Nuovi orizzonti Smart City & Innovation a cura di Rödl & Partner Edizione: Giugno 2014 www.roedl.de / www.roedl.com/it
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Nuovi orizzonti Smart City & Innovation a cura di Rödl & Partner Edizione: Giugno 2014 · www.roedl.de / www.roedl.com/it Sommario le umano, intellettuale e sociale di chi le abita, grazie all'impiego diffuso delle nuove tecnologie della comunica- > Alla ricerca del finanziamento Smart zione, della mobilità, dell'ambiente e dell'efficienza ener- getica. > Efficienza energetica tra priorità europee e ritardi italiani: possibili soluzioni, casi virtuosi e prospettive Ma “Smart” oggi non è solo la città ed il relativo sistema urbanistico. La crescente diffusione della tecnologia e > Procurement innovativo: e se fossero gli appalti pubblici dell’innovazione ci induce a collegare il concetto “Smart” a guidare l’innovazione? ad una realtà nettamente più ampia, le cui dimensioni ed estensioni principali coinvolgono l’economia, la mobilità, > “Watify-Stimulating digital entrepreneurship”: un l’ambiente, le persone e la loro vita sociale e lavorativa. programma al servizio dello sviluppo imprenditoriale Proprio dall’osservazione dei fenomeni innovativi e tecno- > Internet of things e le istruzioni del Garante Privacy logici che stanno invadendo tutti i campi della nostra vita, abbiamo avvertito l’esigenza di approfondire le tematiche > Smart Mobility e Intelligent Transport System (ITS): il giuridiche e fiscali legate al mondo Smart, il cui evolversi futuro passa da qui in tempi tanto rapidi lascia spesso impreparati gli operatori coinvolti. > Smart Working: la nuova frontiera del telelavoro Le sfide per la regolamentazione e quelle implicate nella corretta individuazione delle norme di settore possono rivelarsi più ardue da superare rispetto agli ostacoli tecni- Cari Lettori, co-scientifici che hanno stimolato questa innovazione. E un simile orizzonte non può non vedere impegnati, al la crisi ha imposto un cambiamento sociale radicale, in cui fianco degli utenti e degli operatori economici, i profes- la scarsità di risorse, non solo economiche, ha alimentato sionisti alla ricerca di soluzioni innovative. l’esigenza di efficienza in tutti i settori della quotidianità: efficienza energetica, forza lavoro, pubblica amministra- Come tutti, anche noi avvocati e commercialisti siamo zione, mondo dell’economia e della convivenza sociale in chiamati a far fronte ad un grande cambiamento ed alle generale. nuove sfide che esso ci pone. Sulla spinta di questo trend di innovazione, siamo lieti di presentarVi Smart City & Tale esigenza ha indotto la società moderna a ripensare la Innovation, approfondimento dedicato al mondo Smart in realtà, nell’ottica della condivisione nella sua accezione più tutte le sue declinazioni. Il nostro obiettivo è avviare un ampia. Una realtà in cui l’innovazione e la tecnologia percorso di ricerca che aiuti ad orientarsi in una realtà più rivestono un ruolo sempre più centrale, ponendosi al ser- intelligente ma anche più articolata e complessa. vizio del cittadino, rendendo la quotidianità più tecnologi- ca, più intelligente, più agile, più connessa. Il concetto di “Smart” viene prevalentemente associato alla città, intesa come un insieme di strategie di pianificazione urbanistica tese all'ottimizzazione e all'innovazione dei servizi pubblici, così da mettere in relazione le infrastrutture materiali delle città con il capita- 1
Smart City & Innovation Edizione: Giugno 2014 > Alla ricerca del finanziamento Smart L’EIP-SCC propone la combinazione di più ambiti come l’ICT, l’efficientamento energetico e management dei trasporti, affinché nelle città europee si giunga a soluzioni di Laura De Lisa, Rödl & Partner Roma, e Stefano Da- innovative, a scarso impatto ambientale ed in grado di magino, Rödl & Partner Milano affrontare le sfide sociali e sanitarie con cui esse si con- frontano oggi. Alcune di queste sfide sono partite nel Nel 2050 il mondo sarà popolato da circa 9 miliardi di 2007, con il documento “EU’s 20/20/20 climate action persone (contro i 7 miliardi attuali), concentrate per circa il goals”, noto per aver fissato tre obiettivi principali per gli 70% in aree urbane. Stati Membri europei, da raggiungere entro il 2020: Considerando che, ad oggi, il 50% della popolazione mondiale vive in città, consumando circa il 75% delle risorse energetiche a disposizione ed è responsabile della produzione dell’80% delle emissioni ad effetto serra, lo scenario futuro urbano potrebbe essere sostenibile solo con radicali cambiamenti tecnologici e di stili di vita. Con questo obiettivo, già da qualche anno, diverse ammi- nistrazioni in tutto il mondo - in partnership con grandi aziende, università e centri di ricerca - hanno dato inizio a progetti sperimentali che spaziano dalla sostenibilità am- bientale, al risparmio e all’efficienza energetica, ai traspor- ti intelligenti, a moderne infrastrutture di connessione, ecc. In particolare, l’Unione Europea, con l’iniziativa Smart City, ha stanziato nella nuova programmazione 2014- 2020 con Horizon 20201, ma anche tramite i fondi strut- Secondo la strategia energetica dell’Unione Europea, è turali (i.e. PON, POR) e strumenti finanziari, specifiche prioritario implementare e finanziare soluzioni energetiche risorse per introdurre elementi “smart” nelle città euro- innovative che, integrate con i sistemi di trasporto (re- pee. sponsabili di circa un quarto delle emissioni totali di gas Per la Commissione Europea è l’European Innovation serra in Europa), l’information technology, il trattamento intelligente dei rifiuti e delle acque, conducano ad una Partnership on Smart Cities and Communities (EIP-SCC) il transizione verso società a basse emissioni di carbonio e punto di riferimento per l’avvio e la sostenibilità dei pro- dotate di infrastrutture di ultima generazione. getti smart cities. L’EIP-SCC coinvolge città, aziende e anche i cittadini nel miglioramento della vita nel contesto I fondi strutturali e la Banca Europea degli investimenti urbano attraverso soluzioni sostenibili e un approccio prevedono già adesso – ma con l’avvio delle programma- integrato, che risultino efficaci nella realizzazione nelle zione 2014-2020 questo avverrà in modo ancora più inci- città europee di: sivo – il cofinanziamento ad enti pubblici e privati di pro- getti integrati che, in selezionati ambiti di riferimento (i.e. efficientamento energetico, trasporti, ecc.), aggiungano elementi preziosi allo sviluppo di città “smart”. Un esempio recente è il POI Energie Rinnovabili e Rispar- mio Energetico 2007-2013, risultato di una cooperazione tra il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), il Mini- stero dell'Ambiente (MATTM), le Regioni italiane Obiettivo "Convergenza" ed un nutrito partenariato economico e sociale, volto alla riduzione dei consumi energetici all’interno delle attività produttive localizzate nelle regioni dell’obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). All’interno dell’articolato sistema di finanziamenti comuni- tari dedicato alla ricerca e sviluppo hanno un ruolo impor- 1 Horizon 2020, con un budget di quasi 80 miliardi di Euro, è il principale tante anche i così detti Piani Operativi (PO). I PO sono gli programma dell’UE di sostegno ai progetti di ricerca e innovazione, attraverso la destinazione di contributi a fondo perduto nella misura del 70% e del 100% a PMI, grandi aziende, università, centri di ricerca, enti pubblici e privati. 2
Smart City & Innovation Edizione: Giugno 2014 strumenti operativi per mezzo dei quali si cerca di attuare 2015, per un budget complessivo pari a 108.180.000 il Quadro Strategico Nazionale (QSN). Euro. Destinatari delle azioni sono enti pubblici e privati, piccole e medie imprese, centri di ricerca, università e – In base alle tematiche affrontate e ai soggetti istituzionali più in generale – qualsiasi ente dotato di personalità giu- competenti, i PO possono essere: ridica che abbia sede in uno dei 28 Stati Membri dell’UE o Paesi Associati (ad es.: Turchia, Israele, Serbia, Albania, Nazionali (PON): in settori con particolari esigenze di ecc.). integrazione a livello nazionale, la cui Autorità di Ge- stione è una Amministrazione Centrale. All’interno Dal momento che il fine ultimo del Programma Quadro è dei PON vi sarà un programma speciale chiamato stimolare la ricerca per la creazione di valore aggiunto a PON “Città Metropolitane” che coinvolgerà 14 Città livello europeo, è richiesta la partecipazione di un partena- metropolitane. Il Programma si colloca nel contesto riato costituito da almeno tre entità indipendenti residenti dell’Agenda urbana europea per le politiche di coe- in 3 diversi Stati Membri (o Paesi Associati). sione e si pone l’obiettivo di rafforzare il ruolo delle grandi città attraverso la realizzazione di progetti che Cosa presentare perseguano comuni risultati attesi. Il documento di programmazione prevede come principale linea Entro la data del 3 marzo 2015 occorrerà presentare alla d’azione l’utilizzo dello strumento “Città intelligen- Commissione Europea, tramite il canale telematico Partici- te/Smart city” per il ridisegno e la modernizzazione pant Portal: dei servizi urbani, attraverso piani di investimento per il miglioramento delle infrastrutture di rete e dei ser- Il partenariato proponente, vizi pubblici e con ricadute dirette e misurabili sui cit- tadini residenti e, più in generale, sugli utilizzatori Una relazione completa da circa 70 pagine, che della città. Tre i principali risultati attesi: aumento esponga il progetto, gli obiettivi, le modalità di di- della mobilità sostenibile nelle aree urbane, riduzione vulgazione dei risultati conseguibili e la sua soste- dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture nibilità nel tempo. pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non resi- denziali, diffusione di servizi digitali attraverso la rea- Entro 5 mesi dalla scadenza (i.e. 3 agosto 2015) la Com- lizzazione di servizi che permettano di ridurre gli spo- missione Europea rende noto al capofila (coordinatore stamenti fisici e di accelerare i tempi di esecuzione scientifico del progetto) l’esito del processo di valutazione. delle pratiche a costi più bassi (rapporti delle imprese In caso di accoglimento, entro 3 mesi dall’aggiudicazione e dei cittadini con le Pubbliche amministrazioni). del progetto si giunge all’accordo per il finanziamento con la Commissione Europea (Granting). Regionali (POR): multisettoriali, riferiti alle singole re- SCC-03 è un bando volto principalmente alla divulgazione gioni gestiti dalle Amministrazioni Regionali; e messa in rete di progetti smart cities già in corso, con un budget ammissibile tra 0,5 ed 1 milione di Euro per pro- Interregionali (POIN): su tematiche in cui risulta parti- getto (cofinanziamento al 100% per tutti i proponenti), colarmente efficace un’azione fortemente coordinata ed un focus sulle attività di comunicazione dei risultati e fra Regioni che consenta di cogliere economie di sca- buone pratiche. la e di scopo nell’attuazione degli interventi (Energia, Attrattori culturali naturali e turismo); gestiti dalle Le sfide e gli obiettivi di SCC-01-2015 Regioni, con la partecipazione di centri di competen- za nazionale o Amministrazioni centrali. la call riguarda progetti finalizzati alla realizzazione dei seguenti obiettivi principali: Lo slancio all’innovazione e ricerca nella transizione verso “smart cities” europee è tuttavia nel programma quadro realizzazione di distretti a zero (o quasi) consumo Horizon 2020, che cofinanzia soluzioni innovative che energetico: attraverso diverse leve, come lo sfrut- integrino contemporaneamente tutti gli ambiti essenziali tamento efficiente dei rifiuti e delle energie rinno- per lo sviluppo delle città europee. vabili, sensibilizzando la comunità al consumo re- sponsabile, favorendo la ristrutturazione ed effi- I bandi (call for proposals) di Horizon 2020: smart cientamento energetico di edifici esistenti pubblici cities and communities nell’agenda 2014-2015 e privati; Sono attualmente in corso due call for proposals (SCC-01 creazione di infrastrutture integrate: caldeggiando ed SCC-03) a valere sulla programmazione 2014-2015 di soluzioni innovative che coinvolgano i sistemi di Horizon 2020, entrambe in scadenza il prossimo 3 marzo connessione in rete delle città, i sistemi di riscalda- 3
Smart City & Innovation Edizione: Giugno 2014 mento e raffreddamento, la rete di pubblica illumi- > Efficienza energetica tra priorità nazione, ecc. europee e ritardi italiani: possibili sviluppo di una mobilità urbana sostenibile: sia soluzioni, casi virtuosi e prospettive pubblica che privata, anche per il trasporto delle merci. di Valerio Rugge e Maurizio Oropesa, Rödl & Partner Milano Modalità di finanziamento: sono finanziabili progetti che coinvolgano almeno 2-3 città per un budget tra i 18 e i Tra le priorità dell’UE vi è quella di realizzare, all’interno di 25 milioni di Euro per ogni progetto. ciascun Paese membro, una riduzione dei consumi di Cofinanziamento: 70% per aziende ed enti profit in gene- energia primaria del 20% entro il 2020. re/ 100% per enti no profit. Tale esigenza, tuttavia, non sembra essere condivisa – almeno non con altrettanta impellenza – dal legislatore Sicuramente la leva dei finanziamenti comunitari sarà uno italiano che, ad oggi, non ha ancora provveduto ad attua- dei maggiori driver che stimoleranno la crescita degli inve- re la Direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica, il cui stimenti nei settori coinvolti, a vario titolo, nei progetti termine ultimo per il recepimento da parte degli Stati “smart”. Per questo motivo, riteniamo che la normativa membri scadeva il 5 giugno 2014. rimarrà in continuo divenire e probabilmente anche l’importo dei finanziamenti dedicati a queste tematiche La Direttiva citata richiede a ciascuno Stato dell’Unione di sarà destinato ad essere incrementato. approntare specifiche soluzioni contrattuali capaci di in- centivare la domanda e l’offerta dei servizi energetici, allo Naturalmente sarà nostra premura seguire e riportare ogni scopo di alimentarne e svilupparne il mercato. La Direttiva futura evoluzione. raccomanda, in particolare, l’adozione di soluzioni che consentano di non far gravare sul beneficiario finale del Contatti per ulteriori informazioni servizio il costo dell’efficientamento energetico. Gli strumenti Ecco dunque la nascita dei cc.dd. “contratti di rendimento energetico” (o, secondo il termine più in voga, di deriva- zione anglosassone, EPC - Energy Performance Contract). Questa tipologia di accordo, già originariamente prevista Laura De Lisa dall’abrogata direttiva 2006/32/CE (recepita in Italia dal Dottore Commercialista D.Lgs. n. 115/2008), torna alla ribalta nella rinnovata – ma Tel.: + 39 (06) 96701270 forse non meno complicata – definizione dell’art. 2 della E-Mail: laura.delisa@roedl.it Direttiva del 2012. Si tratta, secondo il legislatore euro- peo, dell’“accordo contrattuale tra il beneficiario e il forni- tore di una misura di miglioramento dell’efficienza ener- getica, verificata e monitorata durante l'intera durata del contratto, laddove siano erogati investimenti (lavori, forni- ture o servizi) nell'ambito della misura in funzione del livello di miglioramento dell'efficienza energetica stabilito contrattualmente o di altri criteri di prestazione energetica Stefano Damagino concordati, quali i risparmi finanziari”. Dottore Commercialista Tel.: +39 (02) 6 32 88 41 Semplificando, l’EPC configura un contratto attraverso il E-Mail: stefano.damagino@roedl.it quale un fornitore (di norma una “Energy Service Compa- ny” od ESCo) si obbliga – impegnando mezzi finanziari propri o di soggetti terzi – a compiere una serie di inter- venti volti alla riqualificazione energetica di un impianto o di un edificio di proprietà di un soggetto beneficiario; ciò a fronte di un corrispettivo commisurato all’entità dei risparmi energetici effettivamente conseguiti dal beneficia- rio in virtù dell’intervento. Le modalità di erogazione del corrispettivo alla ESCo possono variare in base al caso concreto; in generale, il meccanismo di payback prevede 4
Smart City & Innovation Edizione: Giugno 2014 una condivisione, secondo percentuali da definirsi tra le ancora, dalle detrazioni d’imposta ai c.d. “certificati bian- parti, del risultato positivo derivante dal risparmio energe- chi”. tico. E’ probabile, tuttavia, che le forme di contributi pubblici e E’ lo stesso legislatore europeo a suggerire le modalità di le agevolazioni a vario titolo offerte non siano comunque reperimento delle risorse necessarie alla realizzazione dei sufficienti a sostenere i progetti di efficientamento, i cui progetti di efficientamento energetico, prevedendo lo costi iniziali e tempi di payback potrebbero scoraggiare gli schema del c.d. “FTT” (Finanziamento Tramite Terzi), in operatori di settore. base al quale l’operazione è finanziata da un soggetto terzo che fornisce i capitali per la misura di miglioramento Una formula efficace per risolvere il problema del finan- dell’efficienza energetica e addebita “al beneficiario un ziamento dell’attività potrebbe essere rappresentato dalla canone pari a una parte del risparmio energetico conse- costituzione di una società di scopo (SPV) con la parteci- guito avvalendosi della misura stessa”2. pazione di un socio equity. Una struttura mista, a metà tra corporate e project, con- Le criticità sentirebbe alla SPV di acquistare una maggiore credibilità finanziaria indipendente dalle previsioni sulla capacità del Un simile schema, in ipotesi vincente se associato al mec- progetto di generare cash flow. La SPV, inoltre, sarebbe in canismo finanziario che lo caratterizzerebbe (ossia quello grado di offrire un più ampio spettro di tutele al finanzia- del Finanziamento Tramite Terzi), secondo gli operatori del tore di debito, quali, ad esempio, il pegno sulle proprie settore risulta, invece, di difficile attuazione nella pratica, quote, il rilascio di parent company guarantees o di even- in particolare con riguardo ai progetti in cui siano coinvol- tuali fideiussioni da parte dei soci. Di più, l’ingresso di soci ti soggetti privati. Ciò per via degli ingenti costi connessi equity e la conseguente maggiore solidità patrimoniale agli interventi di efficientamento energetico e delle diffi- della SPV potrebbe infondere fiducia negli investitori quali- coltà di accesso al credito bancario che le ESCo si trovano ficati e consentire un ulteriore finanziamento derivante a fronteggiare. dall’emissione di bond. Infatti, se è vero che “è necessario individuare e rimuovere Così congegnata, l’operazione di efficientamento permet- gli ostacoli di tipo regolamentare e non regolamentare terebbe alla ESCo di avvalersi di una serie di supporti ulte- all'uso dei contratti di rendimento energetico e di altri riori rispetto ai semplici fondi rotativi, ai quali residuerebbe accordi di finanziamento da parte di terzi per realizzare un ruolo di finanziamento ulteriore, riferibile ai costi non risparmi energetici” e che “è opportuno affrontare a livel- già coperti dal capitale e dai mutui bancari. lo nazionale la questione degli ostacoli alla ristrutturazione del parco immobiliare esistente dovuti alla frammentazio- Le prospettive ne degli incentivi tra i differenti soggetti interessati”, è parimenti indubbio che finora poco sia stato fatto3. In un simile panorama, figura chiave è senz’altro quella del consulente legale, al quale può essere affidata la reda- Le soluzioni zione del contratto di finanziamento e del collegato siste- ma di garanzie (c.d. security package), la valutazione e la A mitigare tale impasse, ricorre una variegata – seppur negoziazione dell’EPC e dei contratti collegati, così come frammentaria e disorganica – gamma di finanziamenti, un’utile opinione sulla strutturazione dell’operazione e incentivi ed agevolazioni, di matrice nazionale ed europea: sull’individuazione dei fondi a cui il progetto può essere si va dai circa 900 milioni di Euro stanziati dal c.d. “Conto ammesso. Termico” (erogati a privati e P.A. nell’ambito di interventi volti sia all’incremento dell’efficienza energetica sia Se la strutturazione delle operazioni rappresenta ancora all’implementazione di fonti di produzione rinnovabili), al un tema di confronto, l’efficientamento energetico è un meccanismo di finanziamento c.d. “ELENA” (per il soste- argomento di urgenza assoluta: costituisce, infatti, un gno all’assistenza tecnica nei progetti di efficientamento); parametro fondamentale, oltre che di sensibilità ambien- dagli iniziali 200 milioni di Euro del fondo rotativo Kyoto tale, di valorizzazione economica, essendo capace di limi- (erogati fino all’anno scorso dalla Cassa Depositi e Presti- tare fortemente i consumi degli immobili “energivori” e di ti), al fondo EEEF (il cui target di circa 800 milioni di Euro generare notevoli risparmi di spesa per la produzione garantisce finanziamenti basati sul mercato per progetti d’impresa. pubblici di efficienza energetica ad ampio raggio); ed I casi virtuosi non mancano: a fine maggio si è tenuta la sesta edizione dell'ABB Energy Efficiency Award, che ha 2 Cfr. art. 2, comma 1 lett. m) del D.Lgs. n. 115/2008 in recepimento della visto premiati i cinque migliori progetti di efficientamento direttiva 2006/32/CE. 3 Cfr. paragrafo n. 48 del Considerando introduttivo della Direttiva realizzati dai clienti italiani della multinazionale svizzera 2012/27/UE. 5
Smart City & Innovation Edizione: Giugno 2014 durante lo scorso anno (A2A, AFV Acciaierie Beltrame, > Procurement innovativo: e se fossero Albasolar, Galbani e Grandi Navi Veloci). Ciò testimonia come, pur a fronte di costi iniziali spesso gravosi e delle gli appalti pubblici a guidare incertezze sulla possibilità di ottenere rapidamente ritorni l’innovazione? economici, gli operatori siano pronti ad investire nei pro- getti di efficientamento4. di Tiziana Fiorella e Elena Urbani, Rödl & Partner Mila- no Di ciò non potrà non tenere conto il legislatore nazionale in sede di recepimento della Direttiva europea: il ritardo Di recente, cronaca ed attualità hanno puntato il dito sulla maturato si spera potrà garantire una particolare atten- nostra pubblica amministrazione, accusata di essere retro- zione al rafforzamento del sistema delle ESCo, allo svilup- grada ed inadeguata per far fronte alle esigenze che la po e alla diffusione di modelli contrattuali innovativi (sui realtà impone; una realtà che grazie allo sviluppo della quali è al lavoro anche ENEA5) e all’incremento di mecca- tecnologia si sta innovando molto velocemente, troppo nismi di accesso ai finanziamenti pubblico-privati a soste- forse, per una pubblica amministrazione i cui strumenti gno dei progetti di efficientamento energetico. sono appesantiti da una macchina burocratica e normativa eccessivamente complicata. L’auspicio di tutti gli operatori del settore è che il sistema delineato dal legislatore europeo trovi idonea attuazione a Di fronte alle sfide dell’innovazione non solo le strutture livello nazionale al fine di garantire la rapida e massima delle amministrazioni pubbliche appaiono tremendamente diffusione di questo modello di business, che, grazie alla arretrate, ma le procedure di appalto si rivelano strumenti propria flessibilità, potrà essere applicato, oltre che in ormai macchinosi ed obsoleti per affrontare le nuove relazione al rinnovamento degli edifici, anche nell’ambito esigenze del mercato, in particolare per attuare progetti delle infrastrutture nonché dei sistemi di gestione delle reti particolarmente articolati che richiedono l’apporto della idriche e di illuminazione. ricerca e dell’innovazione in settori sempre più all’avanguardia come l’energia, la salute, i trasporti, la Contatti per ulteriori informazioni sicurezza, la difesa e l’ICT (Information and Communica- tion Technology) - settori in cui le soluzioni tecnologiche da adottare sono particolarmente complesse e richiedono necessariamente la stretta collaborazione con il privato. Ad aggravare la situazione, si aggiunge il fatto che in tali settori la pubblica amministrazione, spesso, non dispone delle informazioni e delle conoscenze necessarie a com- prendere quali siano le effettive esigenze di tecnologia, le Valerio Rugge sue potenzialità, le opportunità che essa potrebbe offrire Dottore all’efficientamento della macchina pubblica, da un lato, al Tel.: +39 (02) 6 32 88 41 miglioramento dei servizi pubblici, dall’altro; in certi casi, E-Mail: valerio.rugge@roedl.it manca persino la piena consapevolezza da parte dell’amministrazione del prodotto o del servizio da acqui- stare, nonché le competenze tecniche per predisporre un adeguato disciplinare di gara o un capitolato tecnico. E proprio tali difficoltà inducono le amministrazioni a rivolgersi sempre più spesso agli operatori commerciali privati anche per l’individuazione degli strumenti tecnolo- Maurizio Oropesa gici più adatti a far fronte alle esigenze della PA. Avvocato La necessità di affrontare questo dialogo continuo con il Tel.: +39 (02) 6 32 88 41 privato ha dato vita a nuove forme di appalto pubblico, E-Mail: maurizio.oropesa@roedl.it definite appunto “innovative”. Il c.d. procurement innovativo 4 Cfr. “Efficienza energetica nelle imprese, primiate cinque aziende italiane”, Il Sole 24 Ore, 30 maggio 2014. In un contesto in cui pubblico e privato hanno voglia e 5 Cui il legislatore ha demandato il compito di mettere “a disposizione un necessità di dialogare, implementare, inventare, innovare contratto-tipo per il miglioramento del rendimento energetico dell'edificio, che individui e misuri gli elementi a garanzia del risultato e che promuova la finan- insieme, sempre più spesso si sente parlare del c.d. “pro- ziabilità delle iniziative, sulla base del modello contrattuale previsto all'articolo curement innovativo” o “partenariato per l’innovazione” 7, comma 12, del decreto del Ministro dello sviluppo economico 28 dicembre 2012” (cfr. art. 5, comma 3 del D.L. n. 63 del 4 giugno 2013). o “smart procurement”, appunto. 6
Smart City & Innovation Edizione: Giugno 2014 Ma di cosa si tratta? tenariato, dialogo attraverso il quale si dovrebbero con- cordare e negoziare le caratteristiche del prodotto / servi- Per procurement innovativo si intende l’insieme delle pro- zio / lavoro innovativo oggetto di appalto, fino a giungere cedure orientate all’acquisto di servizi di ricerca, sviluppo al prodotto / servizio / lavoro nella sua configurazione ed innovazione finalizzate al soddisfacimento di bisogni finale. pubblici in un dialogo continuo tra pubblico e privato, attraverso una procedura di approccio multi-fasico. Ciascuna fase è caratterizzata dalla previsione di un pa- gamento rateale della remunerazione in favore del partner In tale ottica, da un lato, il committente pubblico è chia- prescelto – che può essere anche più di uno- e, al termine mato ad uno sforzo di maggiore programmazione di ciascuna fase, la stazione appaltante è sempre libera di nell’identificare le proprie esigenze per poi stimolare risolvere il rapporto con i partner, riducendo così progres- l’investimento privato in termini di ricerca ed innovazione sivamente il numero dei concorrenti in lizza (a condizione e quindi di nuove tecnologie; dall’altro gli operatori com- però che abbia precedentemente indicato nei documenti merciali, tra cui anche le piccole e medie imprese, diven- di gara le condizioni per avvalersi della risoluzione). Nel gono esse stesse promotrici di servizi innovativi al servizio caso di procedura con più partner, l’amministrazione non della pubblica amministrazione. rivela agli altri partner le soluzioni proposte o le altre in- formazioni riservate comunicate da un partner, senza Come evidenziato nella Comunicazione della Commissio- l’accordo di quest’ultimo. ne europea del 14.1.20076, attraverso il procurement Il procurement innovativo comprende forme avanzate di innovativo è il settore pubblico a fare da volano -a medio partenariato e collaborazione tra il settore pubblico e e lungo termine- non solo sull’efficienza dei servizi pubbli- quello privato, quali l’appalto pre-commerciale, il concorso ci, ma soprattutto sulla capacità d’innovazione e sulla di progettazione, il dialogo competitivo e le procedure competitività delle imprese europee, ingenerando un ciclo negoziate con o senza bando. virtuoso capace di attrarre investimenti significativi, e soprattutto, di generare nuova occupazione. Le forme di procurement innovativo appena menzionate Va da sé che in tempi di forte crisi, soprattutto occupazio- trovano già una compiuta disciplina nel D.lgs. n. nale, in cui stiamo vivendo, la prospettiva assume un rilie- 163/2006, c.d. “Codice Appalti”, ad eccezione vo peculiare e lo smart procurement acquisisce un partico- dell’appalto pre-commerciale. lare appeal che incuriosisce non solo gli addetti ai mestieri. Quest’ultimo, infatti, viene introdotto dal c.d. “Decreto Crescita 2.0.” (art. 19 D.L. 179/2012) che lo associa ai La disciplina grandi progetti strategici di ricerca ed innovazione con- nessi alla realizzazione dell’Agenda Digitale Italiana7, al Ma vediamo qual è l’impianto normativo che sorregge programma europeo Horizon 2020 e all’obiettivo di favo- l’istituto. rire lo sviluppo di comunità intelligenti. Come spesso accade, l’innovazione, anche normativa è di Nonostante la previsione, il Decreto Crescita 2.0 non di- matrice europea: la nuova Direttiva sugli appalti pubblici sciplina la procedura dell’appalto pre-commerciale, ragio- n. 2014/24/UE, approvata lo scorso 15 gennaio 2014 dal ne per la quale la relativa applicazione risulta ancora poco Parlamento europeo, ha dedicato infatti proprio ai parte- diffusa in Italia. E’ il caso di osservare, tuttavia, che il Co- nariati per l’innovazione una specifica disposizione: l’art. dice Appalti è destinato a subire, nei prossimi mesi, una 31. Ai sensi di tale norma, in un primo momento, profonda riforma in attuazione delle nuove direttive euro- l’amministrazione aggiudicatrice si limita ad individuare pee n. 2014/24/UE (direttiva sugli appalti pubblici) e nel bando di gara le esigenze di prodotti, servizi o lavori 2014/23/UE (direttiva sull’aggiudicazione dei contratti di che devono essere soddisfatte ed i requisiti minimi degli concessione). Il testo delega della riforma del codice (che offerenti; solo successivamente essa avvia una procedura, dovrà essere completata entro aprile 2016) è già pronto e articolata in più fasi, in cui esamina le proposte presentate comporterà una semplificazione delle procedure e proprio dagli offerenti interessati e ne negozia con loro le caratte- una maggior apertura nei confronti delle piccole e medio ristiche specifiche che condurranno all’accordo sulla pro- imprese. posta finale, che verrà aggiudicata esclusivamente sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo. In estrema sintesi, il partenariato per l’innovazione consi- 7 L'Agenda Digitale Italiana (ADI) è stata istituita il primo marzo 2012 con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro per ste in una procedura, articolata in più fasi, ciascuna delle la pubblica amministrazione e la semplificazione; il Ministro per la coesione quali viene scandita da uno stretto dialogo con i concor- territoriale; il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e il Ministro renti con i quali si è deciso di stipulare il contratto di par- dell'economia e delle Finanze. Nel Decreto Crescita 2.0. sono previste le misure per l'applicazione concreta dell'ADI. I principali interventi sono previsti nei settori: identità digitale, PA digitale/Open data, istruzione digitale, sanità 6 (COM (2007) 799 digitale, divario digitale, pagamenti elettronici e giustizia digitale. 7
Smart City & Innovation Edizione: Giugno 2014 In ogni caso, in considerazione anche delle esigenze con- Il campo di applicazione dell’appalto pre-commerciale è tingenti di razionalizzare, velocizzare e dare impulso alle limitato ai servizi di ricerca e di sviluppo: può coprire attivi- opere pubbliche, l’attuale Governo ha già avviato un per- tà che vanno dalla ricerca all’elaborazione di soluzioni, alla corso di riforma che nei prossimi mesi dovrebbe porre in messa appunto di prototipi fino allo sviluppo iniziale di essere alcune riforme che prevedono la semplificazione quantità limitate di primi prodotti o servizi in forma di delle formalità delle procedure di gara, nonché la disin- serie sperimentale, ma non invece attività di sviluppo centivazione del contenzioso in materia di appalti, di re- commerciale. cente additato quale uno dei principali responsabili dei ritardi nell’esecuzione dei contratti pubblici. L’intera procedura è multistadio, ovvero presenta più fasi con funzione preparatoria, in cui le diverse imprese con- In attesa di vedere quindi come verrà riformato il nuovo corrono contemporaneamente proponendo di volta in Codice Appalti e come il dialogo competitivo, il concorso volta soluzioni alternative per soddisfare le richieste del di progettazione e le altre procedure negoziate saranno committente pubblico, o come spesso accade, per risolve- disciplinati, vale la pena puntare l’attenzione sulla forma re problematiche di rilevanza sociale. di smart procurement più all’avanguardia: l’appalto pre- commerciale. Nel PCP, si applica la condivisione di rischi e benefici: l’acquirente pubblico non riserva al proprio uso esclusivo i L’appalto pre-commerciale: una grande sfida per risultati delle attività di ricerca e sviluppo, ma condivide i l’Europa rischi e i benefici (compresi i diritti di proprietà intellettua- le) con le imprese partecipanti. Ad esempio, nel caso in cui Con il termine appalto pre-commerciale o “Pre- dall’esecuzione delle attività derivino diritti di brevetto o Commercial Public Procurement (PCP)” si intende una simili, la stazione appaltante e l’impresa ne saranno conti- forma di partenariato relativa alla fase di ricerca e di svi- tolari. Tale condivisione dei risultati deve avvenire alle luppo, che si colloca in un momento antecedente alla condizioni di mercato: occorre cioè che l’indicazione della commercializzazione dei prodotti o dei servizi e che pre- spesa prevista dalle imprese offerenti per raggiungere gli suppone una condivisione dei rischi e dei benefici tra il obiettivi innovativi non sia superiore al prezzo di mercato. committente pubblico ed i partner privati. Un aspetto essenziale del PCP è la sottrazione di tale pro- Un recente studio dell’Università di Manchester8 ha defini- cedura all’applicazione delle Direttive europee e della to il pre-commercial procurement, a livello generale, come disciplina del Codice Appalti9 e delle relative formalità. quel tipo di sistema di aggiudicazione di servizi di ricerca e Tuttavia, come stabilito dalla Commissione Europea10, il sviluppo che combina l’appalto pubblico a condizioni PCP rimane assoggettato ai principi di alto rango: econo- peculiari relative al diritto di proprietà e ai pagamenti dei micità, efficacia, imparzialità, trasparenza, parità di trat- prodotti / servizi oggetto di gara. tamento e proporzionalità. Il PCP comporta lo sviluppo di nuove soluzioni non ancora Per rispettare tali principi e non falsare la concorrenza dei disponibili sul mercato al fine di acquistare il prodotto o il mercati, la procedura dell’appalto pre-commerciale deve servizio finale di cui l'amministrazione aggiudicatrice potrà quindi garantire che (i) l’assetto relativo alla condivisione beneficiare soltanto in una fase successiva. dei rischi dei benefici venga preventivamente determinato, Già da queste definizioni pare evidente un dato di netta ad esempio, definendo già nei documenti di gara i diritti e differenziazione del PCP con le procedure tradizionali ed gli obblighi delle parti, anche in relazione diritti di proprie- in particolar modo con il dialogo competitivo. Ed infatti, se tà intellettuale, e fornendo indicazioni sul prezzo; (ii) l’appalto pre-commerciale attiene a questioni di particola- l’affidamento sia preceduto da un invito ad almeno cinque re complessità e consiste in un confronto aperto con i imprese ai sensi dell’art. 27 del Codice Appalti; (iii) la fase partner privati proprio come il dialogo competitivo, lo finale metta in competizione almeno due operatori com- stesso si differenzia da quest’ultimo in quanto le soluzioni merciali; (iv) siano prefissati i tempi dell’intera procedura proposte non sono ancora disponibili sul mercato. nel rispetto dei principi di imparzialità ed economicità 11. Agli operatori commerciali nell’appalto pre-commerciale viene richiesta quindi una forte capacità creativa ed inno- vativa, ma non una capacità produttiva ed industriale. 9 L’art. 19, comma 1 lett. f) del Codice Appalti esclude dall’applicazione del Codice Appalti “i contratti pubblici concernenti servizi di ricerca e di sviluppo Analizziamone più precisamente le caratteristiche. diversi da quelli i cui risultati appartengono esclusivamente alla stazione appal- tante , perché li usi nell’esercizio della sua attività, a condizione che la presta- zione del servizio sia interamente retribuita da tale amministrazione”. 10 Comunicazione della Commissione europea del 30.12.2006 “Disciplina 8 Review of Pre-commercial Procurement Approaches and effects on Innova- Comunitaria in materia di aiuti di stato a favore di ricerca, sviluppo e innova- tion- Compendium of evidence on the Effectiveness of Innovation Policy zione”, 2006/C323/01. Intervention, Manchester Institute of Innovation Research, Manchester Business 11 Cfr. sul punto Michele Nulli, “Gli Appalti Precommerciali”, Osservatorio School, University of Manchester Appalti, Università di Trento 8
Smart City & Innovation Edizione: Giugno 2014 L’appalto pre-commerciale come soluzione concreta tirarsi indietro. L’applicazione più ampia dell’appalto pre- per l’innovazione? commerciale potrebbe infatti creare mercati di grandi dimensioni ed offrire un forte impulso al processo di inno- Alla luce di tali considerazioni, pare evidente che l’appalto vazione del Paese. pre-commerciale risponde pienamente all’obiettivo euro- peo di garantire maggior flessibilità nelle procedure di Contatti per ulteriori informazioni appalto, evitando meccanismi che sarebbero troppo com- plessi ed inadeguati per lo sviluppo di “comunità intelli- genti”. Tuttavia, se in Paesi come la Cina, il Giappone e gli Stati Uniti gli appalti pre-commerciali costituiscono ormai stru- menti diffusi per risolvere problemi sociali concreti, come ad esempio, il trattamento dell’inquinamento dei suoli o la Tiziana Fiorella diagnosi precoce di malattie, in Europa, e soprattutto in Avvocato Italia, stentano a decollare. Infatti, il settore pubblico degli Tel.: +39 (02) 6 32 88 41 Stati Uniti spende 50 miliardi di dollari all’anno per gli E-Mail: tiziana.fiorella@roedl.it appalti pre-commerciali, una somma venti volte superiore a quella spesa in Europa12. Tuttavia, e’ stato dimostrato da studi della Commissione Europea come tale gap di competitività tra USA e UE potrebbe essere colmato se soltanto il 2,5 % del PIL europeo fosse destinato alla ricer- ca e sviluppo e quindi agli appalti pre-commerciali. In effetti, già nel 2006 la Comunicazione della Commis- Elena Urbani sione europea13 sottolineava l’importanza di sfruttare le Dottoressa opportunità offerte dagli appalti pre-commerciali per Tel.: +39 (02) 6 32 88 41 accrescere la capacità d’innovazione dell’Unione Europea. E-Mail: elena.urbani@roedl.it Cosa frena allora lo sviluppo di tali strumenti? Alla base di tale ritardo possono individuarsi molteplici fattori: l’incertezza normativa e la mancanza di regole > “Watify-Stimulating digital entre- procedurali chiare, l’insufficienza di risorse finanziarie e la difficoltà di adozione del PCP. A tale ultimo proposito, preneurship”: un programma al ser- basti pensare che circa il 70% dei progetti di ricerca e vizio dello sviluppo imprenditoriale sviluppo finanziati non si traducono in successo commer- ciale14. Non resta quindi che auspicare che tali ostacoli di Carlo Impalà, Rödl & Partner Milano vengano superati affinché l’appalto pre-commerciale trovi una concreta e definitiva applicazione in UE e nel nostro Il 29 aprile scorso, la Commissione europea, in collabora- Paese. zione con DIGITALEUROPE ed EBN15, ha ufficialmente lanciato la nuova iniziativa denominata Watify-Stimulating La crescente attenzione del legislatore europeo e italiano digital entrepreneurship16 nel tentativo di “accelerare la verso tale strumento, al centro delle ultime riforme legisla- creazione di posti di lavoro in materia di imprenditorialità tive, e soprattutto le risorse finanziarie già stanziate in digitale” in Europa ed eliminare i dubbi e le paure che Europa per favorire la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione bloccano startup, grandi e piccole imprese che fanno lasciano intanto ben sperare per una diffusione sempre dell’innovazione digitale un mezzo di sviluppo e crescita. più convinta dell’appalto pre-commerciale. Il progetto - che durerà circa due anni - prevede il coinvol- gimento di esperti chiamati a supportare l'imprenditoria Di certo la sfida è ambiziosa, ma i premi e gli obiettivi in digitale in Europa attraverso la messa a disposizione di gioco, di sicuro interesse pubblico, sono troppo elevati per linee guida per l’uso di tecnologie digitali, le quali eviden- 12 Comunicazione del 14 dicembre 2007 “Appalti pre- commerciali: promuove- re l’innovazione per garantire servizi pubblici sostenibili di elevata qualità in 15 EBN è una rete di circa 150 centri europei d'impresa e innovazione - Europa” , SEC (2007) 1668. Business and Innovation Centres (BIC) e di altre 100 organizzazioni 13 Cfr. Comunicazione “Mettere in pratica la conoscenza: un’ampia strategia finalizzata a sostenere la creazione di attività industriali innovative e a dell’innovazione per l’UE”, COM (2006) 502. favorire lo scambio di informazioni ed esperienze garantendo l'inqua- 14 Dott.ssa Sara Bedin, esperta UE in materia di procurement pubblico di dramento e la formazione dei BIC. innovazione, intervento al Convegno Forum Pa del 28 maggio 2014, in Roma. 9
Smart City & Innovation Edizione: Giugno 2014 zieranno e consentiranno di evitare gli ostacoli che impe- municazione (ICT) per favorire l’innovazione, la crescita discono sia la creazione di nuove imprese sia lo sviluppo di economica e il progresso del sistema di imprese europee. imprese già attive nel settore. Quadro di riferimento ed altre azioni dell’Unione E’ noto, infatti, che le nuove attività stabilite sul web ten- Europea in ambito digital dono a crescere e fallire più celermente delle imprese più tradizionali, in quanto tutto ciò che le concerne si manife- Il Programma Watify ricade nell’ambito di una più ampia sta in scala esponenziale, il che significa che hanno sì utili campagna pan-europea di sensibilizzazione e di “eMento- più elevati, ma che sono anche esposte a rischi maggiori, ring” per stimolare nuove idee di business utilizzando le considerato l’ecosistema complesso e in rapida evoluzione tecnologie digitali. Tale campagna, a sua volta, si inquadra in cui si trovano a dover operare. Ecco perché il program- all’interno del Piano d’Azione per l'Imprenditorialità 2020 ma Watify-Stimulating digital entrepreneurship mira a attraverso il quale la Commissione europea ha intenzione fornire una sorta di ampio sistema di tutoraggio per chi di stimolare l’utilizzo “intelligente” delle ICT come veicola- intende intraprendere nuove iniziative economiche in tore di imprenditorialità, sviluppo economico ed occupa- ambito digital. zione. L’applicazione pratica del Programma prevede, infatti, la creazione di una piattaforma interattiva promossa dalla Si legge, infatti, nel Piano d’Azione che un miglior uso Commissione europea - alla quale si potrà accedere trami- delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione te il sito http://ec.europa.eu/enterprise/dem/watify - volta (ICT) può costituire la fonte principale per la crescita delle a far conoscere e mettere online le migliori practice nel economie nazionali e che le stesse piccole e medie impre- settore dell’innovazione digitale e a mostrare come sia se europee crescono a un ritmo da due a tre volte più possibile dar vita a nuovi modelli di business online. celere quando adottano le ICT. Gli imprenditori web necessitano quindi di misure di so- I case studies di successo illustrati e discussi nella piatta- stegno ad hoc che rafforzino strutturalmente l’ecosistema forma saranno oggetto di una serie di iniziative formative per le startup sul web. che, attraverso la collaborazione di enti pubblici e privati, consentirà di dare vita ad una sorta di tutoraggio per In tale ottica, tra le altre azioni avviate dall’UE per inco- imprese e start-up digitali. raggiare lo sviluppo del settore si segnala: In particolare, la piattaforma fornirà un meccanismo di “Startup Europe” che mira a rafforzare il contesto controllo per esaminare le principali tendenze nel mondo imprenditoriale sul web e nel campo delle ICT: dell’imprenditorialità digitale assicurando informazioni su iniziative a sostegno degli imprenditori digitali, relazioni - rafforzando i legami tra le persone, le im- sulle opportunità di business e tecnologie digitali, nonché prese e le associazioni che costruiscono e informazioni di tipo statistico. scalano l’ecosistema di startup (ad esempio, il Web Investors Forum, l’Assemblea Accele- In questo modo, start-up, imprese già consolidate, enti rator, la Rete crowdfunding, etc.); pubblici, e persino coloro che assistono gli imprenditori digitali saranno in grado, anche per merito di tale iniziati- - ispirando gli imprenditori e fornendo loro va, di individuare più facilmente le opportunità esistenti nuovi modelli di ruolo (ad esempio, Startup nei diversi ambiti dell’innovazione digitale (quali, ad Manifesto, the Startup Europe Roadshow); esempio, mobile, social, cloud computing, analisi dei dati, digitalizzazione della produzione, prototipazione e test di - celebrando nuove e innovative startup (con prodotti industriali, così come tecnologie collaborative). Tech All Stars e Europioneers), aiutandole ad L’importanza di Watify è dimostrata dall’attività di suppor- espandere il proprio business (Startup Euro- to e di coordinamento che ANITEC - l’associazione che pe Partnership, ACE Acceleration Program- rappresenta l’industria del settore delle telecomunicazioni, me), e dando loro l’accesso ai finanziamenti informatica ed elettronica di consumo in Europa - si è nell’ambito di HORIZON 2020. impegnata a realizzare a livello nazionale, interessando e coinvolgendo imprenditori, esperti del settore e investitori Il dialogo aperto con le principali parti interessate e in società innovative, con l’obiettivo di trovare le giuste la ricerca “Fare Business nell’era digitale”, che ha sinergie per dare un forte impulso al progetto. individuato le principali tendenze tecnologiche e ha proposto una strategia basata su cinque pilastri e 21 Ciò consentirebbe, altresì, di sfruttare maggiormente il Raccomandazioni da attuare a livello nazionale e re- potenziale delle tecnologie dell’informazione e della co- gionale. 10
Smart City & Innovation Edizione: Giugno 2014 Il “Digital Entrepreneurship Monitor”, ovvero uno no tempestivamente fiutato le enormi potenzialità di que- strumento per monitorare le principali tendenze sto mercato. Che i dispositivi informatici potessero colle- tecnologiche e di mercato, le opportunità di busi- garsi fra loro attraverso reti wireless e bluetooth non stu- ness emergenti, i nuovi modelli di business e il loro pisce più nessuno, ma che una simile rete potesse esten- impatto sull'economia europea, nonché le iniziative dersi fino a inglobare oggetti di uso decisamente comune politiche nel settore in tutta Europa. e consentire agli stessi di servire, intuitivamente, la nostra quotidianità è quasi difficile da realizzare, anche per colo- L’avvio a febbraio 2014 di un Forum Strategico Poli- ro che – come chi scrive – a 8 anni inviavano la loro prima tico sull’Imprenditoria Digitale per assicurare una e-mail. buona governance politica nel settore digitale. I sistemi domotici cedono il passo agli smartphone, per- Si evidenzia, infine, che tutte le azioni sopra richiamate si mettendo l’estensione fisica di internet. E se Google ac- inseriscono in un più ampio quadro di strumenti di finan- quista per oltre 3 miliardi di dollari Nest Labs (azienda ziamento europei e nazionali che vedono tra gli interventi attiva nella domotica), Apple lancia il suo “Home kit”, un finanziabili i progetti mirati a migliorare l’uso delle tecno- sistema per facilitare l’integrazione e il controllo di oggetti logie dell'informazione e della comunicazione (ICT); in domestici. particolare, l’ICT rappresenta uno dei tre pilastri (insieme a trasporti ed efficientamento energetico) su cui è incentra- Mentre Gartner Inc., multinazionale americana leader nel ta l’attività di finanziamento comunitario di Horizon 2020. settore della ricerca e della consulenza sull’IT, sostiene che entro il 2020 saranno circa 26 miliardi i dispositivi connessi Contatti per ulteriori informazioni l’uno con l’altro nel mondo, un recente studio della School of Management del Politecnico di Milano (curato dall’Osservatorio Internet of Things) evidenzia che in Italia sono già 6 milioni gli oggetti interconnessi tramite mobile (ben un milione in più rispetto al 2012), per un ammonta- re innumerevole di dati scambiati. Insomma, l’Internet delle cose ha iniziato a modificare le Carlo Impalà modalità di approccio alla quotidianità sociale, familiare e Avvocato professionale di miliardi di persone, migliorandone gli Tel.: +39 (02) 6 32 88 41 standard. A tale progresso si accompagna un’inevitabile E-Mail: carlo.impala@roedl.it compressione del diritto alla riservatezza, messo a costan- te repentaglio dall’esigenza- non sempre del tutto consa- pevole- della condivisione. Ecco perché il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha pubblicato alcune indica- zioni sui comportamenti da adottare quando si utilizzano > Internet of things e le istruzioni del smartphone e tablet, al grido di “Fatti smart! Le indicazio- Garante Privacy ni del Garante per tutelare la tua privacy quando usi smartphone e tablet”. di Valerio Rugge e Elena Urbani, Rödl & Partner Milano In primo luogo, il Garante raccomanda di non conservare “Gli manca solo la parola…”. Chi l’ha detto? O meglio, su smartphone e tablet informazioni di carattere riservato, chi potrà più dirlo? Oggetti inanimati che condividono come ad esempio password o codici di accesso, che po- informazioni e dialogano fra loro, questo è Internet delle trebbero essere smarrite, rubate o clonate. Per proteggere cose (o secondo la terminologia anglosassone “Internet of i propri dati il Garante raccomanda poi di utilizzare sem- things”, o IoT). Ciò che nel nostro pensiero continuiamo pre un codice PIN, un codice di blocco per i momenti in ad associare al futuro è, in realtà, già parte della nostra cui cellulari o tablet restano incustoditi e, in ogni caso, di quotidianità: perché attendere il tram 7 minuti se è il tele- conservare il codice IMEI ovvero il codice che si trova sulla fonino a ricordarti quando devi uscire di casa? Perché scatola del prodotto e che consente di bloccare il disposi- preoccuparsi della spesa nel weekend se è il frigorifero a tivo a distanza in caso di furto o smarrimento. monitorare la scadenza dei cibi? Se poi conosce i tuoi gusti e i tuoi orari, può collegarsi wi-fi e ordinare la spesa Per la navigazione in internet i consigli sono quelli di: a casa. Basta un click. No, neppure più quello. leggere attentamente ed eventualmente personalizzare le impostazioni privacy e le condizioni d’uso dei servizi; in- Negli ultimi anni si è assistito al proliferare di soluzioni di stallare software di sicurezza che prevengano l’attacco di smart living offerte dai grandi player dell’hi-tech che han- virus o le intrusioni da parte di pirati informatici; verificare 11
Smart City & Innovation Edizione: Giugno 2014 che le reti wi-fi gratuite nei locali pubblici siano protette > Smart Mobility e Intelligent Transport da protocolli di scambio dati criptati. Se si scaricano applicazioni sullo smartphone o sul tablet, System (ITS): il futuro passa da qui secondo il Garante della Privacy, si dovrebbero seguire due ulteriori indicazioni: (i) evitare le fonti sconosciute, di Paolo Peroni e Dario Acerra, Rödl & Partner Milano utilizzando sempre i market ufficiali o comunque verifi- cando, se possibile, l’affidabilità della fonte ufficiale; (ii) In tutto il mondo, sono in costante crescita il numero dei controllare se l’applicazione richiede l’accesso a contenuti viaggiatori e la quantità di merci trasportate. presenti sullo smartphone o sul tablet come, ad esempio, L’International Transport Forum (OECD) prevede che il foto, video e contatti in rubrica e leggere con attenzione traffico globale, tra il 2000 e il 2050, aumenterà di tre o le condizioni d’uso del servizio, per evitare di dover pagare quattro volte. In questo contesto, le città stanno affron- servizi non richiesti e soprattutto di veder esposte le in- tando sfide difficili: già oggi si concentra nelle realtà urba- formazioni di carattere personale. ne una larga parte della produzione e della popolazione, con ovvie conseguenze negative su tutti gli indicatori del Occorre infine evitare di cliccare link presenti in e-mail, sistema dei trasporti: sicurezza, congestione, inquinamen- sms e messaggistica istantanea, perché si potrebbero to. La sola congestione del traffico costa tra il 2% e il 3% inconsapevolmente accettare comunicazioni indesiderate. del PIL nazionale, contro una media europea dell’1%. Come si comprende, le linee guida del Garante della Pri- vacy si limitano a semplici accorgimenti quotidiani da non Gli studi riferiscono che il processo di urbanizzazione già sottovalutare e cui attenersi scrupolosamente. in corso si intensificherà, portando la popolazione urbana a più del 70% del totale già nel 2050. La domanda di Tuttavia considerata l’estensione, ormai capillare mobilità per passeggeri e merci crescerà sempre di più, a dell’internet of things, l’auspicio è che il Garante interven- causa del miglior tenore di vita e delle nuove caratteristi- ga al più presto e che la tutela della privacy applicata a che socio-economiche (il tasso di motorizzazione è in smartphone e tablet si traduca presto in un vero e proprio rapida crescita in molti Paesi e si prevede che, in alcuni provvedimento idoneo a fornire rilevanza giuridica ai rela- casi, possa aumentare anche del 350%). tivi principi con conseguente maggiore tutela dei dati degli utenti dell’IoT. In Italia, il 70% degli spostamenti quotidiani implica un tragitto di meno di 10 km e il 50% avviene all’interno dei Contatti per ulteriori informazioni comuni. Inoltre, il 76% degli incidenti si verifica in ambito urbano e i problemi di congestione del traffico e di supe- ramento delle soglie di qualità dell’aria interessano prima- riamente proprio le città. Le trasformazioni economico-sociali in corso produrranno un’ulteriore crescita della domanda di mobilità e, soprat- tutto, un cambiamento radicale nelle abitudini dei cittadi- ni. D’altronde, la competitività degli Stati e dell’intera Unione Europea dipende moltissimo dalla qualità e dalla Valerio Rugge vivibilità delle proprie città. Le città italiane scontano forti Dottore ritardi e carenze strutturali rispetto alle dotazioni e alla Tel.: +39 (02) 6 32 88 41 qualità dei servizi di mobilità delle città europee con carat- E-Mail: valerio.rugge@roedl.it teristiche comparabili, in particolare, per quanto riguarda i sistemi di trasporto pubblico, della sosta e della mobilità ciclopedonale. Ritardi che – verosimilmente - non potran- no essere colmati nel breve termine, anche per la gravità della crisi economica, e che rendono ancor più urgente, quasi indifferibile, l’adozione di soluzioni più rapide, fles- sibili e, in una parola, più “smart”. Elena Urbani Ripensare la mobilità Dottoressa Tel.: +39 (02) 6 32 88 41 Di fronte a un simile scenario, occorre ripensare la mobili- E-Mail: elena.urbani@roedl.it tà nel suo complesso, in modo da rispondere ai nuovi bisogni attraverso formule più flessibili, efficaci e sicure. L’obiettivo è re-inventare un modello urbano capace di migliorare la qualità della vita dei cittadini, rendendo più “facile” e veloce muoversi, con l’effetto virtuoso di libera- 12
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