ORTONOVO (SP), LUNI: INDAGINI ARCHEOLOGICHE NELL'AREA DEL TEATRO. OSSERVAZIONI PRELIMINARI - MIBACT
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ORTONOVO (SP), LUNI: INDAGINI ARCHEOLOGICHE NELL’AREA DEL TEATRO. OSSERVAZIONI PRELIMINARI LUCIA GERVASINI Nel volume III (2008-2009) di Archeologia in quest’ultima parte, ha comunque mantenuto, Liguria (GERVASINI 2013) è apparsa una nota di ampliandole dove necessario, le aree di indagine a suo approfondimento relativa al Progetto in corso nel- tempo individuate. l’area archeologica di Luni sull’articolato intervento Si deve ad Antonio Frova la prima storia del finalizzato alla valorizzazione e fruizione dell’insula monumento, nel quale vi riconosce un odeon piutto- del Teatro. A quella scheda, pertanto, si rimanda per sto che un teatro (FROVA 1983), mentre un’approfon- le specifiche tecniche e progettuali dettagliate nell’oc- dita disamina è stata condotta nell’ambito di una tesi casione. Si ricorda tuttavia che i fondi europei POR- di laurea, rimasta inedita e che ha prodotto il primo F.E.S.R. (2007-2013) erano stati previsti ed erogati rilievo scientifico e completo dell’edificio (LANDI, sull’Asse 4 Valorizzazione delle risorse naturali e cultu- GUIDUCCI 1992-1993). rali, sulla base di una complessa scheda elaborata Dell’attività condotta nell’area, sul finire dell’800, dall’allora Soprintendenza per i Beni Archeologici da Carlo Fabbricotti - e che fruttò sculture e manufat- della Liguria, a cura di Anna Maria Durante. ti di pregio oggi esposti al civico museo archeologico Come ho avuto recentemente modo di evidenzia- spezzino - sono state individuate le numerose e deva- re in un recente contributo (GERVASINI 2016), il stanti trincee, rilevate anche dalle prospezioni geora- composito progetto è stato realizzato solo in parte a dar, ma riconosciute solo al momento dello scavo. Le seguito di notevoli criticità da subito manifestatesi in trincee interessano tutta l’area e tagliano gli strati fino seno alla Provincia della Spezia, cui spettava la gestio- a raggiungere il livello naturale; dopo il prelievo dei ne economico-amministrativa del programma opera- reperti, per l’epoca significativi, sono state ricolmate tivo. Criticità non risolte e inadempienze hanno con materiale archeologico vario, frammenti lapidei e obbligatoriamente imposto una rimodulazione e marmorei e macerie. riduzione delle operazioni, conclusesi nel novembre I saggi sono stati eseguiti all’interno dei cunei della 2015 e consistite nell’esecuzione di tredici sondaggi cavea, nell’aditus orientale, in alcune porzioni di stra- archeologici, preceduti da indagini strumentali (Fig. tigrafia risparmiate dagli scavi Frova - in particolare 1), eseguiti fra l’agosto e il novembre 2014, e nella quelle in aderenza al muro esterno della cavea dove sistemazione dell’area finalizzata al suo inserimento rimanevano in situ alcune inumazioni di epoca tarda nei percorsi di visita. L’importante e indispensabile - e nel settore Nord-Est, in aderenza all’angolo delle restauro - che costituiva un lotto progettuale non mura. In quest’ultima area sono stati praticati due procrastinabile per la stabilità e conservazione del- sondaggi limitrofi alle indagini di Antonio Frova (fig. l’edificio - sarà realizzato grazie al finanziamento stra- 2). Il contesto è apparso da subito molto complesso, ordinario del MiBACT su fondi erogati per progetti sia per la delimitazione dello scavo, sia per interventi immediatamente cantierabili. di media età imperiale, sia per le operazioni avviate in Interessa in questa sede rendere preliminarmente epoca tardoantica, che agiscono su situazioni di crol- conto degli esiti dei sondaggi localizzati in diversi set- lo con nuove strutture e asportazioni, sia per mano- tori dell’edificio e in aderenza all’angolo Nord-Est missioni forse ottocentesche dovute agli sterri Fabbri- della cinta muraria. L’ubicazione dei saggi era prope- cotti. Al momento non è possibile fornire informa- deutica ai successivi interventi di posa in opera delle zioni più dettagliate, ma un dato senz’altro rilevante strutture finalizzate all’accoglienza del pubblico e è l’aver identificato in giacitura primaria la parte infe- all’organizzazione dell’area per gli spettacoli. La riore dell’apparato difensivo repubblicano di cui resta rimodulazione del progetto, che ha visto eliminata in situ un tratto di cortina parzialmente obliterato da 268
ORTONOVO (SP), LUNI: INDAGINI ARCHEOLOGICHE NELL’AREA DEL TEATRO. OSSERVAZIONI PRELIMINARI Fig. 1. Luni, Teatro. Individuazione delle aree di intervento. Sono evidenziati e primi sei sondaggi archeologici eseguiti. Fig. 2. Luni, Teatro. Mura ur- biche. Blocchi crollati e filari in giacitura primaria. Fig. 3. Luni, Teatro. Sondaggio C. Incrocio fra il muro della cavea (USM 114) e quello del vomitorium (USM 153). Particolare della sequenza stratigrafia: “grottino”, strato di accrescimento naturale, strato di riporto intenzionale e fondazioni dell’edificio. 269
LUCIA GERVASINI te guardiani e custodi a difesa delle mura urbiche e della colonia appena dedotta (DE GROSSI MAZZORIN J. 2008; GERVASINI 2016). Del resto attività rituali sono state a suo tempo riscontrate nel cuore della colonia, nell’area che sarà destinata a ospitare il foro, considerato un templum e già pianificato nella pro- gettazione di età repubblicana. In particolare, nella taberna E (secondo quarto del II secolo a.C.), il rin- venimento di un pozzetto circolare contenente due urne, sigillate da coperchi, con ossa di animali è da ricondursi a pratiche augurali. Nello specifico nelle due urne erano ripartiti anche i resti dello scheletro, quasi completo, di un cane che ci riporta immediata- mente a quanto rilevato nell’area del teatro, con l’in- Fig. 4. Luni, Teatro. Portico meridionale, settore F. Contrafforte fra il muro della cavea e il portico. tento di una pratica sacrificale con evidenti finalità catartiche (ROSSIGNANI, BRUNO, LOCATELLI 2002, pp. 758, 764, figg. 1; 2, b). strutture tarde. L’andamento è parallelo e prossimo al Uno spesso strato di riporto intenzionale, quasi perimetrale Nord del teatro. I grandi blocchi sono del tutto privo di materiale organico, sigilla unifor- disposti in tre file parallele e dell’elevato si conservano memente questo livello e regolarizza il terreno predi- quattro filari sovrapposti. E’ stata altresì riconosciuta sponendolo a ricevere il nuovo edificio; è in questo una fase di ricostruzione forse da ricondursi alla strato, preliminarmente datato nell’ambito del I seco- necessità di ripristinare l’organismo difensivo, come lo a.C., che sono gettate le fondazioni del teatro (fig. avviene ad esempio per la cortina orientale, in un 3). momento non ancora sicuramente inquadrabile. Del Le indagini hanno confermato la sequenza delle resto è noto che già in età augustea parte delle mura fasi edilizie del monumento: la prima costruzione di settentrionali non svolgono più azione difensiva, età augustea si riqualifica in epoca claudio-neroniana essendo obliterate da una vasta domus signorile pro- con la retrostante porticus meridionale (fig. 4) dovu- spiciente il decumano minore che conduce al teatro ta, come noto, all’evergetismo di L. Titinio Glauco (GERVASINI, LANDI 2015). Lucreziano, influente cittadino lunense, che provvide Le informazioni più esaustive sulla sequenza stra- alla copertura fittile del porticato. Le indagini in que- tigrafica relativamente alla costruzione del teatro e sti settori (F e G) hanno consentito di acquisire nuovi allo status precedente provengono dal sondaggio C, il elementi il cui studio farà luce su questa fase edilizia più esteso praticato nel cuneo centrale. e sulle successive trasformazioni della struttura prima Sullo strato della conoide si sovrappone un livello dell’abbandono. in accrescimento naturale anch’esso non antropizza- Il completamento del prelievo stratigrafico in ade- to, sigillato da uno successivo di scarsa potenza, ma renza alla muratura esterna della cavea ha rinvenuto che presenta una significativa percentuale di materia- tre nuove inumazioni, che si aggiungono a quelle già le organico e con sporadici materiali antropici. note (Scavi di Luni II, p. 664-665): due entro cassa In questo livello si riconosce il suolo che occupava di pietre e laterizi (inumazione monosoma T. 6; inu- tutta l’area prima della costruzione del teatro ed è su mazione bisoma T. 7) e una entro fossa terragna (inu- questo strato che sono state rinvenute due deposizio- mazione monosoma T. 8), pressoché prive di corredo ni di cani, entrambi femmine, inumati entro fosse se si eccettuano un frammento di arco di fibula in terragne (per le osservazioni analitiche, si veda infra bronzo nella T. 7 e un dischetto in piombo nella T. 8. SORRENTINO, LANDINI). I rapporti stratigrafici indicano contemporaneità L’eccezionale scoperta in un’area libera da insedia- deposizionali con le sepolture rinvenute negli scavi menti e relativamente poco frequentata, ma soprat- precedenti e quindi genericamente riconducibili a età tutto prossima all’angolo Nord-Est del circuito delle longobarda, epoca alla quale si data la T. 1, unica con mura può verosimilmente riferirsi a riti connessi con corredo costituito da due pettini in osso (Scavi di il tema specifico del sacrificio di cani, simbolicamen- Luni II, p. 664, tav. 331, 5-8). 270
ORTONOVO (SP), LUNI: INDAGINI ARCHEOLOGICHE NELL’AREA DEL TEATRO. OSSERVAZIONI PRELIMINARI Progetto indagini archeologiche e strumentali: Lucia Ger- Indagini strumentali: all’interno del Teatro, Giovanni Rat- vasini, Soprintendenza Archeologia della Liguria. ti-So.Ge.T. Lucca; a nord del Teatro, Adriano Ribolini- Collaboratore alla progettazione: Marcella Mancusi, Università degli Studi di Pisa, Dipartimento di Scienze del- Soprintendenza Archeologia della Liguria. la Terra. Indagini archeologiche, direttore dei lavori: Lucia Gervasi- Analisi tafonomiche antropologiche: Simona Minozzi, ni; assistente tecnico: Massimo Molinelli, Soprintendenza Università di Pisa - Divisione di Paleopatologia Diparti- Archeologia della Liguria. mento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Scavo archeologico: Cooperativa Archeologia Firenze, Medicina. responsabile di cantiere Samantha Castelli. Analisi archeozoologiche: Claudio Sorrentino, Università Relazione preliminare a cura di Mattia Berton – Coopera- di Pisa, Laboratorio di Archeozoologia. tiva Archeologia Firenze. BIBLIOGRAFIA DE GROSSI MAZZORIN J. 2008, L’uso dei cani nel mondo GERVASINI L. 2016, Indagini archeologiche. Note prelimina- antico nei riti di fondazione, purificazione e passaggio in ri, Teatro, in GERVASINI L, MANCUSI M., Aggiornamenti F. D’ANDRIA, J. DE GROSSI MAZZORIN, G. FIORENTI- lunensi. Studi e ricerche, in Dall’Appennino a Luni tra età NO (a c. di), Uomini, piante e animali nella dimensione romana e medioevo, Atti della Giornata di Studi (Berce- del sacro, Bari, pp. 71-81. to 2015), “QCSL”, n.s. 10, pp. 92-95. FROVA A. 1983, Sul teatro di Luni, “RStLig”, XLVI, 1-3 LANDI S., GUIDUCCI S. 1992-1993, Theatrum Lunae (Tesi (1980), pp. 7-24. di Laurea discussa presso la Facoltà di Architettura del GERVASINI L. 2013, Area Archeologica di Luni. “Grande Politecnico di Milano, Dipartimento di Scienze del Ter- Luni: reliquie di un magnifico teatro. Progetto per la valo- ritorio), a.a. 1992-1993. rizzazione di un edificio da spettacolo” Ortonovo (SP), ROSSIGNANI M.P., BRUNO B., LOCATELLI D. 2002, Insedia- “Archeologia in Liguria”, n. s. III (2008-2009), a c. di menti ed economia nell’area del Portus Lunae, in L’Africa A. DEL LUCCHESE, L. GAMBARO, A. GARDINI, pp. 204- romana. Lo spazio marittimo del Mediterraneo occidenta- 206. le: geografia storica ed economica, Atti del XIV convegno GERVASINI L., LANDI S. 2015, Pavimenti e rivestimenti di studio (Sassari dicembre 2000), a c. di M. KHANOUS- parietali in opus sectile della domus settentrionale. Con- SI, P. RUGGERI, C. VISMARA, pp. 753-765. siderazioni sui sectilia lunensi (Ortonovo-SP), in Atti Scavi di Luni. II. Relazione delle campagne di scavo 1972 – AISCOM, XX, pp. 349-356. 1973 -1974, a cura di A. FROVA, Roma 1977. 271
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