ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE D'ISTRUZIONE "GIOVANNI FALCONE - PAOLO BORSELLINO" - FUNZIONESTRUMENTALE DOCENTE SABRINASCIARRINI

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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE D'ISTRUZIONE "GIOVANNI FALCONE - PAOLO BORSELLINO" - FUNZIONESTRUMENTALE DOCENTE SABRINASCIARRINI
Anno Scolastico 2014/2015

                    ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE D’ISTRUZIONE
                      “GIOVANNI FALCONE – PAOLO BORSELLINO”

                            Piano dell’Offerta Formativa

 Funzione Strumentale                   Docente Sabrina Sciarrini

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                       L’istituto comprensivo Falcone e Borsellino

L’Intitolazione dell’istituto comprensivo ai due magistrati è avvenuta nel 2004. Tra le
numerose autorità intervenute era presente anche la sorella del magistrato, Maria
Falcone. IL giudice è scomparso tragicamente insieme alla moglie e parte della
scorta sull’autostrada di Capaci, il 29 maggio del 1992, per mano di Cosa Nostra. A
scoprire il telo dell’intitolazione è stato chiamato il Senatore Nando dalla Chiesa,
figlio del generale Nando Dalla Chiesa anche egli assassinato dalla mafia.

L’artista Walter Togni ha realizzato e donato alla scuola un bassorilievo in bronzo
raffigurante una moltitudine di colombe che si librano nell’aria e diffondono
quelle parole che hanno lasciato il segno nella coscienza civile delle persone e che
risuonano e continuano a tramandare nel tempo gli ideali di giustizia e libertà.

“Gli uomini passano ma le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di
altri uomini”.

                                                                           G. Falcone

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Premessa
         Un paese che vuole crescere e svilupparsi ha davanti a sé due strade importanti:
l’istruzione, la formazione e la ricerca. Attraverso la prima strada si assicura l’approvvigionamento
di un patrimonio insostituibile, com’è appunto oggi la conoscenza e la sua capacità d’uso, qual è il
sapere; seguendo la seconda strada, si impara a guardare avanti, a perlustrare sentieri nuovi e ad
utilizzare il patrimonio acquisito per nuovi approdi di sviluppo. E’ la via dell’istruzione e della
formazione che consolida i sentieri della via democratica, nell’affermazione di un diritto
fondamentale per l’uomo di tutti tempi. Quando in un paese va consolidandosi questo
convincimento allora è più facile saper guardare alla scuola, alle sedi molteplici dell’apprendere,
come si guarda con orgoglio ad un proprio tesoro di risorse.

       La società della conoscenza deve imparare a saper guardare, con uno sguardo diverso che
nel passato, alla propria scuola, ai suoi risultati, alla vorticosa esigenza di cambiamento, all’affanno
che segna i passaggi sempre più frequenti di processi innovativi, sia per soppesare la portata, sia
per giudicare la congruità e la rispondenza ai nuovi bisogni dell’uomo e del cittadino di questa
società complessa. In una parola si fa sempre più complessa il modo di guardare a certe
organizzazioni e al loro modo di fare risultato.

        Questo documento vuole essere un tentativo di proporre alla comunità un modo diverso
dal solito di vedere l’ambiente, un luogo in cui si costruisce formazione e istruzione, un modo di
come fosse possibile valutare i risultati con l’occhio di chi controlla per migliorare piuttosto che
per condannar. La scuola scende in campo con una buona dose di ottimismo realistico per far
conoscere le realizzazioni, le attese, i programmi, dal momento che molti ancora si accaniscono a
celebrarne solo i “ misfatti”. E’ la scuola di tutti che vuol far conoscere la sua multiforme attività
didattica educativa: così accanto ai progetti di carattere ambientalistico (spazi verdi, monumenti,
sicurezza) convive lo spazio riservato all’integrazione scolastica (disagio, multiculturalità..) e quello
relativo alla continuità fra scuole di grado diverso, ai linguaggi, alle esperienze di scuola –
laboratorio, di atelier teatrali e musicali, della multimedialità e della comunicazione. L’Istituto
Comprensivo di Vignanello presenta le sue credenziali per consolidare la credibilità, per candidarsi
a farsi da motore per eventi che sicuramente si preparano, con i tempi nuovi, per tutte le
organizzazioni oggi in campo come “opifici del sapere”.

                                                       Il Dirigente Scolastico

                                                               Prof.ssa Cesarina Santocchi

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                      Che cos’è il POF dal punto di vista normativo?

Il piano dell’offerta formativa è la carta d’identità della scuola: in esso vengono
illustrate le linee distintive dell’istituto, l’ispirazione culturale - pedagogica che lo
muove, la progettazione curricolare, extracurricolare, didattica ed organizzativa
delle sue attività.
E’ molto simile a un’istantanea, una sorta di carta d’identità del piano dell’offerta
formativa.

Figura 1

                       Quale normativa scolastica istituisce il POF?

La legge 28 marzo 2003 n.53 ed in particolare, il decreto legislativo n. 59 del 19
febbraio 2004, attuativo per le scuole dell'infanzia e del primo ciclo hanno conferito
nuovi strumenti di flessibilità alle scuole autonome tra cui il POF.
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L’elaborazione annuale dei Piani dell'Offerta Formativa rappresenta l'occasione per
le istituzioni scolastiche di dotarsi di percorsi formativi individualizzati e
caratterizzanti;

Tra gli strumenti operativi vi è anche la predisposizione dei PEI ( piani di studio
personalizzati) che, pur aderendo agli obiettivi generali ed educativi definiti a livello
nazionale, raccolgono e rispondono alle esigenze del contesto culturale, sociale ed
economico in cui le scuole operano:

L'autonomia delle scuole si esprime nel POF attraverso la descrizione:

Figura 2

Il Piano dell'offerta formativa è pubblico e deve essere consegnato agli alunni
all'atto dell'iscrizione. Il Piano dell'offerta formativa si inserisce in una più
complessiva attività di progettazione di quegli aspetti dell'attività scolastica per i
quali l'autonomia prevede un trasferimento di poteri dallo Stato alle scuole.
Queste ultime infatti:

    definiscono il modo di organizzarsi più adeguato per la realizzazione degli
     obiettivi generali e specifici dell'azione didattica;
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    adattano a questi obiettivi il calendario scolastico;
    progettano la ricerca e la sperimentazione;
    attivano accordi di rete con altre scuole ed eventuali scambi di docenti
     che abbiano uno stato giuridico omogeneo;

Proposto dalle varie componenti della scuola, il Piano dell'offerta formativa è
elaborato dal punto di vista didattico dal Collegio dei docenti, nel rispetto di
eventuali diverse opzioni metodologiche, ed è adottato dal Consiglio d’Istituto.

                            COME SI STRUTTURA IL DOCUMENTO?

Figura 3

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IL PROFILO DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO

Premessa:
Insegnare le regole del vivere e del convivere è per la scuola un compito oggi
ancora più ineludibile rispetto al passato, perché la realtà di oggi si presenta
complessa, articolata e non di semplice decodificazione.
In una società in cui la comunicazione in tutte le sue forme assume un’importanza
rilevante, la scuola, ne prende consapevolezza e si apre alle famiglie e al territorio
circostante, forte della sua vocazione educativa – didattica e facendo perno sugli
strumenti forniti dall’autonomia scolastica.
L’obiettivo della scuola è quello di proporre un’educazione che spinga lo studente a
fare scelte autonome e feconde, nell’ottica di una dialettica continua della sua
progettualità con i valori che orientano la società in cui vive.

SCELTE CULTURALI E LINEE STRATEGICHE

La scuola si propone come una istituzione aperta e sensibile al contesto socio-
economico- culturale in cui opera , pronta ad interpretare le esigenze e a migliorare
il servizio.

                      Fenomeni Emergenti

                      Scelte educative e
                      culturali

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Figura 4
Sulla base dell’analisi dei fenomeni emergenti, la scuola identifica nell’ambito
dell’autonomia educativa e didattica, le scelte educative e culturali che in parte
vengono calate nella programmazione curricolare e in parte attuate attraverso la
progettualità dell’offerta aggiuntiva. In tal senso, la scuola adatta il curricolo
nazionale, all'ambiente territoriale sulla base di una rilevazione della situazione
economica- sociale -culturale e territoriale , nel pieno rispetto dello statuto
antropologico ed epistemologico delle singole discipline e con riferimento ai
Programmi Ministeriali, fermo restando la libertà di insegnamento e l’ autonomia
educativa, organizzativa e didattica e gestionale, garantita per legge ai docenti e alle
istituzioni scolastiche.

Si riportano gli artt. 1 e 2. della Legge n. 275/1999 sull’Autonomia scolastica

1. Le istituzioni scolastiche sono espressioni di autonomia funzionale e provvedono
alla definizione e alla realizzazione dell'offerta formativa, nel rispetto delle funzioni
delegate alle Regioni e dei compiti e funzioni trasferiti agli Enti locali, ai sensi degli
articoli 138 e 139 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112. A tal fine
interagiscono tra loro e con gli Enti locali promuovendo il raccordo e la sintesi tra le
esigenze e le potenzialità individuali e gli obiettivi nazionali del sistema di istruzione.

2. L'autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di
pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di
interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona
umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche
specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo,
coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con
l'esigenza di migliorare l'efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento

I docenti

I docenti, nell’ambito dell’insegnamento si prefigurano come una risorsa in grado di
orientare, mediare e il processo di insegnamento- apprendimento. La scuola, oggi,
deve fare i conti con la società complessa che richiede un livello di alfabetizzazione e
formazione educativo – didattica, basata su presupposti e necessità molto diverse.
La svolta della ricerca nelle pratiche educative, come si è visto, ha spostato l'asse
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dell'attenzione dall'insegnamento all'apprendimento e si è passati dalla centralità
della disciplina alla centralità dell'allievo.
Le discipline da tempo ormai non rappresentano più un insieme di contenuti da
apprendere, ma sono una delle tante chiavi di lettura della realtà, indispensabili per
padroneggiare la complessità.

"Il mondo è cambiato perché è cambiato ciò che ne sappiamo"

                                                                     Tullio de Mauro

Le famiglie

Le famiglie rappresentano il contesto privilegiato per l’educazione e per lo sviluppo
dei bambini, pur nella loro diversità perché molteplici sono gli ambienti di vita e i
riferimenti, religiosi, etici, comportamentali, che sono sempre portatori sani di
risorse e di principi che possono essere valorizzati, sostenuti e condivisi nella scuola
nel nome di una responsabilità condivisa.
Il primo incontro con la scuola e con gli insegnanti, e con l’esperienza scolastica dei
figli aiutano i genitori a prendere più chiaramente coscienza della responsabilità
educativa che è loro affidata. La consapevolezza dei cambiamenti intervenuti nella
società e nella scuola richiede la messa in atto di un rinnovato rapporto di
corresponsabilità formativa con le famiglie, in cui con il dialogo si costruiscano
cornici di riferimento condivise e si dia corpo a una progettualità comune.

Il territorio

La scuola, consapevole di non essere unica agenzia educativa, si apre al territorio
accogliendo tutte le iniziative e quei progetti, provenienti dal territorio che
contribuiscono ad ampliare l’offerta formativa scolastica, in tal modo coopera in
modo attivo a promuovere, valorizzare e conservare la memoria storica e culturale
degli usi, costumi e tradizioni; un rapporto collaborativo, costante, proficuo,
costruttivo, educativo e continuo.

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               L’istituto comprensivo Falcone e Borsellino è in rete con…

Le amministrazioni comunale di Vignanello, Vallerano e Canepina.

Gli enti locali collaborano allo svolgimento del servizio scolastico attraverso il Piani
di Diritto allo Studio. Promuovono e sostengono le attività didattiche programmate,
anche con onere economico. In particolar modo si occupano:
     del servizio di trasporto giornaliero,
     del servizio di mensa scolastica,
     del sostegno all’integrazione/inclusione degli alunni/e disabili
     di arredi, dei testi scolastici, di materiali didattici e di consumo attinenti alle
       diverse attività;
     del funzionamento degli             edifici, dell’Ufficio di Segreteria e della
       manutenzione ordinaria e straordinaria dei locali scolastici (luce, gas,
       riscaldamento e rete telefonica)
     di alcuni progetti programmati con l’intervento di esperti;
     del servizio di trasporto per alcune uscite scolastiche collegate all’attuazione
       di progetti e/o iniziative straordinarie;
     del materiale per la pulizia dei locali;

Inoltre provvedono ove richiesto dalle ASL, all’assistente educatore e
favoriscono progetti a sostegno all’inclusione degli alunni/e con particolari situazioni
di disagio e/o con difficoltà di inserimento;

Le Biblioteche Comunali forniscono inoltre alla scuola un valido supporto per
progetti di lettura animata, corsi, incontri e aiuto compiti.
Non è compito dell’Ente Locale provvedere al materiale del primo soccorso, in
quanto per una maggiore e celere fruibilità, se ne occupa direttamente la scuola con
proprio fondi.

L’A.S.L. e le Strutture Riabilitative Accreditate.

La ASL formula diagnosi cliniche e fornisce i documenti previsti dalla normativa
vigente quali, diagnosi funzionali per alunni/e disabili; effettua valutazioni
diagnostiche per alunni con difficoltà specifiche di apprendimento e altri disturbi
evolutivo dello Sviluppo; partecipa agli incontri periodici organizzati dalla scuola al
fine di valutare il processo d’integrazione scolastica degli alunni/e con disabilità e/o
con svantaggio e propone e sostiene progetti educativi finalizzati alla prevenzione.
UNITÀ OPERATIVA NEURO PSICHIATRIA INFANTILE (U.O.N.P.I.)

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La U.O.N.P.I nella provincia di Viterbo di riferimento per la nostra scuola sono due:
la VT3 3 la VT5, dirette rispettavi mante dal Dott. Marcelli e dalla Dott.ssa Andreussi
Sono strutture operative che si occupano delle attività di diagnosi, cura e
riabilitazione delle patologie neurologiche e neuromotorie; dei disturbi dello
sviluppo affettivo e relazionale, delle patologie della sfera cognitiva, dei disturbi
neuropsicologici dell'infanzia e dell'adolescenza da 0 a 18 anni. Le strutture
provvedono anche, alle attività mediche e riabilitative (riabilitazione neuromotoria,
psicomotoria, logopedica e pischiatrica). E’ la famiglia che si reca presso le sede
indicate per la richiesta di una prima visita, muniti di prescrizione del pediatra o
medico di base. Può accadere che la stessa ASL per problemi di sovraffollamento per
evitare lunghi mesi di attesa, invii i genitori presso le strutture accreditare dopo aver
completato il percorso diagnostico.

I SERVIZI SOCIALI COMUNALI

L’ufficio di servizio sociale, in relazione alla scuola. Dietro formale richiesta della NPI
annualmente determina il monte ore settimanale dell’assistente educatore
scolastico e procede, sulla base di quanto stabilito in sede del GLHI all’abbinamento
tra alunno ed assistente educatore. L’assistente sociale monitora, nel corso
dell’anno l’andamento dei progetti educativi degli alunni con assistenza educativa,
verificandone la qualità e la coerenza progettuale attraverso appositi questionari
predisposti che vengono compilati dalla scuola. L’assistente sociale inoltre, in taluni
casi, accompagna la famiglia nella definizione del progetto di vita del minore e
collabora per la realizzazione di iniziative educative e di integrazione mirate.

IL COMITATO GENITORI
Nel nostro Istituto opera un Comitato dei Genitori traversale Vignanello -Vallerano-
Canepina. Esso è un organo consultivo autonomo che opera su base volontaria e ha
la mission di promuovere una collaborazione fattiva con la scuola:

    collabora con il Consiglio d’Istituto;
    analizza e approfondisce le problematiche con lo scopo di rendere la scuola
     migliore;
    organizza assemblee di genitori su problemi riguardanti la scuola, le sue
     strutture e attività progettuali;
    si fa promotore di momenti di studio e riflessione.

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LE ASSOCIAZIONI ESTERNE

La Scuola, intrattiene rapporti con tutte la agenzie presenti nel territorio:
associazioni di volontariato, enti morali, associazioni culturali e sportive, Caritas,
AVIS, CRI, Proloco, per attivare forme di collaborazione, a potenziamento del
progetto educativo e didattico, al fine di promuovere negli alunni/e lo sviluppo di
una coscienza civile e per affrontare attuali tematiche sociali e ambientali.

      RILEVAZIONE DELLE RICHIESTE FORMATIVE DEL TERRITORIO E RISPOSTE
                           EDUCATIVE E CULTURALI

                              CONTESTO TERRITORIALE

          RICHIESTE FORMATIVE                    RISPOSTE EDCATIVE E CULTURALI

    Rilevante        presenza         di         Promuovere           un      pensiero
     extracomunitari;                              improntato alla solidarietà e alla
    Carenza di occupazione;                       tolleranza;
    Aumento        della     tendenza;           favorire effettive occasioni di
     all’isolamento;                               incontro;
    Carenza di effettive occasioni               Intensificare il dialogo tra le parti
     d’incontro;                                   sociali;
    Perdita rapida del patrimonio                Trasmettere messaggi positivi;
    culturale tradizionale;                       Prevenire il disagio giovanile;
    Diminuzione      di    aggregazioni          Incoraggiare e migliorare i rapporti
     formative ed aggregative;                     sociali;
    Diminuzione delle relazioni sociali          Promuovere e rendere operativa
    Diffusione di aspetti devianti , di           l’interazione tra operatori di
     disagio giovanile;                            diverse istituzioni;

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                               Contesto Familiare

             RICHIESTE FORMATIVE                 RISPOSTE EDCATIVE E CULTURALI

                                                   Dare un supporto per trovare
  Tendenza alla delega del mandato                 strategie educative più idonee;
   educativo;                                      Stabilire un rapporto di fiducia
  Assunzione          di     comportamenti         di incontro e di collaborazione
   contraddittori(protezionismo,permissivis         tra scuola e famiglia;
   mo o disinteresse nei confronti dei             Migliorare le capacità
   bisogni dei figli);                              comunicative e relazionali;
  Aumento di separazioni coniugali con            Potenziare le competenze
   conseguente         accentuazione   delle        pedagogiche dei genitori;
   problematiche scolastiche ad esso               Fornire ai genitori strumenti
   legate;                                          adatti alla realizzazione del
  Aumento dei disagi economici;                    processo educativo;

                                    L’alunno

Fenomeni Emergenti                        Scelte Educative e Culturali

    Portatore di stimoli e conoscenze          Promuovere e potenziare l’offerta
     di vario tipo;                              educativa e culturale;
    Ridotte o discontinue capacità di          Favorire la motivazione e
     attenzione e di concentrazione;             l’interesse verso la scuola,
    Patrimonio lessicale limitato e            Migliorare i processi di
     ridotto;                                    socializzazione;
    Difficoltà relazionali;                    Consolidare e rafforzare
    Tendenza ad ottenere tutto e                l’autostima dell’alunno;
     subito;                                    Favorire l’espressione creativa;
    Di pendenza dai modelli imposti            Incoraggiare il senso di
     dalla pubblicità;                           responsabilità;
    Videodipendenza;                           Promuovere il superamento
    Fenomeni di bullismo;                       dell’egocentrismo e della
    Interessi momentanei e                      tendenza all’isolamento;
     superficiali;                              Promuovere il pensiero
                                                 divergente;

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                            AUTONOMIA ORGANIZZATIVA

             Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999 n. 275
                    (in SO 152/L della GU 10 agosto 1999, n. 186)

                                      Art. 5
                               Autonomia organizzativa

1. Le istituzioni scolastiche adottano, anche per quanto riguarda l'impiego dei
docenti, ogni modalità organizzativa che sia espressione di libertà progettuale e sia
coerente con gli obiettivi generali e specifici di ciascun tipo e indirizzo di studio,
curando la promozione e il sostegno dei processi innovativi e il miglioramento
dell'offerta formativa.

2. Gli adattamenti del calendario scolastico sono stabiliti dalle istituzioni scolastiche
in relazione alle esigenze derivanti dal Piano dell'offerta formativa, nel rispetto delle
funzioni in materia di determinazione del calendario scolastico esercitate dalle
Regioni a norma dell'articolo 138, comma 1, lettera d) del decreto legislativo 31
marzo 1998, n. 112.

3. L'orario complessivo del curricolo e quello destinato alle singole discipline e
attività sono organizzati in modo flessibile, anche sulla base di una programmazione
plurisettimanale, fermi restando l'articolazione delle lezioni in non meno di cinque
giorni settimanali e il rispetto del monte ore annuale, pluriennale o di ciclo previsto
per le singole discipline e attività obbligatorie.

4. In ciascuna istituzione scolastica le modalità di impiego dei docenti possono
essere diversificate nelle varie classi e sezioni in funzione delle eventuali
differenziazioni nelle scelte metodologiche ed organizzative adottate nel piano
dell'offerta formativa. Nel seguente profilo generale nello specifico è possibile
visionare.

        Popolazione scolastica
        Distribuzione della popolazione scolastica nei plessi
        Lo stato delle strutture
                                           14
Anno Scolastico 2014/2015
        Assetto organizzativo funzionale:

               Docenti
               Personale A.T.A
               Le funzioni strumentali
               Le commissioni/Referenti/Coordinatori
               Gli organi collegiali
               Funzioni e competenze
               Orario Attività Didattiche

                                       Popolazione scolastica

                                 Distribuzione per plesso e per grado

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

                            VIGNANELLO             VALLERANO            CANEPINA

N. CLASSI                   6                      3                    4

N. ALUNNI                   102                    64                   74

SCUOLA PRIMARIA

                            VIGNANELLO             VALLERANO            CANEPINA

N. CLASSI                   12                     5                    7

N. ALUNNI                   204                    94                   112

SCUOLA DELL’INFANZIA

                            VIGNANELLO             VALLERANO            CANEPINA

N. SEZIONI                  5                      2                    2

N. ALUNNI                   133                    49                   76

                                                 15
Anno Scolastico 2014/2015

                               Anno scolastico 2013 -2014

La popolazione scolastica aggiornata 10 gennaio 2013 è di 942 alunni complessivi
di cui 116 straniAlunni con cittadinanza non italiana nell’a.s. 2014/2015,
aggiornata al 10 gennaio 2015

    Gli alunni stranieri e con cittadinanza non italiana, che frequentano l’Istituto
Comprensivo "G. Falcone e P. Borsellino", provengono dai seguenti Stati:

Nazionalità      2008/20    2009/2   2010/2        2011/2   2012/20 2013/20 2014/20
                 09         010      011           012      13      14      15
Romania             38        38       38            44        64      56      61
Albania             15        13        5             5        30      29      26
Polonia              5        5        5             4        4        4       3
Tunisia              3        3        4             3        2        2       2
Ucraina              2        3        2             3        3        4       4
Marocco              2        3        2             3        4        4       3
Macedonia            3        2        2             2        4        4       3
Moldavia             3        2        1             2        1        1       1
India                2        -        -             2        1        -       -
Georgia              -        2        -             1        4        3       2
Iran                 -        -        1             2        2        2       1
Paraguay             -        -        1             -        1        -       -
Rep.Dominica         -        -        2             2        -        -       -
na
Nigeria              -         -        -             -       -        1       1
Egitto               -         -        -             -       -        3       2
Ghana                -         -        -             -       -        1       -
Guinea               -         -        -             -       -        2       2
Filippine            -         -        -             -       -        1       1
Cuba                 -         -        -             -       1        -       -
Perù                 -         -        -             -       1        -       -
Cina                 -         -        -             -       -        -       2
Totale              73        71       63            73      122      117     114

                                              16
Anno Scolastico 2014/2015

           DISTRIBUZIONE DELLE NAZIONALITA' PER PLESSI

SCUOLA DELL'INFANZIA

        Vignanello             Vallerano             Canepina

    Rumena             7    Rumena           4   Rumena         6

    Albanese           1                         Albanese       4

    Egiziana           -    Egiziana         2

   Nigeriana           -    Nigeriana        1

     Cinese            -     Cinese          1

    Filippina          1

     Totale            9                     8                  10

SCUOLA PRIMARIA

        Vignanello             Vallerano             Canepina

    Rumena             8    Rumena         15    Rumena         4

    Albanese           4                         Albanese       9

    Egiziana           -

                                        17
Anno Scolastico 2014/2015
   Georgiana           1

     Cinese            -    Cinese          1

    Filippina          -

    Polacca            2    Polacca         1

   Guineana            2

   Moldava             1

  Marocchina           3

  Macedone             1

    Iraniana           1

    Ucraina            3

     Totale           26                   17                  13

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

        Vignanello             Vallerano            Canepina

    Rumena             4    Rumena          7   Rumena         6

    Albanese           4                        Albanese       4

    Tunisina           -    Tunisina        2

  Macedone             2

   Georgiana           1

    Ucraina            1

     Totale           12                    9                  10

                                       18
Anno Scolastico 2014/2015

             STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO

Figura 5

STRUTTURA ORGANIZZATIVA FUNZIONALE

Figura 6
                                    19
Anno Scolastico 2014/2015

                                IL COLLEGIO DEI DOCENTI

                     PRESIEDE: IL DIRIGENTE CESARINA SANTOCCHI

                 Il collegio dei docenti è composto da tutto il personale docente
dell’Istituto comprensivo e insieme al Consiglio d’Istituto è un organo collegiale
decisivo per la scuola. Il dirigente scolastico esercita le funzioni di cui al decreto
legislativo 6 marzo 1998, n. 59, nel rispetto delle competenze degli organi
collegiali.(comma 2). Il collegio dei docenti, tra gli organi collegiali della scuola, è
quello che ha la responsabilità dell’impostazione didattico-educativa, in rapporto
alle particolari esigenze dell’istituzione scolastica e in armonia con le decisioni del
consiglio di circolo o di istituto. Esso mantiene competenza esclusiva per quanto
attiene agli aspetti pedagogico-formativi e all’organizzazione didattica e, concorre,
comunque, con autonome deliberazione alle attività di progettazione a livello
d’istituto e di programmazione educativa e didattica.

                            GLI ORGANI COLLEGIALI – GENITORI

                                                                               Figura 7

                                           20
Anno Scolastico 2014/2015
                            Competenze del Consiglio d’Istituto

I compiti e le funzioni del Consiglio d'Istituto sono definiti dall'art. 10 del D.Lgs.
16/04/1994 n. 297 e dagli art. 2/3/4/5 del DPR 275/99 come modificato dai DPR
156/99 e 105/01, nonché, per la parte contabile, dal D.I.44/2001:

      Elabora e adotta gli indirizzi generali del POF e determina le forme di
       autofinanziamento;
      Approva il Programma annuale entro il 15 dicembre dell'anno precedente a
       quello di riferimento;
      Verifica lo stato di attuazione del programma entro il 30 giugno;
      Approva le modifiche al programma annuale ;
      Approva, entro il 30 aprile, il Conto Consuntivo predisposto dal D.S.G.A. e
       sottoposto dal D.S all'esame del Collegio dei revisori dei conti;
      Stabilisce l'entità del fondo per le minute spese (art.17 comma 1);
      Ratifica i prelievi dal fondo di riserva effettuati dal D.S. entro 30 giorni;
      Delibera sulle attività negoziali di cui all'art. 33 comma 1 del D.I. 44/2001;
      determina i criteri e i limiti delle attività negoziali che rientrano nei compiti
       del D.S. (art.33 comma 2) ;

        COMPETENZE DEI CONSIGLI D’INTERCLASSE/ CLASSE /INTERSEZIONE

                      SCUOLA PRIMARIA CONSIGLI D’INTERCLASSE

I Rappresentanti di Classe eletti alle Scuole Elementari (uno per classe) fanno parte
di diritto del Consiglio di Interclasse.

Il Consiglio di Interclasse è presieduto dal Dirigente Scolastico (o da un docente suo
delegato prescelto tra i membri del Consiglio).

Ne fanno parte un rappresentante eletto dai genitori per ciascuna delle classi
interessate e i docenti dei plessi di Scuola Primaria dell’Istituto.

Il ruolo principale del consiglio è quello di approfondire i problemi
dell’apprendimento e dello sviluppo della personalità degli alunni individuando le
modalità migliori per stimolare e favorire entrambi.

Il rapporto di collaborazione tra docenti, genitori e alunni rappresenta, in tale
ambito, un momento centrale, finalizzato alla elaborazione di proposte che
riguardano in particolare l’attività educativa e le iniziative di sperimentazione da
sottoporre all’esame del collegio dei Docenti. Il consiglio ha inoltre il compito di

                                            21
Anno Scolastico 2014/2015
estendere e valorizzare i rapporti reciproci tra docenti, genitori e alunni (c.m.
274/84).

 Schematicamente il consiglio di Interclasse ha, per disposizione legislativa, i
  seguenti compiti:
 esaminare ed approvare la programmazione didattica elaborata dal team dei
  docenti
 formulare proposte al collegio dei Docenti in ordine all’azione educativa e
  didattica
 formulare proposte al collegio dei Docenti in ordine ad iniziative di
  sperimentazione
 agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra genitori e docenti
 esprimere parere sull’adozione dei libri di testo
 esprimere parere sul programma di sperimentazione metodologico - didattica
  proposta dai docenti
 ha potere generale di proposta e parere in ordine alle competenze del Collegio
  dei docenti
 verificare l’andamento complessivo dell’attività didattica in attuazione della
  programmazione educativa di Istituto
 organizzare gite, visite d’istruzione e richiedere l’eventuale collaborazione delle
  famiglie per la loro attuazione dopo la preparazione didattica
 con la sola presenza dei docenti, realizzare il coordinamento didattico e
  provvedere ai rapporti interdisciplinari.
 Le riunioni del consiglio debbono aver luogo in orario extrascolastico.

                            SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Competenze dei Consigli di Classe

        I Rappresentanti di Classe eletti alle Scuole Medie (4 per classe) fanno
         parte di diritto del Consiglio di Classe.
        Il Consiglio è presieduto dal Dirigente Scolastico (o docente da lui delegato)
         che attribuisce ad uno dei docenti la funzione di segretario. Nelle scuole
         medie è composto dai docenti di ogni singola classe e da 4 rappresentanti
         dei genitori. Il Consiglio resta in carica un anno.

                                           22
Anno Scolastico 2014/2015
        È responsabile, in seduta chiusa alla sola presenza dei docenti, della
         valutazione periodica e finale degli studenti; si occupa del coordinamento
         didattico e dei rapporti interdisciplinari.

        Il Consiglio nel suo complesso formula proposte al Collegio dei Docenti,
         relativamente all’azione educativa e didattica e ad iniziative di
         sperimentazione; esso, inoltre deve agevolare ed estendere i rapporti
         reciproci tra docenti, genitori e alunni.

        Schematicamente il Consiglio di classe è chiamato ad occuparsi dei
         seguenti argomenti:
        particolarmente di tutto ciò che direttamente o indirettamente riguarda gli
         studenti e l’attività della classe
        il comportamento degli alunni
        l’impegno nello studio e nell’attività didattica
        gli interessi, i problemi, le difficoltà dei ragazzi nell’età in cui si trovano
        l’ambiente socioculturale da cui provengono
        le eventuali carenze educative e nella formazione di base
        l’educazione morale e religiosa
        le reazioni degli studenti a determinati comportamenti e iniziative dei
         docenti, cosa fare per migliorare la situazione
        lo sviluppo della collaborazione tra compagni di classe e tra famiglie per
         l’inserimento di alunni svantaggiati
        l’organizzazione di attività integrative e di iniziative di sostegno
        le condizioni ambientali in cui si svolge la vita scolastica (aule, banchi
         servizi igienici, illuminazione, riscaldamento, attrezzature didattiche)
        l’organizzazione delle gite, visite d’istruzione e l’eventuale collaborazione
         delle famiglie per la loro attuazione dopo la preparazione didattica
        l’organizzazione della biblioteca
        esprimere parere sull’adozione dei libri di testo, sullo svolgimento di
         attività integrative e di sostegno
        non possono essere trattati casi singoli.

                                           23
Anno Scolastico 2014/2015
                  PATTO DI CORRESPONSABILITA’ SCUOLA FAMIGLIA

                                      “Insieme è meglio”

                            ( D. P. R n . 235 del 21 novembre 2007 )

“Il compito della scuola.. è quello di far acquisire non solo competenze, ma anche
valori da trasmettere per formare cittadini che abbiano senso di identità,
appartenenza e responsabilità”

                   Il Patto Educativo di Corresponsabilità:

E’ una dichiarazione concordata ed esplicita alla formazione dei bambini e delle
bambine . E’ una strategia per favorire un confronto costante tra scuola e famiglia ,
nel riconoscimento dei rispettivi ruoli.

Serve a promuovere, sviluppare e rafforzare:

                il benessere di ciascuno;
                l’ autostima;
                l’ autonomia e il senso di responsabilità;
                il rispetto per se stessi, per gli altri e per l’ambiente;
                la capacità di riconoscere e rispettare il punto di vista altrui;
                la capacità di collaborare, cooperare ed essere solidali;
                l’ accettazione delle regole ;

Nel Patto di corresponsabilità è in forma integrale sul sito della scuola nella sezione
La Dirigenza http://icsvignanello.com/category/vallerano/

Nella stessa sezione è reperibile anche il Piano dei Servizi con relativa contrattazione
sindacale.

                                              24
Anno Scolastico 2014/2015
                       RUOLI E FUNZIONI E AREE DI COMPETENZA

COORDINATORI DELLE SEDI

       Curare la diffusione delle circolari e accertarsi che ne abbiano preso visione
       Su delega presiedere i consigli d’intersezione/ d’interclasse e redigerne i
        verbali
       Coordinare le attività del plesso
       Garantire l’osservanza delle direttive impartite dalla presidenza
       Mantenere rapporti constanti con la presidenza, segnalando o
        comunicando formalmente i problemi di varia natura organizzativo -
        funzionale e tutte le circostanze che investono l’attività scolastica o
        l’edificio;
       Predisporre/ aggiornare, come responsabile dei sussidi del plesso, l’elenco
        del materiale esistente da far conoscere ai colleghi e da affiggere all’albo
        del plesso per favorirne la consultazione in qualsiasi momento.
       Provvedere, qualora sia prevista l’assenza di docenti nel plesso, ad attuare
        le iniziative che rendano possibile il regolare svolgimento delle del servizio
        scolastico o che garantiscono, fino all’arrivo del supplente, la vigilanza degli
        alunni.
       Partecipare alle riunione dello “Staff di Direzione”
       Membri di diritto nella commissione del POF

COLLABORATORE VICARIO

        Sostituire il Dirigente Scolastico durante il periodo delle ferie estive e in
         casi di assenza nel corso dell’anno;
        Collaborare con il DS nel coordinamento didattico -amministrativo;
        Offrire al Ds un supporto gestionale;
        Redigere i verbali dei collegi dei docenti
        Interagire con il settore amministrativo
        Vigilare sulla somiglianza delle attività programmatiche e sull’osservanza
         delle direttive impartite dalla presidenza;
        Curare i rapporti con gli EELL e le Associazioni del territorio

                                           25
Anno Scolastico 2014/2015
        Contattare i collaboratori delle sedi al fine di rendere più fluida la
         circolazione delle informazioni utili;
        Partecipazione alle riunioni dello “Staff di direzione”

DOCENTI CON FUNZIONE STRUMENTALE E REFERENTI

Per realizzare le finalità istituzionali della Scuola in regime di autonomia, ogni anno
scolastico, il Collegio dei Docenti individua al suo interno insegnanti che esplicano le
funzioni strumentali o assumono incarichi da referenti e che indicativamente si
occupano di:

      Orientamento
      Coordinamento Continuità
      Gestione Piano dell'Offerta Formativa
      Inclusione BES
      Intercultura Multimedialità BES
      Prevenzione del disagio BES
      Scuola Secondaria di Primo Grado
      Sicurezza.
      Valutazione e Autovalutazione
      INVALSI

RESPONSABILE GESTIONE SISTEMA SICUREZZA (R.S.G.S)

    Il Responsabile del Sistema di Gestione Sicurezza, è formalmente incaricato
     dalla Direzione di mantenere attivo il Sistema ed ha le seguenti responsabilità
     operative: preparare, verificare, divulgare ed archiviare la documentazione
     descrittiva del SGS;
    coadiuvare la Istituzione Scolastica nella verifica della corretta applicazione
     delle regole e delle disposizioni volte a conseguire gli obiettivi enunciati nella
     Politica per la Sicurezza;
    collaborare attivamente con il Servizio di Prevenzione e Protezione per la
     Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro attivando modalità, strumenti e risorse
     adeguate a conseguire gli obiettivi ed a realizzare un efficace SGS;
    eseguire su base periodica le Verifiche Ispettive del SGS;
    fornire alla Direzione tutti gli elementi ed i dati per valutare l’efficienza del
     SGS e promuovere eventuali azioni preventive e di miglioramento;
                                          26
Anno Scolastico 2014/2015
    predisporre e verificare l’esecuzione dei programmi di addestramento e
     formazione;
    verificare la corretta gestione dei rilievi di non conformità, come pure la
     verifica delle azioni correttive e preventive; collaborare e/o sollecitare l’analisi
     delle cause delle non conformità reali o potenziali e proporre o richiedere le
     eventuali azioni alla Direzione;
    supportare l’ufficio acquisti nell’eseguire la valutazione e gestione della
     qualifica dei Fornitori per quanto attiene alle problematiche inerenti la
     sicurezza; costituire il riferimento per Enti esterni all'azienda per tutto quanto
     riguarda il suo SGS; supportare la Direzione nel verificare il suo impegno circa
     l'adeguatezza delle risorse e del personale addestrato in funzione degli
     obiettivi ed alle conseguenti attività pianificate;
    formalizzare le disposizioni della Direzione circa gli incarichi e le mansioni del
     SGS;

   Competenze e requisiti richiesti al RSGS: adeguata formazione in ambito BS
   OHSAS 18001:2007 o Sistemi equivalenti.

COMMISSIONE SICUREZZA

      Aggiorna il documento sulla “Valutazione dei rischi” e i “Piani di evacuazione”
      Segna ogni eventuale situazione di rischio o di pericolo
      Propone eventuali contromisure
      Controlla la data di scadenza degli estintori
      Cura la documentazione delle evacuazione effettuate

REFERENTE PER ALUNNI CON DSA E AREA BES – 2°FASCIA

Quella del referente DSA, figura prevista dalla L.170/2010, con i seguenti compiti:

      Costruzione di un'anagrafe;
      Costruzione della Rete dei contatti;
      Organizzare e presenziare gli incontri di counseling ;
      Supporto nella predisposizione dei PDP;
      Supporto ai docenti ( presenza ai consigli di classe/programmazione ecc);
      Supporto alle famiglie (comunicazioni/ convocazioni/sportelli ecc.);
      protocolli di orientamento e di continuità ;

                                           27
Anno Scolastico 2014/2015
    Consulenza per l'iter degli esami di stato/ Prove INVALSI
     Formazione dei docenti;
    Supporto nella somministrazione degli screening d’istituto;

GLHI D’ ISTITUTO

      Propone iniziative adatte a favorire e accelerare il processo di integrazione
      Collabora per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti
      Verificare la reale attuazione dei processi di integrazione
      Individuare possibili collaborazioni esterne

                    ORARIO ATTIVITA’ DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE

SCUOLA DELL’INFANZIA VIGNANELLO/VALLERANO/CANEPINA

TURNO BREVE: Le lezioni avranno inizio alle ore 8,20 e termineranno alle ore 12,30

TURNO LUNGO: le lezioni avranno inizio alle ore 8,20 e termineranno alle 15,30

SCUOLA PRIMARIA DI VIGNANELLO /VALLERANO/CANEPINA

INIZIO LEZIONI: ORE 8,20

TERMINE LEZIONI:ORE 13,20

SEZIONE TEMPO PIENO: ORE 8,20 – 16,20

SABATO TEMPO NORMALE: 8,20-12,20

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO VIGNANELLO / VALLERANO/ CANEPINA

INIZIO LEZIONI: ORE 8,15

TERMINE LEZIONI: ORE 13,15

                                           28
Anno Scolastico 2014/2015
                              GLI IMPEGNI COLLEGIALI

Per impegni collegiali si intende il calendario dei consigli di classe, intersezione, e
interclasse, le assemblee e gli scrutini. Inoltre nel medesimo calendario è possibile
reperire anche gli incontri di programmazione dei docenti.

Il calendario dettagliato è reperibile sul sito della scuola , nella sezione del proprio
comune di riferimento.

ORARIO DEI DOCENTI

Ogni plesso di ogni ordine di scuola entro settembre fornisce l’orario individuale di
funzionamento scolastico, sul sito della scuola è possibile consultare il dettagli degli
orari sia per ordine di scuola che per plesso.

Anche l’orario dettagliato è reperibile sul sito della scuola nella sezione del proprio
comune di riferimento

GENITORI ELETTI NELLE CARICHE DEGLI ORGANI COLLEGIALI

Sul sito della scuola inoltre è possibile reperire anche l’elenco dettagliato dei nomi
dei genitori eletti come rappresentanti dei consigli di classe, intersezione e
interclasse nella sezione “genitori”.

                     LA PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO DIDATTICA

La programmazione educativo- didattica, nel pieno rispetto della libertà docente,
attua le disposizioni previste la normativa vigente, tenendo conto dell’esperienza di
vita di cui l’alunno è portatore, della continuità orizzontale e verticale, delle
esperienze provenienti da agenzie educative altre e dei curricoli disciplinari
nazionali,

                               SCUOLA DELL’INFANZIA

MATURAZIONE DELL’IDENTITA’

CONQUISTA DELL’AUTONOMIA

SVILUPPO DELLA COMPETENZA

Al suo ingresso nella scuola materna il bambino ha già una sua storia personale, che
lo ha condotto a possedere un complesso patrimonio di atteggiamenti, capacità ed
                                          29
Anno Scolastico 2014/2015
orientamenti.
Egli appare un soggetto attivo, curioso, interessato a conoscere e capire, capace di
interagire con gli altri e di servirsi della loro mediazione per conoscere e modificare
la                                                                              realtà.
In questo periodo si vanno verificando cambiamenti considerevoli che interessano
sia lo sviluppo percettivo, motorio, comunicativo, logico e relazionale, sia le
dinamiche affettive ed emotive, sia la costruzione dei rapporti e l'acquisizione delle
norme                                                                           sociali.
Lo sviluppo cognitivo, partendo da una base percettiva, motoria e manipolativa, si
articola progressivamente in direzioni sempre più simbolico-concettuali.
Il bambino di tre anni corre, manipola oggetti, inventa, imita, ripete, sperimenta
semplici modalità esplorative, mentre a quattro-cinque anni è molto più capace di
controllo e di pianificazione del comportamento, che ora viene organizzato in vista
di scopi non esclusivamente immediati. I traguardi di maturazione si possono
raggiungere attraverso diversi Campi d’Esperienza:

      Il corpo e il movimento
      I discorsi e le parole
      Lo spazio, l’ordine e la misura
      Le cose, il tempo e la natura
      Messaggi forme e media
      Attività grafiche, pittoriche e plastiche
      Attività drammatico tratrali
      Attività sonoro musicali
      Attività mass-mediali
      Il sé e l’altro

                                 LA SCUOLA PRIMARIA

La creatività come potenziale educativo

“La scuola concorre a sviluppare la potenziale creatività del fanciullo. Due aspetti di
essa devono essere sottolineati in modo particolare. Il primo riguarda la necessità
che le funzioni motorie, cognitive ed affettive giungano ad operare
progressivamente e puntualmente in modo sinergico*…+L'attenzione alla creatività
rappresenta, in sostanza, l'esigenza di promuovere nel fanciullo la consapevolezza

                                            30
Anno Scolastico 2014/2015
delle proprie possibilità e la "consapevolezza di sé", come progressiva capacità di
autonoma valutazione dell'uso delle conoscenze sul piano personale e sociale”

La scuola come ambiente educativo di apprendimento

    “La scuola primaria, il cui intervento è intenzionale e sistematico, realizza il
     suo compito specifico di alfabetizzazione…”
    “La scuola primaria promuove l'acquisizione di tutti i fondamentali tipi di
     linguaggio e un primo livello” di padronanza dei quadri concettuali, delle
     abilità, delle modalità di indagine essenziali alla comprensione del mondo
     umano, naturale e artificiale”

Diversità e uguaglianza

“ E’ dovere della scuola *…+ evitare, per quanto possibile, che le "diversità", si
trasformino in difficoltà di apprendimento ed in problemi di comportamento, poiché
ciò quasi sempre prelude a fenomeni di insuccesso e di mortalità scolastica e
conseguentemente a disuguaglianze sul piano sociale e civile…”

Alunni in difficoltà di apprendimento ed integrazione di soggetti portatori di
handicap

    “L'esercizio     del diritto all'educazione ed all'istruzione nell'ambito
       dell'istruzione obbligatoria non può essere impedito dalla presenza di
       difficoltà nell'apprendimento scolastico, sia esso legato a situazioni di
       disabilità o di svantaggio che, peraltro, non vanno tra loro confuse..”.

    “Comunque, l'esperienza scolastica dell'alunno in situazioni di handicap
     dovrebbe potersi sviluppare secondo un percorso unitario e
     fondamentalmente continuo, quanto più possibile in armonia con i ritmi di
     maturazione e di apprendimento propri del soggetto”

Le linee del programma

“Per attuare i suoi compiti la scuola elementare si organizza in modo funzionale
rispetto agli obiettivi educativi da perseguire; pertanto, mentre segue le linee di un
programma che prescrive sul piano nazionale quali debbano essere i contenuti
formativi e le abilità fondamentali da conseguire, predispone un’ adeguata
organizzazione didattica, affinché il programma possa essere svolto muovendo dalle
effettive capacità ed esigenze di apprendimento degli alunni.”

                                          31
Anno Scolastico 2014/2015
I Programmi

“Il progetto culturale ed educativo evidenziato dai programmi esige di essere svolto
secondo un passaggio continuo che va da una impostazione unitaria pre-disciplinare
all'emergere      di    ambiti     disciplinari  progressivamente      differenziati.
L'educazione linguistica viene ricondotta nell'ambito dei linguaggi, intesi quali
opportunità di simbolizzazione, espressione e comunicazione…”

Programmazione didattica

La programmazione didattica ha un valore determinante per il processo innovativo
che, con i programmi, si deve realizzare nella scuola elementare.
Spetta ai docenti, collegialmente ed individualmente, di effettuare con ragionevoli
previsioni la programmazione didattica, stabilendo le modalità concrete per mezzo
delle quali conseguire le mete fissate dal programma e la scansione più opportuna di
esse, tenuto conto dell'ampliamento delle opportunità formative offerte dal
curricolo, sia con l'inserimento di nuove attività, sia con la valorizzazione degli
insegnamenti                                                             tradizionali.
La programmazione, nel quadro della prescrittività delle mete indicate dal
programma, delineerà i percorsi e le procedure più idonee per lo svolgimento
dell'insegnamento, tenendo comunque conto che i risultati debbono essere
equivalenti      qualunque         sia      l'itinerario   metodologico        scelto.
La programmazione didattica deve essere assunta e realizzata dagli insegnanti anche
come sintesi progettuale e valutativa del proprio operato.

                            SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

    “Come scuola per l'istruzione obbligatoria la scuola secondaria di primo
     grado, risponde al principio democratico di elevare il livello di educazione e di
     istruzione personale di ciascun cittadino e generale di tutto il popolo italiano,
     potenzia la capacità di partecipare ai valori della cultura, della civiltà e della
     convivenza sociale e di contribuire al loro sviluppo.

    “La scuola secondaria di primo grado "concorre a promuovere la formazione
     dell'uomo e del cittadino secondo i principi sanciti dalla Costituzione e
     favorisce l'orientamento dei giovani ai fini della scelta dell'attività successiva".

                                           32
Anno Scolastico 2014/2015
    “Gli alunni ai quali questa scuola si rivolge si trovano ad affrontare (pur nella
     diversità delle situazioni personali, dei ritmi dello sviluppo psico-fisico e dei
     livelli di maturazione) il passaggio dalla fanciullezza all'adolescenza per
     giungere ad una più avvertita coscienza di sé, alla conquista di una più
     strutturata capacità di astrazione e di problematizzazione e ad un nuovo
     rapporto con il mondo e con la società”.

    “L'aderenza alle caratteristiche psicologiche di una fase evolutiva, nella quale
     si sviluppa la capacità sociale di reciproca relazione e collaborazione e si avvia
     l'organizzazione della personalità di una responsabile autonomia, deve
     costituire un criterio direttivo costante dell'azione educativa e didattica dei
     docenti e della scuola, affinché possano realizzarsi, da parte degli alunni,
     proficui processi di apprendimento e di auto-orientamento”,

La programmazione educativo-didattica tiene conto dei seguenti passi normativi:

1 - L'unità dell'educazione

2 - Le articolazioni di una educazione unitaria

       a) Educazione linguistica

       b) Educazione storica, civica, geografica

       c) Educazione matematica, scientifica e sanitaria

       d) Educazione tecnica

       e) Educazione artistica

       f) Educazione musicale

       g) Educazione fisica

       h) Educazione religiosa (facoltativa)

3 - Unità del sapere: interdisciplinarità

    I vari insegnamenti esprimono modi diversi di articolazione del sapere, di
     accostamento alla realtà. di conquista, sistemazione e trasformazione di essa,
     e a tal fine utilizzano specifici linguaggi che convergano verso un unico
                                            33
Anno Scolastico 2014/2015
     obiettivo educativo: lo sviluppo della persona nella quale si realizza l'unità del
     sapere.
    I vari linguaggi infatti concorrono - attraverso il processo di comunicazione e
     utilizzando contenuti, attività, strumenti specifici a seconda della disciplina -
     all'acquisizione di un sapere unitario.
    Di conseguenza possono stabilirsi modalità di cooperazione tra i diversi
     insegnamenti evitando comunque accostamenti forzati e puramente
     estrinseci. Tale cooperazione dovrà consentire di perseguire, per vie diverse,
     gli obiettivi della programmazione educativa, e di mettere a disposizione di
     altre discipline i contributi specifici dell'uno e dell'altro ambito. Riuscirà
     pertanto pedagogicamente e didatticamente utile programmare le
     interrelazioni delle varie discipline in vista di un approccio culturale alla realtà
     più motivato e concreto,

4 - Processi di apprendimento e graduale sistemazione delle esperienze e delle
conoscenze

Novità organizzative

 L’istituto Comprensivo Falcone e Borsellino a partire dal presente anno scolastico si
organizza Dipartimenti disciplinari: si tratta di organismi collegiali che possono
essere considerati delle articolazioni funzionali del Collegio dei Docenti e sono
formati dai docenti che appartengono alla stessa disciplina o area disciplinare.

Compito dei docenti che fanno parte è quello di prendere decisioni comuni sulla
didattica della disciplina o dell’area disciplinare, stabilendo anche eventuali
collegamenti e attività interdisciplinari.

L'istituzione del Dipartimento è prevista dal D.L.vo n.297/1994 Testo unico, che
all'art. 7 recita: "Il collegio dei docenti si articola in dipartimenti disciplinari e
interdisciplinari e in organi di programmazione didattico-educativa e di valutazione
degli alunni".

                                              34
Anno Scolastico 2014/2015

L’attivazione a regime dei dipartimenti è prevista nell’arco dei tre anni successivi al
presente. In questa prima fase di docenti:

      concordano scelte comuni inerenti la programmazione didattico-
       disciplinare
      stabiliscono gli standard minimi di apprendimento, declinati in
       termini di conoscenze, abilità e competenze
      definiscono contenuti imprescindibili delle discipline, coerentemente
       con le Indicazioni Nazionali
      individuano le linee comuni dei piani di lavoro individuali.

DIPARTIMENTO LINGUISTICO ESPRESSIVO: - ITALIANO – LINGUA STRANIERA-
INGLESE- FRANCESE- EDUCAZIONE ARTISTICA

DIPARTIMENTO ANTROPOLOGICO- CULTURALE: STORIA- GEOGRAFIA-
EDUCAZIONE-FISICA- MUSICA

DIPARTIMENTO LOGICO MATEMATICO E ESPRESSIVO MOTORIO:

MATEMATICA, SCIENZE, EDUCAZIONE TECNICA, MOTORIA,

RESPONSABILE DEI DIPARTIMENTI: SCIARRINI SABRINA

                                           35
Anno Scolastico 2014/2015

                                IL CONSIGLIO D’ISTITUTO

I consiglio d’istituto è in carica per tre anni a partire dal 20/11/2012 come da
Decreto Prot.3211/B13 ed è così composto:

Dirigente Scolastico: Prof. Cesarina Santocchi

1.Corsi Paola

2. Della Porta Patrizia

3. Ferri Claudio

4. Manini Eleonora

5. Oliva Annunziata

6. Pandolfi Antonella

8. Spatola Giuliana

Componente docente:

   1.   Chinucci Clara
   2.   Fioravanti Stefania
   3.   Luzzetti Maria Grazia
   4.   Manfredi Marco
   5.   Mechelli Annalaura
   6.   Petti Tiziana
   7.   Raggi Laura

                                          36
Anno Scolastico 2014/2015
   8. Savi Sandra

Componente A.T.A.

   1. Luzzetti Giulio
   2. Rinaldi Carla

Copia integrale del seggio nr.1 è depositata agli atti presso la segreteria.
L’Elenco dei genitori eletti il 24/10/2013 nei consigli di classe, interclasse e di
sezione è reperibile al seguente link:
http://icsvignanello.files.wordpress.com/2013/12/elenco-commissioni.pdf

                               NOMINE STAFF D’ISTITUTO

COLLABORATORI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

I collaboratori affiancano la figura del dirigente il quale assegna loro incarichi di
responsabilità e fiducia.
Insegnante SAVI SANDRA Collaboratore vicario del DS.

STAFF D’ISTITUTO
E’ composto dal Dirigente Scolastico, dal DSGA. da n. 1 docenti collaboratori, dai
coordinatori responsabili dei plessi e dalle funzioni strumentali. Ha la funzione di
coordinamento, indirizzo e diffusione capillare delle informazioni.

1°COLLABORATORE SAVI SANDRA

                                   RESPONSABILI SEDI

VIGNANELLO SECONDARIA            PALAZZOLO G.

VIGNANELLO PRIMARIA              SERAFINI E.

VIGNANELLO INFANZIA              D’ANNA C.

                                            37
Anno Scolastico 2014/2015

VALLERANO SECONDARIA                   BOCCHINO A.M.

VALLERANO PRIMARIA               DI VANO M.L.

VALLERANO INFANZIA               MANFREDI L.

CANEPINA SECONDARIA              FIORAVANTI S.

CANEPINA PRIMARIA                FERRI MARA

CANEPINA INFANZIA                PIZZI C.

                 CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE delle Funzioni Strumentali

Nel caso in cui si fossero più domande per una funzione strumentale ,                si
prenderanno in considerazione:

    - Anni di esperienza acquisiti con tale incarico
    - Qualità del lavoro svolto; relazioni presentate al Collegio dei docenti e
      conservate agli atti della Scuola
    - Progetti realizzati nell’ambito della funzione e risultati ottenuti
    - Corsi di aggiornamento seguiti specifici per i docenti Funzione strumentale
    - Titoli di studio e culturali.

                              Nomina Funzioni Strumentali

Il team ha lo scopo di valutare, adattare e migliorare le attività connesse con la
realizzazione del Piano dell’Offerta Formativa.
Per l’anno scolastico 2013/2014, il Collegio dei Docenti ha assegnato le seguenti
funzioni strumentali con riferimento alle aree previste dall’art. 37 del CCNL del
31/08/99 e ai sensi dell’art. 30 del CCNL del 16/05/2003:

Clericetti Sabrina                           Verifica e Monitoraggio dei Progetti

Pesciaroli Girolamo Gaetano                  Continuità e Orientamento

                                            38
Anno Scolastico 2014/2015
Mariani Piccioni Giovannina                         Alunni diversamente abili
                                                    B.E.S, prima Fascia

Manfredi Marco                                      Multimedialità – Inventario

Mechelli Graziella                                  Valutazione e autovalutazione

Sciarrini Sabrina – Clericetti Sabrina              P.O.F

Referenti Area BES

Clericetti Sabrina          Responsabile B.E.S.
                            Terza Fascia

Sciarrini Sabrina           Referente alunni con Disturbi Evolutivi Specifici
                            B.E.S seconda Fascia

Responsabile per L’INVALSI

Scuola Primaria                                     Sabrina Sciarrini

Scuola secondaria di primo grado                    Cristiano Villari

Addetti al servizio Protezione e Prevenzione Rischi

                           Vignanello               Vallerano                Canepina
Sc.materna                 Insegnante D’Anna        Insegnante               Insegnante Pizzi
                           Carmela                  Manfredi Laura           Cesarina
Sc.primaria                Insegnante Serafini      Insegnante Di Vano       Insegnante Ferri
                           Elisabetta               Maria Luisa              Mara
Sc.secondaria di           Prof. Pacelli            Prof.ssa Bocchino        Prof. Pizzi
primo grado                Alberto                  Anna Marina              Domenico

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