DODICI BUONE RAGIONI PER VOTARE PARTITO DEMOCRATICO

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DODICI BUONE RAGIONI PER VOTARE PARTITO DEMOCRATICO
Elezioni Regionali 28-29 marzo 2010

         DODICI BUONE RAGIONI PER VOTARE
              PARTITO DEMOCRATICO

1. PIEMONTE IN EUROPA NON IN PADANIA

L’orizzonte del Piemonte è l’Europa. Il Piemonte che ha unificato l’Italia -
ricorrenza della quale celebreremo il 150° annivers ario il prossimo anno - era
un attore autorevole sulla scena europea. E in Europa, oggi, la competizione
e lo sviluppo sono promossi da sistemi territoriali dotati di una propria visione
strategica e fortemente connessi con infrastrutture fisiche ai territori limitrofi e
con infrastrutture virtuali al mondo globale.
Per questo la Regione Piemonte, insieme alla Liguria, la Valle d’Aosta, la
Rhone-Alpes e la Provence-Alpes-Cote d’Azur ha istituito l’Euroregione Alpi
Mediterraneo, un sistema territoriale capace di attrarre investimenti e gestire
direttamente risorse in settori strategici per l’ambiente, la ricerca, i trasporti, la
formazione,la cultura, i servizi collettivi, l’occupazione e la coesione sociale.
Il PD si impegna a far funzionare con efficacia strategica questo importante
strumento per lo sviluppo del Piemonte: la visione isolazionista della Lega
non può aiutare il sistema Piemonte a vincere le sfide economiche e sociali
della contemporaneità.

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2. UN PIEMONTE PLURALE

Il sistema territoriale del Piemonte si presenta variegato e complesso, con
vocazioni diverse ed in buona misura complementari. Bisogna uscire dalle
sterili contrapposizioni del passato tra una visione torino-centrica ed una
banale vocazione policentrica per dare corpo invece ad una rete strutturata
di sottosistemi territoriali ciascuno dei quali capace di sviluppare in pieno
la propria specificità. Una forte Capitale – Torino – che con i servizi
fondamentali di sistema (le istituzioni pubbliche, le Università, l’aeroporto) sia
al servizio di tutto il territorio ed i vari sottosistemi delle altre sette province
piemontesi, che con una propria visione strategica sappiano dare valore
aggiunto alla rete. Con questa cultura politica vanno affrontati gli investimenti
per le infrastrutture, per gli insediamenti produttivi, per le attività di ricerca nei
settori più innovativi, per la cultura ed il turismo.
Il PD intende promuovere in tutte le sedi questa cultura e contrastare ogni
tentazione particolaristica per privilegiare invece una moderna visione di rete
e di cooperazione tra i soggetti sociali e le istituzioni.

3. PER IL LAVORO, PER I LAVORI

Non vi è dubbio che la crisi globale abbia colpito duramente il Piemonte e che
uscirne sarà un processo lento e faticoso, soprattutto in rapporto
all’occupazione. Difendere il diritto al lavoro non significa essere
conservatori, ma al contrario credere che dalla crisi di possa uscire
restituendo centralità al capitale umano.
Noi vogliamo investire sui piemontesi, sul capitale umano rappresentato
soprattutto dai giovani che studiano e lavorano, con iniziative che ne
valorizzino il talento personale e che li orientino verso i tanti lavori che la
società della conoscenza sembra prospettare. Questo significa innanzitutto
evitare la dispersione di giovani risorse assumendo l’obiettivo di ridurre
l’abbandono scolastico ed aumentare il numero dei diplomati.
Vogliamo combattere la precarietà continuando sulla strada delle politiche
attive per il lavoro, potenziando la rete dei servizi per l’impiego e
promuovendo tutte le opportunità per fare impresa. Saremo di stimolo anche
alla politica nazionale per tutte le materie che sono di competenza dello
Stato.

4. INVESTIRE SUL FUTURO E NELL’IMPRESA

Vogliamo che la nostra Regione ricominci a crescere a livelli paragonabili con
quelli dei territori più avanzati dell’Europa. I settori della salute e del

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benessere, del design, dell’ICT, della creatività, della mobilità sostenibile e
delle energie rinnovabili sono quelli sui quali intendiamo concentrare la nostra
attenzione creando un fondo di investimento in partecipazione
pubblicoprivata
capace di attivare risorse fino ad un miliardo di euro. Questo processo
è già stato avviato con la costituzione dei poli per l’innovazione che
intendiamo continuare a sostenere e potenziare.
Intendiamo dedicare attenzione anche allo sviluppo del terziario ad alto
valore aggiunto, perché ad esso è legata la creazione di nuove opportunità di
lavoro qualificato.
Non lasceremo soli i piccoli imprenditori, perché le PMI e le imprese
artigiane sono determinanti per l’economia della nostra Regione, così
come riconosciamo il grande valore della economia sociale accanto a
quella di mercato. Le imprese cooperative sono infatti attori strategici per
uno sviluppo territoriale sostenibile.

5. UN PIEMONTE SOLIDALE E SICURO

Le trasformazioni profonde che hanno caratterizzato la nostra società hanno
fatto emergere nuovi bisogni delle persone e della famiglia ai quali il
sistema del welfare deve fornire una risposta diffusa e specializzata di servizi
ed opportunità. Sono necessarie politiche per la famiglia, per sostenere la
natalità e la genitorialità; servizi educativi per l’infanzia e generalizzazione
della scuola dell’infanzia, necessari entrambi per i bambini ed indispensabili
per consentire alle donne di conciliare le responsabilità familiari con la vita
lavorativa; servizi di cura dei familiari non autosufficienti, per alleviare il peso
delle famiglie; politiche per le persone disabili, per dare anche a loro pieno
diritto di cittadinanza; politiche per gli immigrati, per favorirne la piena
integrazione innanzitutto scolastica e nel tessuto sociale; servizi agli anziani e
politiche per la
prevenzione della violenza contro le donne ed i minori.
Un’altra domanda di cittadinanza molto sentita riguarda la sicurezza
soprattutto nei centri urbani. Accanto alle iniziative di prevenzione e
repressione proprie delle forze dell’ordine, in rapporto alle quali siamo pronti
ad assumere competenze e responsabilità, sottolineiamo la necessità di un
approccio integrato al problema, con interventi che aiutino i Comuni nella
riqualificazione urbana e nelle politiche sociali di prevenzione del disagio e di
sostegno alle marginalità sociali.
Il PD si sente attivamente impegnato su tutti questi fronti, nella convinzione
che non c’è sviluppo sostenibile senza coesione sociale.

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6. SANITA’ BENE PUBBLICO NON IN VENDITA

Il modello di civiltà si caratterizza sul suo patrimonio di beni comuni, cioè sul
confine tracciato tra beni collettivi e beni privati e sulle regole del loro uso. Tra
i beni comuni noi annoveriamo la sanità pubblica che ha il compito di
soddisfare il diritto costituzionale alla salute. Lavoro di squadra e buona
organizzazione della rete sanitaria su tutto il territorio regionale sono le parole
chiave per l’eccellenza del sistema. Se al centro di questo sistema sta la
salute dei cittadini, ci proponiamo di potenziare la prevenzione attiva,
rafforzare e riequilibrare il rapporto tra sistema di cure primarie e servizi
territoriali e rete ospedaliera, di pianificare le reti assistenziali definendo
meglio i percorsi integrati di cura e migliorare l’accesso ai
servizi realizzando il sistema regionale di sanità elettronica e sviluppando gli
Sportelli Unici di accesso ai servizi per le persone non autosufficienti ( anziani
e disabili).
E’ ormai maturo l’avvio della costruzione a Torino e Novara di Città della
salute, poli dove far convergere, con un processo diffuso di collaborazione
con tutti i soggetti interessati, eccellenza sanitaria, insegnamento
universitario, ricerca, incubazione di attività produttive nel tessuto
piemontese.
Il PD si impegna a dar vita ad un processo nuovo che faccia della spesa
sanitaria anche una occasione di sviluppo.

7. SI’ TAV SI’ TERZO VALICO

Le infrastrutture della TAV Torino-Lione e del terzo valico sono la
componente “fisica” delle necessarie connessioni all’interno
dell’Euroregione Alpi Mediterraneo e sono la condizione per la creazione
nel territorio regionale di piattaforme logistiche del nord-ovest, candidando
così Piemonte e Liguria ad essere attori importanti negli scambi tra
Mediterraneo ed Europa.
Deve essere,infatti, scongiurato il rischio di un isolamento del Piemonte
rispetto alle grande direttrici di traffico delle merci Nord-Sud e Est-Ovest
dell’Europa.
Il PD si impegna a perseguire con determinazione questi obiettivi
valorizzando il metodo del confronto con tutte le realtà interessate, come ha
dimostrato l’esperienza positiva dell’Osservatorio per la Torino-Lione.

8. NUCLEARE: NO GRAZIE

Diciamo un no esplicito alla costruzione di nuove centrali nucleari con le

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tecnologie attualmente disponibili. Il nucleare pulito non esiste ancora e ne
sono prova recenti esperienze in altri paesi europei dove per ragioni tecniche
sono stati fermati i lavori di nuove costruzioni. E vale anche la pena di citare
l’irrisolto problema dello smaltimento delle scorie. Siamo invece favorevoli ad
investimenti per ricerca sul nucleare di nuova generazione.
Il PD si impegna a promuovere questa prospettiva in tutte le sedi.

9. AMBIENTE E GREEN ECONOMY: SI’ GRAZIE

Proteggere l’ambiente significa costruire nuove traiettorie di futuro
soprattutto per le nuove generazioni. Protezione del suolo, salvaguardia delle
risorse idriche, conservazione della salubrità dell’aria e della biodiversità,
gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti, interventi per rimediare al dissesto
idrogeologico sono tutte priorità da affrontare con politiche di medio-lungo
periodo dando piena attuazione alle direttive dell’Unione Europea.
Ma la tutela dell’ambiente si deve perseguire anche promuovendo uno
sviluppo economico che punti sulle energie rinnovabili, sulla mobilità
sostenibile e sull’uso delle nuove tecnologie per aumentare l’efficienza
energetica. La cosiddetta “Green Economy” non è uno slogan, ma un vero e
proprio progetto politico complesso, nel quale il ruolo fondamentale è svolto
dalla preparazione universitaria di eccellenza, dalla formazione tecnica, ma
anche dalla cultura dei consumatori utenti.
Il PD si sente impegnato soprattutto verso il sistema delle piccole e medie
imprese piemontesi con le quali intendiamo diventare la prima regione
italiana in questo settore.

10. UN PIEMONTE BELLO, COLTO E “BUONO”

Sono beni comuni del Piemonte il patrimonio delle sue bellezze naturali, la
sua grande tradizione culturale e quella enogastronomica. Proteggere e
promuovere con politiche appropriate la conservazione di questa identità
piemontese è un’altra delle priorità da perseguire.
Se il Piemonte sarà riconosciuto come terra dell’eccellenza e del talento
allora anche il sistema del turismo potrà confermarsi come elemento di traino
dello sviluppo. Dopo il successo internazionalmente riconosciuto dell’evento
olimpico, la celebrazione del 150° anniversario del l’unità d’Italia e l’Expo
2015 a Milano saranno due occasioni importanti per consolidare la vocazione
turistica della nostra Regione. Torino e la sua area metropolitana, la Reggia
di Venaria e le città d’arte, i Sacri Monti, il sistema della neve e della
montagna estiva, i laghi, gli eventi culturali, l’offerta enogastronomica e
culturale delle Langhe e del Monferrato, il sistema termale ed il segmento

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benessere costituiscono tutti dei grandi attrattori che il PD vuole continuare a
valorizzare.

11. PICCOLI COMUNI GRANDE DEMOCRAZIA

Il tessuto della vita democratica si basa nella nostra Regione su oltre mille
piccoli Comuni le cui difficoltà a rispondere alla domanda di cittadinanza dei
propri abitanti sono diventate a volte insormontabili anche per la costante
riduzione delle risorse pubbliche disponibili. La Regione, in collaborazione
con le Province, può svolgere un ruolo importante nel potenziare questo
fondamentale tessuto di democrazia soprattutto favorendo l’accesso alle
nuove tecnologie e la partecipazione dei piccoli Comuni alle varie reti
tematiche regionali.
Questa politica regionale troverà una applicazione specifica per il caso della
montagna e delle terre alte, abbandonando le logiche tradizionali di
sostegno alle marginalità territoriali per sostituirle con il riconoscimento di
funzioni proprie in materia di energia e patrimonio forestale.

12. UN PIEMONTE ONESTO E TRASPARENTE

La qualità etica delle pubbliche istituzioni dipende naturalmente da quella
delle persone che con ruoli diversi le fanno funzionare. Riproporre oggi la
questione morale come fondamento della credibilità della democrazia è un
dovere irrinunciabile. Il PD si impegna a selezionare la propria classe
dirigente sulla base di questo imperativo. Servono però misure concrete che
rendano impermeabile l’amministrazione alle incursioni dei disonesti. Il
criterio principale è quello della trasparenza e della semplificazione.
Trasparenza delle nomine nei vari enti controllati dalla Regione e tracciabilità
delle scelte fatte; trasparenza negli appalti; semplificazione delle procedure
amministrative: sono tutti obiettivi che potenzialmente rendono meno
vulnerabile la struttura pubblica.
Il PD si impegna a dare attuazione a questi principi e ad allontanare dalle
proprie file le persone che se ne dovessero discostare.
Nei prossimi cinque anni il PD si farà promotore di una nuova legge elettorale
che favorisca la presenza delle donne in Regione, abolisca il “listino” del
Presidente e che aiuti a ridurre i costi delle campagne elettorali.

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