Dopo Oxfam su multinazionali, Governo trasformi parole in fatti! - Uritaxi
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Dopo Oxfam su multinazionali, Governo trasformi parole in fatti! Dagli anni ’90 una semplicistica e acritica politica dell’ “attiriamo i capitali esteri” ha preso il sopravvento in Italia, molto più che in altri paesi, paesi dove invece la priorità della tutela del tessuto produttivo interno ha trovato attenzione. Oggi Oxfam Italia ci dice che “multinazionali e super ricchi continuano ad alimentare la disuguaglianza, facendo ricorso a pratiche di elusione fiscale, massimizzando i profitti anche a costo di comprimere verso il basso i salari e usando il loro potere per influenzare la politica”.Negli ultimi anni abbiamo più volte sentito le forze dell’attuale maggioranza governativa fare dichiarazioni contro le multinazionali, la loro voracità, la loro distruttività, dimostrando sensibilità che anticipavano studi come quelli di Oxfam. Oggi, per quanto riguarda il trasporto pubblico pubblico non di linea, sia Lega che Movimento 5 Stelle, hanno la possibilità di dare concretezza alle parole dette sia dagli scranni dell’opposizione che in campagna elettorale. Per ora, anche sotto l’attuale Governo, le multinazionali, siano esse tedesche o americane, continuano ad operare indisturbate, ampliando sempre più il loro business a danno delle strutture economiche e delle tecnologie dei tassisti italiani. Il Governo “del cambiamento” trasformi in atti le parole! Claudio GiudiciPresidente Nazionale Uritaxi Taxi e ncc liberalizzati in
Germania. Sulle multinazionali cosa serve ancora per capire? Alcuni sono probabilmente vittime della cosiddetta “sindrome di Stoccolma” (ossia quando il rapito diventa psicologicamente dipendente del rapitore), perché altrimenti non si capirebbero certe cose. Nonostante le smentite fatte da qualche multinazionale dopo i nostri video-denuncia (https://youtu.be/rBrwd0L4xYE), il patto taxi- ncc che tanto ha fatto strumentalmente discutere – ovviamente la strumentalità aveva come beneficiario le multinazionali stesse – e che noi volevamo esser controllato dagli operatori del settore, lo stanno facendo per via digitale le stesse multinazionali, controllandolo esse stesse, con la nascita di app da cui poter fruire non solo del car o bike sharing, ma anche del taxi o del n.c.c. Addirittura, per convergere in tale direzione, i principali colossi dell’automobilismo tedesco, hanno deciso di allearsi. Ci rendiamo dunque conto di quanta gola possa fare il mercato del trasporto pubblico non di linea, se tanta attenzione gli viene dedicata? E secondo alcuni, non sarebbe un valore, un patrimonio da tutelare e difendere con i denti, il fatto che in Italia, ancora oggi, siano i lavoratori del settore, con le proprie strutture economiche, le proprie tecnologie, a controllare tutto ciò?! Dovrebbe essere inutile dirlo, ma siccome l’evidenza dei fatti non pare confermare ciò, è bene precisare che se cambia l’economia di un settore, chi la controlla, cambiano poi la sua politica e le sue regole. E così, se è notizia di pochi giorni fa che l’app tedesca per i taxi premiasse con 50€ i tassisti non aderenti allo sciopero – ma non si parlava di crumiraggio in un tempo in cui i diritti dei lavoratori non esistevano? -, che nel frattempo i nostri colleghi tedeschi avevano indetto, è invece di poche ore fa quella che riporta come il Ministro dei Trasporti tedesco abbia annunciato la volontà di procedere alla totale liberalizzazione del settore taxi e n.c.c. già per il prossimo anno. Pensate che un annuncio
di tal genere possa essere stato fatto senza, quanto meno un consulto, se non una vera e propria accettazione dei desiderata dei due più quotati marchi automobilistici tedeschi? Pensate che adesso i tassisti tedeschi potranno fare scioperi a tutela del proprio lavoro e dei propri investimenti, con l’appoggio delle multinazionali che diversi di loro, senza lungimiranza, intelligenza, amor proprio, hanno deciso di servire? Pensate che a queste multinazionali potranno chiedere di non distribuire le corse, minacciare di prendere per il collo il presidente che tutto ciò consentisse? Neanche con la macumba! A Firenze si dice: “Non c’è paradiso per i bischeri!”. Cosa serve ancora per capire? Claudio Giudici Presidente Nazionale Uritaxi Il 3 aprile Taxi in sciopero Le scriventi Organizzazioni Sindacali a seguito del modo di procedere del Governo, con particolare riferimento alla grave condizione in cui si trova il Servizio Pubblico Taxi, a seguito della deregolamentazione che lo investe sia sul piano relativo al reale contrasto dei fenomeni di abusivismo, sia riguardo l’azione irregolare svolta da soggetti finanziari (multinazionali) che nulla hanno a che vedere con il TPL non di linea, proclamano una giornata di sciopero per il giorno 3 aprile 2019 nelle modalità previste dalla legge e garantendo lo svolgimento dei servizi essenziali. Confail – Fast Tpnl – M.i.t – Orsa – Unica Taxi Cgil – Uri – Uritaxi – Usb Taxi – Uti
Bravi ai ragazzi di Uritaxi Pisa! Bravi ai ragazzi di Uritaxi Pisa ed al loro presidente Andrea Balestri! La collaborazione con la consigliera della Lega, Emanuela Dini, e con l’Amministrazione del Comune di Pisa, anche per piccole cose come un doppio senso, dimostra l’attenzione al servizio e dunque alla Clientela. Grave la circolare degli Interni Comunicato alla Categoria In seguito alla circolare del Ministero degli Interni del 28 febbraio u.s., ci pare quanto
mai azzeccata la presa di posizione del Parlamentino di Firenze del 7 marzo, con cui alzavamo il livello di attenzione della Categoria, ipotizzando l’extrema ratio della mobilitazione nazionale. Se in quei giorni quel documento inviato dalle sigle firmatarie (CONFARTIGIANATO TAXI – FAST TPLN – FITA CNA – LEGACOOP – MIT – ORSA – SATAM – SILT – UNICA TAXI CGIL – UTI – URI – URITAXI – USB) al M.I.T., lasciò interdetta la maggioranza degli operatori taxi, oggi i più sono invece già sul piede di guerra. Quando a tradirti è chi ritenevi vicino alle tue istanze – istanze di legalità, di giusto premio a chi da sempre opera nelle regole nell’attesa che arrivi qualcuno che faccia finalmente giustizia – ma poi ti ritrovi una sorta di gioco delle tre carte, dopo, fra l’altro, aver smantellato mezze regole come mai prima era successo, allora il rischio è che venga meno la fiducia nello stesso Stato di diritto e che l’anarchia, il “vaffa!” alle regole, prenda, nonostante il senso di responsabilità di sindacati e operatori onesti, il sopravvento. La circolare ministeriale è grave perché violando il principio legislativo per cui gli effetti del decreto legge convertito sono confermati dalla legge di conversione con decorrenza dal momento dell’entrata in vigore del decreto legge e non della legge di conversione, ha aperto una sanatoria per i contratti siglati fino al 29 gennaio 2019, quando il decreto legge era già stato approvato da oltre un mese. A tal riguardo, non si può sapere se trattasi di errore tecnico di chi ha scritto la circolare o di “errore” politico. La circolare è grave perché dà una serie di interpretazioni “combinate” dimentiche del primus per cui si sia comunque di fronte ad autorizzazioni comunali. La circolare è grave perché grazie a tutto questo, avvantaggerà anche quelle multinazionali verso cui vergognosa disponibilità la stessa maggioranza “sovranista” (purtroppo, almeno per quanto concerne il nostro settore, tale solo a parole finora) aveva già dato – si rammenti la convocazione di quelle straniere (americane, tedesche, francesi), portatrici di interessi specifici e non diffusi, con l’ancor più odiosa dimenticanza delle app italiane, indigene (“SOVRANE!” verrebbe da urlare), nonché di tutti i radiotaxi italiani operanti da circa mezzo secolo nel pubblico interesse e senza aver mai giovato di un minimo di pubblico sostegno -.
Alla luce di tutto ciò, una convocazione ministeriale si fa quanto mai urgente, in quanto restiamo convinti che la soluzione sia politica più che giudiziaria (lo sfortunato precedente su “Uber Black” dovrebbe aver insegnato qualcosa), perché quando fai causa a chi controlla il potere legislativo ed esecutivo, e può condizionare quello giudiziario, allora ti piace perdere facile. Se questa convocazione, come già indicato nel documento del 7 marzo, non avvenisse entro il 22 di questo mese, i Tassisti Italiani avvieranno un periodo di mobilitazione perché la stagione della nuova fiducia nelle Istituzioni sarebbe già giunta al suo termine. Claudio Giudici Presidente Nazionale Uritaxi Documento Parlamentino Nazionale Taxi di Firenze, 7 marzo 2019 Firenze, 7 marzo 2019. Il Parlamentino dei Taxi Italiani, portando avanti il lavoro iniziato a Milano il 30 gennaio scorso, si è riunito oggi per discutere la preoccupante situazione che va emergendo dopo le ultime novità legislative, e la metodologia sia nel confronto che nel dare seguito agli impegni assunti da parte del Governo. Il Parlamentino dei Taxi Italiani decide di richiedere al Governo un urgentissimo incontro per definire: 1. l’emanazione del D.P.C.M. di disciplina delle attività tecnologiche delle piattaforme d’intermediazione; 2. un’accelerazione a seguito dell’ampliamento della dimensione territoriale di servizio da comunale a provinciale, della istituzione del registro elettronico nazionale degli operatori del trasporto pubblico non di
linea; 3. alla luce della definizione sancita nell’art. 1 l. 21/92 (servizio complementare e integrativo del tpl di linea), che l’entrata in operatività e la struttura del foglio di servizio siano funzionali alle caratteristiche locali del trasporto pubblico non di linea; 4. l’operatività, d’intesa con la Conferenza Unificata, derivante dal concetto introdotto in via originaria dal d.l.143/2018, di “ulteriori rimesse”. Nelle more della definizione di quanto sopra, il Parlamentino dei Taxi Italiani chiede che sia interdetta l’operatività delle app esistenti che non sono riconducibili alle figure giuridiche di cui all’7 l. 21/92, in quanto la stessa maggioranza parlamentare con la legge 12 dell’11 febbraio 2019 al co. 8 dell’art. 10-bis ha stabilito che l’intermediazione delle piattaforme tecnologiche deve essere regolata; conseguentemente in assenza di tale regolazione deve essere interdetta. Al tempo stesso ciò trova ragion d’essere e conferma nella sentenza della Corte di Giustizia Europea C-434/15 del 20 dicembre 2017. Detto incontro dovrà tenersi entro il 22 marzo 2019, e nel caso in cui tale data non fosse rispettata, così come nel caso di ulteriori proroghe di quanto stabilito dal co. 4 dell’art. 10-bis della l. 12/2019, programmeremo conseguentemente una giornata nazionale di protesta per i primi giorni dell’aprile 2019. Il Parlamentino dei Taxi Italiani nell’esprimere piena solidarietà alle iniziative che i Colleghi siciliani e sardi decideranno unitariamente, per le difficoltà che stanno vivendo nei loro territori, denuncia i ritardi nella convocazione della Conferenza Unificata che doveva e deve intervenire su tutta una serie di problematiche presenti in seguito alla novazione della legge quadro, e chiede dunque di sanare immediatamente tale mancanza. CONFARTIGIANATO TAXI – FAST TPLN – FITA CNA – LEGACOOP – MIT – ORSA – SATAM – SILT – UNICA TAXI CGIL – UTI – URI – URITAXI – USB
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