorie e protrusione discale. gastroenteriche Lunga è anche la lista delle affezioni cutanee Dopo il lavoro non c’è più tempo (infezione di ferite, dermopatie allergiche o irri- per altro tative), respiratorie (rinite, tracheite, bronchite, Insomma, si tratta davvero di un lavoro usurante: bronchite asmatica, polmonite, ecc. su base in- tanto che gli intervistati, alla domanda se “dopo fettiva, allergica, tossica), gastroenteriche (gastro- l’attività lavorativa riescano a gestire relazioni enterite su base infettiva). Per ogni tipo di rischio personali o famigliari, incombenze varie, attività ci sono interventi mirati, fra cui l’automazione sociali o sportive”, il 92,9% ha risposto no. Venia- delle operazioni, la pulizia e manutenzione dei mo al lavaggio dei capi da lavoro: solo il 35,8% rie: contatto muco-cutaneo, ferite da taglio, mezzi e delle attrezzature, la dotazione al per- viene fatto in azienda, mentre il resto a casa, e ben punta, abrasioni, inalazione (bioaerosol), sonale di prodotti per il lavaggio frequente delle la metà dei lavoratori arriva sul luogo di lavoro ingestione, morsi di insetti e di animali. Oc- mani senz’acqua, la dotazione di strumenti er- senza Dpi. Anche le condizioni di lavoro sono corre prestare particolare attenzione ad aree a gonomici e, ovviamente, l’implementazione di spesso critiche: spogliatoi lontani, zero possibilità rischio come gli spazi di lavoro attorno all’o- strutture igieniche e sicure (es. spogliatoi com- di lavarsi le mani, carichi eccessivi, rischi biologici, peratore, il piazzale di conferimento, le fosse partimentati) e la formazione al personale e attrezzature obsolete e non sempre correttamente di raccolta, l’area di selezione, le bocche di anche agli utenti (corretto conferimento). Oltre manutenute, eccessivo ricorso al mono operatore, carico dei mezzi di raccolta, le spazzole delle naturalmente ai Dpi giusti e correttamente utiliz- turnazioni pesanti. Senza contare le aggressioni spazzatrici in funzione. zati: abbigliamento protettivo e ad alta visibilità, fisiche: il 14,2% ne ha subite, e non è poco.
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