Percorsi d'esperienza Sezione FARFALLE

Pagina creata da Jacopo Fortunato
 
CONTINUA A LEGGERE
Percorsi d'esperienza Sezione FARFALLE
Percorsi d’esperienza

 Sezione FARFALLE

    Anno Educativo 2018 - 2019
Percorsi d'esperienza Sezione FARFALLE
Idee e azioni a cura di:
Adjia
Alessandro
Ali
Anita F. D.
Anita L.
Arone
Chloe
Daniele
Delia
Diego
Giovanni
Giulia
Giuseppe
Kevin
Irene
Leonardo
Matilde
Matteo
Mia
Nicolò
Riccardo M.
Riccardo T.
Sofia
Vittoria

Immagini e racconti a cura di:
Claudia, Francesca, Gea, Roberta, Silvia V.
Percorsi d'esperienza Sezione FARFALLE
Alle mani sapienti
                  Agli audaci corpi
                  Alle idee nascenti

         Ai Bambini e alle Bambine
Che hanno dato vita ad ogni istante
                  di questo percorso
Percorsi d'esperienza Sezione FARFALLE
Cari mamme e papà, cari bambini,

                ecco arrivato il tempo dei racconti, il tempo in cui prendono
forma i ricordi del tempo trascorso insieme. Vogliamo provare a riassumere in
questo piccolo libro l’Anno Educativo che volge al termine, con la moltitudine di
emozioni che ci ha regalato.
Abbiamo imparato ogni giorno di più l'importanza di stupirci e di meravigliarci,
come voi, di ogni nuovo incontro e di ogni nuova scoperta, con entusiasmo e
fiducia.
In un perfetto alternarsi tra gli spazi interni e il grande giardino, le vostre azioni
ci hanno guidato nella costruzione di percorsi d'esperienza che hanno
visto crescere competenze, linguaggi e relazioni. È difficile, o forse impossibile,
condensare in queste pagine la quantità di momenti a cui, ognuno di voi in
modo diverso, ha saputo dare significato. Ma proveremo a descrivere l'evolversi
dei vostri interessi e le nostre scelte per sostenerli, nel pieno rispetto delle
soggettive attitudini, con l’obiettivo di costruire intorno a voi un tempo ed uno
spazio in cui sperimentare e sperimentarvi. Un luogo denso di opportunità ed
occasioni in cui essere bambini nella pienezza del suo significato.
Da settembre ad oggi sono nati questi tre percorsi:

❖     Suoni e movimento

❖      Dieci piccole dita

❖      Dagli impasti ai fiori

Tutto è accaduto in un ambiente in cui fossero possibili l’errore e
l’autocorrezione, l’ipotesi e la verifica, l’esperienza del rischio e la scoperta del
limite, sempre mutevole e mai definitivo e la possibilità di affinare le proprie
abilità manuali e di creare connessioni tra teoria e pratica attraverso l’esperienza
del riflettere e del progettare.
Il contributo di tutti voi bambini li ha resi ricchi, interessanti, coinvolgenti e
soprattutto indimenticabili. Il nostro compito è stato quello di osservare e
attribuire significato al vostro agire, predisponendo strumenti che lo
sostenessero in ogni sua espressione.
“L’apprendimento non avviene attraverso la trasmissione o la riproduzione,
l’apprendimento è un processo di costruzione nel quale ciascun individuo
costruisce le ragioni, i “perché” e i significati delle cose.”
                                                               Carla Rinaldi
Percorsi d'esperienza Sezione FARFALLE
Suoni e movimento
 Nasce tra i bambini un grande interesse: cantare, e battere sul tunnel
 in giardino come fosse un tamburo, e passare dei legnetti sulla
 ringhiera ascoltando divertiti il suono prodotto. Al grande piacere di
 produrre suoni si unisce il grande piacere che scaturisce dal
 gioco senso-motorio. Con questo percorso, che stiamo per
 raccontarvi, ci siamo poste l’obiettivo di sostenere l’uno e l’altro
 bisogno dei bambini.

   Correre …..

                                                ….. Suonare

“Il gioco senso-motorio si caratterizza per la presenza di brusche
rotture toniche e di sollecitazioni intense che si esprimono con corse,
salti, rotolamenti, cadute, equilibri e disequilibri. In generale, è
presente un coinvolgimento corporeo intenso sia sul piano emotivo
che fisico: il corpo viene usato per conoscere il mondo e
conquistarlo; al bambino non interessa il risultato della sua azione,
quanto piuttosto l’intenso piacere di essere dentro il
movimento e di sperimentare il proprio corpo nelle sue
potenzialità.
Spesso questo gioco non viene percepito dagli adulti come gioco, ma
come semplice “movimento” fine a se stesso. In realtà, da circa 18 mesi
fino ai 7-8 anni, il gioco senso-motorio ha un’importanza significativa
nello sviluppo del bambino e nella sua esperienza di sé.
Attraverso quest’attività il bambino arriva a sentirsi autonomo,
indipendente e acquisisce la consapevolezza di essere un corpo intero
e integro.”                                                P.F. 0-6
Percorsi d'esperienza Sezione FARFALLE
Decidiamo di assecondare la curiosità sonora dei bambini e di sfruttare le
 belle giornate di inizio autunno per “ascoltare” il giardino

      Silvia: “Che rumori
         ci sono oggi?”
    G.: “Sento gli uccellini”
     R.: “Anche le foglie!”
   G.: “Lanciamo le foglie!”

 Lanciamo le foglie, le guardiamo e le sentiamo cadere, passiamo con i
 nostri piedi sulle foglie e le sentiamo scricchiolare.

                                    E le foglie diventano protagoniste:
                                      il loro scricchiolio prodotto dai
                                            piedi si trasforma in
                                                un’esperienza.

_________________________
 E dall’ascolto si passa al
 movimento:
 ❖ Entrare uscire
 ❖ Scavalcare
 ❖ Saltare
 ❖ in equilibrio su superfici
 instabili
_________________________
Percorsi d'esperienza Sezione FARFALLE
Correre tra le foglie diventa un appuntamento
                            ed un piacere quotidiano In diversi punti
                            del giardino si formano distese sonore che i
                            bambini cercano e sfruttano con grande
                            entusiasmo.
                            All’arrivo dei giardinieri, che avevano il
                            compito di pulire il giardino dalle foglie
                            decidiamo di preservare questo interesse e,
                            con l’occasione, di diversificarlo dandogli la
                            forma di un vero e proprio percorso…

____________________

Iniziano i lavori:

selezione dei materiali …

____________________

                                    _____________

                                       … Trasporti

                                    _____________
Percorsi d'esperienza Sezione FARFALLE
_______________________
 ….Posa e sperimentazione
_______________________
               Per diverso tempo questo
               percorso sensoriale attrae molti
               bambini.
               Diventa ad un certo punto lo
               scenario della storia “A caccia
               dell’orso” :
               ➢Il campo di erba frusciante
               ➢Il fiume freddo e fondo
               ➢Melma densa e limacciosa
               ➢Il bosco buio e fitto
               ➢La tempesta di neve che fischia

               E poi tutti sotto al piumone…
Percorsi d'esperienza Sezione FARFALLE
Nel frattempo
anche nella mud
Kitchen pentole,
piatti, forchette e
mestoli diventano
produttori si
suoni e
rumori che
generano molta
soddisfazione e
suggeriscono
nuove
sperimentazioni.

 I gesti e le azioni dei
  bambini sono tutte
    finalizzate alla
 produzione di suoni
     e rumori….

                           Battere i cucchiai sulle
                                   pentole;
                           Soffiare in un imbuto di
                                   metallo;
                           Passare un bastoncino
                            sulla tavola di legno
Percorsi d'esperienza Sezione FARFALLE
Per rilanciare il percorso decidiamo di utilizzare gli stessi materiali
(legno e metallo) inserendoli in un pannello mobile.

                                       _____________________

                                          Scopriamo che si
                                          possono ottenere
                                          molti suoni sul
                                          pannello con varie
                                          combinazioni dei
                                          materiali e degli
                                          strumenti
                                          proposti, ai quali
                                          la libera e
                                          spontanea
                                          iniziativa dei
                                          bambini aggiunge
                                          ciò che l’ambiente
                                          circostante offre.

                                       _____________________
In un giorno di pioggia decidiamo di proseguire il percorso all’interno
del salone mettendo il pannello del suono nella zona che utilizziamo per
le attività motorie.

                Ed ecco ricrearsi spontaneamente
              l’intreccio tra suono, azione e corpo.

I bambini prendono possesso dello spazio dove sono presenti
scatole di cartone, sedie e triangolo di Pikler; entrano ed escono dai
cartoni, suonano sulle sedie e sulle panchine, cantano usando il
pannello.
Questa ambientazione fatta
di motorio e sonoro viene
proposta più volte e con la
ripetitività delle azioni arriva
anche l’intenzionalità.
Ripetendo esperienze o
azioni si arriva a
padroneggiare un
determinato gesto per
ottenere una certa qualità di
suono.
L’attenzione si sposta dal
gesto al risultato sonoro, per
arrivare all’intenzionalità
musicale.
Contemporaneamente il
piacere senso motorio inizia
a focalizzare movimenti
sempre più diversificati.
                                   ______________________________
                                    L’indagine sulla produzione
                                    di suoni procede anche con
                                    strumenti ludici diversi: una
                                    macchinina che si muove su
                                    superfici diverse produce
                                    suoni diversi. La stessa
                                    ricerca coinvolge bambini
                                    diversi….
                                   ______________________________
“La capacità di
comprendere la musica è
importante perchè
l’ascolto e la produzione
musicale diretta sono
esperienze quotidiane:
sviluppando questa
attitudine il bambino
imparerà ad apprezzare e
ascoltare la musica con
una consapevolezza che
renderà
la sua vita più ricca di
significato”.

          Edwin Gordon

                            ____________
                             Cercare,
                             produrre,
                             ascoltare suoni
                             diventa per
                             molti bambini
                             motivo di
                             costante
                             ricerca ed
                             interesse……
                            ____________
“Dal punto di vista cognitivo: Il
                                     cervello stimolato musicalmente è più
                                     ricco di connessioni sinaptiche, più
                                     malleabile ed è dimostrato come la
                                     musica supporti tutte le attività
                                     cognitive, a partire dall’apprendimento
                                     del linguaggio.
                                      Studi recenti sostengono che il canto
                                     possa aiutare il bambino a imparare le
                                     lingue, in quanto ne facilita la
                                     segmentazione, ossia l’estrapolazione e il
                                     riconoscimento delle parole.
                                     Linguaggio e musica per svilupparsi
                                     coinvolgono le stesse funzioni cognitive e
                                     in parte anche le stesse strutture neurali.
                                     Intonazione, ritmo, durata, tono,
                                     intensità e accenti sono elementi comuni
                                     a linguaggio e musica.”        (P.F. 0-6)

____________________________________________________

  “Dal punto di vista emotivo: La
  musica insegna fin da subito ad
  ascoltare se stessi, la propria voce e le
  proprie emozioni, per dar loro una
  forma.
  L’uso consapevole della voce e di un
  movimento        esplorativo   e   fluido
  migliorano la conoscenza del proprio
  corpo e della propria interiorità.
  Tutti possiamo cantare, tutti nasciamo
  con un’attitudine musicale che ci dà la
  possibilità di esprimerci creativamente
  e di entrare in relazione con gli altri.
  L’ascolto, fin dalla più tenera età, di
  musica cantata con sillabe neutre in un
  ambiente curato e attento alle esigenze
  del bambino, facilita l’apprendimento
  musicale e favorisce la sua crescita
  affettiva e relazionale.”      (P.F. 0-6)
In gioco senso-motorio in giardino
ha mantenuto             un grande
coinvolgimento          dei bambini
prendendo via via forme e percorsi
diversi ed articolati .
 Lo abbiamo sostenuto e rilanciato
utilizzando       strumenti       di
recupero: grossi tubi di cartone,
bobine, pneumatici, assi di legno.
Con tutti questi elementi i bambini
hanno liberamente         agito nella
costruzione stessa dei setting su
cui sperimentarsi. La stessa
progettazione è diventata occasione
di       coinvolgimento           ed
elaborazione,             sostenendo
parallelamente la relazione ed il
confronto tra i bambini.

____________________________________________________
IL GIOCO SENSO-MOTORIO

“Attraverso quest’attività il bambino arriva a
sentirsi autonomo, indipendente e acquisisce
la consapevolezza di essere un corpo intero e
integro.
Il motore del gioco è il piacere fisico ed
emotivo derivante dal movimento che porta
alla ricerca continua dello stesso. Gli
psicomotricisti lo definiscono centripeto
(diretto verso di sé) oppure centrifugo
(diretto verso l’esterno). Nel primo caso
abbiamo giochi di contatto con se stessi,
sensazioni propriocettive e cinestesiche; nel
secondo caso, il movimento è attuato per
conoscere cose nuove, a scoprire lo spazio e il
mondo oggettuale.
Entrambi        possono     essere    settoriali
(coinvolgendo solo alcuni segmenti corporei)
o globali attraverso l’interezza del corpo del
bambino).
Nel gioco sensomotorio, in generale, è
importante che l’adulto:
strutturi un ambiente favorevole a permettere
l’esperienza;
colga l’attività del bambino in modo positivo e
la sostenga.”

                       Percorsi Formativi 0-6
Arrampicata: tra 2-3 anni. È un passaggio importante nella maturazione
del bambino sia dal punto di vista motorio per la coordinazione richiesta
dall’azione sia perché, arrampicandosi, il bambino sfida se stesso e il
mondo, cercando di conquistarlo da una nuova posizione.

Salto verso il basso, che viene dopo la scalata: Il bambino mette alla
prova il proprio potere per vincere la forza di gravità e volare. A seguito
dell’atterraggio, inoltre, sperimenta una aumentata consapevolezza dei
propri limiti, il ritrovamento di sé (come corpo intero) e sviluppa il principio
di realtà.                                  ___________________
                                           CHILDREN YOGA POSES

                                            Il movimento spontaneo
                                           del corpo è
                                           un’irrinunciabile fonte di
                                           benessere per i bambini,
                                           che in uno dei momenti di
                                           igiene e cura in bagno
                                           decidono di fare la
                                           posizione del delfino …..
                                           ____________________
Dieci piccole dita
Nello nostro spazio dedicato alla motricità fine, un vassoio molto
apprezzato era quello delle scatole a sorpresa, in cui alcuni contenitori, in
particolare i barattoli con tappo a vite, risultavano sempre troppo difficili
per i bambini da aprire autonomamente.
A partire da questo osservazione abbiamo pensato di proporre, come centro
di interesse, del materiale che offrisse l’occasione di sperimentare insieme
la motricità fine e la coordinazione oculo-manuale.
La viteria grossa, con dadi e bulloni, catenelle, ganci a vite, piccole rondelle,
si prestava particolarmente a offrire spunti interessanti: è un materiale
inusuale per i bambini, che di solito lo vedono maneggiare dagli adulti, e
per questo ne sono incuriositi; attira per la sua lucentezza, per le forme e le
finiture diverse che presenta al tatto; consente esplorazioni diverse a
ciascun bambino, secondo il proprio istinto e la propria curiosità.

      Nel “centro di interesse” l’esperienza nasce dal
     desiderio spontaneo del bambino di partecipare.
Il primo setting prevedeva il lavoro
 al tavolo, con la viteria al centro in
 un vassoio grande e un vassoio più
 piccolo     per    ogni     bambino.
 Ciascuno ha scelto i propri pezzi
 e si è messo a studiarli con
 interesse, cercando di scoprire che
 cosa “poter fare”.

 Il fulcro principale del loro lavoro
 era     proprio   il   cercare    di       interesse
 “combinare” insieme i diversi
 elementi      che     avevano      a
 disposizione, più che cercare di
 accoppiare viti e bulloni per
 avvitarli insieme, cosa cui si è
 interessato solo a uno di loro. La
 concentrazione era visibile nelle
 espressioni del viso di ciascuno e
 nel silenzio con cui tutti
 accompagnavano il lavoro delle
 mani.

                                          concentrazione
   “La mano è quell’organo,
  fine e complicato nella sua
    struttura, che permette
  all’intelligenza non solo di
 manifestarsi, ma di entrare in
      rapporti speciali con
   l’ambiente: l’uomo prende
 possesso dell’ambiente con la
 sua mano e lo trasforma sulla
     guida dell’intelligenza,
compiendo così la sua missione
nel gran quadro dell’universo.”
M.Montessori Il segreto dell’infanzia
                                             silenzio
Nella fase successiva, abbiamo introdotto un
          altro materiale che consentisse ai bambini
          maggiore interazione con quanto avevano
          già sperimentato: barattoli in metallo, con fori
          di dimensioni diverse che si adattavano a quelle
          della viteria a disposizione.

Infilo…

                     soddisfacenti tentativi…

          Il setting così predisposto ha attirato l’interesse
          di un maggior numero di bambini: al gruppo
          iniziale, composto da Delia Diego, Giuseppe,
          Chloe e Matteo, si sono aggiunti Riccardo T.,
          Riccardo M.,
          Anita L.
          e, in un secondo
          momento, anche
          Leonardo
          e Alessandro.

               “guarda!”
Il maggior interesse continuava evidentemente ad essere quello di
infilare, inserire ed estrarre, molto più che non avvitare/svitare
come avevamo pensato in un primo momento. Per questo, nella
proposta successiva abbiamo introdotto un materiale che potesse
essere forato dai bambini stessi utilizzando le viti a disposizione: un
grande pannello di polistirolo.
Abbiamo portato il lavoro all’esterno, posizionando il pannello su un
telo a terra con al centro la cassetta contenente viti e barattoli.

                                 L’attenzione iniziale si è comunque
                                 concentrata sul barattolo, replicando
                                 l’esperienza fatta al tavolo…

                                 …ma ad un certo punto si è rivolta
                                 decisamente      al    pannello     di
                                 polistirolo, che i bambini hanno
                                 iniziato a forare non solo con le viti
                                 a disposizione, ma anche con
                                 rametti raccolti in giardino.
Scoperte…

            Inserire…

                        Estrarre… Cosa sono
                         quei pallini bianchi?

                                  Estrarre…
                                 Anita iniza a
                               staccare pezzetti
   Inserire…                     di polistirolo
l’azione di Anita              usando le dita e li
  incuriosisce                  mette in uno dei
Mia che la osserva               contenitori a
  attentamente                  disposizione…
                               Anche Mia inizia
                                 a interessarsi
                               a queste “palline”
                                   bianche…
Lavorare all’aperto ha messo in qualche modo più “in luce” il nostro centro
di interesse, al quale si sono avvicinati anche bambini che prima non
avevano mai sperimentato con questi materiali.
Mentre l’attenzione degli esperti era decisamente ormai catalizzata dal
pannello di polistirolo e dal micro-lavoro che staccarne pezzetti sempre più
piccoli, fino ad arrivare alle singole palline, per gli ultimi arrivati l’elemento
di interesse rimaneva invece la ferramenta, e con i loro gesti ripercorrevano
le esperienze fatte dai compagni durante gli step precedenti.

                                      .        Adjia studia il
                                              funzionamento
                                          del moschettone a vite:
                                          vuole estrarre l’anello

                                                          Giuseppe fora

         Arone infila
Per permettere ai bambini di
ripetere l’esperienza finchè non
avessero esaurito l’interesse, in
una giornata di pioggia abbiamo
riproposto il setting all’interno,
sul tavolo, prima utilizzando il
pannello di polistirolo intero e poi
preparando spazi di lavoro singoli,
in cui ogni bambino aveva a
disposizione tutti i materiali
utilizzati sin dall’inizio: il vas-
soio in cui raccogliere i “propri”
pezzi, un barattolo forato e il
polistirolo.

In questo modo, anche l’esplo-
razione si è diversificata i
bambini hanno:

● raccolto        tanti   pezzi     di
ferramenta sul polistirolo;
● sperimentato        la     diversa
sensazione che dà infilare nel
polistirolo e nel ba-rattolo forato;
● infilato con ordine e grande
concentrazione le sue viti nel
polistirolo.
Qualcuno si è dedicato ad esplorare l’uno
o l’altro degli elementi:

● dopo un breve interesse per la
ferramenta, la concentrazione si è
spostata sul pannello di polistirolo,
lavorando con minuzia, facendo tanti
piccoli buchi con le dita,            e
sbriciolandolo e osservando le palline
che ne risultavano e che si attaccavano
alle mani;

● per quaklcuno il pannello di polistirolo
è diventato un vassoio per appoggiare
le proprie viti, per poi ha continuare ad
infilare nei buchi del barattolo di
acciaio.
Successivamente, decidiamo di riproporre l’esperienza con viti, bulloni e
  barattolo nella nostra area dedicata alla motricità fine e al gioco logico-
  strategico. In questo modo, anche bambini che prediligono il lavoro
  individuale, in cui si possono concentrare singolarmente, decidono di
  sperimentare questi materiali, e chi già ne aveva fatto esperienza li
  ritrova sempre a disposizione.

                                                      Chi aveva già
                                                 sperimentato con viti e
                                     .
                                                 bulloni, può decidere di
                                                continuare a farlo finché
                                               la sua curiosità lo sostiene

  Per qualche settimana,
 questo diventa il lavoro
preferito di alcuni bambini

                                            …e il polistirolo? Un giorno
                                           arriva al tavolo dell’atelier e
                                           qualcuno decide di provare a
                                                      colorarlo
Dagli impasti ai fiori

Il grande interesse dei bambini per il tavolo degli impasti, durante l’accoglienza
del mattino, ci ha suggerito di proporre un percorso specifico in cui sostenere la
scoperta e il piacere delle mani di plasmare e modellare.
 La manipolazione è un’esperienza che ha molteplici valenze e permette al
bambino di acquisire fiducia e sicurezza nelle proprie abilità. Sul piano
emotivo spesso rappresenta un’occasione per scaricare alcune tensioni,
rivivere il distacco attraverso la capacità della materia di separarsi e riunirsi
tornando ad essere un tutt’uno.

Schiacciare, tagliare battere, manipolare l’impasto con forza oppure con
delicatezza, separare e unire pezzi grandi o piccoli, creare forme che talvolta
danno vita a simbolici immaginari, attraverso la manipolazione i bambini
sperimentano la possibilità di agire nel mondo e sul mondo,
modificandolo secondo la propria intenzionalità attraverso il corpo e
soprattutto attraverso le mani.

                                           Attraverso la manipolazione,
                                                  il bambino può
                                             elaborare il suo vissuto
                                               legato alla nutrizione,
                                              fisica e affettiva, con la
                                            madre. Inoltre, la materia
                                             plasmabile e modellabile
                                           gli consente di sperimentare
                                               l’autoefficacia, che va
                                                a rinforzare il senso
                                            di autostima e l’autonomia.
Ho iniziato offrendo ai bambini la pasta di sale ed alcuni utensili come
mattarello, coltelli, formine, forchette.
 I bambini hanno subito provato il piacere di manipolare il mate-
riale e si sono lasciati incuriosire dalle scoperte che pian piano facevano.
Ognuno di loro ha lasciato il proprio segno sulla pasta di sale scegliendo
strumenti e modalità diverse:

                                                                 Anita usava
                                                                 forchetta e
                                                                 coltello per
                                                                   tagliare
                                                                  l’impasto

                                               Irene, dopo aver formato
 Matilde ha lavorato con le                  una pagnottella, ha fatto tanti
  mani e con il mattarello                        buchini con le dita.

                              Diego ha usato il coltello
                               per tagliare l’impasto
Le mani rappresentano la capacità di
 fare e modificare il mondo a propria
     immagine, così come anche la
 capacità di prendere e dare: prendere
ciò di cui si ha bisogno e dare agli altri,
   in un confronto arricchente che è
 insito nella nostra natura di esseri
 profondamente sociali ed orientati
 alla relazione di scambio, emotivo e
         materiale, con l’altro.
All’aperto…

L’esperienza           in
giardino ha consentito
ai      bambini        di
arricchire liberamente
la proposta iniziale,
andando alla ricerca di
materiali naturali che
attirassero     la   loro
curio-sità e il loro
interesse.
Alcuni hanno raccolto
legnetti, altri erba e
fio-ri,   e  li    hanno
aggiunti      ai     loro
impasti come elementi
decorativi, o li hanno
impiegati           come
utensili.
Nella successiva proposta ho offerto ai bambini dei rametti di
rosmarino e la curcuma. Li hanno toccati, osservati ed annusati,
lasciando coinvolgere la vista, l’olfatto e il tatto in questa nuova
esperienza.
Sostenendo la grande curiosità che mostravano per questi nuovi elementi
ho proseguito aggiungendo insieme a loro la curcuma alla pasta di sale.
Con le loro piccole dita spingevano la sostanza dentro all’impasto che
diventava giallo e aggiungeva stupore alla soddisfazione…anche la
punta elle dita avevano cambiato colore!!!
Anche     i    rametti    di
rosmarino hanno suscitato
molto       interesse      e
sostenuto diverse azioni…
Per Adjia, un rametto era
la candelina di una torta
Matteo, Alessandro, Sofia
e Leonardo invece li usa-
vano per fare tanti
buchini nell’impasto.
Li infilavano e poi, stac-
candoli, osservavano se i
rametti erano sporchi;
quindi ripetevano il lavoro.

LA CONCENTRAZIONE
ERA ALTISSIMA!!
Osservando le molteplici azioni ed
interazioni, messe in atto dai bambini, con
gli elementi naturali scelti liberamente
(erba e rametti) o da me offerti (curcume e
rosmarino) ho pensato di aggiungere
conchiglie e sassi.
Dopo aver formato una specie di tortina i
bambini hanno affondato nell’impasto i
sassi e le conchiglie. Ripetevano più volte il
gesto, togliendo gli elementi, osservando il
buco rimasto nella pasta di sale e poi di
nuovo, con elementi diversi in cerca di
diversi effetti.

I bambini procedono nella scoperta
delle proprietà fisiche del mondo
attraverso il principio di causa-
effetto, nel susseguirsi di tentativi e
verifiche, fino a quando trovano
soddisfazione alla curiosità che li
spinge ad apprendere.
Abbiamo pensato di offrire una diversa occasione di scoperta portando
un melograno. Lo abbiamo tagliato e osservato insieme i chicchi color
rosso intenso e li abbiamo anche assaggiati!!
Alcuni bambini si sono divertiti a sgranare il frutto con le dita, chicco
per chicco, e ad inserirli nell’impasto, che dopo un po’ si è colorato di
rosa. Altri, invece, hanno preferito usare il coltello per togliere i grani.
Abbiamo riproposto l’impasto ai
bambini partendo dall’inizio,
cioè offrendo loro la possibilità di
unire da soli gli ingredienti.
Ognuno       di    loro   aveva    a
disposizione un barattolino con un
po’ di sale, uno con la farina e una
bottiglietta con dell’acqua.

I. Versare
II. Mischiare
III. impastare

 Alcuni impasti sono risultati
troppo molli aggiungendo un po’
di farina, l’impasto diventava più
compatto e non si attaccava alle
mani. Al contrario altri erano
troppo duri e serviva l’aggiunta di
altra acqua.

La soddisfazione di mischiare da
soli gli ingredienti per formare un
impasto personale era evidente
quanto         la       meticolosa
attenzione per ogni gesto.
Dopo aver lavorato con la pasta di sale, abbiamo pensato di far conoscere
ai bambini l’argilla. E’ un materiale naturale, piacevole al tatto perché
fresca e si lascia modellare con facilità, perché molto morbida.
Partendo dal presupposto che l’apprendimento si sviluppa attraverso
l’agire, abbiamo dato ai bambini la possibilità di fare, senza pensare al
risultato finale.
 La prima volta, mostrando loro il panetto di argilla, di colore marrone e
la prima sensazione è stata: ” Sembra cioccolato”.

L’approccio al nuovo materiale è stato positivo, infatti i bambini l’hanno
toccato e manipolato incuriositi. Ognuno aveva a disposizione un pezzetto
d’argilla da conosce con i propri tempi.
I bambini toccandola hanno notato che le mani si sporcavano di marrone.
Manipolare l’argilla è un’esperienza creativa e sensoriale davvero
unica. L’argilla ha in sé tutte le caratteristiche per consentire
un’esperienza manipolativa libera, autonoma, che coinvolge tutti i sensi.
 È un materiale naturale, proviene dalla terra, è umida, ha un buon
profumo, è piacevole al tatto, è fresca, morbida e si lascia modellare con
facilità. È una materia affascinante, non solo per la sua straordinaria
plasticità, ma anche perché si trasforma in modi diversi. Vediamone alcuni:

❖- si può utilizzare in forma solida, in polvere o liquida;
❖- al tatto si presenta fredda, ma manipolandola si scalda;
❖- sotto l’azione dell’acqua si scioglie e all’aria si asciuga.

Quest’ultimo aspetto, in particolare, entusiasmato i bambini.
Più manipolavano e più le mani prendevano colore.
I bambini hanno toccato, impastato, schiacciato, spezzettato e
appallottolato.
Ad ognuna di queste azioni corrispondeva un modo diverso di usare le
mani e quindi di accrescere le competenze e la loro soddisfazione.

     ”Torta                                  Una mattina, durante
     tortina, se                             l’appuntamento
     diventi bella                           quotidiano con l’argilla si
     ti do la                                intona questa
     caramella…”.                            canzoncina che presto
                                             diventa contagiosa, e
                                             soprattutto si ripete
                                             spesso, non solo durante
                                             la manipolazione
                                             dell’argilla , ma anche
                                             fuori in giardino.….

                                             Ed è così che il nostro
                                             percorso cambia scenario,
                                             si allarga a nuove
                                             scoperte, nuove
                                             sensazioni, e nuovi
                                             apprendimenti.
Inizia un periodo di grandi scavi
            che coinvolge sempre più bambini.

            L’interesse per la manipolazione e gli
            impasti non viene meno, ogni
            mattina infatti, durante l’accoglienza
            non ci facciamo mai mancare un
            lungo tempo dedicato alla
            ripetizione di questa scoperta.

            Ma appena arriviamo in giardino i
            bambini cercano il contatto con la
            terra,
            A volte si presenta umida, altre
            asciutta ma, proprio come l’argilla
            regala lunghi momenti di piacevole
            concentrazione

•Scavare

•Riempire

•Rovesciare

•Cantare

•Osservare

•Intuire

•Apprendere
Durante le attività di scavo hanno iniziato a nascere, insieme a torte e
tortelle, buchi e buche, su cui i bambini ogni giorno tornavano a portare
il proprio interesse e un alacre lavoro.
Arrivata la primavera abbiamo pensato di finalizzare la creazione di queste
buche all’accoglienza e custodia di bulbi, di cui poterci prendere cura, e da
cui poter osservare la nascita di fiori. Dopo averli sotterrati abbiamo
iniziato ad innaffiarli quotidianamente in attesa di qualche risultato.

                                                             I lavori di
                                                             giardinaggio
                                                             che hanno
                                                             appassionato
                                                             tutti per
                                                             qualche
                                                             settimana ci
                                                             hanno
                                                             suggerito una
                                                             grande idea…..
Avvicinandosi la festa della
mamma abbiamo pensato che
nessuno più delle nostre mamme
avrebbe potuto dare un grande
significato a questa passione.
Preparare insieme a loro un
giardino di cui continuare a
prenderci cura le avrebbe rese
ancora più presenti e
partecipi delle nostre giornate.

Abbiamo quindi predisposto con i bambini una grande aiuola e
atteso il loro arrivo…..

                                    ...Ed ecco il magnifico risultato
________________________________

Ed ecco un giorno davvero speciale: per arricchire il
nostro “giardino      delle mamme” decidiamo di
andare al mercato a comprare qualche piantina.
Con il nostro pedibus siamo partiti , attraversato
strade, incontrato persone e animali, cantato
canzoni e poi finalmente abbiamo trovato tantissimi
fiori profumati e colorati…. c’era solo
l’imbarazzo della scelta!!!!
________________________________
____________________

                                           Li abbiamo trapiantati e
                                          ora non resta che
                                          innaffiare e ….

                                           Continuare a vederli
                                          crescere ……..
                                          ____________________

Anche voi cari bambini e bambini continuerete a crescere e
a noi non resta che lasciarvi andare.
Ci mancheranno i vostri gesti, i vostri sorrisi, le vostre voci
e i vostri abbracci, vi auguriamo buona vita, buone
intuizioni, tanto amore e tante tante SODDISFAZIONI!

Claudia , Daniela, Gea, Francesca, Roberta, Silvia G,. Silvia V., Virginia
Puoi anche leggere