Nuovi anticoagulanti orali (NAO) - PERSPECTIVE dalle nuove evidenze alle raccomandazioni d'uso nella pratica clinica - Recjournal
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RE ISSN 2611-6847 RECORDING EVIDENCE AND CLINICAL EXPERIENCE Nuovi anticoagulanti orali (NAO) dalle nuove evidenze alle raccomandazioni d’uso nella pratica clinica PERSPECTIVE PERIODICO DI INFORMAZIONE SCIENTIFICA NUMERO 2-3 ANNO 2018 2018
RE RECORDING EVIDENCE AND CLINICAL EXPERIENCE Numero 2-3 Anno 2018 SOMMARIO Periodico semestrale di informazione scientifica Editoriale Reg. del Tribunale di Roma n. 27/2018 del 08/02/2018. A cura del Direttore Responsabile 3 ISSN 2611-6847 Perspective Nuovi anticoaugulanti orali (NAO): DIRETTORE RESPONSABILE dalle nuove evidenze alle raccomandazioni d’uso nella Eugenio Francesco Valenzi pratica clinica. REDAZIONE Prof. Giuseppe Ambrosio 4 Carlo Bianchini La scelta del NAO e del suo dosaggio: SEGRETERIA SCIENTIFICA 6 le criticità per il clinico Chiara Degirolamo Priscilla De Rosa Impatto delle interazioni farmacologiche nella scelta e IMPAGINAZIONE GRAFICA mantenimento della terapia anticoagulante 8 Riccardo de Conciliis Il paziente fragile: cosa raccomandano le nuove linee EDITORE guida EHRA 11 Letscom E3 Srl Via Archimede, 10 - Roma 00197 Il conundrum fibrillazione atriale e insufficienza renale 12 CONTATTI DI REDAZIONE Impiego dei NAO in pazienti con FA e cardiopatia Via della Bufalotta, 374 - 00139 Roma 13 ischemica Presso TecnoCenter Talenti Palazzina E - III° piano redazione@recjournal.com Conclusioni 13 tel. +39 06 91 50 27 90 PRESENTAZIONE VERSIONE ON LINE www.recjournal.com Rec Journal è un periodico di informazione scientifica pubblicato sia in Reg. del Tribunale di Roma n. 28/2018 del 08/02/2018. formato di stampa (cartacea e digitale) che in formato telematico, dispo- nibile all’indirizzo www.recjournal.com Si tratta di una pubblicazione, a cadenza semestrale, orientata all’ag- giornamento professionale in riferimento ad argomenti medico-scientifici trasversali a differenti specialità cliniche.In particolare la rivista pubblica revisioni critiche di materiale già divulgato, con una valutazione della letteratura più completa, critica e obiettiva possibile. All’interno di ogni Copyright: © 2018 Letscom E3 Srl numero, divise per aree specifiche dedicate ad una particolare disci- I contenuti offerti e tutti i lavori proposti, sono redatti con la massima plina, potranno trovare spazio rubriche di aggiornamento, linee guida, accuratezza possibile e sottoposti a revisione scientifica. Tutti gli arti- coli e i materiali contenuti all’interno della rivista online possono essere casi clinici, report congressuali, expert opinion e contributi di medicina liberamente utilizzati a scopi personali e non commerciali. È permessa narrativa, tutte focalizzate sulla Clinical Practice. la riproduzione e ripubblicazione a mezzo stampa a condizione che sia sempre chiaramente visibile il nome dell’autore e la fonte; in caso di ri- REC Journal si propone come veicolo di informazione e formazione: produzioni parziali occorre specificare che il testo integrale è disponibile sul sito www.recjournal.com. La ripubblicazione integrale degli articoli in • versatile, in quanto diretto trasversalmente a diversi target; internet non è ammessa, a meno di permesso specificamente rilasciato • efficace, perché basato sull’Evidence Based Medicine (EBM); dalla redazione della rivista. È viceversa concessa la pubblicazione delle • immediato, perché facilmente fruibile per la tipologia di pubblicazioni. prime righe di ciascun articolo rinviando esplicitamente per il testo com- pleto, mediante predisposizione di link, alla pagina specifica del sito. Ad avvenuta ripubblicazione o riproduzione occorre comunque dare comu- Perché REC... nicazione all’indirizzo redazione@recjournal.com. Reinterpretando il concetto di “Recording”, nel significato letterale di re- Finito di stampare a novembre 2018 da: gistrazione, proponiamo uno strumento editoriale che sia in grado di os- Area Srl, servare a 360 gradi il complesso panorama salute e acquisisca in maniera Via Baccio da Montelupo n. 89/C immediata le evidenze e le esperienze per riportarle nella pratica clinica. 50142 Firenze
Editoriale Cari Lettori, sono lieto di introdurre questo numero del REC Journal che, in continuità con la precedente uscita, esamina un importante aspetto del tratta- mento della fibrillazione atriale (FA), una tra le più comuni malattie cardiovascolari. L’interesse a raccogliere le principali evidenze di pratica clinica e i più recenti aggiornamenti in questo ambito, nasce dal fatto che le malattie cardiovascolari costituiscono ancora oggi, in Italia, uno dei più importanti problemi di salute pubblica: esse sono tra le principali cause di mor- bosità, invalidità e mortalità e anche tra le maggiori cause di incremento dei costi economici e sociali. Tra tutte poi, la FA si pone come la patologia cardiovascolare più frequentemente diagnosticata tra la popolazione e, come tale, la più gestita e trattata nella pratica clinica; ciò rende evidente come questo tema sia delicato dal punto di vista degli attori coinvolti (medico e paziente) e come sullo stesso sia cruciale mantenere alto il focus e rafforzare il contributo informativo/scientifico. Seguendo questa traccia e allineati alla mission del REC Journal “favorire il trasferimento dei risultati della ricerca scientifica nella pratica clinica”, che abbiamo raccolto le raccomandazioni “evidence-based” recentemente pubblicate sull’European Heart Journal e presentate ad aprile di quest’anno al Congresso European Heart Rhythm Association (EHRA). A distanza di 3 anni dall’ultimo update, le Linee Guida EHRA 2018 sono state nuovamente aggiornate alla luce dei nuovi dati pubblicati, in mate- ria di: uso dei Nuovi Anticoagulanti Orali (NAO) in pazienti con fibrillazione atriale, gestione clinica delle popolazioni speciali e dei pazienti fragili, corretto dosaggio, impiego di antidoti, interazioni con antitumorali e con antiepilettici. Esprimendosi su più fronti, le Linee Guida EHRA hanno fornito una panoramica esaustiva, completa ma anche molto ampia sulla FA e, come tale, fortemente subordinata a valutazioni, considerazioni e soprattutto potenziali e libere interpretazioni da parte del clinico. È per tali ragioni che abbiamo ritenuto fondamentale chiedere il prezioso contributo del Professor Giuseppe Ambrosio, Primario di Cardiologia dell’Ospedale S. Maria della Misericordia e Professore Ordinario di Cardiologia all’Università di Perugia, che, grazie alla sua consolidata cono- scenza ed esperienza nel settore, ci ha fornito un’attenta analisi e una valutazione critica sui principali temi trattati, concorrendo in tal modo a veicolare l’informazione e la formazione nel modo più corretto. Per quanto sopra, REC Journal dedica questo numero alla FA e alle recenti raccomandazioni delle Linee Guida EHRA e lo fa nella forma citata, perché pensiamo sia di grande importanza fornire un quadro chiaro e completo di dati che possano essere utili ai clinici nell’essere aggiornati sulle opzioni di trattamento a loro disposizione e sulla gestione in pratica clinica, a beneficio sempre della qualità di cura e di salute dei pazienti. Buona lettura. Il Direttore Responsabile 3
PERSPECTIVE L’opinione del Prof Giuseppe Ambrosio Primario di Cardiologia dell’Ospedale S. Maria della Misericordia e Professore Ordinario di Cardiologia all’Università di Perugia. Nuovi anticoaugulanti orali (NAO): dalle nuove evidenze alle raccomandazioni d’uso nella pratica clinica Introduzione te, perché il dosaggio degli anticoagulanti antagonisti della vitamina K è estremamente individuale e variabile nello stesso paziente in La fibrillazione atriale (FA) è l’aritmia di più comune riscontro nella funzione della dieta, e di altre condizioni. Inoltre, le numerose in- pratica clinica, con una prevalenza di circa il 2% nella popolazione terazioni farmacologiche potenzialmente rilevanti dal punto di vista generale(1,2). La FA è associata a un aumento del rischio di morbili- clinico, come pure le restrizioni dietetiche imposte dalla terapia con tà e mortalità, principalmente a causa di un incremento del rischio antagonisti della vitamina K, e la necessità di frequenti controlli di la- tromboembolico, in particolare di ictus. La FA si associa infatti a un boratorio contribuiscono ad aumentare la complessità della gestione aumento di 5 volte del rischio di ictus, e tale rischio aumenta con l’au- terapeutica(11,12). mentare dell’età, fino a raggiungere un rischio di circa il 20% nelle Tale complessità è perfino maggiore nei pazienti anziani con comor- persone di età compresa tra gli 80 e gli 89 anni(3). L’ictus associato bilità multiple, come suggeriscono i risultati di uno studio del 2015 in a FA è gravato da maggiori mortalità, disabilità, tempi di degenza e cui un elevato numero di comorbilità (stimato con il Charlson Comor- peggiori outcome funzionali rispetto a ictus da altre cause(4). In virtù bidity Index) era indipendentemente associato a uno scarso controllo del fatto che la prevalenza delle FA è in aumento, e che questa quasi dell’INR(13). raddoppia a ogni decade d’età, arrivando a circa il 9% nella deca- de 80-89 anni(5,6) la FA può essere considerata un problema molto Si stima che, in media, il 30% dei pazienti interrompa la terapia con rilevante sia dal punto di vista sociosanitario, sia dal punto di vista antagonisti della vitamina K durante il primo anno di terapia, e fino al economico. Nei pazienti con FA, l’impiego di anticoagulanti orali può 50% entro i primi tre anni di trattamento(14,15). I dati italiani del Regi- ridurre il rischio di ictus di circa il 60%, e la mortalità per qualsiasi stro Europeo PREFER in AF (PREvention oF thromboembolic events causa del 25% circa(7). – European Registry in Atrial Fibrillation), uno studio multinazionale, multicentrico europeo, osservazionale, prospettico, non d’intervento, L’incidenza annua dell’ictus ischemico nel singolo paziente è stima- per una valutazione delle attuali strategie di prevenzione degli eventi bile in base al punteggio di rischio tromboembolico CHADS2 (acro- tromboembolici nella FA, indicano che, rispetto ad altri paesi europei, nimo di scompenso cardiaco, ipertensione, età ≥75 anni, diabete, in Italia vi erano un minore utilizzo di farmaci anticoagulanti, e un pregresso ictus/attacco ischemico transitorio [TIA]) o CHA2DS2-VASc maggiore ricorso alla misurazione dell’INR, senza peraltro un miglio- (scompenso, ipertensione, età ≥65 anni, diabete, pregresso ictus o re controllo della coagulazione(16). Inoltre i pazienti italiani risultava- TIA, arteriopatia e sesso femminile). Le recenti linee guida europee no essere più insoddisfatti rispetto al trattamento e presentavano e nordamericane raccomandano l’anticoagulazione in tutti i soggetti maggiori difficoltà di gestione della terapia anticoagulante rispetto con FA e CHA2DS2-VASc ≥2 mentre, all’altro estremo, raccomandano ai pazienti di altri paesi europei. I dati raccolti a un anno dal basale nessuna terapia antitrombotica per i soggetti con FA e CHA2DS2-VA- e pubblicati nel 2016 hanno confermato che in Italia vi è una inap- Sc=0; punteggi CHA2DS2-VASc=1, invece, secondo le linee guida eu- propriatezza nella prescrizione dei farmaci antitrombotici ai pazienti ropee meritano anticoagulazione, ma non necessariamente secondo con FA, sia in termini di sottotrattamento di pazienti a elevato rischio quelle americane(1,8). tromboembolico che di sovratrattamento di pazienti a rischio molto basso(17). L’analisi dei dati a un anno ha inoltre confermato la pre- Per decenni, gli anticoagulanti antagonisti della vitamina K (warfarin, senza di un elevato grado di insoddisfazione rispetto al trattamento acenocumarolo) sono stati gli unici farmaci disponibili per ridurre il anticoagulante, che può generare scarsa aderenza alla terapia e/o rischio di ictus nei pazienti con FA. Tuttavia, l’uso di anticoagulanti an- incidere sulla qualità di vita dei pazienti con FA. tagonisti della vitamina K richiede uno stretto monitoraggio di labora- torio e da parte del medico. In particolare, è necessario il monitorag- L’introduzione dei nuovi anticoagulanti orali (NAO) non antagonisti gio dell’international normalized ratio (INR)(8). Il tempo in cui i valori della vitamina K (apixaban, dabigatran, edoxaban, rivaroxaban), di INR rientrano nel range terapeutico (time in therapeutic range, anche definiti anticoagulanti orali diretti, ha rappresentato un signi- TTR) è inversamente correlato con il rischio di ictus e sanguinamento ficativo avanzamento nella terapia anticoagulante. I NAO sono indi- (maggiore il TTR, minore il rischio di ictus e sanguinamento)(9). Nei cati per la prevenzione dell’ictus e dell’embolia sistemica nei pazienti pazienti in terapia con warfarin, il TTR raccomandato è 70%(10). adulti affetti da fibrillazione atriale non valvolare (FANV), con minime L’equilibrio tra riduzione del rischio di ictus e quello di sanguinamento differenze di indicazione terapeutica (Tabella 1). I NAO sono altresì può essere difficile da mantenere, sia per il medico sia per il pazien- indicati per il trattamento della trombosi venosa profonda (TVP) e Numero 2-3 Anno 2018 4
I NAO NELLA PRATICA CLINICA della tromboembolia polmonare (TEP) in pazienti adulti, e nella pre- recente introduzione di questi farmaci sul mercato, in parte ad aspet- venzione della recidiva di tali eventi. I NAO trovano inoltre indicazione ti non ben definiti circa l’impiego dei NAO in particolari situazioni clini- nella prevenzione primaria di eventi tromboembolici in pazienti adulti che. Ad esempio, la poca chiarezza sulla definizione di FANV, utilizzata sottoposti a chirurgia elettiva totale dell’anca o del ginocchio. con accezione diversa nelle varie linee guida e negli studi registrativi, o la gestione della terapia nei pazienti con insufficienza renale croni- Studi randomizzati controllati hanno dimostrato che i NAO possiedo- ca (IRC), avendo i quattro NAO diversa indicazione su controindica- no un profilo di sicurezza e di efficacia almeno pari a quello degli an- zioni e adeguamento della dose rispetto al grado di riduzione della tagonisti della vitamina K nella prevenzione dell’ictus secondario a FA funzione renale. Altri aspetti riguardano l’incertezza sull’impiego nel e nella gestione del tromboembolismo venoso. Analisi recenti hanno paziente anziano fragile, una categoria di solito scarsamente rappre- evidenziato come i NAO offrano un netto beneficio rispetto al warfarin sentata negli studi clinici, le interazioni farmacologiche, la strategia nella riduzione del rischio di ictus o tromboembolismo sistemico, e da adottare nei pazienti in doppia terapia antiaggregante, la dispo- di emorragia cerebrale, con vantaggi anche in termini di rapporto nibilità di antidoti e le situazioni in cui è necessario il dosaggio della costo-efficacia(22,23). concentrazione del farmaco. I NAO non richiedono monitoraggio dei parametri emocoagulativi, sono caratterizzati da una farmacocinetica più prevedibile, che con- Le nuove linee guida della European Heart Rhythm Association sente l’impiego di un dosaggio costante, e presentano meno inte- (EHRA)(24), pubblicate nell’aprile del 2018, rappresentano una guida razioni farmacologiche. Inoltre, i NAO hanno una rapida insorgenza pratica aggiornata ed esaustiva sul corretto utilizzo dei NAO e su d’azione. Questo consente di avviare la terapia evitando la dose di come orientarsi nella scelta del NAO più adatto per il singolo paziente. carico e l’embricazione con eparina a basso peso molecolare neces- Il documento copre 20 punti, considerati chiave nelle decisioni che sari all’inizio della terapia con antagonisti della vitamina K. il clinico deve affrontare al momento della prescrizione della tera- pia con NAO. L’aggiornamento più sostanziale riguarda le interazioni I dati italiani dello studio PREFER in AF mostrano che i farmaci più farmacologiche con i NAO, in cui sono state create tabelle ad-hoc utilizzati per la prevenzione del rischio tromboembolico nel periodo per evidenziare le possibili interazioni con farmaci oncologici, immu- dell’analisi del registro erano ancora gli antagonisti della vitamina nosoppressori e antiepilettici. È stato inoltre ampliato il capitolo sui K(17). Si è registrato tuttavia un aumento significativo della percentua- pazienti con FA e cardiopatia ischemica, inserendo i risultati di recenti le di pazienti trattati con NAO nel corso dello studio, benché questa studi che hanno dimostrato una significativa riduzione dei sanguina- sia ancora bassa rispetto alla media europea. menti maggiori e non maggiori ma clinicamente rilevanti con l’impiego Le ragioni dell’impiego relativamente ridotto dei NAO nella pratica di un NAO in associazione a un antiaggregante rispetto alla triplice clinica risiedono in diversi ambiti, in parte correlati alla relativamente terapia classica (warfarin + due antiaggreganti). Tabella 1. Indicazione terapeutica dei NAO nell’ambito della FA(18-21) Farmaco Indicazione terapeutica Prevenzione dell’ictus e dell’embolia sistemica nei pazienti adulti affetti da FANV, con uno Apixaban o più fattori di rischio, quali un precedente ictus o TIA, età ≥ 75 anni, ipertensione, diabete mellito, insufficienza cardiaca sintomatica (Classe NYHA ≥ II). Prevenzione di ictus e embolia sistemica in pazienti adulti con FANV, con uno o più fattori di Dabigatran rischio, quali precedente ictus o TIA; età ≥ 75 anni; insufficienza cardiaca (Classe NYHA ≥ II); diabete mellito; ipertensione. Prevenzione dell’ictus e dell’embolia sistemica nei pazienti adulti affetti da FANV, con uno Edoxaban o più fattori di rischio, quali insufficienza cardiaca congestizia, ipertensione, età ≥ 75 anni, diabete mellito, precedente ictus o TIA. Prevenzione dell’ictus e dell’embolia sistemica nei pazienti adulti affetti da FANV con uno Rivaroxaban o più fattori di rischio, come insufficienza cardiaca congestizia, ipertensione, età ≥ 75 anni, diabete mellito, pregresso ictus o TIA. FANV, fibrillazione atriale non valvolare; TIA, attacco ischemico transitorio; NYHA, New York Heart Association. 5
PERSPECTIVE La scelta del NAO e del suo dosaggio: le criticità per il clinico Le possibili criticità per il clinico nella scelta del NAO sono legate alla molteplicità di dosaggi e posologie, alle diverse indicazioni terapeu- Tabella 3. Criteri di eleggibilità per la prescrizione dei NAO (AIFA) tiche, a controindicazioni e cautele da adottare in specifiche situazio- ni cliniche per ciascuno dei quattro farmaci disponibili. A differenza Prevenzione di ictus e embolia sistemica in pazienti adulti con fibrillazione atriale non-valvolare (FANV), degli antagonisti della vitamina K, come detto, i NAO non richiedono con uno o più fattori di rischio, quali precedente ictus stretto monitoraggio terapeutico. Se da un lato questo aspetto può o attacco ischemico transitorio (TIA); età ≥ 75 anni; in- migliorare la qualità della vita del paziente, dall’altro la riduzione della sufficienza cardiaca (Classe NYHA ≥ II); diabete mellito; ipertensione. frequenza dei contatti con il medico potrebbe ridurre l’aderenza alla Ai fini dell’eleggibilità deve essere soddisfatta una terapia(25). La corretta gestione del follow-up rappresenta quindi un Dabigatran delle seguenti condizioni: 110 e 150mg aspetto fondamentale della terapia con NAO. - CHA2DS2-VASc ≥1 o HAS-BLED>3 - Trattamento anticoagulante (farmaci antagonisti della vitamina K) non attuabile per difficoltà oggettive Eleggibilità al trattamento con NAO ad eseguire i controlli di INR - Se già in terapia con anticoagulanti antagonisti della I NAO sono indicati per la prevenzione dell’ictus e dell’embolia siste- vitamina K, TTR ≤70% nei 6 mesi precedenti mica nei pazienti adulti con FANV. Le linee guida EHRA chiariscono che il termine FANV si riferisce, in senso stretto, alla FA in assenza di una Prevenzione di ictus e embolia sistemica in pazienti valvola protesica meccanica o di stenosi mitralica moderata o grave adulti con fibrillazione atriale non-valvolare (FANV), con uno o più fattori di rischio, quali precedente ictus (generalmente a eziologia reumatica). Queste due caratteristiche o attacco ischemico transitorio (TIA); età ≥ 75 anni; in- erano criteri di esclusione in tutti gli studi di Fase 3 di confronto tra sufficienza cardiaca (Classe NYHA ≥ II); diabete mellito; i NAO e il warfarin nella FA, e rappresentano le uniche due categorie ipertensione. Ai fini dell’eleggibilità deve essere soddisfatta una di malattia valvolare in cui la terapia con NAO è certamente controin- Apixaban delle seguenti condizioni: 2,5 o 5mg dicata (Tabella 2). Le line guida EHRA e le line guida della European - CHA2DS2-VASc ≥1 o HAS-BLED>3 Society of Cardiology indicano che, in base ai risultati di ampi studi - Trattamento anticoagulante (farmaci antagonisti clinici, i NAO dovrebbero essere considerati come prima scelta per la della vitamina K) non attuabile per difficoltà oggettive terapia anticoagulante nella maggior parte dei pazienti(1,24). ad eseguire i controlli di INR - Se già in terapia con anticoagulanti antagonisti della vitamina K, TTR ≤70% nei 6 mesi precedenti Tabella 2. Indicazioni e controindicazioni selezionate per la te- rapia con anticoagulanti orali non antagonisti della vitamina K nei Prevenzione dell’ictus e dell’embolia sistemica nei pa- zienti adulti affetti da fibrillazione atriale non-valvola- pazienti con fibrillazione atriale(18-21) re (FANV), con uno o più fattori di rischio, quali insuffi- cienza cardiaca congestizia, ipertensione, età ≥ 75 anni, Condizione Eleggibilità alla terapia con NAO diabete mellito, precedente ictus o attacco ischemico transitorio (TIA). Valvola protesica meccanica Controindicato Edoxaban Ai fini dell’eleggibilità deve essere soddisfatta una Stenosi mitralica da moderata a 15, 30 e delle seguenti condizioni: grave (generalmente a eziologia Controindicato 60mg - CHA2DS2-VASc ≥1 o HAS-BLED>3 reumatica) - Trattamento anticoagulante (farmaci antagonisti Altra patologia delle valvole della vitamina K) non attuabile per difficoltà oggettive native, da lieve a moderata ad eseguire i controlli di INR (es. stenosi o insufficienza aortica Inclusa negli studi sui NAO lieve-moderata, insufficienza - Se già in terapia con anticoagulanti antagonisti della mitralica su base degenerativa, ecc.) vitamina K, TTR ≤70% nei 6 mesi precedenti Dati limitati (esclusa nel RE-LY); trattata Stenosi aortica grave la maggior parte dei pazienti Prevenzione dell’ictus e dell’embolia sistemica nei pa- zienti adulti affetti da fibrillazione atriale non valvolare Non consigliato se stenosi mitralica reumatica con uno o più fattori di rischio, come insufficienza car- Protesi valvolare biologica diaca congestizia, ipertensione, età ≥ 75 anni, diabete (dopo >3 mesi dall’intervento) Accettabile se sostituzione mitralica per mellito, pregresso ictus o attacco ischemico transitorio. insufficienza su base degenerativa o se sostituzione aortica Ai fini dell’eleggibilità deve essere soddisfatta una delle seguenti condizioni: Plastica mitralica Alcuni pazienti inclusi in alcuni studi Rivaroxaban (dopo >3 mesi dall’intervento) sui NAO 15 e 20mg - CHA2DS2-VASc ≥1 o HAS-BLED>3 - Trattamento anticoagulante (farmaci antagonisti Non ancora disponibili dati prospettici. della vitamina K) non attuabile per difficoltà oggettive PTAV e TAVI Possono richiedere l’associazione con terapia antiaggregante singola o doppia ad eseguire i controlli di INR - Se già in terapia con anticoagulanti antagonisti della Pochi dati, ma i pazienti potrebbero vitamina K, TTR ≤60% nei 6 mesi precedenti Cardiomiopatia ipertrofica essere eleggibili alla terapia con NAO - Il paziente deve andare incontro a cardioversione Modificata da Tabella 1 in Steffel et al(24). Tratteggiato – dati limitati RE-LY, Randomized Evaluation of Long-Term Anticoagulation Therapy; PTAV, valvuloplastica Piani terapeutici e indicazioni per la prescrivibilità scaricabili da aortica transluminale percutanea; TAVI, impianto di valvola aortica per via transcatetere. http://www.aifa.gov.it/content/lista-aggiornata-dei-registri-e-dei-piani-terapeutici-web-based Numero 2-3 Anno 2018 6
I NAO NELLA PRATICA CLINICA Tabella 4. NAO e dosi approvate/studiate per l’indicazione pre- Tabella 5. Cadenza dei controlli ematochimici in base alle situazioni cliniche venzione dell’ictus nella fibrillazione atriale(24) Intervallo Commenti Dose standard Commenti/riduzione della dose 2x2.5 mg se almeno 2 dei Tutti i pazienti a eccezione seguenti: Annualmente di quelli sotto specificati peso ≤60 kg, età≥80 anni, Apixaban 2 x 5 mg creatinina sierica≥133 mmol/L (1.5 mg/dL) [o se ClCr 15–29 mL/min] ≥75 anni (specie se in Ogni 6 mesi terapia con dabigatran) Esami o pazienti fragili 2x150 mg / Nessun criterio di riduzione ematochimici Dabigatran 2x110 mg della dose pre-specificatoa (emoglobina, funzione renale ed epatica) Se ClCr ≤60 ml/min: 1x30 mg se: Ogni x mesi cadenza dei controlli peso ≤60 kg, ClCr ≤50 mL/ ClCr/10* Edoxaban 1x60 mg min, terapia concomitante con potente inibitore P-Gp Se condizioni intercorrenti che Se necessario Rivaroxaban 1x20 mg 1x15 mg se ClCr ≤50 mL/min influenzano la funzione renale o epatica Modificata da Tabella 13 in Steffel et al(24). Modificata da Tabella 2 in Steffel et al(24). a 2x110 mg se età ≥80 anni, terapia concomitante con verapamil, aumentato rischio di *es. se ClCr 50 ml/min, controlli ogni (40/10)= 4 mesi sanguinamento gastrointestinale. ClCr, clearance della creatinina. AIFA: criteri di eleggibilità al trattamento antiaggregante), può essere preso in considerazione l’avvio della con NAO e Piano Terapeutico terapia con inibitori di pompa protonica. L’EHRA ha aggiornato il tesserino NAO per i pazienti, da compila- L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha inserito i NAO nei Registri re con il nominativo del curante e i numeri da chiamare in caso di dei farmaci sottoposti a monitoraggio; i NAO sono pertanto soggetti emergenza, e contenente le istruzioni per il paziente sulle modalità a prescrizione medica limitativa (RRL), vendibili al pubblico su pre- di assunzione della terapia e quelle per il medico, con indicazioni scrizione di centri ospedalieri o di specialisti (nota AIFA A8). Per la sulle caratteristiche farmacologiche dei NAO e sulle modalità per il prescrizione con indicazione “prevenzione dell’ictus e dell’embolia follow-up (www.NOACforAF.eu). In particolare, quest’ultimo prevede sistemica nei pazienti adulti affetti da FANV, con uno o più fattori di la verifica dell’aderenza alla terapia, l’interrogazione del paziente cir- rischio”, gli specialisti sono individuati dalle Regioni. La compilazione ca eventi tromboembolici, sanguinamenti o altri eventi avversi dalla del Piano Terapeutico per la prescrizione dei NAO è esclusivamente visita precedente, i fattori di rischio modificabili per sanguinamento realizzabile tramite la piattaforma web AIFA da parte degli specialisti (ipertensione non controllata, abuso di alcol), la revisione della te- abilitati all’utilizzo del sistema (https://servizionline.aifa.gov.it/). L’AI- rapia con altri farmaci (inclusi quelli da banco), la valutazione della FA ha indicato specifici criteri di eleggibilità per ciascun NAO (Tabella 3). necessità o meno di controlli ematochimici (Tabella 5) e l’eventuale ottimizzazione della terapia (il NAO in uso è il migliore per il paziente? Il dosaggio è corretto?). Inizio della terapia e gestione del follow-up Le linee guida EHRA consigliano una rivalutazione del paziente a un mese dall’inizio della terapia, e controlli successivi a intervalli di 1-6 Una volta posta l’indicazione alla terapia con NAO, è necessario sce- mesi. La cadenza varierà in base a età, funzione renale, comorbilità, gliere l’agente più appropriato nel singolo paziente. La scelta del NAO ecc. Alla gestione della terapia anticoagulante dovrebbero parte- dovrebbe essere fatta tenendo in considerazione le caratteristiche cipare tutti i professionisti sanitari coinvolti nella cura del paziente cliniche specifiche (età, peso, funzione renale [Sezione 4]) e le pre- (cardiologo, medico di medicina generale, farmacista, ecc.). ferenze del paziente. Tuttavia, i risultati relativi a molti degli outcome La monosomministrazione giornaliera si associa generalmente a una degli studi registrativi sono paragonabili, le popolazioni in studio dif- migliore aderenza alla terapia, anche nel caso della terapia con NAO. ferivano tra loro, e non sono disponibili studi di confronto diretto tra Tuttavia, non vi sono dati certi rispetto al confronto di un regime i diversi NAO. Questo rende complessa la scelta di un NAO rispetto in monosomministrazione giornaliera e uno con somministrazione a un altro. Ulteriore complessità è data dalla molteplicità di dosaggi, due volte al giorno in termini di sicurezza ed efficacia. Ove il clinico variabili secondo la funzione renale (Tabella 4). sospetti una scarsa aderenza alla terapia, si può considerare il pas- Nei pazienti a rischio di sanguinamento gastrointestinale (es. pre- saggio alla terapia con antagonisti della vitamina K per consentire il gressi sanguinamento gastrointestinale o ulcera, doppia terapia monitoraggio dei parametri emocoagulativi. 7
PERSPECTIVE Impatto delle interazioni farmacologiche nella scelta e mantenimento della terapia anticoagulante I NAO presentano meno interazioni farmacologiche rispetto agli anta- farmaci impiegati nel trattamento della FA sono inibitori della gp-P gonisti della vitamina K. Tuttavia, le linee guida EHRA raccomandano (es. verapamil, dronedarone, amiodarone). In generale, l’uso dei di tenere in considerazione le terapie concomitanti e le comorbilità NAO in combinazione con potenti inibitori sia del CYP3A4 che della al momento della prescrizione di un NAO, e forniscono le indicazioni gp-P non è raccomandato. La combinazione con potenti induttori di per gestire le diverse situazioni, sottolineando comunque che ogni CYP3A4 e/o gp-P dovrebbe essere evitata, o impiegata con grande paziente va valutato nella sua individualità. cautela. Il ruolo del citocromo CYP3A4 e della Aggiornamento della tabella illustrativa glicoproteina P delle interazioni farmacologiche L’eliminazione dipendente dal citocromo P450 tipo CYP3A4 è coin- La sezione delle linee guida EHRA sulle interazioni farmacologiche è volta in misura rilevante nel metabolismo epatico di rivaroxaban e stata espansa per includere non solo i farmaci comunemente usati apixaban. Potenti inibitori (antimicotici azolici per via sistemica e ini- nei pazienti con fibrillazione atriale, ma creando anche delle tabelle bitori delle proteasi del virus HIV) o induttori (rifampicina, fenitoina, ad-hoc per evidenziare le possibili interazioni con i farmaci oncologi- carbamazepina, fenobarbital ed Erba di S. Giovanni) del CYP3A4 pos- ci, immunosoppressori e antiepilettici. L’analisi delle interazioni rivela sono alterare le concentrazioni plasmatiche di questi NAO, e dovreb- differnze tra i singoli NAO (Tabella 6): dabigatran e rivaroxaban non bero essere valutate attentamente. Tutti i NAO sono substrato della devono essere usati in associazione a dronedarone; solo edoxaban glicoproteina P (gp-P), un trasportatore che agisce come pompa di può essere somministrato (seppur con cautela) con la rifampicina; efflusso, prevenendo l’assorbimento intestinale di alcuni farmaci e solo edoxaban può essere utilizzato con ketoconazolo, itraconazolo aumentandone la secrezione renale. Per tale ragione, l’inibizione di e voriconazolo, con opportuna riduzione del dosaggio; nessun NAO questo meccanismo induce un aumento dei livelli plasmatici dei NAO. può essere usato assieme ai farmaci antiretrovirali inibitori delle pro- La gp-P contribuisce anche all’escrezione renale dei NAO(26). Molti dei teasi. Tabella 6. Effetto delle interazioni tra farmaci e fattori clinici sui livelli plasmatici dei NAO (area sotto la curva) Via Dabigatran Apixaban Edoxaban Rivaroxaban etexilato Substrato gp-P sì sì sì sì Substrato no sì (≈25%) no (
I NAO NELLA PRATICA CLINICA Segue da Tabella 6. Via Dabigatran Apixaban Edoxaban Rivaroxaban etexilato Altri farmaci cardiovascolari No interazioni Atorvastatina Competizione gp-P e inibizione CYP3A4 Non ancora dati Nessun effetto Nessun effetto rilevanti +25% (somministrare Ticagrelor Competizione gp-P dose di carico No dati No dati No dati 2h dopo dabi- gatran) Antibiotici +34% Claritromicina, Competizione gp-P moderata e potente +60% AUC (eritromicina)/ +15-20% +90% eritromicina inibizione CYP3A4 +30% Cmax +54% (claritromicina) Meno 35% ma con aumento Fino a meno Rifampicina Induttore gp-P/BCRP e CYP3A4/CYP2J2 Meno 66% Meno 54% compensatorio 50% dei metaboliti attivi Farmaci antiretrovirali Inibitori delle Competizione o induzione gp-P e proteasi HIV Non ancora dati Forte aumento Non ancora dati Fino a +153% inibizione CYP3A4 (es. ritonavir) Antimicotici +42% (sommini- Fluconazolo Inibizione CYP3A4 moderata Non ancora dati Non ancora dati Non ancora dati strazione sistemica) +140-150% +87-95% Itraxonazolo, Potente competizione gp-P e BCRP; (USA: 2x75 mf (ridurre la dose ketoconazolo, +100% Fino a +160% inibizione CYP3A4 se ClCr 30-50 del NAO del voriconazolo ml/min) 50%) Posaconazolo Inibizione gp-P lieve-moderata RCP RCP RCP Altri Competizione gp-P; tempo di Naprossene sanguinamento aumentato Non ancora dati +55% Nessun effetto Non ancora dati farmacodinamicamente H2I; IPP; Assorbimento GI Meno 12-30% Nessun effetto Nessun effetto Nessun effetto idrossido-Al-Mg Iperico Induttore gp-P/BCRP e CYP3A4/CYP2J2 9
PERSPECTIVE Segue da Tabella 6. Via Dabigatran Apixaban Edoxaban Rivaroxaban etexilato Altri fattori Età ≥80 anni Possibile aumento livelli plasmatici b c Età ≥75 anni c Peso ≤60 kg b b Funzione renale Vedere Figura 1 Uso concomitante di farmaci antiaggreganti; FANS; terapia steroidea sistemica; altri anticoagulanti Sanguinamento GI in anamnesi Altro rischio aumentato di Chirurgia recente su organi critici (encefalo, occhio) sanguinamento Fragilità/rischio di caduta Storia di o predisposizione al sanguinamento (anemia, trombocitopenia) Modificata da Tabella 3 in Steffel et al.(24) Le caselle tratteggiate indicano l’assenza di dati clinici o di farmacocinetica disponibili, e le raccomandazioni di basano sul Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (RCP) di ciascun NAO (se disponibili) o sull’opinione di esperti. Nessuna interazione tra farmaci rilevante prevedibile Prendere in considerazione l’aggiustamento della dose o un NAO diverso se presenti 2 o più “fattori gialli” Prendere in considerazione l’aggiustamento della dose o un NAO diverso Controindicato/non raccomandato Controindicato a causa della riduzione dei livelli plasmatici del NAO L’RCP dell’edoxaban riporta che la co-somministrazione è possibile in questi casi, nonostante una riduzione dei livelli plasmatici non ritenuta clinicamente rilevante. Poiché non testato in modo prospettico, tuttavia, questo uso concomitante dovrebbe essere adottato con cautela, ed evitato quando possibile. BCRP, breast cancer resistance protein; FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei; H2I, H2-inibitori; IPP, inibitori di pompa protonica; gp-P, glicoproteina P; GI, astrointestinale. a Sulla base di studi in vitro, confrontando l’IC50 per l’inibizione gp-P con i livelli plasmatici massimi al dosaggio terapeutico, e/o analisi di interazione tra endpoint di efficacia e sicurezza negli studi clinici di Fase 3(27,28). Dati diretti di farmacocinetica sull’interazione non disponibili. b Riduzione della dose basata su criteri pubblicati c L’età non aveva effetto significativo dopo aggiustamento per peso e funzione renale d Dati da uno studio di Fase 1. Dati dello studio Re-DUAL PCI indicano sicurezza nel (piccolo) sottogruppo trattato con dabigatran e ticagrelor(29). Interazioni con farmaci chemioterapici Nell’ambito dei farmaci immunosoppressori, solo dabigatran non può e antiepilettici essere usato con ciclosporina o tacrolimus, mentre l’uso concomitan- te di NAO e desametasone è controindicato. Per quanto riguarda i farmaci antitumorali, nessun NAO può essere Tra i farmaci antiepilettici, levetiracetam e acido valproico non posso- usato con vinblastina e doxorubicina, o con imatinib, crizotinib, suni- no essere usati con i NAO, mentre è consentito l’utilizzo di apixaban tinib e vandetanib. Tra gli antagonisti ormonali, l’uso di abiraterone e ed edoxaban (ma non dabigatran e rivaroxaban) con carbamazepina, enzalutamide con i NAO è controindicato. fenobarbital e fenitoina. Numero 2-3 Anno 2018 10
I NAO NELLA PRATICA CLINICA Il paziente fragile: cosa raccomandano le nuove linee guida EHRA Le nuove sezioni dedicate ai pazienti di età superiore ai 75 anni, ai definizione specifica) richiede un’attenzione particolare: in questi pa- soggetti obesi o ai soggetti affetti da demenza rispecchiano l’atten- zienti la funzione renale può essere sovrastimata, e negli studi su zione crescente verso popolazioni speciali considerando l’aumentata apixaban ed edoxaban la dose del farmaco è stata ridotta nei pazienti incidenza di eventi trombotici con l’avanzare dell’età e che il peso è con peso ≤60 kg (ma solamente se età ≥80 anni e/o creatinina un criterio per l’aggiustamento della dose per alcuni NAO. 1.5 mg/dL, Tabelle 3 e 6). I pazienti con grave sottopeso (
PERSPECTIVE Il conundrum fibrillazione atriale e insufficienza renale I pazienti con insufficienza renale cronica (IRC) spesso sviluppano FA(35), e a sua volta la FA si associa ad un aumento del rischio di svi- Figura 1. Uso degli anticoagulanti orali non agonisti della vitamina luppare IRC(36). La presenza di IRC è inoltre associata a un aumento K secondo la funzione renale del rischio di ictus e sanguinamento(37,38). La gestione del paziente con FA e IRC, specie se grave o in trattamento emodialitico sosti- CrCI Dabigatran Rivaroxaban Edoxaban Apixaban tutivo (profilo tipicamente escluso dai trial), rimane estremamente complicata e richiede una valutazione attenta del rischio di ictus e di 60mg sanguinamento. Poiché tutti i NAO presentano, almeno in parte, elimi- 95 ml/min nazione renale (dabigatran 80%, edoxaban 50%, rivaroxaban 35%, 2x150mg 20mg apixaban 27%), è imperativo valutare la funzione renale del paziente 60mg* prima di avviare la terapia e durante il trattamento. 2x5mg / 2x2.5mg Per il calcolo della funzione renale le linee guida EHRA raccomanda- 50 ml/min no l’utilizzo della formula di Cockroft-Gault(39), che stima la clearance della creatinina (ClCr) considerando sesso, età, peso corporeo e cre- 40 ml/min 2x150mg or 15mg 30mg 2x110mg* atinina sierica perché è la formula utilizzata negli studi registrativi. La funzione renale dovrebbe essere rivalutata almeno annualmente 30 ml/min in corso di trattamento, e più spesso se la funzione renale è ridotta 15mg 30mg 2x2.5mg (ClCr ≤60 ml/min) (Tabella 4). Si raccomanda inoltre di valutare la 15 ml/min funzione renale quando questa è stabile, e non durante un episodio Dialysis di insufficienza renale acuta (IRA). IRC lieve-moderata (ClCr ≥30 ml/min) Modificata da Figura 4 in Steffel et al.(24) Uso degli anticoagulanti orali non agonisti della vitamina K secondo la funzione renale. Tutti i NAO si sono dimostrati superiori al warfarin in termini di effica- *2 x 110 mg in pazienti ad aumentato rischio di sanguinamento (da RCP). #Possono essere applicabili altri criteri per la riduzione della dose (peso ≤60kg, terapia cia e sicurezza nei pazienti con IRC da lieve a moderata(40-45). Vi sono concomitante con potenti inibitori della P-Gp). $2x2.5 mg solo se soddisfatti due dei tre inoltre dati che suggeriscono che il vantaggio dell’apixaban rispetto criteri seguenti: età ≥80 anni, peso ≤60kg, creatinina ≥1.5 mg/dL (133 µmol/L). Le frecce al warfarin in termini di sanguinamento aumenti significativamente rosse indicano di usare con cautela (dabigatran nell’insufficienza renale moderata, inibitori con il ridursi della ClCr, mantenendo costante il beneficio sul rischio del FXa nell’insufficienza renale grave, edoxaban nella funzione renale “sopranominale”) di ictus(45,46). Di converso, è stata segnalata una possibile riduzione dell’efficacia di edoxaban rispetto a warfarin nei pazienti con ClCr nor- male-aumentata (>95 ml/min). IRC terminale (ClCr
I NAO NELLA PRATICA CLINICA Impiego dei NAO in pazienti con FA e cardiopatia ischemica Non è infrequente che un paziente con FA sia affetto anche da car- piastrinico vs triplice terapia classica (warfarin + aspirina + clopi- diopatia ischemica (CI). La coesistenza delle due condizioni aumen- dogrel o ticagrelor). Le linee guida EHRA raccomandano di evitare ta significativamente morbilità e mortalità(47,48). Nei pazienti con CI l’associazione di un antiaggregante piastrinico con un anticoagulante sottoposti a rivascolarizzazione e stenting, la doppia terapia an- nei pazienti con FA in assenza di chiara indicazione alla terapia an- tiaggregante è necessaria per prevenire l’occlusione dello stent, ma tiaggregante. Nei casi in cui tale associazione si renda necessaria, non è sufficiente per la prevenzione dell’ictus. Viceversa, i NAO sono le linee guida riconoscono che il rischio di sanguinamento sembra indispensabili nella prevenzione dell’ictus, ma non conferiscono pro- essere inferiore con la combinazione NAO + antiaggregante rispetto tezione nei confronti di eventi coronarici. Per tale motivo, le linee a quella antagonista della vitamina K + antiaggregante. Sulla base guida dell’ESC raccomandano la combinazione di almeno un farmaco degli studi PIONEER AF-PCI e REDUAL PCI, la tripla terapia dovrebbe antiaggregante piastrinico e un NAO fino a 12 mesi dopo una sindro- essere mantenuta per il minor tempo possibile. me coronarica acuta e/o posizionamento di stent(1,49,50). La sezione delle linee guida EHRA sull’impiego dei NAO nei pazienti con FA e CI Non è definitivamente chiarito se l’associazione NAO + antiaggre- è stata notevolmente ampliata per includere i dati dei nuovi studi su gante sia protettiva nei confronti dell’infarto del miocardio e/o della questo aspetto. trombosi intrastent, né è noto se l’aspirina possa essere impiegata in alternativa a un inibitore della P2Y12 (clopidogrel, prasugrel o tica- Gli studi sulla terapia anticoagulante in associazione con terapia an- grelor) in combinazione con un NAO. tiaggregante in varie combinazioni dopo rivascolarizzazione corona- rica hanno avuto come endpoint primario il rischio di sanguinamento, Le linee guida propongono tre diversi scenari: e non hanno una potenza statistica adeguata a fornire dati conclusivi sul rischio di eventi tromboembolici. 1. Rivascolarizzazione in pazienti già in terapia con NAO, in cui si raccomanda di sospendere il NAO prima della procedura e suc- Gli studi PIONEER-AF-PCI (Open-Label, Randomized, Controlled, Mul- cessivamente riprendere la terapia in combinazione con quella ticenter Study Exploring Two Treatment Strategies of Rivaroxaban antiaggregante. and a Dose-Adjusted Oral Vitamin K Antagonist Treatment Strategy in Subjects with Atrial Fibrillation who Undergo Percutaneous Coro- 2. Gestione del paziente con sindrome coronarica acuta recente che nary Intervention)(51) e RE-DUAL-PCI (Randomized Evaluation of Dual sviluppa FA, in cui si raccomanda di avviare la terapia con NAO e di Antithrombotic Therapy with Dabigatran versus Triple Therapy with valutare se proseguire o meno la doppia terapia antiaggregante. Warfarin in Patients with Nonvalvular Atrial Fibrillation Undergoing Percutaneous Coronary Intervention)(29) hanno mostrato una ridu- 3. Paziente con cardiopatia ischemica stabile che sviluppa FA, in zione significativa dei sanguinamenti maggiori e non maggiori ma cui si raccomanda di avviare la terapia anticoagulante secondo il clinicamente rilevanti con l’associazione di NAO e un antiaggregante CHA2DS2-VASc e proseguire con un singolo antiaggregante. Conclusioni Negli anni recenti i NAO si sono rivelati la terapia anticoagulante di L’implementazione di queste indicazioni, basate su evidenze scienti- prima scelta nella prevenzione dell’ictus in pazienti con FA. Le nuove fiche, potrebbe contribuire a ottimizzare la selezione dei pazienti e linee guida EHRA affrontano aspetti pratici della gestione della tera- la gestione della terapia, riducendo anche il rischio di complicanze pia con NAO, fornendo al clinico un utile strumento per guidare le successivamente all’inizio del trattamento. Tuttavia, se da un lato le decisioni sull’inizio della terapia, il monitoraggio, modifiche della tera- linee guida offrono dettagliate indicazioni su questi aspetti, va sem- pia, e comportamenti da adottare in situazioni cliniche particolari. La pre ricordato come il paziente vada valutato nella sua individualità. Le diffusione delle linee guida EHRA (www.NOACforAF.eu) potrebbe con- linee guida EHRAS inoltre evidenziano alcuni aspetti su cui vi è ancora tribuire ad aumentare la familiarità dei clinici con i NAO, e a facilitare carenza di dati, identificando spunti per la ricerca clinica futura. la gestione della terapia, anche per lo stesso paziente. 13
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