PICC e Midline: Advanced Practice - Nozioni sulle tecniche di impianto - ASST Fatebenefratelli Sacco
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PICC e Midline: Advanced Practice. Nozioni sulle tecniche di impianto F lo r ia n a P o tì G ia n u a r io S a n n a M a r c o A s ti M a r ia C r is tin a R a n a S im o n e L o Ve c c h io
Richiesta di posizionamento PICC o midline La richiesta di posizionamento di PICC o midline viene fatta dall’U.O. che ha in carico il Pz. La selezione del Pz. e del tipo di presidio da impiantare è una decisione multidisciplinare presa sulla base di valutazioni plurifattoriali. 3. RESPONSABILITÀ La tabella descrive gli ambiti di responsabilità dei professionisti coinvolti nel processo di POSIZIONAMENTO DEL CATETERE VENOSO posizionamento dei cateteri venosi ad inserzione periferica. PICC O MIDLINE NEL PAZIENTE ADULTO MATRICE DELLE RESPONSABILITÀ UO /Servizio VAT ATTIVITÀ Medico Infermiere Medico Infermiere Redazione Verifica Approvazione Selezione e valutazione iniziale del paziente e del R R R R Procedura condivisa in tutti i presidi dell’ASST patrimonio venoso Dott.ssa C. Meroni approvata dal SITRA e DS GdM* che fornisce tutte le Colloquio e acquisizione consenso informato Direttore SITRA R R vedi sotto Posizionamento PICC o MIDLINE I I R R istruzioni su come selezionare, richiedere e Medicazione entro le prime 24 ore dopo il Dr. G. De Filippis impiantare correttamentefirma PICCvedi e midline. sotto posizionamento Direttore DS R GdM*: R=Responsabile; P=Partecipa; C=Controlla; I=Informato Inf. Dott. G. Sanna - Rianimazione PO FBF Inf. Dott. M. Asti - Rianimazione PO FBF Inf. Dott. M. Calloni – Unità di Cure Sub acute PO Sacco 4.0 ACRONIMI E DEFINIZIONI Inf. Dott. Alvarez Rivera Ronal Ernesto - Pronto Soccorso PO Sacco CDC: Centers for Disease Control and Prevention CUS: Compression UltraSonography Verificatori: DPI: Dispositivi Protezione Individuale Dr. M. Gemma - Direttore SC Anestesia e Rianimazione PO FBF ECG: Elettrocardiogramma Dr. A. Gidaro - Medicina Generale PO Sacco IPA: IsoPropyl Alcohol C.i A. Cirasa Staff SITR PO Sacco NFC: Needle Free Connector C.i F. Potì - Referente Area Intensiva PO FBF
Richiesta di posizionamento PICC o midline La richiesta di posizionamento di PICC o midline deve essere effettuata dal medico dell’U.O. richiedente tramite il software aziendale (Aurora®) per le date di impianto comunicate preventivamente dal VAT via mail ai Coordinatori Inf. • Per Pz ambulatoriali- inserzione di dispositivo vascolare- cod.1024 • Per Pz ricoverati- altro cateterismo venoso non classificato altrove- cod.1372 • Selezionare il Pz. • [cartella] • Esami/ terapie XXXXXXXXXXXXXXXXX • [nuovo] • [richieste di consulenza ordinaria] • Altro cateterismo venoso non classificato altrove • Struttura erogante Rianimazione • Nella sezione parametri dal menù a tendina selezionare PICC/ midline • [conferma] Il personale del VAT confermerà l’appropriatezza della scelta del presidio richiesto, o consiglierà il presidio più idoneo
PICC nella storia… Il primo CVC della storia in realtà fu un «PICC»… Werner Forssmann (Berlino 29/08/1904 – 01/06/1979) medico tedesco nel 1929, dopo aver legato la sua fidata infermiera che provò a dissuaderlo e a offrirsi come «cavia», tentò previa anestesia locale di autoimpiantarsi davanti allo specchio un catetere vescicale nella vena antecubitale del braccio, per raggiungere il cuore; una volta inserito il catetere in vena si recò in radiologia per effettuare della radiografie mentre spingeva il catetere in avanti… raggiunse l’atrio dx! Questa su passione per gli esperimenti in vivo gli costò oltre il licenziamento la revoca della licenza di medico. Entrò a far parte dello staff medico del partito nazionalsocialista dove continuò la sua «attività di ricerca» fino alla prigionia . Dopo la guerra continuò la sua attività di medico in ambito urologico, in un piccolo ospedale di provincia. Nel 1956 ricevette il Nobel per la medicina per essere stato il primo ad effettuare un cateterismo cardiaco.
PICC nella storia… Negli anni ‘60-’70 i PICC erano poco utilizzati in quanto i materiali erano poco compatibili e provocavano trombosi correlate a catetere in circa il 90% dei casi. Negli anni ‘90 con la realizzazione di nuovi materiali (silicone e poliuretano), che ridussero le complicanze di circa il 30%, si ebbe una progressiva riaffermazione di questi cateteri, la tecnica di venipuntura blind nella piega del gomito utilizzata allora li rendeva però ancora scomodi e indaginosi da posizionare e soggetti a complicanze. Nel 2000 l’avvento della ecoguida nel posizionamento di accessi vascolari, e Tabella 2.1 Vantaggi dei PICC ecoguidati dello sviluppo della tecnica di Seldinger modificata consentirono di spostare il PICC tradizionali Eco-PICC sito di inserzione dalla piega del gomito Tecnica di inserzione Puntura diretta Ecoguida al terzo medio del braccio. Ma Sito di emergenza Piega del gomito Terzo medio del braccio Solo in pazienti selezionati Qualunque paziente rimangono ancora scotomizzati grazie a Fattibilità Successo all’inserzione 60-70% >98% Chopra… Complicanze inserzione 30-40%
PICC nella storia… «il processo alle streghe di Salem» Veenet Chopra, anestesista ricercatore americano tra il 2013 e il 2016 pubblica vari articoli in cui parla dell’alto rischio trombotico dei PICC definendolo tra il 50/60% di incidenza… Veenet Chopra non ha esperienza di accessi vascolari e la sua review presenta numerosi bias tra cui: • Studi molto vecchi (1959) prima di ecoguida e tecnica seldinger • Non si fa riferimento alla posizione della punta al calibro della vena o alla tecnica di impianto • Due studi su Pz neurologici parlano di impianti su lati plegici. Annals of Internal Medicine SUPPLEMENT Nel 2020 Fulvio Pinelli, anestesista fiorentino The Michigan Appropriateness Guide for Intravenous Catheters pubblica uno studio che confuta i dati del (MAGIC): Results From a Multispecialty Panel Using the RAND/UCLA MAGIC, ricalcola le percentuali sugli studi Appropriateness Method attendibili di Chopra che viene abbassata al 2% Vineet Chopra, MD, MSc; Scott A. Flanders, MD; Sanjay Saint, MD, MPH; Scott C. Woller, MD; Naomi P. O’Grady, MD; Nasia Safdar, MD, PhD; Scott O. Trerotola, MD; Rajiv Saran, MD, PhD; Nancy Moureau, BSN, RN; Stephen Wiseman, PharmD; Mauro Pittiruti, MD; Elie A. Akl, MD, MPH, PhD; Agnes Y. Lee, MD, MSc; Anthony Courey, MD; Lakshmi Swaminathan, MD; circa… Jack LeDonne, MD; Carol Becker, MHSA; Sarah L. Krein, PhD, RN; and Steven J. Bernstein, MD, MPH Use of peripherally inserted central catheters (PICCs) has grown After review of 665 scenarios, 253 (38%) were rated as appro- substantially in recent years. Increasing use has led to the real- priate, 124 (19%) as neutral/uncertain, and 288 (43%) as inappro- Nel 2021 Chopra non fa più parte della commissione di revisione delle linee guida su impianto e gestione dei ization that PICCs are associated with important complications, including thrombosis and infection. Moreover, some PICCs may priate. For peripherally compatible infusions, PICC use was rated as inappropriate when the proposed duration of use was 5 or cateteri vascolari dell’INS (Infusion Nursing Society) ma qualche «Choprata» resiste ancora… not be placed for clinically valid reasons. Defining appropriate indications for insertion, maintenance, and care of PICCs is thus fewer days. Midline catheters and ultrasonography-guided pe- ripheral intravenous catheters were preferred to PICCs for use important for patient safety. between 6 and 14 days. In critically ill patients, nontunneled cen- An international panel was convened that applied the RAND/ tral venous catheters were preferred over PICCs when 14 or UCLA Appropriateness Method to develop criteria for use of fewer days of use were likely. In patients with cancer, PICCs were rated as appropriate for irritant or vesicant infusion, regardless of PICCs. After systematic reviews of the literature, scenarios re- duration. lated to PICC use, care, and maintenance were developed ac- The panel of experts used a validated method to develop ap- cording to patient population (for example, general hospitalized, propriate indications for PICC use across patient populations. critically ill, cancer, kidney disease), indication for insertion (infu- These criteria can be used to improve care, inform quality im- sion of peripherally compatible infusates vs. vesicants), and du- provement efforts, and advance the safety of medical patients. ration of use (≤5 days, 6 to 14 days, 15 to 30 days, or ≥31 days). Within each scenario, appropriateness of PICC use was com- Ann Intern Med. 2015;163:S1-S39. doi:10.7326/M15-0744 www.annals.org pared with that of other venous access devices. For author affiliations, see end of text.
Cenni di ecografia: L’ecografo visualizza in immagini 2D, 3D o 4D gli echi di ritorno delle onde sonore emesse da una sonda che «rimbalzano» contro le strutture che incontrano. Oscillando con ampiezza e frequenza diversa a seconda della sonda scelta possono penetrare e visualizzare strutture più o meno profonde e più o meno dense. A seconda della consistenza dei tessuti attraversati tra le gradazioni isoecogene o Semeiotica ecografica: ipoecogene ci possono essere molte sfumature di grigio • Anecogeno Struttura liquida • Isoecogeno • Ipoecogeno Struttura solida • Iperecogeno E’ una metodica, comoda, rapida e non invasiva effettuabile bed side da personale formato ma ha il limite di essere operatore dipendente. Attenzione agli artefatti: errori di trasmissione dell’immagine, devono essere riconosciuti dall’operatore ed eventualmente interpretati DOMANDE ?
Cenni di ecografia dei vasi: Sonda Lineare 7,5-14 MhZ, marker che corrisponde alla visualizzazione sul monitor (marker sulla sonda e sul monitor dallo stesso lato) per avere la corrispondenza esatta di quello che visualizzo.. Esplorazione delle vene e arterie del braccio a partire dalla piega del gomito con e senza laccio. • Vena: stuttura anecogena a margini sottili comprimibili con una pressione della sonda. • Arteria: struttura anecogena a pareti più spesse, non comprimibile con la sonda, pulsante. • Nervi: strutture iperecogene con forma a «nido d’ape» Riconoscere i vasi e seguirli per tutto il loro percorso e scegliere il vaso in base alla sede e alla misura.
Cenni di ecografia dei vasi: tecnica di scansione La mappature dei vasi deve essere effettuata su tutto l’avambraccio o su tutto il braccio a seconda della sede scelta per la puntura. Effettuare la mappatura senza laccio emostatico per avere idea delle corrette dimensioni del vaso (eventualmente misurarlo), successivamente ripetere con il laccio per valutare eventuali modifiche dei piani anatomici. Effettuare la mappatura e la ricerca del sito di puntura in asse corto con la sonda trasversale, individuato il punto da pungere è consigliata una scansione in asse lungo per vedere meglio la pervietà del vaso.
Cenni di ecografia dei vasi: tecnica di venipuntura Dopo la valutazione preventiva la puntura può essere effettuata sonda in asse corto (trasversale) più semplice, mostra il centro dell’ago nel vaso o in asse lungo (longitudinale) più complessa mostra l’ago nel suo decorso all’interno della vena. Solitamente si punge in asse corto out of plane e si controlla il VAD in asse lungo in plane. … puntura in asse obliquo in plane…
Cenni di ecografia dei vasi: Quale vena scegliere?! Si diceva… 1) Basilica: rettilinea, con poche valvole e soliamente calibro maggiore 2) Brachiali: più piccole, adiacenti ad arteria e plesso nervoso (segno di mickey mouse) 3) Cefalica: superficiale e tortuosa, e con molte valvole; utile negli obesi. 4) …. …ora si dice la vena migliore valutando rischi/ accessibilità/ benefici!! Attenzione ai trombi: immagini iperecogene endoluminari, il vaso appare incomprimibile con la sonda- CUS negativa (compression ultrasound)
Zona di impianto di PICC e midline I PICC si sono sempre impiantati circa a metà del braccio per comodità e perché è la zona dove solitamente le vene sono più grosse… fino al 2011… quando Robert B. Dawson pubblica su JVA un articolo in cui spiega la M TE CE L ER T IA AT S corretta posizione per l’inserimento dei cateteri vascolari per ridurre il più possibile le complicanze S C H O L A R L Y identificandole come in un semaforo. PICC Zone Insertion MethodTM (ZIMTM): A Systematic Approach to Determine the Ideal Insertion Barccio diviso circa in tre parti uguali Site for PICCs in the Upper Arm • Verde: zona centrale, impianto consigliato Robert B. Dawson MSA, BSN, RN, CRNI, CPUI, VA-BC • Giallo: mized zonacharacteristics. with certain prossimaleBlood all’ascella flow shouldchebe:lo Abstract The consequences of random PICC practice can be serious and manifest as deep vein thrombosis, pulmonary embolism, • Increased with greater vessel diameter (4th power effect) catheter related bloodstream infection, and post thrombotic syndrome. Risk factors related to site selection have been well es- rende zona sporca a rischio di infezione, • Laminar tablished for other central venous access devices, but not for ultrasound guided PICC insertion in the upper arm. The author presents observations of upper arm PICC insertion designated by color zones to highlight the variability of PICC practice. maggiore umidità per sudore The author also details site risk factors associated with each color zone and proposes an ideal insertion location for upper • Fastest in the center arm ultrasound guided PICC procedures. The PICC Zone Insertion Method (ZIM) is a proposed system design for patient safety related to PICC insertions; per- • Rosso: According to vicino alla(‘Pwa-swee’) Poiseuille’s piega delLaw gomito rende of fluid flow il in formed by optimizing and organizing the clinical approach. It aids in identifying the Ideal Zone for upper arm needle inser- tion with ultrasound guidance. The significance of a systematic approach is that it is reproducible, measurable, and as a a closed tube (vein) more flow is achieved with larger diam- result will reduce variation in PICC insertion practice. The ZIM combines known mechanisms for vascular access insertion catetere soggetto a trazioni, dislocazioni e eters.19 Applying Virchow’s Triad for risk reduction a clinician site complications with a systematic measuring and ultrasound scanning process, to reduce the impact of site risk factors. The impact of thrombosis cannot be underestimated, as it will likely limit the future use of veins for life saving vascular traumi; should seek theimpianto most flow sconsigliato and the least disruption of flow as access. This issue should not be ignored by hospitals or clinicians, in fact, systematic solutions like PICC Zone Insertion Method, should be explored and supported as part of a comprehensive approach to vascular access care. possible. Poiseuilles’s Law also accounts for velocity of vessel T he PICC Zone Insertion Method (ZIM) is a systematic was received to photograph and observe PICC insertion sites. The flow. Blood flow is slowest at the vein wall and fastest mov- Il gold standardingrimane l’impianto in zona verde, se questo approach to PICC insertion for the purpose of optimi- prevalence of upper arm PICC insertion by zone color is present- zation of results and reduction in patient risk. It aids in ed to highlight the variability of PICC practice. This is a proposed toward the center of the vein. Friction is created when fluid identifying the Ideal Zone (IZ) for upper arm needle insertion system design for patient safety related to PICC insertions; ZIM non fosse possibile comes inspostarsi contact with in zona gialla cercando di with ultrasound guidance. The ZIM looks beyond common is a tool designed for the entire continuum of PICC practice to a stationary object like the vein wall, PICC site selection practice; it reveals a specific pattern of zones that offer various risks and benefits for PICC insertion include: assessment, planning, intervention and evaluation. rimanere comunque causingilflow piùtopossibile vicini al atverde o wall. prendere 19 and management. The ZIM utilizes musculoskeletal, skin, and Significance of ZIM become more sluggish the vein Pass- vessel characteristics that can be separated into red, green and The PICC Zone Insertion Method provides an objective and yellow zones. Like the traffic light system, the color of the zone systematic method that should be reproducible. This is signifi- ing a catheter into the vein creates more resistance to flow when in considerazione la tunnellizzazione del VAD. indicates whether or not a zone should be entered. cant because it should allow for a more objective measurement Observations of practice are presented to describe the benefits and association of PICC outcomes to insertion site. Patient safe- the blood contacts the catheter surface. Turbulent flow is erratic of the ZIM and the Ideal Zone for PICC insertion. This is a dis- ty is a reflection of outcomes and events such as thrombosis, Evitare la zona and rossa. cussion of practice and a proposed methodology for selection of infection, bleeding, and non-adherent dressings. The Joint Com- PICC insertion sites in the upper arm. Clinical practice from the mission explains that a patient safety solution is a system design usually should not be present except in very large veins author is reviewed as well as observations from other facilities that can reduce harm from the care process.11 Therefore a safety related to high flow rates.19 Turbulence could also be created Figure 1. This person has a 21cm Total Zone Measurement related to PICC insertion locations in the upper arm. Permission solution for PICC insertion practice should be consistent, mea- surable, and reproducible in conjunction with known scientific principles for risk reduction. The variance of PICC insertion sites when laminar flowing blood contacts the catheter surface. Total (TZM), it divides into three 7cm zones to form the Red, Green Correspondence concerning this article should be addressed to rbdawson@me.com within a single vascular access team, or across the nation, leads to unreliable correlation of outcomes related to upper arm PICC catheter surface area impacts stasis and turbulence inside the and Yellow Zones. The ideal basilic vein image was located at DOI: 10.2309/java.16-3-5 site selection. The need to identify the relationship between com- vein. Damage of the vein wall starts a coagulation cascade that 12cm 156 | from JAVA the | medical Vol 16 No 3 | epicondyle 2011 (MEC), in the Ideal Zone. can be worsened with stasis and turbulent flow.3 In a simulated Image by author. model, Nifong and McDevitt20 demonstrate that flow in a ves-
Zona di impianto di PICC e midline: caso particolare… la femorale superficiale a metà coscia!! In alcuni casi di impossibilita a pungere le vene del braccio o di necessità di allontanare l’exit site dal collo e dalle braccia (es. Pz COVID allettato in casco per CPAP) o di vene del distretto brachiale non idonee, è possibile inserire cateteri PICC o midline pungendo la vena femorale superficiale a metà coscia con tecnica ecoguidata. Il vantaggio di questa tecnica rispetto a un FICC normale è l’allontanamento dell’exit site dalla zona inguinale (sporca e con rischio infettivo elevato) oltre ad avere un sito di venipuntura distante da arterie e nervi, e in una zona non soggetta a movimenti come quella inguinale. • Pz ospedalizzati o domiciliari «allettati/ sorvegliati» • Valutazione della necessità di monitoraggio emodinamico venoso • ValutazioneRaFeVA di compatibilità di infusione della tp centrale vs periferica Step 1 a. femorale comune + v. femorale comune ASSE CORTO Step 2 v. femorale comune + v. iliaca esterna ASSE LUNGO Step 3 a. femorale com. + v. femorale com. + v. safena ASSE CORTO Step 4 a. femorale supf. + a. femorale prof. + v. femorale com ASSE CORTO Step 5 a. fem supf. + a. fem prof. + v. fem supf. + v fem prof. ASSE CORTO Step 6 a. femorale superficiale + v. femorale superficiale ASSE CORTO Step 7 a. femorale superficiale + v. femorale superficiale ASSE OBLIQUO
inserite nuove raccomandazioni, ciò èessere devono indicato nel testo. considerate Queste eraccomandazioni necessarie non semplicemente non opzionali. sono da interpretare come protocolli dettagliati e devono essere appropriatamente Formazione degli operatori sanitari e dei pazienti incorporate nelle procedure delle singole unità operative. Tutte le raccomandazioni devono essere considerate necessarie e non IVAD 1 Gli semplicemente operatori sanitari cheopzionali. assistono i pazienti con cateteri vascolari devono essere addestrati all’utilizzo di tali dispositivi; inoltre, devono essere specificamente Formazione degli operatori sanitari evalutati nella loro competenza in proposito; infine, devono adottare in modo dei pazienti costante le procedure per la prevenzione delle infezioni batteriemiche catetere- correlate. IVAD 1 Gli operatori sanitari che assistono i pazienti Classe D/GPP con cateteri vascolari devono essere addestrati all’utilizzo di tali dispositivi; inoltre, devono essere specificamente valutati nella loro competenza IVAD2 Al infineproposito; di assicurare infine, un utilizzo devono sicuro adottare in modo dei dispositivi, gli operatori sanitari devono Qual è la tecnica corretta per posizionare un PICC o un midline?! essere a conoscenza costante le procedure per la prevenzione delle infezionidelle raccomandazioni batteriemiche catetere- catetere, alla connessione e al tempo di permanenza delle linee infusionali, dei produttori relativamente ad ogni correlate. nonchè alla compatibilità di tali dispositivi con gli antisettici e con altri liquidi. Classe D/GPP Nuova raccomandazione Classe H. P. Loveday et al. / Journal D/GPP of Hospital Infection 86S1 (2014) S1–S70! NegliIVAD2 anniAlvari articoli di utilizzo studiPrima fine di assicurare un IVAD3 e revisioni sicurodella deiA dimissione, Classe della operatori dispositivi, iglipazienti letteratura con sanitari hanno cateteredevono prodotto linee guida ed evidenze scientifiche su intravascolare e i loro caregivers quali fossero esserelea buone norme conoscenza per impiantare dovrebbero delle raccomandazioni corretta IVAD7 essere edotti correttamente dei produttori del dispositivo. Quando si somministrano sulle relativamenteriducendo tecniche per prevenire ad ogni soluzioni di nutrizione parenterale le infezioni aleminimo con lipidi o altre le complicanze legate agli sulla gestione catetere, alla connessione e Classe al tempo soluzioni di permanenza contenenti delle linee lipidi, è bene riservare infusionali, a tale soluzione un lume dedicato. impianti. nonchè alla compatibilità di tali dispositivi D/GPP con gli antisettici e con altri liquidi. Classe D/GPP H. P. Loveday et al. / Journal of Hospital Infection 86S1 (2014) S1–S70 Nuova raccomandazione Classe Norme D/GPP generali IVAD8 di asepsi Nei pazienti in cui è richiesto un accesso venoso a lungo-termine, usare un dispositivo per accesso venoso centrale tunnellizzato-cuffiato oppure un port. Avaible online at www.sciencedirect.com IVAD4 Le mani dovrebbero Classe A essere decontaminate con gel a base alcolica oppure con IVAD3 Journal Prima della of Hospital dimissione, i pazienti Infection con catetere intravascolare e i loro caregivers sapone liquido e acqua nel caso in cui siano sporche o potenzialmente dovrebbero essere edotti journal homepage: w w w.elsevierhealth.com/journals/jhin sulle IVAD9 tecniche Usare per contaminate conprevenire un PICC sangue olefluidi infezioni quando è richiesto e sulla un accesso biologici; gestione venoso ciò dovrà discontinuo a medio- essere fatto prima e dopo ogni termine. corretta del dispositivo. contatto con Nuova il catetere vascolare raccomandazione e con il suo sito di emergenza. Classe D/GPP Classe D/GPP Classe A Epic3: IVAD10 Usare dispositivi per accesso venoso centrale impregnati di antimicrobici nei pazienti antisettica adulti nei quali va si pensa che il catetere venoso centrale debba IVAD5 La tecnica adottata durante l’inserzione, larimanere in gestione di qualunque NationalNorme Evidence-Based generaliGuidelines di asepsi for situ oltre 5 giorni, qualora l’incidenza di CRBSI rimanga al di sopra dei livelli di dispositivo intravascolare e ogni volta che si somministrano soluzioni o farmaci per Preventing Healthcare-Associated Infections guardia nonostante l’implementazione di una strategia globale per ridurre le via endovenosa. infezioni catetere-correlate. in NHS Hospitals in England IVAD4 Le mani dovrebbero essere decontaminate Classe B A Classe con gel a base alcolica oppure con Annals of Internal Medicine SUPPLEMENT sapone liquido e acqua nelSelezionecaso del insitocui siano sporche o potenzialmente di inserzione del catetere The Michigan Appropriateness Guide for Intravenous Catheters contaminate con sangue o fluidi biologici; ciò dovrà essere fatto prima e dopo ogni H.P. Lovedaya*, J.A. Wilsona, R.J. Pratta, M.Golsorkhia, A. Tinglea, A. Baka, J. Brownea, J. Prietob, M. Wilcoxc (MAGIC): Results From a Multispecialty Panel Using the RAND/UCLA IVAD11con contatto con il catetere vascolare Nellail selezione deldi sito di impianto appropriato, soppesare il rischio di infezione Appropriateness Method Selezione edel tiposuo sito emergenza. a Richard Wells Research Centre, College of Nursing, Midwifery and Healtcare, University of West London (London) b Faculty of Health Sciences, Universiy of Southampton (Southampton) rispetto dirischio al catetere di complicanze meccaniche ed al comfort del paziente. Vineet Chopra, MD, MSc; Scott A. Flanders, MD; Sanjay Saint, MD, MPH; Scott C. Woller, MD; Naomi P. O’Grady, MD; c Classe A Microbiology and Infection Control, Leeds Teaching Hospitals and University of Leeds (leeds) Classe D/GPP Nasia Safdar, MD, PhD; Scott O. Trerotola, MD; Rajiv Saran, MD, PhD; Nancy Moureau, BSN, RN; Stephen Wiseman, PharmD; Mauro Pittiruti, MD; Elie A. Akl, MD, MPH, PhD; Agnes Y. Lee, MD, MSc; Anthony Courey, MD; Lakshmi Swaminathan, MD; Jack LeDonne, MD; Carol Becker, MHSA; Sarah L. Krein, PhD, RN; and Steven J. Bernstein, MD, MPH Traduzione delle Sezione 4 : Guidelines for Preventing Infections Associated with the IVAD6 E’ bene utilizzare dispositivi intravascolari con il minor numero possibile di porte o Use of peripherally inserted central catheters (PICCs) has grown After review of 665 scenarios, 253 (38%) were rated as appro- Use of Intravascular Access Devices di lumi, compatibilmente conlale gestione necessità di cliniche IVAD12 Usare le estremità superiori per il posizionamento dei cateteri non-tunnellizzati, a del paziente. substantially in recent years. Increasing use has led to the real- priate, 124 (19%) as neutral/uncertain, and 288 (43%) as inappro- IVAD5 La tecnica antisettica va adottata durante l’inserzione, meno di controindicazioni mediche. qualunque ization that PICCs are associated with important complications, including thrombosis and infection. Moreover, some PICCs may priate. For peripherally compatible infusions, PICC use was rated as inappropriate when the proposed duration of use was 5 or dispositivo intravascolare e ogni volta cheCsi somministrano soluzioni o farmaci per Classe 3! not be placed for clinically valid reasons. Defining appropriate indications for insertion, maintenance, and care of PICCs is thus fewer days. Midline catheters and ultrasonography-guided pe- ripheral intravenous catheters were preferred to PICCs for use ! In collaborazione con between 6 and 14 days. In critically ill patients, nontunneled cen- important for patient safety. via endovenosa. tral venous catheters were preferred over PICCs when 14 or B An international panel was convened that applied the RAND/ Massime precauzioni di barriera durante l’impianto del catetere UCLA Appropriateness Method to develop criteria for use of fewer days of use were likely. In patients with cancer, PICCs were rated as appropriate for irritant or vesicant infusion, regardless of Classe B PICCs. After systematic reviews of the literature, scenarios re- lated to PICC use, care, and maintenance were developed ac- duration. The panel of experts used a validated method to develop ap- IVAD13 Usare le massime precauzioni sterili di barriera durante l’inserzione di dispositivi cording to patient population (for example, general hospitalized, critically ill, cancer, kidney disease), indication for insertion (infu- propriate indications for PICC use across patient populations. These criteria can be used to improve care, inform quality im- Traduzione di Enrico De Lutio per accesso venoso centrale. sion of peripherally compatible infusates vs. vesicants), and du- ration of use (≤5 days, 6 to 14 days, 15 to 30 days, or ≥31 days). provement efforts, and advance the safety of medical patients. Classe C Within each scenario, appropriateness of PICC use was com- Ann Intern Med. 2015;163:S1-S39. doi:10.7326/M15-0744 www.annals.org pared with that of other venous access devices. For author affiliations, see end of text. e i cateteri venosi periferici, Selezione del tipo di catetere Antisepsi cutanea R eliable venous access is a cornerstone of safe and effective care of hospitalized patients. Spurred by large academic medical center, many PICCs were not actively used or were inserted in patients who also had IVAD14 Prima di inserire un dispositivo per accesso vascolare centrale, decontaminare la technological advances, several venous access devices peripheral intravenous catheters (18). In a decade-long zienti, pediatrici che adulti,, cute a livello del sito d’impianto con un applicatore monouso di clorexidina IVAD6 E’ bene utilizzare dispositivi intravascolari gluconataconal 2%il in minor numeroalpossibile alcol isopropilico 70% (oppuredi porte o in soluzione iodio-povidone (VADs) for use during and beyond hospitalization are available to meet this need. In recent years, peripher- ally inserted central catheters (PICCs) have become study conducted in a tertiary hospital, changes in pat- terns of PICC use, including shorter dwell times and ambiguous indications for insertion, were reported (19). Additional cause for concern comes from a recent popular for venous access in hospital settings (1, 2). inicamente indicato, sulla Compared with traditional central venous catheters study, which found that 1 in 5 inpatient providers did alcolica in pazienti con sensibilità alla clorexidina) e lasciare asciugare. di lumi, compatibilmente con le necessità Classe A cliniche del paziente. (CVCs), PICCs offer several advantages, including safer insertion in the arm, cost-effective and convenient not know that their patients had CVCs, with lack of awareness being greatest for PICCs (20). Surveys of in- placement via vascular access nursing teams, and self- patient providers have also demonstrated knowledge gaps related to appropriate indications and care prac- 3!decontaminare care compatibility that facilitates use beyond hospital- a valutazione! del sito di ization (3–5). It is therefore not surprising that use of tices for PICCs (21, 22). Collectively, these data have IVAD15 Prima di inserire un dispositivo per accesso vascolare periferico, PICCs has grown considerably worldwide (6 – 8). not only led to reviews of PICC use in hospitals (23) but also to calls by the Choosing Wisely initiative to im- la cute a livello del sito d’impianto con un applicatore monouso di clorexidina Despite these advantages, PICCs are central ve- nous catheters that may lead to important complica- prove PICC practices across the United States (24, 25). gluconata al 2% in alcol isopropilico al 70% (oppure iodio-povidone in soluzione tions (9). For instance, problems such as luminal The concepts of inappropriate overuse and under- za e/o in presenza di segni o occlusion, malpositioning, and dislodgement occur fre- use of medical devices are by no means unique to alcolica in pazienti con sensibilità alla clorexidina) e lasciare asciugare. quently with these devices (10 –12). Similarly, superficial PICCs. Rather, such issues accompany the diffusion of many novel health technologies. In many such in- thrombophlebitis or infection at the site of PICC inser- Nuova raccomandazione Classe D/GPP tion may occur despite uneventful and optimal place- stances, a key barrier to achieving appropriate use is ment (13, 14). In addition, PICCs are associated with complicanze. 4! morbid complications, including venous thromboem- bolism and central line–associated bloodstream infec- tion (15–17). Ensuring appropriate use of PICCs is thus See also: ! vital to preventing these costly and potentially fatal ad- verse events. Web-Only Supplement A growing number of studies suggest substantial CME quiz variation and potentially inappropriate use of PICCs in MOC activity hospitalized patients. For example, in a study from a www.annals.org Annals of Internal Medicine • Vol. 163 No. 6 (Supplement) • 15 September 2015 S1 Downloaded From: http://annals.org/ by Vineet Chopra on 09/14/2015
Qual è la tecnica corretta per posizionare un PICC o un midline?! Anche le società scientifiche di studio e gestione accessi vascolari si pronunciano in materia dando indicazioni e linee guida, facendo quasi sempre riferimento a come ridurre le complicanze in fase di impianto. dilemmas and clouds the potential learning of correct techniques and compliance within clinical practice.5,6,7,8 Providing a standardized approach to device selection, insertion, care, maintenance,9 and removal by utilizing vascular access specialists or applicable healthcare clinicians, improves Supplemento!al!numero!di!Gennaio/Febbraio!2016! Journal(of( Volume!39,!Numero!1S! ISSN!1533>1458! www.journalofinfusionnursing.com! quality in patient care and is an efficient use of dedicated, expertly trained clinicians. Infusion(Nursing( ! CVAD Terms: CICC - centrally inserted central catheter ( PICC - peripherally inserted central catheter ! ! FICC - femorally inserted central catheter ( MTF-PICC - midthigh femoral-peripherally inserted central catheter ( ( The Association for Vascular Access (AVA) recommendations: ( It is the position of the Association for Vascular Access that a properly qualified vascular access Infusion(Therapy( specialist or other applicable healthcare clinician with valid competency should insert central Standards(of(Practice( venous access devices with the use of real-time ultrasound. (estratto(del(testo(tradotto(in(Italiano)( ! ! Position ! ! ! ! ● An expanded scope of practice for all vascular access specialists and applicable ! healthcare clinicians who are qualified to perform advanced vascular access procedures. ! ! This includes insertion of central venous access devices. ! ! ● Minimum competency requirements include a detailed documented training process ! ! and preceptorship for each insertion sites being practiced. Local policies are to include
Buone pratiche cliniche SIAARTI: Buone pratiche cliniche SIAARTI Ottobre 2018 la società italiana di Anestesia e Rianimazione pubblica queste linee guida in cui brevemente fornisce raccomandazioni sugli accessi vascolari dalla scelta del device, al posizionamento compresa Accessi Vascolari gestione e medicazione. Semplici, concise, schematiche… forse troppo!! 3.3 VENIPUNTURA Raccomandato l’utilizzo di tecnica ecografica in tempo reale; c’è unanimità nella comunità scientifica nell’indicare le tecniche di venipuntura ecoguidata in grado di LE BUONE PRATICHE PER aumentare il successo di posizionamento al primo tentativo, rendere la procedura GLI ACCESSI di impianto più sicura riducendo il rischio di complicanze (puntura arteriosa; Il presente documento è disponibile per il download VASCOLARI ematoma; pneumotorace; emotorace; puntura nervosa; infezioni; trombosi)5,6,7. e la stampa all’indirizzo: w w w. siaar ti.it/standardclinici 3.4 ACCESSI VASCOLARI Indice Buone pratiche cliniche SIAARTI Vengono affrontate: VENOSI PERIFERICI l 1. 2. Scopo e campi di applicazione Destinatari 3. Contenuti Autori (Cannule periferiche corte e lunghe; Midline)8,9,1 4. 5. Bundles Terminologia e Abbreviazioni Cerotto V, Vailati D, Montrucchio G, Capozzoli G, Brazzi L, Gori F 6. Riferimenti bibliografici • Scelta del vasoaccesso periferico un catetere la cui parte terminale si localizzi in * Si definisce • Scelta del device qualunque vaso tributario della vena cava superiore o inferiore. * L’accesso vascolare periferico non è indicato per la somministrazione di • Controllo della punta infusioni con Osmolarità >900mOsm, pH 9, farmaci vescicanti ed irritanti. Versione Contatti • Tecnica * Al diecoguidata fuori del contesto perioperatorio e di emergenza, è indicato l’utilizzo di K Accessi vascolari - versione 1. Pubblicato il 18/10/2018 Segreteria SIAARTI segreteria@siaarti.it cannule con il minor calibro possibile, secondo lo schema in Tabella 1. 06/4452816 * Ruolo ausiliario di tecnologie di visualizzazione (ultrasuoni, infrarossi, transilluminazione). * Tutti gli accessi periferici devono essere irrigati con soluzione salina (flushing) dopo ogni utilizzo (vedi 3.8). * La rimozione dell’accesso periferico è indicata in caso di: ◊ Malfunzionamento ◊ Flebite ◊ Infezione Locale ◊ Cessata necessità
… e nell’ASST Fatebenefratelli- Sacco?? POSIZIONAMENTO DEL CATETERE VENOSO PICC O MIDLINE NEL PAZIENTE ADULTO Redazione Verifica Approvazione Dott.ssa C. Meroni Procedura condivisa in tuttiGdM* i presidi dell’ASST approvata dal SITRA Direttore e DS SITRAche fornisce tutte le istruzioni su vedi sotto come selezionare, richiedere e impiantare correttamente PICC e midline. Dr. G. De Filippis firma vedi sotto Direttore DS GdM*: Inf. Dott. G. Sanna - Rianimazione PO FBF Inf. Dott. M. Asti - Rianimazione PO FBF Inf. Dott. M. Calloni – Unità di Cure Sub acute PO Sacco Inf. Dott. Alvarez Rivera Ronal Ernesto - Pronto Soccorso PO Sacco Verificatori: Dr. M. Gemma - Direttore SC Anestesia e Rianimazione PO FBF Dr. A. Gidaro - Medicina Generale PO Sacco C.i A. Cirasa Staff SITR PO Sacco C.i F. Potì - Referente Area Intensiva PO FBF
Procedura sterile in corso… Vista la lunga permanenza di questi cateteri in sede e la vicinanza della loro parte terminale al cuore, l’impianto è una procedura che va eseguita sterilmente, possibilmente in locali dedicati per evitare eventuali contaminazioni ambientali, nel P.O. FBF gli impianti vengono eseguiti in una sala per procedure invasive dell’ U.O. Rianimazione. Gli impianti bed side devono ritenersi casi eccezionali riservati esclusivamente a malati intrasportabili.
Materiale occorrente: • DPI: camice sterile, guanti monouso, guanti sterili, macherina e cuffietta. • Metro • Ecografo con sonda linear e coprisonda sterile (se possibile con sistema di navigazione) • Carrello servitore con telo sterile • Telini sterili per copertura total body • Garze sterili • Clorexidina 2% in IPA 70% • Laccio emostatico • Set PICC o midline (contiene VAD, filo guida, microintroduttore, ago 21G) • Bisturi (lama n°11) • Suturless device • NaCl 0,9% in siringhe sterili da 10ml • Tappo NFC (needle free connector) a pressione neutra o positiva • Materiale per medicazione assorbente • Materiale per smaltimento rifiuti biologici e taglienti • Moduli per registrazione della procedura.
Nozioni sulle tecniche di impianto: Rilevare consenso informato Lavaggio delle mani Posizionere il Pz. scritto (per PICC necessaria firma del Supino o capo a 30° con braccio aperto medico, midline solo infermiere) all’esterno dritto o piegato a discrezione dell’operatore Io sottoscritta/o __________________________________________________ (Cognome e Nome) nata/o il ________________ a___________________________ In caso di paziente interdetto: Tutore__________________________________________________________ (Cognome e Nome) nata/o il ________________ a___________________________ dichiaro di essere stata/o informata/o dal Medico/Infermiere______________________________________ che verrò sottoposta/o al posizionamento di: □ PICC □ MIDLINE Dichiaro inoltre di essere stato informato e di aver compreso: che nella patologia di cui sono affetto questa procedura è indicata per rendere disponibile un accesso venoso immediato e duraturo, attraverso cui somministrare farmaci e/o nutrizione parenterale, anche in maniera discontinua; che tale procedura comporta numerosi vantaggi, tra i quali la sicura disponibilità della via venosa rispetto alla difficoltà di reperimento di vene periferiche e l’eventuale facilità di prelievi ematici da campionare senza ripetute punture venose; che tale procedura non è scevra, ancorché eseguita con perizia, diligenza e prudenza, da rischi e complicanze immediate e tardive anche gravi. Il tipo di procedura, le sue finalità, i benefici, le sue modalità di esecuzione, i rischi e le complicanze, le eventuali alternative terapeutiche e le conseguenze di un eventuale rifiuto mi sono stati illustrati in un colloquio e sono schematicamente sintetizzati nel materiale informativo che mi è stato consegnato, che ho letto e compreso. Ho chiesto al medico chiarimenti e precisazioni che mi sono state puntualmente date ed ho concluso il colloquio avendo ben compreso ogni cosa. Sono stato/a altresì informato/a di poter revocare il consenso dato in qualsiasi momento. □ Acconsento □ Non acconsento alla procedura sopra indicata □ Il consenso è avvenuto con intervento di un mediatore/interprete di lingua (Cognome e Nome) ____________________________________ data ___________________________ Firma Paziente o Tutore ________________________________________ Firma Medico o Infermiere _________________________________ N. matricola______________
Scelta del calibro del presidio Nozioni sulle tecniche di impianto: • Dopo una scansione preliminare e la successiva individuazione Esplorazione ecografica dele vaso dei vasi con senzada incannulare laccio alla avviene la scelta Lavaggio del delle mani e vestizione antisettico devicesecondo ricerca della zona più idonea all’impianto da posizionare; i dell’operatore utilizzando le massime precauzioni protocolli Ra.Pe.V.A. e Ra.Ce.V.A. e rilevazione di barriera ( cuffia, mascherina, camice e guanti sterili) • La scelta in base al calibro della vena individuata con lo misure antropometriche. (stabilire la lunghezza del catetere) scopo di non occuparne più di 1/3 del lume. Misurazione del diametro della vena (stabilire grandezza del catetere) Misure: Sito di inserzione, metà clavicola, quarto spazio intercostale. Se sin +2cm
Nozioni sulle tecniche di impianto: Disinfezione della cute con clorexidina 2% in IPA Vestizione della sonda ecografica con coprisonda e allestimento campo sterile. sterile e rivalutazione ecografica prepuntura.
Nozioni sulle tecniche di impianto: Venipuntura ecoguidata con ago 20G (mai blind) • Venipuntura con ago diretto: ago a coda con inclinazione 45° pungendo distante dalla aperta, il filo si inserisce direttamente nell’ago sonda quanto è la profondità della vena. Al è la tecnica più utilizzata, meno indaginosa e riscontro visivo ed ecografico di puntura venosa potenzialmente meno traumatica per il vaso introduzione del filo guida. richiede minimi movimenti da parte di operatore e Pz. • Venipuntura con ago cannula: usata da qualche anticonformista degli impianti, più indaginosa ma accesso più stabile e parallelo alla vena offre maggiore possibilità di risalita se vene non troppo profonde
Nozioni sulle tecniche di impianto: Controllo ecografico della corretta posizione in Somministrazione di anestetico locale (lidocaina vena del filo guida e rimozione dell’ago lasciando 2%) 1 o 2 ml sottocute nella zona di impianto. inserito il filo. La somministrazione post isolamento della vena evita la modifica dei piani anatomici e la vasocostrizione data dal farmaco ma rende indolore la parte più dolorosa e traumatica dell’inserimento del catetere. Mentre l’anestetico fa effetto tagliare il PICC alla misura corretta e lavare il catetere e introduttore con NaCl 0,9%
Nozioni sulle tecniche di impianto: Eseguzione della breccia chirurgica Riavvolgimento del filo guida ed Inserimento del catetere vascolare in ed inserimento in vena del estrazione del mandrino del vena attraverso il microintroduttore. micrountroduttore microintroduttore …e qui cambia se PICC o midline…
Nozioni sulle tecniche di impianto: tip location & tip navigation… …se PICC… Se non disponibile sistema di navigazione:: Se si utilizza sistema di navigazione e controllo • girare la testa del PZ dalla parte controlaterale in della punta tramite ECG intracavitario seguire il basso (in maniera da chiudere la giugulare controlaterale) percorso del catetere e fermarsi alla massima • Chiudere con sonda ecografica la giugulare ampiezza dell’onda P omolaterale (sconsigliato in patologie cardiache che modificano l’onda P) • Inserito completamente il PICC verificare ecograficamente entrambe le giugulari (non deve vedersi lo spot del catetere) • Verificare in ascellare e succlavia la presenza del catetere (non sempre visibile) (sconsigliato in patologie cardiache che modificano l’onda P)… Attualmente possibilità di valutazione e comparazione dell’onda F se chiaramente distinguibile su ECG di base.
Nozioni sulle tecniche di impianto: tip location & tip navigation… …se Midline… Perché tip location nei midline se sono CVP? Perché spesso i midline da 20 cm danno problemi in aspirazione e quelli da 25cm no?! probabilmente i midline da 20cm arrivano con la punta in zona clavicolare (pinch off). La tip location tramite misurazione e marcatura della zona «dove vogliamo» la punta ci consente di posizionarla o in vena ascellare o in vena succlavia. 907250 research-article2020 JVA0010.1177/1129729820907250The Journal of Vascular AccessElli et al. Techniques in vascular access JVA The Journal of Vascular Access The Journal of Vascular Access Ultrasound-guided tip location of midline 1–5 © The Author(s) 2020 Article reuse guidelines: catheters sagepub.com/journals-permissions https://doi.org/10.1177/1129729820907250 DOI: 10.1177/1129729820907250 journals.sagepub.com/home/jva Stefano Elli1 , Mauro Pittiruti2, Valentina Pigozzo1, Luigi Cannizzo1, Luciano Giannini1, Andrea Siligato1, Egle Rondelli1, Giuseppe Foti1 and Alberto Lucchini1 Abstract Introduction: Midline catheters are widely used in clinical practice. Proper placement of midline catheter tip is usually assessed only by aspirating blood and flushing with normal saline without resistance. Purpose: To describe the ultrasound-guided tip location for midline catheters and its feasibility and to compare incidence of catheter-related venous thrombosis associated with or without ultrasound tip localization. Methods: The ultrasound-guided tip location is described step by step. Feasibility of the technique and incidence of catheter-related venous thrombosis were measured (study group) and compared with two historical groups: study group, 20-cm midline catheters inserted with ultrasound-guided tip location; group 1, 25-cm midline catheters inserted without ultrasound-guided tip location and group 2, 20-cm midline catheters inserted without ultrasound-guided tip location. Results: In the study group, ultrasound-guided tip location was easily feasible in 98.9% of patients. Incidence of catheter- related venous thrombosis was 2.42% in control group 1, 9% in control group 2 and 2.62% in the study group. Discussion: In the study group and control group 1, the tip was placed in the axillary vein, about 3 cm distal to the clavicle and in the subclavian vein. In control group 2, the tip was probably located at the transition between the axillary and the subclavian vein. It is possible that such position may have been associated with an increased incidence of catheter-related venous thrombosis. Conclusion: The ideal position of the tip of a midline catheter might be inside the axillary vein, about 3 cm distal to the axillary-subclavian transition or inside the subclavian vein. Ultrasound-guided tip location is safe, inexpensive, easy and potentially useful during midline catheters insertion. Controllare ecograficamente in asse lungo la posizione della punta, e Keywords Nursing, midline catheter, tip location, ultrasound, catheter-related venous thrombosis controprova infondendo 10 ml di NaCl 0,9% miscelata ad aria (bubble Date received: 29 July 2019; accepted: 18 January 2020 test) per verificare il punto di ingresso in vena dell’infusione. Introduction Midline catheters (MC) are widely used in clinical prac- Zone of the arm, according to the Zone Insertion Method.4 This implies that the tip is located in the thoracic tract of the axillary vein or in the subclavian vein (so-called tice, though some controversies exist as regards defini- ‘midclavicular’ lines).5 tions1 and indications.2 Historically, MC was introduced in clinical practice around 1980, before the advent of ultrasound-guided 1 General Intensive Care Unit, Emergency Department, University of venepuncture: MCs were typically 20–25 cm long, so that – Milan-Bicocca, ASST Monza, San Gerardo Hospital, Monza, Italy being inserted at the antecubital fossa – their tip was located 2 Department of Surgery, Catholic University Hospital, Rome, Italy in the brachial tract of the axillary vein.3 Corresponding author: After the worldwide adoption of ultrasound guidance, Stefano Elli, General Intensive Care Unit, Emergency Department, MCs are now currently inserted by the modified Seldinger University of Milan-Bicocca, ASST Monza, San Gerardo Hospital, Via technique, following the same rules of peripherally Pergolesi 33, Monza 20900, Monza and Brianza, Italy. inserted central catheters (PICCs) in the so-called Green Email: s.elli@asst-monza.it
Nozioni sulle tecniche di impianto: Una volta confermata la posizione della punta: Effetuare prova di infusione e Pulire e disinfettare la cute con Applicare il tappo NFC reflusso e rimuovere clorexidina 2% in IPA, lavando il catetere vascolare l’introduttore in maniera peel applicare suturless device con 10 ml di NaCl 0,9% ed away , e la guida interna. effettuare chiusura in pressione positiva.
Nozioni sulle tecniche di impianto: Medicazione a piatto in garza Smaltimento dei rifiuti e Registrazione della procedura e cerotto ( per eventuali riordino del materiale sulla modulistica (o sistema sanguinamenti da puntura) della utilizzato informatico) durata di 24h P.O. Fatebenefratelli & Oft. P.zza Principessa Clotilde, 3 20121 Milano (MI) V.A.T. Vascular Access Team Gruppo di posizionamento e gestione accessi vascolari RELAZIONE POST IMPIANTO Dopo esplorazione ecografica del patrimonio venoso ed allestimento del campo sterile con tecnica asettica, tramite puntura venosa ecoguidata; si posiziona al: Sig. ________________________________n° cartella _____________ degente in:_________________________________________________ il catetere venoso a media permanenza: Tipo catetere:_________________________________ PICC midline Catetere da: 3Fr 4Fr 5Fr 6Fr Lumi: singolo doppio triplo power injectable SI NO (solo lumi contrassegnati) Vena incannulata: basilica brachiale cefalica dx sin ⌀___________ cm Lunghezza del catetere intravascolare: _________ cm la procedura ha avuto successo con n°______ tentativi di venipuntura/ non ha avuto successo Controllo della punta del catetere eseguita tramite: Rx torace ECG intracavitario (allegare stampa) Eventuali complicanze immediate:__________________________________________________ Note: _________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ Alla visione ecografica la giugulare appare pervia; prova di flusso e reflusso positiva. Il dispositivo è stato chiuso con lavaggio di sol. Fisiologica 0,9% e dispositivo needle free connector a pressione neutra e fissato con suturless device. La medicazione sarà rinnovata a 24h dall’impianto da personale del VAT e successivamente ogni 7gg dal personale dell’U.O. di degenza salvo diverse indicazioni. Milano, lì: ____/____/_______ e-mail: piccteam.fbf@asst-fbf-sacco.it tel 02.6363.2414
Nozioni sulle tecniche di impianto: Ogni PICC o Midline è dotato di un tagliandino Se non ECG intracavitario, invio in radiologia per ID con n° di lotto e dati di impianto, questo segue effettuare Rx torace di controllo per verifica della il PZ in caso di dimissione al domicilio che se posizione della punta. dovesse recarsi in altre strutture il personale Meglio proiezione frontale e laterale. guardandolo sa di che dispositivo si tratta e come utilizzarlo N.B. in caso di midline il dispositivo è subito utilizzabile, in La posizione della punta del catetere deve caso di PICC diventa utilizzabile dopo la conferma di proiettarsi radiologicamente all’altezza della carena posizione della punta. bronchiale o sotto il 4° spazio intercostale
Nozioni sulle tecniche di impianto: la tunnellizzazione In alcuni casi per ridurre il rischio di infezione o quando la parte «pungibile» della vena è già in zona gialla si può ricorrere alla tunnellizzazione del catetere vascolare, ossia lasciare una parte di catetere che decorre nel sottocute, questo allontana l’exit site dall’ingresso in vena di 3-5cm consentendo di mantenerlo sempre in zona verde pungendo vene di calibro più grosso, riducendo il rischio trombotico, e proteggendolo con del tessuto sottocutaneo cicatrizzato riducendo il rischio di infezione. Altre tipologie di Pz candidati alla tunnellizzazione: • Vascuolopatici periferici • Posizionamenti ripetuti PICC/ midline • Vene collaterali che convergono in vena più grossa • Selezione di un vaso più grosso per necessità di un VAD più grande • Accesso difficile per nervo o arteria adiacenti • Cute lesa nel sito di accesso della vena scelta Tunnellizzazione: linee guida • Allontanamento dell’exit site da zone sporche (FICC) • «Obesità patologica…?!» Tunneled catheter: indicates that the skin exit site and vein entry site are separated by the subcutaneous tunnel. • «Pz pediatrico» Guidelines for the Prevention of Intravascular Catheter-Related Infections: No recommendation can be made for a preferred site of insertion to minimize infection risk for a tunneled CVC. Unresolved issue Replace transparent dressings used on tunneled or implanted CVC sites no more than once per week (unless the dressing is soiled or loose), until the insertion site has healed. Category II No recommendation can be made regarding the necessity for any dressing on well-healed exit sites of long-term cuffed and tunneled CVCs. Unresolved issue
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