PISCINA BRUNO BIANCHI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE E MANUTENZIONE STRAORDINARIE COPERTURA E RITESATURA STRALLI TRIESTE 2018 2021 ...
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DIPARTIMENTO TERRITORIO, ECONOMIA, AMBIENTE E MOBILITA' Servizio Strade e Verde Pubblico * * * "PISCINA BRUNO BIANCHI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE E MANUTENZIONE STRAORDINARIE COPERTURA E RITESATURA STRALLI TRIESTE 2018 – 2021 * * * Trieste, 22 luglio 2021
INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE E MANUTENZIONE STRAORDINARIE COPERTURA E RITESATURA STRALLI – PISCINA BIANCHI Assessore ai Lavori Pubblici: avv. Elisa Lodi Progetto: arch. Andrea de Walderstein; Direttore dei lavori: ing. Paolo Parovel; Verifica statica decennale e riverifica carichi copertura: ing. Fabio Marassi; Relazione tecnica sulla fattibilità strutturale: ing. Mario Smrekar Responsabile della sicurezza in fase di progettazione: ing. Antonio Masoli; Responsabile della sicurezza in fase esecutiva: p.i. Elio Flego; Responsabile della gestione della piscina “Bruno Bianchi”: dott. Franco del Campo; Impresa esecutrice dell’appalto: Omnia Costruzioni di Trieste/Latt-Do s.r.l di : Sig. Davide Favretto; Responsabile tecnico dell'impresa Omnia Costruzioni di Trieste: geom. Nicola Zanon; Controllo Radio Gammagrafico con iridio 192 sulle funi e sugli stralli: impresa Security Control S.r.l. – Duino-Aurisina (TS) ing. Roberto Visintin Mosca Italiano; Verifiche decennali della struttura portante metallica - Stralli: impresa Freyssinet Products Company Italia S.p.A. di Milano: geo. Marco Minocci – ing. Marco Casaril; Rup del Comune di Trieste: arch. Andrea de Walderstein. Importi Lavori di riqualificazione e manutenzione straordinaria Copertura: € 980.913,50 Verifiche decennali e verifica e ritesatura stralli Copertura: € 115.800,00 Totale intervento: € 1.096.713,50 Contenuti progettuali All'interno del Programma delle Opere Pubbliche, l'Amministrazione Comunale ha individuato tra le priorità d'intervento la realizzazione l’opera denominata “Interventi di riqualificazione e manutenzione straordinaria della copertura della Piscina Bruno Bianchi comprese le opere di ritesatura decennale degli stralli di sostegno della copertura stessa. L’intervento del presente progetto riguarda essenzialmente la manutenzione della copertura della piscina Bruno Bianchi. Gli obiettivi principali dell'intervento consistono nella risoluzione definitiva delle infiltrazioni di acqua meteorologica all'interno dell'impianto natatorio e della realizzazione di un nuovo pacchetto di isolamento termico sulla copertura. Premesse
Un impianto natatorio viene considerato un edificio speciale all'interno del quale è necessario garantire una serie di caratteristiche ambientali ben definite. In primo luogo è presente un ingente volume d'acqua, alla quale necessita garantire adeguata temperatura e contenimento della carica batterica mediante immissione di cloro. Lo specchio libero liquido cede all'ambiente interno una quantità ingente di vapor acqueo debolmente acidificato dalla presenza appunto del cloro. L'ambiente interno deve venir inoltre portato ad un valore di temperatura e umidità idonee a garantire il comfort degli utenti. A tali elementi deve aggiungersi l'apporto di calore ed umidità dovuto dalle persone presenti, bagnanti e pubblico. Insomma un sistema termodinamico complesso che abbisogna di un sistema di trattamento aria rilevante delicato e costoso. La massa d'aria interna inoltre cede e scambia calore con gli elementi perimetrali che confinano l'ambiente della piscina: pareti e in particolar modo, il tetto. Ridurre il volume d' aria complessivo da trattare e dare il miglior isolamento del tetto sono stati due elementi che hanno concorso a contenere il dimensionamento delle macchine termiche ed i consumi energetici di gestione. A tal fine il progetto eseguito nei primi anni duemila ha adottato una soluzione sulla carta molto promettente in sintesi: isolare il tetto dal resto della piscina con l'interposizione di un controsoffito dotato di elevato potere d'isolamento. Nella figura 1 si evidenzia la zona A, ovvero il volume compreso tra il piano piscina e il controsoffitto per complessivi 44.000 metri cubi che racchiude una massa d' aria a temperatura attorno ai 30 gradi centigradi, con umidità relativa nell'intorno del 70%, composta da acqua debolmente ma sensibilmente acidulata. Considerazioni sul contro soffitto Nelle intenzioni del progettista il controsoffitto doveva garantire l'isolamento, tanto dal calore che dal trafilamento di vapore acido, della soprastante "zona fredda" a contatto col tetto esterno. Questa zona, evidenziata dalla lettera B della figura 1, presentava un volume di circa 16.000 metri cubi, articolata su una superficie di circa 4.200 metri quadri di controsoffitto, con un'altezza media di 2,63 metri e una pendenza dell'ordine dei 6 gradi. L'aria all'interno di tale volume veniva considerata anch'essa come isolamento termico. Ma questo vale per l'aria ferma e questo volume così elevato presenta diverse superfici di scambio. Da una verifica sul posto si è infatti accertata la presenza al lati della piscina (lato Est e lato Ovest), sui rivestimenti metallici, ampie di superfici di ventilazione: fessure lungo la parte terminale delle murature (in corrispondenza della copertura) e griglie di ventilazione nella parti inferiori dei rivestimenti metallici (in corrispondenza del estradosso del primo piano (vedi schema figura 2). Dunque dalle verifiche effettuate l'interno del volume B era stato accertato che l'aria era in movimento e che erano presenti fenomeni termodinamici connessi. Non ultimo il controsoffitto era stato realizzato con un sistema intelaiato a quadroni di 60 x 60 cm. e sospeso alle strutture del tetto con pendini il cui isolamento termico era stato realizzato mediante materassini insaccati appoggiati sui quadroni. Tale sistema difficilmente poteva considerarsi stagno o a tenuta di vapori, spinti verso l'alto sia dalla loro densità che dalla maggior pressione parziale. Uno degli ultimi interventi manutentivi effettuati hanno riguardato per l'appunto la rimozione del controsoffitto in quanto diverse problematiche inerenti l'impermeabilizzazione del tetto hanno creato la rottura dei pannelli in fibra di legno mineralizzata tipo “Eraclit” e corroso il sistema di ancoraggio degli stessi e sono stati effettuati nel corso degli anni anche diversi interventi di sistemazione della copertura per eliminare alcune e diverse infiltrazioni di acqua piovana. Considerazioni sulla proposta di intervento
Allo stato attuale le problematiche inerenti le infiltrazioni d'acqua piovana sono ancora presenti e pertanto vi è la necessità di effettuare un intervento manutentivo che risolva radicalmente tale problematica che a lungo andare deteriora le strutture sottostanti. Le relazioni effettuate dai precedenti tecnici hanno indirizzato il progettista a mantenere a vista il soffitto esistente e realizzare un nuovo manto di copertura isolante sopra la struttura portante della copertura stessa. Tale soluzione consente di poter procedere all'esecuzione del lavoro dall'esterno in maniera autonoma senza sospendere le attività natatorie all'interno della struttura sportiva. Gli unici interventi che potranno comportare una chiusura parziale dell'impianto natatorio consistono nelle operazioni di isolamento delle parti terminali dei due muri laterali (lato Est e lato Ovest) dove attualmente sono presenti ponti termici e fasce di ventilazione a diretto contatto con l'esterno. Al fine di ridurre i consumi energetici il presente progetto si è previsto di realizzare un pacchetto isolante di copertura posto al di sopra dell'attuale orditura in lamiera grecata composto da: mantenimento dell'argilla espansa; mantenimento della membrana impermeabilizzante bituminosa; realizzazione membrana impermeabilizzante traspirante per tetti; pannello isolante tipo ESP; tavole a fibra orientate (OSB); membrana impermeabilizzante bituminosa; struttura in alluminio di copertura. Nella realizzazione dell'intervento manutentivo è stato predisposto tutta una serie di presidi di sicurezza provvisori (di cantiere) e definitivi (per manutenzioni) secondo gli obblighi previsti dalla normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (in particolare l’Art. 115 “Sistemi di protezione contro le cadute dall’alto” del D. Lgs 81/08). Andamento dei Lavori L’andamento dei lavori specifici di appalto è stato rispettato nei tempi, nelle specifiche tecniche e dei materiali previsti dal bando di gara. Come da già previsto nell’ A. Q., con ulteriori disponibilità dell’ente appaltante è stato possibile completare l’intera copertura, compresa la falda piccola verso la vasca all’aperto. Oltre ai problemi di condensa, che si formava nella cosiddetta “zona fredda” della copertura cioè nel volume compreso tra il preesistente controsoffitto isolante e la copertura, le continue e perduranti infiltrazioni all’interno della struttura natatoria avvenivano principalmente: dagli innesti degli stralli nella copertura dal corpo emergente dalla copertura. dagli elementi di copertura, con lastre realizzate in più pezzi, grecate di basso profilo e su una copertura di relativa poca pendenza
Rimosso con interventi precedenti il controsoffitto, l’appalto in oggetto ha previsto la realizzazione di un nuovo pacchetto coibente e la posa di un nuovo manto di copertura al di sopra della struttura di copertura esistente, con le opere accessorie necessarie per garantirne la tenuta all’acqua e con particolari attenzioni ed accorgimenti per i punti critici sopra evidenziati. Per garantire la tenuta all’acqua nei punti di ingresso degli stralli nella copertura sono stati rifatti gli elementi di protezione con l’accortezza di una sigillatura con saldatura speciale per alluminio su tutto il loro perimetro e sul manto di copertura Sul corpo emergente in copertura, corrispondente al blocco uffici, è stato creato un accurato sistema di allontanamento delle acque meteoriche con una nuova grondaia esterna di ampia sezione inserita nello spessore del nuovo pacchetto di copertura e la realizzazione di una seconda nuova grondaia, interna al rivestimento di facciata, a garanzia dell’allontanamento dell’acqua eventualmente proveniente dal rivestimento stesso del blocco uffici che presenta i segni del tempo. Le lastre di copertura sono state realizzate in pezzo unico per tutto lo sviluppo delle falde (lunghezze anche fino a 50 m), laminate sul posto, con grecate di alto profilo (5cm) e posizionate su giunto drenante che garantisce lo smaltimento dell’eventuale acqua residua che potesse infilarsi dall’aggraffatura, Il sistema del manto di copertura è certificato e garantito dalla casa produttrice Sono stati sviluppati ulteriori rilevanti dettagli tecnici riguardanti l’isolamento verticale perimetrale, mediante il mantenimento e recupero della grondaia esistente previa verifica dell’integrità e nuova sigillatura, ampliamento della sezione utile della grondaia sfruttando lo spessore del nuovo pacchetto di copertura, ed inserimento di materiale isolante verticale di tamponamento sino alla sommità della muratura perimetrale preesistente, sopperendo in tal modo ad una criticità preesistente dove l’intercapedine tra copertura e controsoffitto risultava in diretta comunicazione con l’aria esterna con un vuoto di ca. 60 cm tra sommità della muratura perimetrale e copertura su tutto il perimetro. Attualmente, il volume riscaldato risulta finalmente completamente coibentato Sono stati, inoltre, predisposti e risultano ben segnalati opportuni rinforzi del manto di copertura per il futuro montaggio di una linea vita provvisoria da utilizzare in caso di piccoli interventi di manutenzione e/o per montare il parapetto provvisorio e smontabile Con altro appalto è stato predisposto il sistema di fissaggio perimetrale mediante opportune piastre in acciaio ancorate alla struttura esistente, atto al montaggio di elementi verticali in alluminio che costituiscono i montanti del parapetto provvisorio e smontabile per future opere di manutenzione più rilevanti. Gli elementi verticali del parapetto sono in dotazione e sono depositati presso i magazzini del Comune e/o della struttura natatoria E’ stata verificata con video ispezione e ripristinata con opportune operazioni di pulizia e/o rinnovamenti la funzionalità di tutti gli scarichi pluviali, sia nei tratti sub orizzontali che verticali e compresi gli innesti dei piedi delle colonne di scarico al sistema di allontanamento presente al piano di campagna L’attività dell’impresa esecutrice si è svolta in piena collaborazione con il CSE ed il DL e frequenti sono stati i sopralluoghi del RUP e dei suoi collaboratori per la verifica del corretto sviluppo dell’appalto. I rallentamenti che si sono verificate durante il corso dell’appalto sono da riferirsi esclusivamente all’intercorsa verifica decennale delle strutture - con annesse necessarie tempistiche per il reperimento delle ditte specializzate per attività specialistiche quali la gammagrafia e la verifica della tesatura di tutti i trefoli degli stralli - e dall’epidemia COVID, che ha obbligato le relative le sospensioni documentate negli atti formali di appalto
Attività verifiche strutturali copertura metallica e stralli La struttura di copertura, che presenta una pianta semiellittica con dimensioni massime di circa 90.00x63.00 m per complessivi 4860 mq coperti, risulta realizzata per mezzo di un graticcio di travi metalliche atte al supporto di lamiera grecata e del pacchetto del manto di copertura composto da guaine impermeabilizzanti, pannelli di OSB, isolazioni e lamiera di alluminio. In particolare la struttura principale è composta da due travi a cassone 1600x700 disposte parallelamente di luce 80 m a 5 campate i cui appoggi perimetrali sono rappresenti da muratura in c.a. e quelli intermedi da 4 stralli vincolati su pilone centrale la cui antenna terminale risulta realizzata in tubolare di acciaio, parzialmente incamiciato in struttura in c.a. Degli 8 stralli presenti, disposti ad andamento radiale, i 4 di maggiore lunghezza risultano formati da 35 trefoli mentre i 4 più corti risultano formati da 20 trefoli entrambi del tipo viplato. Trasversalmente alle suddette travi risultano installate, in corrispondenza dei punti di attacco dei 4 stralli, altrettante travi a doppio T 400x1300. Parallelamente alle sopraindicate travi doppio T risultano disposti gli arcarecci in profilo HEA 450 che fungono da appoggio alla lamiera grecata. Al sopraccitato pilone centrale concorrono quindi 8 stralli, ad andamento radiale, di cui i 4 più lunghi. L’attività di controllo strutturale della copertura ha comportato inizialmente una verifica dettagliata dei carichi originariamente previsti da progetto, di quelli effettivamente presenti ed infine di quelli conseguenti l’intervento di rifacimento della copertura. A tale scopo si è presa visione degli elaborati strutturali originari depositati presso gli archivi del Comune di Trieste. Ulteriori approfondimenti di natura tecnica ed esecutiva dell’epoca della costruzione sono stati possibile grazie alla disponibilità dell’ingegnere Remo Livoni progettista originario della copertura della piscina. Successivamente a questa attività propedeutica, atta alla valutazione delle caratteristiche di sollecitazione presenti sui vari elementi, si è proceduto ad una serie di controlli in quota, condotti dal piano vasca delle piscina per mezzo di piattaforma elevatrice, atti alla verifica puntuale dello stato di conservazione delle strutture metalliche presenti. In tale fase si sono condotte una serie di controlli a campione sulla coppia di serraggio degli elementi di connessione per mezzo di chiave dinamometrica nonché la verifica dello stato di manutenzione degli organi di appoggio scorrevoli delle travi principali a cassone. Particolare attenzione è stata adottata al fine della verifica dello stato di manutenzione degli stralli ai quali viene demandata buon aparet del carico di copertura. In particolare i controlli, condotti dalla ditta Omeco coadiuvata dalla Security Control hanno inizialmente verificato, previa asportazione del grasso di protezione, gli elementi di connessione dei trefoli componenti gli stralli agli elementi strutturali sia all’interno della piscina, in corrispondenza delle travi a cassone, sia all’aperto, in posizione sommitale al pilone presente. Successivamente sono stati condotti una serie di controlli radio gammagrafici su alcuni campioni dei trefoli facenti parte dei singoli stralli atti alla verifica di eventuali ossidazioni del materiale presente all’interno della guaina di viplatura nonché ad evidenziare eventuali rotture sui singoli filamenti costituenti i trefoli. Tale attività, pur non riscontrando difetti sui singoli trefoli, ha evidenziato una non uniforme tesatura dei singoli trefoli componenti ciascun strallo. Al fine di evitare sovratensioni su singoli trefoli si è quindi proceduto alla riaccordatura di tutti i trefoli componenti i singoli stralli previa misurazione dello stato tensionale dei singoli componenti. Tale attività, attuata dalla ditta specilizzata in tensostrutture FPC,
è stata condotta per mezzo di martinetti idraulici controllati da opportuna centralina di comando agendo contemporaneamente su coppie di stralli contrapposti in modo da non comportare disequilibri all’antenna portastralli centrali. Tutte le verifiche condotte e le successive azioni correttive adottate garantiscono la completa efficienza statica della struttura di copertura. Il quadro economico di spesa: Voce di spesa Importo (in euro) Importo (in euro) A.1 Lavori a misura – 1° lotto 632.304,00 A.2 Oneri per la sicurezza – 1° lotto 59.756,00 A.3 Maggiori lavori di completamento 58.010,28 A.4 oneri da covid-19 35.694,08 Totale A 785.764,36 B – Somme a disposizione dell’Amministrazione B.1 IVA 10% sui lavori A 78.576,44 B.2 Supporto al RUP, DL (DIM 3810/2017) 47.769,38 B.3 Coordinamento sicurezza (DIM 2222/2018) 17.670,39 B.4 Verifiche L.10/91 (DIM 1005/2018) - concluso 2.791,36 B.5 Relazione tecnica fattibilità strutturale (DIM 1005/2018) - concluso 1.015,04 B.6 Incentivo art. 11 L. R. FVG14/2002 9.840,00 B.7 Fondo innovazione e tecnologia 2.460,00 B.8 Imprevisti ed aggiornamento onorari B.2 e B.3 35026,53 Totale B 195.149,14 Totale generale 980.913,50
FOTO Foto 1:Vista dall’alto della copertura Foto 2: Vista del Container per la trafilatura delle lastre in alluminio colorato.
Foto 3: Manutenzioni delle guaine di contenimento dei trefoli dei stralli. Foto 4:Vista dall’alto del container di trafilatura delle lamiere di copertura
Foto 5: Controlli dei trefoli per mezzo di chiave dinamometrica Foto 6: Attività di manutenzione degli stralli
Foto 7: Interventi manutentivi sul pilastro di sostegno degli otto stralli Foto 8: Area di Cantiere
Foto 9: Operazioni di isolamento termico della copertura. Foto 10: Operazioni di trafilatura delle lastre di copertura in alluminio.
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