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Piano direttore cantonale – Studio di base Osservatorio dello sviluppo territoriale Rapporto di tappa 2 / Bilancio 2003-2006 / Prospettive per il triennio 2007 - 2009 Giugno 2006
Osservatorio dello sviluppo territoriale _________________________________________________________________________ Editore Consiglio di Stato del Cantone Ticino Autore Sezione dello sviluppo territoriale, Divisione dello sviluppo territoriale e della mobilità, Dipar timento del territorio Per ulteriori informazioni Sezione dello sviluppo territoriale, viale Stefano Franscini 17, 6500 Bellinzona tel. +41 91 814 37 74 fax +41 91 814 43 44 e-mail dt-pd@ti.ch / www.ti.ch/pd Concetto grafico Studio grafico Delucchi & Team via Car vina 5, 6807 Taverne Iconografia e Fotografie Fonte (quando non segnalato): Sezione dello sviluppo territoriale Stampa Formazienda FTIA, Giubiasco Finito di stampare nel mese di settembre 2006 2
Giugno 2006 _________________________________________________________________________ INDICE 1. Premessa – La filosofia del progetto.......................................................................................5 2. Lo scopo principale: monitoraggio del territorio e controllo degli obiettivi di sviluppo territoriale.....................................................................................................................5 Definizioni: il monitoraggio e il controllo territoriale.................................................................5 «Monitoring» e «controlling» nei cantoni........................................................................................6 La costruzione degli indicatori in Ticino (vedi Allegato 1)......................................................7 Il set esteso degli indicatori di monitoraggio (vedi Allegato 1)............................................8 I partner per la realizzazione di OST-TI e la collaborazione con i servizi competenti.......................................................................................................................................................9 La struttura di OST-TI ................................................................................................................................9 3. OST-TI: bilancio intermedio 2003-2006 ........................................................................... 10 I servizi e i prodotti di OST-TI 2003-06....................................................................................... 10 Le tappe della realizzazione di OST-TI........................................................................................ 13 4. Programma di massima 2007-2009...................................................................................... 15 ALLEGATO 1 .................................................................................................................................. 16 5. Metodologia per la selezione e la costruzione del sistema di indicatori .......... 17 I tipi di indicatori ....................................................................................................................................... 17 6. Proposta di set di indicatori per il monitoraggio del territorio (obiettivi: stato giugno 2006)......................................................................................................................... 20 Obiettivi e indicatori PATRIMONIO.................................................................................................20 Obiettivi e indicatori RETE URBANA .............................................................................................22 Obiettivi e indicatori MOBILITÀ.........................................................................................................25 Obiettivi e indicatori VIVIBILITÀ .........................................................................................................27 Altri indicatori, non considerati dagli obiettivi............................................................................ 31 7. Conclusione....................................................................................................................................... 32 Lista dei servizi (sigle)................................................................................................................... 33 3
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Giugno 2006 _________________________________________________________________________ 1. Premessa – La filosofia del progetto Nel 1990 fu adottato nel Cantone Ticino il primo Piano direttore cantonale (PD 90), quale strumento di indirizzo e di coordinamento delle politiche ad incidenza spaziale. Il PD è il principale strumento della pianificazione territoriale in Svizzera, tuttavia la sua attuazione (in Ticino come in altri cantoni) aveva lasciato intravedere alcune lacune, soprattutto per ciò che concerne la verifica dell’efficacia degli obiettivi pianificatori e degli effetti delle politiche territoriali (che riguardano campi molto di- versi, come insediamenti, trasporti, paesaggio, protezione dell’ambiente, beni cultu- rali, ecc.). Il progetto di un osservatorio del territorio è nato così nell’ambito della revisione del Piano direttore cantonale, come strumento di accompagnamento del PD, sia nella fase di revisione (2003-2006), sia nella sua attuazione, oggi ipotizzabile a parti- re dal 2007. Nell’ottobre del 2002 il Governo ha dato mandato alla Sezione della pianificazione urbanistica (oggi Sezione dello sviluppo territoriale) di allestire un pro- getto di Osservatorio dello sviluppo territoriale (OST-TI)1. Il progetto sottoposto al Consiglio di Stato nel marzo 20032, si voleva uno strumento: - di monitoraggio permanente del territorio cantonale; - di controllo e valutazione periodica degli obiettivi pianificatori cantonali; - di informazione continua presso il pubblico sui processi dello sviluppo territoria- le del Cantone. Di fatto OST-TI è stato realizzato come un vero e proprio strumento di accompa- gnamento del PD, sia nella fase attuale di Revisione con studi e valutazioni sull’evoluzione recente del territorio cantonale, sia in vista dell’attuazione per valuta- re il grado di realizzazione degli obiettivi e gli effetti delle politiche territoriali. Esso consente (e consentirà), attraverso delle valutazioni periodiche, di identificare even- tuali tendenze non auspicabili dello sviluppo territoriale cantonale. Nella fase opera- tiva del PD dovrà cioè permettere all’Autorità cantonale di predisporre le contromi- sure ancora durante la fase di attuazione del Piano, senza dover aspettare una nuo- va revisione. 2. Lo scopo principale: monitoraggio del territorio e controllo de- gli obiettivi di sviluppo territoriale Definizioni: il monitoraggio e il controllo territoriale Per «monitoraggio» (o «monitoring») si intende generalmente un sistema di raccol- ta di informazioni e di analisi, elaborate in modo permanente nel corso dello svol- gimento di un progetto. Analogamente il monitoraggio del territorio è da concepire 1 Risoluzione n. 4969 del 22 ottobre 2002. 2 Progetto di Osservatorio dello sviluppo territoriale. Rapporto di tappa, SPU - DT, 52 p., Bellinzo- na, marzo 2003. 5
Osservatorio dello sviluppo territoriale _________________________________________________________________________ come osservazione permanente delle dinamiche e dei fenomeni di incidenza spazia- le. Il monitoraggio raccoglie quindi delle informazioni sullo sviluppo territoriale, in maniera sistematica, il più possibile esaustiva - ad esempio attraverso analisi carto- grafiche e statistiche periodiche. A tal fine si tratta di realizzare un sistema di indica- tori che risponda al meglio alla verifica degli obiettivi del PD. Le nozioni di monitoraggio e di controllo («controlling») sono spesso, a torto, con- siderate sinonimi. Contrariamente al monitoraggio, il controllo risulta però dal para- gone tra la situazione osservata (rilevata dal monitoraggio) e la situazione auspicata dagli obiettivi del PD. Il monitoraggio precede il controllo, che viene realizzato su un numero ristretto di indicatori principali (compresi nel monitoraggio). Un monito- raggio esteso domanda infatti un’ampia visione dei problemi e necessita la raccolta di una grande quantità di dati e di informazioni, mentre per il controllo solo alcuni indicatori (direttamente legati alla verifica del raggiungimento dei principali obiettivi e degli effetti delle misure attuate dal PD) sono necessari. Eventuali sviluppi proble- matici possono così essere reperiti in tempo utile e se necessario elaborare misure atte a correggerli. Il monitoraggio quindi, descrive un’evoluzione, mentre il controllo la valuta in fun- zione degli obiettivi. Il controllo territoriale è dunque uno strumento di verifica e di misura dell’efficacia del PD. Lo sviluppo recente delle tecnologie legate ai GIS e le piattaforme informatiche per la raccolta e l’elaborazione dell’informazione statistica facilitano questi compiti, che sono stati in varie forme adottati (o che sono in via d’adozione) nei cantoni. «Monitoring» e «controlling» nei cantoni L’intensità e il modo di effettuare il monitoraggio e il «controlling» territoriale varia da cantone a cantone. Alcuni cantoni urbani hanno sviluppato delle applicazioni specifiche, per verificare al meglio l’evoluzione spaziale, sulla base degli obiettivi dei loro Piani direttori. Si può citare, ad esempio, il ruolo pionieristico di Zurigo, che dal 1978 ha messo in atto una osservazione sistematica del territorio, segnatamente in tre ambiti specifici (Popolazione residente e occupazione; Urbanizzazione e paesag- gio; Trasporti e mobilità), i cui rapporti e pubblicazioni periodiche sono oggi consul- tabili su Internet3. Dal 1995 Turgovia sottomette gli obiettivi del PD ad una proce- dura di accompagnamento basata su 27 criteri, sottoposti annualmente ad una valu- tazione. Più di recente, Argovia, Lucerna, Grigioni, Neuchâtel, Friburgo, Vallese, Vaud, Giura, hanno elaborato degli osservatori del territorio. Anche per quanto ri- guarda le modalità di finanziamento e di implementazione dei compiti di monitorag- gio e di controllo vi sono delle differenze da cantone a cantone. A Zurigo, da tem- po il monitoraggio è inserito nel preventivo del servizio della pianificazione territo- riale. Nel cantone Ginevra, i costi del «controlling» territoriale sono assunti tramite il budget ordinario dalla direzione del servizio della pianificazione del territorio, il lavo- ro è affidato all’Università. Anche i cantoni di Argovia, Lucerna e Grigioni hanno at- tribuito dei mandati per la realizzazione di progetti di Osservatorio (in particolare presso università e politecnici), ma prevedono che i costi derivati dalla messa in o- 3 Si veda: www.raumbeobachtung.zh.ch/ 6
Giugno 2006 _________________________________________________________________________ pera siano direttamente inseriti nel preventivo ordinario dello Stato, senza dipende- re da crediti straordinari stanziati di volta in volta. A Friburgo e nel Giura invece il «controlling» è stato implementato a seguito della riorganizzazione interna del servi- zio, senza aumento del preventivo (ma con la possibilità di fare eseguire dei compiti particolari tramite mandati esterni, il cui importo è deciso di volta in volta). In altri cantoni prevalgono soluzioni miste, con il contributo decisivo di terzi (università e politecnici in particolare). In Vallese e a Berna, ad esempio, sono stati messi a pre- ventivo degli importi (decisi ogni legislatura) per la realizzazione e l’implementazione dei progetti di osservazione territoriale, azioni che vengono principalmente effettua- te da terzi (su mandato). La costruzione degli indicatori in Ticino (vedi Allegato 1) Monitoraggio e controllo rappresentano il perno per l’osservazione e la misura dello sviluppo territoriale cantonale. Il progetto del 2003 prevedeva la definizione di un sistema di indicatori di misura, collegati agli obiettivi del PD. Questo lavoro è stato realizzato nelle prime fasi del progetto e nei prossimi paragrafi viene succintamente esposta la metodologia adottata. Essa si basa esplicitamente sugli studi elaborati a livello federale per misurare lo sviluppo sostenibile4. La qualità del monitoraggio e del controllo territoriale dipende in larga misura dalla qualità dei dati a disposizione. Tuttavia essa è anche sensibilmente condizionata dal tipo di indicatori di misura elaborati, che devono segnalare in modo pertinente ed efficace lo stato e la dinamica dei fenomeni di incidenza spaziale, ma anche, nell’ideale, prevenire e evidenziare eventuali conflitti per l’uso del suolo. E’ quindi logico che per procedere alla selezione degli indicatori sia necessario adottare una metodologia adeguata. Dopo una prima fase di valutazione, interna all’Amministrazione e sulla base dei contatti con altri cantoni e con gli uffici federali, si è deciso di costruire il sistema di indicatori sulla base della metodologia elaborata nel quadro del progetto MONET il cui scopo è la misura dello sviluppo sostenibile in Svizzera5. Come si può vedere dallo schema seguente, il metodo parte dalle tre dimensioni obiettivo dello sviluppo sostenibile (solidarietà sociale, efficienza economi- ca e responsabilità ecologica) per definire i postulati sulla cui base vengono elaborati gli indicatori. 4 Cfr. Consiglio Federale, Strategia per uno sviluppo sostenibile 2002, Berna 2002. 5 Cfr. UST/UFAFP/ARE Lo sviluppo sostenibile in Svizzera, Neuchâtel, 2004. 7
Osservatorio dello sviluppo territoriale _________________________________________________________________________ Schema 1. Sviluppo sostenibile e elaborazione degli indicatori6 MONET non è però un sistema di monitoraggio direttamente legato all’osservazione territoriale (anche se essa ne rappresenta una dimensione importan- te). In che modo allora adattare la metodologia alla misura della sostenibilità dello sviluppo territoriale? E’ necessario infatti realizzare un sistema di indicatori relativi a fenomeni e dinamiche di incidenza spaziale (ad esempio gli insediamenti, lo sviluppo urbano, la mobilità, il paesaggio, ecc.) e direttamente attinenti agli obiettivi del PD e alle politiche territoriali. Nell’Allegato 1, a cui si rimanda, viene illustrata più detta- gliatamente la metodologia adottata. Il set esteso degli indicatori di monitoraggio (vedi Allegato 1) Il set degli indicatori per l’osservazione dello sviluppo territoriale è stato elaborato in un primo momento sulla base degli obiettivi del PD 90. A seguito della formulazio- ne dei nuovi obiettivi, è stata realizzata una nuova proposta di indicatori. Il set at- tuale è riferito agli obiettivi del giugno 2006. Esso è da considerare una proposta operativa in vista dell’approvazione degli obiettivi da parte dell’autorità politica. Questi indicatori non sono però soltanto riassumibili in cifre, grafici, tabelle o carte, ma domandano in molti casi delle valutazioni, dei confronti e delle interpretazioni delle tendenze in atto per i fenomeni monitorati. In questo senso è stato di primaria importanza considerare quanto già viene effettuato presso i singoli servizi 6 Fonte: ibidem, p. 10. 8
Giugno 2006 _________________________________________________________________________ dell’Amministrazione cantonale. Oggi molte politiche settoriali del PD in vigore (PD 90) sono di fatto state attuate, il Cantone è dotato di misure, di piani settoriali, di concezioni cantonali (ad esempio per l’ambiente, l’approvvigionamento idrico ed energetico, la tutela del paesaggio naturale e culturale, ecc.) che all’epoca soltanto il PD preconizzava. Ciò significa anche che per buona parte delle politiche definite dagli obiettivi pianificatori, gli indicatori principali possono essere ripresi da quanto già attuato dai servizi competenti, essendo questi ultimi tenuti a controllare rego- larmente l’impatto della loro attività. I servizi ed i prodotti di OST-TI si sono quindi concentrati sulle tematiche specifiche dell’uso del suolo, dell’urbanizzazione, dell’organizzazione territoriale, delle aree edificabili e del paesaggio. I partner per la realizzazione di OST-TI e la collaborazione con i servizi competenti Il progetto OST è stato realizzato interamente in seno all’Amministrazione cantona- le, con una configurazione a rete (network tra OST-TI e i servizi competenti). Se non per alcuni casi specifici, non è stato infatti necessario realizzare nuove banche dati (che dovrebbero costantemente essere aggiornate), ma , per molti settori, si è fatto capo database gestiti in maniera centralizzata ed efficace, sia presso l’Ufficio di statistica (Ustat), sia presso altri servizi specializzati, come ad esempio l’Osservatorio ambientale della Svizzera italiana (OASI) presso la Sezione protezione aria, acqua e del suolo (SPAAS), l’Istituto di scienze della terra (IST-SUPSI), l’Istituto di ricerche economiche (IRE) o il Laboratorio cantonale (la lista non è esaustiva). Supporto dell’Ustat e del Centro di competenza SIT del CSI Per buona parte delle banche dati, OST-TI si avvale quindi del supporto dell’Ustat, mentre per le applicazioni tecniche (GIS e gestione delle superfici, applicazioni intra- net di aiuto ala decisone, ecc.) si è fatto capo al centro di competenza SIT (Sistema di informazione del territorio) del Centro sistemi informativi (CSI) del DFE. La struttura di OST-TI OST-TI è stato concepito per una implementazione quanto più trasparente (nella raccolta e nell’archiviazione dei dati come un processo continuo), economica (in termini di risorse umane e finanziarie) e flessibile (in modo da permettere future e- stensioni). Lo schema seguente mostra la sua articolazione operativa, dalla realizza- zione degli indicatori di monitoraggio e di controllo alla produzione dei rapporti pe- riodici (si veda più avanti: prodotti e servizi di OST-TI). OST-TI si così realizzato come sistema di rilevamento e di rappresentazione di in- formazioni (sotto la forma di testi, di tabelle, di grafici e di mappe) in grado di evi- denziare le tendenze di sviluppo del territorio cantonale. 9
Osservatorio dello sviluppo territoriale _________________________________________________________________________ Articolazione operativa dell’Osservatorio dello sviluppo territoriale Il progetto è concepito per soddisfare quanto più i bisogni dell’utenza legata alla ge- stione e allo sviluppo del territorio (Amministrazione cantonale, pianificatori), dei comuni e di altri enti (ad esempio la scuola e l’Università, che potrebbero usufruire di specifici servizi per applicazioni didattiche e/o di ricerca). I prodotti (testi, tabelle, cartografia, schemi, grafici, ecc.) nel limite del possibile sono di facile lettura e grafi- camente attrattivi, concepiti per un utilizzo multimediale. 3. OST-TI: bilancio intermedio 2003-2006 I servizi e i prodotti di OST-TI 2003-06 In oltre tre anni di attività del progetto, OST-TI non si è limitato alla definizione teo- rica degli indicatori, pur con un lavoro di presa di contatto con i settori dell’Amministrazione competenti per le politiche territoriali e ambientali. In vista della loro realizzazione, nella fase operativa del PD, sono state aggiornate le banche dati territoriali, è stato realizzato, in rete con il Centro di competenza SIT del CSI e con l’Ustat uno specifico sistema d’informazione geografica (GIS), dalle molteplici applicazioni. L’acquisizione di queste competenze ha consentito l’elaborazione di diversi rapporti e studi settoriali direttamente al servizio della revisione del PD. L’elaborazione e l’approfondimento del modello di organizzazione territoriale 2020, ad esempio (vedi nota 7, p. 11), non avrebbe potuto avere luogo senza lo sviluppo delle competenze precedentemente evocate. Peraltro, altri settori dell’ Amministra- 10
Giugno 2006 _________________________________________________________________________ zione hanno fatto capo alle consulenze di OST-TI, a supporto degli studi per l’attuazione di alcune politiche territoriali (aggregazioni dei comuni, poli di sviluppo / aree di attività). 1. Studi settoriali a supporto della revisione del PD OST-TI ha prodotto una serie di studi e aggiornamenti sulla tematica degli agglome- rati. Questi studi sono da considerarsi anche una valida base per il monitoraggio ter- ritoriale, da attuare con la fase operativa del PD. Essi tuttavia andranno aggiornati, a seguito della pubblicazione dei dati e delle statistiche disponibili. TORRICELLI G. P. e BOTTINELLI L. (2003) Revisione e aggiornamento delle regioni fun- zionali del Piano direttore cantonale, Osservatorio dello sviluppo territoriale, Revi- sione del PD, SPU, Bellinzona (disponibile a richiesta). OST-TI (2003a) La specializzazione funzionale degli agglomerati urbani ticinesi, / Revi- sione del PD, Scheda agglomerati 1, SPU, Bellinzona (disponibile a richiesta). OST-TI (2003b) La dinamica delle relazioni tra gli agglomerati urbani ticinesi, Revisio- ne del PD, Scheda agglomerati 2, SPU, Bellinzona (disponibile a richiesta). OST-TI (2005a) Gli spazi funzionali del territorio cantonale, OST-TI / Revisione del PD Scheda agglomerati 3, SPU, Bellinzona (disponibile a richiesta). OST-TI (2005b) I servizi per l’analisi della centralità dei comuni nelle aree discoste, OST-TI / Revisione del PD, Scheda agglomerati 4, SPU, Bellinzona (disponibile a richiesta). 2. Valutazioni e indirizzi per l’elaborazione del modello territoriale OST-TI ha coordinato gli studi e le valutazioni per l’elaborazione del modello di or- ganizzazione territoriale 2005-2020. Il primo impulso è stato dato, nella primavera del 2004, dall’animazione di un gruppo di esperti chiamati a valutare lo sviluppo ter- ritoriale 1980-2000 e a formulare delle prospettive all’orizzonte 2020. Questo lavo- ro di fatto è alla base degli scenari presentati nella consultazione della primavera del 2005. Si veda in particolare il documento “Valutazioni e indirizzi per l’elaborazione del modello di organizzazione territoriale” messo a disposizione per approfondimenti su www.ti.ch/pd . Dopo la fase di consultazione nell’autunno-inverno 2005, gli scenari sono stati approfonditi sfociando nella proposta definitiva di “modello territoriale” (di fatto le linee-guida dello sviluppo territoriale cantonale nei prossimi 10-15 anni). Nella sua versione definitiva il documento contiene di fatto un primo resoconto del- lo sviluppo territoriale cantonale 1980-20057. Si veda in particolare il Capitolo 2 del rapporto. Inoltre, sempre in vista del modello territoriale, è stato realizzato un importante studio sulle nuove centralità economiche nell’area metropolitana di Milano e in Tici- no, pubblicato sulla rivista Dati 3-05 (vedi sotto, punto 4). 7 “L’organizzazione territoriale in Ticino: Valutazioni e indirizzi per l’elaborazione del modello territo- riale cantonale”, Studio di base, OST-TI, DT- SST, Bellinzona maggio 2006, 104 p. 11
Osservatorio dello sviluppo territoriale _________________________________________________________________________ 3. Monitoraggio dello spazio costruito Si tratta di un modulo importante di OST-TI, in quanto costituisce la base per un monitoraggio continuo dello spazio costruito in Ticino. Rappresenta anche un rin- novo completo (e un ampliamento sensibile) della banca dati sul contenimento dei PR dei comuni. In sintesi si tratta di acquisire nuove informazioni sui contenuti effet- tivi delle aree edificabili (residenziali e industriali-artigianali), che dovranno essere sensibilmente più precise per quanto riguarda le riserve, in termini di spazi disponibi- li e di unità insediative, nonché sull’entità reale delle costruzioni fuori zona. Il pro- getto è stato concepito sulla base di una metodologia interamente informatizzata, facente capo a tecnologie GIS e banche dati di diversa natura (dati geocodificati dei Censimenti federali di edifici e abitazioni, Misurazione ufficiale - catasto, dati vetto- riali carta nazionale 1: 25'000, perimetri aggiornati delle aree edificabili dei comuni, ecc.). La metodologia è stata elaborata con la realizzazione di un primo studio pilo- ta nel 2003 (Lavoro di master presso l’EPFL, Losanna). La fase operativa del proget- to è partita formalmente nel marzo 2006 (con mandato alla ditta OIKOS 2000 di Monte Carasso), purtroppo con un certo ritardo rispetto al programma iniziale, in quanto i dati definitivi non hanno potuto essere forniti a tempo da parte dell’Ufficio federale di statistica di Neuchâtel. Entro luglio 2006 si dovranno avere le prime in- formazioni. Una pubblicazione con dati e informazioni aggiornati e più articolati sullo spazio edificato nel nostro Cantone è da prevedere per l’autunno del 2006. 4. Pubblicazioni al servizio della revisione del PD (Rivista Dati): OST-TI ha contribuito alla revisione del PD anche con delle pubblicazioni che han- no valorizzato e maggiormente diffuso gli studi settoriali: BOTTINELLI L. (2004) “I nuovi poli del Ticino. Contributi statistici per la revisione del Pia- no direttore”, Dati, statistiche e società / Ustat, Bellinzona, 1-2004, pp. 45-54. BOTTINELLI L. (2005) “Le case di ieri e di oggi tra continuità e cambiamenti – La strut- tura 1990-2000: i dati dei censimenti degli edifici e delle abitazioni”, Dati, statisti- che e società / Ustat, Bellinzona, 3-2005, pp. 44-58. TORRICELLI G. P. e MORETTI R. (2005) “Dinamiche economiche e nuove centralità me- tropolitane. Una indagine sulla localizzazione dei servizi tra il Ticino e la Pianura pa- dana”, Dati, statistiche e società / Ustat, Bellinzona, 3-2005, pp. 121-142. Inoltre OST-TI ha contribuito alla realizzazione del Supplemento alla rivista Dati, sta- tistiche e società / 3-04, Elementi per uno sviluppo territoriale 1980-2000, a cura della Sezione della pianificazione urbanistica, Bellinzona. 5. Consulenze e supporto scientifico all’attuazione delle politiche territoriali OST-TI collabora attualmente con la Sezione degli enti locali (DI) offrendo una con- sulenza scientifica di supporto agli studi realizzati nell’ambito della politica delle ag- gregazioni dei comuni). Consulenze puntuali sono state anche realizzate per la Se- zione del promovimento economico (DFE). Su richiesta dell’Associazione dei co- muni di Leventina, è in via di realizzazione uno studio sintetico sullo sviluppo territo- riale del distretto (e dei comuni) di Leventina; inoltre ha fornito consulenze puntuali ai comuni del Basso Vedeggio (Agno, Bioggio, Manno). 12
Giugno 2006 _________________________________________________________________________ Le tappe della realizzazione di OST-TI Qui di seguito sono riassunte le tappe del lavoro svolto e ciò che resta da realizzare in vista della fase operativa del PD. Tempi Lavori effettuati 1° Tappa Fase preliminare - Informazione - bibliografia - Metodologia (Monet, ecc.) Agosto 02 - mar- - Installazione - acquisizione GIS OST-TI zo ’03 - Inizio revisione BD Contenibilità (R. Moretti) - Ipotesi indicatori - metodo e set PD 90 - Rapporto di tappa 1 2° Tappa Fase 1 - Accompagnamento Politica agglomerati - Accompagnamento revisione PD (semplificazione politiche Aprile 03 – Gen- settoriali) naio 04 - Test: Misura delle riserve di aree edificabili con GIS - Elaborazione nuovi perimetri delle Regioni funzionali del PD - Fine revisione BD contenibilità (R. Moretti) Valutazione Gennaio-ottobre - Realizzazione prospettiva territoriale (gruppo esperti) - Valutazione alternative Modello di organizzazione territo- Modello 04 riale Fase 2: di prepa- - Elaborazione proposta Scenari di sviluppo / Modello di razione con organizzazione territoriale GOPD: - Aggiornamento GIS - Valutazione dati edifici e abitazioni Consultazione Novembre 04 – - Redazione documento: L’organizzazione territoriale in Ticino, per la consultazione Revisione PD febbraio 05 - Revisione completa set indicatori di monitoraggio - Concezione progetto “Monitoraggio dello spazio costrui- to” 3° Tappa… Gennaio – aprile - Cartografia tematica (aggiornamento) - Aggiornamento dati statistici 2005 - Concetto Comunicazione (in progress) - Elaborazione studio settoriale: cambiamenti della centralità Ticino / Area metropolitana Milano Aprile - dicembre - Realizzazione set esteso indicatori di monitoraggio - Elaborazione perimetri degli “spazi funzionali” del territorio 2005 cantonale - Aggiornamento continuo del documento “L’ organizzazione territoriale in Ticino” - Supporto scientifico a Gruppo agglomerati / Gruppo strut- tura per ambito “Rete urbana” - Consulenze per Sezione enti locali; - Consulenze per Associazione comuni di Leventina (ACL) - Pubblicazione studio sulla centralità metropolitana / Rivista Dati, settembre 2005 (collaborazione: R. Moretti) - Fase esplorativa progetto “Monitoraggio dello spazio co- struito” – acquisizione dati geocodificati censimenti edifici e abitazioni 2001 e preparazione mandato esterno. 13
Osservatorio dello sviluppo territoriale _________________________________________________________________________ Lavori previsti nel 2006 Il lavoro previsto (in parte realizzato) nel 2006 può essere riassunto come segue: Tempi Lavori previsti / in corso Gennaio- giugno - Redazione finale del documento: “L’organizzazione territoriale in Ticino” (rapporto ag- 2006 giornato sullo sviluppo territoriale in Ticino); (in corso) - Modello territoriale / Preparazione messaggio / contributo alla redazione del rapporto esplicativo (parte modello). - Supporto alla realizzazione delle schede di coordinamento; - Attribuzione e supervisione progetto di Monitoraggio dello spazio costruito. Primo stu- dio dettagliato sull’ insediamento, le riserve e l’uso delle aree edificabili dei comuni in Ticino (con tecnologie GIS - mandato esterno); - Consulenze per Sezione enti locali, Associazione comuni di Leventina (ACL), comuni del Basso Vedeggio Giugno- dicembre - Rapporto sullo sviluppo dello spazio edificato in Ticino 2006 - Messa a punto set indicatori monitoraggio/controllo 2006 (previsione) - Consulenze per Sezione enti locali e per Associazione comuni di Leventina (ACL) - Affinamento Programma di lavoro per la fase operativa del PD 2007-2009 14
Giugno 2006 _________________________________________________________________________ 4. Programma di massima 2007-2009 E’ possibile ipotizzare il proseguimento delle le attività di OST-TI, in particolare per la fase di attuazione del PD, a partire dal 2007. Bisogna tuttavia considerare che la fase di accompagnamento alla Revisione del PD continuerà almeno sino a giugno 2007: OST-TI dovrà quindi continuare a dare un contributo, in particolare per l’aggiornamento dei dati necessari alla stesura definitiva delle schede di coordina- mento. 2007 Tempi Lavori previsti Fase di accompa- Gennaio- giugno - Aggiornamento dati monitoraggio spazio costruito / dati API - Realizzazione definitiva set indicatori di monitoraggio gnamento revi- 2007 - Prime ipotesi set indicatori controlling sione PD - Consulenze per Sezione enti locali Fase di imple- Giugno- dicem- - Contatti con i servizi AC - Prove tecniche di monitoraggio mentazione bre 2007 - Realizzazione monitoraggio esteso - Prove tecniche/test indicatori di controlling - Consulenze per Sezione enti locali - Redazione rapporto sullo sviluppo territoriale (prima fase) 2008 Tempi Lavori previsti Fase di imple- Gennaio- giugno - Redazione rapporto sullo sviluppo territoriale (seconda fase) - Consulenze per Sezione enti locali mentazione 2008 - Set definitivo indicatori di controlling Giugno- dicem- - Aggiornamento dati – contatti con i servizi AC - Redazione rapporto di controlling / prime valutazioni bre 2008 - Pianificazione di possibili approfondimenti tematici e selezione in funzione dei bisogni SST :(ad esempio: spazio costruito, pae- saggio, mobilità, poli di sviluppo, grandi generatori di traffico, ecc.). - Consulenze per Sezione enti locali 2009 Tempi Lavori previsti Fase di imple- Gennaio- giugno - Pubblicazione /discussione del rapporto di controlling territoria- le mentazione 2009 - Redazione documenti per approfondimenti tematici (uno o due temi citati sopra) - Consulenze per Sezione enti locali Giugno- dicem- - Aggiornamento dati – contatti con i servizi AC - Pubblicazione documento Approfondimenti tematici bre 2009 - Consulenze per Sezione enti locali - Bilancio OST 2007-2009 - Programma di lavoro 2010-2012 15
Osservatorio dello sviluppo territoriale - Allegato 1 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________ ALLEGATO 1 METODOLOGIA PER LA COSTRUZIONE DEGLI INDICATORI OBIETTIVI 2006 E PROPOSTA DEGLI INDICATORI Documento di lavoro Bellinzona / Giugno 2006
Maggio 2006 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________ 5. Metodologia per la selezione e la costruzione del sistema di indicatori Per la costruzione di un sistema di indicatori di misura dello sviluppo sostenibile possiamo distinguere due grandi approcci: un approccio tematico e uno fondato sui processi. Il primo approccio mira a determinare gli ambiti tematici pertinenti allo sviluppo sostenibile, che devono essere rappresentati tramite degli indicatori di sintesi. L’approccio basato sui processi si concentra per contro sui meccanismi e i legami di causa-effetto cercando di costruire un modello in grado di rappresenta- re questi meccanismi e questi legami. In questo caso, la definizione dei tipi di indicatori, che corrispondono alle variabili del modello, mira ad una rappresentazione la più completa possibile dei processi che determinano la sostenibilità dello sviluppo oggetto del monitoraggio. I due approcci possono essere utilizzati ed integrati in una trama a due dimensioni (tabella seguente). La trama degli indicatori Tipi di indicatori Temi L K ∆ G R I tipi di indicatori Lo schema presenta 5 tipi di indicatori: L (livello di soddisfazione); K (capitale o stock); ∆ (input/output); G (criteri strutturali); R (reazioni). Indicatori L : riguardano il livello di soddisfazione dei bisogni fondamentali. Misura: Si tratta in generale di valori di flusso in relazione con altri valori (ad esempio PIL per abitante, superfici d’abitazione per persona, prestazioni di trasporto per persona, tasso di disoccupazione, ecc.). Delimitazione: indica il livello di soddisfazione, ossia la copertura dei bisogni e non le risorse consumate a questo fine. 17
Osservatorio dello sviluppo territoriale - Allegato 1 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________ Indicatori K : stato e potenziale delle risorse (ecologiche, economiche e sociali). Per soddisfare il bisogno descritto dall’indicatore L è necessario disporre di un certo stock (o di capitale) di risorse naturali, economiche e sociali. Fanno parte di questo stock i luoghi di produzione, le risorse naturali, le istituzioni sociali e culturali, il livello di formazione, le riserve delle aree edificabili, ecc. Misura: questo gruppo di indicatori comprende misure di valori assoluti (ad esempio riserve di acqua potabile, aree edificabili disponibili, ecc.) sia dei valori relativi (percentuale dello spazio costruito, di aree minacciate, , ecc.). Delimitazione: si considerano le «riserve» (stock) e le loro variazioni, ma non il loro consumo. Indicatori ∆ (input/output): flussi provenienti dal capitale (K) per coprire i bisogni descritti dal livello (L). La copertura dei bisogni non è senza effetti rispetto al capi- tale. Inversamente possono essere prese delle misure per preservare o migliorare lo stock. Misura: si tratta ancora di valori di flusso, che possono essere espressi sia in valori assoluti (emissioni di gas a effetto serra) che in valori relativi (densificazione urba- na, concentrazione di inquinanti nel suolo, ecc.). Delimitazione: viene misurato il consumo continuo, ma non l’accumulazione o la riduzione Indicatori G (criteri strutturali): stima degli input e degli output in funzione dell’efficienza (economica, sociale, ecologica) e delle disparità nella copertura dei bisogni (L) o nella dotazione di capitale (K). Domanda: in che misura il capitale viene utilizzato in modo equo ed efficiente (dal punto di vista dello sviluppo sostenibile)? Questo gruppo di indicatori descrive a) la stima della sostenibilità del consumo di risorse per soddisfare (ad esempio il modal split nei trasporti pubblici, la parte di rifiuti riciclati, ecc.); b) le disparità che appaiono tra popolazioni diverse e tra regioni. Misura: l’efficienza è sempre espressa in valori relativi. La descrizione delle disparità si ottiene per scomposizione per gruppi sociali (donne laureate, p. es.), per re- gioni (competitività economica) o per mezzo di indici di distribuzione (ad esempio indice di Gini – o altro indicatore di concentrazione - per la distribuzione dei sa- lari). Delimitazione: Gli indicatori dell’efficienza descrivono il consumo (o l’investimento o le emissioni) in rapporto al risultato (mai sotto forma di valore assoluto). Gli indicatori di disparità mostrano delle distribuzioni ma mai delle medie per rapporto all’insieme della popolazione o del territorio. Indicatori R (reazioni). Misure politiche e sociali attivate per influenzare uno sviluppo non auspicato. Questo gruppo descrive gli sforzi impiegati per influenzare de- terminati tipi di comportamenti: gli effetti delle reazioni avvengono generalmente con ritardo rispetto agli input/output (∆). Misura: valori di flusso (ad esempio sussidi erogati per la protezione dell’ambiente o della popolazione) o dei valori descrittivi (numero dei comuni o parte della po- polazione sottoposti alla tassa sul sacco dei rifiuti, ecc.). Delimitazione: è necessario assicurarsi che una data misura istituzionale rappresenti effettivamente una reazione ad uno sviluppo non auspicato. Ad esempio un indi- catore che considera il «numero dei comuni che hanno introdotto una tassa sul sacco dei rifiuti» farebbe parte delle «reazioni», mentre un altro che misuri la «spe- sa per lo smaltimento dei rifiuti» rappresenterebbe un «input». 18
Maggio 2006 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________ Teoricamente, i cinque tipi di indicatori possono essere rappresentati come nella tabella che segue. Tipi di indicatori e loro proprietà Tipi di indicatori Livello (L) Capitale (K) Input/output (∆) Struttura (G) Reazioni (R) Proprietà Descrizione Misura della Stato e evoluzione delle Utilizzazione del capitale ed Efficacia Misure politiche e sociali copertura dei risorse effetti sul capitale Disparità bisogni Valore di stock o di flusso Stock / flusso Stock Flusso Stock / flusso Flusso Valori relativi Si Si Si Si Si Valori assoluti No Si Si Si Si Disaggregazione per aree Cantone Cantone Cantone Cantone Cantone Regioni / Ag- Regioni / Agglomerati Regioni / Agglomerati Regioni /Agglomerati glomerati Comuni Comuni Spazi funzionali Delimitazione in rapporto ad altri tipi di Consumo con- Valore che misura un con- Valore che misura Distribuzione indicatori tinuo delle ri- sumo l’accumulazione o la ridu- sorse zione di uno stock Peso relativo sull’insieme Questo schema generale è stato adattato per il monitoraggio dello sviluppo territoriale cantonale; tuttavia esso non è adatto per la comunicazione dei risultati, ossia non vale quale strumento di comunicazione, il suo scopo è soltanto quello di permettere la selezione e la costruzione degli indicatori. Essa rappresenta una situazio- ne ideale e non tiene ancora conto delle eventuali lacune esistenti, soprattutto in termini di disponibilità dei dati. La presentazione dei risultati dovrà avvenire sotto- forma di rapporti, composti da testi, tabelle, grafici, mappe e non semplicemente con una lista degli indicatori di misura. Vediamo ora, in via provvisoria, come questi indicatori possono essere costruiti in funzione degli obiettivi risultanti dalla Revisione del PD, divisi secondo i quatto ambiti: Patrimonio, Rete urbana, Mobilità, Vivibilità. 19
Osservatorio dello sviluppo territoriale - Allegato 1 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________ 6. Proposta di set di indicatori per il monitoraggio del territorio (obiettivi: stato giugno 2006)8 Obiettivi e indicatori PATRIMONIO 1 Tutelare e valorizzare il paesaggio attraverso progetti comprensoriali che integrano le componenti naturali, i laghi e i corsi d’acqua, il territorio agricolo e forestale, nonché gli insediamenti tradizionali e moderni. 2 Salvaguardare e promuovere la biodiversità nel territorio cantonale, in particolare: completando e gestendo il sistema cantonale delle aree protette; sostenendo i collegamenti ecologici nei fondovalle e nelle fasce collinari; assicurando i corridoi e le aree di quiete per la fauna. 3 Promuovere il turismo e lo svago attraverso lo sviluppo di progetti intesi a favorire una fruizione sostenibile delle componenti naturali, culturali e paesaggistiche del territorio. 4 Sostenere la creazione di nuovi parchi naturali, di cui almeno uno di carattere nazionale, per preservare le componenti culturali, paesaggistiche e naturali, in sinergia con l’economia regionale. 5 Garantire la molteplicità d’usi e funzioni dei laghi e delle fasce lacustri attraverso una pianificazione unitaria e progetti mirati in grado di: migliorare la pubblica fruizione delle rive; promuovere il riordino ed il coordinamento regionale delle infrastrutture a lago; tutelare e valorizzare il paesaggio lacustre. 6 Mantenere una sufficiente superficie agricola e promuovere un'adeguata struttura aziendale per favorire il ruolo multifunzionale del settore primario. 7 Valorizzare e gestire le potenzialità del Piano di Magadino nell’ambito dell’organizzazione territoriale cantonale e comprensoriale, in particolare attraverso l’istituzione e la gestione di un parco esteso a tutto il territorio non edificabile che ingloba il fiume Ticino e le sue golene, le componenti naturali e lo spazio rurale circostante. N Obiettivo PD TEMA Descrizione/Misure Dato/indicatore Tipo Scala Fonte Aggiornamento Patrimonio 1 1 Paesaggio Attuazione politica del Verifica dei progetti nel quadro L Cantone SST/ Annuale paesaggio della politica cantonale (ad e- G UNP sempio numero di comuni impli- UBC cati nei progetti) 2 2 Aree protette Superficie paesaggi pro- Totale L Cantone SST/UNP Annuale tetti: Per abitante K - IFP: Inventario paesaggi, In % superficie totale ∆ siti e monumenti di im- portanza nazionale Cartografia dello stato e dei pro- - Zone Palustri getti in corso -ZNP1: Zone naturali protette d’importanza Investimenti per interventi di cu- 8 Si veda la lista delle sigle dei servizi interessati a p. 33 20
Maggio 2006 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________ N Obiettivo PD TEMA Descrizione/Misure Dato/indicatore Tipo Scala Fonte Aggiornamento Patrimonio cantonale ra e/o ripristino 3 3 Turismo/Patrimonio Valutazione del potenzia- Potenziale (offerta) e evoluzione L Cantone Statistiche Annuale le turistico pernottamenti K Regioni del turismo Progetti turistici e di svago nella Da definire natura (?) Agriturismo 4 4 Parchi Attuazione politica dei Descrizione (schede) progetti in L Cantone UNP Annuale parchi corso G Regioni Progetti attuati (d.d.) 5 5 Rive Laghi Politica rive laghi Progetti realizzati L Cantone SST /UPL Annuale Progetti in corso G 6 6a Territorio agricolo 1 Struttura aziende agricole Per classi dimensionali K Cantone USTAT/ 3-5 anni (grandezza) L UST Variazioni 2000-2005 Per genere di attività G (tipi di colture/di allevamento, ecc.) 7 6b Territorio agricolo 2 Superficie agricola utile: SAU - Totale L Cantone SIT / UST a) Circa 10 anni (a) da statistiche della In % superficie totale K b) 3-5 anni superficie Per abitante ∆ (b) SAU da censimento Variazioni rispetto al precedente agricoltura rilevamento 8 7 Piano di Magadino Creazione e gestione Verifica attuazione parco L Compren- SST/UNP Continuo parco Stato/avanzamento del progetto G sorio PdM 21
Osservatorio dello sviluppo territoriale - Allegato 1 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________ Obiettivi e indicatori RETE URBANA 8 Migliorare l'integrazione del Cantone nella rete delle città svizzere, lombarde ed europee, qualificandosi quale regione strategica nel contesto alpino. 9 Promuovere la competitività della Città-Ticino quale sistema policentrico di tre aree e quattro agglomerati; sostenere in particolare, considerando le specifiche voca- zioni: il Sottoceneri, con l’agglomerato di importanza nazionale di Lugano e quello di Chiasso-Mendrisio; il Locarnese, con l’agglomerato di Locarno; la valle del Ticino e la valle di Blenio, con l’agglomerato di Bellinzona. 10 Rivalutare lo spazio alpino promuovendo, con i cantoni limitrofi, progetti comuni di sviluppo territoriale, in particolare per l’area del San Gottardo. 11 Rafforzare gli agglomerati attraverso le aggregazioni, la collaborazione a scala regionale e la realizzazione di progetti sovracomunali. 12 Favorire un uso sostenibile del territorio contenendo l'estensione degli insediamenti, in particolare attraverso: un’utilizzazione razionale dei terreni non edificati già attribuiti alla zona edificabile; un incremento della densità insediativa e della mescolanza funzionale, nel rispetto delle specificità urbanistiche e sociali di ogni luogo; la riqualifica delle aree e degli impianti in disuso. 13 Individuare comparti di valenza cantonale e regionale da promuovere quali poli di sviluppo economico, con il supporto di servizi e infrastrutture e tramite un’adeguata progettazione urbanistica. 14 Promuovere centri direzionali e logistico-produttivi, incentivando un uso efficace delle superfici disponibili e coordinando infrastrutture e impianti nelle aree interessate a livello cantonale. 15 Gestire i grandi generatori di traffico, in particolare i centri di vendita e del tempo libero, individuando le ubicazioni più adeguate. Nelle aree già insediate da queste strutture, promuovere progetti di riqualifica e migliorare l’accessibilità con i trasporti pubblici. 16 Promuovere spazi pubblici di qualità, attrattivi e sicuri. 17 Promuovere, in particolare nel fondovalle e nella fascia collinare, una rete di spazi verdi per lo svago e il tempo libero, da integrare con la protezione della natura, l’uso agricolo e la gestione del bosco. N Obiettivo PD TEMA Descrizione/Misure Dato/indicatore Tipo Scala Fonte Aggiornamento Rete urbana 9 8 Modello 1 Verifica periodica Studio settoriale: L Nazionale/ UST/ Ogni 5 anni Posizione della città Le trasformazioni recenti K Internazio- ISTAT Ticino nella rete urba- dell’area urbana Ticinese nei ∆ nale IRE/ICUP na dei paesi dell’Arco confronti delle regioni vicine (USI) alpino Nota: Comprende diversi indicatori: Saldi demografici Competitività Flussi di traffico (ecc.) 10 9 Modello 2 Verifica periodica Studio settoriale: L Cantone UST/ Ogni 5 anni Valutazione delle rela- Le trasformazioni recenti K Regione in- ISTAT/ zioni tra le aree e gli dell’area urbana Ticinese ∆ subrica IRE/ICUP agglomerati urbani del Nota: Comprende diversi indicatori: (USI) 22
Maggio 2006 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________ N Obiettivo PD TEMA Descrizione/Misure Dato/indicatore Tipo Scala Fonte Aggiornamento Rete urbana cantone Evoluzione della popolazione resi- dente / posti di lavoro Rete della mobilità pendolare Flussi migratori (ecc.) Vedi anche obiettivo 13 11 10 Spazio alpino Verifica progetti con i Progetti nello spazio alpino L Cantone / SST Annuale cantoni limitrofi (vedi anche obiettivi 4 e 19) G Spazio fun- zionale: Montagna 12 11 Aggregazioni Politica delle aggregazioni Verifica: numero dei progetti L Cantone SEL Annuale realizzati Spazi fun- Negli agglomerati zionali Nelle aree discoste 13 12a Uso razionale suolo 1 Monitoraggio spazio co- Zone edificabili già edificate L Tutte SST Monitoraggio struito - Totale K Progetto Mo- continuo - In % zone edificabili nitoraggio (mandato in Superficie netta edificata spazio costrui- esecuzione (SEN) to / Contenibilità PR 14 12b Densità insediamenti Monitoraggio spazio co- - Variazione degli indici di sfrut- L Cantone SST Monitoraggio Mescolanza funzioni struito tamento ZE ∆ Spazi fun- Progetto Mo- continuo - Rapporto SUL/SEN zionali nitoraggio (mandato in - Analisi specifica per i comuni Comuni spazio costrui- esecuzione urbani to / Contenibilità PR 15 12c Uso razionale suolo 2 Riserve zone edificabili - Zone edificabili non ancora edi- L Tutte SST Monitoraggio ficate K Progetto Mo- continuo - % non edificato sul totale edifi- ∆ nitoraggio (mandato in cabile spazio costrui- esecuzione - Variazioni rispetto al preceden- to / te rilevamento Contenibilità PR 16 12d Costruzioni fuori zona Numero di costruzioni Edifici e impianti: K Tutte SST Monitoraggio 23
Osservatorio dello sviluppo territoriale - Allegato 1 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________ N Obiettivo PD TEMA Descrizione/Misure Dato/indicatore Tipo Scala Fonte Aggiornamento Rete urbana edificabile fuori zona (FZ) - Rilevati G Progetto Mo- continuo - Meritevoli di trasformazione nitoraggio (mandato in (edilizia rurale) spazio costrui- esecuzione) - Trasformati (edilizia rurale) to 17 13 Poli di sviluppo Politica poli di sviluppo Studio settoriale di base: Cantone UST / USTAT 5 anni Competitività Agglomerati SPE / IRE/USI Localizzazione delle imprese Uso delle aree industriali- artigianali 18 14 Aree logistiche Identificare le aree logisti- Monitoraggio attività / posti di L Agglomerati UST/USTAT/ Ogni 5 anni che e definire le superfici lavoro / superfici utilizzate (ecc.) K SIT/DFE. Ad esempio: ∆ - Chiasso / Mendrisio - Cadenazzo - Agno / Manno / Biog- gio (ecc.) 19 15 Grandi generatori di Politica dei grandi genera- Monitoraggio superfici di attività / L Comuni Monitoraggio Continuo traffico tori in attesa di definizione misure / K Regioni dello spazio Centri vendita/svago Misure specifiche, ad e- da discutere ∆ cantone costruito sempio: Studio API Posteggi PR, ecc. SUL / SEN Centri com- merciali Mobilità TIM/TP 20 16 Qualità urbanistica - Qualità spazi urbani Proposta: aggiornamento studio L Cantone SST periodico (5-10 (Mandato Guerra) Qualità urbanistica / spazi pub- ∆ Regioni anni?) blici (mandato esterno) Spazi funz. 21 17 Spazi verdi in aree ur- Superfici spazi verdi (zo- In totale L Agglomerati Statistica su- Ogni 10 anni bane ne verdi e di riposo) In % K perfici Per abitante (comuni urbani) 24
Maggio 2006 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________ Obiettivi e indicatori MOBILITÀ 18 Promuovere una rete integrata moderna, funzionale e sicura di collegamenti viari e di trasporto pubblico con l’attuazione dei Piani regionali dei trasporti e dei pro- grammi di conservazione e di rinnovo delle infrastrutture. 19 Garantire i collegamenti viari e un’offerta di base di trasporto pubblico in tutte le regioni del Cantone, sostenendo pure il rilancio della tratta ferroviaria di montagna del San Gottardo. 20 Incentivare la complementarità e una più equilibrata ripartizione modale tra i diversi mezzi di trasporto secondo il contesto territoriale e le loro caratteristiche tecni- che, sostenendo in particolare: il trasporto pubblico tra e negli agglomerati; il traffico pedonale e ciclistico su scala locale e nei quartieri; la gestione coordinata dei posteggi negli agglomerati; le strutture Park & Ride/Rail. 21 Sostenere l’ammodernamento e il completamento della rete ferroviaria: con l’estensione di AlpTransit fino al confine (area Chiasso-Como) e con un servizio attrattivo per Milano; con la realizzazione di un nuovo collegamento per Varese e l’aeroporto intercontinentale di Milano-Malpensa. 22 Realizzare il nuovo sistema ferroviario regionale Ticino-Lombardia (TILO) assicurando collegamenti efficienti all’interno della Città-Ticino e con gli agglomerati della regione insubrica, e promuovendo progetti di sviluppo economico e urbanistico in corrispondenza delle stazioni. 23 Sostenere il completamento della rete delle strade nazionali con la Stabio est-Gaggiolo e l’allacciamento del Locarnese e garantirne funzionalità e sicurezza, promuo- vendo in particolare un’area di controllo multiservizi per il traffico pesante a Bodio-Giornico. 24 Mantenere, attraverso le necessarie infrastrutture, l’integrazione di Lugano-Agno nella rete dei collegamenti aerei di linea con i principali centri economici e turistici svizzeri ed europei. N Obiettivo PD TEMA Descrizione/Misure Dato/indicatore Tipo Scala Fonte Aggiornamento Mobilità 22 18 Piani regionali dei tra-Monitoraggio misure: Totale K Agglomerati Sezione della continuo sporti Crediti e sussidi erogati Per abitante L mobilità per progetti di trasporti G (CRT) 23 19a Rete dei trasporti pub- Prestazioni offerte e do- -- -- Cantone Sezione della biennale blici e rete stradale manda mobilità (vedi anche obiettivo 20) 24 19b Ferrovia di montagna / Verifica del suo mante- Da determinare L Sezione della Continuo, dopo S. Gottardo nimento dopo l’apertura ∆ mobilità l’apertura della della galleria di Base galleria di base S. Gottardo 25 20a Trasporti pubblici Monitoraggio qualità tra- Accessibilità: L Cantone Sezione della Annuale sporti pubblici Traffico regionale TILO Spazi funzio- mobilità 25
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