PIANO TRIENNALE DELL'OFFERTA FORMATIVA A.S. 2016/2019 - Scuola Paritaria dell'Infanzia "Madonna dell'Ulivo" Via R. del Ghirlandaio, 5 - Prato ...

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PIANO TRIENNALE DELL'OFFERTA FORMATIVA A.S. 2016/2019 - Scuola Paritaria dell'Infanzia "Madonna dell'Ulivo" Via R. del Ghirlandaio, 5 - Prato ...
PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
             A.S. 2016/2019

       Scuola Paritaria dell’Infanzia
          “Madonna dell’Ulivo”
     Via R. del Ghirlandaio, 5 – Prato

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PREMESSA

Il presente Piano Triennale dell’Offerta Formativa si
prefigge di comunicare alle famiglie, al territorio e a
quanti vogliono condividerne il cammino, il servizio
che la Scuola dell’infanzia “Madonna dell’Ulivo” si
impegna a realizzare, tenendo conto dei bisogni
educativi legati al contesto ambientale, dei principi
ispiratori della scuola, delle finalità istituzionali, delle
scelte educative, nel rispetto della specifica identità
della scuola.

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1. AMBITO EDUCATIVO DIDATTICO

1.1 I fondamenti culturali e pedagogici

La scuola dell’Infanzia “Madonna dell’Ulivo”, scuola di ispirazione cristiana, offre una proposta
educativa centrata sul bambino come persona portatrice di bisogni e potenzialità; la scuola è aperta
a tutti, nel rispetto e valorizzazione delle diversità.
Nel modello pedagogico, la nostra scuola riconosce a ciascun bambino le sue peculiarità, date dalle
proprie caratteristiche personali e dalla propria storia e in quest’ottica si presenta come ambiente
accogliente, in grado di promuovere le potenzialità di ciascuno, attraverso lo sviluppo dell’identità,
dell’autonomia, delle competenze e della cittadinanza; cerca di renderlo soggetto libero e
responsabile, capace di instaurare relazioni positive, disponibile ad accrescere il suo sapere
stimolando la sua curiosità a sentirsi parte attiva del contesto socio-culturale in cui è inserito.
Sostiene la precarietà e la fragilità di molte situazioni familiari, frettolosità ed il precoce
coinvolgimento in dinamiche tipiche della vita adulta; riconosce la ricerca di molti bambini di
legami affettivi e di punti di riferimento di maggiore serenità e di stimoli culturali appropriati.
La scuola, inoltre, riconosce la famiglia, la primaria funzione educativa e ne integra l’azione,
chiedendo ai genitori di collaborare e partecipare alla realizzazione del progetto educativo del
progetto educativo sulla base di scelte coordinate e coerenti.
A livello operativo, si riconosce in un modello pedagogico aperto che permette di offrire e cogliere
le opportunità dentro e fuori la scuola e che, tenendo presenti le istanze del bambino e quelle del
contesto socio-ambientale nel quale è inserito, fa proprie ed integra interpretazioni teoriche
dell’apprendimento e le conseguenti strategie educative.
Tale modello pedagogico, trova la sua concretizzazione in uno stile metodologico improntato sulla
SCOPERTA che la scuola mette in atto, tenendo in massima considerazione gli stili di
apprendimento dei bambini.
In quest’ottica, a fondamento delle sue scelte educative e didattiche, la scuola fa riferimento:
   a)   Ai principi della Costituzione;
   b)   Alla Legge n. 53/03 e Nuove Indicazioni per il Curriculo (D.M. 16 Novembre 2012);
   c)   Alla Legge 13 Luglio 2015, n. 107 La buona scuola;
   d)   Ai principi della Chiesa.

1.1 a) Principi della Costituzione

La scuola italiana, statale e paritaria, svolge l’insostituibile funzione pubblica assegnatale dalla
Costituzione della Repubblica, per la formazione di ogni persona e la crescita civile e sociale del
Paese.

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Il POF della nostra scuola si ispira agli articoli n. 3, 33 e 34 della Costituzione Italiana ed alla
normativa vigente in merito alla legislazione scolastica. In particolare la nostra scuola garantisce:
- l’uguaglianza di tutti gli alunni, senza discriminazione di sesso, razza, etnia, lingua, religione,
opinioni politiche, condizioni psicofisiche e/o socio economiche;
- l’obiettività è l’equità nell’erogazione del servizio;
- la regolarità e la continuità del servizio offerto da tutte le sue componenti;
- l’accoglienza dei genitori e degli alunni, l’inserimento e l’integrazione di questi ultimi in
situazioni particolari (stranieri) e situazioni problematiche (disabilità);
- la massima semplificazione delle procedure, un’informazione completa e trasparente della propria
attività educativa, amministrativa, didattica e dei propri orari.
- L’aggiornamento e la formazione del personale docente in collaborazione con istituzione ed enti
culturali;
- una programmazione che assicura, nel rispetto della libertà di insegnamento dei docenti, la
formazione del bambino, secondo gli obiettivi formativi, nazionali e comunitari.

1.1. b) Leggi e decreti
All’interno del suo progetto educativo/didattico, in riferimento all’autonomia progettuale, la scuola
tiene presenti le vigenti normative in materia scolastica, pensando e promuovendo con il proprio
operare, un’azione educativa centrata sulla “persona” in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi,
relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi.

1.1. c) Legge 13 Luglio 2015, n. 107 - La buona scuola
La Buona Scuola - Piano triennale dell’offerta formativa, come previsto nel comma 14 della
Legge del 13 luglio 2015, n. 107, l'articolo 3 del regolamento di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, è sostituito dal seguente Art. 3 (Piano triennale dell'offerta
formativa).
Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il piano
triennale dell'offerta formativa, rivedibile annualmente. Il piano è il documento fondamentale
costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la
progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano
nell'ambito della loro autonomia scolastica).
Con le Indicazioni nazionali, anche la nostra scuola, intende fissare gli obiettivi generali, gli
obiettivi di apprendimento e i relativi traguardi per lo sviluppo delle competenze dei bambini per
ciascun campo di esperienza.
Il progetto educativo della nostra scuola osserva, nei suoi vari punti di applicazione, quegli elementi
enunciati nella suddetta legge, dove i principi fondamentali narrano novità preponderanti in materia
dichiarata dalla stessa legge, come un “Nuovo patto educativo”, in merito innanzitutto ad un
rinnovamento degli aspetti che favoriscono una maggiore continuità, per quanto ci riguarda dai 3 ai
6 anni per l’educazione prescolastica, con la primaria, colmando maggiormente quelle
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frammentazioni educative presenti precedentemente fra i due ordini e gradi del percorso educativo e
d’istruzione.
1.1. d) I principi della Chiesa

La scuola sviluppa il progetto educativo/formativo all’interno della concezione Cristiana della vita e
della realtà prefiggendosi di raggiungere i seguenti obiettivi:
- la centralità della persona di Cristo e del suo insegnamento, in riferimento alla Bibbia, alla
tradizione, alla Chiesa e….alla spiritualità francescana.
- il riconoscimento del valore e della dignità di ogni persona, dono di Dio, alla cui crescita va
finalizzata tutta l’attività educativo-didattica;
- la valorizzazione di tutte le dimensioni della personalità: fisiche-psichiche-spirituali, per favorire
uno sviluppo integrale, rispettando i ritmi di crescita ed i bisogni del soggetto educando;
- favorire nl vissuto quotidiano, esperienze di promozione dei valori umani, sociali e religiosi;
- il riconoscimento della famiglia come prima e principale responsabile dell’educazione dei figli,
chiamata a collaborare in modo continuo e coerente con la scuola;
- la realizzazione di un ambiente comunitario che coinvolga tutte le sue componenti nell’esperienza
educativa secondo una visione cristiana;
- la testimonianza di vita, di impegno educativo, di professionalità aperta al rinnovamento, di
capacità di condivisione e corresponsabilità delle educatrici;
- l’apertura alla chiesa locale;
- l’attenzione particolare e disponibilità per situazione di bisogno.

1.2 Identità della scuola
Chi siamo
La scuola dell’infanzia Paritaria “Figlie di S. Francesco” è una scuola cattolica, gestita dall’Istituto
Figlie di S. Francesco” sorto nel 1611 a Borgo a Mozzano (Lucca).
Le “Figlie di S. Francesco” sono presenti in Italia ed all’estero; hanno la loro casa generalizia
in Pisa

L’Istituto, ente autonomo con riconoscimento giuridico, realizza nella Chiesa la sua missione
Apostolica nello Spirito Francescano: con l’assistenza alle classi povere, con l’educazione cristiana
e civile e con l’istruzione dell’infanzia, della fanciullezza, della gioventù, nelle scuole materne, nei
doposcuola, negli Istituti assistenziali, nelle attività parrocchiali e infine nei luoghi di missione”
La scuola Paritaria dell’Infanzia “Madonna dell’Ulivo, gestita dalle suore “Figlie di San
Francesco”, opera sul territorio dal 1960, quando le suddette suore vennero a Prato per il servizio
religioso e per l’educazione dell’infanzia e della gioventù. Avevano una piccola dimora dove

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facevano scuola , in via delle Fonti. La scuola era denominata Scuola Materna “S. Pio X°”. Nel
1974 si trasferirono nella sede attuale di via R. Del Ghirlandaio, nominando la scuola “Madonna
dell’Ulivo” dal luogo dove si è insidiata.
La scuola ha ottenuto il riconoscimento della parità scolastica con Decreto Ministeriale n.488/4570
del 28/02/2001.
La scuola “Figlie si S. Francesco” si ispira, come scuola cattolica, all’educazione cristiana della vita
e ha come fine specifico l’educazione integrale del bambino nella sua individualità, irripetibile e
globalità. Una dimensione molto importante del Progetto Educativo è l’educazione cristiana che
vuole formare l’uomo e il cristiano. In questo contesto un posto preciso e significativo è
rappresentato dall’insegnamento della Religione Cattolica che viene impartito, in maniera
sistematica, durante tutto l’anno scolastico.
1.3 CONTESTO EDUCATIVO
In un’ottica di condivisione di responsabilità dell’educazione, formazione e crescita dei bambini,
come richiamato dalla Circolare MIUR prot. n. 1972 dd. 15.09.2015, è compito fondamentale delle
famiglie partecipare e contribuire, insieme alla scuola, al percorso educativo e formativo dei propri
figli.
In tal senso la scuola organizza situazioni formali ed informali di coinvolgimento diretto dei
genitori attraverso:

•      Incontri formativi con i genitori dei bambini nel corso dell’anno scolastico
•      Incontri di presentazione del P.T.O.F. per illustrare alle famiglie il piano relativamente
       all’anno in corso e alla programmazione triennale
•      Incontri tra i genitori e insegnanti
•      Colloqui individuali
•      Il Consiglio della Scuola composto dal coordinatore didattico e dal rappresentante dei
genitori
       e dalle insegnanti.
In tal senso si rende effettivo il diritto-dovere delle famiglie di conoscere e condividere i percorsi
formativi proposti e di scegliere con consapevolezza e libertà la scuola per i propri figli, potendo
analizzare e valutare le attività didattiche, i progetti e le tematiche che i docenti affronteranno
durante l’anno, che in ogni caso dovranno risultare coerenti con i programmi previsti dall’attuale
ordinamento scolastico e con le linee di indirizzo emanate dal MIUR.
Con La scuola predispone, condivide ed attua un Piano dell’offerta formativa (P.O.F.) che, con
riguardo al triennio di riferimento, esplicita annualmente i contenuti della proposta e dei percorsi
didattici da realizzare nel corso dell’anno scolastico.
Sulla base delle normative e delle disposizioni richiamate in precedenza, le scuole dell’infanzia
indirizzano il proprio POF promuovendo:

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•     Il pieno sviluppo della persona umana, per contribuire a rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale che di fatto limitano la libertà e l’uguaglianza di tutti i cittadini
•      L’uguaglianza delle opportunità educative e formative
•       L’accoglienza e l’inclusione, predisponendo una programmazione delle attività educative
che prevedano una didattica personalizzata e attenta ai bisogni di ciascuno (es: le disabilità i disturbi
specifici di apprendimento e, i disagi socio-culturali ed economici).
•      La valorizzazione delle pluralità delle culture familiari, linguistiche, etniche e religiose
•      Lo sviluppo delle competenze, i bambini arrivano a scuola con bagagli ricchi e variegati di
esperienze cognitive ed emotive che si arricchiranno attraverso il gioco e l’apprendimento, che la
scuola saprà veicolare favorendo lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno.
•      La partecipazione attiva delle famiglie negli Organismi di partecipazione previsti dal
Regolamento del servizio e nelle altre modalità definite dall’offerta formativa specifica delle
singole realtà scolastiche
•       l’apertura del territorio intesa come prassi educativa che vede coinvolta l’intera comunità e
la crescita di una cittadinanza attiva e solidale.

1.4 Finalità e caratteristiche
La Scuola si fa promotrice della formazione e dello sviluppo integrale ed armonico del bambino,
secondo le specifiche realtà individuali attraverso:
•      la maturazione dell’identità fisica, intellettuale, affettiva, relazionale, aiutando il bambino a
sviluppare atteggiamenti di autostima, sicurezza, curiosità e stupore, promuovendo situazioni di
apprendimento individuale e cooperativo
•      la conquista dell’autonomia aiutando il bambino a compiere scelte autonome nel rispetto di
sé dei propri bisogni, degli altri e dell’ambiente, attraverso esperienze concrete e calate nella vita
quotidiana
•       lo sviluppo delle competenze aiutando il bambino attraverso esperienze di apprendimento
sensoriali, percettive, linguistiche, motorie, intellettive, ad acquisire abilità specifiche, ad affinare
ed arricchire le sue conoscenze, a valorizzare l’intuizione, l’immaginazione e l’intelligenza creativa
•      visione cristiana della vita in termini di conoscenza e di esperienza, attraverso esperienze di
apprezzamento dei valori cristiani
•      la promozione del senso della cittadinanza attraverso attività e iniziative atte a favorire la
scoperta degli altri, dei loro bisogni e lo sviluppo della capacità di gestire i contrasti attraverso
regole condivise, che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio
pensiero, l’attenzione al punto di vista dell’alto, il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri.

1.5 I SOGGETTI COINVOLTI
I bambini

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I bambini che arrivano alla scuola dell’infanzia hanno tutti una loro storia che li differenzia molto
gli uni dagli altri, alcuni provengono dal Nido altri no, hanno livelli di autonomia, competenze,
capacità relazionali e vissuti emotivi diversi. La scuola dev’essere in grado di rilevare ed accogliere
tali differenze, potenziare, le capacità di ciascuno e promuovere quelle mancanti o in evoluzione,
deve sapere rispondere alle domande, a volte impegnative e inaspettate, che i bambini pongono
attraverso la cura degli ambienti e l’organizzazione di situazioni di apprendimento adeguate.

Le famiglie
Sono il primo ambiente sociale che il bambino incontra, il più influente per lo sviluppo affettivo e
cognitivo; sono da considerare come portatrici di risorse che la scuola può valorizzare e far
crescere in una rete di scambi comunicativi e di responsabilità condivise.
I docenti
Un indispensabile fattore di qualità della scuola è dato dalla presenza di insegnanti preparati,
motivati, attenti e sensibili alle necessità dei bambini; lo stile educativo dei docenti, volto
all’ascolto, all’osservazione, all’accompagnamento, alla partecipazione emotiva, al sostegno e
all’incoraggiamento è fondamentale nella promozione di un contesto educativo e coerente e nella
progettualità intenzionale di spazi e tempi, routine d attività didattiche.
La professionalità dei docenti si arricchisce attraverso la formazione continua, in servizio, la
riflessione e la costruzione, di una comunità professionale, ricca di relazioni orientate
all’innovazione e alla condivisione, nonché di un leadership stimolante ed educativa.

              2. LE CONDIZIONI GENERALI DI SVOLGIMENTO DI SERVIZIO

2.1 ANALISI SOCIO-AMBIENTALE
La scuola dell’Infanzia Paritaria “Madonna dell’Ulivo” è ubicata in via Ridolfo del Ghirlandaio n°
5, una zona popolosa ad est di Prato. L’edificio che ospita la scuola (situata al primo dei due piani)
è circondato su tre lati da un cortile asfaltato a completa ed esclusiva disponibilità della stessa. E’ da
annoverare anche l’intero piano interrato, caratterizzato da un ampio locale dedicato allo
svolgimento delle attività ludico-motorie degli alunni. Lo spazio in questione è dotato di tutti i
dispositivi necessari all’effettuazione dell’attività sopraindicata nelle massime condizioni di
sicurezza.
Nel corso degli ultimi anni la scuola ha provveduto a realizzare importanti migliorie funzionali,
finalizzate all’adeguamento alle nuove normative relative alle caratteristiche degli edifici ospitanti,
funzioni e servizi di pubblica utilità e a migliorare l’ambiente a beneficio dei bambini ospitati. Fra
le migliorie realizzate giova ricordare il rifacimento integrale delle cornici delle finestre e la loro
conseguente messa in sicurezza, l’eliminazione delle barriere architettoniche pregiudicanti l’accesso
agli spazi in disponibilità dell’Istituto, in ottemperanza alle disposizioni di cui alla Legge Regionale
47/91 e successive modificazioni ed integrazioni (creazione degli appositi scivoli per l’accesso alla
scuola in prossimità dell’ingresso della sezione delle Rane (bambini di 5 anni) e alla sala refettorio;
rifacimento a norma del marciapiede antistante la rampa di accesso all’ingresso principale della
scuola; messa a norma della canna fumaria; realizzazione del cancello di separazione fra il percorso
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di accesso alla scuola e quello all’adiacente edificio dedicato al culto religioso). Inoltre è stato
effettuato un risanamento e successiva verniciatura della cancellata che delimita l’accesso
alla scuola e una rivisitazione dell’arredo delle aule e del salone adibito a mensa con l’acquisto di
tavoli e sedie; alla fine dello stesso anno scolastico si è provveduto all’imbiancatura dell’ingresso
alla scuola, delle aule e dei bagni. Si prevede, per i prossimi anni, di completare l’imbiancatura nei
restanti ambienti. Inoltre, continuiamo a finalizzare gli spazi, iniziato l’anno scorso, (in seguito alla
formazione data alle insegnanti), per un maggiore utilizzo degli stessi da parte dei bambini e ci
proponiamo di seguire su questa linea anche per il prossimo anno.
Come da protocollo ASM si continua la disinfestazione dei pini presenti nel giardino della scuola
per la prevenzione delle processionarie (il protocollo prevede che l’intervento debba ripetersi per i
successivi due anni), e quest’anno abbiamo effettuato l’ultimo richiamo.

2.2 MODALITA’ E ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO
Il servizio che svolge la scuola si fonda sui principi della vita evangelica vissuta in semplicità sulle
orme di S. Francesco.

SERVIZI OFFERTI:
Mensa
La scuola passa il pranzo completo fornito da RISTORANDO. Il menù è suddiviso in 4 settimane,
la cui tabella è esposta in bacheca e consegnata ai genitori su richiesta per la conoscenza diretta
degli alimenti dati ai bambini.
Le insegnanti e il personale Ausiliario partecipano ai corsi di aggiornamento (ai sensi del RE
852/04) per il piano AUTOCONTROLLO E HACCP nella produzione degli alimenti, nozioni di
microbiologia, legislazione alimentare e a quelli di formazione per la preparazione o
somministrazione di alimenti con prodotti privi di glutine (Delibera 1036/05 della Regione
Toscana).
ORARIO GIORNALIERO E SETTIMANALE:
Dalle ore 8,30 alle ore 16,00 dal Lunedì al Venerdì.
Con richiesta alla segreteria è possibile usufruire dei seguenti servizi:
Apertura anticipata alle ore 7,45 e Chiusura posticipata alle ore 17,00.
Il ritmo della giornata salvaguarda il benessere psicologico e tiene conto della percezione
individuale del tempo e delle sue componenti emotive.
   •    Ore 08,30-09,15: Accoglienza, gioco libero e guidato.
   •    Ore 09,15-09,45: Preghiera, canti, presenze, merenda.
   •    Ore 09,45-11,45: Attività didattiche.
   •    Ore 11,45-12,00: Attività di preparazione al pranzo.
                         Uscita dei bambini che pranzano a casa.
   •    Ore 12,00-13,15: Pranzo.
   •    Ore 13,15-14,30: Attività didattiche.
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•   Ore 14,30-15,30: Giochi in salone o all’aperto.
   •   Ore 15,30-16,00: Uscita.

CALENDARIO SCOLASTICO:
La scuola, consultando il Rappresentante dei genitori e sulla base del Calendario Scolastico
Regionale, redige il proprio Calendario che viene presentato ai genitori nella Prima Assemblea
dell’anno scolastico.
*ISCRIZIONI ALLA SCUOLA
L’iscrizione alla scuola si effettua di norma tra Gennaio e Febbraio (seguendo le linee del MIUR).
La domanda d’iscrizione si presenta per iscritto alla scuola con la quota annuale.
*INSERIMENTO
L’inserimento a scuola è un evento particolarmente significativo per i bambini e le famiglie. La
scuola cerca di supportare i genitori e i bambini nell’affrontare la nuova situazione di vita,
garantendo gradualità nel processo di ambientamento e favorendo l’instaurarsi del rapporto di
reciproca fiducia tra adulti e bambini.
Nella scuola ciò avviene nel mese di settembre, con tappe graduali su contesti predefiniti,
concordate insieme alle insegnanti e in base alle esigenze del singolo bambino e della famiglia.
MEZZI DI TRASPORTO: I bambini frequentano la scuola con mezzi propri.

SERVIZIO SANITARIO PUBBLICO:
La scuola non usufruisce del servizio sanitario pubblico.
DOCUMENTI:
La scuola è in possesso dei seguenti documenti: P.T.O.F., Progetto Educativo, Carta dei servizi,
Regolamento Organizzativo (che viene consegnato ai genitori al momento dell’iscrizione).
Tali documenti, insieme ad altri, sono presentati ai genitori , conservati in un archivio e
debitamente aggiornati.
La scuola ritiene importante avere l’archivio: esso rappresenta parte della memoria ed è uno
strumento di lavoro e di verifica per una continuità didattica ed organizzativa.

                                           3. LE RISORSE
3.1 Risorse strutturali
La scuola è organizzata in 3 sezioni divise per fascia d’età.
Prevede la presenza di tre insegnanti ed un’assistente.

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Gli spazi disponibili sono:
- 4 aule per attività ludico-didattiche;
- un salone adibito a mensa;
- un giardino che circonda la scuola su 3 lati.
Gli orari della scuola si articolano come segue:
- orario d’ingresso: dalle ore 8.30 alle ore 9.15;
- orario di uscita:
    ! Ore 11.45/12.00 (per i bambini che non usufruiscono del servizio mensa)
    ! Ore 13.30/14.00 (prima uscita dopo pranzo)
    ! Ore 15.30/16.00 (ultima uscita)
Per i genitori che hanno documentate necessità è previsto un orario pre-scuola dalle ore 7.45 alle
ore 8.30 e post-scuola dalle ore 16.00 alle ore 17.00, da concordare con la Direzione.
Il servizio mensa è fornito dal servizio Ristorazione Scolastica “Ristorando” della Parrocchia “San
Pietro” a Mezzana (Prato); i menù sono curati dalla dietista Dott.sa Francesca Ramundo.
Nell’anno scolastico sono previsti 2 momenti di condivisione con le famiglie: a Natale e a fine anno
scolastico.
A integrazione della propria progettazione, le sezioni si avvalgono di uscite: teatri, parchi, musei,
fattorie didattiche.
    •   Il refettorio è una grande aula adibita per il pranzo dei bambini; è arredata da tavolini,
        sedie, armadietto, un piano di lavoro ed un carrello entrambi in acciaio. Alle pareti ci sono
        appesi dei cartelloni con vari disegni (frutta, cibi….) che rendono più armonioso l’ambiente.
        Nel refettorio si trovano anche un cartellone (con vari disegni) e con esposto anche il
        MENU’ mensile.
    •   La scuola possiede un ampio giardino con vari giochi: scivoli, dondolini in plastica. Inoltre
        il giardino offre spazi d’ombra con grandi alberi, sotto i quali i bambini trovano vari giochi:
        tavolini e seggioline, casette….
3.2 RISORSE MATERIALI
    •   Materiale didattico per attività che favoriscono la comunicazione, la socializzazione, il
        pensiero logico, il senso percettivo, linguistico, costruttivo, creativo.
    •   Strutture e materiali adeguati per l’educazione motoria.
    •   Televisione, videoregistratore, lettore DVD, stereo musica con lettore CD, macchina
        fotografica,
        computer a disposizione.

3.3 RISORSE UMANE
    •   Bambini

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La nostra principale risorsa umana sono i bambini, senza i quali la stessa scuola non
       potrebbe esistere. E’ per questo che sono considerati il fulcro del sistema scolastico ed il
       centro del nostro operato. Infatti, prima di tutto, vengono i bambini ed è la loro tutela, la
       priorità di ogni insegnante e del personale che ci lavora.
   •   Personale docente
       1 coordinatrice didattica
       3 docenti
       3 insegnanti specialistiche, per le attività integrative di attività motoria, musica ed inglese.
       1 assistente all’infanzia
   •   Personale non docente

       3 ausiliarie (suore)

   •   Famiglie
       Le famiglie, durante l’intero anno scolastico, collaborano attivamente alla vita della scuola,
       eleggendo un loro rappresentante, partecipando alle assemblee, alle riunioni.
       Sono una risorsa importante per l’aiuto che manifestano, mettendosi a disposizione, con le
       proprie competenze, a favore della scuola.
       Grazie a questo importante rapporto che si crea nel corso degli anni, sono loro stessi che
       promuovono la scuola, continuando a fare “pubblicità” e rendendo così possibile la
       “sopravvivenza” della scuola stessa.

3.4 Risorse economiche e finanziarie
La gestione economica e finanziaria della scuola è affidata all’istituto stesso.
Dall’anno scolastico 2013/2014 i genitori, a seguito di una normativa della regione Toscana,
usufruiscono annualmente di una riduzione sulle rette sulla base dell’ISEE (buono scuola) da
rinnovare ogni anno all’uscita del nuovo bando della Regione.

                                           4. I RAPPORTI
4.1 CON LA FAMIGLIA
Nella scuola dell’Infanzia l’integrazione funzionale tra Scuola e Famiglia rappresenta la condizione
essenziale in cui si sviluppano le potenzialità che il bambino esprime nel rapporto con i due
ambienti. Le famiglie sono attivamente presenti nella scuola attraverso il rappresentante di sezione e
le assemblee. Nella prima assemblea d’inizio anno scolastico, vengono messi al corrente e coinvolti
nei progetti che verranno svolti durante l’anno scolastico.
La scuola propone 2 colloqui individuali annuali tra Docenti e Genitori.

                                                                                                          12
In questi incontri individuali il genitore avrà modo di conoscere “il cammino” realizzato dal figlio e
di comunicare quanto ritiene utile, affinché ci sia una costante collaborazione nell’opera educativa.
Inoltre, su appuntamento, ogni genitore può chiedere informazioni riguardanti il figlio e viceversa.
Le insegnanti di fronte a problematiche particolari, non potendo fare diagnosi, pongono il problema
ai genitori, affinché acquistino consapevolezza e si attivino per cercare la soluzione più idonea per il
loro bambino.
e”
4.2 RAPPORTI CON IL TERRITORIO
“Madonna dell’Ulivo” è il nome dato alla scuola perché situata sul territorio denominato proprio
così dalla presenza, un tempo, di una statua della Madonna circondata da ulivi che facevano corona
intorno al Capitello a Lei dedicato. Questo luogo sito in via Ferrucci angolo via S. Gonda, era il
punto di sosta per coloro che da Prato passavano diretti verso Firenze.
La via Ridolfo Del Ghirlandaio è una traversa di via Delle Fonti a destra e Via Ferrucci a sinistra.
I nostri rapporti con il territorio sono tranquilli e collaborativi.
Vicino a noi, c’è la Parrocchia omonima e il Parroco concede ai bambini, una volta all’anno, per
Natale di esibirsi con la rappresentazione del Mistero dell’Incarnazione, per dare gli auguri ai
genitori.all’inizio dell’anno, il quattro di ottobre,lo stesso Parroco viene nella nostra Cappella a
celebrare la S. Messa; per l’occasione si fanno gli auguri ai nonni e a coloro che si chiamano
Francesco/a e, durante la Quaresima, ritorna per la Benedizione a tutti i Bambini e al personale della
scuola.
Al I° piano, sopra la scuola dell’Infanzia, è ospite l’Istituto Comprensivo “Iva Pacetti” con il quale
si collabora per il progetto continuità che si attua nella scuola primaria S, Gonda, poco lontana da
noi e dove la maggioranza dei nostri bambini frequenteranno i successivi 5 anni. Con questa scuola
sono previste scmbi di visite con i Bambini per il progetto continuità.
I docenti di detta scuola, saltuariamente, offrono la loro competenza sull’argomento”continuità” ai
genitori della nostra scuola, per coinvolgerli e spiegar loro l’importanza di detto progetto.
La scuola è circondta da palazzi popolosi con negozi di vario tipi.
Vicino c’è il Viale della Repubblica, molto importante per la viabilità di chi proviene
dall’autostradae dal territorio Mezzana; a pochi passi da essa c’è l’importante Museo di arte
moderna “Pecci”. Una volta l’anno portiamo i bambini di 4 e 5 anni a visitare detto Museo facendo
un percorso ad OC con personale addetto a questo servizio. Salendo dal viale Della Repubblica
incontriamo la Scuola primaria “Pier Cironi” e l’importante scuola “Buzzi”.
5. IL PERSONALE SCOLASTICO
Per tutto il personale viene applicato il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro FISM.
Per ogni persona dipendente della scuola è stato stipulato il contratto individuale di lavoro.
Le figure professionali presenti nella scuola sono:
•       il coordinatore didattico
•       il personale insegnante ed educativo

                                                                                                       13
•      il personale delle attività integrative
•      il personale ausiliare

Il personale insegnante ed educativo: programma, realizza e valuta unità di apprendimento
favorenti lo sviluppo complessivo del bambino, prediligendo un approccio ludico. Favorisce i
processi di interazione positiva nei gruppi di bambini e personalizza le azioni educative partecipa
alla gestione sociale della scuola e cura i rapporti stabili con le famiglie e con il territorio. Il
personale ausiliare contribuisce alla costruzione di un corretto clima educativo all’interno della
scuola e ad assicurare una situazione ambientale adeguata alle esigenze ed ai bisogni dei bambini.
Svolge compiti di pulizia e riordino degli ambienti scolastici e delle aree esterne di pertinenza.

5.1 FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO
La Scuola favorisce l’aggiornamento professionale del personale scolastico (docenti e non docenti)
attraverso corsi e lezioni organizzati da Associazioni (FISM ed altri Enti). La scuola è consapevole
della necessità di basare il proprio insegnamento sulla conoscenza approfondita delle diverse teorie
pedagogiche didattiche. Aderisce e segue le proposte promosse dalla F .I. S.M. Le insegnanti
seguono corsi di aggiornamenti e iniziative varie. Tutto il personale che è nella scuola è munito di
attestati riguardanti le leggi vigenti sia riguardo la Didattica; l’I. R. C. la sicurezza, gli alimenti,
l’igiene, la privacy. Il personale docente si impegna ogni giorno a migliorare se stesso per poter
migliorare sempre più la qualità della scuola a beneficio dei bambini che la frequentano, tutto
questo, nel corso degli anni è servito a consolidare la buona fama della scuola e perfezionare la sua
opera educativa nei confronti del territorio e di fare sperimentare al bambino l’ambiente scolastico
come giardino di svago, cultura, gioco e tanto, tanto calore umano e familiare. La professionalità di
ogni docente richiede una buona e solida preparazione culturale in continuo aggiornamento,
un’apertura alla vita di comunità e alle esperienze educative conservando freschezza didattica.
Inoltre il docente è motivato a porre particolare attenzione a tutti i bambini in quanto diversi, per
promuovere le abilità specifiche di ciascuno. E’ importante che l’intervento educativo -didattico sia
flessibile per rispettare i ritmi e i tempi di sviluppo e apprendimento di ogni alunno.

                                 6. PROGETTO CURRICOLARE

6.1 Il curricolo

Tutte le azioni educative promosse dalla scuola sono finalizzate a riconoscere, ascoltare, sostenere e
valorizzare ciascun bambino, favorendo un percorso educativo rispondente ai suoi bisogni e nel
contempo attento agli aspetti relazionali con i pari e con l’adulto. Nello specifico nella nostra scuola
dell’infanzia: I primi giorni vengono dedicati all’accoglienza organizzata in modo differenziato, sia
come tempi che come spazi, per le diverse età promuovendo attività e situazioni favorevoli
all’osservazione. Successivamente si lavorerà per progetti educativi.

6.2 Obiettivi formativi

                                                                                                     14
La nostra scuola dell’Infanzia si impegna a garantire, mediante il proprio intervento educativo, il
raggiungimento dei traguardi per lo sviluppo delle competenze, gli obiettivi formativi così
individuati si realizzano in continuità rispetto a quanto previsto dai Nuovi Orientamenti del 2012. I
traguardi educativi che la scuola punta a far raggiungere ad ogni bambino nel rispetto delle sue
capacità e caratteristiche, fanno riferimento a specifici campi di esperienza così sintetizzabili:

     •   il sé e l’altro ( le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme)
     •   il corpo in movimento (identità, autonomia, salute)
     •   immagini, suoni e colori (arte, musica, multimedialità)
     •   i discorsi e le parole (comunicazione, lingua, cultura)
     •   la conoscenza del mondo (ordine, misura, spazio, tempo, natura). Nel rispetto di quanto
         stabilito dalla normativa relativa all’autonomia scolastica, che rimanda ad ogni scuola
         dell’infanzia e alla sua autonomia il compito dell’organizzazione didattica, finalizzata allo
         sviluppo e potenziamento delle competenze di ciascun bambino (nel rispetto dei livelli
         minimi fissati dal Ministero),la nostra Scuola, sulla base di una riflessione e formazione
         condivisa, ha deciso di tradurre i campi di esperienza previsti dal ministero e gli obiettivi in
         essi contenuti, facendo riferimento alle corrispondenti aree di sviluppo. In questo modo la
         scuola mantiene l’assetto pedagogico che si è rivelato per essa più efficace, nel rispetto e
         nella garanzia di quanto previsto in termini di legge.

Le competenze chiave europee

Le Indicazioni Nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo di istruzione
(2012) riportano la definizione ufficiale delle otto Competenze-Chiave, Raccomandazione del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 (2006/962/CE).

Nella scuola dell’Infanzia le competenze si maturano attraverso le esperienze dirette e concrete che
riguardano il gioco, la manipolazione, il movimento, la curiosità, l’esplorazione, l’ascolto, la
narrazione, la riflessione sull’esperienza, la condivisione di regole.

L’insegnante deve tenere in mente le Competenze Chiave durante la progettazione didattica,
facendo in modo che esse rappresentino un filo da seguire, per rendere gli alunni al passo con
quanto richiede una buona integrazione nella società e nel mondo. Seguire il filo significa non
dimenticare i traguardi finali e porre attenzione al bambino in una prospettiva futura, condividendo
un percorso verticale con la scuola Primaria.

Ogni Competenza si riferisce a tutti i campi di Esperienza, pur individuando la prevalenza di alcuni
di essi.

                                                         I CAMPI D’ESPERIENZA
         LE COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
                                                         (prevalenti e concorrenti)
1.       COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA
                                                         I DISCORSI E LE PAROLE - TUTTI
2.       COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE
3.       COMPETENZE DI BASE IN MATEMATICA, SCIENZE E     LA CONOSCENZA DEL MONDO – Oggetti, fenomeni, viventi -

                                                                                                            15
TECNOLOGIA                                       Numero e spazio
4.      COMPETENZE DIGITALI                              LINGUAGGI, CREATIVITÀ, ESPRESSIONE - TUTTI
5.      IMPARARE A IMPARARE                              TUTTI
6.      COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE                     IL SÉ E L’ALTRO - TUTTI
7.      SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITÀ        TUTTI
                                                         IL CORPO E IL MOVIMENTO
8.      CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE
                                                         LINGUAGGI, CREATIVITÀ, ESPRESSIONE

La valutazione di ciascuna competenza si esprime con una breve descrizione del modo con cui il
bambino utilizza le conoscenze, le abilità e le capacità personali conquistate nell’arco dei tre anni,
con particolare riferimento al grado di autonomia e responsabilità.

Competenze di base al termine del triennio scuola dell’infanzia

Al termine del percorso triennale della Scuola dell’Infanzia è ragionevole attendersi che ogni
bambino abbia sviluppato alcune competenze di base che strutturano la sua crescita personale. Esse
sono:

 - riconoscere ed esprimere le proprie emozioni, essere consapevole di desideri e paure, avvertire gli
stati d’animo propri e altrui;

 - avere un positivo rapporto con la propria corporeità, avere maturato una sufficiente fiducia in sé,
essere progressivamente consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti, saper chiedere aiuto
quando occorre;

 - manifestare curiosità e voglia di sperimentare, interagire con le cose, l’ambiente e le persone
percependone le reazioni e i cambiamenti;

- condividere esperienze e giochi, utilizzare materiali e risorse comuni, affrontare gradualmente i
conflitti, iniziare a riconoscere le regole del comportamento nei contesti privati e pubblici;

- sviluppare l’attitudine a porre e a porsi domande di senso su questioni etiche e morali;

 - cogliere diversi punti di vista, riflettere e negoziare significati, utilizzare gli errori come fonte di
conoscenza;

 - saper raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze vissute, comunicare ed esprimersi
con una pluralità di linguaggi, utilizzare con sempre maggiore proprietà la lingua italiana;

 - dimostrare prime abilità di tipo logico, iniziare ad interiorizzare le coordinate spazio-temporali ed
orientarsi nel mondo dei simboli, delle rappresentazioni, dei media, delle tecnologie;

                                                                                                        16
- rilevare le caratteristiche principali di eventi, oggetti, situazioni, formulare ipotesi, ricercare
soluzioni a situazioni problematiche di vita quotidiana;

 - essere attento alle consegne, appassionarsi, portare a termine il lavoro, diventare consapevole dei
progressi realizzati e documentarli;

 - esprimersi in modo personale, con creatività e partecipazione, essere sensibile alla pluralità di
culture, lingue ed esperienze.

Ne consegue la realizzazione di un lavoro educativo che si concentra su tutte le aree di sviluppo del
bambino e precisamente:
   • identità /autonomia
   • alterità/relazione
   • comunicazione/ascolto/linguaggio
   • emozionalità/dimensione religiosa
   • immaginazione/creatività
   • funzioni cognitive/operazioni mentali

6.3 Criteri metodologici

Il percorso educativo viene attivato tenendo in considerazione alcuni criteri metodologici
fondamentali:

   •   l’organizzazione degli spazi, il più possibile accoglienti, stimolanti, rispondenti alle
       esigenze dei bambini, che consentono la realizzazione di attività libere o strutturate,
       differenziate e progressive.
   • La valorizzazione della vita di relazione nelle diverse modalità che è alla base dello- star
       bene a scuola- e che favorisce i rapporti tra i bambini e tra adulti e bambini. L’opportunità di
       lavorare in coppia, nel piccolo gruppo, nel gruppi più allargato con o senza l’intervento
       dell’insegnante favorisce gli scambi e facilita l’interazione.
   • La valorizzazione del gioco strutturato e non che costituisce una risorsa privilegiata di
       apprendimento e di relazioni.
   • La valorizzazione di attività di esplorazione e di ricerca che stimolano la naturale curiosità
       del bambino creando situazioni di apprendimento mirate e motivanti, sia all’interno della
       scuola che all’esterno
   • L’attenzione costante ai processi più che ai prodotti
   • Il rispetto dei tempi e dei ritmi di lavoro del singolo
Riguardo gli stili di apprendimento degli alunni l’azione educativa sarà rivolta a:

*favorire modalità d’apprendimento “spontanee”

*potenziare modalità di apprendimento poco sviluppate

                                                                                                    17
Nel rispetto degli stili di apprendimento dei singoli, si metteranno in atto interventi che rispondano
a bisogni reali del bambino rendendolo capace di scegliere, confrontare, creare oltre che riprodurre.

6.4 Disabilità e svantaggio

La scuola garantisce un sistema di istruzione inclusivo ed un apprendimento continuo, finalizzati:

 - al pieno sviluppo del potenziale umano, del senso di dignità e dell’autostima ed al rafforzamento
del rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali e della diversità umana;

- allo sviluppo, anche da parte delle persone con diverse abilità, della propria personalità, dei talenti
e della creatività, come pure delle proprie abilità fisiche e mentali, sino alle loro massime
potenzialità

- porre le persone con disabilità in condizione di partecipare effettivamente a una società libera
(Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, art. 24).

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di
sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È
compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di
fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e
l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del
Paese. (Costituzione italiana, art.3)

La scuola materna in base ai principi di ispirazione che la contraddistinguono, riserva particolare
attenzione alle persone più deboli o a rischio, cercando di dare risposte, qualora si presentassero, ai
problemi di disabilità e svantaggio. Le docenti sostengono in prima persona l’eventuale processo di
integrazione, collaborando con gli operatori specialistici esterni (ASL e strutture private).

Integrazione e Inclusione

Ogni alunno è portatore di una propria identità e cultura, di esperienze affettive, emotive e
cognitive. Nel contesto scolastico egli entra in contatto con coetanei e adulti, sperimentando
diversità di genere, di carattere, di stili di vita, mettendo a confronto le proprie potenzialità (abilità)
e incapacità (disabilità) con quelle altrui.

Nella valorizzazione delle differenze l’individualizzazione è questione riguardante tutti gli alunni,
non solo gli alunni in difficoltà, come possibilità di sviluppo delle potenzialità individuali.
All’interno di questa cornice di riferimento, la scuola è chiamata a rispondere in modo puntuale e
non approssimativo ai bisogni peculiari di quegli alunni la cui specificità richiede attenzioni
particolari.

                                                                                                        18
Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) vivono una situazione particolare che li ostacola
nell’apprendimento e, talvolta, nella partecipazione alla vita sociale. Tali difficoltà possono essere
globali e pervasive, specifiche, settoriali, gravi, severe, permanenti o transitorie. In questi casi i
normali bisogni educativi che tutti gli alunni hanno (bisogno di sviluppare competenze, bisogno di
appartenenza, di identità, di valorizzazione, di accettazione) si arricchiscono di qualcosa di
particolare. Pertanto il bisogno educativo diviene “speciale”. La scuola si occupa anche di questa
tipologia di alunni, con l’obiettivo generale di garantire alle fasce di alunni più fragili una didattica
individualizzata o personalizzata. Le forme di personalizzazione vanno da semplici interventi di
recupero, sostegno e integrazione degli apprendimenti, fino alla costruzione di una Programmazione
Educativa Personalizzata (PEI) o un Piano Didattico Personalizzato (PDP).

L’integrazione è un processo basato principalmente su strategie per portare l’alunno disabile a
essere quanto più possibile simile agli altri. Alla base di tale prospettiva rimane un’interpretazione
della disabilità come problema di una minoranza, a cui occorre dare opportunità uguali (o quanto
meno il più possibile analoghe) a quelle degli altri alunni. La qualità di vita scolastica del soggetto
disabile viene dunque valutata in base alla sua capacità di colmare il varco che lo separa dagli
alunni normali.

L’inclusione, invece, si basa sul riconoscimento della rilevanza della piena partecipazione alla vita
scolastica da parte di tutti i soggetti.

             INTEGRAZIONE                                            INCLUSIONE

- Riguarda il singolo alunno                         - Riguarda tutti gli alunni

- Interviene prima sul soggetto e poi sul contesto   - Interviene prima sul contesto e poi sul soggetto

- Incrementa una risposta speciale                   - Trasforma la risposta speciale in normalità

La nuova didattica inclusiva deve quindi andare nella direzione di una riduzione della disabilità, in
particolare lavorando alla modificazione del contesto nel quale il soggetto disabile è inserito.
L'accessibilità, non solo fisica, è la condizione per la piena partecipazione di tutti gli alunni al
processo di apprendimento. Solo se si personalizza l'organizzazione e l'azione educativa e didattica
per tutti gli alunni, non si operano discriminazioni a danno degli alunni in situazione di disabilità,
degli alunni in situazione di svantaggio socioculturale, degli alunni particolarmente dotati e di tutti i
singoli alunni, comunque sempre l'uno diverso dall'altro.

Bisogni educativi speciali (BES)

L’area dei Bisogni Educativi Speciali (in altri paesi europei: Special Educational Needs) è molto
ampia. Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi
Speciali o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali.

                                                                                                          19
Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali o
per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali.

Nell’area dei BES sono compresi:

- Alunni disabili (Legge 104/1992);

- Alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA), alunni con deficit del linguaggio, delle
abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell’attenzione e iperattività (ADHD) (Legge
170/2010);

- Svantaggio sociale e culturale;

- Difficoltà derivanti dalla appartenenza a culture diverse.

DISABILITÀ:

    •   Alunni diversamente abili

    •   Certificati dall’ASL

    •   Hanno l’insegnante di sostegno

    •   È una situazione a carattere permanente

    •   La scuola redige il Programmazione Educativa Personalizzata P.E.I. (P.I.S.= Piano
        d’Inclusione Scolastica, per il territorio pratese)

DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI:

    •   Alunni con DSA – deficit del linguaggio – deficit di abilità non verbali

    •   Deficit coordinazione motoria – ADHD (deficit attenzione, iperattività)

    •   Funzionamento intellettivo limite

    •   Certificati dall’ ASL o da Enti accreditati

    •   Non hanno l’insegnante di sostegno

    •   È una situazione a carattere permanente

    •   La scuola redige il Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.)

Nella scuola il Collegio docenti coinvolgendo la famiglia e gli eventuali specialisti si impegna a:

•   Rilevare i Bisogni Educativi Speciali presenti nella scuola;
•   Elaborare e aggiornare il Piano Annuale per l’Inclusione;
•   Proporre una programmazione degli obiettivi da perseguire e delle attività da realizzare;

                                                                                                      20
•   Stilare il PEI (Piano Educativo Individualizzato)/PIS (per il territorio pratese) e il PDP (Piano
    Didattico Personalizzato) e, nel caso in cui dovesse mancare la certificazione clinica, procederà,
    nel rispetto della normativa, ad attuare interventi pedagogici e didattici opportuni.

6.5 Organizzazione del tempo scuola

La scuola organizza i suoi tempi principalmente in funzione ai bisogni dei bambini, pur tenendo
presenti le esigenze dei genitori e della comunità nella quale opera. Sulla base di tali esigenze la
scuola pianifica tempi dedicati ad “attività formali” e tempi destinati ad esperienze educative”
informali”. Anche gli spazi vengono utilizzati in modo organizzato sia quelli interni (aule, mensa)
sia quelli esterni (cortile, giardino).

 Viene realizzata, con cura ed attenzione particolare, l’organizzazione dello spazio sezione. In tale
ambito scolastico vengono creati degli angoli in cui il bambino trova materiale facilmente
accessibile, adatto alla sua età, ai suoi bisogni ed interessi.

6.6 Accoglienza e Continuità

Nella programmazione educativo-didattica, occupano un posto di particolare importanza
l’accoglienza e la continuità:

- l’accoglienza perché focalizza l’attenzione sul presente, cogliendo e valorizzando tutti gli aspetti
che di esso vengono alla luce, e tiene in massima considerazione il passato come bagaglio di
esperienze il soggetto porta con sé.

- La continuità perché permette di proiettare nel futuro il presente, facendo in modo che ne diventi
storia e punto di partenza per un lavoro che sia il più possibile mirato e vantaggio del soggetto
coinvolto.

* Progetto Accoglienza (anche bambini anticipatari di 2 anni e mezzo)

L’accoglienza rappresenta un obiettivo che va costantemente tenuto in considerazione, attraverso il
quale l’insegnante si rende disponibile verso il bambino e la famiglia, ascolta, dà risposta alle
richieste, mettendo in atto strategie educative mirate, progettando spazi, tempi, attività didattiche in
modo attento, valorizzando e recuperando le esperienze, gli interessi, le attese, le relazioni affettive.
L’accoglienza non si limitano al primo periodo di scuola, ma è lo stile che caratterizza il clima
scolastico di tutto l’anno.

Per questi bambini si mira ad un distacco graduale dal genitore o dalla persona adulta che lo
accompagna a scuola, alla quale viene chiesto di collaborare attivamente durante questa fase di
inserimento, rimanendo a scuola insieme al bambino.

Per favorire l’inserimento dei “nuovi”, la loro entrata nell’ambiente scolastico è graduale.

                                                                                                      21
Iniziano qualche ora al mattino e successivamente viene loro proposta la frequenza per mezza
giornata. In seguito i tempi, saranno gradualmente aumentati, inserendo anche il momento del
pranzo, rispettando così i bisogni, i ritmi e i tempi di ciascuno.

* Progetto Continuità

La scuola è particolarmente attenta a mantenere un rapporto sinergico con il territorio e con le
risorse presenti in esso, facendo proprio il principio della continuità. Essa si propone di favorire la
continuità, sia in senso orizzontale che verticale.

   ! Continuità Orizzontale

La continuità orizzontale, comprende tutto le iniziative di promozione umana, sociale, culturale e
professionale che la scuola si impegna a promuovere e a sostenere, coinvolgendo tutte le sue
componenti in collaborazione con il territorio.

All’interno della scuola:

   •   Assemblea dei genitori all’inizio, durante e alla fine dell’anno scolastico, per una maggiore
       coerenza nello stile educativo.

   •   2 Colloqui individuali (di solito Dicembre e Maggio) con i genitori dei bambini.

   •   Elezione del Rappresentante dei genitori.

   •   Incontri di questi Organi.

   •   Incontri formativi per i genitori.

   ! Continuità verticale

La continuità verticale è intesa come raccordo con la scuola primaria.

Essa non è di facile attuazione poiché, come si diceva all’inizio, la scuola è frequentata da molti
bambini che non fanno parte del nostro Istituto e che, quindi, andranno alla scuola primaria lontano
da quella ubicata nella nostra zona.

Diamo, naturalmente, la piena collaborazione sia partecipando direttamente alla formazione delle
classi, sia fornendo indicazioni a scuole più lontane ogni volta che viene richiesto.
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6.7 La documentazione

Per ogni bambino le insegnanti documentano il percorso formativo, raccogliendo:

   •   Le informazioni date alla famiglia;

   •   Le descrizioni dei profili educativi del bambino

   •   Gli elaborati più significativi dei bambini

   •   Alcune foto che, al termine dell’anno scolastico saranno date alle famiglie

Le attività saranno documentate per genitori, colleghi e bambini tramite i prodotti dei bambini
stessi, tale materiale sarà in parte esposto all’interno della scuola durante l’anno scolastico e,
soprattutto, sarà utilizzato per la mostra che verrà allestita al termine dell’anno. Infine raccolto e
consegnato alle famiglie.

Foto, filmati, costituiranno materiale interessante per documentare i percorsi fatti e daranno modo
alle insegnanti di comunicare, confrontarsi sul lavoro svolto.

6.8 Ampliamento dell’offerta formativa

Durante l’anno vengono svolte attività volte ad ampliare la conoscenza e a maturare una maggior
consapevolezza del proprio corpo. Esse sono musica, inglese ed attività motoria. Per questi
progetti la presenza di personale esterno è motivo di arricchimento culturale e favorisce lo sviluppo
di nuove relazioni per i bambini e per i docenti.

La scuola, rispondendo ai bisogni dei bambini e in base alla richiesta delle famiglie, attiva alcuni
progetti extra-curricolari svolti da personale qualificato, gli incontri si svolgono a cadenza
settimanale:

- Attività motoria: per sviluppare la percezione e la consapevolezza del proprio corpo, riconoscere
su sé stessi e sugli altri le diverse parti. Essa favorisce la crescita e la maturazione complessiva del
bambino promuovendo la presa di coscienza del valore del corpo, poiché sviluppando un rapporto
positivo esso, può maturare un’immagine positiva di sé che favorirà l’autostima e la fiducia nelle
proprie capacità.

- Attività musicale: la musica ed il ritmo stimolano i bambini alla partecipazione, ravviva
l’interesse, motiva ed incuriosisce, per questo momenti di musica, canzoni e ritmi,
accompagneranno tutte le attività ed i vari momenti dell’anno come una colonna sonora.

-Avvio alla lingua Inglese: attraverso giochi, canzoni ed altre strategie ludiche, i bambini
familiarizzeranno con la lingua straniera.

Durante l’anno vengono attivati anche alcuni progetti:

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