PERCHÈ VOTARE PAOLO - Giulia De ...

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PERCHÈ VOTARE PAOLO - Giulia De ...
PERCHÈ VOTARE PAOLO
                             DAMILANO SINDACO

     Cari amici,
     prima di decidere se accettare la proposta di candidarmi al Consiglio Comunale di
     Torino ho voluto incontrare Paolo Damilano. Non avrei mai aderito a una squadra
     senza conoscerne il capitano, i suoi progetti, la sua visione della città, ma soprattutto
     la sua concezione di uomo e di società.
     La mia candidatura è nata nell’alveo di una storia ben precisa e non l’avrei mai giocata
     in una coalizione che non o risse spazi di costruzione adeguati a ciò che ci sta più a
     cuore:
          ➡ la tutela della dignità della persona in quanto persona
          ➡ la sussidiarietà come criterio di rapporto pubblico/privato
          ➡ la ducia per chi si mette in gioco attraverso attività imprenditoriali,
            educative, culturali e sociali.

     Gli incontri con Paolo Damilano si sono rivelati sempre molto positivi: ho visto in lui
     pragmatismo, voglia di fare per tentare un cambiamento, capacità di visione e di
     sviluppo anche a livello internazionale, stima e sensibilità per i tentativi e le iniziative
     delle persone in campo imprenditoriale, culturale e educativo.

     Per questo motivo, in vista del ballottaggio del 17 e 18 ottobre, vi invito ad appoggiare
     e fare votare Paolo Damilano come sindaco. Non solo perché con lui ci sono
     POSSIBILITÀ REALI CHE IO POSSA ENTRARE IN SALA ROSSA, ma anche perché è con
     Paolo Damilano sindaco che ciò che siamo può trovare una adeguata rappresentanza.

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A questo ne, mi preme fare due precisazioni:

LA VERA COMPETENZA

Più volte da parte degli avversari è stata contestata a Paolo Damilano la mancanza di
esperienza e di conoscenza della macchina comunale. Penso però che il valore di un
candidato non risieda nel numero di anni trascorsi “dentro il palazzo”, ma nella
conoscenza e nell’esperienza che ha della realtà tutta. Paolo Damilano ha creato in
questi anni grande valore aggiunto sul territorio sia come imprenditore sia come
Presidente della Film Commission.
Quando bisogna scegliere chi deve guidare una città il criterio di scelta è la
direzione verso cui si vuole andare. La capacità e l’esperienza amministrativa di un
candidato non sono infatti di per sé una garanzia, in particolare considerato che:

        1. alla base delle democrazie moderne è previsto il criterio dell’alternanza
           politica (purtroppo non molto conosciuto nella nostra città…), per scongiurare
           il consolidarsi di meccanismi di gestione del potere che proprio i tecnicismi
           della macchina amministrativa favoriscono contro la rappresentatività e la
           democrazia;
        2. lo stato di salute della nostra città – governata per decenni da formazioni di
           centro-sinistra e negli ultimi 5 anni dalla giunta grillina – è sotto gli occhi di
           tutti, in termini di debito del nostro Comune, di incapacità ad attrarre
           investimenti (che signi cano lavoro), di rinuncia a fondamentali infrastrutture
           (una su tutte, la TAV) e soprattutto di mancate risposte in termini di servizi alle
           persone (come i ritardi sui servizi anagra ci) e alle famiglie.
           Ricordo a tale proposito alcuni dati di realtà:
              a) Passante ferroviario: inizio lavori 1987 ad oggi, dopo 34 anni è ancora in
                 fase di realizzazione il collegamento con la linea Torino Ceres, essenziale
                 per il collegamento ferroviario con l’aeroporto, ed il completamento della
                 stazione di Rebaudengo Fossata.
              b) Collegamento stradale spina tre con bretella aeroporto: ancora in fase di
                 realizzazione.
              c) Metropolitana linea 1: i cantieri sono stati aperti il 19/12/2000, la tratta
                 Lingotto – Bengasi è stata completata ad aprile del 2021. Ancora da
                 realizzare il prolungamento da Collegno a Cascine Vica (a titolo di
                 confronto la città di Milano ha realizzato nel 2011 l’estensione della linea 2
                 e 3 e inaugurato la nuova linea 5 nel 2013 completandone l’estensione nel
                 2015).
              d) Metropolitana linea 2: prima deliberazione della Giunta Comunale n. 649
                 del 10 giugno 2008, ad oggi sono in corso i primi carotaggi, 6-7 anni previsti
                 per la sua realizzazione.

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Chi da sempre vive di politica ha tutto l’interesse a impedire che altri si interessino
          direttamente della cosa pubblica, e per questo pone all’ingresso la barriera della
          competenza amministrativa come un pre-requisito di agibilità politica.

          NON TUTTO È UGUALE A TUTTO

          Durante la campagna elettorale ho avuto occasione di confrontarmi con alcuni
          esponenti della coalizione di centro-sinistra, dove è sempre emersa, come è normale
          che sia, una diversità di metodo e di strumenti. Cito ad esempio: l’incontro con il
          candidato sindaco Stefano Lo Russo sul tema educativo nell’ambito dei servizi 0-6
          anni; il dibattito con Lo Russo e D’Orsi (candidato sindaco della sinistra più estrema)
          sul tema giovani, casa, occupazione; il webinar con vari candidati, tra cui Gianna
          Pentenero (Pd), sul tema welfare e sanità.

          In un contesto, come quello attuale, di post bipolarismo e di “ uidità” delle proposte
          politiche, l’area di centro contiene diverse visioni di uomo e di società su cui
          ciascuno è chiamato a fare una scelta. Una scelta da cui derivano azioni precise e
          concrete che hanno conseguenze altrettanto precise e concrete su ciascuno di noi e
          sul nostro futuro.

          Vorrei perciò sottoporre alcuni punti su cui emerge una divergenza più netta. Non mi
          so ermo sui cosiddetti “temi etici” e sul “tema dei diritti”, dove è evidente a tutti la
          di erenza di posizioni, di progettualità proposte e soprattutto di concezione della
          persona tra lo schieramento di centro-destra e quello di centro-sinistra.

                Libertà di educazione

                Ho partecipato ad un evento organizzato dalla Fism Torino (Federazione Italiana
                Scuole Materne) nel corso del quale mi sono impegnata, su delega u ciale del
                candidato sindaco Paolo Damilano, a sostenere le scuole dell’infanzia paritarie,
                sia attraverso contributi pubblici sia garantendo loro più autonomia
                nell’organizzazione e gestione.
                Dal 2013 ad oggi le giunte comunali a guida Pd prima e 5stelle poi hanno
                SEMPRE e PROGRESSIVAMENTE tagliato i fondi alle scuole dell’infanzia paritarie.

                Sussidiarietà

                Se si confrontano i programmi dei due candidati sindaco, è evidente come sia
                assente la concezione di “sussidiarietà” per Lo Russo in favore di una visione
                amministrativa per lo più “statalista”, mentre è proprio una visione sussidiaria
                quella alla base delle proposte di Damilano.

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Prendiamo ad esempio quanto proposto rispetto agli ASILI NIDO:

                Damilano dice: “L’obiettivo di Torino non può che essere ambizioso, ossia o rire
                una soluzione, pubblica, privata o mista, a tutte le famiglie e le mamme che
                desiderano iscrivere i loro piccoli a un nido o a una struttura educativa idonea
                per la fascia di età 0-2, con l’obiettivo di una copertura di almeno i 2/3,
                raddoppiando l’obiettivo europeo e comunque a tutte le mamme e le famiglie
                che lo desiderano. Un obiettivo nell’obiettivo è o rire questi servizi in gratuità in
                particolare a chi non li usa perché non può permetterseli, in considerazione
                che il costo mensile rilevato da una indagine UIL sulle rette degli asili nido
                comunali fa emergere che in media gli asili nido comunali costino alle famiglie
                torinesi circa 292 euro al mese, che corrispondono a 2.920 euro annui mentre la
                tari a massima tabellare (ISEE >38.000 è di 556 euro al mese). Davvero molti,
                tanto da rendere spesso insostenibile il secondo glio sotto un pro lo
                economico”.

                Lorusso invece: “Incentiveremo il servizio educativo 0-6 attraverso una revisione
                della politica tari aria e un ampliamento dell’o erta anche per favorire la
                conciliazione dei tempi vita-lavoro. Ridurremo le tari e del servizio di mensa
                scolastica anche al ne di promuovere la cultura di un cibo sano e di qualità
                nelle giovani generazioni incentivando l’utilizzo di prodotti a km0 (…) Per questo ai
                servizi per la prima infanzia serve un piano di assunzioni: oggi si è in grado di
                rispondere soltanto ai bisogni di una famiglia su tre”.

                O anche quanto proposto su LAVORO E DISABILITÀ:

                Dal programma del candidato Lorusso: “[il Comune può] usare la leva degli appalti
                pubblici e prevedere premialità nei bandi pubblici per operatori economici che
                garantiscono incrementi occupazionali e inserimento di svantaggiati”. E
                “servono […] servizi relativi al collocamento mirato per persone con disabilità”.

                Dal programma di Damilano: “Non si tratta di e ettuare “trasferimenti
                mascherati”, imponendo alle imprese attività di assistenza sociale; esistono, al
                contrario, esempi virtuosi, anche nella nostra città, di attività economiche
                strutturate per consentire l’inserimento lavorativo dei soggetti con vari tipi di
                disabilità, che riescono a stare tranquillamente sul mercato. Laboratori,
                cooperative di servizi e altre iniziative con questa nalità devono essere
                conosciute, sostenute e imitate: l’attività di impresa è una produttiva forma di
                 ducia nel futuro, e la ducia è contagiosa”.

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Ho fatto alcuni esempi di dettaglio (se ne potrebbero fare molti altri) rispetto alle
grandi s de con cui si dovranno misurare le politiche cittadine, ma che denotano una
grande di erenza. Ed è proprio sulla base di questa di erenza che noi convintamente
appoggiamo e chiediamo di appoggiare Paolo Damilano nel ballottaggio del 17 e 18
ottobre.

Con il voto del ballottaggio è realmente possibile svoltare pagina e costruire una
Torino diversa per i prossimi 5 anni. Abbiamo bisogno di un Sindaco che incoraggi
politiche di rilancio e rigenerazione urbana per la nostra città senza gli appannaggi
ideologici che da oltre vent’anni caratterizzano le politiche cittadine.

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                                                                     Giulia De Matteo

Torino, 10/10/2021

giuliadematteo.it                                                                5 di 6
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