PILLAR III - INFORMATIVA AL PUBBLICO - Situazione al 31 dicembre 2020 - Creditis

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PILLAR III - INFORMATIVA AL PUBBLICO
         Situazione al 31 dicembre 2020

                       1
CREDITIS SERVIZI FINANZIARI S.P.A.
in forma abbreviata CREDITIS S.P.A. ovvero C.S.F. S.P.A.
Con sede legale in Genova, via Gabriele D’Annunzio 101

Codice Fiscale ed iscrizione al Registro delle Imprese di Genova n. 01670790995

Iscritta al n. 91 dell’Albo unico degli intermediari finanziari ex art. 106 TUB e al n. 9 dell’Albo degli istituti
di pagamento ex art. 114 septies del D. Lgs. 385/1993.

http://www.creditis.it

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Indice
1     Premessa ................................................................................................................................. 4
2 Obiettivi e politiche di gestione del rischio, dispositivi di governo societario e ambito di
applicazione (art. 435-436 CRR)....................................................................................................... 6
3     Fondi propri (Articolo 437 CRR) .............................................................................................. 24
4     Requisiti di capitale (Articolo 438 CRR) ................................................................................... 26
5     Altre informazioni rilevanti (Articoli 438-450, 453 CRR) .......................................................... 29

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1       Premessa
L’obiettivo del presente documento è di fornire l’Informativa al Pubblico (Pillar III) per Creditis Servizi
Finanziari S.p.A. (Creditis)

A partire dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la disciplina armonizzata per le banche e le imprese di
investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (“CRR”) e nella Direttiva
(UE) 2013/36 del 26 giugno 2013 (“CRD IV”), che hanno introdotto nell’Unione Europea le riforme
apportate a seguito degli accordi del Comitato di Basilea (“Basilea 3”).

A suddetta normativa si uniscono le disposizioni definite da Banca d’Italia attraverso la Circolare n. 288
del 3 aprile 2015, la quale raccoglie le disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari italiani e
riporta l’elenco delle disposizioni previste dalla CRR.

La struttura della regolamentazione prudenziale è definita su tre Pilastri:

    -     Il Primo prevede un requisito patrimoniale per far fronte ai rischi tipici dell’attività finanziaria,
          definendo l’utilizzo di metodi alternativi per il calcolo dei requisiti patrimoniali;
    -     Il Secondo richiede alle società finanziarie di stabilire una strategia ed un processo di controllo
          per l’adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica;
    -     Il Terzo determina obblighi di informativa al pubblico al fine di garantire agli operatori di
          mercato avere accesso ad un quadro più preciso ed accurato per quanto riguarda la solidità
          patrimoniale e l’esposizione ai rischi delle società finanziarie.

Il Comitato di Basilea ha ritenuto fondamentale definire delle line guida per incoraggiare ed uniformare
la disciplina di informativa al pubblico, soprattutto per quanto riguarda i fattori di rischio chiave
collegati all’attività di una società finanziaria. A questo proposito il Pillar III, contenuto all’interno del
framework di Basilea, definisce una serie di requisiti volti a fornire al pubblico specifiche informazioni
per quanto riguarda i rischi e l’adeguatezza del capitale delle società finanziarie.

In particolare, la normativa richiede che le società finanziarie divulghino determinate informazioni, tra
le quali, quelle di maggiore importanza riguardano l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi, le
caratteristiche dei sistemi di gestione e controllo dei rischi nella loro generalità, gli ordinamenti di
governo societario e le politiche di remunerazione.

L’obbiettivo risulta quindi essere quello di rafforzare la disciplina e la trasparenza all’interno del
mercato e di definire modelli uniformi per la pubblicazione delle diverse tipologie di informazioni.

Le suddette richieste sono state declinate dalla Banca nella definizione di un framework che realizzi la
maggiore aderenza possibile con la normativa vigente e che allo stesso tempo tenga in considerazione
l’operatività attuale della Banca in termini di perimetro, esposizione e rischi. A tal proposito è
importante osservare che, in presenza di eventuali futuri sviluppi del business, l’impostazione di
seguito descritta dovrebbe essere oggetto di revisione ed aggiornamento.

La normativa di riferimento è costituita da:

    -     Circolare n. 288 di Banca d’Italia, Titolo IV- Capitolo 13, “Informativa al pubblico”;
    -     CRR, Parte Otto “Informativa da parte degli enti”, (art. 431 – 455);
    -     CRR, Parte Dieci, Titolo I, Capo 3 “Disposizioni transitorie in materia di informativa sui fondi
          propri” (art. 492);
    -     Regolamenti della Commissione europea recanti le norme tecniche di regolamentazione o di
          attuazione per disciplinare i modelli uniformi per la pubblicazione delle informazioni riguardanti
          i fondi propri (art. 437, par. 2 CRR) e i modelli uniformi per la pubblicazione delle informazioni
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        riguardanti i fondi propri nel periodo a decorrere dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2021 (art.
        492, par. 5 CRR);
    -   Orientamenti (Guidelines) emanati dall’EBA (European Banking Autority) con lo scopo di
        disciplinare i modelli uniformi per la pubblicazione delle diverse tipologie di informazioni.

Poiché Creditis, in quanto Intermediario Finanziario iscritto nell’elenco speciale di cui all’art. 106 del
TUB, è assoggettata alla Circolare di Banca d’Italia n. 288 che prevede espressamente l’esclusione
dell’applicazione del coefficiente di leva finanziaria nonché la riserva anticiclica e il capital conservation
buffer, nel seguito del documento si ometterà di dare informativa ai sensi dei citati articoli 440 e 451
della CRR in quanto la normativa sottostante non è applicabile alla Società.
Sulla base delle indicazioni normative, al 31/12/2020 Creditis rientra nella categoria degli intermediari
finanziari di Classe 3 in quanto:
    -   possiede un attivo inferiore a 3,5 miliardi di euro;
    -   utilizza metodologie standard per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di
        credito e del rischio operativo;
    -   per gli anni dal 2021 al 2022, sulla base dell’evoluzione previsionale degli asset, non si ritiene di
        superare la suddetta soglia di 3,5 miliardi di euro.

La presente Informativa al Pubblico viene aggiornata e pubblicata sul sito internet di Creditis con
periodicità almeno annuale.

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2   Obiettivi e politiche di gestione del rischio, dispositivi di governo societario e ambito di
    applicazione (art. 435-436 CRR)
Creditis Servizi Finanziari S.p.A. (di seguito “Creditis” o “Società”) è un intermediario finanziario iscritto
all’Albo unico degli intermediari finanziari ex art. 106 del TUB ed all’Albo degli istituti di pagamento ex
art. 114-septies del TUB.

Creditis è stata costituita il 28 settembre 2006 come Società captive del Gruppo Banca Carige,
incentrando il proprio business sulla concessione del credito al consumo.

A fine 2017 il Gruppo Banca Carige, nell'ottica della strategia di rafforzamento patrimoniale e di
razionalizzazione della propria attività, ha approvato la cessione della propria quota di maggioranza
detenuta in Creditis (pari all’80,1%) al Fondo Chenavari Credit Partners LLP (di seguito anche “CCP” o
“Fondo”).

L’operazione di acquisto è stata successivamente perfezionata nel corso del primo semestre del 2019.

Obiettivo strategico di Creditis consiste nello sviluppo del business nel comparto del credito al
consumo alla clientela al dettaglio (c.d. Retail), declinato secondo le varie accezioni dell'offerta di
prestiti personali, carte di credito, cessione del quinto dello stipendio e della pensione ed altri prodotti
accessori. Lo sviluppo dei prodotti e servizi offerti dalla Società consiste nella progettazione di
soluzioni finanziarie innovative, semplici e personalizzate in grado di soddisfare le esigenze di acquisto
della clientela.

Tramite la propria offerta, Creditis si è affermata sul territorio nazionale quale società finanziaria
orientata alla creazione di valore per i propri azionisti e clienti in un'ottica di lungo periodo, basando la
propria offerta sui prodotti specifici del mercato di credito al consumo, attraverso i canali distributivi
tradizionali e l'utilizzo di canali telematici verso una clientela ben identificata.

Con l'ingresso del Fondo come nuovo azionista di riferimento, la Società intende proseguire sulle linee
strategiche che ne hanno caratterizzato l’operatività nel corso degli anni, perseguendo, ove opportuno,
ulteriori possibilità di sviluppo in funzione dell'evoluzione del contesto macroeconomico e di mercato.

In particolare, le direttrici strategiche su cui si sviluppa il business della Società sono rappresentate
da:

    -   sviluppo/rafforzamento delle leve commerciali (prodotti, clienti e canali distributivi)
        caratteristiche del business della Società, attraverso:
    -   maggiore collaborazione con la rete distributiva del Gruppo Banca Carige per sfruttare il
        potenziale di sviluppo ancora inespresso sul territorio di tradizionale insediamento;
    -   accordi di partnership con primari Gruppi bancari volti da un lato a ridurre la dipendenza
        esclusiva dalle filiali del Gruppo Banca Carige e dall'altro ad instaurare rapporti di duratura e
        proficua collaborazione con altre reti bancarie in grado di accrescere la capacità di
        penetrazione di Creditis sul territorio nazionale, in particolare nelle aree in cui non sono
        presenti sportelli del Gruppo Carige;
    -   ampliamento della Rete Agenziale al fine di presidiare in maniera adeguata il territorio
        ottimizzando l'attività con le altre reti bancarie e di altri possibili accordi di distribuzione nel
        rispetto delle norme di presidio e controllo dell'attività svolta con Reti Terze;
    -   adeguata strategia di funding, idonea ad assicurare in ogni momento il pieno rispetto dei
        requisiti patrimoniali, il controllo dei rischi e la sostenibilità economica;

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            -        mantenimento di condizioni di equilibrio reddituale e patrimoniale perseguibili nel tempo,
                     accompagnate da adeguati presidi organizzativi e di controllo nonché di gestione del rischio,
                     implementati di concerto con lo sviluppo delle attività di business.

Nell’ambito del processo di identificazione dei rischi1, la Società elabora annualmente una c.d. Mappa
dei rischi, che aggiorna con periodicità annuale.
Nello specifico, tale processo si basa su un approccio “a doppio filtro” che permette di individuare, a
partire da una long-list dei rischi, e tramite criteri quali/quantitativi (i.e. valutazioni legate alla natura
del business, rispetto di soglie regolamentari, osservanza di limiti quantitativi e gestionali, etc.), i
principali rischi a cui la Società potrebbe essere potenzialmente esposta. Tra questi ultimi
successivamente si individuano i rischi ritenuti rilevanti avuto riguardo della propria operatività e dei
mercati di riferimento, delle strategie e degli obiettivi gestionali di breve e medio-lungo periodo, delle
richieste normative in merito.
La Mappa dei rischi, infine, individua al suo interno i presidi di monitoraggio per ciascuno dei rischi
ritenuto rilevante.
Nella conduzione delle attività di identificazione dei rischi rilevanti, si fa riferimento all’elenco dei rischi
definito dalla circolare 288 di Banca d’Italia2 e alla relativa classificazione nelle seguenti due macro-
categorie:

                        o   Rischi afferenti al Primo Pilastro;
                        o   Rischi afferenti al Secondo Pilastro.

La tabella che segue riporta i risultati dell’analisi di identificazione dei rischi rilevanti per Creditis:

                     = applicabile/rilevante                                                            Applicabile per        Rilevante per
                                                                          Tipologia di rischio
                     x = non applicabile/non rilevante                                                      Creditis               Creditis
                     Rischio di credito                                          Misurabile                                           
    Pilastro
     Primo

                     Rischio di controparte                                      Misurabile                                           
                     Rischio di mercato                                          Misurabile                                           x
                     Rischio operativo                                           Misurabile                                           
                     Rischio di concentrazione                                   Misurabile                                           
                     Rischio paese                                               Valutabile                        x                   x
                     Rischio di trasferimento                                    Valutabile                        x                   x
                     Rischio base                                                Misurabile                        x                   x
      Altri Rischi

                     Rischio di tasso di interesse                               Misurabile                                           
                     Rischio di liquidità                                        Misurabile                                           
                     Rischio residuo                                             Valutabile                        x                   x
                     Rischio derivante da cartolarizzazioni                      Misurabile                                           x
                     Rischio di leva finanziaria                                 Valutabile                                           x
                     Rischio strategico                                          Valutabile                                           x
                     Rischio di reputazione                                      Valutabile                                           x

Rischio di credito
La definizione delle politiche di erogazione dei crediti, dei sistemi di gestione, misurazione e controllo
del rischio di credito fanno capo al Consiglio di Amministrazione, cui spetta la definizione dei sistemi

1
    Cfr. “Politica di Risk Appetite Framework (RAF)” (Aprile 2020).
2
    Circolare 288 Disposizioni di Vigilanza per gli Intermediari Finanziari Tit. IV, Cap. 14 Sez. III allegato A

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da adottare in materia di selezione dei potenziali affidati e di gestione dei finanziamenti, mediante
l’adozione dei modelli di scoring, e la determinazione dei relativi cut-off.

Il Comitato Crediti e Risk Management propone all’Amministratore Delegato per la delibera il set delle
policy creditizie (controlli di credito) da applicare ai diversi prodotti/canali e i relativi livelli di delibera,
valuta le modifiche ai poteri delegati e ai sistemi e modelli di scoring da sottoporre al Consiglio di
Amministrazione, valuta le attività di monitoraggio a presidio del rischio di credito.

L’attività di istruttoria si focalizza sull’acquisizione della documentazione necessaria per effettuare
un’adeguata valutazione del merito creditizio del cliente, attraverso il calcolo in automatico del
punteggio di scoring socio-demografico per ogni operazione inserita e l’interrogazione delle principali
banche dati disponibili sul mercato.

La rischiosità dell’operazione e le policy rules determinano un livello di delibera dell’operazione in
valutazione.

Gli operatori addetti alla valutazione delle richieste di credito possono deliberare le operazioni in base
al livello di delibera loro attribuito. Il livello di delibera è concesso a superamento di apposito test.

L’erogazione è effettuata da un apposito reparto separato da quello che effettua la valutazione del
cliente, al fine di poter effettuare un controllo indiretto.

La responsabilità di implementare e manutenere i modelli per la gestione del processo di erogazione
del credito, presidiare e controllare la qualità del credito, verificare la regolarità formale e di merito
relativamente all’erogazione e gestione dei finanziamenti, elaborare la reportistica finalizzata al
monitoraggio della qualità del portafoglio crediti è affidata alla Funzione Risk Management. Le
principali attribuzioni dell’unità sono: implementazione e manutenzione dei modelli per la gestione del
processo di erogazione dei finanziamenti, inserendo nel sistema informatico le griglie di scoring e i
controlli di credito ed effettuando i controlli di verifica del corretto funzionamento del sistema;
diffusione delle linee guida sulla gestione del credito e verifica della corretta attuazione; elaborazione
della reportistica periodica indirizzata al Consiglio di Amministrazione e all’Amministratore Delegato
con evidenza delle politiche di accettazione e dell’andamento del portafoglio crediti per classe di
rischio; monitoraggio della qualità del credito e proposta, per il tramite dell’Amministratore Delegato,
delle inerenti politiche da adottare (nuove regole o modifiche delle esistenti); monitoraggio dei livelli di
delibera attribuiti agli operatori e proposta di interventi correttivi (predisposizione ed esecuzione dei
test di valutazione degli operatori, proposta all’Amministratore Delegato di attribuzione / variazione /
revoca dei poteri di delibera); effettuazione dei calcoli per la determinazione delle Probability of Default
(PD) per fasce di insoluto e della Loss Given Default (LGD) ai fini delle valutazioni di bilancio; gestione
del rischio relativo ai rapporti con agenti assicurativi, agenti in attività finanziaria e altri soggetti terzi
convenzionati per il collocamento dei prodotti della Società; rettifica di eventuali posizioni anomale in
banca dati; reporting al Comitato Crediti e Risk management e alla Direzione in materia di monitoraggio
del portafoglio crediti, qualità del credito e gestione convenzionati.

I modelli di scoring utilizzati dalla Società per la stima della probabilità di default del creditore si basano
sull’analisi delle informazioni fornite al momento della richiesta e riguardano sostanzialmente set
informativi relativi a caratteristiche reddituali e socio-demografiche dei partecipanti al finanziamento
(composizione familiare, stabilità lavorativa, ecc.) e dati provenienti da credit bureau esterni (numero
e caratteristiche dei rapporti di credito in essere e relativo andamento, eventuale presenza e
caratteristiche delle nuove richieste di credito, storia dei rapporti estinti), per fornire una misura del
livello di rischio del cliente/operazione.

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Informazioni di natura quantitativa

1.      Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia
        (valori di bilancio)
                                                                                                                                     Altre
                                                                                      Esposizioni        Esposizioni
                                                               Inadempienze                                                       esposizioni
            Portafogli/qualità                Sofferenze                               scadute           scadute non                                        Totale
                                                                  probabili                                                          non
                                                                                      deteriorate        deteriorate
                                                                                                                                  deteriorate

 1. Attività finanziarie valutate al
 costo ammortizzato                               3.409.053           688.271             1.416.025         45.584.514                467.285.082          518.382.945
 2. Attività finanziarie valutate al fair
 value con impatto sulla redditività
 complessiva
 3. Attività finanziarie designate al
 fair value
 4. Altre attività finanziarie
 obbligatoriamente valutate al fair
 value
 5. Attività finanziarie in corso di
 dismissione
 Totale 31/12/2020                                3.409.053           688.271             1.416.025         45.584.514                467.285.082           518.382.945
 Totale 31/12/2019                                2.822.519           435.072               961.203         34.742.748                547.474.901          586.436.442

2.      Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia
        (valori lordi e netti)

                                                      Deteriorate                                                   Non deteriorate                           Totale
     Portafogli/qualità                                                                                                                                    (esposizion
                                              Rettifiche di                      Write off                            Rettifiche di        Totale            e netta)
                            Esposizione                       Esposizione                         Esposizione
                                                 valore                           parziali                               valore          Esposizione
                               lorda                             netta                               lorda
                                              complessive                       complessivi                           complessive           netta
 1. Attività finanziarie
 valutate al costo           30.335.221        24.821.872       5.513.350             43.429      517.669.920           4.800.325        512.869.595       518.382.945
 ammortizzato
 2. Attività finanziarie
 valutate al fair value
 con impatto sulla                        -               -                 -                 -                 -                 -                    -              -
 redditività
 complessiva
 3. Attività finanziarie
                                          -               -                 -                 -                 -                 -                    -              -
 designate al fair value
 4. Altre attività
 finanziarie
                                          -               -                 -                 -                 -                 -                    -              -
 obbligatoriamente
 valutate al fair value
 5. Attività finanziarie
 in corso di                              -               -                 -                 -                 -                 -                    -              -
 dismissione
 Totale 31/12/2020           30.335.221        24.821.872       5.513.350             43.429      517.669.920           4.800.325        512.869.595       518.382.945
 Totale 31/12/2019           25.857.367        21.638.573       4.218.794                         586.721.769           4.504.121        582.217.648 586.436.443

Rischio di controparte
Il rischio di controparte si configura come il rischio di credito che si genera a seguito di operazioni in
strumenti derivati finanziari e creditizi negoziati fuori borsa (OTC), operazioni pronti contro termine
attive e passive su titoli o merci, operazioni di concessione o assunzione di titoli o merci in prestito e
finanziamenti con margini (operazioni SFT), operazioni con regolamento a lungo termine.
                                                                                9
INFORMATIVA AL PUBBLICO DI    Data di aggiornamento del
                                                              PILLAR III            documento: 29 aprile 2021

Con particolare riferimento alle sopracitate casistiche, si rileva la presenza al 31/12/2020 di:

       o   tre strumenti Derivati OTC “Interest Rate Cap Agreement” stipulati dai delle cartolarizzazioni
           con la finalità di permettere ai veicoli di garantirsi la copertura sul rischio di aumento del
           tasso di interesse “Euribor 1M” pagato dai veicoli sulle Notes emesse.

       o   due Pronti contro Termine su titoli c.d. “Repurchase Agreement”. Tali operazioni prevedono
           la ricezione da parte di Creditis di liquidità immediata in cambio della vendita delle notes
           della cartolarizzazione, con l’impegno di riacquistare tali titoli alle scadenze prestabilite nei
           contratti.
Ai fini di una corretta e prudente gestione del rischio di controparte, identificato anche in virtù dei
suddetti strumenti, la Società misura e monitora regolarmente la propria esposizione per mezzo di
metodologie di calcolo implementate ad hoc, in particolare si prevede:
       o   l’applicazione della metodologia di calcolo c.d. Current Exposure Method (CEM) con
           riferimento agli strumenti Derivati OTC. A tale metodologia di calcolo viene altresì applicato
           un vincolo di non negatività al Mark-to-Market corrente, applicando a quest’ultimo un add-
           on (legato alle volatilità tipiche dell’underlying e del payoff) al fine di tener conto delle
           possibili evoluzioni future che possano aumentarne l’esposizione;
       o   l’applicazione del c.d. “Metodo semplificato per il trattamento delle garanzie reali
           finanziarie” con riferimento ai Pronti contro Termine in quanto soddisfatti i requisiti
           presenti nell’art. 222 della CRR. Tale metodologia consiste nell’applicazione di un fattore di
           ponderazione dello 0% all’esposizione coperta da cash collateral senza l’applicazione delle
           rettifiche di volatilità previste dal “Metodo integrale” (di cui nell’Articolo 223 della CRR). Il
           requisito di capitale totale pertanto corrisponde alla quota parte del valore di mercato degli
           strumenti sottostanti non coperta da cash collateral, ponderata per il fattore di
           ponderazione associato alla controparte.

Il rischio di controparte è misurato e monitorato regolarmente dalla Funzione Risk Management.

Rischio di mercato
Il rischio di mercato si identifica come il rischio derivante da potenziali perdite causate dall’andamento
avverso dei prezzi di mercato. In particolare, rappresenta la perdita potenziale di una posizione o di un
portafoglio di titoli, in un determinato orizzonte temporale, in seguito alle variazioni delle variabili di
mercato (tassi di interesse, quotazioni azionarie, tassi di cambio, commodities, ecc.).

Al 31/12/2020 la Società detiene attività finanziarie classificate contabilmente all’interno del
portafoglio di negoziazione (i.e. Held for Trading (HFT)).
Il rischio di mercato è misurato e monitorato regolarmente dalla Funzione Risk Management.

Rischio operativo
1.     Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Per rischi operativi si intendono i rischi di perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di
procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni; tale definizione include il rischio
legale e il rischio di non conformità alle norme.

                                                    10
INFORMATIVA AL PUBBLICO DI   Data di aggiornamento del
                                                                   PILLAR III           documento: 29 aprile 2021

L’assunzione di rischi operativi è implicita nella decisione di intraprendere un determinato tipo di
attività e, più in generale, nello svolgimento dell’attività d’impresa. I rischi operativi sono quindi
strettamente connessi alla tipologia di business della Società.

Le principali tipologie di rischio individuabili sono: frode e infedeltà dei dipendenti, legale, elettronico
e di outsourcing, eventi esogeni, non conformità alle norme.

Relativamente al rischio di frode e infedeltà dei dipendenti, Creditis ha adottato un Codice Etico cui i
dipendenti sono tenuti a conformarsi. La normativa interna di Creditis in materia di assetto
organizzativo e funzionale e di criteri per la valutazione dei finanziamenti si ispira al rispetto della
separatezza dei ruoli tra i dipendenti assegnati alle diverse funzioni aziendali, all’effettuazione di
attività di controllo incrociato sull’operato degli addetti, nonché al divieto di eseguire direttamente
operazioni per le quali il soggetto si trovi in situazione di conflitto di interessi. Il sistema informatico
utilizzato da Creditis consente inoltre l’adozione di una serie di misure di sicurezza riguardanti i profili
e i livelli di abilitazione assegnati ai diversi utenti.

Per quanto riguarda i rischi legali derivanti dall’eventualità che alcuni contratti sottoscritti da Creditis
non siano validi sotto il profilo giuridico, il testo dei contratti da far sottoscrivere alla clientela viene
sottoposto a preventiva valutazione legale da parte dell’S/Legal - Corporate Affairs - Compliance - AML.

Per quanto concerne i rischi elettronici e di outsourcing, si fa presente che nel 2020 c’è stata la
segregazione dalla ex Capogruppo che svolgeva in service l’attività di facility management IT.
Garantendo a Creditis il pieno rispetto della normativa di legge tempo per tempo vigente per tutti i
sistemi oggetto dell’interfaccia tra il sistema di Creditis e quello della Banca, a tutela dei brevetti per
invenzioni, della proprietà intellettuale, del diritto d’autore o di altri diritti, inerenti i programmi e i
prodotti software oggetto del servizio fornito. A decorrere dalla segregazione avvenuta nel 2020 tali
attività sono rientrati nella gestione di Creditis che si avvale di una società specializzata per l’attività di
facility management.
Per quanto riguarda i controlli attinenti la sicurezza logica e fisica dei sistemi, operano le misure di
sicurezza sui sistemi stessi previste concordate con il provider esterno, che provvede anche a fornire
i servizi di firewall e monitoraggio dei sistemi, volti a prevenire i rischi di intrusione non autorizzata. Per
quanto concerne i servizi che la Società ha deciso di acquistare in outsourcing, la scelta è ispirata a
garantire elevati standard di continuità, qualità e sicurezza dei servizi, che sono stati implementati
avvalendosi del coordinamento e della supervisione tecnica delle competenti strutture IT della ex
Capogruppo. I medesimi principi sono stati adottati per la migrazione dalla ex Capogruppo al nuovo
provider.

Relativamente all’esposizione ai rischi derivanti da eventi esogeni, e più in particolare al rischio di frode,
il monitoraggio volto a contrastare il fenomeno delle truffe operate con carte o gli utilizzi indebiti delle
stesse si fonda sul servizio di prevenzione frodi messo a disposizione dal provider internazionale
selezionato per la gestione operativa delle carte di credito.

Per quanto concerne i rischi di non conformità alle norme, la verifica che le procedure interne siano
coerenti con l’obiettivo di prevenire la violazione di norme di eteroregolamentazione e
autoregolamentazione è affidata alla Funzione Compliance.

In linea generale, la Società rivolge una costante attenzione alla prevenzione dei rischi operativi e alla
predisposizione di presidi volti alla mitigazione di rischi derivanti da attività di processo, frodi esterne
o interne, applicazione di normative, sistemi informativi.

                                                      11
INFORMATIVA AL PUBBLICO DI   Data di aggiornamento del
                                                                PILLAR III           documento: 29 aprile 2021

Al fine di presidiare i rischi in oggetto, la Società provvede alla redazione e all’aggiornamento delle
norme interne che regolamentano l’esecuzione delle singole attività che compongono i processi
aziendali affinché ne siano garantite l’efficacia e l’efficienza.

A presidio dei rischi operativi, il sistema informatico adottato da Creditis consente di utilizzare una
serie di controlli automatizzati e di alert per gli operatori, volti alla corretta gestione e monitoraggio dei
processi aziendali.

A questo proposito, l’Area Governo Processi e Sistemi è incaricata di individuare e mettere in opera i
controlli di linea più idonei al contenimento di tale tipologia di rischi, raccordandosi con l’U/Controllo
Crediti e Rischi, nonché del monitoraggio del rispetto dei limiti assegnati agli operatori e della
separatezza dei compiti.

Un ulteriore presidio è costituito dal sistema dei controlli interni, a partire da quelli di linea o di primo
livello.

Tali controlli consistono nelle verifiche svolte sia da chi mette in atto una determinata attività, sia da
chi ne ha la responsabilità di supervisione (soggetto diverso da chi esegue); sono effettuati dalle stesse
strutture produttive, o incorporati nelle procedure automatizzate.

Incaricati dell’esecuzione dei controlli sono i diversi servizi aziendali e ogni responsabile supervisiona i
controlli di primo livello allocati presso la propria funzione/unità organizzativa.

I controlli di secondo livello sono affidati a strutture diverse da quelle produttive, che hanno il compito
di concorrere alla definizione dei limiti operativi e delle metodologie di misurazione dei rischi e di
controllare la coerenza dell’operatività con gli obiettivi definiti dai competenti organi aziendali.

Creditis ha istituito funzioni aziendali di controllo di secondo livello, a supporto dell’Amministratore
Delegato, per il presidio di i) di conformità alle norme (compliance), ii) di controllo dei rischi (risk
management) e iii) antiriciclaggio.

Nei controlli di terzo livello rientra la valutazione periodica della completezza, della funzionalità e
dell’adeguatezza del sistema dei controlli interni in relazione alla natura e al livello dei rischi assunti.

Lo svolgimento dei controlli di terzo livello è affidato all’Internal Audit.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19
La Società, in occasione del primo lock-down di marzo 2020, che ha visto la quasi totalità del personale
lavorare in remoto, ha tutelato in primis la salute dei dipendenti e collaboratori garantendo allo stesso
tempo l’erogazione dei servizi ai partner ed ai clienti. Non sono stati rilevati incidenti o interruzioni di
servizio meritevoli di menzione.

Rischio di concentrazione
Il rischio di concentrazione si configura come il rischio derivante da esposizioni verso controparti,
incluse le controparti centrali, gruppi di controparti connesse e controparti operanti nel medesimo
settore economico, nella medesima regione geografica o che esercitano la stessa attività o trattano la
stessa merce, nonché dall’applicazione di tecniche di attenuazione del rischio di credito, compresi, in
particolare, i rischi derivanti da esposizioni indirette, come, ad esempio, nei confronti di singoli
fornitori di garanzie.

Creditis opera quasi esclusivamente con clientela retail, ovvero con persone fisiche che richiedono un
finanziamento per finalità diverse dall’attività lavorativa e professionale. Data l’operatività della
                                                      12
INFORMATIVA AL PUBBLICO DI    Data di aggiornamento del
                                                              PILLAR III            documento: 29 aprile 2021

Società, la clientela in oggetto risulta essere di conseguenza altamente parcellizzata (i.e. il numero di
pratiche al 31/12/2020 risulta essere pari a circa 78 mila) riducendo l’esposizione al rischio di
concentrazione.

Come già menzionato nei precedenti paragrafi, la Società utilizza lo strumento della cartolarizzazione
al fine di reperire liquidità. Per assicurarne una regolare realizzazione, la Società effettua delle analisi
dei portafogli dei crediti ceduti per l’ammissibilità, analizzando la stratificazione del portafoglio
mediante indicatori (tra cui anche il rapporto tra Capitale residuo e capitale totale del portafoglio per
area geografica) e ponendo altresì dei limiti di composizione interna. Tali limiti si riferiscono non
soltanto a limiti di concentrazione a livello di singolo cliente ma anche a livello di distribuzione
geografica (i.e. limite sulle pratiche che vengono concesse nel sud Italia, limite sul valore
dell’esposizione più levata, limite sul valore delle cinque esposizioni più elevate, etc.).

Sebbene non direttamente connessi tali vincoli posti nelle operazioni di cartolarizzazione, possono
altresì essere considerati come dei limiti alla concentrazione in fase di origination del credito. La
considerazione di questi (che rappresentano dei requisiti essenziali in fase di cessione) in fase di
erogazione del credito, infatti, permette di definire un portafoglio di crediti che è già in linea con i
requisiti definiti in fase di cartolarizzazione e un maggior margine di manovra.

Per contro, nell’ambito della gestione di tesoreria e ALM, Creditis registra delle esposizioni di importo
significativo connesse alle disponibilità temporanee di conto corrente, alle operazioni di funding ed alle
operazioni di copertura del rischio di tasso di interesse. Per questo motivo il rischio di Concentrazione
è considerato applicabile a Creditis e rilevante in relazione alle Grandi Esposizioni .

In relazione a tali esposizioni Creditis ha introdotto nell’ambito del Risk Appetite Framework un
monitoraggio mensile per individuare i casi che rientrano nella categoria di Grandi Esposizioni (con
esposizione di bilancio pari o superiore al 10% del patrimonio di vigilanza, inclusi gli altri impegni
irrevocabili) anche allo scopo di rispettare il limite previsto dall’articolo 395 CRR per tale tipologia di
esposizioni verso soggetti che non siano Enti ai sensi della CRR e il limite interno per le esposizioni a
breve termine (entro 3 mesi) verso Enti definito in conformità all’articolo 395 CRR e pari al 50% del
capitale ammissibile con una soglia massima in valore assoluto di 150 milioni di €.

Il rischio di concentrazione è misurato e monitorato regolarmente dalla Funzione Risk Management.

Rischio di tasso di interesse

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali
Il rischio di tasso deriva dal mismatch tra impieghi a tasso fisso e fonti di finanziamento a tasso
variabile. Gli impieghi in prestiti personali e cessione del quinto hanno un piano di ammortamento alla
francese e di norma con durata massima pari a 120 mesi.

Gli impieghi nelle linee di credito rateali sono a tasso fisso e con durata indeterminata. A fronte degli
impieghi, l’attività di funding è costituita per la maggior in operazioni di cartolarizzazioni a tasso
variabile. A mitigazione del rischio di aumento dell’indice di riferimento Euribor, sono stati stipulati dei
contratti di CAP, pertanto, qualora il tasso dovesse superare tale soglia la controparte CAP si farà
carico del pagamento supplementare.

                                                    13
INFORMATIVA AL PUBBLICO DI               Data di aggiornamento del
                                                                          PILLAR III                       documento: 29 aprile 2021

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19
In merito al rischio di tasso di interesse, nel contesto di riduzione dei volumi e delle estinzioni
anticipate, è stato rafforzato il monitoraggio e la rilevazione delle esposizioni impattate per i modelli
comportamentali in senso contrario, ovvero la diminuzione dell’esposizione causata dalla riduzione dei
volumi è stata controbilanciata della riduzione delle estinzioni anticipate.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie
Voci/durata residua    A vista      Fino a 3     Da oltre 3     Da oltre 6      Da oltre 1   Da oltre 5      Oltre 10 anni      Durata
                                     mesi        mesi fino a   mesi fino a 1   anno fino a   anni fino a                     indetermina
                                                  6 mesi          anno           5 anni       10 anni                             ta
1. Attività
1.1 Titoli di debito
1.2 Crediti            32.451.192   52.235.454   31.342.800       57.497.451 285.244.067     88.192.994            47.865
1.3 Altre attività
2. Passività
2.1 Debiti
2.2 Titoli di debito
2.3 Altre passività    9.999.820 459.035.508
3. Derivati
finanziari
Opzioni
3.1 Posizioni lunghe
3.2 Posizioni corte
Altri derivati
3.3 Posizioni lunghe
3.4 Posizioni corte

2. Modelli e altre metodologie per la misurazione e gestione del rischio di tasso di interesse
Nel corso del 2020, la società ha internalizzato il sistema di monitoraggio del rischio di tasso
precedentemente svolto in outsourcing presso la ex Capogruppo, mediante tecniche di gap analysis.

Rischio di liquidità

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Il rischio di liquidità si configura come il rischio di non essere in grado di fare fronte ai propri impegni di
pagamento per l'incapacità sia di reperire fondi sul mercato (c.d. funding liquidity risk) sia di
smobilizzare i propri attivi (c.d. market liquidity risk).

Con riferimento al comparto del funding, la Società effettua raccolta principalmente per mezzo di
operazioni di cartolarizzazione, impegnando larga parte del proprio portafoglio Creditis in bonis (i.e.
prestiti personali e Cessione del Quinto dello Stipendio / Pensione).

Tuttavia, in linea con gli obiettivi strategici precedentemente illustrati, Creditis si pone l’obiettivo di
percorrere ulteriori azioni di finanziamento al fine di assicurare la stabilità della Società nonché
diversificare le fonti di finanziamento utili a garantire la sostenibilità economica.

Al 31/12/2020, la Società ha in essere tre operazioni di cartolarizzazione, per i dettagli si rimanda alla
“Sezione 2 – A Operazioni di Cartolarizzazione” ed una linea di credito bancaria.

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INFORMATIVA AL PUBBLICO DI                        Data di aggiornamento del
                                                                                                   PILLAR III                                documento: 29 aprile 2021

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

La riduzione dei volumi di erogazione ha generato un eccesso di liquidità in quanto le forme di funding
attive, principalmente rappresentate dalle cartolarizzazioni, non hanno avuto ripercussioni dalla
pandemia Covid-19. Durante l’anno 2020 sono proseguiti i conferimenti di portafogli aggiuntivi ai
programmi di cartolarizzazione e non è stato superato nessun trigger sospensivo dei programmi stessi.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione temporale residua per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie
                                             Da oltre 1   Da oltre 7    Da oltre 15   Da oltre 1   Da oltre 3   Da oltre 6    Da oltre 1       Da oltre 3                    Durata
                                                                                                                                                               Oltre 5
  Voci / Scaglioni temporali     A vista     giorno a 7   giorni a 15    giorni a 1   mese fino    mesi fino    mesi fino    anno fino a 3    anni fino a 5                  indeter
                                                                                                                                                                anni
                                               giorni       giorni         mese       a 3 mesi     a 6 mesi      a 1 anno       anni             anni                        minata
Attività per cassa
A.1 Titoli di Stato
A.2 Altri titoli di debito
A.3 Finanziamenti                6.097.335                4.250.427      6.996.571    28.011.788   40.150.612   73.631.556    177.697.227       107.201.661   74.496.192
A.4 Altre attività              28.478.455
Passività per cassa
B.1 Debiti verso:
- Banche                         9.999.820
- Enti finanziari                                                   -      801.363     1.593.717   2.228.316    3.890.759       6.258.450        5.708.213               -
- Clientela
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività                                                     14.361.332    27.912.836   39.781.157   72.191.863    192.013.580       76.450.586    15.843.337
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.2 Derivati finanziari senza
scambio di capitale
- differenziali positivi
- differenziali negativi
C. 3 Finanziamenti da
ricevere
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a
erogare fondi
- posizioni lunghe
-posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie
rilasciate
C.6 Garanzie finanziarie
ricevute

Rischio residuo

Il rischio residuo si configura come il rischio che le tecniche riconosciute per l’attenuazione del rischio
di credito utilizzate dall’intermediario risultino meno efficaci del previsto.

Al fine di gestire il rischio residuo come estensione di quello di credito, Creditis si è dotata di una serie
di strumenti tra cui:

      o Controlli ex-ante:
              Per garantire una qualità del credito ottimale, Creditis svolge una serie di controlli di varia
              natura riassumibili in attività di screening sia sulla clientela già presente e consolidata, sia su
              quella nuova mediante l’utilizzo di diversi modelli e controlli in merito all’antiriciclaggio e

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INFORMATIVA AL PUBBLICO DI    Data di aggiornamento del
                                                              PILLAR III            documento: 29 aprile 2021

        antiterrorismo. Tali modelli permettono di assegnare alla clientela uno score di rischio a cui
        verrà assegnato un plafond.

        Periodicamente vengono effettuate delle valutazioni dell’affidabilità del modello di screening,
        che ne garantisce l’efficacia.

    o Garanzia della seconda firma:
        Con riferimento alla garanzia della seconda firma, la Società include, ove necessario, la pratica
        della “complicazione” o “seconda firma” in fase di stipula del contratto. L’apposizione di una
        seconda firma, che faccia da garanzia, consente di poter ridurre il rischio di credito. Tale
        richiesta viene fatta in fase di valutazione del soggetto richiedente il prestito e, sebbene sia
        raro, per importi elevati, la Società richiede in aggiunta una terza firma.

Al fine di valutare il livello di rischio residuo cui la Società è esposta, viene inoltre svolta annualmente
un’Autovalutazione dei rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, identificando, per queste
componenti di rischio, una serie di azioni di mitigazione per riportarlo ad uno stato tollerabile.

La valutazione misura il livello di rischio cui è esposta in ragione del livello di rischio inerente e della
robustezza dei presidi di mitigazione previsti e/o implementati. Il livello di rischio residuo complessivo
è determinato dai valori di rischio residuo delle singole linee di business, ponderato secondo il peso
attribuito a ciascuna linea.

Il rischio residuo risulta pertanto misurato e monitorato regolarmente dalla Funzione Risk Management
e dalla Funzione Antiriciclaggio, per i presidi di competenza.

Rischio derivante da cartolarizzazioni

Il rischio derivante da operazioni di cartolarizzazione si configura come il rischio che la sostanza
economica dell’operazione di cartolarizzazione non sia pienamente rispecchiata nelle decisioni di
valutazione e di gestione del rischio.

Al 31/12/2020 Creditis ha in essere tre operazioni di cartolarizzazione di cui:
    o   una operazione privata (“Warehouse”) consistente nell’emissione di due tranche di titoli
        cartolarizzati di ammontare pari a € 142,5 mln con scadenza 2040;
    o   due operazioni pubbliche (“Brignole CO” e “Brignole CQ”) e negoziate in mercati regolamentati,
        effettuate entrambe nella seconda parte del 2020 rispettivamente di € 334,2 mln e € 180,1 mln
        di titoli ABS con scadenza 2034 e 2040.

Per poter garantire una corretta esecuzione ed un adeguato monitoraggio delle operazioni di
cartolarizzazione e del relativo rischio, data l’elevata dipendenza da questa forma di raccolta, la Società
si è dotata di un impianto di gestione del rischio mediante il quale esso viene misurato e monitorato
regolarmente.
In particolare, la Società svolge mensilmente una serie di controlli durante tutto l’arco di vita
dell’operazione, effettuando valutazioni quali-quantitative nelle diverse fasi di selezione e cessione dei
crediti necessari per la cartolarizzazione, nonché nell’utilizzo di indicatori di c.d. “Performance Events”
per il monitoraggio periodico delle posizioni cartolarizzate, come di seguito riportati:

                                                    16
INFORMATIVA AL PUBBLICO DI     Data di aggiornamento del
                                                                PILLAR III             documento: 29 aprile 2021

    o   il Cumulative Gross Default Ratio, volto a valutare l’ammontare delle posizioni di credito che
        hanno sette o più rate scadute/ritardo sul totale del portafoglio di crediti ceduti in portafoglio;
    o   il Rolling Average Deliquency Ratio, consistente in una media pesata del Deliquency Ratio degli
        ultimi tre mesi alla data di valutazione;
    o   il Rolling Average Arrear Ratio, consistente in una media pesata del Arrears Ratio degli ultimi tre
        mesi alla data di valutazione;
    o   il Renegotiation limit, volto a valutare che l’ammontare cumulato delle posizioni rinegoziate,
        diversi dai crediti in sofferenza, rispetto al totale dei crediti ceduti e presenti nel portafoglio
        iniziale più quelli addizionali, sia inferiore ad una soglia limite definita contrattualmente.
Stante la specifica operatività di Creditis e l’utilizzo delle operazioni di cartolarizzazione per finalità di
funding, e non con l’obiettivo di trasferirne il rischio, la Società valuta come non rilevante il rischio
derivante da tali operazioni.

Il rischio derivante da operazioni di cartolarizzazione è misurato e monitorato regolarmente dalla
Funzione Risk Management di concerto con il Servizio Amministrazione e Finanza.
Rischio strategico

Il rischio strategico si configura come il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale
derivante da cambiamenti del contesto operativo o da decisioni aziendali errate, attuazione inadeguata
di decisioni, scarsa reattività a variazioni del contesto competitivo.

Al fine di raggiungere gli obiettivi strategici perseguito dalla Società, precedentemente illustrati,
Creditis monitora regolarmente il proprio posizionamento strategico, gli scenari di mercato, il proprio
business, la propria competitività e flessibilità operativa, nonché una serie di indicatori patrimoniali e
finanziari per individuare la performance aziendale, anche rispetto alle previsioni effettuate in sede di
Budget e Piano strategico.

Il rischio strategico è misurato e monitorato regolarmente dalla Funzione Risk Management di concerto
con il Servizio Amministrazione e Finanza.
Rischio di reputazione

Il rischio reputazionale si configura come il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del
capitale derivante da una percezione negativa dell’immagine dell’intermediario da parte di clienti,
controparti, azionisti dell’intermediario, investitori o autorità di vigilanza.

Tale rischio si esplica altresì nella conclusione di accordi commerciali con controparti caratterizzate
da una immagine negativa all’interno delle scelte di tipo commerciale e nelle esposizioni relative alla
trasparenza delle condizioni contrattuali e alla correttezza dei rapporti con i clienti.

Al fine di conservare un grado di attenzione elevato circa il mantenimento di una buona percezione della
Società verso l’esterno, Creditis pone elevata attenzione e monitora regolarmente il processo di
valutazione dei reclami derivanti dalla vendita dei propri prodotti. In tale processo vengono esaminate
le problematiche emergenti dei reclami che sono altresì oggetto di reportistica verso il Consiglio di
Amministrazione.

Il rischio reputazionale è misurato e monitorato regolarmente dalla Funzione Risk Management.
                                                      17
INFORMATIVA AL PUBBLICO DI     Data di aggiornamento del
                                                                PILLAR III             documento: 29 aprile 2021

Approvazione, attestazione e pubblicazione dell’informativa al pubblico Terzo Pilastro di Basilea 3

L’informativa al pubblico Terzo Pilastro di Basilea 3 al 31 dicembre 2020 (“Pillar 3”) di Creditis è stata
redatta conformemente alla Parte 8 del Regolamento (UE) 575/2013 (“CRR”), tenendo conto delle
specifiche prescrizioni contenute nelle “Linee Guida EBA sugli obblighi di informativa ai sensi della
Parte Otto del Regolamento (UE) n. 575/2013”, del 14 dicembre 2016. A suddetta normativa si uniscono
le disposizioni definite da Banca d’Italia attraverso la Circolare n. 288 del 3 aprile 2015, la quale raccoglie
le disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari italiani e riporta l’elenco delle disposizioni
previste dalla CRR.

La disposizione dell’informativa al pubblico Pillar 3 sull’adeguatezza patrimoniale, sull’esposizione ai
rischi e sulle caratteristiche generali dei relativi sistemi di gestione e controllo di Creditis è disciplinata
dalla “Politica di Pillar III”, approvata dal Consiglio di Amministrazione, nel rispetto delle normative di
riferimento. Il governo dell’informativa Pillar 3 prevede che l’Amministratore Delegato garantisca che
l’informativa contenuta nel documento sia coerente con quanto evidenziano le risultanze documentali,
i libri e le scritture contabili e che le informazioni in esso riportate corrispondano agli indirizzi e alle
politiche in materia di gestione dei rischi della Società e alla misurazione e al controllo dell’esposizione
della Società alle diverse tipologie di rischio.

L’informativa al pubblico viene redatta nel rispetto dei processi e dei sistemi di controllo interno di cui
la Società è dotata.

I controlli interni di Creditis, nel rispetto della sana e prudente gestione, aspirano ad assicurare il
conseguimento di finalità quali la verifica dell’attuazione delle strategie e delle politiche aziendali e la
delimitazione del rischio secondo le indicazioni contenute nel quadro di riferimento per la
determinazione della propensione al rischio della Società (Risk Appetite Framework - RAF); inoltre, i
controlli interni mirano a tutelare il valore delle attività e a proteggere dalle perdite, garantire l’efficacia
e l’efficienza dei processi aziendali e assicurare l’affidabilità e la sicurezza delle informazioni aziendali
e delle procedure informatiche; infine prevengono il rischio che la Società sia coinvolto in attività
illecite (in particolare a quelle connesse con il riciclaggio, l’usura ed il finanziamento al terrorismo) e
garantiscono la conformità delle operazioni con la legge e la normativa di vigilanza, nonché con le
politiche, i regolamenti e le procedure interne.

Il Consiglio di Amministrazione, con la approvazione del Resoconto ICAAP (Internal Capital Adequacy
Assessment Process) in data 29 aprile 2021, ha confermato l’adeguatezza delle misure di gestione dei
rischi dell’ente, giudicandole in linea con il profilo e la strategia adottata. Lo stesso ICAAP descrive il
profilo di rischio complessivo della Società, e ne stabilisce l’adeguatezza patrimoniale rispetto al
rischio presente e prospettico.

Nell’ambito dell’ICAAP, la funzione di Risk Management di Creditis applica delle metodologie per
quantificare l’assorbimento patrimoniale corrispondente alle diverse tipologie di rischio.

Il documento di informativa al pubblico viene sottoposto ad approvazione da parte del Consiglio di
Amministrazione e successivamente pubblicato sul sito internet di Creditis.

Dispositivi di governo societario

Di seguito si fornisce una sintetica descrizione dei ruoli degli organi sociali:

Il Consiglio di Amministrazione di Creditis, composto da un minimo di tre a un massimo di sette
membri, compreso il Presidente, ha una funzione di supervisione strategica, relativa alla
determinazione degli indirizzi e degli obiettivi aziendali e alla verifica della loro attuazione.

                                                      18
INFORMATIVA AL PUBBLICO DI   Data di aggiornamento del
                                                               PILLAR III           documento: 29 aprile 2021

Il Consiglio di Amministrazione è investito dei più ampi poteri di amministrazione della Società; può
esercitare i poteri di cui è titolare e può occuparsi di tutta l'amministrazione ordinaria e straordinaria e
ogni altra azione per il perseguimento delle attività della Società, ad eccezione di quelle che, ai sensi di
legge o di previsioni statutarie sono riservate all'Assemblea dei Soci.

In questo contesto, il Consiglio di Amministrazione è responsabile di:

i.      definire l’assetto complessivo di governo, approvare l’assetto organizzativo e le linee di indirizzo
        del sistema dei controlli interni, verificandone la corretta attuazione e promuovendo
        tempestivamente le misure correttive a fronte di eventuali lacune o inadeguatezze;
ii.     definire e approvare gli indirizzi strategici, verificandone periodicamente la corretta attuazione
        e coerenza con l'evoluzione dell'attività aziendale e del contesto esterno al fine di assicurarne
        l'efficacia nel tempo;
iii.    approvare i sistemi contabile e di reporting aziendali;
iv.     supervisionare il processo di informazione al pubblico e di comunicazione dell’Intermediario;
v.      assicurare un efficace confronto dialettico con la funzione di gestione e con i responsabili delle
        principali funzioni aziendali e verificare nel tempo le scelte e le decisioni da questi assunte;
vi.     assicurare il governo dei rischi a cui la Società è esposta.
vii.    verificare che il sistema dei flussi informativi adottato sia adeguato, completo e tempestivo;
viii.   adottare e riesaminare con periodicità almeno annuale la politica di remunerazione in quanto
        responsabile della sua corretta attuazione; assicurare inoltre che la politica di remunerazione sia
        adeguatamente documentata e accessibile all’interno della struttura aziendale
ix.     stabilire i principi e gli obiettivi della gestione della continuità operativa; approva il piano
        aziendale di continuità operativa o il piano di disaster recovery e vigila sulla sua adeguatezza;
x.      con riferimento al processo ICAAP, definire e approvare le linee generali del processo,
        assicurandone l’adeguamento tempestivo in relazione a modifiche significative delle linee
        strategiche, dell’assetto organizzativo, del contesto operativo di riferimento e promuovere il
        pieno utilizzo delle risultanze dell’ICAAP a fini strategici e nelle decisioni d’impresa.

Sono inoltre, di esclusiva competenza del Consiglio di Amministrazione le decisioni inerenti a:

i.      la nomina e la revoca dell’Amministratore Delegato;
ii.     l'assunzione e la cessione di partecipazioni strategiche;
iii.    l'approvazione e la modifica dei principali regolamenti interni;
iv.     l’eventuale costituzione di comitati interni agli organi aziendali;
v.      la nomina e la revoca dei responsabili delle funzioni di revisione interna, di conformità,
        antiriciclaggio e di controllo dei rischi, previo parere del Collegio Sindacale.

Il Consiglio di Amministrazione si riunisce, di norma, una volta al mese. Le modalità di convocazione
sono fissate dall’Art. 16 dello Statuto societario.

Al 31 dicembre 2020, il Consiglio di Amministrazione di Creditis era composto dai membri riportati nella
seguente tabella, tutti domiciliati per la carica presso la sede legale della Società:

                                                     19
INFORMATIVA AL PUBBLICO DI           Data di aggiornamento del
                                                                    PILLAR III                   documento: 29 aprile 2021

Carica         Nome e             Data di      Data di         Scadenza          Principali altri incarichi esterni alla
               Cognome            Nascita      Nomina                            società
Presidente     Roberto Silvotti   01/09/1958   26/03/2019      Fino              Portfolio Management Conducting Officer di
                                                               approvazione      Chenavari        Investment         Managers
                                                               del bilancio al   Luxembourg;
                                                               31/12/2021        Amministratore in corso in:
                                                                                 Chenavari lnvestment Managers Luxembourg
                                                                                 dal giugno 2015, Chenavari Toro lncome Fund
                                                                                 Limited (formerly: Toro Limited), Guernsey dal
                                                                                 maggio 2015, Chenavari Multi Strategy Credit
                                                                                 Fund, Cayman dall’ottobre 2009, oltre ad
                                                                                 innumerevoli altre cariche presenti e passate
                                                                                 fra cui amministratore in Chenavari
                                                                                 lnvestment Managers, Guernsey dal giugno
                                                                                 2013 al dicembre 2015.
Consigliere    Cinzia Basile      19/04/1971   26/03/2019      Fino              Ricopre seguenti incarichi nelle società
                                                               approvazione      appresso indicate:
                                                               del bilancio al   Zenith Service S.p.A. - Consigliere di
                                                               31/12/2021        amministrazione in corso dal settembre 2018,
                                                                                 My Community Bank - Presidente in corso dal
                                                                                 dicembre 2017.
Consigliere,   Mauro Viotto       23/04/1962   26/03/2019      Fino
Amministratore                                                 approvazione
Delegato                                                       del bilancio al
                                                               31/12/2021

All’Amministratore Delegato è affidata la funzione di gestione relativa alla conduzione dell’operatività.
A tal fine ha la comprensione di tutti i rischi aziendali e individua e valuta i fattori di cui possono
scaturire i rischi per la società.
Alla funzione di gestione è affidata la cura dell’attuazione degli indirizzi strategici e delle politiche di
governo dei rischi così come definiti dal Consiglio di Amministrazione.

Egli definisce i compiti delle strutture e delle funzioni aziendali monitorando che le attività siano dirette
da personale qualificato, con esperienze e conoscenza adeguate.

Definisce i flussi informativi volti ad assicurare agli organi aziendali ed alle funzioni aziendali di
controllo la conoscenza dei fatti di gestione rilevanti.

Definisce il piano aziendale di continuità operativa.

Con riferimento al processo ICAAP, dà attuazione a tale processo curando che lo stesso sia rispondente
agli indirizzi strategici e che soddisfi i seguenti requisiti: consideri tutti i rischi rilevanti; incorpori
valutazioni prospettiche; utilizzi appropriate metodologie; sia conosciuto e condiviso dalle strutture
interne; sia adeguatamente formalizzato e documentato; individui i ruoli e le responsabilità assegnate
alle funzioni e alle strutture aziendali; sia affidato a risorse quali-quantitativamente adeguate e dotate
dell’autorità necessaria a far rispettare la pianificazione; sia parte integrante dell’attività gestionale.

Assicura che le politiche aziendali e le procedure interne siano tempestivamente comunicate a tutto il
personale interessato.

Se del caso adotta tempestivamente le misure necessarie nel caso in cui emergano carenze o anomalie
dalle verifiche svolte.

Ai sensi di Statuto, se nominato, l'Amministratore Delegato svolge altresì le funzioni del Direttore
Generale.

Con delibera del 17/4/2019 il Consiglio di Amministrazione ha conferito all’Amministratore Delegato le
specifiche deleghe per la gestione operative.

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