Guida alla Gestione del Catetere Venoso Centrale - Istituto Ortopedico Rizzoli SEZIONE DI CHEMIOTERAPIA

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Guida alla Gestione del Catetere Venoso Centrale - Istituto Ortopedico Rizzoli SEZIONE DI CHEMIOTERAPIA
Istituto Ortopedico Rizzoli
   Via Pupilli, 1 - 40136 Bologna
   SEZIONE DI CHEMIOTERAPIA
   Tel.: 051-6366829 - Fax: 051-6366277

  Guida alla Gestione
           del
Catetere Venoso Centrale

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Guida alla Gestione del Catetere Venoso Centrale - Istituto Ortopedico Rizzoli SEZIONE DI CHEMIOTERAPIA
A cura del
Personale Infermieristico
        ■ Cristiana Forni
        ■ Loretta Loro
        ■ Teresa Mazzei
        ■ Claudio Beghelli
        ■ Angela Biolchini
        ■ Morena Tremosini
        ■ Patrizia Simoni
        ■ Antonietta Triggiani
        ■ Rita Boschi
        ■ Cinzia Raspanti

                2004 Silver/Mck
     “Per gentile concessione di Silver/Mck”
         Grafica: Ghinelli Cristina - II.OO.R. - Bologna

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Introduzione
■ Il suo medico ha scelto per Lei il catetere Broviac, perché grazie ad
   esso tutti i farmaci di cui necessita possono essere somministrati
   direttamente in vena, senza dover essere sottoposto in continuazio-
   ne a fastidiose punture.
   Poiché questo catetere può essere lasciato in vena per settimane,
   mesi o persino anni, è importante che Lei lo conosca, sappia a cosa
   serve e come si utilizza, in modo da poterne trarre i maggiori bene-
   fici.
   Questo opuscolo vuole essere un riferimento il cui contenuto an-
   drebbe letto prima di lasciare l’ospedale in modo da essere suffi-
   cientemente preparato una volta tornati a casa.
   E’ importante tenere presente che questo è solo un riferimen-
   to. La sua migliore fonte di informazione rimangono il suo
   medico o l’infermiera.

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Cos’è un Catetere Broviac
■ Un catetere Broviac (foto 1) è un lungo tubicino, vuoto all’interno,
   con un foro posto alla sua estremità. È realizzato in silicone, un
   morbido materiale simile alla gomma, viene detto catetere venoso
   centrale poiché è inserito nella grande vena che conduce diretta-
   mente al cuore e che si chiama vena cava superiore.
   Il catetere ha un adattatore a vite che può essere collegato, median-
   te avvitamento, al deflussore della fleboclisi o alla siringa o chiuso
   con un tappo particolare.
   Vi è anche una cuffia in dacron intorno al catetere che viene utiliz-
   zata per ancorare lo stesso sotto la pelle in modo da ridurre il ri-
   schio che il catetere si sfili ed allo stesso tempo tenere lontano i
   batteri dal circolo sanguigno.

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In quali parti del corpo
             viene introdotto

■ Il catetere è inserito, in genere, sotto la pelle della parete toracica e
   dentro la vena cava superiore (foto 2).
   Punto d’inserimento è il punto in cui viene inserito il catetere me-
   diante una piccola incisione vicino alla clavicola, è qui che la punta
   del catetere è infilata all’interno di una vena che lo porterà, attraver-
   so la vena cava superiore, fino al cuore.
   Punto di uscita è il punto nel torace da cui esce il catetere. Dal
   punto d’inserimento viene creato un passaggio sotto la pelle in cui
   si fa scorrere il catetere che esce all’esterno dal punto d’uscita.
   Questo passaggio si chiama tunnel sottocutaneo. È possibile sen-
   tire il rigonfiamento della cuffia
   in dacron tra il punto
   d’inserimento ed il punto
   d’uscita. Si può sentire del dolo-
   re, simile a quello provocato da
   una puntura di spillo, in questi
   due punti.
   La cicatrice corrispondente al
   punto d’inserimento si chiuderà
   in poco tempo, mentre quella al
   punto d’uscita non si cicatrizza
   e necessiterà particolare cura
   che sarà spiegata più avanti in
   questo opuscolo.

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                                                                                 5
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Come si usa
Medicazione del punto d’uscita:
Si tratta di pulire il punto d’uscita e disinfettarlo una volta alla settimana
o tutte le volte che si sporca, si bagna o si stacca il cerotto.

■ Materiale necessario:
  - Garze sterili in confezioni
     monouso(almeno 6), oppu-
     re 6 batuffoli sterili e una pinza
     sterile.
  - Acqua ossigenata
  - Soluzione Betadine
  - Alcool denaturato
  - Cerotto medicato sterile

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■ Esecuzione:
  - Pulire la parte su cui operate (tavolino) strofinando con una sal-
    vietta imbevuta di alcool quindi mettervi tutto il materiale neces-
    sario.
  - Lavatevi le mani accuratamente usando acqua tiepida e sapone,
    sciacquatevi ed asciugatevi con salviette di carta.
  - Rimuovere attentamente il cerotto della vecchia medicazione co-
    minciando dal bordo superiore scendendo verso il basso per evi-
    tare che la pelle si irriti e facendo attenzione a non tirare il catete-
    re (foto 3).

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- Non usare mai forbici o altri strumenti
  affilati vicino al catetere (foto 4).
- Controllare scrupolosamente il punto
  d’uscita e la pelle intorno ad esso. Se nota
  qualcosa di insolito (se è rosso, gonfio,
  caldo o dolente) copra di nuovo e chiami
  il suo medico.                                                  foto 4
- Aprire attentamente le garze, prenderne una dagli angoli così
  come vi ha insegnato l’infermiere di reparto, bagnarlo con alcool e
  togliere dalla pelle la colla rimasta del cerotto.
- Con un’altra garza
  imbevuta di acqua
  ossigenata (versata
  da una distanza di
  5 cm. senza tocca-
  re con le garze la
  bottiglia), pulire il
  punto d’uscita
  disinfettando la
  pelle con un solo                                                foto 5
  movimento circolare partendo dal centro verso l’esterno copren-
  do un’area di circa 5 centimetri (foto 5). Non tornare mai
  dall’esterno verso il centro e comunque con la garza che ha
  toccato un qualsiasi altro punto della cute non toccate mai il
  punto d’uscita.
- Ripetere questa operazione usando una garza imbevuta di
  Soluzione Betadine.
- Lasciare asciugare la pelle all’aria dall’eventuale eccesso di
  disinfettante per uno o due minuti.
- Coprire con medicazione preconfezionata (cerotto medicato).
- Controllare che il catetere non sia annodato o piegato, quindi
  fermarlo con del cerotto. Ciò servirà ad evitare che sia sottoposto a
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piccoli movimenti che lo portano
  ad urtare contro il punto d’uscita
  e ad irritare la zona.
■ Fissare il catetere con il cappuccio
  orientato verso l’alto (foto 6).

Clampaggio del catetere:                                                foto 6
Clampare il catetere significa chiu-
derlo dall’esterno mediante uno
strumento adatto chiamato clamp
oppure morsetto (foto 7).
■ Chiudere sempre la clamp sul
   tratto rinforzato lungo il catete-
   re.                                                                 foto 7
■ Non clampare mai sul segmento rinforzato in prossimità del
   tappo.
■ Clampare il catetere quando non lo si usa e sempre quando si to-
   glie il tappo.
■ Se si rompe la clamp si può usare un fermaglio per la carta messo
   sul tratto rinforzato lungo il catetere. In alternativa si può piegare il
   catetere su se stesso e avvolgerlo con un elastico (foto 8 e 9).

                                          foto 8                        foto 9

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Lavaggio del catetere ed eparinizzazione:
Il catetere deve ricevere un lavaggio con Soluzione Fisiologica e deve
essere eparinato a giorni alterni o dopo ogni suo utilizzo per
mantenersi aperto ed in grado di essere utilizzato al meglio.

■ Materiale necessario:
  - Flacone di Soluzione Eparinata già pronta da ritirare dal reparto
    prima di uscire (mantenerlo in frigo fino alla data di sca d e n z a
    indicata nell’etichetta).
  - Solo nel caso in cui la soluzione già pronta non sia
    disponibile si deve sostituire procedendo come segue:
    aspirare, in una siringa da 20cc, 19cc di Soluzione Fisiologica,
    aggiungere nella stessa siringa 1cc di Eparina. Questo composto
    può essere conservato se mantenuto in frigorifero per 6 giorni al
    massimo.
    Materiale occorrente:
    - Flacone di Soluzione Fisiologica da 100cc
    - Siringa da 20cc
    - Siringa da 5cc
    - Garze imbevute di Soluzione Betadine

■ Esecuzione:
  - Lavarsi accuratamente le mani.
  - Riunire tutto il materiale già pronto in un luogo adatto.
  - Rimuovere il battufolo di garza dall’estremità del catetere.
  - Pulire il tappo usando una garza imbevuta di Soluzione Betadine
    facendo attenzione di non toccarlo con le dita per non
    aumentare la possibilità di contaminarlo.
  - Aprire la clamp o morsetto.
  - Prendere una siringa da 20cc di Soluzione Fisiologica ed inserire

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il cono (avvitando con mezzo giro) al centro del tappo (foto 10).

                                                           foto 10

  - Ripetere l’operazione con 3cc di Soluzione Eparinata in una
    siringa da 5cc ed iniettare lentamente.
  - Chiudere la clamp.
  - Mettere sul tappo una garza.

Sostituzione del tappo
Il tappo può essere usato 18 – 20 volte per cui durante la permanenza
a casa non dovrebbe essere necessario sostituirlo.
Attenzione!!! Quando si toglie il tappo per qualsiasi
motivo deve essere sempre sostituito ed il morsetto o
clamp deve essere sempre chiuso.

■ Materiale necessario:
  - Un tappo nuovo
  - Garze

■ Esecuzione:
  - Lavarsi accuratamente le mani
  - Riunire tutto il materiale occorrente
  - Rimuovere il batuffolo di garza all’estremità del catetere.
  - Assicurarsi che la clamp o il morsetto sia chiuso.
  - Aprire la confezione sterile del nuovo tappo.
  - Disinfettare con betadine il tappo vecchio e l’area in cui il cappuc-
    cio è connesso al catetere e lasciare asciugare all’aria (foto 11).

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- Svitare il tappo vecchio e
    gettarlo.
  - Prendere il tappo nuovo
    dalla parte superiore aven-
    do cura di non toccare la
    parte che va a contatto con
    l’avvitatore.
  - Avvitare il tappo nuovo
                                                                    foto 11
    all’adattatore.
  - Proteggere il tappo con una garza o battufolo.

Prelievo ematico dal catetere
■ Materiale necessario:
  - Siringa da 10cc
  - Siringa da 20cc
  - Siringhe da 5cc
  - Provetta da emocromo
  - Flacone con Soluzione Eparinata
  - Flacone con Soluzione Fisiologica
  - Garze imbevute di Soluzione Betadine

■ Esecuzione:
  - Lavarsi accuratamente le mani.
  - Disinfettare il tappo con un tampone imbevuto di Soluzione
    Betadine liquida.
  - Aprire la clamp.
  - Inserire il cono della siringa al centro del tappo avvitando con mez-
    zo giro.
  - Aspirare lentamente 5cc di sangue con una siringa almeno da 10cc e
    buttarlo.
  - Aspirare, con una siringa da 5cc, il sangue utile per l’esame da
    effettuare e metterlo nell’apposita provetta.
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- Iniettare 20cc di Soluzione Fisiologica abbastanza velocemente per
     lavare il catetere.
  - Iniettare 3cc di soluzione eparinata (come a pag.11).
  - Chiudere la clamp.
  - Disinfettare il tappo con il tampone imbevuto di Soluzione Betadine
    liquida.
  - Coprire il tappo con garza.

Individuare i problemi e saper cosa fare
  Non si aspetti problemi, ma sia preparato se dovessero verificarsi. La
  seguente lista mostra potenziali problemi, con specifiche informazioni
  su ognuno di essi.

■ Catetere chiuso:
  Se quando si inietta la Soluzione Fisiologica ci sono resistenze (cioè
  non si riesce a “spingere” la soluzione dentro al catetere) non forzare!!
  Verificare:
  - che la clamp/morsetto sia aperta
  - provare a far muovere il braccio, tossire e respirare profondamente.
  Se continuate a sentire resistenze interrompete le manovre e chia-
  mate in reparto e/o il medico curante.

■ Non refluisce il sangue (cioè non si riesce a fare il prelievo). Succede
  purtroppo abbastanza frequentemente. Le cause possono essere dovute
  ad un’ostruzione parziale del catetere (raro) o più frequentemente, la
  punta finale del catetere si appoggia alla parete della vena causando un
  effetto “ventosa”.
  Come procedere:
  1. praticare un lavaggio con 20 cc di soluzione Fisiologica (se ci sono
     resistenze non spingere!) e provare ad aspirare.
     Se non è sufficiente:
  2. fare tossire e respirare profondamente, fare muovere il braccio dal-
                                                                         12
la parte dove è inserito il catetere e riprovare come dal punto 1
     Se non è sufficiente:
  3. provare a far muovere la persona: sedersi e sdraiarsi, mettersi su un
      fianco e sull’altro, se possibile fare camminare per qualche minuto e
      poi ricominciare dal punto 1.
  4. se continua a non defluire sangue, fare un lavaggio con 20 cc di Solu-
      zione Fisiologica, eparinare il catetere con 3 cc di Soluzione Eparina-
      ta e chiudere la clamp. Il prelievo dovrà essere fatto dalla vena peri-
      ferica. Avvertire sempre il reparto quando questo problema si verifi-
      ca.

■ Rottura del catetere o taglio accidentale:
  clampare (cioè chiudere) immediatamente il catetere sopra la rottura/
  taglio con la clamp/morsetto o piegare il catetere e bloccarlo con na-
  stro adesivo come nella foto. Chiamare subito in reparto e/o il proprio
  medico. (foto 12 e 13).

                                                ■

                                      foto 12                           foto 13

■ Sospetta infezione:
  Se compare improvvisamente febbre alta (superiore a 38.5°) preceduta
  da brivido specialmente poco dopo aver usato il catetere telefonare in

                                                                              13
reparto e/o al proprio medico. Quando rientrerete in reparto verrà
effettuata una ricerca nel catetere di eventuali batteri. Se la ricerca è
positiva, spesso è sufficiente iniziare una terapia antibiotica mirata
per risolvere il problema. Se la febbre rimane, potrà essere necessa-
rio togliere il catetere.
Per evitare o almeno ridurre questo problema, occorre cercare di es-
sere il più precisi e puliti possibile nell’eseguire le varie manovre
(medicazione, eparinizzazione e prelievi) così come indicato. Si ri-
cordi che la cosa più importante è lavarsi sempre le mani prima di
iniziare qualsiasi manovra.

                                                                            14
Informazioni Utili

Pulizia personale
   Quando si ha un catetere venoso centrale, farsi la doccia è sempre
   possibile, anzi, è INDISPENSABILE!
   Più accurata sarà la pulizia della persona, meno probabili saranno
   le infezioni.
   L’unica attenzione sarà quella di
   coprire la medicazione e il cate-
   tere con un pezzo di plastica
   fermato con cerotto (foto 14).
   Finita la doccia, quando si toglie
   il pezzo di plastica, se la medica-
   zione si è bagnata, cambiarla
   con la normale procedura.
                                                                  foto 14
   Si consiglia la doccia ogni giorno.
   Quando non è possibile, lavarsi accuratamente anche intorno al ca-
   tetere (torace).
   Unica proibizione: il bagno in vasca.

Parte finale del catetere (dove c’è il tappino):
   Tenerlo sempre coperto con garza fissandolo sempre alla medi-
   cazione.
   Non lasciarlo mai “penzolare” (le ragazze potranno tenerlo infilato
   nel reggiseno).

                                                                            15
Se   si dimentica di eparinare il catetere
   Farlo appena ci si ricorda. Se però la Soluzione Fisiologica non si riesce
   ad iniettare non forzare, fermarsi e chiamare il reparto e/o il proprio
   medico curante.

Cosa succede se il catetere si sfila
   Non succede nulla di grave. Se è fuoriuscito totalmente medicare il
   punto d’uscita e telefonare in reparto.
   Se non si è sfilato del tutto, chiami il reparto e riceverà le istruzioni ne-
   cessarie.

Sostanze dannose per il catetere
   Si ricordi che l’acetone, la benzina e l’etere non devono MAI esse-
   re usate sul catetere in quanto rovinano il materiale (silicone) di cui è
   fatto il catetere. Usi solo i disinfettanti indicati in questo libretto.

Come conservare i flaconi già usati
   La Soluzione Eparinata, la Soluzione Fisiologica da 100cc e l’Eparina
   pura una volta utilizzate (aperto il sigillo e perforato il tappo) vanno
   conservati in frigorifero per un massimo di un mese.

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Promemoria
■ EPARINI il catetere un giorno sì e un giorno no (per esempio
  tutti i giorni dispari) e tutte le volte che ha usato il catetere (flebo,
  antibiotici, prelievi……).
■ CAMBI la medicazione una volta alla settimana e tutte le volte
  che si sporca, si bagna o si stacca il cerotto.
■ Faccia la DOCCIA ogni giorno (se non ha gessi) proteggendo la
  medicazione con un pezzo di plastica.
■ Tenga sempre la SOLUZIONE EPARINATA e qualsiasi altro
  flacone già perforato in frigo e stia attento a non rimanere senza.
■ Se il catetere è totalmente occluso, si rechi nell’ospedale più vicino
   portando con sé questo libretto in particolare l’ultima pagina
   (“come disostruire il catetere utilizzando Urochinasi 5.000 unità”)
■ Avverta sempre il reparto quando:
  - il punto di inserzione è molto rosso o esce del liquido
  - non riesce ad iniettare la soluzione eparinata (catetere occluso)
  - ha febbre alta ( superiore ai 38.5°) con BRIVIDO
  - il catetere si rompe
  - non riesce a fare il prelievo

                     NUMERI UTILI
  Telefono: 051.6366829 o FAX: 051.6366277 e chieda di
   parlare con la capo sala /infermiere o con un medico

                                                                              17
Istituto Ortopedico Rizzoli
            Via Pupilli, 1 - 40136 Bologna
            SEZIONE DI CHEMIOTERAPIA
            Tel.: 051-6366829 - Fax: 051-6366277

Materiale occorrente per la gestione del catetere venoso centrale
■ Garze sterili
■ Cerotti medicati 8cm per 10cm
■ Soluzione Betadine
■ Acqua ossigenata
■ Alcool
■ Siringhe da 20ml
■ Siringhe da 10ml
■ Siringhe da 5ml
■ Fiale di Soluzione Fisiologica da 10 o 20ml o 100ml
■ Tappo con sistema antipuntura (needle-less) o lattice perforabile

Si certifica che il paziente …………………………………………….
in trattamento chemioterapico presso il nostro reparto, è portatore di
Catetere Venoso Centrale, posizionato nel nostro Istituto in data
………………… Il Catetere necessita di medicazioni settimanali ed
eparinizzazione a giorni alterni fino a rimozione del catetere stesso che
avverrà, salvo complicazioni, al termine del programma di trattamento
antiblastico. Il materiale necessario alla gestione del dispositivo suddet-
to è riportato nell’ elenco allegato.
                                                            Il medico oncologo
                                                              (firma e timbro)

Bologna, lì ……………………….
                                                                                 

                                                                                 18
Istituto Ortopedico Rizzoli
                Dipartimento di Oncologia Muscoloscheletrica
                SEZIONE DI CHEMIOTERAPIA
                Tel.: 051-6366829 - Fax: 051-6366277

    Protocollo utilizzato nella Sezione di Chemioterapia in caso di ostru-
    zione parziale e/o completa di un catetere venoso centrale a lunga per-
    manenza (Broviac).

    Come   disostruire il catetere venoso centrale utilizzando urokinasi
    5.000 unita’

    ■ Obiettivo: ripristinare la normale pervietà , sia in entrata che in usci-
      ta, del catetere venoso centrale a lunga permanenza.

    ■ Condizioni: tale metodica deve essere eseguita in ambiente ospeda-
      liero e il paziente deve avere un numero di piastrine uguale o su-
       periore a 50.000 migliaia/mmc.

    ■ Materiale occorrente:
      - urokinasi 100.000 unità (flacone con solvente)
      - 3 siringhe da 20cc
      - soluzione fisiologica
      - 1 siringa da insulina

    ■ Esecuzione:
      - Diluire l’Urokinasi con 20cc di Soluzione Fisiologica (questa
        soluzione può essere conservata in frigo per 48 ore);
      - Con la siringa da insulina prelevare 1cc della soluzione di


                                                                                  19
Urokinasi (ogni cc infatti contiene 5.000 unità);
 - Disinfettare il tappino (non toglierlo) e iniettare con la siringa da insu-
   lina le 5.000 unità (= un cc) nel catetere lentamente. Se il catetere è
   totalmente occluso, dopo aver raccordato la siringa al tappino, muo
   vere delicatamente lo stantuffo avanti e indietro fino a riuscire ad in
   trodurre l’intero cc di Urokinasi;
 - Attendere un’ora o due;
 - Togliere il tappino del catetere e con una siringa da 20cc a s p i r a r e
   con delicatezza, se il risultato è positivo, eliminare la siringa e proce-
   dere ad un lavaggio con soluzione Fisiologica (almeno 20cc) e poi
   eparinare il catetere come spiegato in questo libretto;
 - Se il primo tentativo fallisce, si può ripetere la manovra a distanza di
   qualche ora.

                                                             Il medico oncologo
                                                               (firma e timbro)

Bologna, lì ……………………….

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