Nigeria: dai governi militari alle elezioni - Giovanni Carbone
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Perché la Nigeria è importante in Africa 1a per dimensione economia: $376 mld (2017) = 22,5 % Pil subsahariano 1a per popolazione: 200 m (2019), diventerà 3° paese al mondo 1a per produzione petrolio: 2,5 milioni barili/giorno nodo geopolitico: incontro Islam/Cristianesimo + Africa occidentale/centrale potenza politico-militare in una regione di stati minori (West Africa) alleato strategico US, ma anche rapporti crescenti con Cina e altri
1) L’Africa traina l’espansione demografica mondiale La Nigeria: 200 milioni: ≈1 africano su 5 a sud del Sahara è nigeriano diventerà il 3° paese più popoloso dopo India e Cina Fonte: UN Population Division (Online database, April 2014)
Una potenza demografica emergente • da 200m abitanti a quasi 1 miliardo nel 2100 • sarà il 3° paese più popoloso dopo India e Cina • es. Abuja +140% nel 2000-2010 Proiezioni popolazione (7 paesi più popolosi), 1950-2100 Fonte: UN Population Division (Online database, aprile 2014)
2) Le economie dell’Africa subsahariana sono in crescita La Nigeria: 6,3% annuo nel 2000-2018 (pur se solo 2% nel 2018) quasi 1/4 del PIL subsahariano ($376 mld, o 22,5% ASS) Fonte: IMF-WEO 2018
Lagos (Eko Atlantic) Grandi progressi economici dal 2000, ma grandi disuguaglianze. Tra il 26% e il 53% della popolazione, secondo stime diverse, vive in povertà assoluta (ovvero con meno di $1,90 PPA al giorno)
3) I paesi africani usano ormai normalmente le elezioni La Nigeria: dal 1999 elezioni re-introdotte: 6a tornata nel 2019 nel 2014 vittoria delle opposizioni e alternanza al potere n. elezioni (Africa ss.) Fonte: Leadership Change dataset
La società nigeriana: complessa e frammentata • eterogeneità etnica e frattura nord musulmano / sud cristiano • grandi disparità economiche (sociali e regionali) 8
• Katsina (Buhari’s!) il più povero: $400 • Lagos (esclusa Abuja) il più ricco: quasi $8.000 • stati del sud (Delta, Bayelsa, Rivers e Akwa Ibom) relativamente ricchi per economia del petrolio, ma… Fonte: BBC, 11 Feb. 2019
• disoccupazione (nazionale): 23% • stati del sud con alta disoccupazione anche se reddito relativamente elevato: l’economia del petrolio produce poco impiego Fonte: BBC, 11 Feb. 2019
2018 NEC (National Economic Council) raccomanda al governo lo “stato di emergenza” nel settore dell’istruzione Tassi di scolarità: • bassi: 10,5m di bambini 5-14 anni non a scuola • elevata variabilità • netta divisione regionale nord/sud (70% dei 10,5m al nord, Bauchi e Katsina in cima) • bambine/ragazze, soprattutto nel nord Anche alfabetizzazione più bassa nel nord, soprattutto tra le donne Fonte: BBC, 11 Feb. 2019
Fonte: BBC, 9 Feb. 2015
La società nigeriana: complessa e frammentata • eterogeneità etnica e frattura nord musulmano / sud cristiano • grandi disparità economiche (sociali e regionali) • instabilità politica: 6 colpi di stato 2 guerre civili violenze nel sud (Delta del Niger): a ondate fin dai 1960s violenze nel nord (Borno): Boko Haram, escalation 2009-2015 violenze comunità pastori vs. contadini (herders-farmers) 14
Militarismo ed elezioni nei regimi nigeriani 1960 indipendenza da UK e «Prima repubblica» federazione di 3 regioni, multipartitismo a base etnica 1966-75 regime militare di Yakubu Gowon (1966-75) inizia creazione nuovi stati: negli anni diventeranno 36 nel 1996 guerra del Biafra (1967-70): 100mila militari morti + 500mila-2m civili per carestia 1979-83 «Seconda repubblica», gov. Shehu Shagari 1985-93 regime militare di Ibrahim Babangida 1993 transizione democratica alla «Terza repubblica» abortita 1993-98 regime militare di Sani Abacha 1999 «Quarta repubblica» 1960 indipendenza → 1999: 29 anni di regimi militari su 39 anni militari auto-rappresentatisi come unica forza unificante e stabilizzante un’aura via via deterioratasi: nel 1996 la Nigeria era il più corrotto di 54 paesi coperti dalla prima graduatoria di Transparency International
«Maledetto» petrolio? 1958 inizia estrazione del petrolio: $400 mld di petrolio esportato 1960-2000 petrolio sulle esportazioni totali da 60% (1970) a 99% (1982) (oggi circa: 5-10% del PIL, 95% delle esportazioni, 80% delle entrate statali) forte apprezzamento della valuta/naira (e poi deprezzamento): su del 200% (1974- 1984), giù del 100% (2014-16) declino delle produzioni non-petrolifere, e.g. cash crops (1970-1982): cacao -43%, caucciù -29%, cotone -65%, arachidi -64% declino del Pil pro capite ($ costanti 2010): da $1.448 (1965) a $1.274 (2000) regimi militari per 29 su 40 anni tra 1960-2000 vasta corruzione: 54a/54 (1996) e 144a/180 (2018) per Transparency International guerra civile del Biafra nel sud-est (1967-1970, e conflitti successivi) danni ambientali nel Delta del Niger (anche per oil bunkering)
The Economist, 20 June 2015
Posizione su 176 (CPI 2016) 1 New Zealand & Denmark 123 Sierra Leone Corruzione 18 United States 131 Russia in Nigeria 35 Botswana 136 Nigeria 38 Cape Verde 142 Guinea 50 Mauritius 142 Mauritania 50 Rwanda 142 Mozambique 53 Namibia 145 Cameroon 1996: 54° su 54 60 Italy 145 Gambia 1997: 52° su 52 62 Sao Tome and Principe 145 Kenya 1998: 81° su 85 64 Senegal 145 Madagascar 2012: 139° su 174 64 South Africa 151 Uganda 2018: 144° su 180 70 Ghana 153 Comoros 72 Burkina Faso 154 Zimbabwe (ben più grande di 79 China 156 Democratic Republic of Congo ogni economia 83 Lesotho 159 Burundi 87 Zambia 159 Central African Republic che segue) 90 Liberia 159 Chad 95 Benin 159 Republic of Congo 101 Gabon 164 Angola 101 Niger 164 Eritrea 108 Côte d’Ivoire 168 Guinea-Bissau 108 Ethiopia 170 Sudan 116 Mali 173 Syria 116 Tanzania 174 North Korea 116 Togo 175 South Sudan 120 Malawi 176 Somalia 123 Djibouti
Il sistema politico nigeriano post-1999 1999 → «Quarta Repubblica» 1999-2007 Olusegun Obasanjo presidente (PDP, yoruba, cristiano del sud) 2007-2010 Umaru Yar’Adua (PDP, fulani, musulmano del nord) 2010- 2015 Goodluck Jonathan (PDP, ijaw, cristiano del sud) 2015- 2023 Muhammadu Buhari (APC, fulani, musulmano del nord) 6 tornate elettorali (1999,2003,2007,2011,2015,2019) 4 presidenti eletti consecutivamente
GOVERNANTI ELETTI / CIVILI GOVERNANTI MILITARI 1960-1966 Abubakar Tafawa Balewa – I Repubblica 1966 Johnson Aguiyi-Ironsi 1966-1975 Yakubu Gowon 1975-1976 Murtala Muhammed 1976-1979 Oluṣẹgun Ọbasanjọ 1979-1983 Shehu Shagari – II Repubblica 1983-1985 Muhammadu Buhari 1985-1993 Ibrahim Babangida 1993 Ernest Shonekan (interim civile) – III Repubblica (abortita) 1993-1998 Sani Abacha 1998-1999 Abdulsalami Abubakar 1999-2007 Oluṣẹgun Ọbasanjọ – IV Repubblica 2007-2010 Umaru Musa Yar'Adua 2010-2015 Goodluck Jonathan 2015-(2023) Muhammadu Buhari
Il sistema politico nigeriano post-1999 1999 → «Quarta Repubblica» 1999-2007 Olusegun Obasanjo presidente (PDP, yoruba, cristiano del sud) 2007-2010 Umaru Yar’Adua (PDP, fulani, musulmano del nord) 2010- 2015 Goodluck Jonathan (PDP, ijaw, cristiano del sud) 2015- 2023 Muhammadu Buhari (APC, fulani, musulmano del nord) 6 tornate elettorali (1999,2003,2007,2011,2015,2019) 4 presidenti eletti consecutivamente assetto politico-istituzionale e dinamiche politiche modello USA: federazione, presidenzialismo, bicameralismo, sistema maggioritario sistema partitico in parte lungo linee etniche/regionali, da lunga egemonia del People’s Democratic Party (PDP) al bipartitismo con l’All People’s Congress (APC) «zoning» (rotazione) e «federal character principle» (quote etniche) forti tensioni centro/periferia (ad es. sharia, «derivation formula»)
Assemblea Nazionale (4 anni) Presidente (4 anni x 2 max) Senato (109) Camera dei Rappresentanti (360) Vice-Presidente Federal Executive Council Giudiziario Corte suprema Corti federali Governi statali e locali Corti statali Governatori Corti della Sharia Corti consuetudinarie e parlamenti statali (36) Governi locali (774) (Autorità tradizionali) partiti elettorato
Devoluzione federale per la gestione della diversità etnica Numero stati: da 3 macro-regioni (1960) a 36 stati (1996) stato unitario con forte decentramento? Risorse come quota delle entrate fiscali: 53% governo federale + 27% stati federati + 20% governi locali «principio di derivazione»: 13% entrate petrolifere agli stati produttori ↓ capacità/competenze degli stati federati e aspettative della popolazione nei loro confronti
Le 6 «zone geopolitiche» • create da Ibrahim Babangida 1980s • non nella Costituzione 1999, ma in pratica usate spesso a fini amministrativi/di policy (e.g. dall’ufficio statistico NBS) SUD-OVEST: Yoruba SUD-SUD: Ibo/Delta del Niger NORD, tre zone “anti-regionaliste” (anche per ragioni economiche) seppur diversamente NORD-OVEST: sette stati culturalmente e politicamente coesi attorno a lingua hausa e emirati (entità precoloniali islamiche presiedute da emiri e consiglieri, mantengono influenza politica); influenza emirati si estende verso nordest e nord-centro, pur con differenze linguistiche NORD-EST: popolazioni sia degli emirati che non, oltre al popoloso regno Kanuri NORD-CENTRO («middle-belt», a volte con Taraba): 250 gruppi etnolinguistici, politicamente avversi agli emirati e favorevoli a forte governo centrale per resistere a tre etnie maggiori e accesso a risorse petrolifere Fonte: Sklar et al. (2006:103-104)
La Nigeria: le elezioni 2019
Le elezioni 2015 competizione di fatto bipartitica: PDP vincitore di tutte le elezioni nazionali (presid. e legislative) dal 1999 APC nuovo partito dal 2013, unifica le opposizioni (e in parte il nord) 14 candidati, ma 2 contendenti: Goodluck JONATHAN (PDP, ticket con Namadi Sambo VP) ijaw, cristiano, radicato nel sud-sud e sud-est forte del boom e del primato economico (e successo contro Ebola) pagava rottura dello zoning e la congiuntura economica e di sicurezza sfavorevole Muhammadu BUHARI (APC, ticket con Yemi Osinbajo da Lagos) fulani, musulmano, originario del nord (Katsina) Spaccatura nord-sud e prima realistica opportunità per le opposizioni: l’APC ha unito alcuni partiti etno-regionali e domina il nord e parte del sud-ovest Yoruba (area decisiva per il voto) I temi della campagna elettorale: Boko Haram/insicurezza nel nord-est corruzione, povertà e crescita inclusiva (in particolare per il nord)
Nascita e ascesa di Boko Haram 2001-02 setta jihadista sunnita BH emerge a Maiduguri (Borno State) Cosa chiede? giustizia sociale attraverso rigorosa sharia in tutto il paese e per tutti hausa boko per ‘libro’ + arabo haram per ‘proibito’, ‘contro Dio’ o ‘peccato’ 2009 sollevazioni in quattro stati (Borno, Bauchi, Kano, Yobe) contro le autorità morte da martire del fondatore Mohammed Yusuf (kanuri), di approccio teologico e politico successore Abubakar Shekau (kanuri) più intransigente, militaristico e regionale/internazionale 2011 escalation nazionale: violenze pre-/post-elezioni presidenziali 2013 stato di emergenza in 3 stati (Yobe, Borno e Adamawa) 2014 ulteriore escalation e tentativi di controllo nicchie di territorio; risposta militare alternata a qualche apertura negoziale 2015 (gennaio) strage di Baga (150 o 2000 vittime?!) e assedio a Maiduguri 2015 (feb.-mar.) elezioni rinviate e BH sotto pressione militare di esercito Nigeria e Ciad 2015 (dic.) «guerra tecnicamente vinta» (Buhari): BH perde terreno (solo Borno) e capacità/reclute (solo IED), anche nei paesi limitrofi – in realtà non è ancora sconfitto
15.000 morti 2009-2015 e 2,1m (2015) sfollati interni e rifugiati (in Niger, Camerun e Ciad)
15.000 morti totali (2009-2015) (ACLED, in The Economist, 19 gennaio 2015) (o addirittura 28.000 nella sola Nigeria 2011-2016, Nigeria Security Tracker del CFR 2016)
Kaduna, 31 March 2015: supporters celebrate Buhari’s victory (Jeune Afrique, 27 Dec. 2015, p.10)
Le elezioni 2019 23* febbraio: elezioni presidenziali (I turno) e legislative 9 marzo: elezioni governatori e assemblee degli stati 84 milioni di elettori registrati (2m IDPs, 94% nel nord-est) 73 candidati alla presidenza, 66 partiti registrati Ruolo importante Commissione Elettorale Indipendente (INEC), come nel 2015 competizione di fatto bipartitica: APC al governo vs. PDP (già al governo 1999-2015) ma nord vs. nord! Distribuzione pre-elezioni 2019 All Progressives Congress People’s Democratic Party Altri (APC) (PDP) Senato (109 seggi) 53 50 4 (2 vacanti) Camera (360 seggi) 190 151 19 Governatori statali (36) 24 11 1
ACP vs. PDP nella gara presidenziale Sistema elettorale I turno: maggioranza relativa + 25% in 2/3 stati (qualified plurality vote) II turno: ballottaggio per maggioranza assoluta qualificata [+ III turno, improbabile] 73 candidati (14 nel 2015), ma solo 2 contendenti: Muhammadu BUHARI (APC, ticket ancora con Yemi Osinbajo da Lagos, già vice-pres.) 76, fulani, musulmano, originario del nord (Katsina), candidato all’unanimità da APC salute precaria risultati contro BH e corruzione, ma debole performance economica (petrolio e introiti!) Atiku ABUBAKAR (‘Atiku’, PDP, ticket con Peter Obi ex-governatore Anambra nel S-E) 72, fulani, musulmano, già vice-pres. 1999-2007 e candidato presidente 2007,2011,2015 vince “primarie” contro 11 candidati miliardario (imp-exp, petrolio, agricoltura, ICTs), ma corruzione/riciclaggio (e.g. bandito da US per, ma 2gg. in US in gen. 2019): “a weak candidate who carries a lot of baggage”? Confronto tra personalità, nord vs. nord: ridotta rilevanza del cleavage nord/sud Partiti con differenze limitate, temi campagna elettorale: crescita economica e povertà/disoccupazione; corruzione; fake news (e.g. «Buhari clonato») «nuove forme/narrazioni dell’insicurezza»: da Boko Haram a pastori-agricoltori e Delta Niger
Disoccupazione
Fake news
Violenza
Elezioni, insicurezza e violenza «Nuove forme/narrazioni dell’insicurezza» (USIP 2019) • Boko Haram: nuovi attacchi mostrano che non è sconfitto del tutto • pastori-agricoltori: Buhari è fulani e “molti percepiscono l’APC allineato ai pastori per lo più fulani … anche Atiku Abubakar è fulani ma l’opposizione percepita più vicina agli agricoltori, in parte perché PDP ha detto che non perseguirà la politica governativa di cedere terra ancestrale ai pastori” • Delta del Niger: separatisti Biafra/sud-est di nuovo attivi dal 2012, sopr. sotto Buhari dal 2015, con Indigenous People of Biafra (IPOB) di Nnamdi Kanu (sparito per un anno dopo raid militare a casa sua, ricomparso in Israele a fine 2018); anche Biafra Zionist Federation (BZF); entrambi anti elezioni (il sud-est partecipa tradizionalmente poco alle elezioni, 39% nel 2015) • milizie politiche locali, sopr. nel nord-est e.g. Civilian Joint Task Force (CJTF) o “Yan Gora” (the boys with sticks); the Borno Youths Empowerment Scheme (BOYES); the Hunters Group; and the Men of the Nigeria Vigilante Group (African Arguments 2018) Fonte: From Boko to Biafra: How insecurity will affect Nigeria’s elections, African Arguments, 18 December 2018
Fonte: From Boko to Biafra: How insecurity will affect Nigeria’s elections, African Arguments, 18 December 2018
Elezioni per l’Assemblea Nazionale (23 febbraio) House of Representatives (360 seggi): collegi uninominali a turno unico Senate (109 seggi): 3 collegi uninominali a turno unico per ciascuno Stato federato + 1 collegio per Abuja/FCT Governatori (pre-elezioni 2019) Elezioni di governatori e assemblee degli stati (9 marzo) governatori eletti a doppio turno elezioni in 24 stati su 36
Fonte: ICG, Dec. 2018
2019 votes % Muhammadu Buhari (APC) 15.191.847 55,6 Atiku Abubakar (PDP) 11.262.978 41,2 Governatori (pre-elezioni 2019)
• la più bassa partecipazione al voto in 20 anni (già in declino costante dal 2003) • bassa soprattutto al sud: apatia/disincanto elettori? *debole mobilitazione per competizione tra soli candidate del nord? • ampio sostegno per Buhari nel nord (stabile nelle passate cinque elezioni), inclusi buoni risultati pro-Buhari nel nordest nonostante IDPs/attacchi BH (Borno and Yobe) • nel sud Abubakar vince, ma – anche a causa della bassa partecipazione – non abbastanza per recuperare Buhari • uso del voto elettronico ha probabilmente ridotto errori umani e manipolazioni BBC 28 Feb. 2019
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