Piano triennale dell'offerta formaUva (PTOF) - EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015 - Ministero dell ...
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ISTITUTO COMPRENSIVO N. 4 Piazza Verdi, 27 – 19121 LA SPEZIA C.M: SPIC81600T, C.F. 91071760119 Telefono 0187/770821 - Fax 0187/753963 sito: www.isa4sp.gov.it e-mail spic81600t@istruzione.it ISTITUTO COMPRENSIVO N. 4 Piazza Verdi, 27 – 19121 LA SPEZIA Telefono 0187/770821 - Fax 0187/753963 C.F. 91071760119 sito: www.isa4sp.gov.it e-mail spic81600t@istruzione.it Piano triennale dell’offerta formaUva (PTOF) EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015 approvato dal Consiglio di Is0tuto nella seduta del 17 dicembre 2018 modificato dal Consiglio di Is0tuto nella seduta del 6 dicembre 2019
ISA 4 - La Spezia INDICE 1. Premessa 3 2. Dati di contesto 8 3. Priorità, traguardi, obiettivi 13 4. Valutazione e inclusione 15 5. Risultati scolastici e prove standardizzate INVALSI 22 6. Progetti 23 7. Piano di formazione 26 8. Fabbisogno di personale 30 2
ISA 4 - La Spezia 1. PREMESSA Il presente Piano triennale dell’offerta formaUva, relaUvo all’IsUtuto Comprensivo SPIC81600T - ISA 4 (Sp), è elaborato ai sensi di quanto previsto dalla legge 1 luglio 2015, n. 107, recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legisla0ve vigen0”; il Piano è stato elaborato dal collegio dei docenU sulla base degli indirizzi per le a_vità della scuola e delle scelte di gesUone e di amministrazione definiU dal dirigente scolasUco con proprio abo di indirizzo prot. n 3125/A20 del 12 sebembre 2015; il Piano ha ricevuto il parere favorevole del collegio dei docenU nella seduta del 07 novembre 2018; il Piano è stato approvato dal consiglio d’isUtuto nella seduta del 17 dicembre 2018; il Piano, dopo l’approvazione, è stato inviato all’USR competente per le verifiche di legge ed in parUcolare per accertarne la compaUbilità con i limiU di organico assegnato; il Piano è pubblicato nel portale unico dei daU della scuola. 1.1 Le finalità della scuola secondo le Indicazioni Nazionali e secondo i Nuovi scenari "La finalità generale della scuola è lo sviluppo armonico e integrale della persona, all'interno dei principi della Cos0tuzione italiana e della tradizione culturale europea, nella promozione della conoscenza e nel rispeFo e nella valorizzazione delle diversità individuali, con il coinvolgimento aGvo degli studen0 e delle famiglie". Così le Indicazioni Nazionali del 2012 sobolineavano la centralità della persona e il ruolo a_vo della scuola come luogo di formazione che, tubavia, non ha più il primato dell'educazione ma deve mediare e dare risposte adeguate alle più diverse forme di apprendimento. Si parla dunque di paesaggio educaUvo nei confronU del quale l'isUtuzione scolasUca ha il diribo/dovere di rappresentare al tempo stesso una guida e una compagna di viaggio, nell'o_ca dell'apprendimento conUnuo. Sobolineano poi l'importanza sia dell'apprendimento che del “saper stare al mondo", riconoscendo quindi all'isUtuzione scolasUca una centralità non sempre scontata nel nostro tempo, nel “promuovere la capacità degli studen0 di dare senso alla varietà delle loro esperienze, al fine di ridurre la frammentazione e il caraFere episodico che rischiano di caraFerizzare la vita dei bambini e degli adolescen0.” "Fare scuola" significa quindi "formare saldamente ogni persona sul piano cogni0vo e culturale affinché possa affrontare posi0vamente l'incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali, presen0 e futuri”. Si evince quanto sia inadeguata la tradizionale trasmissione dei saperi e quanto si debba perseguire una costruzione degli stessi basata sui concreU bisogni formaUvi, ovvero le conoscenze al servizio delle competenze. 3
ISA 4 - La Spezia Inoltre il documento ricordava come l’orizzonte della scuola sia allargato dalla molteplicità di culture e di lingue che caraberizzano oggi la società: “L’intercultura è già oggi il modello che permeFe a tuG i bambini e ragazzi il riconoscimento reciproco e dell’iden0tà di ciascuno.” Senza dimenUcare però, come in tale scenario sociale e culturale “sono presen0, al contempo, vecchie e nuove forme di emarginazione culturale e di analfabe7smo. Queste si intrecciano con analfabe0smi di ritorno, che rischiano di impedire a mol0 l’esercizio di una piena ci8adinanza.” Ecco che nel più recente documento del MIUR, del 2018, “Indicazioni Nazionali e Nuovi Scenari” si ribadiscono alcune finalità imprescindibili per la scuola, che ha come obie_vo la formazione della persona e del ciFadino. Si ricorda quindi la centralità della Scuola nell’educazione alla CiFadinanza e alla sostenibilità. Si richiama la necessità di introdurre nel primo ciclo “la conoscenza della Carta Cos0tuzionale, delle forme di organizzazione poli0ca e amministra0va, delle organizzazioni sociali ed economiche, dei diriG e doveri dei ciFadini”, affidando il compito in parUcolare al docente di storia ma richiamando l’aspebo trasversale dell’insegnamento, che coinvolge i comportamenU quoUdiani, nelle relazioni con gli altri e con l’ambiente e pertanto impegnando tu_ i docenU a perseguirlo. Concebo ulteriormente ribadito ricordando come l’educazione alla cibadinanza sia tra le finalità fondamentali dalla scuola dell’Infanzia. Il nostro IsUtuto ha ritenuto opportuno provvedere ad inserire specifici obie_vi di educazione alla Cibadinanza e alla sostenibilità ecologica all’interno delle programmazioni annuali di storia, geografia e scienze. Il documento ricorda quindi quali sono gli strumenH trasversali che permebono l’esercizio a_vo della cibadinanza: - Le lingue per la comunicazione e per la costruzione delle conoscenze; - La storia come educazione al patrimonio culturale e la geografia come cerniera che “consente di meFere in relazione temi economici, giuridici, antropologici, scien0fici e ambientali” - La matemaHca e le scienze in quanto contribuiscono” a sviluppare la capacità di comunicare e discutere, di argomentare in modo correFo, di comprendere i pun0 di vista e le argomentazioni degli altri.” - Le discipline arHsHche, in parUcolare la musica volta alla “valorizzazione della crea0vità e della partecipazione, allo sviluppo del senso di appartenenza a una comunità, nonché all’interazione fra culture diverse” ; - L’educazione fisica “per promuovere esperienze cogni0ve, sociali, culturali e affeGve ed il valore del rispeFo di regole concordate e condivise”; - Le competenze digitali in parUcolare perché permebono di accedere alle informazioni “sapendole adeguatamente selezionare, organizzare, meFere in relazione, u0lizzare per ges0re situazioni e risolvere problemi”. È ribadito perciò come “TuFo ciò richiede l’adozione di un curricolo di is7tuto ver7cale, che assuma la responsabilità dell’educazione delle persone da 3 a 14 anni in modo unitario e 4
ISA 4 - La Spezia organico, organizzato per competenze chiave, ar0colate in abilità e conoscenze e riferito ai Traguardi delle Indicazioni.” La nascita stessa degli IsUtuU Comprensivi va nella medesima direzione, poiché si individua un luogo, non solo più ideale ma fisico, dove si impara la convivenza/coesistenza di idenUtà culturali e professionali diversificate che convergono tube verso lo stesso fine. La possibilità di poter frequentare nello stesso isUtuto il primo segmento del percorso scolasUco, contribuisce in modo determinante all'elevazione culturale e rappresenta per il Paese un fabore decisivo di sviluppo e innovazione, il tubo in un quadro di riferimento che mira al conseguimento delle competenze-chiave-europee (2006/962/CE). 1.2 La mission del nostro IsHtuto Le Indicazioni cosUtuiscono il quadro di riferimento per la progebazione curricolare, che è espressione della libertà d'insegnamento (art.33) e dell'autonomia scolasUca (L.59/97, DPR 275/99, L.107/15). Il nostro isUtuto, da sempre, ha come obie_vo prioritario quello della costruzione di "una testa ben faba piubosto che una testa ben piena". Cosa significhi "una testa ben piena" è chiaro: è una testa nella quale il sapere è accumulato, ammucchiato, e non dispone di un principio di selezione e organizzazione che dia senso. "Una testa ben faba" significa disporre di un'aMtudine generale a porre e a traFare i problemi e di principi organizzatori che permebano di collegare saperi e dar loro senso. La scelta educaUva idenUtaria del nostro isUtuto è di duplice natura: si cerca di coniugare, senza prescindere dalle conoscenze, avendo come fine ulUmo "la testa ben faba", le competenze. La nostra dida_ca è tradizionale ma al tempo stesso innovaUva: si cerca infa_ di coniugare la tradizione (i contenuU) con il preciso obie_vo che vede nel raggiungimento delle competenze un traguardo da perseguire. I risultaU, seppur con lievi variabilità di anno in anno, ci confermano la bontà del nostro operare (EsiU Prove Nazionali). Tale approccio inizia fin dalla scuola dell'infanzia, per essere potenziato ulteriormente nel primo ciclo dell'istruzione. La geografia stessa della sede facilita la progebazione e la condivisione delle risorse dell'isUtuto. Sia gli strumenH sia i criteri per la valutazione delle competenze sono comuni e prescri_vi, individuano cioè unità sia del sistema nazionale che del nostro isUtuto, in un'o_ca di controllo e di qualità del servizio erogato. Vengono proposte a_vità dida_che e modalità di verifica e valutazione coerenU con la progebazione curricolare, evitando di frammentare la proposta dida_ca, che trova conferma nella scelta dei ProgeM abuaU che sono infa_ coerenH e volU alla realizzazione del curricolo e permebono, anche nella loro conHnuità durante gli anni, di garanUre quella “capitalizzazione per gli anni successivi, razionalizzando così le risorse e costruendo 5
ISA 4 - La Spezia progressivamente intenzionali, coordinate e condivise pra0che di is0tuto”, come raccomandato dal documento Nuovi scenari. Il nostro isUtuto si pone poi come obie_vo il benessere: lo "star bene" che contribuisce a far crescere i risultaU. L'accoglienza, la promozione e l’arricchimento dell'esperienza vissuta dai bambini iniziano già dalla scuola dell'infanzia e conUnuano nella scuola del primo ciclo. Si tende a promuovere una progebazione dida_ca con un’abenzione specifica alla comunità dove cooperano studenH, docenH e genitori. Storicamente, il nostro isUtuto ha sempre perseguito la logica della collaborazione con la comunità scolasUca, con una comunicazione fa_va e presente, che, negli ulUmi anni, è andata intensificandosi. L'unione degli sforzi delle parU ha mirato al raggiungimento di un fine produ_vo comune: la centralità della persona e la sua straordinaria unicità. Le "nostre" famiglie, molto abente e partecipi della vita scolasUca dei figli, cosUtuiscono una risorsa non consueta che ha permesso di "fare sistema" con l'isUtuzione scolasUca vera e propria. Possiamo dire di lavorare quoUdianamente, concretamente ed in modo proficuo per realizzare quanto viene raccomandato nelle Indicazioni Nazionali riguardo le sinergie da abuare all'interno della comunità educaUva. 1.3 Il valore dell'insegnamento dello strumento musicale e gli obieMvi educaHvi L’insegnamento di uno strumento musicale nella scuola media prende il via in forma di sperimentazione in tubo il territorio italiano, negli ulUmi anni '70. Il primo decreto ministeriale del 1979 e il secondo del 13 febbraio 1996, sono i primi due passi che sanciscono e regolamentano lo studio di uno strumento musicale nella scuola media e permebono l’apertura di nuovi corsi in via sperimentale. Con la Legge n.124 del 3 maggio 1999 vengono ricondo_ a ordinamento i sudde_ corsi facendo così diventare l’insegnamento di uno strumento nella scuola media una materia curriculare. Ai sensi del D.M. 6 agosto 1999 n. 201, inoltre, viene isUtuita la classe di concorso di strumento musicale nella scuola media (A077). Nel nostro isUtuto tale praUca viene avviata, come unico esempio nella provincia, a parUre dal 1977 e, a tub'oggi, rappresenUamo l'ISA con il maggior numero di cabedre (3 corsi con 7 strumenU: chitarra, clarinebo, flauto traverso, pianoforte, tromba, violino, violoncello). L'insegnamento strumentale cosUtuisce integrazione interdisciplinare e arricchimento dell'insegnamento obbligatorio dell'educazione musicale nel più ampio quadro delle finalità della secondaria di I grado e del progebo complessivo di formazione della persona. Esso concorre alla più consapevole appropriazione del linguaggio musicale, di cui fornisce all'alunno una piena conoscenza, integrando i suoi aspe_ tecnico-praUci con quelli teorici, lessicali, storici e culturali che insieme cosUtuiscono la complessiva valenza dell'educazione 6
ISA 4 - La Spezia musicale; orienta quindi le finalità di quest'ulUma anche in funzione di un più adeguato apporto alle specifiche finalità dell'insegnamento strumentale stesso. Sviluppare l'insegnamento musicale significa, come ribadito anche dai Nuovi scenari, fornire agli alunni, desUnaU a crescere in un mondo fortemente segnato dalla presenza della musica come veicolo di comunicazione - spesso però soltanto subita - una maggiore capacità di leFura aMva e criHca del reale, una ulteriore possibilità di conoscenza, espressione e coscienza, razionale ed emoUva, di sé. Obie_vo del corso triennale, quindi, una volta fornita una completa e consapevole alfabeUzzazione musicale, sono alcuni traguardi essenziali che dovranno essere da tu_ raggiunU. Il rispebo delle finalità generali di carabere orientaUvo della scuola media non esclude la valorizzazione delle eccellenze. Negli ulUmi anni la musica è diventata inoltre un “segno disHnHvo” di tu_ i nostri studenU; sin dalla scuola dell’infanzia e per tuFo il percorso scolasHco sono infa_ proposte a_vità musicali (con il supporto di insegnanU specialisU nelle “classi ponte”) che li coinvolgono nella realizzazione di due speFacoli corali l’anno, occasione importante di inclusione, realtà che favorisce lo sviluppo di più linguaggi e competenze (linguisUche, sociali, emoUve) che supportano l’apprendimento, l’inserimento e la crescita globale degli alunni. 7
ISA 4 - La Spezia 2. DATI DI CONTESTO I daU di contesto di seguito riportaU sono riferiU all’anno scolasUco 2018-2019 e saranno aggiornaU di anno in anno. 2.1 Plessi Plessi Indirizzo e Tel. Corsi/Sezioni Spazi Scuola Piazza Verdi 31 N. 3 Aule 4 Sezioni dell’infanzia “Don Tel: 0187/739278 N. 1 Lab. Polifunzionale A–B-C-D Minzoni” Fax. 0187/753963 N. 1 Mensa Scuola Via Montello 23 dell’infanzia 1 Sezione N. 2 Aule Tel e Fax: “Vicci- A N. 1 Mensa 0187/734742 Arcobaleno” N. 15 Aule N. 2 Laboratori LIM Piazza Verdi 27 N. 1 Laboratorio Musicale Scuola Primaria 15 Classi Tel: 0187/770821 N. 1 Aula Multimediale “G. Garibaldi” Sez. A–B-C Fax. 0187/753963 N. 1 Mensa N. 1 Biblioteca N. 1 Sala polifunzionale N. 5 Aule (1 con LIM) Via Montello 23 Scuola Primaria 5 Classi N. 1 Biblioteca Tel e Fax: “Vicci” Sez. A N. 1 Mensa 0187/734742 Cortile esterno N. 14 Aule (9 con LIM) Scuola Secondaria Via Don Minzoni N. 1 Aula Multimediale 1° grado 45 14 Classi N. 1 Lab. Polifunzionale plesso Tel: 0187/770821 sez. A - L N. 1 Aula docenti “S. Pellico” Fax. 0187/753963 N. 1 Aula Musica N. 17 (6 con LIM/proiettori) Scuola Secondaria Piazza Verdi 13 N. 1 Lab. Musicale 1° grado 15 Classi Tel: 0187/770821 N. 1 Aula di arte plesso sez. A - L Fax. 0187/753963 N. 1 Aula multimediale “U. Mazzini” N. 1 Aula docenti 8
ISA 4 - La Spezia 2.2 Funzionamento (daH aggiornaH annualmente: 2019-2020) Tempo scuola Articolazione Orario Orario Plessi settimanale settimanale antimeridiano pomeridiano Scuola 40 ore dell’infanzia Dal lunedì al “Don Minzoni” 3 sezioni 8:00-13:00 13:00-16:00 venerdì “Vicci- 1 sezione Arcobaleno” Scuola 25 ore Dal lunedì al dell’infanzia “Don 8:00-13:00 venerdì Minzoni” Sez. D 13:10-16:10 (Corso A lunedì) 13:10-16:10 Scuola Primaria 27 ore + 1 di Dal lunedì al 8:10-13:10 (Corso B “G. Garibaldi” mensa venerdì martedì) 13:10-16:10 (Corso C mercoledì) 13:00-16:00 Scuola Primaria 27 ore + 1 di Dal lunedì al 8:00-13:00 (Corso A “Vicci” mensa venerdì lunedì) 7:55-12:55 Scuola Secondaria Dal lunedì al 1° grado 30 ore sabato Plesso Pellico “Mazzini-Pellico” 2A, 3AM, 3BM 3CP Scuola Secondaria 7:55-13:55 Tempo breve 1° grado Dal lunedì al 30 ore “Mazzini-Pellico” venerdì tutte le altre 25 classi 9
ISA 4 - La Spezia 2.3 Alunni ORDINE DI CLAS N°ALUNN H¹ DES2 SVANTAGGI SCUOLA SI I O3 Infanzia 5 118 2 0 11 Primaria Vicci 5 80 6 4 18 Primaria Garibaldi Prime 3 67 1 0 12 Seconde 3 65 1 0 1 Terze 3 69 2 2 4 Quarte 3 64 0 5 1 Quinte 3 71 0 1 0 Totale Primaria 15 337 4 8 18 Garibaldi Totali Primaria 20 417 10 12 36 Istituto Secondaria ISA 4 Prime 10 246 0 9 2 (in attesa di dati) Seconde 9 217 3 13 8 Terze 10 245 0 18 16 Totali secondaria 29 708 3 40 …. istituto Totali Istituto 54 1243 15 52 da definire ¹ Alunni con disabilità ² Alunni con disturbi evoluUvi specifici (DSA, ADHD, DOP, FIL etc...) ³ Alunni con svantaggi Upo socio-economico, linguisUco e culturale, comportamentale e relazionale 10
ISA 4 - La Spezia 2.4 DocenH Scuola Infanzia Plesso N° docenti posti comuni N° doc. sostegno N° doc. Rel. Catt. Via Don Minzoni 7 2 6h Vicci Arcobaleno 2 0 1,5 h Scuola Primaria Plesso N°doc. N°doc. N°doc. N°doc. N°doc. N°doc. N°doc. TOT posti potenz. deroga sostegn sost. L.S. R.C. comuni o deroga G.Garibaldi 19 3 / 2 2 1 1+12h 28+12h Vicci 5 1 / 1 / 10 h 10 2+12h TOTALI 24 4 // 3 4+12h 1 2 38+12h Scuola Secondaria di I grado N. N. N. dpc. N° spezzoni Docenti Cattedre Potenzi. orari/aggiunt. A022 Italiano Storia Educazione Civica 16 16 2h Geografia A028 Matematica, scienze 9 9 12h AB25 Inglese 6 5 1 7h AA25 Francese 1 10h AC25 Spagnolo 2 2 2h A001 Arte 3 3 4h A049 Scienze motorie e sportive 5 3 1 4h A030 Musica 6 3 2 4h A060 Tecnologia 3 3 4h Sostegno Minorati psicofisici 2 2 +½ in deroga Religione cattolica 2 1 13h AA56 Strumento 11 11 11
ISA 4 - La Spezia 2.5 Personale ATA RUOLO N. Direttore servizi generali e amministrativi 1 Assistente amministrativa (Segreteria Didattica) 3 Assistente amministrativa (Segreteria Amm.va) 3 Collaboratori scolastici 18 Funzionamento servizi amministraHvi Dal Lunedi al Venerdi 7.30/13.30 13.00/19.00 Sabato 7.30/13.30 Orario al pubblico Segreteria amministrativa Lunedì/Mercoledì 16.15/17.00 Martedì 8.00/10.00 Giovedì 12.00/13.30 Segreteria didattica Lunedì 8.00/10.00 Mercoledì 11.00/13.00 Giovedì 15.00/17.00 Venerdì 8.00/10.00 12
ISA 4 - La Spezia 3. PRIORITÀ, TRAGUARDI E OBIETTIVI Il presente Piano parte dalle risultanze dell’autovalutazione d’isUtuto, così come contenuta nel Rapporto di Autovalutazione (RAV), pubblicato sul portale Scuola in Chiaro del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. In parUcolare, si rimanda al RAV per quanto riguarda l’analisi del contesto in cui opera l’IsUtuto, l’inventario delle risorse materiali, finanziarie, strumentali e umane di cui si avvale, gli esiU documentaU degli apprendimenU degli studenU, la descrizione dei processi organizzaUvi e dida_ci messi in abo. Si riprendono qui in forma esplicita, come punto di partenza per la redazione del Piano, gli elemenU conclusivi del RAV: Priorità, Traguardi di lungo periodo, Obie_vi di breve periodo. Priorità e traguardi rela7vi agli esi7 degli studen7 Priorità Traguardi Valorizzazione e potenziamento delle Consolidamento delle competenze di competenze linguisUche, con parUcolare lingua italiana, nella scuola secondaria riferimento all’Italiano nonché alla lingua anche abraverso la conoscenza della inglese e ad altre lingue dell’Unione europea. strubura logico-sinta_ca della lingua laUna. Raggiungimento del livello A1 (Primaria) e A2 (Secondaria). Potenziamento e consolidamento delle E s e c u z i o n e d i b ra n i vo ca l i e /o competenze nella praUca e nella cultura strumentali, uUlizzando strumenU musicali. dida_ci o autocostruiU. Sviluppo delle competenze digitali degli UUlizzo di piabaforme digitali per la alunni. costruzione e la condivisione di materiali dida_ci e per la comunicazione docenU-alunni. Potenziamento delle competenze matemaUco- UUlizzazione degli strumenU matemaUci logiche e scienUfiche. e scienUfici per descrivere e operare nella realtà. Potenziamento delle competenze motorie. Sviluppare il valore del rispebo di regole concordate e condivise, sviluppare abilità motorie e sperimentare il successo delle proprie azioni. 13
ISA 4 - La Spezia La scelta delle priorità è moUvata dalla natura del nostro IsUtuto (SMIM) per l'area musicale-arUsUca, dall'esigenza di sviluppare la padronanza della lingua italiana e il pieno possesso degli strumenU matemaUci e scienUfici (alta percentuale di alunni che proseguono gli studi nei licei), dall'esigenza di potenziare la competenza comunicaUva in lingua inglese (listening&speaking) e dalla volontà di migliorare la comunicazione e la dida_ca, uUlizzando in modo sempre più consapevole le tecnologie informaUche. Esigenze strebamente legate a quanto describo nelle Indicazioni nazionali e nei Nuovi scenari. Il monitoraggio degli esiU scolasUci ha lo scopo di orientare l'azione dida_ca in modo più efficace e abento all'interno del processo di formazione dei nostri alunni. Obie
ISA 4 - La Spezia 4. VALUTAZIONE E INCLUSIONE 4.1 Valutazione Le Indicazioni Nazionali ricordano che "agli insegnan0 competono la responsabilità della valutazione e la scelta degli strumen0 aG a perseguire i traguardi previs0 per il curricolo." E' necessario dunque ribadire che lo scopo della valutazione è l'apprendimento stesso. A tal proposito ricordiamo le leggi di E.L. Thorndike che offrono un importante contributo per giungere alla comprensione degli elemenU che cosUtuiscono un efficace insegnamento: ✓ la moUvazione: se uno studente è pronto a imparare e ha una determinazione forte, farà sicuramente bene. ✓ l'esercizio: se si ripetono più volte le cose, si ricorda meglio (praUca e addestramento) ✓ effebo: l'apprendimento è rinforzato se accompagnato da sensazioni piacevoli. ✓ priorità: ciò che si impara subito crea un'impressione talvolta quasi incancellabile, è dunque necessaria la correbezza. ✓ intensità: da un'esperienza coinvolgente si impara più che da un ciclo di lezioni noiose, la realtà è il veicolo primario per poter rendere partecipe e suscitare un coinvolgimento emoUvo forte. ✓ prossimità: si ricordano meglio le cose imparate recentemente. Il nostro isUtuto riUene fondamentale assicurare un'informazione tempesUva e trasparente sui criteri e sui risultaU delle valutazioni effebuate durante il percorso curricolare. Di seguito sono riportate le specificità dei diversi ordini scolasUci. Per la Scuola Secondaria: Le prove dell'esame di Stato conclusivo del primo ciclo d'istruzione, si svolgeranno in obemperanza alle modifiche introdobe dal DL 62/2017, DM 741-742 del 03-10-2017 e nota ministeriale riepilogaUva n.1865 del 10-10-2017. Di seguito una sintesi generale, per un ulteriore approfondimento si rimanda all’Allegato A: Criteri Secondaria. L’esame di stato sarà cosUtuito da tre prove scribe e da un colloquio. Le tre prove scribe saranno: ● prova relaUva alle competenze di italiano ● prova relaUva alle competenze logico-matemaUche 15
ISA 4 - La Spezia ● prova relaUva alle competenze nelle lingue straniere studiate, arUcolata in due sezioni. Le prove nazionali INVALSI saranno relaUve alle competenze in tre discipline (italiano, matemaUca ed inglese), ma non cosUtuiranno materia d’esame. Esse verranno somministrate entro il mese di aprile e la relaUva partecipazione rappresenterà requisito di ammissione all’esame conclusivo. I criteri di valutazione delle diverse discipline sono stabiliU all'interno dei singoli diparUmenU che determinano le griglie di valutazione degli scri_ di italiano, matemaUca e inglese con i classificatori e describori valevoli per tubo il triennio. La griglia relaUva all'orale è stata condivisa tra i docenU di tube le discipline, che l’hanno uUlizzata sperimentalmente, declinandola in ogni sapere al fine di apportare eventuali modifiche e successivamente è stata approvata. Dall’anno scorso tali criteri sono staU condivisi tra tu_ i docenU alla luce delle indicazioni contenute nel decreto abuaUvo 62 della legge 107 e nei successivi DecreU Ministeriali. Le famiglie vengono informate sui risultaU negaUvi già a parUre dal consiglio di classe di novembre, nell’o_ca di un rapporto proficuo scuola/famiglia. Per i ragazzi con bisogni educaUvi speciali vengono reda_ dal Consiglio di classe dei piani dida_ci personalizzaU (PDP), condivisi con le famiglie. In obemperanza al principio della trasparenza e della collaborazione, qui di seguito viene esposta la procedura uUlizzata all'interno del nostro isUtuto per l'individuazione delle situazioni di difficoltà. Ciò per inserire, nel rispebo della normaUva vigente, il recupero all’interno di un processo complesso: 1. Prove di ingresso uguali per classi parallele (obbligatorie solo per le classi prime) 2. Raccolta daU in base ai risultaU nelle prove 3. Riflessione e intervento del CdC 4. Incontro con la famiglia e condivisione delle strategie di intervento 5. IntervenU di recupero miraU e flessibili 6. feedback nel corso dei CdC bimestrali Si rimanda all’Allegato D: ProgeG 2018-19 per gli specifici Proge_ che sono volU all’Obie_vo di processo “Ambiente di apprendimento”. Per la Scuola Primaria: Riguardo alla definizione delle modalità operaUve di valutazione, vengono seguite le indicazioni del Ministero dell’Istruzione contenute nel decreto legislaUvo n. 62, approvato ai sensi dell’art.1 commi 180 e 181 della Legge 107/2015, e nei successivi DecreU ministeriali n. 741-742. Il Collegio dei DocenU del nostro IsUtuto pertanto effebua la 16
ISA 4 - La Spezia propria valutazione periodica e finale in base a tali indicazioni, come indicato in debaglio nell’Allegato B: Criteri Primaria. Il Consiglio d’Interclasse ha deliberato la seguente organizzazione delle procedure di valutazione degli apprendimenU e di individuazione e recupero delle situazioni di difficoltà: 1. Prove d’ingresso e prove bimestrali, con relaUve griglie di valutazione, concordate periodicamente e uguali in tube le classi parallele, di Italiano, MatemaUca ed Inglese; 2. Raccolta daU in base ai risultaU obenuU nelle prove e dalle osservazioni degli insegnanU; 3. Riflessione da parte degli insegnanU sulle modalità di intervento; 4. Incontro con la famiglia per condividere le strategie di intervento: eventuale proposta di approfondimento diagnosUco specialisUco (dalla fine della classe II, dopo aver abuato strategie dida_che concordate); eventuale proposta di intervento di recupero (Progebo Mat-Ita nella classe V e/o IV o eventuale a_vità di potenziamento nelle altre classi se presenU risorse); 5. Feedback nel corso dell’anno, anche in seguito ai risultaU registraU nelle prove bimestrali. Si rimanda all’allegato D: ProgeG 2019-20 per gli specifici Proge_ che sono volU all’Obie_vo di processo “Ambiente di apprendimento”. 4.2 Inclusione L’inclusione scolasUca è un valore fondante, un assunto culturale che richiede la capacità di promuovere iniziaUve per coinvolgere genitori, insegnanU, alunni ed enU del territorio. Una scuola veramente inclusiva deve essere in grado di leggere tu_ i bisogni educaUvi speciali (quelli con diagnosi e quelli senza diagnosi) e di individuare il fabbisogno delle risorse necessarie a dare risposte adeguate per il successo scolasUco di tu_ gli studenU. Come sosUene Canevaro (2007) nella sua analisi del modello scolasUco italiano uno dei punU forU del modello italiano è dato dalla possibilità di porre l'abenzione all'apprendimento oltre che all'insegnamento, rendendo possibile il “cogliere la pluralità dei sogge_ più che l'unicità-insegnante, poiché l'apprendimento è di ciascuno dei sogge_ che apprendono, e ciascuno ha un proprio sUle di apprendimento”. Di seguito una breve sintesi di alcuni riferimenU normaUvi: - L.157/77 e L.104/92: riguarda la cerUficazione delle disabilità per alunni con diribo al sostegno. 17
ISA 4 - La Spezia - L.170/2010: riguarda la diagnosi dei disturbi specifici per alunni con diribo agli strumenU compensaUvi e dispensaUvi. La Legge n. 170 infa_ “riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia quali disturbi specifici dell’apprendimento…Che si manifestano in presenza di capacità cogniUve adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono cosUtuire una limitazione importante per alcune a_vità della vita quoUdiana […] la valutazione scolasUca, periodica e finale, degli alunni e degli studenU con DSA deve essere coerente con gli intervenU pedagogico-dida_ci di cui ai precedenU arUcoli.” Tutela quindi il diribo allo studio dei ragazzi dislessici e dà alla scuola un’opportunità per riflebere sulle metodologie da mebere in abo per favorire tu_ gli studenU, dando spazio al loro vero potenziale in base alle loro peculiarità. - Dir. Min. 27/12/2012 e Circ. Min. 6/03/2013: Presentano considerazioni pedagogiche e dida_che per le situazioni di svantaggio: i Bisogni educaUvi specifici (BES). La Dir. Min. dispone infa_: “Una dida_ca che sia ‘denominatore comune’ per tu_ gli alunni…Una dida_ca inclusiva più che una dida_ca speciale” e la Cir. Min. afferma come sia “compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenU… l'adozione di una personalizzazione della dida_ca, nella prospe_va di una presa in carico globale ed inclusiva di tu_ gli alunni”. 4.2.1 Inclusione di alunni con DSA In base alle normaUve su elencate si presenta la seguente sintesi schemaUca degli operatori coinvolU e della procedura prevista per l’inclusione degli alunni con DSA: La Scuola Prima della diagnosi: ➔ Abua intervenU di idenUficazione precoce di casi sospe_. ➔ Prevede A_vità di recupero dida_co mirato. ➔ Fornisce informazioni sulla normaUva vigente. In caso di persistente disagio comunica alla famiglia la necessità di un approfondimento diagnosUco. Al ricevimento della Diagnosi: ➔ Abua i provvedimenU compensaUvi e dispensaUvi in essa contenuU. ➔ Abua, secondo quanto previsto nella diagnosi e inserito nel PDP, una dida_ca e una valutazione personalizzata. La famiglia In caso di richiesta di approfondimento diagnosUco: ➔ Richiede una valutazione specialisUca (all’ASL di competenza o a Specialista riconosciuto abilitato dall’ASL). 18
ISA 4 - La Spezia ➔ Comunica alla scuola la Diagnosi consegnandone copia. ➔ Concorda con gli insegnanU il Piano Dida_co Personalizzato, redabo in base alla diagnosi ricevuta. I Servizi territoriali ➔ Effebuano la diagnosi e consegnano il documento di cerUficazione diagnosUca alla famiglia. ➔ Possono concordare la stesura ed approvazione del PDP. Cos’è il PDP? È il Piano Dida_co Personalizzato, previsto dalla legge 170/2010 e nel decreto abuaUvo 5669/2011. Serve a garanUre il diribo allo studio di alunni e studenU con DSA. Il PDP è un "contrabo condiviso" fra docenU, isUtuzione scolasUche, isUtuzioni socio- sanitarie e famiglia, uUle a individuare e organizzare un percorso personalizzato. All'interno del PDP devono essere definiU tu_ i supporU e gli accorgimenU necessari a realizzare il successo scolasUco degli alunni con DSA. Si traba, quindi, di un progebo educaUvo e dida_co personalizzato, cioè di un intervento commisurato alle potenzialità dell’alunno che rispe_ i suoi tempi di apprendimento e ne valuU i progressi rispebo alle abilità di partenza. Deve essere redabo dallo staff dei docenU dell’alunno, coinvolgendo la famiglia e, se possibile, il tecnico che ha rilasciato la diagnosi. Deve contenere indicazioni sugli strumenU con cui si intende sostenere il ragazzo nel percorso di studio (comprese le misure dispensaUve e gli strumenU compensaUvi). Le valutazioni dovranno quindi essere coerenU con gli intervenU pedagogico-dida_ci previsU nel PDP. 4.2.2 La scuola come comunità inclusiva L’inclusione è un processo conUnuo, nel quale sono coinvolU differenU figure, della Scuola e del territorio. In parUcolare è predisposto un Gruppo di Lavoro per l’Inclusione di cui fanno parte: - Il Dirigente ScolasUco (che lo presiede o delega un docente referente); - Referente BES; - InsegnanU specializzaU (o con incarico sul sostegno); - AssistenU alla comunicazione; - DocenU con esperienza e/o formazione specifica o con compito di coordinatore di classe; - Genitori; - EsperU isUtuzionali o specialisU del territorio o in convenzione con l’IsUtuto. Il nostro IsUtuto si propone come comunità educaUva inclusiva, all’interno del quadro normaUvo italiano, riconosciuto tra i più avanzaU e persegue tale obie_vo, oltre che con 19
ISA 4 - La Spezia l’applicazione delle indicazioni e degli obblighi espressi nelle normaUve su describe, abraverso la seguente pianificazione delle a_vità dida_che, che coinvolge i diversi ordini scolasUci. Per gli specifici Proge_ volU all’Obie_vo di processo “ConUnuità e Orientamento” si rimanda all’allegato D. Nella Scuola dell’infanzia È importante idenUficare precocemente le possibili difficoltà di apprendimento e riconoscere i segnali di rischio già nella scuola dell’infanzia. In una scuola che vive nell’o_ca dell’inclusione, il lavoro in sezione si svolge in un clima sereno, caldo ed accogliente, con modalità differenziate. Si privilegia l’uso di metodologie di carabere operaUvo su quelle di carabere trasmissivo, dando importanza all’a_vità psicomotoria, sUmolando l’espressione abraverso tu_ i linguaggi e favorendo una vita di relazione caraberizzata da ritualità e convivialità serena. Un’accurata abenzione ai processi di apprendimento dei bambini permebe di individuare precocemente eventuali situazioni di difficoltà. E' pertanto fondamentale l’osservazione sistemaUca portata avanU dai docenU, che in questo grado scolasUco monitorano le abilità relaUve alle capacità perce_ve, motorie, linguisUche, abenUve e mnemoniche. Durante la Scuola dell’infanzia è possibile, infa_, individuare la presenza di situazioni problemaUche che possono estrinsecarsi come difficoltà di organizzazione e integrazione spazio-temporale, difficoltà di memorizzazione, lacune perce_ve, difficoltà di linguaggio verbale. La loro individuazione precoce è fondamentale per avviare un correbo intervento. Per gli alunni dell’ulUmo anno della Scuola dell’infanzia ogni anno sono programmate e svolte a_vità di ConUnuità con la Scuola primaria, al fine di rendere il loro futuro inserimento sereno e consapevole. Nella Scuola primaria Sin dall’inizio della Scuola primaria l’individuazione e la prevenzione delle difficoltà di apprendimento rappresenta uno degli obie_vi più importanU della conUnuità educaUva, che si realizza abraverso uno scambio conosciUvo tra la famiglia, i docenU della scuola dell’infanzia e i docenU della scuola primaria medesima. In questo modo è possibile per quesU ulUmi obenere elemenU conosciUvi, che saranno poi integraU nella programmazione delle a_vità della scuola primaria. Solo da una conoscenza approfondita degli alunni, infa_, il team docente potrà programmare le a_vità educaUve e dida_che, potrà scegliere i metodi e i materiali e stabilire i tempi più adeguaU alle esigenze di tu_ gli alunni del gruppo classe. È in quest’o_ca che, durante le prime se_mane della classe prima, gli insegnanU effebuano osservazioni in situazioni più o meno struburate, prediligendo a_vità ludiche e praUche, volte sia a favorire l’inclusione di tu_, in un graduale percorso verso le specifiche 20
ISA 4 - La Spezia modalità dida_che della scuola primaria, sia a conoscere il gruppo di alunni che formano la classe. Anche nelle classi successive, ad inizio anno e poi periodicamente, tube le classi svolgono prove d’ingresso e verifiche, volte a valutare la situazione degli alunni e l’eventuale necessità di abuare a_vità di consolidamento o recupero, volte al raggiungimento da parte di tu_ delle competenze programmate. Le classi quinte della Scuola primaria svolgono a_vità di ConUnuità con la Scuola secondaria di primo grado, programmate ed organizzate in parUcolare nel primo quadrimestre, per favorire il futuro inserimento, sereno e consapevole, nel successivo ordine scolasUco. Nella Scuola secondaria di primo grado La Scuola secondaria richiede agli studenU la piena padronanza delle competenze strumentali (lebura, scribura e calcolo), l’adozione di un efficace metodo di studio e prerequisiU adeguaU all’apprendimento di saperi sempre più complessi. La Scuola secondaria predispone e svolge ad inizio di ogni anno prove d’ingresso volte a valutare il livello di apprendimento del gruppo classe e di ogni alunno e a individuare eventuali situazioni di difficoltà. In base ai risultaU il Consiglio di Classe proporrà le modalità di intervento ritenute più adabe, in parUcolare per gli alunni con DSA o Svantaggio, individuando opportune strategie, strumenU compensaUvi e/o misure dispensaUve. Tubo nell’o_ca di prevenire abeggiamenU demoUvaU e rinunciatari, frequenU in alunni di questa età che incontrano difficoltà. Includere aFraverso la musica Il nostro IsUtuto si caraberizza per la presenza di classi di Scuola secondaria di primo grado ad indirizzo musicale, che offrono l’opportunità di intraprendere lo studio di uno strumento musicale e permebono la realizzazione di un’orchestra d’IsUtuto. Per tu_ gli ordini scolasUci del nostro IsUtuto (in parUcolare l’ulUmo anno della Scuola dell’infanzia, tube le classi della Scuola primaria e le classi prime della Scuola secondaria) è poi occasione importante di inclusione l’a_vità musicale, svolta anche uUlizzando docenU SpecialisU di Musica, che realizzano assieme ai docenU di sezione/classe un coro. Tali realtà favoriscono lo sviluppo di più linguaggi e competenze (linguisUche, sociali, emoUve) che supportano l’apprendimento, l’inserimento e la crescita globale degli alunni. Per gli specifici Proge_ si rimanda all’allegato D. 21
ISA 4 - La Spezia 5. RISULTATI SCOLASTICI E PROVE STANDARDIZZATE INVALSI 5.1 RISULTATI SCOLASTICI Come documentato dai daU contenuU nel RAV, i risultaU scolasUci degli allievi del nostro IsUtuto sono nel complesso posiUvi. La scuola non perde studenU nel passaggio da un anno all’altro e accoglie, quando possibile, studenU provenienU da altre scuole. La distribuzione degli studenU per fasce di voto evidenzia una situazione di equilibrio. I criteri di selezione adobaU dalla scuola sono quindi adeguaU a garanUre il successo formaUvo degli studenU. Tali risultaU dipendono da fabori diversi, di contesto e di processo: la qualità e la moUvazione degli studenU, l'abenzione e la cura delle famiglie per i processi dida_co- educaUvi e l'inserimento delle azioni di inclusione e di recupero nella programmazione curricolare. I daU riferiU all'ammissione alla classe successiva, all’interno dell'IsUtuto, descrivono una situazione generale superiore alla media nazionale, sia per la scuola primaria sia per la scuola secondaria. Non appaiono concentrazioni di non ammessi in alcuni anni di corso. La percentuale degli studenU che consegue una votazione agli esami conclusivi del primo ciclo compresa tra l'8 e il 10 è superiore alla media sia provinciale, sia regionale, sia nazionale. Una volta concluso l’esame di Stato, i nostri studenU obengono generalmente risultaU molto buoni. Nel primo anno di scuola superiore gli studenU con giudizio sospeso, sulla base dei daU disponibili, risultano essere meno del 10%. I criteri di valutazione adobaU dalla scuola risultano appropriaU e agevolano il successo formaUvo degli studenU. 5.2 PROVE INVALSI I risultaU delle Prove Nazionali sono staU negli ulUmi anni confortanU, evidenziando esiU, sia in matemaUca che in Italiano, nel complesso significaUvamente superiori rispebo alla media nazionale, regionale e del Nord Ovest Italia, e in generale omogenei nella distribuzione tra le diverse classi. Non sono staU forniU da Invalsi i daU compleU per l’anno 2017, successivo all’accorpamento dei due Plessi di Scuola Secondaria di I primo grado, e per l’anno 2018 si sono registraU daU non sempre omogenei tra le diverse classi, seppur nel complesso sempre superiori rispebo alla media nazionale. Tale distribuzione è però comprensibile all’interno di un percorso di condivisione di procedure e a_vità dida_che che era in abo, perciò tali risultaU potranno essere valutaU e compresi solo con i daU delle successive rilevazioni. Per i risultaU sinteUci delle prove standardizzate (Invalsi) relaUve all’a.s. 2017-2018 delle classi dell’IsUtuto (II-V Primaria, III Secondaria), con i punteggi di riferimento si rimanda all’Allegato C: Tabelle risulta0 Invalsi 2019. 22
ISA 4 - La Spezia 6. PROGETTI Le schede di progebo elencate sono suddivise sulla base delle priorità e traguardi e delle aree di processo describe nei precedenU capitoli. Come dichiarato nella Premessa i Proge_ riflebono le esigenze educaUve dell’IsUtuto e sono pertanto coerenU e volU alla realizzazione del curricolo. Di seguito uno schema riassunUvo; per l’approfondimento si rimanda all’Allegato D: ProgeG 2019-20. Sintesi progeM 2019-2020 Area RAV Area Progetto Referente Destinatari Contributo disciplinare Recupero Ins. Secondaria FIS secondaria Medugno Esiti: Trasversale Risultati nelle (Priorità 1) Allena-menti Ins. Renna Infanzia e Organico prove Primaria FIS standardizzate Se leggo Ins. Mitidieri Secondaria Finanziamento esterno (Lions) Umanistica MAT-ITA Ins. Renna IV – V Primaria Organico Scientifica Autonomia (Priorità 1) Potenziamento Ins. Renzi I-II Primaria Organico Inglese Autonomia Recupero Inglese Ins. Renzi Secondaria Organico Autonomia Lingua It’s my turn Ins. De IV-V Primaria, Famiglie + inglese Manna Ins. I-II-III Pellico contributo ist. (Priorità 2) Moccia scolastica E-twinning Ins. Renzi III secondaria Organico Autonomia Certificazione Key Ins. Renzi - II-III Secondaria Organico for English Lucenti Autonomia Esiti: Progetto musica di Ins. Ricci Infanzia, Organico Competenze Istituto Primaria, Autonomia europee Secondaria Musica (Priorità 3) Progetto Liguria Ins. Ricci Infanzia, Organico Musica Primaria, autonomia Secondaria Note in libertà Ins. Biagini Secondaria Organico autonomia 23
ISA 4 - La Spezia Digitale Interconnettiamoci Ins. Mitidieri IV-V Primaria Finanziamento (Priorità 4) ma con la testa I Secondaria esterno (Lions) Certificazione DELE Ins. Quijada III secondaria FIS CLIL Ins. Prieto Secondaria Organico Ins. Quijada Autonomia Lingue comunitarie Certificazione DELF Ins. Giuliani III Secondaria Organico Autonomia Laboratorio di Ins. IV-V Primaria ACIT orientamento alla Matarese II Secondaria lingua e alla cultura tedesca Umanistica Ad astra per aspera Ins. Robusti Secondaria FIS (latino) Esiti: La brocca in tavola Primaria- Competenze Infanzia europee Trasversali Sights for kids Ins. Mitidieri Infanzia Finanziamento esterno (Lions) Visita oculistica Ins. Cosini II Primaria Finanziamento esterno (Unione Ciechi) Spazzolino amico Ins. Mitidieri Primaria Finanziamento esterno (Lions) Viaggiando s’impara Commission Infanzia, Famiglie e Gite Primaria, Cittadinanza Secondaria Adotta un arco Ins. Lungo 15 al. Primaria, PON 15 al. Secondaria Tappini-Unicef Ins. Cosini IV Primaria Finanziamento esterno (Unicef) Scienze, Ins. Pezzani Secondaria FIS matematica, ambiente e innovazione: “Orto in Condotta” Scientifica “Tutti per uno, Economia per tutti” “Giochi matematici” “Giochi di scienze” Progetto Ilex Ins. Pezzani IV Primaria Finanziamento I Secondaria esterno (Lions) Motoria Centro sportivo Ins. Rosi Secondaria Ministero scolastico 24
ISA 4 - La Spezia Potenziamento Ins. Prieto I-II-III Primaria; Organico attività motorie: Ins. Guerrieri Infanzia- Autonomia “Muovendosi si Secondaria diventa grandi” “Conosco il mio corpo” Aree a rischio e a Ins. Ledda Primaria- MOF Obiettivi: forte processo Secondaria Ambiente di migratorio apprendimento G.O.L. Ins. Rio II-III Secondaria FIS - Esperti esterni Alternanza scuola- Ins. II-III Secondaria FIS Trasversale lavoro Pellegrotti Sportello psicologo Infanzia, Esperto Primaria, esterno Secondaria Tocco, leggo, imparo Primaria Fin. esterno (Lions) Continuità: Funzioni Infanzia, Organico + Obiettivi: “Proseguiamo strumentali Primaria, eventuale FIS Continuità e insieme…” Secondaria orientamento “Continuità con le Trasversale scuole paritarie” Orientiamoci Funzioni Secondaria Organico + strumentali eventuale FIS 25
ISA 4 - La Spezia 7. PIANO DI FORMAZIONE Sulla base delle indicazioni contenute nella Legge 107/15 e, in parUcolare, in una recente nota del MIUR (n.35 del 7 gennaio 2016) risulta evidente che la formazione del personale docente assuma un ruolo prioritario in un’arUcolazione che dovrebbe prevedere un piano nazionale e uno locale, gesUto in autonomia dalle singole isUtuzioni scolasUche o all’interno di reU di scuole. I due livelli potranno sicuramente trovare terreno comune con l’obie_vo di migliorare qualitaUvamente l’offerta formaUva promossa dalle scuole e favorire il successo formaUvo degli alunni. Nel progebo proposto dal Ministero inoltre, la formazione subirà anche dei cambiamenU di natura metodologica nell’o_ca di una partecipazione a_va dei docenU (workshop, ricerca- azione, peer review, comunità di praUche, social networking, mappatura delle competenze). Si cercherà, infine, di privilegiare la documentazione degli esiU formaUvi al fine di dar vita al por~olio delle competenze dei docenU, che si arricchirà nel corso del triennio del piano formaUvo di isUtuto e di quello nazionale. In questo quadro generale, composito e in conUnua evoluzione, il nostro IsUtuto riUene prioritaria l’individuazione di ambiU definiU intorno ai quali progebare e avviare i primi intervenU di formazione dei docenU. Le aree di formazione del prossimo triennio, approvate dal Collegio dei docenU, saranno le seguenU: I-II Anno: ulteriore sviluppo e consolidamento delle competenze digitali in primis dei docenU (necessità individuata anche in seguito al turn over del personale) e conseguentemente degli alunni (l’a_vità di formazione è esposta in modo più debagliata nel Piano digitale d’IsUtuto, presentato nel paragrafo successivo). II-III Anno: approfondimento della riflessione su valutazione e inclusione (necessità riscontrata anche in seguito all’aumento del numero di alunni con BES). 7.1 PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE (PNSD) Come stabilito dalla Legge n. 107/2015 (art. 1, commi 56-61), con i DecreU del MIUR 16 giugno 2015, n. 435, 27 obobre 2015 prot. n. 851 e con la Nota prot. n° 17791 del 19 novembre 2015, il MIUR ha dato avvio al Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD: hbp:// 26
ISA 4 - La Spezia www.istruzione.it/scuola_digitale), con l’intento di sviluppare e di potenziare le competenze digitali di tu_ gli operatori della scuola, mirando non solo ad un adeguamento delle strubure e delle dotazioni tecnologiche a disposizione degli insegnanU e dell’organizzazione scolasUca, ma anche ad un rinnovamento delle metodologie dida_che e delle strategie usate con gli allievi in classe. Il PSDN prevede invesUmenU a favore delle scuole nel periodo 2015-2020 e punta a rinnovare la scuola italiana abraverso la diffusione dell'informaUca in tre grandi ambiU: strumenU; competenze e contenuU; formazione del personale. Il nostro IsUtuto ha individuato un animatore digitale, la Professoressa Yolanda Quijada, che dovrà occuparsi della formazione interna del personale scolasUco, di proporre la condivisione di praUche metodologiche innovaUve e di proporre modalità di sviluppo del patrimonio di strumentazioni digitali dell’IsUtuto, per la realizzazione di una dida_ca innovaUva che si avvalga anche di supporU digitali. 7.2 PIANO DIGITALE DELLA SCUOLA Pianificazione [PLAN] ObieMvi strategici operaHvi consolidare le competenze di base a livello informaUco dei docenU sviluppare e diffondere l’uUlizzo del registro elebronico (2018-19 esteso anche alla Scuola dell’infanzia). migliorare l’infrastrubura digitale delle classi abraverso l’acquisto di supporU condividere best prac0ces digitali uUli nell’a_vità dida_ca UUlizzare strumenU di condivisione digitale nella comunicazione scuola-docenU Risorse umane necessarie: n. 5 membri del team digitale e n. 1 formatori esterni DesHnatari: Tu_ i docenU dell’IsUtuto, il Dirigente scolasUco e il personale di segreteria Realizzazione [DO] aMvità responsabile desHnatari aree aMvità azione idenUficazione docenU esperU Dirigente e docenU organizzazione (interni ed esterni) staff esperU scolasUca acquisizione delle disponibilità Dirigente docenU organizzazione esperU scolasUca idenUficazione obie_vi e Dirigente e docenU organizzazione metodologie di lavoro staff esperU scolasUca 27
ISA 4 - La Spezia idenUficazione obie_vi e Dirigente e docenU organizzazione metodologie di lavoro staff esperU scolasUca primo corso di alfabeUzzazione esperto n. 15 docenU sviluppo e informaUca (per nuovi docenU) esterno valorizzazione risorse umane raccolta info. situazione Dirigente - IsUtuto organizzazione infrastruburale rete scolasUca collaboratore scolasUca (con prevenUvo di spesa) esterno raccolta info competenze digitali e animatore docenU sviluppo e best prac0ces dida_che digitale valorizzazione all’interno della scuola risorse umane formazione nuovi docenU su animatore docenU sviluppo e uUlizzo registro elebronico digitale primaria valorizzazione risorse umane formazione sulla comunicazione esperto Dirigente, organizzazione digitale esterno staff e scolasUca; sviluppo e personale di valorizzazione segreteria risorse umane IntervenU di miglioramento/ collaboratore IsUtuto organizzazione consolidamento rete scolasUca esterno scolasUca condivisione di best prac0ces animatore docenU sviluppo e digitali nei diparUmenU digitale secondaria valorizzazione disciplinari e abuazione di n. 1 risorse umane progebo digitale per diparUmento secondo corso alfabeUzzazione esperto n. 15 docenU sviluppo e informaUca esterno valorizzazione risorse umane formazione sulla comunicazione esperto docenU organizzazione digitale esterno scolasUca; sviluppo e valorizzazione risorse umane 28
ISA 4 - La Spezia Invio comunicazioni scolasUche Dirigente e docenU organizzazione via piabaforma condivisa (google segreteria scolasUca; sviluppo e drive) e registro elebronico valorizzazione risorse umane Monitoraggio e RisultaH [Check] La supervisione delle a_vità sarà condivisa tra l’animatore digitale e lo staff del Dirigente con una cadenza mensile per evitare ritardi o complicazione nell’abuazione delle varie fasi. Il target di ciascun obie_vo è esplicitato nel modo seguente: ObieMvi strategici operaHvi Indicatori di valutazione consolidare le competenze di base a livello N. docenU che sono capaci di svolgere informaUco semplici operazioni informaUche: navigazione in internet, uUlizzo di programmi di videoscribura e comunicazione digitale (obie_vo 100%) consolidare l’uUlizzo del registro elebronico e N. docenU che uUlizzano di drive esclusivamente il registro elebronico (tu_ i docenU di primaria e secondaria) migliorare l’infrastrubura digitale delle classi N. di classi connesse in rete (fibra o_ca, wi-fi o w-lan (obie_vo 100%) N. di classi con disposiUvi digitali (obie_vo 100%) condividere best prac0ces digitali uUli N. 1 progebo condiviso per nell’a_vità dida_ca diparUmento disciplinare 29
ISA 4 - La Spezia uUlizzare strumenU di condivisione digitale N. di comunicazioni ufficiali del nella comunicazione scuola-docenU dirigente e della segreteria in formato digitale (obie_vo 100%) Riesame e Miglioramento [Act] Le azioni saranno riviste ed analizzate in sede di esame dei monitoraggi, ma potranno essere ricalibrate anche nel corso di abuazione delle fasi del progebo. Il team di miglioramento insieme ai referenU del progebo formalizzerà i risultaU delle azioni indicando agli OO.CC. come rivedere e proseguire nel miglioramento. 30
ISA 4 - La Spezia 8. FABBISOGNO DI PERSONALE ORGANICO ORDINARIO La richiesta è formulata in relazione a: - ipotesi di conferma del numero delle iscrizioni raccolte nel corso degli ulUmi cinque anni - necessità di garanUre l’ordinario funzionamento delle a_vità curricolari come definite dai vigenU RegolamenU (DPR n°89/2009- DPR n°81/2009) Scuola Infanzia ANNO SCOLASTICO POSTI COMUNI POSTO SOSTEGNO 2018/2019 9 2 2019/2020 9 Non quantificabili 2020/2021 9 Non quantificabili Scuola Primaria ANNO POSTI COMUNI POSTO SOSTEGNO POSTI POSTI R.C. SCOLASTICO L.S. 2018/2019 24 + 3 pot. 3 + 4 e ½ in deroga 1 2 2019/2020 24 + 4 pot. Non quantificabili (minimo 6) 1 2 2020/2021 24 + 4 pot. Non quantificabili 1 2 Scuola Secondaria di 1°Grado CLASSI A.S.2018/2019 A.S.2019/2020 (stimato) A.S.2020/2021 CONCORSO A022 italiano 16 cattedre + 16 h 16 cattedre + 2 h + 1 pot. Non quantificabili A028 matematica 10 cattedre 10 cattedre Non quantificabili AB25 inglese 5 cattedre + 6 h + 1 5 cattedre + 6 h +1 pot. Non quantificabili pot. AA25 francese 1 cattedra + 10 h 1 cattedra + 10 h Non quantificabili AC25 spagnolo 2 cattedre + 4 h 2 cattedre + 4 h Non quantificabili A001 arte 3 cattedre + 4 h 3 cattedre + 4 h Non quantificabili A049 scienze mot. 3 cattedre + 1 pot. 3 cattedre + 4h Non quantificabili A030 musica 3 cattedre + 2 pot. 3 cattedre + 4h + 2 pot. Non quantificabili A060 tecnologia 3 cattedre + 6 h 3 cattedre + 4 h Non quantificabili AA56 Strumento 11 cattedre 12 cattedre* Non quantificabile Sostegno psicofisici 2 cattedre + 9h in Non quantificabile Non quantificabile deroga Religione cattolica 1 cattedra +13h 1 cattedra +13h Non quantificabile 31
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