PROGETTO DIDATTICO ANNUALE 2018/2019 - Istituto Comprensivo Valtenesi
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Scuola dell’Infanzia di SOIANO d/l PROGETTO DIDATTICO ANNUALE 2018/2019 SENTIRSI BENE CON SE STESSI, CON GLI ALTRI, NELL’AMBIENTE, PERMETTERE COSI’ VISSUTI DI “BENESSERE FISICO E PSICOLOGICO”, E’ IL GRANDE OBIETTIVO DELLA SCUOLA, UN OBIETTIVO CHE SI CONCRETIZZA NELLA MOLTEPLICITA’ DI SITUAZIONI, ESPERIENZE, GIOCHI, ATTIVITA’ CHE LA SCUOLA PROPONE. Questa foto di Autore sconosciuto è concesso in licenza da CC BY-NC-ND
FINALITA’ DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA Le “Indicazioni Nazionali per il Curricolo” prospettano una scuola dell’infanzia che miri alla formazione integrale della persona, rappresentano il primo segmento del percorso scolastico, in un processo di elaborazione e verifica dei propri obiettivi in un attento confronto con gli altri sistemi scolastici europei. Le Indicazioni infatti intendono promuovere e consolidare le competenze culturali e basilari tese a sviluppare progressivamente le competenze chiave: nazionali - europee – mondiali. La scuola affianca al compito “dell’insegnare ad apprendere” quello “dell’insegnare ad essere”. Per ogni bambino/a, la scuola dell’Infanzia si pone la finalità di promuovere lo sviluppo: dell’identità, dell’autonomia, della competenza. CONSOLIDARE L’IDENTITA’ significa vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, imparare a stare bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze in un ambiente sociale allargato .Vuol dire anche imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti come persona unica ed irripetibile, ma vuol dire anche sperimentare diversi ruoli e forme di identità : maschio/femmina, figlio/a, alunno/a, compagno, abitante di un territorio, appartenente aduna comunità sempre più ampia caratterizzata da valori comuni, abitudini, linguaggi, ruoli. SVILUPPARE L’AUTONOMIA comporta l’acquisizione della capacità di interpretare e governare il proprio corpo; partecipare alle attività nei diversi contesti; avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi; provare piacere nel fare da sé e saper chiedere aiuto; esprimere con diversi linguaggi i sentimenti e le emozioni; partecipare alle decisioni motivando le proprie opinioni, le proprie scelte, i propri comportamenti; assumere atteggiamenti sempre più consapevoli. ACQUISIRE LA COMPETENZA significa giocare, muoversi, manipolare, imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e l’esercizio al confronto; ascoltare e comprendere narrazioni e discorsi, raccontare e rievocare azioni ed esperienze e tradurle in tracce personali e condivise,; essere in grado di descrivere, rappresentare, immaginare, ”ripetere” con simulazioni e giochi di ruolo, situazioni ed eventi con linguaggi diversi; sviluppare l’attitudine a fare domande, riflettere, negoziare i significati. SVILUPPARE IL SENSO DELLA CITTADINANZA che significa scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti attraverso regole condivise, che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, l’attenzione al punto di vista dell’altro, il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri; significa porre le fondamenta di un abito democratico, eticamente orientato, aperto al futuro e rispettoso del rapporto uomo-natura
IL SOGGETTO DELL’EDUCAZIONE: IL BAMBINO “Spettano alle bambine e ai bambini, in quanto persona, i diritti inalienabili sanciti anche dalla nostra Costituzione e da dichiarazioni e convenzioni internazionali alla vita, alla salute, all’educazione, all’istruzione ed al rispetto dell’identità individuale, etnica, linguistica, culturale e religiosa, sui quali si fonda la promozione di una nuova qualità della vita intesa come grande finalità educativa del tempo presente. La personalità infantile va inoltre considerata nel suo essere e nel suo dover essere, secondo una visione integrale che miri allo sviluppo dell’unità inscindibile di mente e corpo” (Orientamenti 1991) Tutte le bambine e tutti i bambini, in una consapevole visione di pari opportunità, hanno diritto di costruire lo sviluppo armonico ed integrale, nel soddisfacimento delle loro esigenze di ordine “materiale”, alle quali devono rispondere: l’attenzione, la cura e la disponibilità da parte dell’adulto; la positività e la coerenza delle relazioni; la flessibilità e dinamicità delle situazioni: l’accesso a più ricche competenze sociali; l’acquisizione di competenze e conoscenze; la possibilità di esplorazione, di scoperta, di partecipazione e comunicazione; la conquista dell’autonomia; il conferimento di significato alle esperienze, inteso come sistematizzazione dei dati raccolti, attraverso rappresentazioni grafiche, verbali, simboliche. “Queste esigenze vanno soddisfatte in un contesto ambientale che favorisca esperienze e relazioni in un clima di affettività positiva e gioiosità ludica” (Orientamenti 1991) La scuola ha il compito di aiutare gli alunni ad acquisire conoscenze e competenze e di sviluppare abilità, capacità e potenzialità, nel raggiungimento di elevati livelli culturali durante l’arco della vita. La scuola è intesa come luogo di vita, cioè uno spazio dove si instaurano relazioni significative per la costruzione dell’identità sociale e culturale degli allievi, concependo il bambino come soggetto attivo, impegnato in un processo di continua interazione con i pari, gli adulti, se stesso, l’ambiente e la cultura. Il bambino impara attraverso l’esperienza: è un soggetto attivo che costruisce autonomamente le proprie strategie per affrontare la realtà e le proprie conoscenze. Questa costruzione della conoscenza non avviene in solitudine, ma all’interno di un contesto relazionale significativo.
L’IMPORTANZA DELLA RELAZIONE Vygotskij ci dice come i processi di natura sociale arrivano a formare la coscienza stessa dell’individuo, perché nel contesto sociale si vivono situazioni, esperienze, valori che saranno poi interiorizzati, rielaborati e restituiti all’ambiente. Quindi qualsiasi apprendimento umano è legato ad un fattore fondamentale: la motivazione ad apprendere. La motivazione ad apprendere è legata al clima generale che circonda il bambino che a sua volta è legato alle relazioni interpersonali (insegnante/insegnante, insegnante/bambino, bambino/bambino, bambino con se stesso) che si riescono a favorire. L’apprendimento quindi passa attraverso la relazione, senza relazione non può esserci apprendimento. Le relazioni tra gli adulti costituiscono lo sfondo sul quale si rendono possibili le relazioni tra adulti e bambini e dei bambini fra loro. Le insegnanti sono dei punti di riferimento per il bambino e per questo dobbiamo attivare un rapporto accogliente, empatico, autentico, assicurando un’accoglienza affettiva che privilegi anche una dimensione fisica creando un ambiente ricco di stimoli e di possibilità di relazioni comunicative importanti. In questi contesti i bambini assumono sempre maggior consapevolezza della propria identità in rapporto con gli altri. Infatti relazionare con diversi e scoprire che non esiste una situazione uguale all’altra, aiuta a comprendere l’uguaglianza profonda esistente tra gli esseri umani, non solo in riferimento all’ambiente sociale e culturale d’appartenenza ma anche verso ambienti e culture diverse. Ogni incontro educativo è uno scambio simmetrico tra due aspettative diverse: quelle di chi insegna e quelle di chi impara. In tutte le relazioni educative c’è un aspetto etico e ogni insegnante dovrebbe operare cercando di attuare scelte che rispondono ai bisogni del bambino, senza presunzione d’infallibilità, ma consapevolezza del percorso che sta proponendo. PROGETTUALITA’ E GRUPPO DOCENTE Una delle caratteristiche che qualificano la professionalità degli educatori è rappresentata dalla collegialità. Il team degli insegnanti è il luogo privilegiato della riflessione professionale, il momento in cui si confrontano i modelli di riferimento culturali e pedagogici e dove si progettano gli itinerari educativi. Avere capacità progettuali è requisito indispensabile della professionalità docente. Tali capacità ci permettono di rispondere ai bisogni e agli interessi della realtà in cui si opera, di utilizzare al meglio le risorse e di reperirne di nuove. La progettualità va espressa nella collegialità diventando team in seguito ad un percorso preciso e costruito: Imparando a conoscere, accettare ed interagire con gli stili educativi propri d’ogni componente del team; Costruendo un “ buon clima” unitario e di condivisione; Riconoscendo i diversi ruoli istituzionali e cercando le modalità d’integrazione tra le diverse figure (insegnanti di sostegno, di I.R.C., supplenti); Usando le capacità di comunicazione assertiva per esprimere e chiarire sempre i problemi che emergono; Cogliendo l’opportunità di comunicare i propri saperi e le proprie esperienze, agendo e proponendosi con competenze personali e differenziate.
Facendo riferimento a quanto espresso nelle Indicazioni per il Curricolo (e già nelle Indicazioni Nazionali) cambia l’approccio alla progettazione. La chiave di lettura di tale approccio è costituito dalla personalizzazione, intesa come originalità di ciascun alunno per offrire ad ognuno di essi l’opportunità di sviluppare le proprie potenzialità, di promuovere le personali talentuosità e gli ambiti di eccellenza. Tutto ciò richiama l’importanza della mediazione didattica, dell’azione educativa svolta dai docenti per il riconoscimento e la valorizzazione dei potenziali di apprendimento di ciascuno e di tutti gli alunni e si traduce in un atteggiamento di continua ricerca e innovazione soprattutto nell’ambito metodologico e didattico. In quest’ottica si può pensare una progettualità che si articoli partendo dalle esigenze fondamentali del bambino in: Accoglienza Si tratta di offrire sicurezza ai bambini Relazione Il bambino impara a conoscere l’altro, a presentarsi all’altro (rispecchiamento, conoscenza, valorizzazione) vivendo relazioni significative in contesti diversi, con modalità diverse. Appartenenza La costruzione di un “io” sociale, attraverso: l’identificazione positiva con il gruppo per favorire relazioni significative; l’espressione e l’accettazione delle proprie emozioni; l’assunzione delle regole come codici condivisi. Affettività Il riconoscimento delle emozioni in noi stessi e negli altri (rabbia, paura, tristezza, gioia…) Esplorazione Il bambino è un piccolo ricercatore, impara per tentativi ed errori, ma può anche iniziare a riflettere, a diventare consapevole. L’esplorazione può essere stimolata da problemi ed essere guidata da prime “ipotesi”. Autostima L’immagine di sé si acquista attraverso esperienze e interazioni personali positive. Le attività della scuola dell’infanzia permettono l’espressione dei gusti personali, delle preferenze, forniscono punti di riferimento, non escludono gli errori, ma non li colpevolizzano; sviluppano il senso della competenza, favoriscono l’autovalutazione.
LE FAMIGLIE Le famiglie, che rappresentano il contesto più influente per lo sviluppo dei bambini, pur nella loro diversità sono sempre portatrici di risorse che possono essere valorizzate, sostenute e condivise nella scuola, per consentire di creare una rete solida di scambi e di responsabilità comuni. Il primo incontro con la scuola e con gli insegnanti, nonché l’esperienza scolastica dei figli aiutano i genitori a prendere più chiaramente coscienza della responsabilità educativa che è loro affidata. Alla scuola dell’infanzia si affacciano genitori che provengono da altre nazioni e che costruiscono progetti lunghi o brevi di vita per i loro figli nel nostro paese. Essi professano religioni diverse, si ispirano spesso a modelli tradizionali di educazione, di ruoli sociali e di genere appresi nei paesi di origine ed esprimono il bisogno di rinfrancare la propria identità in una cultura per loro nuova. La scuola dell’infanzia è per loro occasione di incontro con altri genitori, per costruire rapporti di fiducia e nuovi legami di comunità. Le famiglie dei bambini con disabilità chiedono sostegno alla scuola per promuovere le risorse dei loro figli, attraverso il riconoscimento sereno delle differenze e la costruzione di ambienti educativi accoglienti e inclusivi, in modo che ciascun bambino possa trovare attenzioni specifiche ai propri bisogni e condividere con gli altri il proprio percorso di formazione. L’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO La scuola dell’infanzia si propone come contesto di relazione, di cura e di apprendimento. Promuove una pedagogia attiva e delle relazioni che si manifesta nella capacità degli insegnanti di dare ascolto e attenzione a ciascun bambino, nella cura dell’ambiente, dei gesti e delle cose e nell’accompagnamento verso forme di conoscenza sempre più elaborate e consapevoli. L’apprendimento avviene attraverso l’esperienza, l’esplorazione, i rapporti tra i bambini, con la natura, gli oggetti, l’arte, il territorio e le sue tradizioni, attraverso la rielaborazione individuale e collettiva delle esperienze e attraverso attività ludiche. Con il gioco i bambini si esprimono, raccontano, interpretano e combinano in modo creativo le esperienze soggettive e sociali.
L’ambiente di apprendimento è organizzato dagli insegnanti in modo che ogni bambino si senta riconosciuto, sostenuto e valorizzato: il bambino con competenze forti, il bambino la cui famiglia viene da lontano, il bambino con fragilità e difficoltà, il bambino con bisogni educativi specifici, il bambino con disabilità, poiché tutti devono saper coniugare il senso dell’incompiutezza con la tensione verso la propria riuscita. La vita di relazione è caratterizzata da ritualità e da convivialità serena per incoraggiare il bambino a ritrovarsi nell’ambiente e ad averne cura e responsabilità. Le relazioni con gli insegnanti e fra i bambini sono un importante fattore protettivo e di promozione dello sviluppo. La scuola dell’infanzia ha anche queste caratteristiche: • Lo spazio accogliente e curato, parla dei bambini, del loro valore, dei loro bisogni di gioco, di movimento, di espressione, di intimità e di socialità, attraverso l’ambiente fisico, la scelta di arredamenti e oggetti volti a creare una funzionale e invitante disposizione a essere abitato dagli stessi bambini. • Il tempo disteso, nel quale è possibile per il bambino giocare, esplorare, dialogare, osservare, ascoltare, capire, crescere con sicurezza e nella tranquillità, sentirsi padrone di sé e delle attività che sperimenta e nelle quali si esercita. In questo modo il bambino può scoprire e vivere il proprio tempo esistenziale senza accelerazioni e senza rallentamenti indotti dagli adulti. •La documentazione, come processo che produce tracce, memoria e riflessione rende visibili le modalità e i percorsi di formazione e permette di valutare i progressi dell’apprendimento individuale e di gruppo. •Lo stile educativo, fondato sull’osservazione e sull’ascolto, sulla progettualità elaborata collegialmente, sull’intervento indiretto e di regia. 4 • La partecipazione, come dimensione che permette di stabilire e sviluppare legami di corresponsabilità, di incoraggiare il dialogo e la cooperazione nella costruzione della conoscenza. La scuola dell’infanzia sperimenta la propria organizzazione, la formazione dei gruppi, delle sezioni e le attività di intersezione in coerenza con le scelte pedagogiche del nostro Istituto.
ANALISI DELLA REALTA’ E MOTIVAZIONI DEL PROGETTO I recenti studi psicopedagogici hanno chiamato con forza scuola e famiglia al confronto ed al dialogo rispetto al come il bambino arrivi ad avere una chiara idea di sé e del proprio valore, centrando l’attenzione sul concetto di autostima. Si concorda che una buona autostima è particolarmente importante nei bambini perché è in età infantile che si gettano le basi delle percezioni che si avranno di sé nel corso della vita. Il fatto di essere in grado di auto-valutarsi positivamente fa sviluppare nel bambino competenze (a livello socio-emozionale) che lo aiuteranno nel graduale processo di crescita, evitando intoppi e cadute. La prassi educativa della nostra scuola vuole essere attenta ai sentimenti dei bambini riguardo a se stessi e a sé persona in relazione ad altre persone, nella convinzione che ogni uomo/donna già dall’infanzia ha le potenzialità atte al conseguimento della pienezza di sé. La nostra attenzione si declina concretamente in una serie di interventi educativi (strutturati o meno) volti alla costituzione di un ambiente accogliente, comprensivo e stimolante, nel quale il bambino viva esperienze e relazioni gratificanti, rifletta sui diversi modi di percepirsi e valutarsi nelle situazioni che esperisce, imparando che tutte le esperienze concorrono alla formazione della sua personalità. Imparando a riflettere sulle proprie esperienze e, con esse, a comprendere meglio se stessi, si diviene “promotori più efficaci della propria crescita” (K.Rogers) alimentando anche lo sviluppo di quella che H.Gardner definisce “intelligenza personale” nelle sue dimensioni: intrapersonale e interpersonale. Secondo l’autore “la capacità di conoscere se stessi e di conoscere gli altri è una parte altrettanto inalienabile della condizione umana quanto lo è la capacità di conoscere oggetti e suoni ….” (H. Gardner - Formae Mentis). Con queste premesse il nostro progetto si articolerà, nel corso dell’anno, partendo dall’esperienza del SE’, per passare alla conoscenza dell’ALTRO e scoprire, quindi, la bellezza dello STARE INSIEME. SENTIRSI BENE CON SE STESSI, CON GLI ALTRI, NELL’AMBIENTE, PERMETTERE COSI’ VISSUTI DI “BENESSERE FISICO E PSICOLOGICO”, E’ IL GRANDE OBIETTIVO DELLA SCUOLA, UN OBIETTIVO CHE SI CONCRETIZZA NELLA MOLTEPLICITA’ DI SITUAZIONI, ESPERIENZE, GIOCHI, ATTIVITA’ CHE LA SCUOLA PROPONE. La nostra scuola prevede inoltre, per quest’anno, una molteplicità di attività: esperienze di svago e divertimento (benessere psico-fisico attraverso balli, danze e giochi corporei); esperienze di relax all’interno della scuola (es:ascolto di musiche rilassanti…); esperienze di relax a contatto con la natura (attività piacevoli svolte nel giardino della scuola, passeggiata in riva al lago, esplorazione di sentieri di un parco naturale, contatto e conoscenza di alcuni animali, contatto con l’elemento acqua, giochi all’aperto e pic-nic condiviso con gli amici…); esperienze volte a sensibilizzare i bambini ad un corretto stile di vita; esperienze che aiutano a conoscere sempre meglio il proprio corpo e i propri stati d’animo (particolare attenzione sarà dedicata alle EMOZIONI);
Motivazioni del progetto di plesso: Il progetto di quest’anno si avvarrà sarà centrato sul GIOCO in tutte le sue declinazioni. Questo progetto è nato successivamente ad una verifica di una osservazione effettuata lo scorso anno scolastico che ha mostrato la poca conoscenza dei giochi tradizionali e la scarsa capacità sia di organizzarsi nel gioco con gli altri, sia di “mettersi in gioco”da parte della maggior parte dei bambini. Noi Insegnanti riteniamo che attraverso il gioco il bambino possa esprimere la propria pluridimensionalità e possa dare spazio a fantasia e intuizione. Il gioco può, altresì, favorire l’autonomia e l’iniziativa del bambino, permettere la socializzazione e la comunicazione, rendere consapevole dell’importanza delle regole e stimolare l’attenzione all’altro e la capacità di collaborazione. Infatti :” In ogni gioco, in ogni attività ludica del bambino e dell’adulto, c’è una costante presenza di tre caratteristiche: l’esercizio, il simbolo, la regola… E’ lo stretto intreccio fra questi tre elementi che fa del gioco un’attività fondamentale indispensabile per acquisire il bagaglio necessario ad un consapevole adattamento al mondo in cui siamo chiamati a vivere… Il gioco permette l’esplorazione di diverse alternative, permette di correggere l’errore e di ricominciare da capo, permette l’invenzione di nuove regole e la verifica delle loro conseguenze, permette di provare esperienze irrealizzabili, il tutto senza incorrere in gravi rischi.” (B. Munari e D. Fabbri). Inoltre attraverso il gioco il bambino può controllare la propria aggressività organizzandola in funzione sociale e può, inoltre, controllare una realtà frustrante poiché il gioco assolve anche alla funzione di superamento della sofferenza. La scuola rappresenta uno spazio ideale per fornire ai bambini e alle bambine occasioni e percorsi di educazione all’espressività e alla relazione comunicativa, in quanto da sempre luogo d’incontro, di socializzazione e di scambio culturale e sociale. E’ a scuola che i bambini apprendono la ricchezza del confronto e dell’apertura all’altro da sé.
SPAZI E TEMPI Nella progettazione è di fondamentale importanza l’organizzazione di spazi e tempi (curricolo implicito) in relazione ai bisogni e alle dimensioni di sviluppo di bambini e bambine e ai percorsi didattico-educativi previsti. LO SPAZIO: l’organizzazione degli spazi all'interno e all'esterno della scuola. “Lo spazio accogliente, caldo, curato, orientato dal gusto, espressione della pedagogia e delle scelte educative di ciascuna scuola. E’ uno spazio che parla dei bambini e del loro valore, dei loro bisogni di gioco, di movimento, di espressione, di intimità e di socialità, attraverso l’ambiente fisico, la scelta di arredamenti e oggetti volti a creare una funzionale e invitante disposizione a essere abitato dagli stessi bambini”. (dalle INDICAZIONI PER IL CURRICOLO 2007) E' evidente quanto lo spazio sia un elemento fondamentale insieme al tempo per definire il progetto educativo che si vuole realizzare. I recenti studi condotti dalle neuroscienze e dalle scienze sociali sostengono che a seconda dell'ambiente in cui viviamo il nostro cervello si forma e si sviluppa in modo diverso. Ed è nei primi sei anni di vita che le nostre capacità cognitive e percettive prendono forma stimolando singoli e differenti percorsi di crescita. Per questo motivo l'ambiente scuola dove i bambini passano molte ore non può essere considerato un elemento di sfondo accessorio e secondario ad una serie di attività, ma soggetto protagonista e fondante del progetto pedagogico. La sezione è l'ambiente nel quale i bambini si muovono, costruiscono, manipolano e trasformano oggetti, nello stesso tempo è un luogo in cui provano una gamma infinita di sentimenti ed emozioni. In sostanza i bimbi attivano lo sviluppo di processi mentali spaziali solo dopo averne fatto esperienza attraverso il movimento e l'esplorazione attiva. Occorre quindi pensare alla sezione come luogo in cui i bambini e gli adulti condividono esperienze comuni e personali; lo spazio andrà differenziato e organizzato per rispettare le diverse esigenze dei bambini come quelle di: MUOVERSI STARE BENE STABILIRE RELAZIONI SODDISFACENTI VIVERE SENTIMENTI DI TRISTEZZA, FELICITA’, NOIA, PROTEZIONE MANIPOLARE, ESPLORARE, SPERIMENTARE, SCOPRIRE E CAPIRE. Per fare ciò è necessario organizzare la sezione come un insieme di angoli-laboratori ricchi di materiali e di oggetti che i bambini identificano immediatamente per le caratteristiche peculiari che assume ogni angolo. I bambini hanno bisogno di riferimenti conosciuti attraverso arredi e oggetti per dare loro il senso della permanenza e della continuità, nello stesso tempo l'attenzione degli insegnanti è quella di tener conto dei suggerimenti che provengono da un attività in corso, oppure dalla crescita dei bambini, per arricchire e cambiare l'organizzazione di un angolo. E' importante sottolineare che nulla deve essere lasciato alla casualità, all'improvvisazione ma che tutto è predisposto con attenzione nella precisa consapevolezza che l'esperienza dei bambini deve avvenire in spazi capaci di restituire senso a quello che fanno nella scuola e connotarla in modo peculiare.
Per quanto detto è necessario che l’ ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI sia definita in modo da soddisfare i bisogni dei bambini, favorendo vari tipi di gioco ed esperienze. Generalmente la sezione è organizzata con i seguenti angoli: - lo spazio casetta per favorire il gioco di ruolo, la relazione, il “far finta di…” (affettività e sperimentazione di ruoli conosciuti) - l’angolo per i giochi strutturati: puzzle, tombole, incastri… - lo spazio per le attività espressivo-manipolativo-costruttive - l’angolo delle costruzioni (dotato di un tappeto) - l’angolo del tappeto sul quale incontrarsi, esprimersi e scambiarsi opinioni (circle- time/giochi di gruppo/canzoni), fare il rilassamento e attività di routine - l’angolo dei libri per un primo approccio alla lettura. In ogni sezione c’è un posto riservato al gioco con i burattini e nella sezione rossa è strutturato un laboratorio scientifico utilizzato, soprattutto, durante le attività di intersezione. Questa strutturazione delle sezioni può essere modificata nel corso dell’anno scolastico in base alle necessità/bisogni dei bambini e in relazione al progetto annuale. Nel SALONE sono presenti macrocostruzioni in gommapiuma (parallelepipedi che consentono grandi costruzioni), materiale psicomotorio vario, una macrostruttura in plastica (scivolo e tunnel), palloni, cuscini… ovvero materiali che favoriscono il gioco motorio. Il salone è uno spazio dove condividere con i compagni esperienze differenziate (attività libere e guidate, feste, ritrovo per cantare insieme, per “drammatizzare”, scambiare “idee”…). Il GIARDINO è uno spazio esterno importante, i bambini hanno la possibilità di correre, nascondersi, organizzare giochi di squadra, ma hanno anche l’opportunità di fare esperienze con la terra e con elementi naturali. In giardino sono presenti due sabbionaie, una macrostruttura in legno, un labirinto. Il giardino permette di fare varie esperienze, in prevalenza di carattere scientifico. IL TEMPO: “Il tempo disteso, nel quale è possibile per il bambino giocare, esplorare, dialogare, osservare, capire, crescere con sicurezza nella tranquillità, sentirsi padroni di sé e delle attività che sperimenta e nelle quali si esercita. In questo modo il bambino può scoprire e vivere il proprio tempo esistenziale senza accelerazioni e senza rallentamenti indotti dagli adulti”. (dalle INDICAZIONI PER IL CURRICOLO 2007) Il Tempo è da considerarsi una vera e propria risorsa educativa ed è essenziale organizzare il tempo scolastico in modo vario e flessibile affinché i bambini possano avere momenti di sezione, momenti di gruppo omogeneo, momenti autogestiti, tutto ciò nel rispetto dei tempi individuali di apprendimento, tenendo presente che ogni momento della giornata ha un proprio valore e significato. Il tempo, infatti, è un aspetto pregnante della crescita infantile ed il succedersi degli eventi nella vita quotidiana nella scuola dell’infanzia, il ritmo e le scansioni di tale successione, il loro andamento (routinario o meno), la dimensione collettiva del suo verificarsi e le negoziazioni che essa impone per far fronte alle esigenze individuali, contribuiscono, in maniera non indifferente, a connotare il clima sociale del gruppo sezione e del gruppo scuola.
LA GIORNATA SCOLASTICA ORARIO ATTIVITA’ 7,45 – 9,00 INGRESSO 9,00 – 10,30 ATTIVITA’ DI SEZIONE – ROUTINE (presenze, calendario, spuntino..) 10,30 – 11,45 ATTIVITA’ DI INTERSEZIONE (lunedì/mercoledì o martedì) I.R.C. ( giovedì) ATTIVITA’ DI SEZIONE (martedì o mercoledì e venerdì) 11,45 – 12,00 PREPARAZIONE AL PRANZO Igiene personale 12,00 – 12,45 PRANZO 12,45– 13,15 GIOCO LIBERO IN SALONE – IN GIARDINO – IN SEZIONE 13,15 – 13,30 USO DEI SERVIZI IGIENICI 13,30 – 14,15 RILASSAMENTO - RIPOSO 14,15 – 15,30 ATTIVITA’ DI SEZIONE (secondo progetto) 15,30 – 15,45 MERENDA 15,45 – 16,00 USCITA
LA METODOLOGIA La metodologia riconosce come suo connotato essenziale il gioco, proposto in tutta la sua ricchezza e complessità sul piano operativo, manuale, esplorativo, interattivo, motorio e cognitivo. Grande importanza assume il “gioco simbolico” o “di finzione”, proprio perché rappresenta la forma ludica privilegiata, come è stato affermato da Piaget e da Vygotskij che ne hanno studiato le forti implicazioni nello sviluppo cognitivo ed affettivo- relazionale dei bambini. Per Vygotskij il gioco simbolico è il mezzo privilegiato che il bambino possiede per dare un senso e un significato alla realtà. Per di più il gioco simbolico offre opportunità di grande ricchezza linguistica. Ma anche altre forme di gioco si collegano ai “saperi”, alle attività cognitive, alle “dimensioni di sviluppo” dei bambini: lo sviluppo di processi cognitivi di natura matematica prendono spunto dalle attività basate essenzialmente sul gioco; l’esplorazione e la ricerca nella realtà naturale e sociale, scaturisce dal gioco; le attività grafico-pittoriche, sonoro-musicali, drammatico-teatrali trovano il loro fondamento nel gioco. Altro elemento caratterizzante la metodologia della scuola dell’infanzia è offerto dall’esplorazione e dalla ricerca. Viene accolta e stimolata la curiosità. Si tratta allora di favorire il piacere che i bambini provano nel cimentarsi con le cose e con gli altri, nel confrontare situazioni, nel porre problemi, nel formulare ipotesi di soluzione o congetture di spiegazione. L’”errore” viene inteso come risorsa per la ricerca di nuove soluzioni. La mediazione/regia didattica riguarda le strategie e strumentazioni che le insegnanti utilizzano per “orientare, sostenere e guidare proceduralmente lo sviluppo e l’apprendimento del bambino”.(orientam.’90). La mediazione persegue due ordini di obiettivi: - la conquista e l’uso di specifici procedimenti diretti alla comprensione attiva del mondo - l’interiorizzazione di sentimenti di sicurezza ed autostima.
PRESENTAZIONE DELLE MODALITA’ PROGETTUALI Nella progettazione educativo-didattica, oltre a quanto definito dalle indicazioni nazionali, abbiamo voluto fare nostro quanto detto da J. Delors (rapporto Unesco), secondo il quale la scuola deve trasmettere il desiderio, il piacere dell'apprendimento, la capacità di imparare ad imparare, la curiosità intellettuale. Delors definisce ciò che la scuola deve insegnare (quattro pilastri dell’educazione) VIVERE INSIEME – CONOSCERE – FARE – ESSERE quest'anno scolastico le Insegnanti hanno deciso di riprendere la progettazione per “situazioni”, ossia la strutturazione di un percorso didattico proposto dalle Insegnanti, integrato dagli stimoli inviati dai bambini in base ai loro reali interessi. Che cos'è la situazione? E' uno spazio relazionale e cognitivo che viene proposto dalle insegnanti sulla base delle osservazioni. E' una possibilità che viene offerta ai bambini per interagire con elementi della realtà, al fine di facilitare, sostenere e auto-organizzare la propria conoscenza. La situazione nasce da una “perturbazione” introdotta dalle insegnanti che può essere costituita da stimoli di vario genere: un racconto, un materiale, un personaggio, un gioco,... e si sviluppa non secondo percorsi predeterminati, bensì in base alla continua interpretazione delle osservazioni, degli interessi e dei bisogni dei bambini, che indicheranno via via le possibili direzioni di sviluppo. Come si procede: arriva una “proposta-stimolo” si analizza, si formulano ipotesi, si fanno proposte si lavora sulle proposte emerse tenendo in considerazione il coinvolgimento emotivo e l'espressività si verificano l'interesse dei bambini, la validità delle proposte didattiche, le competenze raggiunte. La lettura della realtà scolastica è fondamentale per individuare interessi, bisogni e motivazioni dei bambini. A tale scopo è necessario nel primo periodo dell’anno scolastico effettuare l' OSSERVAZIONE dei BAMBINI per verificare in particolare: • come si muove il bambino • come vive il distacco e la scuola • la relazione bambino /adulto e bambino/bambino • come utilizza il materiale, lo spazio, i tempi… Successivamente l'insegnante valuterà sempre la risposta dei bambini per definire/ridefinire il percorso progettato. In questo modo, l’azione educativa condivisa si costruisce man mano tenendo sempre presenti la collegialità dei docenti e gli interessi dei bambini.
VALUTAZIONE E DOCUMENTAZIONE FORMATIVA SCOLASTICA La valutazione è parte integrante della programmazione, non solo come riscontro degli apprendimenti, ma come verifica dell’intervento didattico al fine di operare con flessibilità sul progetto educativo. Gli obiettivi son stati predisposti, in relazione alla situazione di partenza, in acquisizioni, conoscenze, comportamenti che gli alunni devono assumere. Al termine delle diverse attività si verificherà se tali obiettivi sono stati raggiunti. Si verificherà il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento e finali del percorso di apprendimento per la rilevazione dei traguardi per lo sviluppo della competenza. Il processo di valutazione mirerà a: evidenziare le mete anche minime raggiunte valorizzare le risorse del bambino indicando le modalità per sviluppare le sue potenzialità ed aiutandolo a motivarsi, a costruirsi un concetto positivo di sé individuare e comprendere i processi mentali che il bambino ha sviluppato, le difficoltà incontrate, per migliorare la sua competenza e la sua identità I criteri della valutazione saranno: o Progressi nell’apprendimento in termini di “sapere, saper fare e saper essere” rispetto ai livelli di partenza o Impegno, interesse e partecipazione alla vita scolastica o Crescita globale della personalità dell’alunno o Manifestazioni positive e non, espresse dai bambini nell’ambito delle attività curricolari svolte o Capacità di rappresentare e spiegare eventi e di formulare previsioni e ipotesi. Si documenteranno i percorsi per: mantenere le tracce del percorso educativo svolto – per non smarrire il senso delle cose fatte e poter ripensare a quanto fatto con spirito critico – per fare conoscere agli altri quello che si è fatto – per fornire una memoria teorica e pratica, che permetta una costante circolarità tra i momenti di programmazione e di verifica. Particolare spazio ed importanza ha la documentazione, sia riferita al progetto che al percorso di ogni bambino/a. Ogni bambino/a raccoglierà, inoltre, materiale significativo del percorso annuale che documenta, oltre a ciò che fa, anche la sua evoluzione/maturazione nel corso del triennio. Si utilizzerà la macchina fotografica e la videocamera per fare fotografie e video filmati di momenti significativi della vita scolastica.
IL NOSTRO CURRICOLO CAMPI DI ESPERIENZA E I TRAGUARDI DI COMPETENZA Il curricolo nella scuola dell'infanzia è organizzato in cinque campi di esperienza che servono a guidare la crescita e lo sviluppo del bambino. 1. Il sé e l’altro 2. Corpo e movimento 3. Immagini, suoni e colori 4. I discorsi e le parole 5. La conoscenza del mondo 1. IL SE’ E L’ALTRO Il bambino sviluppa il senso dell’identità personale, è consapevole delle proprie esigenze e dei propri sentimenti, sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato, ascolta gli altri e dà spiegazioni del proprio comportamento e del proprio punto di vista; dialoga, discute e progetta confrontando ipotesi e procedure, gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con gli altri bambini; comprende chi è fonte di autorità e di responsabilità; sa seguire regole di comportamento e assumersi responsabilità. Traguardi per lo OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO sviluppo delle ABILITA’ CONOSCENZE/ESPERIENZE competenze al termine della scuola dell’Infanzia Sviluppa il senso Consolidare l’autostima e la Assegnazione di incarichi di dell’identità personale, fiducia in se stessi. responsabilità in relazione a percepisce le proprie Essere consapevoli delle momenti di routine,situazioni esigenze ed i propri proprie esigenze e dei nuove ed impreviste,attività di sentimenti. propri sentimenti. tutoraggio,gestione dei materiali. Sa di avere una storia Confrontare ed esprimere le Realizzazione di doni per la personale e proprie emozioni ed i propri valorizzazione di feste legate familiare,conosce le sentimenti. alla tradizione locale e alle tradizioni della diverse culture. famiglia,della comunità e Conoscere l’ambiente Condivisione di momenti di le mette a confronto con culturale e le tradizioni. festa con i compagni e di altre. apertura alle famiglie. Percepire l’appartenenza Ascolto di racconti, testi, alla propria comunità. fiabe,filastrocche,canti,ninne nanne relativi alla propria/altrui comunità e cultura di appartenenza. Riflette, si confronta,discute con gli Interagire positivamente Conversazioni e dialoghi che, adulti e con i compagni, con bambini ed adulti. attraverso il ricordo e il comincia a riconoscere la racconto di episodi significativi, reciprocità di attenzione Comprendere i bisogni e le valorizzino la ricchezza dei tra che parla e che ascolta. intenzioni degli altri. vissuti personali e della famiglia di appartenenza.
Decentrare il proprio punto Momenti di conversazione per Pone domande sui temi di vista. conoscere le diverse culture esistenziali e religiosi,sulle presenti nel territorio diversità culturali,su ciò Assumere atteggiamenti di supportate dall’utilizzo di che è bene o male,sulla tolleranza,amicizia,solidarie immagini e materiale. giustizia e ha raggiunto tà e fratellanza. una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, Valorizzare la delle regole del vivere collaborazione. insieme. Rispettare le regole di civile Si orienta nelle prime convivenza concordate. generalizzazioni di passato, presente, futuro e Gestire incarichi e si muove con crescente assumersi responsabilità sicurezza e autonomia nei giochi e nelle attività. negli spazi che gli sono familiari. Rispettare le norme di Saper partecipare ad una comportamento necessarie Giochi di gruppo per la conversazione nei vari ambienti scolastici. condivisione e il rispetto di rispettandone le regole. regole. Partecipare a giochi ed Attività di gruppo per stimolare attività di gruppo la disponibilità alla Mettere in atto le prime rispettando indicazioni e collaborazione. regole, rispettando gli regole La funzione della regola e della esseri umani, la natura e legge nei diversi ambienti di gli animali. Accettare e rispettare gli vita quotidiana. altri e i “diversi da sé” 2.IL CORPO E IL MOVIMENTO Il bambino raggiunge una buona autonomia personale nell’alimentarsi e nel vestirsi, riconosce i segnali del corpo; prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività, sa coordinarsi in altri giochi individuali e di gruppo; controlla la forza del corpo, esercita le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche ed espressive del corpo, ne conosce le diverse parti e lo rappresenta. Traguardi per lo OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO sviluppo delle ABILITA’ CONOSCENZE/ESPERIENZE competenze al termine della scuola dell’Infanzia Il bambino vive pienamente Scoprire, conoscere ed Giochi motori di esplorazione la propria corporeità, ne usare il proprio corpo per dello spazio ambiente percepisce il potenziale star bene con se stessi e Giochi cooperativi e giochi di comunicativo ed espressivo, con gli altri fiducia per incoraggiare la matura condotte che gli Gestire in autonomia la conoscenza reciproca consentono una buona propria persona e aver Esplorazione dello spazio per autonomia nella gestione cura degli oggetti orientarsi all’interno di spazi della giornata a scuola. personali ampi e circoscritti Rispettare l’ambiente ed i Attività di routine per materiali comuni consolidare l’autonomia Giochi finalizzati alla coordinazione dei movimenti in
Riconosce i segnali e i ritmi Progettare ed attuare situazioni grosso-motorie: del proprio corpo, le strategie motorie in percorsi, giochi di squadra, differenze sessuali e di situazioni diverse giochi della tradizione sviluppo e adotta pratiche Comprendere e seguire nei Esperienze percettivo- corrette di cura di sé, di contesti ludici e motori le sensoriali attraverso gesti, igiene e di sana indicazioni date attraverso azioni,giochi ritmici con alimentazione. la voce, il suoni, i simboli, i accompagnamento sonoro gesti… Esperienze di psicomotricità Prova piacere nel movimento Controllare gli schemi acquaticità e sperimenta schemi motori di base: Osservazione della propria posturali e motori,li applica arrampicarsi, saltare, immagine allo specchio e in nei giochi individuali e di scivolare, rotolare, stare in fotografia gruppo. equilibrio Osservazione dei compagni Affinare la coordinazione valorizzando il gesto e l’azione Controlla l’esecuzione del oculo-manuale gesto, valuta il rischio, Rappresentazioni grafiche e Riconoscere le dinamiche completamento dello schema interagisce con gli altri nei di causa-effetto nella corporeo giochi di movimento, nella gestione del corpo e del danza, nella comunicazione movimento espressiva. Rappresentare in modo completo la figura umana in situazioni statiche e di movimento. 3. IMMAGINI, SUONI E COLORI Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta e Inventa storie e si esprime attraverso il disegno, la pittura e diverse attività manipolative e diverse forme di rappresentazione e drammatizzazione. Sperimenta e combina materiali e strumenti, elementi musicali e tecnologie per fruire delle diverse forme artistiche, per comunicare e per esprimersi attraverso di esse. Traguardi per lo OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO sviluppo delle ABILITA’ CONOSCENZE/ESPERIENZE competenze al termine della scuola dell’Infanzia Il bambino inventa storie e Esplorare e fruire delle Partecipazione a spettacoli sa esprimerle attraverso diverse forme di arte e teatrali, musicali, la drammatizzazione, il spettacolo cinematografici disegno,la pittura ed altre Esprimersi e comunicare Giochi simbolici, liberi e guidati attività manipolative. attraverso il corpo, il Giochi con maschere, movimento,la travestimenti drammatizzazione Costruzione e utilizzazione di Utilizza materiali e Ricostruire le fasi più burattini e marionette strumenti,tecniche significative per comunicare Drammatizzazioni, narrazioni espressive e creative. quanto realizzato Esperienze espressive con Percepire alcuni parametri l’utilizzo di materiale di Segue con curiosità e del suono recupero e non piacere spettacoli di vario Sperimentare e combinare Esperienze di laboratorio di tipo (teatrali, musicali..) elementi musicali di base, educazione al suono e alla
producendo semplici musica (esplorazione Sviluppa interesse per sequenze sonoro-musicali dell’ambiente sonoro naturale e l’ascolto della musica e Utilizzare corpo, voce, non, uso del suono, della voce, per la fruizione di opere oggetti/strumenti per di piccoli strumenti musicali, d’arte. imitare, riprodurre, inventare giochi e canti in gruppo, suoni,rumori, melodie anche sonorizzazione di fiabe, attività Scopre il paesaggio sonoro con il canto, da soli o in ritmico musicali in forma libera attraverso attività di gruppo e guidata, associazione di percezione e produzione Affinare le proprie abilità suoni a movimenti, andature, musicale utilizzando voce, ritmiche muovendosi su semplici coreografie, uso della corpo, oggetti. suoni e musica notazione musicale informale) Stabilire corrispondenze tra suoni e simboli grafici Visita a mostre il bambino sviluppa Esprimersi attraverso il Osservazione di immagini e di interesse per la fruizione linguaggio grafico-pittorico e opere d’arte di opere d’arte altre attività manipolative: Rappresentazione grafico- disegnare, pittorica del proprio vissuto e dipingere, modellare, dare della realtà circostante. forma e colore all’esperienza,individualmente e in gruppo, con una varietà creativa di tecniche, strumenti e materiali Scegliere, individualmente e in gruppo, materiali e strumenti in relazione al progetto da realizzare. Costruire oggetti con materiali Il bambino comunica Prevedere lo svolgimento e il diversi utilizzando varie risultato di semplici processi Conoscere le principali possibilità di linguaggio. o procedure in contesti caratteristiche di oggetti di uso conosciuti e non, comune Utilizza materiali e relativamente a oggetti e Eseguire giochi al computer con strumenti, tecniche strumenti esplorati e programmi didattici espressive e creative. inesplorati Utilizzare semplici materiali Esplora le potenzialità digitali per l’apprendimento offerte dalla tecnologia. Usare oggetti, strumenti e materiali coerentemente con le rispettive funzioni e i principi di sicurezza dati Usare semplici software didattici 4. I DISCORSI E LE PAROLE Il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana e arricchisce e precisa il proprio lessico, sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le emozioni, domande, ragionamenti e pensieri; è consapevole della propria lingua materna,
racconta, inventa, ascolta e comprende le narrazioni e la lettura di storie, dialoga, discute, chiede spiegazioni e spiega, usa un linguaggio adeguato per progettare le attività e per definirne le regole. Traguardi per lo OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO sviluppo delle ABILITA’ CONOSCENZE/ESPERIENZE competenze al termine della scuola dell’Infanzia Sviluppare la padronanza Utilizzare la lingua in tutte Giochi liberi e guidati dell’uso della lingua italiana le sue funzioni e nelle Giochi d’imitazione e arricchire il proprio lessico. forme necessarie per Giochi di associazione fra esprimersi e comunicare parole e movimento Sviluppare fiducia e Strutturare in modo Filastrocche, conte motivazione per l’esprimere corretto ed articolato una Comunicazione verbale durante e il comunicare agli altri frase lo svolgimento di attività attraverso il linguaggio Comunicare, condividere grafico-costruttive e di verbale emozioni, domande esperienze personali, manipolazione e pensieri. emozioni, pensieri e Conversazioni a tema libero comportamenti inerenti esperienze e vissuto Ascoltare e comprendere la Intervenire in una personale, impressioni ed lettura di storie, raccontare, conversazione a tema emozioni inventare narrazioni. Raccontare una storia, Ascolto attivo di narrazioni e individuarne gli elementi racconti Dialogare, discutere, essenziali Esperienze di ascolto di testi chiedere spiegazioni e Rielaborare fatti- poetici e brevi storie in rima spiegare. situazioni-testi Letture di immagini, vignette e Dialogare, discutere nel storie (decodifica ed Usare il linguaggio per gruppo interpretazione) progettare le attività e per Distinguere il disegno Uso di libri, frequentazione definire le regole. dalla scrittura della biblioteca locale Scoprire le funzioni del Approccio al codice scritto Essere consapevoli della codice scritto attraverso un percorso propria lingua materna. Interessarsi al codice motivante di letto scrittura scritto e produrre scritture Confrontare lingue diverse, spontanee riconoscere, apprezzare e sperimentare la pluralità Cogliere la struttura linguistica. fonetica delle parole Trovare rime ed Formulare ipotesi sulla assonanze lingua scritta e sperimentare Potenziare le abilità le prime forme di linguistiche attraverso comunicazione attraverso la l’utilizzo pratico, in scrittura, anche utilizzando situazioni ludiche, della tecnologie. lingua inglese Riflettere sulla lingua 5. LA CONOSCENZA DEL MONDO Il bambino raggruppa e ordina secondo criteri diversi, confronta e valuta quantità; colloca correttamente nello spazio se stesso, oggetti, persone; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali; si orienta nel tempo della vita; coglie le
trasformazioni naturali; è curioso, esplorativo, pone domande, discute, confronta ipotesi, spiegazioni, soluzioni e azioni e utilizza un linguaggio appropriato per descrivere le osservazioni o le esperienze. Traguardi per lo OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO sviluppo delle ABILITA’ CONOSCENZE/ESPERIENZE competenze al termine della scuola dell’Infanzia Il bambino gioca in modo Muoversi nello spazio con Giochi motori di esplorazione costruttivo e creativo con gli consapevolezza in dello spazio ambiente altri, sa argomentare, riferimento ai concetti Giochi in gruppo della confrontarsi, sostenere le topologici tradizione e non proprie ragioni con adulti e Progettare e costruire Giochi imitativi bambini. semplici percorsi motori Percorsi di differenti livelli di Eseguire percorsi motori in difficoltà, con materiali di Pone domande su temi base a consegne verbali e arredamento e piccoli attrezzi esistenziali e religiosi, sulle non diversità culturali, su ciò che Verbalizzazione del percorso e Rappresentare sé , gli altri rappresentazione grafica è bene o male, sulla giustizia e gli oggetti nello spazio- Esperienze motorie, lettura e ha raggiunto una prima foglio, verbalizzando d’immagini ed esecuzioni consapevolezza dei propri quanto prodotto grafiche in relazione ai concetti diritti e doveri delle regole del vivere insieme. topologici Sequenze temporali Individua le posizioni di oggetti e di persone nello spazio. Discriminare , ordinare, Attività ludiche con materiale Il bambino raggruppa e raggruppare in base a strutturato e non ordina oggetti e materiali criteri dati (forma, colore, Attività di raggruppamento, secondo criteri diversi. dimensione) seriazione, alternanze ritmiche Contare oggetti, immagini, in base ai criteri di forma, Identifica alcune proprietà persone colore, dimensione dei materiali. Numerare, misurare Giochi di corrispondenza Aggiungere, togliere, biunivoca. Giochi cantati, Confronta e valuta quantità valutare le quantità filastrocche , conte, poesie che Stabilire relazioni logiche, facilitano l’apprendimento del Utilizza simboli per causali, spaziali, codice e della sequenza registrare materiali e temporali tra cose, numerica quantità. persone, fenomeni Osservazione ed esplorazione Scoprire, riconoscere, dell’ambiente per individuare e Esegue misurazioni usando operare con semplici forme decodificare il significato di strumenti alla sua portata. geometriche segni e simboli, attraverso Riconoscere e riprodurre giochi motori e Ha familiarità sia con le numeri ed altri simboli rappresentazioni grafiche strategie del contare e convenzionali Registrazione della frequenza dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie per Utilizzare semplici forme di eventi (presenze, incarichi, eseguire le prime di registrazione dei dati tempo atmosferico) misurazioni di lunghezza , pesi, e altre quantità.
Osservare con curiosità ed Il bambino osserva con interesse Esplorazione e osservazione attenzione il suo corpo, gli contesti/elementi naturali, dell’ambiente naturale e non organismi viventi e i loro materiali, situazioni, Raccolta di materiali e dati ambienti, i fenomeni usando i sensi per Attività di registrazione naturali, accorgendosi dei ricavare informazioni e periodica loro cambiamenti conoscenze Giochi e manipolazione di Relazionare su cose e oggetti e materiali fenomeni Osservare sulla base di criteri o ipotesi Osserva ed esplora Porre domande, formulare attraverso i sensi ipotesi su fatti e fenomeni naturali e non Rielaborare informazioni e registrarle Scoprire e verbalizzare Si accosta con rispetto alla caratteristiche peculiari, natura ed all’ambiente analogie e differenze di elementi dell’ambiente naturale e umano Individuare manifestazioni stagionali; riconoscerne i passaggi, verbalizzarli e riprodurli graficamente A corollario del processo di progettazione sono previsti in quest’anno scolastico i seguenti PROGETTI (che saranno allegati al progetto) Progetto “ACCOGLIENZA-INSERIMENTO” (educazione socio-affettiva); Progetto “CONTINUITA’ con la Scuola Primaria” (per bambini di 5 anni); Progetto “LEGGI CON ME” (in collaborazione con la biblioteca di Soiano); Progetto “MUSICA”, con l’esperto Massimiliano (per bambini di4 e 5 anni). USCITE DIDATTICHE Da definirsi in base al progetto.
RAPPORTO SCUOLA-FAMIGLIA Dalle INDICAZIONI PER IL CURRICOLO 2007 “La scuola perseguirà costantemente l’obiettivo di COSTRUIRE UN’ALLEANZA EDUCATIVA CON I GENITORI. Non si tratta di rapporti da stringere solo in momenti critici, ma di relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità educative. La scuola si apre alle famiglie e al territorio circostante, facendo perno sugli strumenti forniti dall’autonomia scolastica, che prima di essere un insieme di norme è un modo di concepire il rapporto delle scuole con le comunità di appartenenza, locali e nazionali”. A livello di Circolo è stato definito il PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’, con il quale si stabiliscono modalità da condividere nel rapporto scuola-famiglia. La scuola e la famiglia non sono due entità educative contrapposte, anche se hanno compiti educativi specifici: è solo dalla loro alleanza che i bambini possono trovare una guida sicura, un orientamento. In prima istanza occorre confrontarsi su quali riteniamo essere i valori di fondo che regolano la vita sociale e civile e sui quali vogliamo far convergere i nostri contenuti. Pur nelle differenze di ciascuno ci pare di poter individuare alcuni aspetti su cui tutte le famiglie sicuramente concordano, qualunque sia il credo politico o religioso: primo fra tutti il RISPETTO delle persone, dell’ambiente, del luogo dove viviamo, della natura, degli animali, delle cose pubbliche e di quelle private. Per poter costruire l’auspicata alleanza educativa è fondamentale far sì che tra insegnanti e genitori si instaurino relazioni positive basate sulla fiducia reciproca. Per favorire la conoscenza reciproca, base per l’instaurarsi di relazioni positive, si effettuano: - colloqui durante l’anno - scheda di presentazione dei bambini “Vi presento mio figlio” compilata dalla famiglia - assemblee di inizio anno e metà anno - disponibilità da parte delle insegnanti ad altri incontri se richiesti dai genitori.
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