Martedì 6 novembre 2018, ore 20,30 Dudok Quartet Amsterdam Annelien Van Wauwe clarinetto
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martedì 6 novembre 2018, ore 20,30 Dudok Quartet Amsterdam Annelien Van Wauwe clarinetto Ligeti - Quartetto n. 1 “Mètamorphoses nocturnes” Mendelssohn - Quartetto n. 6 in fa minore op. 80 Mozart - Quintetto per clarinetto e archi in la maggiore K 581 Serie Astri Nascenti sostenuta da Foto © Marco Borggreve 154a STAGIONE 2018 | 19 SALA VERDI DEL CONSERVATORIO 1
CONSIGLIO DIRETTIVO György Ligeti Antonio Magnocavallo presidente, Francesca Moncada di Paternò vice presidente, Marco Bisceglia consigliere delegato, Filippo Annunziata, Lodovico Barassi, Mario (Târnăveni 1923 - Vienna 2006) Bassani, Ilaria Borletti Buitoni, Anna Calabro, Andrea Kerbaker, Liliana Konigsman, Marco Magnifico Fracaro, Maria Majno, consiglieri Quartetto n. 1 “Métamorphoses nocturnes” (ca. 21’) CONSIGLIERI DI TURNO DIRETTORE ARTISTICO I. Allegro grazioso II. Vivace, capriccioso III. A tempo Anna Calabro Paolo Arcà IV. Adagio, mesto V. Presto – Prestissimo Marco Bisceglia VI. Molto sostenuto - Andante tranquillo VII. Più mosso VIII. Tempo di Valse, moderato, con eleganza, un poco capriccioso SOSTENGONO LA SOCIETÀ DEL QUARTETTO IX. Subito prestissimo X. Subito: molto sostenuto XI. Allegretto, un poco gioviale XII. Allarg. Poco più mosso XIII. Subito allegro con moto, string. poco a poco sin al prestissimo XIV. Prestissimo XV. Allegro comodo, gioviale XVI. Sostenuto, accelerando - Ad libitum, senza misura XVII. Lento Felix Mendelssohn-Bartholdy (Amburgo 1809 - Lipsia 1847) LE PROVE APERTE SONO SOSTENUTE DA Quartetto n. 6 in fa minore op. 80 (ca. 25’) I. Allegro vivace assai II. Allegro assai III. Adagio COLLABORANO CON LA LA SOCIETÀ DEL QUARTETTO SOCIETÀ DEL QUARTETTO PARTECIPA A IV. Finale. Allegro molto I N T E RVA L LO MEDIA PARTNER Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo 1756 - Vienna 1791) PROGETTO FOTOGRAFICO con gli studenti del corso di formazione avanzata tenuto da Quintetto per clarinetto e archi in la maggiore Silvia Lelli: Riccardo Carotti, Angela Cilli, Anna Ferro, Francesca Romana Gaglione, K 581 (ca. 35’) Gabriele Merlin, Roberto Moro, Ivan Nocera, Erica Portunato, Cristina Troisi I. Allegro II. Larghetto III. Minuetto e Trio IV. Allegretto con variazioni È vietato, senza il consenso dell’artista, fare fotografie e registrazioni, audio o video, anche con il cellulare. Iniziato il concerto, si può entrare in sala solo alla fine di ogni composizione. Si raccomanda di: • disattivare le suonerie dei telefoni e ogni altro apparecchio con dispositivi acustici • evitare colpi di tosse e fruscii del programma • non lasciare la sala fino al congedo dell’artista Il programma è pubblicato sul nostro sito web il venerdi precedente il concerto. 2 3
immediatamente successive al secondo dopoguerra, che in quegli Dialogando col passato verso anni stavano influenzando profondamente la musica in Occidente. un possibile futuro Ligeti scrive il Quartetto n. 1 tra il 1953 e il 1954, in un clima di isolamento culturale nel quale lo Stato comunista impediva l’ascolto e lo studio delle musiche delle avanguardie del primo ‘900 e di quelle del secondo dopoguerra Mozart e Mendelssohn scrivono negli ultimi anni della loro vita, l’uno il Diventa per lui inevitabile guardare al connazionale della generazione Quintetto K 581, l’altro il Quartetto op. 80. Il Quartetto per archi n. 1 di Ligeti precedente, Béla Bartók. Tuttavia, quando anni dopo si traferirà in è all’opposto un’opera che appartiene agli anni d’esordio, al periodo Occidente, sperimentando e studiando tutte le novità musicali, financo la ungherese nel quale l’autore vive una sorta di scissione: la necessità di musica elettronica, si terrà sempre discosto dall’impostazione prevalente scrivere pezzi di impronta popolare, consoni alle indicazioni del regime in Europa, indirizzata fino dagli anni ’70 alle proposte del serialismo comunista; l’altra in cui, come ci testimonia lo stesso Ligeti: «i miei pezzi postweberniano. Da qui in poi, definirà con sempre più precisione quello veri, quelli in cui allora credevo, il Primo quartetto per archi e le 6 Bagatelle, stile personale, che emerge già nelle opere ungheresi dei primi anni ’50: il li componevo per il cassetto». Quartetto per archi e Musica ricercata per pianoforte (1950 - 53). Nel Quintetto di Mozart viene invece affermata la compiutezza di quello Il titolo originale del Quartetto n. 1 che troviamo sul frontespizio della bella che gli storici della musica abitualmente definiscono stile classico. Tuttavia, copia è Vonósnégyes (Metamorfózisok), L’edizione a stampa Schott titola l’opera K 581 va oltre: è permeata da quell’Affektenlehre (teoria degli definitivamente Quartetto d’archi n. 1, Métamorphoses nocturnes. L’opera affetti), cara allo stile galante, qui già Sturm und Drang, che musicalmente è composta in un unico movimento suddiviso in 17 sezioni contrastanti. prelude al Romanticismo. In essa ritroviamo le vasta gamma di scritture che Ligeti aveva elaborato nelle Bagatelle e in Musica ricercata. I modelli di riferimento esplicito La produzione quartettistica di Beethoven, in particolare l’ultima, è punto sono i Quartetti III e IV di Bartók, mentre, ci informa l’autore, il modello di riferimento per quella mendelssohniana; si pensi alla reminiscenza della ‘segreto’ sono le Variazioni Diabelli di Beethoven. Si tratta di variazioni Cavatina dell’op. 130 del maestro di Bonn, che ritroviamo nel Quartetto strutturali senza un vero e proprio tema. Tuttavia è possibile individuare per archi op. 12. Tra i grandi compositori del XIX secolo è Mendelssohn, una forma ad arco in cinque sezioni, composta da strutture melodiche ed ancor più di Brahms, l’autore che meglio riesce a far propria la lezione armoniche, basate prevalentemente sul totale cromatico. Dopo alcune beethoveniana di questo genere musicale. Ed è anche attraverso battute introduttive, alla misura 7, compare il motivo di quattro note (sol - Mendelssohn, oltre che per via diretta, che Bartók, nei suoi 6 Quartetti per la - sol# -la#), che è il nucleo principale delle trasformazioni del materiale. archi, elaborerà in modo personale le tecniche dell’ultima produzione da Le diverse sezioni si susseguono con caleidoscopica ricchezza. camera di Beethoven. L’elaborazione tematica (thematische Arbeit), di beethoveniana memoria, Ligeti scrive il Quartetto n. 1 tra il 1953 e il 1954, in un clima di isolamento è uno degli elementi caratterizzanti l’opera di Mendelssohn fin dagli albori, culturale, nel quale lo Stato comunista impediva l’ascolto e lo studio come ben sottolinea il musicologo tedesco Carl Dahlhaus. Il compositore delle musiche delle avanguardie del primo ‘900, come di quelle dimostra una sottile capacità di coniugare passato e contemporaneità, 4 5
a partire da quel vocabolario musicale retorico dell’Affektenlehre che Il Quintetto per clarinetto e archi in la maggiore K 581 viene scritto nel dal Barocco arriva fino ai musicisti ottocenteschi. Quest’ultimi se ne 1789 per il più grande clarinettista del tempo Anton Stadler, che Mozart riapproprieranno trasfigurandolo più nel decorso armonico che in quello conobbe nel 1783 e con il quale istituì un forte legame d’amicizia. All’epoca melodico. di Mozart il clarinetto è uno strumento relativamente giovane: lo troviamo citato per la prima volta nel Musicalisches Lexicon di Johann Gottfried Nel maggio 1847 muore a Berlino l’amata sorella Fanny. Alla fine Walther che data 1732. Gli anni ’80 del XVIII secolo sono quelli nei quali dell’estate, nel corso di una vacanza in Svizzera, il compositore porterà al clarinetto verranno applicati importanti cambiamenti nella liuteria. a termine il Quartetto op. 80, considerato la risposta creativa alla morte Tali migliorie porteranno al progressivo abbandono del suo antenato, il di Fanny. Il biografo mendelssohniano Eric Werner lo definirà: «il grido di chalumeau, ed alla sua affermazione in ogni genere musicale. dolore di una creatura sofferente». Mendelssohn morirà nel novembre del 1847 e la partitura verrà pubblicata postuma nel 1850. L’op. 80 è una straordinaria svolta stilistica che si presenta al termine della vita del Nel Quintetto di Mozart, il clarinetto è concepito compositore, che si esprime nelle sorprendenti discordanze tra gli stili musicali e nella disgregazione dei motivi che soggiacciono alla scrittura. come un primus inter pares che dialoga con Elemento unificante dei quattro movimenti è un motivo base (Urmotiv), i quattro archi, alternando mirabilmente caratterizzato dall’intervallo dissonante di quarta diminuita. Il primo indipendenza delle parti a momenti di unità del movimento, Allegro vivace assai, è costruito su una serie di agitatissimi corpo sonoro tremoli interrotti solo dalle linee dolenti del primo violino, un clima che rimanda all’Espressionismo di inizio Novecento. Segue l’Allegro assai: uno L’uso del clarinetto nelle opere mozartiane precede l’amicizia con lo strumentista, ma è con l’avvio di quest’ultima che il compositore instaura Nel maggio 1847 muore a Berlino l’amata sorella una vera e propria identificazione tra strumento ed esecutore. È per i fratelli di Mendelssohn, Fanny. Alla fine dell’estate il Anton e Johann Stadler che il compositore aggiungerà, nel 1791, le parti di clarinetto alla Sinfonia K 550. L’ultima opera compiuta, il Concerto per compositore porta a termine il Quartetto op. 80, clarinetto K 622, è per Anton Stadler, così come il precedente Kegelstatt «il grido di dolore di una creatura sofferente» Trio (Trio dei birilli) K 498, scritto, dopo una partita a birilli, per se stesso come esecutore di viola, Stadler al clarinetto e la sua allieva Franziska Jacquin al pianoforte. Il clarinetto inoltre è intrinsecamente legato alla Scherzo, assolutamente estraneo allo stile dell’autore, che entra subito in massoneria. È onnipresente nelle partiture scritte da Mozart per le logge media res con un movimento sincopato, accostato ad un sovrabbondante di cui aveva fatto parte, l’ultima è la prestigiosa Zur gekrönten Hoffnung. cromatismo. Werner osserva con puntualità la vicinanza di questo tempo Con Stadler, sodale massone con il quale ipotizza di fondare una società agli scherzi macabri delle tarde sinfonie di Mahler. L’Adagio si caratterizza segreta denominata Grotta, Mozart fu estremamente generoso e prodigo per un forte lirismo e per la ricchezza chiaroscurale. La tonalità d’impianto di favori. Tale disponibilità non fu contraccambiata dal clarinettista che è re bemolle, ma la figura discendente, affidata al violoncello, evoca approfittò in più occasioni del compositore, arrivando a truffarlo di 500 continuamente il fa minore degli altri movimenti. Il Finale: Allegro molto, fiorini nei mesi precedenti la morte. torna in fa. Qui ritroviamo i tremoli del primo tempo e le sincopi del terzo, Nel Quintetto, il clarinetto è concepito come un primus inter pares che mentre nelle prime battute ha massima evidenza quell’intervallo di quarta dialoga con i quattro archi, alternando mirabilmente indipendenza delle diminuita che permea tutto il quartetto. parti a momenti di unità del corpo sonoro. Il numero tre ha uno speciale significato per la simbologia massonica. La tonalità di la maggiore, con le sue tre alterazioni, accostata al clarinetto non è quindi casuale. 6 7
L’Allegro iniziale si connota per la varietà delle idee melodiche, già evidenti nell’incipit dove archi e clarinetto si alternano. Il clima cambia nel Larghetto; qui prevale un’atmosfera notturna sottolineata dagli archi in sordina. Di grande intensità il passo in cui il primo violino si spinge all’acuto dopo aver enunciato il primo tema. Il Minuetto è una eco delle Cassazioni popolari. Il primo Trio si connota per i ritmi spezzati, mentre il secondo annuncia lo Stravinskij di Petrouchka con le sue melanconie da fiera. Originariamente Mozart aveva iniziato a scrivere un finale diverso, che decise poi di sostituire con l’attuale: cinque variazioni su un semplice tema di marcia ed una coda. Le cifre principali: varietà ritmica, giochi timbrici, contrasti tra le sezioni. Qui non solo il clarinetto ma tutti gli strumenti, anche la viola nella terza variazione, trovano adeguato © Marco Borggreve spazio per mostrare le proprie abilità strumentali. Trasognante e a tratti romantico è l’Adagio che precede l’Allegro della coda finale. Maurizio Tassoni Laureato in Discipline storiche, Dudok Quartet Amsterdam critiche e analitiche della musica Judith van Driel violino, Marleen Wester violino al Conservatorio “G. Verdi” di Milano Marie-Louise De Jong viola, David Faber violoncello Fondato nel 2009, il Dudok Quartet Amsterdam è considerato tra i più versatili e interessanti quartetti del momento. Willem Marinus Dudok (1884 – 1974) è stato un famoso architetto olandese, grande appassionato di musica. Dopo i primi anni di studio con l’Alban Berg Quartett alla Hochschule für Musik di Colonia, ha studiato con Marc Danel alla Dutch String Quartet Academy diplomandosi con il massimo dei voti nel 2003. Importanti sono stati inoltre gli incontri con Eberhard Feltz (Hochschule für Musik Hanns Eisler Berlin), Peter Cropper (Lindsay Quartet), Luc-Marie Aguera (Quatuor Ysaÿe) e Stefan Metz (Orlando Quartet). Nel 2014 ha vinto il Kersjesprize, un importante premio olandese per la musica da camera. Il quartetto è stato inoltre premiato in numerosi concorsi internazionali a Bordeaux (Concours international quatuor à cordes), Weimar (Internationaler Joseph Joachim Kammermusikwettbewerb), in Olanda (Charles Hennen Competition/Orlando Competition) e in Polonia 8 9
(Radom first international string quartet competition). Nel 2018 ha vinto il Borletti-Buitoni Trust Award. Si è esibito in importanti sale da concerto e festival in Europa e negli Stati Uniti quali Grachtenfestival e Orlando Festival in Olanda, Festival Quatuors à Bordeaux e Festival Jeunes Talents in Francia, Carinthischer Sommer e Wiener Konzerthaus in Austria, Haydn Festival Fertöd in Ungheria, Davos Festival in Svizzera, Linari Classic Festival in Italia, Léon Chamber Music Festival e Festival Música en Segura in Spagna, Winter Chamber Music Festival in Illinois (Stati Uniti). Molti compositori contemporanei quali Kaija Saariaho, Mark-Anthony Turnage, Calliope Tsoupaki e Max Knigge hanno collaborato con il quartetto. Nel 2016 con il controtenore Philippe Jaroussky sono stati protagonisti della prima esecuzione assoluta dell’opera Only the Sound remains di Kaija Saariaho. Nel 2014, il Dudok Quartet Amsterdam ha firmato un contratto con Resonus Classics, la prima etichetta unicamente digitale al mondo. I primi due album, che abbinano quartetti del repertorio classico di Haydn e Mozart, i due quartetti di Ligeti e prime esecuzioni mondiali, sono stati Annelien Van Wauwe clarinetto accolti con entusiasmo dalla stampa internazionale e hanno meritato l’Editor’s Choice della rivista Gramophone. È per la prima volta ospite della nostra Società. Annelien Van Wauwe è una clarinettista belga che si esibisce su strumenti moderni ma anche d’epoca con un repertorio che spazia dal classico al contemporaneo. Giovane vincitrice di molti concorsi internazionali, nel 2012, a 25 anni, ha vinto il primo premio al concorso ARD di Monaco di Baviera che la introduce nel circuito internazionale. Ha suonato con le maggiori orchestre europee (Bayerischer Rundfunk, SWR Symphonieorchester Stuttgart, Deutsches Symphonie-Orchester Berlin, Brussels Philharmonic, Royal Liverpool Philharmonic Orchestra, BBC Symphonic e Philharmonic Orchestra) ed è stata ospite delle maggiori sale da concerto quali Tonhalle a Zurigo, Bozar a Bruxelles, Philharmonie e Konzerthaus a Berlino, Konzerthaus a Vienna, Wigmore Hall a Londra e Concertgebouw ad Amsterdam. Ha studiato tra gli altri anche con Sabine Meyer che l’ha invitata per una tournée europea con la Swedish Chamber Orchestra. Ha inoltre frequentato le master class di Yehuda Gilad, Eric Hoeprich e Ernst Schlader. 10 11
È stata BBC New Generation Artist dal 2015 al 2017, periodo nel quale ha debuttato ai BBC Proms alla Royal Albert Hall. Appassionata di musica contemporanea, ha al suo attivo numerose prime esecuzioni assolute; nel 2017 ha eseguito in prima assoluta Sonata V di Manfred Trojahn per il terzo canale della BBC. Nel 2015 è uscito il suo primo CD con le sonate per clarinetto di Weinberg e Prokof’ev (Genuin 2015). Attualmente è docente al Royal Conservatory Antwerp. Nel 2018 ha vinto il Borletti-Buitoni Trust Award. È per la prima volta ospite della nostra Società. pierino &ilLUPO FIABA MUSICALE DI SERGEJ PROKOF’EV SALA PUCCINI DEL CONSERVATORIO via Conservatorio 12, Milano con Augusta Gori al pianoforte Alexandra Ducariu scene, luci e regia Marco Zannoni in collaborazione con Associazione Ventizero8 animazione di Paola Negri durata 55’ PER LE SCUOLE PER TUTTI prenotazione obbligatoria a sabato 17 e domenica 18 per informazioni educational@quartettomilano.it novembre, ore 16 tel. 02 795393 da martedì 13 a venerdi 16 Ingresso: Euro 5 www.quartettomilano.it novembre, ore 10 e 11.30 Ingresso: Euro 2 12 131
Grazie ai musicisti che hanno dato prestigio al Quartetto e ai soci che l’hanno sostenuto e lo sostengono! Vogliamo esprimere gratitudine ai Soci d’Onore, e prima di tutto ai grandi musicisti che hanno contribuito al successo del Quartetto nei suoi 153 anni di attività (da Richard Strauss e Anton Rubinstein nei lontani anni dell’800 a Rudolf Serkin, Mieczyslav Horszowski e Ton Koopman in tempi più vicini), ai Soci Vitalizi, ai Soci Benemeriti, fra i quali i “fedelissimi” con oltre 50 anni di associazione, ai Sostenitori, che col loro contributo annuale esprimono il loro apprezzamento per il Quartetto, e vorremmo crescessero sempre più. Soci d’Onore Johann Becker (1888), Franco Faccio (1888), Charles Gounod (1888), Joseph Joachim (1888), Joachim Raff (1888), Anton Rubinstein (1888), Pablo de Sarasate (1888), Richard Strauss (1888), August Wilhelmj (1888), Antonio Bazzini (1892), Felix Mottl (1892), Mieczyslav Horszowski (1985), Rudolf Serkin (1985), Ton Koopman (2003), Francesco Cesarini (2006), Harry Richter (2006), Giancarlo Rusconi (2017) Soci Vitalizi Filippo Annunziata, Cesare Bacchini, Ilaria Borletti Buitoni, Gerardo Broggini, Paolo Dardanelli, Tomaso Davico di Quittengo, Carla Giambelli, Antonio Magnocavallo, Francesco Maino, Maria Majno, 4 CONCERTI A SCELTA Francesca Moncada di Paternò, Carlo Vittore Navone, Gian Battista Origoni della Croce, Franca Sacchi, Luca Sega, A NATALE, REGALA Società del Giardino, Beatrice Svetlich, Pietro Svetlich, Paolo Terranova Soci Benemeriti IL COUPON DA 100 EURO Domenico Arena, Sandro Boccardi, Salvatore Carrubba, Francesco Cesarini, Philippe Daverio, Francesca del Torre Astaldi, Fondazione Sergio Dragoni, Anna Maria Holland, Carlo Musu, Quirino Principe, Sua Eminenza Gianfranco Ravasi, Harry Richter, Carlo Sini SALA VERDI DEL CONSERVATORIO via Conservatorio 12, Milano | ore 20,30 I fedelissimi (soci da oltre 50 anni) Il biglietto potrà essere ritirato, presentando Francesco Adami, Ladislao Aloisi in memoriam, Ester Ascarelli, il coupon, alla sede della Società del Quartetto Margherita Balossi Barbiano di Belgiojoso, Maria Piera Barassi Livini, Carlo Barassi, Cecilia Bicchi, Maria Luisa Bonicalzi, Alessandra Carbone, Marta Casagrande, (via Durini, 24) o in Conservatorio prima di ogni concerto Paolo Carbone, Paolo Carniti, Claudio Citrini, Mathias Deichmann, Giuseppe Deiure, Maria Cristina Delitala, Antonio Delitala, Roberto Fedi, 15.1 QUARTETTO JERUSALEM 5.3 MITSUKO UCHIDA pianoforte Renzo Ferrante, Anna Ferrante, Salvatore Fiorenza, Maria Teresa Fontana, Ciclo Beethoven / Bartók - I 19.3 QUARTETTO EMERSON Anna Genoviè, Emma Guagnellini, Riccardo Luzzatto, Federico Magnifico, 22.1 SIMONE RUBINO percussioni Ciclo Beethoven / Bartók - II Antonio Magnocavallo, Rosalia Manenti, Giovanna Marziani Longo, Giovanni Miserocchi, Jacqueline Molho, Davy Molho, Giuseppe Mottola, 1.2 ven CAPPELLA ANDREA BARCA 26.3 QUARTETTO HERMÈS SIR ANDRÁS SCHIFF GABRIELE CARCANO pianoforte Anna Mottola, Luciano Patetta, Luisella Patetta Deiana, Maria Carla Peduzzi, direttore e pianoforte Alberto Piergrossi, Giancarlo Rusconi, Pietro Saibene, Giuliana Saibene, 9.4 LES VENTS FRANÇAIS Maria Vittoria Saibene, Giovanni Scalori, Luigi Scalori in memoriam, Luciano Scavia, 12.2 LEONIDAS KAVAKOS violino Angelo Mario Sozzani, Ilaria Stendardi Antonini, Luca Trevisan, Giovanni Weisz ENRICO PACE pianoforte 16.4 QUARTETTO DI CREMONA Ciclo Beethoven / Bartók - III Soci Sostenitori 19.2 BENEDETTO LUPO pianoforte 7.5 RAFAL BLECHACZ pianoforte Marco Bisceglia, Mario Broggi, Anna Broggi De Lellis, Anna Calabro, Alberto Conti, 26.2 ISABELLE FAUST violino Maria Elisabetta De Ferrari Magnifico Fracaro, Nora del Torre, Liliana Konigsman, ALEXANDER MELNIKOV 14.5 CUARTETO CASALS Ciclo Beethoven / Bartók - IV Marco Magnifico Fracaro, Maria Candida Morosini, pianoforte Ruth Pavese Westen, Lorenzo Stucchi 21.5 SEONG-JIN CHO pianoforte 14 2 15
PROSSIMI CONCERTI SALA VERDI DEL CONSERVATORIO martedì 13 novembre 2018, ore 20,30 The King’s Singers Gold. Great music must shine Un ricco itinerario musicale per celebrare i 50 anni dei King’s Singers Henry Ley, Bob Chilcott, Juan Vasquez, Orlando di Lasso, Richard Rodney Bennet, Georges Auric, Gabriel Fauré, Peter Louis Van Dijk, Canto tradizionale, Canto tradizionale, Paul Patterson, Steve Martland, Nico Muhly Songs in close harmony: proposte estemporanee degli esecutori BIGLIETTI Intero € 35│Ridotto (Soci e over 70) € 29│Giovani (under 26) € 5 martedì 20 novembre 2018, ore 20,30 Alessandro Taverna pianoforte Chopin - Barcarola in fa diesis maggiore op. 60 - Grande valse brillante in la bemolle maggiore op. 34 n. 1 - Valzer in do diesis minore op. 64 n. 2 - Grande valse brillante in la bemolle maggiore op. 42 - Valzer in re bemolle maggiore op. 64 n. 1 - Ballata n. 4 in fa minore op. 52 - Scherzo n. 3 in do diesis minore op. 39 Brahms - dalle 21 Danze ungheresi nn. 1, 7, 4, 6, 8 e 5 - Variazioni su un tema di Paganini op. 35 Serie Astri Nascenti sostenuta da BIGLIETTI Intero € 25│Ridotto (Soci e over 70) € 20│Giovani (under 30) € 2 Società del Quartetto, via Durini 24 – 20122 Milano Tel 02 795 393 │ info@quartettomilano.it │ www.quartettomilano.it 16
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