ORGANIZZAZIONE E INNOVAZIONE SOCIALE - MARZIA VENTURA - DIGES
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Organizzazione e Innovazione Sociale Corso di Laura in Sociologia – Anno Accademico 2019-2020 – I Semestre Marzia Ventura marziaventura@unicz.it Organizzazione e Innovazione Sociale 1
Ambiente tecnico ed economico: questo settore include aspetti tecnologici di maggiore impatto (sistemi informativi, ICT, tecnologie general purpose), processi di digitalizzazione, automazione, informatizzazione, programmi di sviluppo regionale, fattori macroeconomici (bilancia dei pagamenti, rapporti di cambio, tassi di interesse), ciclo economico, costo delle materie prime. Ambiente fisico e naturale: questo settore include fattori che condizionano la disponibilità di input (materie prime, percorribilità delle strade, inquinamento), cambiamenti climatici, perdita della biodiversità, epidemie e malattie.
Ambiente sociale e culturale: questo settore include processi sociali e demografici (migrazione, occupazione, invecchiamento della popolazione), valori e tendenze culturali (etica aziendale, diritti umani, ambientalismo) che generano aspettative normative a cui bisogna adeguare programmi e politiche. Ambiente politico e legale: questo settore include norme vigenti nel territorio (diritto commerciale, leggi antitrust, barriere non tariffarie), campagne anti-discriminazione, leggi per le pari opportunità, processi di privatizzazione, di regolamentazione e deregolamentazione, riforme costituzionali, elettorali e riforme della Pubblica amministrazione.
Il cambiamento organizzativo (Jones (2013) Spinte competitive: si compete sul piano dell’efficienza economica e su quello della qualità dei beni e servizi erogati; sull’innovazione tecnologica e organizzativa. Spinte politiche ed economiche: grandi processi di unificazione (UE, Euro, Nafta) che innescano ristrutturazioni, delocalizzazioni, alleanze transnazionali. Spinte demografiche e sociali: invecchiamento della popolazione, disoccupazione, migrazioni (diversity management). Spinte etiche: ambientalismo, campagne anti-sfruttamento di manodopera minorile, responsabilità sociale d’azienda, comitati etici ed ethical officers, diritto di soffiata nelle organizzazioni pubbliche (whistleblowing).
Il cambiamento organizzativo 1/2 Resistenze al cambiamento a livello individuale (turnover, assenteismo, scarsa collaborazione)… questi fenomeni di resistenza finalizzati a frenare o ritardare il cambiamento
Il cambiamento organizzativo 2/2 Resistenze al cambiamento di gruppo ❖ Groupthink: Un modo di pensare che le persone mettono in atto quando sono altamente coinvolte in un gruppo coeso, in cui la tendenza alla ricerca dell'unanimità è più forte delle motivazioni che ognuno di loro possiede per intraprendere un'altra azione Resistenze al cambiamento a livello organizzativo: ➢ Conflitti fra funzioni: orientamento dei manager alla sottounità, lotte fra fazioni, conflitti di interessi. ➢ Struttura gerarchica: rigidità delle strutture meccaniche, gerarchie piramidali, decisioni fortemente accentrate, controllo formale. ➢ Cultura organizzativa: pratiche e valori consolidati, resistenza alla cultura d’impresa, conformità di facciata e adesione opportunistica.
«Il caso Challenger» Nel 1986 la Nasa diede in appalto alla società Thiokol la progettazione di un componente dello Space Shuttle Challenger, l’O-ring. Il giorno del lancio (gennaio 1986), la temperatura era particolarmente bassa e per tale ragione il team degli ingegneri coinvolti nel progetto consigliò alla NASA di rimandare il lancio stesso. I Dirigenti della NASA si opposero. Nel corso di una riunione privata dell’intero team, tecnico e manageriale, di Thiokol, uno dei dirigenti cercò di spingere su una decisione di natura “manageriale”, ovvero far partire il lancio, contrapponendosi alle decisioni “tecniche” del team ingegneristico. Gli ingegneri Thiokol vennero spinti a cambiare il loro giudizio da due fonti diverse. I manager NASA pensavano che un rinvio avrebbe creato una cattiva impressione nell’ opinione pubblica americana. Analogamente, il management Thiokol temendo di perdere il contratto con la NASA, spinse il vice presidente dell’area ingegneristica a “togliersi il cappello da tecnico e indossare quello da manager”. Il management di Thiokol approvo’ il lancio. Erano le 11:38 del 28 gennaio 1986, quando lo Space Shuttle Challenger decollò per la sua decima missione dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral, Florida. A 73 secondi dal lancio, il Challenger si disintegrò in aria, in seguito al guasto di una guarnizione nel razzo (O-Ring).
… Esistono molte barriere al cambiamento a livello sia individuale sia organizzativo. ➢ Eccessiva attenzione ai costi ➢ Mancata percezione dei benefici ➢ Mancanza di coordinamento e di cooperazione ➢ Avversione all’incertezza ➢ Timore di privazioni
Manager e dipendenti possono pensare a modi innovativi per migliorare la tecnologia dell’azienda, a idee creative per offrire nuovi prodotti e servizi, ad approcci nuovi alle strategie e alle strutture , o a idee per promuovere valori culturali adattavi, ma, finché, le idee non vengono trasformate in azione, non hanno alcun valore per l’organizzazione.
1 3 • Incrementale Abbracciare il cambiamento e sfruttare l’unità di ricerca e sviluppo per costruire un flusso di • RADICALE nuovi prodotti\ servizi Opera una rottura con il modello di riferimento dell’organizzazione trasformandola spesso nella sua interezza Org aniz zazi one e Inn ova zion
Cambiamento Organizzativo “si intende l’adozione da parte dell’organizzazione di un nuovo concetto o comportamento” (Pierce J.L. & Delbecq A.L. , 1977; Aiken M. & Hage J. , 1971) Innovazione organizzativa «consiste nell’adozione di un concetto o di un comportamento che è nuovo per il settore, il mercato o l’ambiente generale relativi ad un’ organizzazione» ( Daft R., 1982) Organizzazione e Innovazione Sociale 14
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Cambiamento e innovazione Cambiamento incrementale: perfezionamento graduale di qualche tecnologia di base. Innovazioni incrementali sono quei prodotti o sistemi di produzione che incorporano tali perfezionamenti. Cambiamento radicale: miglioramento tanto profondo da rivoluzionare i prodotti e i sistemi di produzione. Innovazioni radicali sono quei prodotti o sistemi di produzione che incorporano tali miglioramenti, creando discontinuità tecnologiche che diventano subito il modello dominante (contagiando altri produttori e i loro prodotti e sistemi di produzione).
Ciclo di vita delle innovazioni Fase di cambiamento radicale: nuovi prodotti e sistemi di produzione appaiono sul mercato incontrando dapprima esitazioni, poi il successo commerciale (i consumatori lo acquistano per la prima volta). Fase di cambiamento incrementale: i concorrenti imitano o raffinano la qualità del prodotto affermatosi; sorge una domanda di sostituzione, perché i consumatori vogliono acquistare le nuove versioni che implementano i nuovi cambiamenti incrementali. Anche i nuovi prodotti entrano in una fase di declino finché non compare una nuova innovazione radicale che manda in soffitta le precedenti versioni. La durata del ciclo di vita di un prodotto è determinata dal tasso di cambiamento tecnologico (Jones, 2013). Nei settori a elevato tasso di cambiamento tecnologico, la competizione fra aziende concorrenti si gioca sulla frontiera dell’innovazione.
A Torino la «CommissioneEuropean Capital of Innovation Award” ha riconosciuto il merito di aver saputo creare modelli di innovazione aperta che sostengono le start-up nel settore sociale, e per aver creato nuove opportunità nell’innovazione urbana.
Essi mirano a generare idee nuove attraverso dei circoli di dibattito formati da chi lavora in prima linea. Questo metodo si basa sull'idea che i lavoratori possano avere una migliore conoscenza circa le innovazioni potenziali rispetto ai manager o a personale esterno all'azienda.
2 0 Leader creativi possono usare simboli e dimostrazioni per sollecitare l'immaginazione sociale. In molti casi, vengono utilizzate ricerche, mappature e raccolte di dati per svelare i problemi che si nascondono dietro a certi meccanismi come primo passo per identificarne le possibili soluzioni
2 1 • Perché un cambiamento venga realizzato con successo, i manager devono assicurarsi che nell’organizzazione si manifesti ognuno degli elementi indicati: Idea Bisogno Adozione Implementazione Risorse Un “buon” problema infatti, racchiude già in se stesso l'ombra di quella che sarà la sua soluzione, e il trucco sta proprio nell'individuare la domanda che la concretizzerà.
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2 3 I leader che utilizzano lo stile transformational leadership promuovono l’innovazione organizzativa sia direttamente, creando una visione coinvolgente, sia indirettamente, creando un ambiente che supporta l’esplorazione, la sperimentazione, l’assunzione di rischi e la condivisione delle idee.
Diffondere un senso di urgenza e necessità del cambiamento Istituire una coalizione per guidare il processo di cambiamento Creare una visione e una strategia per il cambiamento Trovare una idea che risponda alla necessità Elaborare piani per superare la resistenza al cambiamento Creare team di cambiamento
R. DAFT :ORGANIZZAZIONE AZIENDALE, Maggioli Editore ED. 2012 CAPITOLO 11 ” INNOVAZIONE E CAMBIAMENTO” (PARTE V)
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