La riorganizzazione delle Cure Domiciliari nella Asl 3 Genovese - Loredana Minetti
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La riorganizzazione delle Cure Domiciliari nella Asl 3 Genovese Loredana Minetti Direttore Distretto Sanitario 11
POPOLAZIONE LIGURE Abitanti: Provincia Totale Maschi Femmine IM 221885 106286 115599 SV 287315 136845 150470 GE 883180 417698 465482 SP 223606 106764 116842 totale 1615986 767593 848393 2
In Liguria esistono 19 Distretti Socio Sanitari così suddivisi nelle 5 ASL: ASL 1 Imperia : 3 ASL 2 Savona : 4 ASL 3 Genova : 6 ASL 4 Chiavari: 3 ASL 5 La Spezia: 3
ASL 3 Genovese 1000 Km quadrati di estensione oltre 700.000 abitanti 40 Comuni oltre 6.000 dipendenti ASL 3 GENOVESE e’ una tra le Aziende Sanitarie più grandi d’Italia
DISTRETTI SANITARI nella ASL 3 Genovese
Distretti Sanitari Asl 3 Genovese DISTRETTO POPOLAZIONE MMG PLS TOTALE AFT Delib.n°497 del 9-4-2010 DSS 8 97.517 72 10 82 3 DSS 9 129.232 114 14 128 4 DSS 10 113.269 91 10 101 6 DSS 11 154.773 172 22 194 8 DSS 12 146.776 128 19 147 7 DSS 13 98.550 69 10 79 3 TOTALE 740117 646 85 731 31
RECEPITO DALLA DGR Regione 18 OTTOBRE 2006 Liguria n. 337 del 30/3/2007
Definizione delle Cure Domiciliari ( livelli essenziali di assistenza ) Le Cure Domiciliari consistono in trattamenti medici, infermieristici, riabilitativi, prestati da personale qualificato per la cura e l’assistenza alle persone non autosufficienti ed in condizioni di fragilità, con patologie in atto o esiti delle stesse, per stabilizzare il quadro clinico, limitare il declino funzionale e migliorare la qualità della vita quotidiana. Nell’ambito delle cure domiciliari integrate risulta fondamentale l’integrazione con i servizi sociali dei comuni. Il livello di bisogno clinico, funzionale e sociale deve essere valutato attraverso idonei strumenti che consentano la definizione del programma assistenziale ed il conseguente impegno di risorse.
Gli obiettivi principali delle Cure Domiciliari sono: a) l’assistenza a persone con patologie trattabili a domicilio al fine di evitare il ricorso inappropriato al ricovero in ospedale o ad altra struttura residenziale; b) la continuità assistenziale per i dimessi dalle strutture sanitarie con necessità di prosecuzione delle cure; c) Il supporto alla famiglia; d) il recupero delle capacità residue di autonomia e di relazione; e) il miglioramento della qualità di vita anche nella fase terminale.
CURE DOMICILIARI DIPARTIMENTO DISTRETTO GERIATRICO Febbraio 2010 ULTRA 65enni TUTTA LA POPOLAZIONE
Assistenza Domiciliare Integrata CURE DOMICILIARI DISTRETTUALI Ospedalizzazione Territoriale
Tipologia delle Cure Domiciliari •soggetti che necessitano di singole prestazioni infermieristiche con carattere occasionale o ciclico programmata (cure domiciliari prestazionali occasionali), •soggetti relativamente stabili o stabilizzati che richiedono comunque una presa in carico più complessa con una valutazione globale dei bisogni ed un intervento infermieristico o riabilitativo di durata variabile (cure domiciliari di 1°e 2° livello), •soggetti relativamente instabili che richiedono un approccio multidimensionale con integrazione specialistica ed un intervento polifunzionale di elevata intensità alternativo al ricovero in ambiente ospedaliero o postacuto (cure domiciliari di 3° livello).
CURE DOMICILIARI TIPO PRESTAZIONALE OCCASIONALE O CICLICO PROGRAMMATO
“Si intende una risposta prestazionale, professionalmente qualificata, ad un bisogno puntuale di tipo medico, infermieristico e/o riabilitativo che, anche qualora si ripeta nel tempo, non presupponga la presa in carico del paziente, né una valutazione multidimensionale e l’individuazione di un piano di cura multidisciplinare. Sono richieste dal MMG, responsabile del processo di cura del paziente e sono volte a soddisfare un bisogno sanitario semplice nei casi in cui il paziente presenti limitazioni funzionali che rendono impossibile l’accesso ai servizi ambulatori.” DGR Regione Liguria 337/2007: “prestazioni professionali in risposta ai bisogni sanitari di tipo medico, infermieristico e/o riabilitativo che, anche se ripetuti nel tempo, NON richiedono presa in carico della persona né valutazione multidimensionale”
PRESTAZIONI
CURE DOMICILIARI 1° e 2° LIVELLO
Cure Domiciliari Primo e Secondo Livello (DGR Liguria 337/2007) “Interventi professionali di tipo medico, infermieristico, riabilitativo comprensive di prestazioni farmacologiche, analisi cliniche e altra diagnostica, a favore di persone con patologie che pur non presentando particolari criticità e sintomi complessi hanno bisogno di continuità assistenziale ed interventi programmati che si articolano su : 5 gg (1° livello) - 6 gg (2° livello) Le cure domiciliari sono attivate dal MMG o dall’ospedale e richiedono presa in carico, valutazione multidimensionale e progetto individuale di assistenza (PIA). Il MMG è coinvolto in tutto il processo assistenziale ed assume “ la responsabilità clinica dei processi di cura”
CURE DOMICILIARI 3° LIVELLO
“Dette cure consistono in interventi professionali rivolti a malati che presentano dei bisogni con un elevato livello di complessità in presenza di criticità specifiche”: • malati terminali (oncologici e non); • malati portatori di malattie neurologiche degenerative/progressive in fase avanzata (SLA, distrofia muscolare); • fasi avanzate e complicate di malattie croniche; • pazienti con necessità di nutrizione artificiale parenterale; • pazienti con necessità di supporto ventilatorio invasivo; • pazienti in stato vegetativo e stato di minima coscienza.”
Tra questi per i malati terminali è individuato un profilo specifico di cure palliative che richiede l’intervento di una équipe formata di cui fa parte il MMG. A determinare la criticità e l’elevata intensità assistenziale concorrono l’ instabilità clinica, la presenza di sintomi di difficile controllo, la necessità di un particolare supporto alla famiglia e/o al care-giver. Si tratta di interventi programmati sui 7 giorni settimanali
Requisiti indispensabili per attivazione Cure Domiciliari : a) Condizione di non autosufficienza (disabilità) e patologie in atto o esiti delle stesse che consentano di cure erogabili a domicilio; b) Adeguato supporto familiare o informale; c) Idonee condizioni abitative; d) Consenso informato da parte della persona e della famiglia; e) Presa in carico da parte del medico di medicina generale
Gli Standard Qualificanti LEA Cure Domiciliari
Ripreso integralmente dalla DGR Regione Liguria 337/2007
I profili delle Cure Domiciliari sono differenziati in funzione : NATURA DEL BISOGNO - INTENSITA’ DI CURA L’INTENSITA’ DI CURA (CIA) = COMPLESSITA’ (GEA) / DURATA MEDIA (GdC). CIA= coefficiente intensità assistenziale GEA/GdC GEA= giornate complessive di effettiva di assistenza GdC= giornate complessive di presa in carico
Lo Sportello Unico Distrettuale è il luogo unico in cui devono confluire le richieste di attivazione di cure domiciliari oltre che il luogo di raccolta dati , di funzione di informazione ed accoglienza.
SCHEDA SEGNALAZIONE MMG (sono stati pubblicati sul sito aziendale –area riservata MMG- scheda di segnalazione e modulo per il pagamento )
Valutazione del paziente piano individuale di assistenza La presa in carico nelle cure domiciliari si accompagna ad un approccio multidimensionale di cui sono aspetti essenziali: •la valutazione globale dello stato funzionale del paziente attraverso scale di valutazione omogenee e standardizzate (es. Aged Plus F,) •la predisposizione di un piano individuale di assistenza orientato per problemi assistenziali ( PIA ) •un approccio assistenziale erogato attraverso un’equipe multiprofessionale.
Valutazione del paziente piano individuale di assistenza Tale metodologia non è tuttavia prevista come intervento routinario per le cure di bassa intensità in quanto rivolte a pazienti con presumibile bisogno prevalente di tipo socio-assistenziale i cui aspetti sanitari sono affrontati dal MMG che occasionalmente può richiedere prestazioni di tipo infermieristico. Per le cure di 1° e 2° livello la valutazione iniziale del paziente è effettuata dal MMG e dal coordinatore infermieristico e/o terapista della riabilitazione per le indicazioni specifiche attraverso una visita congiunta al domicilio del pz. Nella cure di 3° livello a tale gruppo si integra lo specialista interessato ( geriatra, palliativista, etc.)
Valutazione del paziente piano individuale di assistenza All’interno dell’equipe viene inoltre individuato un responsabile del caso ( case manager ) che, in stretta collaborazione con il responsabile terapeutico, coordina gli interventi e verifica la coerenza a quanto definito nel PIA. Per ogni paziente si definisce quindi: • un responsabile terapeutico rappresentato dal MMG • un responsabile del caso rappresentato da uno dei componenti dell’equipe che coordina il piano di interventi e garantisce la realizzazione del piano di assistenza.
Modello organizzativo Le Cure Domiciliari si organizzano in nuclei operativi su base distrettuale o sub- distrettuale ; all’interno di ogni nucleo gli operatori si organizzano operativamente su aree circoscritte assimilabili a quartieri allo scopo di favorire la continuità assistenziale sui pazienti in carico ed allo scopo di rappresentare un punto di riferimento e di accoglienza per la comunità.
Politica Cure Domiciliari
Indicatori dell’erogazione delle Cure Domiciliari Popolazione *Residenti > 65 anni Valori standard Cure domiciliari utenti Cure domiciliari utenti sec. Lea >65 anni ( tot. 740117) 3,50% 2009 2010 ( tot. 5601) ( tot. 4968) Distretto 8 26302 920 869 712 97517 (27%) 3.3% 2,7% Distretto 9 34159 1196 889 696 129232 (26,4%) 2.6% 2,1% Distretto 10 27833 974 1102 983 113269 (24,5%) 3,9% 3,5% Distretto 11 40652 1423 1029 1128 (Asl 696-Galliera 333) (Asl 797-Galliera 331) 154773 (26,3%) 2,5% 2,8% Distretto 12 40667 1423 961 786 146776 (27,3%) 2,3% 2% Distretto 13 27427 960 751 663 98550 (27,8%) 2,7% 2,4%
Dati attività Anno 2010 Distretto Sanitario 11 SEGNALAZIONE EFFETTUATA DA: N. Utenti in carico MMG 543 Reparto ospedaliero 530 Servizi sociali comunali / distrettuali 11 Familiari o rete informale 44 UTENTI N. Utenti in carico in carico nel periodo 1128 - con età inferiore a 65 anni 34 - nuovi utenti 910 - con ripetuta presa in carico (nel periodo) 76 - in forma integrata con i servizi sociali - - malati terminali 82 TIPOLOGIA DI UTENZA N. Utenti in carico Per ogni utente considerare la patologia prevalente pat. ortopediche 265 (23,5%) pat. neurologiche - esiti cerebrovasculopatie 81 (7,2%) pat neurologiche – demenza 51 (4,5%) pat. neurologiche – altre 41 (3,6%) pat. sindr. ipocin. o immob. 236 (21,0%) pat. internistiche 280 (24,8%) pat. vascolari (arteriopatie obliteranti arti inf, ecc.) 68 (6,0%) pat Oncologiche 106 (9,4%) Altro - Totale 1128
Distrettualizzazione Cure Domiciliari TEMPI OBIETTIVI AZIONI PREVISTI RESPONSABILI Riequilibrare le risorse Bando di mobilità già pubblicato; in Bando scadenza infermieristiche nei 6 distretti assenza di domande si procederà alla 20 Maggio. mobilità d’ufficio; Distretti in carenza di Entro 15 Giugno Raggiungere valori standard risorse: 8-9-11 Distretto in equilibrio = per formulazione (3,5 % over 65 come previsto da 13; Distretti in eccesso di risorse (tenuto graduatoria e DISTRETTI LEA) in ogni distretto conto di quelle date) = 10-12 mobilità urgente
Riclassificare i pazienti sulla base dei livelli previsti dai LEA e dalla Regione Pesare la complessità Liguria; ciò significa scomporre assistenziale sulla base della l’attuale contenitore di “media normativa nazionale e intensità” in 3 fasce: prestazionale, 1° regionale livello, 2° livello. Mentre l’attuale contenitore di ST potrà essere inserito nel 3° livello, Cure palliative o riclassificato (se inappropriato) al 2° DISTRETTI livello. Entro 15/5/2010 CONDIVISIONE Nel prestazionale occorre aggiungere riclassificazione RISULTATI CON DIPARTIMENTO i prelievi domiciliari di paz. non in dei pazienti in carico già gestiti dal distretto. carico di tutti i distretti Adottare tempi medi standard La riclassificazione consente per accesso per ovviare automaticamente di attribuire i tempi all’attuale discrezionalità dei medi per ogni livello. I tempi medi tempi indicati dal singolo consentono di stabilire gli accessi operatore medi che un operatore può effettuare.
Predisporre proposte alternative di Nuova Costituire un’equipe unica e orario per garantire la copertura del organizzazione unificare il nastro lavorativo servizio. Concordare il nuovo nastro è stata avviata a DISTRETTI lavorativo con le OO.SS. partire dal 15 DIREZIONE settembre 2010 Contatti con informatici. Requisiti: rispondere al debito informativo(Ministero e Regione) Revisionare il software includere valutazione iniziale, attualmente in uso classificazione nei livelli di complessità, tempi e n. accessi, PIA, interventi/prestazioni, calcolo DISTRETTI E DIPARTIMENTO automatico CIA alla dimissione. E’ essenziale poter registrare anche gli accessi prestazionali inclusi i prelievi ematici domiciliari già gestiti dal distretto e/o eventuali altri pazienti riclassificati come “prestazionali”. Prevedere nel software un planning /agenda e un collegamento allo sportello polifunzionale “accoglienza” per la segnalazione.
Revisionare la documentazione tenendo conto di quella già in uso e completata DISTRETTI E delle indicazioni regionali DIPARTIMENTO Applicare le indicazioni Aziendali di Rafforzare il ruolo del MMG effettuare la presa in carico / prima come responsabile clinico visita con il MMG o disgiuntamente Già in atto; delle CD seguita da contatti telefonici per i estendere come DISTRETTI pazienti di 1° e 2° livello. Visita regola a tutti i congiunta con MMG per il 3° livello distretti. Integrare il contratto nazionale con un Accordo con i MMG sulle accordo sindacale specifico che DELIBERA cure domiciliari coinvolga i MMG secondo quanto n° 197 del previsto dai LEA 11/03/2011
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