Politica d'investimento - Analisi finanziaria noi per voi - BancaStato
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Indice Pagina Il difficile mestiere del banchiere centrale 5 Strategia valutaria 7 Strategia Obbligazionaria 9 Strategia Azionaria 11 Strategia materie prime 13 Strategia Settore Immobiliare Svizzero 15 Strutture di portafoglio 16 -18 2 3
Il difficile mestiere del banchiere centrale Nessuno, in questo momento, vorrebbe essere nei panni del governatore della banca centrale americana (FED). È un lavoro difficile, soprattutto perché sei perennemente sotto le luci dei riflettori ed ogni tua parola viene interpretata e giudicata. Dalle decisioni di questa istituzione dipende il costo del denaro, il mercato del lavoro e anche l’evoluzione dei mercati azionari ed obbligazionari. Certo, finché i tassi di riferimento vengono abbassati, in pochi hanno da ridire. Finché compri emissioni statali e private, consentendo ai rendimenti di rimanere molto compressi, sono poche le voci di dissenso; soprattutto se lo fai per nobili cause come rilanciare l’economia dopo un lungo periodo di chiusura e confinamento a seguito di una pandemia. Ma quando l’economia da segnali forti di crescita e le materie prime sono letteralmente esplose in concomitanza con la normalizzazione della domanda, che si fa? Abitualmente la logica e la razionalità imporrebbero un rientro da questi stimoli eccezionalmente espansivi. Nel pensiero lineare ed istintivo di ognuno di noi, alberga la sensazione che queste misure vadano riviste e debbano diventare più restrittive, proprio perché attuate per far fronte ad una situazione eccezionale che ora, seppur gradualmente, sta rientrando. Ed è qui che la decisione si fa pesante, poiché i membri votanti del comitato della FED sono ben consapevoli di cosa successe nel 2013, all’annuncio che le misure non convenzionali per sostenere l’economia e l’apparato finanziario dopo il fallimento della Lehman Brothers sarebbero state ridotte e contenute: i rendimenti decennali statunitensi, nel giro di 3 mesi salirono di 100 bps (dall’1.62% al 2.73%), penalizzando pesantemente i prezzi obbligazionari (non solo statunitensi) e causando fasi di volatilità, che colpirono soprattutto i mercati azionari dei paesi emergenti. Intraprendere la strada della riduzione degli stimoli monetari, visti i presupposti, non è per nulla semplice. Soprattutto se si ha un’inflazione che, seppur frutto di un fenomeno temporaneo, non giustifica i tassi così bassi. La FED quindi, a nostro modo di vedere, dovrà in prima battuta percorrere la strada di una dialettica molto conciliante e poi gradualmente intervenire. Il vantaggio (l’unico, ma a questo punto fondamentale) della politica monetaria è che si hanno due piani d’intervento: quello della liquidità e quello dei tassi di riferimento. Sembra quindi abbastanza scontato che la FED a questo punto intervenga sul primo con delle riduzioni più simboliche che pratiche per testare la reazione degli investitori, per poi diventare più aggressiva nel corso del 2022 (sempre che una nuova variante del corona virus non imponga un nuovo lock down). Da un punto di vista esclusivamente mediatico c’è un aspetto positivo da tenere in considerazione: i colleghi della Banca Centrale Europea (BCE) hanno già fatto una comunicazione in tal senso, alcuni giorni fa. Questa è un’altra istituzione che si trova nelle medesime condizioni della FED (se non addirittura messa peggio visto che i tassi di riferimento sono negativi) e deve affrontare ora il ritorno alla normalità. Volendo quindi vedere il bicchiere mezzo pieno, si può affermare che le parole di Madame Lagarde non abbiano scombussolato i mercati più di quel tanto, sintomo questo che anche gli investitori sono consapevoli di una situazione che a tendere diventerà un po’ meno benigna. Per tornare agli Stati Uniti, se i dati si manterranno positivi anche l’anno prossimo, dimostrando che l’economia è in grado di autosostenersi senza stimoli, sarà possibile assistere anche a dei rialzi dei tassi di riferimento. Reputiamo che oggi, in questa delicata situazione, il mantra che Jerome Powell ed i suoi colleghi vogliano seguire sia quello di non spaventare gli investitori per non generare un circolo vizioso di avversione al rischio che dal mercato obbligazionario si trasmetta a quello azionario. 4 5
La tendenza dei rendimenti decennali americani appare essere al rialzo per i prossimi 12 Strategia valutaria mesi, ma non dovrebbe essere particolarmente vistosa come quella del 2013 e, sebbene le obbligazioni ne possano risentire inevitabilmente, l’effetto sulle categorie d’investimento più — Il miglioramento dei dati congiunturali e il sempre più diffuso livello di vaccinazione, hanno rischiose (azioni) dovrebbe essere marginale, a patto che i componenti della banca centrale portato a un miglioramento delle aspettative di crescita economica generale. Questa mag- americana siano convincenti e sappiano camminare sullo stretto cammino dell’equilibrismo tra giore sicurezza intervenuta sui mercati ha diminuito leggermente la pressione sul franco i diversi fattori monetari. svizzero come bene rifugio provocandone da inizio anno un tendenziale indebolimento contro le maggiori valute internazionali. La Banca Nazionale Svizzera, come negli ultimi 5 anni, è intervenuta inizialmente per facilitare questo movimento, ma poi il mercato si è 7000 6 mosso in modo autonomo, ritenendo la valuta elvetica sopravvalutata nel contesto attuale. I prossimi movimenti dipenderanno dall’evoluzione pandemica e dalle risposte che gli altri 6000 5 paesi, in particolare la zona Euro, darà in termini di facilitazione alla crescita. 5000 — Il dollaro statunitense ha ripreso il suo movimento di rafforzamento interrottosi lo scorso Massa monetaria (Mia USD) Tasssi di riferimento US (%) 4 4000 trimestre. Le prospettive di un inizio di “Tapering” da parte della FED hanno permesso di 3 sostenere la valuta nord americana contro le principali valute. Il fattore di sostegno è un 3000 potenziale rialzo dei rendimenti obbligazionari statali a seguito di una graduale riduzione 2 degli acquisti mensili da parte della Banca Centrale. Attualmente gli acquisti si compongo- 2000 no di 80 mia. US$ di obbligazioni statali e 40 mia. US$ di prestiti obbligazionari “Mort- 1 gage Backed Securities”. A nostro avviso il rafforzamento è da considerarsi temporaneo in 1000 quanto il consistente saldo negativo della Bilancia dei Pagamenti statunitense, provocato 0 0 da una costante crescita delle importazioni, tornerà al centro delle preoccupazioni degli investitori, provocando la debolezza del US$. 2 3 5 7 8 0 1 3 5 6 8 9 1 00 00 00 00 00 01 01 01 01 01 01 01 02 .2 .2 .2 .2 .2 .2 .2 .2 .2 .2 .2 .2 .2 — Come tutte le banche centrali mondiali, anche la Banca Centrale Europea ha applicato 05 12 07 02 09 04 11 06 01 08 03 10 05 Massa monetaria US Tassi di riferimento US una politica monetaria maggiormente espansiva, in particolare aumentando l’ammontare di obbligazioni che può acquistare per contenere l’aumento dei rendimenti. A sostegno più diretto dell’economia, la BCE ha abbassato i “ratio” di bilancio per facilitare la concessione di crediti da parte delle banche. I margini di manovra si sono ormai ridotti, per cui risulta difficile immaginare una politica monetaria ancora maggiormente aggressiva, soprattutto sul fronte dei tassi. Inoltre la BCE, per ovviare alla potenziale carenza di presti obbliga- zionari, ha diminuito il “rating“ obbligazionario minimo per gli acquisti per portarlo a non “Investment Grade”. A sostegno delle quotazioni dell’EUR concorre anche la contrazione degli “spread” delle obbligazioni dei paesi periferici. La BCE ha fatto un primo minuscolo passo nella direzione di ridurre l’acquisto di obbligazioni. — La firma del primo accordo sulla Brexit aveva giovato alla Sterlina che si è rafforzata contro le principali valute internazionali. Anche l’ottimale gestione della pandemia, ha inizialmen- te supportato il suo rafforzamento. Nel corso del trimestre sono però affiorati i primi pro- blemi portati dalla Brexit soprattutto per quanto concerne le difficoltà burocratiche nell’in- gaggio di lavoratori necessari all’economia. Maggiore tensione arriverà quando verranno affrontati gli accordi più sensibili tra Zona Euro e Inghilterra (ad esempio il passporting). 6 7
— Il rafforzamento del US$ ha provocato un generale indebolimento delle valute dei paesi Strategia Obbligazionaria emergenti. Una quota consistente del debito dei paesi emergenti è denominato in US$ e quindi un suo rafforzamento provoca un aumento del costo del debito. Se a questo fattore — Nel corso del trimestre abbiamo mantenuto gli investimenti che avevamo in essere nel trimestre aggiungiamo il consistente aumento dei rendimenti obbligazionari sulla stessa valuta, si precedente. Coscienti che le diverse banche centrali hanno l’obiettivo di acquistare un’ingente può tranquillamente affermare che il costo del debito è globalmente aumentato. Occorre quantità di obbligazioni societarie per mantenere i rendimenti ai livelli attuali, abbiamo mante- però relativizzare l’incidenza del US$ sulle valute emergenti in quanto sempre più paesi nuto l’esposizione verso questo comparto, in particolare il settore finanziario che ha approfittato emergenti presentano dei mercati finanziari locali ben sviluppati e con maggiore liquidità. del rialzo dei rendimenti. Abbiamo mantenuto gli investimenti nel comparto “High Yield”, che, malgrado il leggero aumento dei rendimenti, è stato l’unico comparto del reddito fisso ad ottene- re un risultato positivo. Forex: evoluzione 2021 e confronto con media storica (10 anni) — Il differenziale di rendimento tra obbligazioni di debitori “Corporate” e governativi ha subito un brusco rialzo a causa della crisi sanitaria che si è abbattuta anche sui mercati finanziari. Ma l’im- 8% portante intervento delle banche centrali sul mercato dei capitali, ha provocato una consistente diminuzione dello “spread”, che è tornato molto vicino ai livelli di inizio anno. A differenza del recente passato i prestiti governativi, che mostravano dei rendimenti estremamente ridotti, hanno Indebolimento 6% registrato un importante aumento nel corso degli ultimi mesi, ma restando a dei livelli storica- mente molto bassi. I fondamentali delle società che emettono obbligazioni continuano ad essere positivi. Il grado di indebitamento per le aziende europee non desta preoccupazione anche 4% 6.86% perché si situa al livello della media degli ultimi anni. Discorso leggermente diverso per le società (110.33) americane per le quali il grado di indebitamento attuale è superiore a quello medio. Poiché la 4.39% 4.68% nostra impostazione risulta costruttiva per quel che concerne l’economia, manteniamo il nostro 2% (0.9241) atteggiamento neutrale nei confronti di questa categoria d’investimento, con una tendenziale preferenza per le scadenze attorno ai 4 anni per approfittare maggiormente degli “spread” e Valuta Primaria 0% del supporto delle Banche Centrali. -1.39% — Il comparto obbligazionario “High Yield” è un settore con un rischio maggiore rispetto al settore -3.90% composto da debitori con un rating superiore a “BBB”. Per il momento i fondamentali anche per -2% -3.96% (1.1739) questo settore non destano particolari preoccupazioni, restando i tassi di fallimento estrema- -5.06% mente bassi e gli interessi sul debito sono ampiamente coperti dall’autofinanziamento generato -4% dalle società. Il rischio maggiore deriva da un possibile ulteriore rallentamento congiunturale che causerebbe un aumento dell’onere degli interessi e una compressione dei margini societari che Rafforzamento porterebbe ad un aumento dei fallimenti. Occorre sottolineare che la maggior parte dei prestiti -6% obbligazionari di questo comparto hanno una scadenza a 4-5 anni, per cui la maggior parte delle società non ha un’impellente bisogno di rifinanziamento. -8% — Le obbligazioni dei mercati emergenti denominate in valuta locale hanno subito il movimento rialzista dei rendimenti a livello generale e il considerevole rafforzamento della moneta ameri- EUR/USD USD/CHF EUR/CHF USD/JPY cana. Questi elementi hanno fatto da contraltare all’aumento dei corsi delle materie prime, di cui i paesi emergenti sono grandi estrattori. Le aspettative di un importante miglioramento della Differenza tra livello attuale e media decennale Performance YTD crescita economica nel corso del secondo semestre, dovrebbero sostenere questi paesi. 8 9
— La quota investita in obbligazioni convertibili non subisce variazioni e rimane cospicua, in virtù Strategia Azionaria di una sensibilità contenuta alle azioni. Questo strumento, infatti, permette di partecipare all’e- voluzione dei mercati azionari con minore volatilità. Inoltre, avendo anche delle caratteristiche — La quota complessiva di azioni, a seguito della ripresa dei mercati azionari, è gradual- obbligazionarie, beneficiano della compressione degli “spread”. Nel caso di un andamento mente aumentata ed ora è superiore alla posizione neutrale dell’indice di riferimento. I negativo dei mercati azionari, i prezzi dei prestiti convertibili diminuirebbero fino al momento in rendimenti obbligazionari malgrado il rialzo degli scorsi mesi, uniti agli “spreads” ai mi- cui l’obbligazione raggiunge un rendimento simile al rendimento di un’obbligazione “straight”. nimi storici, rendono il rendimento dei dividendi azionari ancora interessanti. A sostenere i corsi azionari concorrono anche le aspettative positive sulla crescita degli utili societari per il secondo semestre e il prossimo anno. Abbiamo venduto l’investimento effettuato Tassi decennali: confronto storico (10 anni) sul mercato azionario inglese, che ha approfittato della rivalutazione della Sterlina e del 12 mercato azionario, pur mantenendo una valutazione a sconto rispetto ai mercati europei. 10 — In ottica geografica abbiamo un’impostazione neutrale per i principali paesi sviluppati: Svizzera, Europa e Stati Uniti. Tuttavia all’interno della componente europea abbiamo 8 un’esposizione al tema del rendimento dei dividendi sul mercato europeo. Se da un lato la neutralità per gli Stati Uniti è giustificata da un premio al rischio delle azioni (rendimento 6 da utili contro rendimento obbligazionario) a livelli bassi, dall’altro per l’Europa è l’ormai cronico clima di rivalità tra paesi che impedisce di coltivare una volontà comune di riforme 4 e che costituisce un importante elemento negativo nella risposta europea all’attuale crisi sanitaria, che rischia di diventare economica. È importante per i paesi comunitari ritrovare 2 un punto d’intesa da cui ripartire per distendere i rapporti. Il mercato svizzero, in virtù di un profilo più difensivo, può ottenere risultati migliori in un confronto globale. Tuttavia 0 crediamo che possano essere di breve durata. Brasile Cina Australia USA Canada UK Giappone Svizzera EU — In Giappone abbiamo una sovraponderazione in quanto riteniamo che sia un mercato Attuale Media (10 anni) interessante in quanto le società giapponesi approfittano del mantenimento di una politi- ca monetaria espansiva da parte della Banca Centrale giapponese (BoJ). In aggiunta il recente accordo con 15 paesi del Pacifico, permette al Giappone la partecipazione in un Evoluzione Spread High Yield vs Governativi mercato di 2 mia. di consumatori. Il Giappone, inoltre, approfitterà del ritrovato aumento 1200 degli scambi commerciali e dell’incremento degli investimenti. In aggiunta il probabile cambio di governo dovrebbe portare un ulteriore spinta fiscale di cui approfitteranno le 1000 società. — È nell’area Sud-Est asiatica che puntiamo i nostri favori, con una preferenza per la Cina. Si 800 tratta infatti della zona che è uscita prima di altri e meglio dalla crisi sanitaria ed è stato l’u- nico paese appartenente al G20 a mostrare una crescita positiva per il 2020. Il consumo, 600 ovviamente, è in ritardo, ma ritornerà con il miglioramento della fiducia dei consumatori, anche perché il passaggio da un’economia prettamente indirizzata all’esportazione verso 400 una che predilige il consumo interno è l’obiettivo che si è prefisso il governo cinese. 200 — A livello tematico prediligiamo l’esposizione a settori legati alla tecnologia che pur pre- sentando delle valutazioni più elevate del mercato ed essendo maggiormente sensibili 0 all’aumento dei rendimenti, propongono dei ritmi di crescita superiori al mercato. Tuttavia siamo consapevoli che focalizzarci solo ed esclusivamente su titoli ad alta crescita, possa 14 12 21 18 20 16 19 11 13 17 2. 0. 6. 3. 5. 1. 4. 9. 1. 2. risultare controproducente in determinate fasi di mercato. Abbiamo quindi inserito la te- .1 .1 .0 .0 .0 .0 .0 .0 .1 .0 01 01 01 01 01 01 01 01 01 01 matica legata all’innovazione alimentare, più legata a dinamiche difensive ed anticicliche, H.Y. EU Spread vs Govies US H.Y. Spread vs Govies che permette di inserire un elemento di portafoglio meno aggressivo. 10 11
— La ponderazione delle azioni dei paesi emergenti è pari alla quota neutrale. Questi mer- Strategia Materie Prime cati sono fortemente condizionati dall’andamento della parità contro US$ e dai tassi sulla valuta americana, ma approfittano del forte apprezzamento delle materie prime in quanto — Oro: l’oro rappresenta, per la nostra strategia, quell’elemento di assicurazione contro eventi sono importanti esportatori di Commodities. estremi avversi ed improvvisi. È in buona sostanza l’unico investimento in grado di offrire una protezione in caso di gravi crisi finanziarie ed inversioni della propensione al rischio Performance Indici Azionari 2021 (YTD) degli investitori. Nel corso dei primi mesi dell’anno la sua evoluzione è stata condizionata 20%% negativamente dal rafforzamento del US$ e dal consistente aumento dei rendimenti reali, vero e proprio nemico del metallo giallo. Infatti dei rendimenti reali al rialzo rendono meno interessante l’oro come investimento in quanto non genera una rendita costante. Quindi 15% l’evoluzione futura dipenderà principalmente dal rendimento reale dei tassi sul US$: un movimento rialzista renderebbe il metallo giallo meno interessante. 10% 5% Performance Materie Prime 2021 YTD 50% 0% 40% -5% 30% -10% 56.75% 20% USA EU Mercati sviluppati Svizzera UK Giappone Asia ex-Jp America latina 33.35% 10% 27.46% 16.14% Valutazione Indici Azionari (P/E) 0% 23 -4.67% -10% -8.35% 21 -20% 19 Energia Globale Metalli industriali Agricoltura Allevamento Metalli preziosi 17 15 13 11 9 S&P500 MSCI SMI MSCI Nikkei EuroStoxx50 MSCI FTSE100 MSCI Developed World Asia ex-JP LATAM Attuale Media (10 anni) 12 13
— Petrolio: la crisi economica provocata dal Corona Virus ha causato una diminuzione di Strategia settore immobiliare svizzero domanda dei derivati del petrolio e quindi una tendenziale diminuzione dei prezzi. Le notizie positive riguardanti i vaccini che hanno permesso l’inizio delle vaccinazioni, hanno — Il comparto immobiliare ha registrato negli ultimi anni un importante interesse da parte de- portato una ventata di ottimismo a proposito della crescita economica per il 2021, che gli investitori privati e istituzionali, causandone un notevole apprezzamento. Le cause sono dovrebbe permettere un aumento della domanda di prodotti legati al petrolio. L’incognita fondamentalmente due: i tassi ipotecari estremamente ridotti in seguito alla politica moneta- resta sempre il mantenimento delle quote di produzione all’interno dei paesi dell’OPEP. In- ria espansionistica della BNS, e il notevole incremento della popolazione in provenienza in fatti vi sono diversi produttori che necessitano di liquidità ed il petrolio risulta essere la loro particolare dall’Europa. Inoltre il rendimento netto di questi investimenti era particolarmente unica forte di introiti, per cui eserciteranno un importante pressione per poter aumentare la interessante. Attualmente il forte incremento dei costi ne ha diminuito il rendimento, il rallen- propria quota di produzione. In aggiunta le società statunitensi attive nel “fracking”, consi- tamento dell’afflusso in provenienza dall’Europa ne ha ridotto la domanda e l’attuale crisi derato la ripresa di prezzi, potrebbero riprendere la produzione aumentando conseguen- ne rende incerto il futuro andamento, in quanto è difficile prevedere se le conseguenze del temente l’offerta sul mercato. Occorre inoltre considerare la sempre crescente presenza di rallentamento saranno di breve durata oppure si protrarranno nel tempo. Anche l’aumento energie alternative e interesse da parte dei diversi governi ad incentivare la produzione di degli appartamenti sfitti ci porta a credere che la crescita del comparto immobiliare stia energia attraverso dei vettori alternativi. per raggiungere il suo apice. Per gli immobili adibiti ad uffici si prospettano tempi incerti in quanto il “homeworking” a cui hanno ricorso molte ditte del settore terziario nell’ultimo anno di pandemia, potrebbe indurre le società ad incentivarlo, diminuendo considerevol- mente il fabbisogno di immobili ad ufficio. In aggiunta anche il settore commerciale inizia a subire il rallentamento economico ed inizia ad avere difficoltà a pagare gli affitti. Per il momento però il rendimento resta superiore rispetto al reddito fisso denominato in franchi svizzeri. Manteniamo una posizione neutrale. Evoluzione prezzi immobiliari 140 130 120 110 100 90 80 70 60 11 12 13 14 16 17 18 19 20 21 9. 0. 1. 2. 1. 2. 3. 4. 5. 6. .0 .1 .1 .1 .0 .0 .0 .0 .0 .0 01 01 01 01 01 01 01 01 01 01 USA EU Svizzera 14 15
16 Politica di investimento (moneta di riferimento CHF) Reddito fisso Svizzera Europa ex Svizzera Nord/Sud America Asia Pacifico EM Satelliti Totale EUR ex EMU USA Altri YEN Altri Cash 2.1% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 2.5% (0.0%) Bonds 55.2% (60.0%) 10.3% (10.4%) 0.0% (3.6%) 26.0% (13.9%) 0.0% (1.4%) 0.0% (4.0%) 0.0% (1.8%) 6.4% (5.0%) 0.0% (0.0%) 97.9% (100.0%) Totale 57.3% (60.0%) 10.3% (12.0%) 0.0% (4.5%) 26.0% (4.5%) 0.0% (3.0%) 0.0% (3.0%) 0.0% (3.0%) 6.4% (0.0%) 0.0% (0.0%) 100.0% (100.0%) Reddito Svizzera Europa ex Svizzera Nord/Sud America Asia Pacifico EM Satelliti Totale EUR ex EMU USA Altri YEN Altri Cash 7.3% (0.0%) 2.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 1.8% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 11.1% (0.0%) Bonds 19.8% (34.5%) 3.2% (-4.3%) 0.0% (1.5%) 9.1% (5.75%) 0.0% (0.6%) 0.0% (1.6%) 0.0% (0.6%) 3.2% (3.0%) 0.0% (0.0%) 35.2% (52%) Equities 9.0% (10%) 3.64% (-1.6%) 0.0% (0.8%) 3.3% (8.10%) 0.0% (0.4%) 2.6% (1.1%) 2.7% (0.4%) 2.5% (2.5%) 5.4% (0.0%) 28.9% (25%) Altern. Inv. 10.6% (15.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 6.6% (5.00%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 17.3% (20%) Convertibili 5.1% (3.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 2.5% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 7.6% (3%) Totale 51.8% (62.5%) 8.5% (5.9%) 0.0% (2.3%) 23.3% (18.83%) 0.0% (1.0%) 2.6% (2.7%) 2.7% (1.7%) 5.6% (5.5%) 5.4% (0.0%) 100.0% (100.0%) Bilanciato Svizzera Europa ex Svizzera Nord/Sud America Asia Pacifico EM Satelliti Totale EUR ex EMU USA Altri YEN Altri Cash 4.1% (0.0%) 0.7% (0.0%) 0.0% (0.0%) 2.5% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 7.2% (0.0%) Bonds 12.4% (19.5%) 2.9% (3.1%) 0.0% (1.1%) 6.8% (4.2%) 0.0% (0.4%) 0.0% (1.2%) 0.0% (0.5%) 1.5% (2.0%) 0.0% (0.0%) 23.7% (32.0%) Equities 14.6% (15.0%) 7.2% (3.2%) 0.0% (1.6%) 5.9% (16.5%) 0.0% (0.9%) 5.1% (2.2%) 4.5% (1.1%) 4.3% (4.5%) 8.1% (0.0%) 49.7% (45.0%) Altern. Inv. 7.0% (13.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 7.4% (7.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 14.4% (20.0%) Convertibili 2.9% (3.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 2.1% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 5.0% (3.0%) Totale 41.0% (45.5%) 10.9% (6.3%) 0.0% (2.7%) 24.7% (27.7%) 0.0% (1.3%) 5.1% (3.4%) 4.5% (1.6%) 5.9% (6.5%) 8.1% (0.0%) 100.0% (100.0%) Azionario Svizzera Europa ex Svizzera Nord/Sud America Asia Pacifico EM Satelliti Totale EUR ex EMU USA Altri YEN Altri Cash 4.3% (0.0%) 0.1% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.6% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 5.0% 0.0% Equities 23.8% (30.0%) 12.2% (6.4%) 0.0% (3.2%) 11.5% (32.9%) 0.0% (1.7%) 9.3% (4.4%) 9.0% (2.3%) 8.6% (9.0%) 14.2% (0.0%) 88.7% (90.0%) Altern. Inv. 1.4% (5.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 4.9% (5.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 6.3% (10.0%) Totale 29.6% (35.0%) 12.3% (6.40%) 0.0% (3.2%) 17.0% (37.9%) 0.0% (1.7%) 9.3% (4.4%) 9.0% (2.3%) 8.6% (9.0%) 14.2% (0.0%) 100.0% (100.0%) - Per le azioni, i fondi azionari o altri strumenti aventi come sottostante azioni la ripartizione geografica dipende dal mercato di riferimento del titolo o dal paese o l’area geografica dove il fondo investe. - Per le obbligazioni, i fondi obbligazionari o i prodotti strutturati aventi come sottostante delle obbligazioni la ripartizione geografica dipende dalla valuta del titolo, del fondo e del profdotto. - I satelliti contengono quegli investimenti che non possono essere ripartiti nelle altre aree geografiche perchè investono in più aree geografiche come ad esempio i fondi tematici globali. - I valori tra parentesi rappresentano i pesi del benchmark. Politica di investimento (moneta di riferimento EUR) Reddito fisso Euro Europa ex EUR Nord/Sud America Asia Pacifico EM Satelliti Totale Altri £ USA Altri YEN Altri Cash 15.6% (10.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 15.6% (0.0%) Bonds 61.9% (65.0%) 0.0% (2.5%) 0.0% (2.2%) 18.1% (16.7%) 0.0% (1.8%) 0.0% (5.0%) 0.0% (1.8%) 4.4% (5.0%) 0.0% (0.0%) 84.3% (100.0%) Totale 77.5% (75.0%) 0.0% (2.5%) 0.0% (2.2%) 18.1% (16.7%) 0.0% (1.8%) 0.0% (5.0%) 0.0% (1.8%) 4.4% (5.0%) 0.0% (0.0%) 100.0% (100.0%) Reddito Euro Europa ex EUR Nord/Sud America Asia Pacifico EM Satelliti Totale EUR e x EMU USA Altri YEN Altri Cash 10.6% (0.0%) 0.1% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.4% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 11.1% (0.0%) Bonds 28.4% (45%) 0.0% (1.0%) 0.0% (0.9%) 9.0% (6.7%) 0.0% (0.7%) 0.0% (2.0%) 0.0% (0.7%) 2.6% (3.0%) 0.0% (0.0%) 37.5% (57.0%) Equities 12.0% (8.5%) 0.0% (0.8%) 0.0% (1.4%) 4.9% (8.9%) 0.0% (0.7%) 2.9% (1.3%) 2.4% (0.9%) 2.6% (2.5%) 4.5% (0.0%) 29.3% (25.0%) Altern. Inv. 7.0% (10.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 5.5% (5.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 12.4% (15.0%) Convertibili 5.4% (3.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 1.7% (5.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 7.1% (3.0%) Totale 63.4% (63.5%) 0.1% (1.8%) 0.0% (2.3%) 21.6% (20.6%) 0.0% (1.4%) 2.9% (3.3%) 2.4% (1.8%) 5.1% (5.5%) 4.5% (0.0%) 100.0% (100.0%) Bilanciato Euro Europa ex EUR Nord/Sud America Asia Pacifico EM Satelliti Totale EUR e x EMU USA Altri YEN Altri Cash 7.6% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 1.5% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 9.1% (0.0%) Bonds 16.1% (22.0%) 0.0% (0.9%) 0.0% (0.8%) 7.0% (5.8%) 0.0% (0.6%) 0.0% (1.7%) 0.0% (0.6%) 1.6% (2.0%) 0.0% (0.0%) 24.7% (34.5% Equities 20.0% (15.0%) 0.0% (1.5%) 0.0% (2.5%) 8.7% (16.2%) 0.0% (1.3%) 4.9% (2.4%) 4.1% (1.6%) 4.7% (4.5%) 8.1% (0.0%) 50.6% (45.0% Altern. Inv. 4.9% (10.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 7.2% (7.5%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 12.1% (17.5% Convertibili 1.8% (3.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 1.7% (7.5%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 3.5% (3.0%) Totale 50.4% (50.0%) 0.0% (2.4%) 0.0% (3.3%) 26.1% (29.5%) 0.0% (1.9%) 4.9% (4.1%) 4.1% (2.2%) 6.3% (6.5%) 8.1% (0.0%) 100.0% (100.0%) Azionario Euro Europa ex EUR Nord/Sud America Asia Pacifico EM Satelliti Totale EUR e x EMU USA Altri YEN Altri Cash 5.0% (00.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.4% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 5.4% (00.0% Equities 36.7% (30.0%) 0.0% (3.1%) 0.0% (5.0%) 14.7% (32.3%) 0.0% (2.5%) 9.7% (4.8%) 7.6% (3.3%) 8.6% (9.0%) 11.1% (0.0%) 88.3% (90.0% Altern. Inv. 1.4% (5.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 4.9% (5.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 6.3% (10.0%) Totale 43.0% (35.0%) 0.0% (3.1%) 0.0% (5.0%) 20.0% (37.3%) 0.0% (2.5%) 9.7% (4.8%) 7.6% (3.3%) 8.6% (9.0%) 11.1% (0.0%) 100.0% (100.0%) - Per le azioni, i fondi azionari o altri strumenti aventi come sottostante azioni la ripartizione geografica dipende dal mercato di riferimento del titolo o dal paese o l’area geografica dove il fondo investe. - Per le obbligazioni, i fondi obbligazionari o i prodotti strutturati aventi come sottostante delle obbligazioni la ripartizione geografica dipende dalla valuta del titolo, del fondo e del profdotto. - I satelliti contengono quegli investimenti che non possono essere ripartiti nelle altre aree geografiche perchè investono in più aree geografiche come ad esempio i fondi tematici globali. - I valori tra parentesi rappresentano i pesi del benchmark. 17
18 Politica di investimento (moneta di riferimento USD) Reddito fisso USA Resto Nord/Sud America Europa Asia Pacifico EM Satelliti Totale Canada Sud America EUR ex EMU YEN Altri Cash 6.2% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 6.2% (0.0%) Bonds 88.9% (75.0%) 0.0% (1.4%) 0.0% (0.0%) 0.0% (9.6%) 0.0% (3.9%) 0.0% (3.7%) 0.0% (1.4%) 4.9% (5.0%) 0.0% (0.0%) 93.8% (100.0% Totale 95.1% (75.0%) 0.0% -1.4% 0.0% (0.0%) 0.0% (9.6%) 0.0% (3.9%) 0.0% (3.7%) 0.0% (1.4%) 4.9% (5.0%) 0.0% (0.0%) 100.0% (100.0%) Reddito USA Resto Nord/Sud America Europa Asia Pacifico EM Satelliti Totale Canada Sud America EUR ex EMU YEN Altri Cash 3.8% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 1.9% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 5.6% (0.0%) Bonds 38.8% (44.5%) 0.0% (0.7%) 0.0% (0.0%) 0.0% (4.6%) 0.0% (1.8%) 0.0% (1.7%) 0.0% (0.7%) 2.3% (3.0%) 0.0% (0.0%) 41.1% (57.0% Equities 10.6% (12.5%) 0.0% (0.8%) 0.0% (0.4%) 5.4% (2.2%) 0.0% (2.5%) 3.9% (1.6%) 3.1% (2.5%) 2.4% (2.5%) 5.0% (0.0%) 30.4% (25.0%) Altern. Inv. 13.4% (15.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 13.4% (15.0% Convertibili 9.5% (3.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 9.5% (3.0%) Totale 76.0% (75.0%) 0.0% (1.5%) 0.0% (0.4%) 7.3% (6.8%) 0.0% (4.3%) 3.9% (3.3%) 3.1% (3.2%) 4.8% (5.5%) 5.0% (0.0%) 100.0% (100.0%) Bilanciato USA Resto Nord/Sud America Europa Asia Pacifico EM Satelliti Totale Canada Sud America EUR ex EMU YEN Altri Cash 3.1% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.8% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 3.9% (0.0%) Bonds 22.3% (22.0%) 0.0% (0.7%) 0.0% (0.0%) 0.0% (5.0%) 0.0% (2.0%) 0.0% (1.9%) 0.0% (0.7%) 1.5% (2.0%) 0.0% (0.0%) 23.8% (34.5% Equities 20.3% (22.5%) 0.0% (1.5%) 0.0% (0.7%) 8.4% (4.0%) 0.0% (4.5%) 6.5% (2.9%) 5.6% (4.5%) 4.3% (4.5%) 7.8% (0.0%) 52.9% (45.0% Altern. Inv. 12.1% (17.5%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 12.1% (17.5% Convertibili 7.4% (3.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 0.0% (0.0%) 7.4% (3.0%) Totale 65.1% (65.0%) 0.0% (2.2%) 0.0% (0.7%) 9.2% (9.0%) 0.0% (6.5%) 6.5% (4.8%) 5.6% (5.2%) 5.8% (6.5%) 7.8% (0.0%) 100.0% (100.0%) - Per le azioni, i fondi azionari o altri strumenti aventi come sottostante azioni la ripartizione geografica dipende dal mercato di riferimento del titolo o dal paese o l’area geografica dove il fondo investe. - Per le obbligazioni, i fondi obbligazionari o i prodotti strutturati aventi come sottostante delle obbligazioni la ripartizione geografica dipende dalla valuta del titolo, del fondo e del profdotto. - I satelliti contengono quegli investimenti che non possono essere ripartiti nelle altre aree geografiche perchè investono in più aree geografiche come ad esempio i fondi tematici globali. - I valori tra parentesi rappresentano i pesi del benchmark. 19
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