EUROPA 2020 Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva - LE MARCHE E LA STRATEGIA EUROPA 2020 - Statistiche Regione Marche
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EUROPA 2020 Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva LE MARCHE E LA STRATEGIA EUROPA 2020 AGGIORNAMENTO AGOSTO 2018 Segreteria Generale - P.F. Performance e Sistema Statistico
Fonte dei dati Eurostat ed ISTAT Per informazioni: Regione Marche Segreteria Generale - P.F. Performance e Sistema Statistico Via G. da Fabriano, 2/4 – 60125 Ancona Tel. 071-806.4470 Fax. 071-806.4480 http://statistica.regione.marche.it E-mail: funzione.performancestatistico@regione.marche.it Redazione ed elaborazioni statistiche: Cristina Carletti tel. 071-806.4473 E-mail: cristina.carletti@regione.marche.it
EUROPA LA NUOVA STRATEGIA EUROPA 2020 Nel marzo del 2010 la Commissione Europea ha approvato la I cinque target Ue riguardano ricerca e innovazione, istruzione, strategia Europa 2020 che sostituisce quella di Lisbona (definita cambiamento climatico ed energia, occupazione, lotta alla 2020: CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA nel 2000). Agevolare lo sviluppo per una crescita intelligente, povertà e inclusione sociale, che si sintetizzano in otto sostenibile e inclusiva è la priorità della nuova strategia, per indicatori statistici che sono monitorati per valutare la crescita rilanciare l’economia e consentire all’Europa di uscire dalla crisi complessiva e convergente dell’intera UE e l’adeguatezza dei ed affrontare le sfide del prossimo decennio. singoli Programmi nazionali di riforma. Tre sono gli assi fondamentali, su cui si basa il progetto di Rappresentano quindi non solo traguardi da raggiungere, ma crescita, che sono strettamente interconnessi fra loro e che si sono strumenti di valutazione sull’adeguatezza delle politiche rafforzano a vicenda: nazionali di riforma, tanto più che la Commissione Europea ha 1. CRESCITA INTELLIGENTE (Smart Growth), per lo sviluppo di la facoltà di dare raccomandazioni e/o censure, qualora gli una economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione; obiettivi dei singoli stati membri non risultassero soddisfacenti. 2. CRESCITA SOSTENIBILE (Sustainable Growth), per un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva; 3. CRESCITA INCLUSIVA (Inclusive Growth), con un'economia che abbia alla base un alto tasso di occupazione e che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale. I progressi verso tale crescita sono monitorati sulla base di cinque target principali dell’UE, che ciascuno Stato membro ha tradotto in obiettivi e percorsi nazionali, definiti in funzione delle rispettive situazioni di partenza, e comunque rivolti a guidare il processo di convergenza tra i diversi paesi. All’UE spetta il coordinamento strategico degli obiettivi, che si fonda sul ciclo di programmazione del semestre europeo e sull’allineamento, anche temporale, delle fasi di sviluppo, presentazione e discussione dei Programmi di Stabilità (PS), per la sorveglianza fiscale, e dei Programmi nazionali di riforma (Pnr), in cui ciascuno stato membro fissa i livelli di raggiungimento dei singoli obiettivi. 1
GLI INDICATORI DELLA STRATEGIA EUROPA 2020 IN SINTESI EUROPA Per misurare i progressi compiuti nel conseguire gli obiettivi della Strategia Europa 2020, sono stati individuati 5 obiettivi quantitativi per l'intera Unione europea. Questi sono stati tradotti in obiettivi nazionali per riflettere la situazione e le circostanze specifiche di ogni Paese. Ecco i 5 obiettivi che l'UE è chiamata a raggiungere entro il 2020: Confronto positivo J 2020: CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA Confronto negativ o L Confronto Obiettivo Obiettivo Pnr Anno riferim. Obiettivi e Indicatori Strutturali Marche Italia UE 28 Marche UE 2020 Italia 2020 dati Italia Obiettivo RICERCA, SVILUPPO E INNOVAZIONE Spesa in R&S in % del Pil 3% 1,53% 0,9% 1,3% 2,0% L 2015 Obiettivo ISTRUZIONE % Abbandono scolastico prematuro (popolazione 18-24 anni con livello ist ruzione primaria) 10% 15-16% 10,1% 14,0% 10,6% J 2017 % Giovani 30-34 anni con livello istruzione terziaria (ISCED 5-6) 40% 26-27% 33,0% 26,9% 39,9% J 2017 Obiettivo CAMBIAMENTI CLIMATICI ED ENERGIA -20% Riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (rispet t o al 1990 -13% (Var% emissioni dal 1990 al 2008) prot . Kyot o) (rispetto al 2005) n.d. -16% -22% 2016 Percentuale energia rinnovabile su consumi finali energia 20% 17% n.d. 17,4% 17,0% 2016 Attenzione non è lo stesso indicatore, ma per avere idea: Consumi di energia elettrica coperti da fonti rinnovabili 26,9% 34,0% 29,6% L 2016 158 Mtep - 20 Consumo di Energia Primaria -20% n.d -18,2% -10,0% 2016 Mtep/anno 126 Mtep Consumo di Energia Finale -20% n.d -15,5% -7,1% 2016 - 15 Mtep/anno Obiettivo OCCUPAZIONE Tasso di occupazione 20-64 anni (%) 75% 67-69% 66,5% 62,3% 72,2% J 2017 Obiettivo POVERTA' E INCLUSIONE SOCIALE 56 mila Popolazione in famiglie a rischio di povertà 20 milioni di 2,2 milioni di poveri in o esclusione sociale poveri in meno poveri in meno meno % Popolazione in famiglie a rischio povertà o esclusione sociale 24,4% 30,0% 23,5% J 2016 Fonte: ISTAT - EUROSTAT Aggiornamento agosto 2017 2
CRESCITA INTELLIGENTE Incidenza della spesa in R&S in % del Pil – Anno 2016 (valori percentuali) «Crescita intelligente: un'economia basata sulla conoscenza e CRESCITA INTELLIGENTE sull'innovazione. Una crescita che si realizza mediante la promozione della conoscenza e dell’innovazione come motori di sviluppo. Gli obiettivi dell'UE per la crescita intelligente comprendono: 1. RICERCA E INNOVAZIONE - livelli di investimento in Ricerca e Sviluppo (pubblico più privato) pari al 3% del PIL dell'UE; 2. ISTRUZIONE - migliori risultati scolastici, in particolare: –riducendo gli abbandoni scolastici al di sotto del 10%; –garantendo che almeno il 40% dei giovani 30-34enni abbia un'istruzione universitaria (o equivalente). (Fonte: documento Strategia EU2020 – Commissione Europea ). RICERCA E INNOVAZIONE Spesa in R&S in % del PIL Target 2020 EU28 3% Italia 1,53% La sfida di portare la spesa in Ricerca e Sviluppo in percentuale del Pil al 3%, è rimasta inalterata rispetto al target fissato dalla strategia di Lisbona. Nel 2016 la media UE28 si attesta intorno al 2%. Come si può notare dalla Fonte: Eurostat mappa solo due Paesi hanno raggiunto e superato l’obiettivo: la Svezia (3,25%) l’Austria (3,09%) mentre prossimi al raggiungimento del target sono Rispetto al 2014 le Marche fanno registrare una flessione della spesa in R&S la Germania (2,94%) e la Danimarca(2,87%). Nel Programma nazionale di pari a -1,4%, al di sotto della media nazionale che si attesta su un +1,7%. riforma (Pnr), l’Italia ha fissato come target nazionale da raggiungere entro Rispetto al 2005 la variazione percentuale della spesa in R&S è pari al il 2020 l’1,53%. Nel 2015 la spesa in R&S in Italia si attesta sull’1,3% del PIL, 63,3%; tale variazione, segna un buon risultato, se confrontato stazionaria rispetto al 2014. Nelle Marche la spesa in R&S, nel 2015 era pari all’incremento registrato dall’Italia (+42 %) e dall’UE (+49,3%) . allo 0,9% del Pil, come nel 2014. Nel 2015 sono stati investiti, nelle Marche 342.785 migliaia di euro in R&S, di cui quasi il 57% finanziato dalle Imprese, Composizione percentuale per settore istituzionale Marche e Italia - Anno 2015 Marche Italia il 39% dalle Università e solo il 4% dalle Istituzioni pubbliche. Variazione % della spesa in R&S – Anno 2015/2005 3 Fonte: Istat ed Eurostat
SPESA IN R&S IN % DEL PIL - CONFRONTO TRA REGIONI ITALIANE E DISTANZA Incidenza della spesa in R&S in % del PIL nelle regioni italiane – Anno 2015 DAGLI OBIETTIVI CRESCITA INTELLIGENTE (valori percentuali) Graduatoria decrescente in base alla distanza dall’obiettivo EU – Anno 2015 3,0 target EU2020 (3%) Distanza Distanza dall'obiettivo del 2,5 Posizione Regioni Valori % dall'obiettivo EU PNR 2,1 1 Piemonte 2,1 -0,9 0,6 2,0 2 Emilia-Romagna 1,8 -1,2 0,3 1,8 1,6 3 Lazio 1,6 -1,4 0,1 1,6 target Pnr (1,53%) 1,5 4 Friuli-Venezia Giulia 1,6 -1,4 0,0 1,4 1,3 1,3 1,3 1,3 1,2 5 Liguria 1,4 -1,6 -0,1 1,1 1,0 1,0 1,0 1,0 6 Toscana 1,3 -1,7 -0,2 0,9 0,8 0,7 0,7 0,6 7 Lombardia 1,3 -1,7 -0,3 8 Campania 1,3 -1,7 -0,3 0,5 9 Trentino-Alto Adige 1,2 -1,8 -0,3 0,0 0,0 10 Veneto 1,1 -1,9 -0,4 0,0 11 Puglia 1,0 -2,0 -0,5 12 Sicilia 1,0 -2,0 -0,5 13 Abruzzo 1,0 -2,0 -0,6 14 Marche 0,9 -2,1 -0,7 15 Sardegna 0,8 -2,2 -0,7 16 Calabria 0,7 -2,3 -0,8 Fonte: Istat 17 Valle d'Aosta 0,7 -2,3 -0,8 18 Basilicata 0,6 -2,4 -0,9 L’obiettivo EU2020 del 3% è oggettivamente un obiettivo assai lontano dalle 19 Umbria .... possibilità delle diverse regioni italiane ed anche della regione Marche. 20 Molise .... In questo indicatore le Marche distano 2,1 punti percentuali dal target Italia 1,3 -1,7 -0,1 UE28 2,0 -1,0 fissato all’Unione Europa e 0,7 punti rispetto all’obiettivo fissato nel Pnr. Le regioni che hanno già raggiunto e superato l’obiettivo nazionale (1,53%) e che sono più vicine all’obiettivo EU2020 sono il Piemonte (-0,9), l’Emilia Fonte: Istat e Eurostat Romagna (-1,2), il Lazio (-1,4) e il Friuli (-1,4) . Tra le regioni italiane prossime al raggiungimento dell’obiettivo nazionale troviamo la Liguria (-0,1), la Toscana (-0,2), la Lombardia (-0,3) e la Campania (-0,3). 4
ISTRUZIONE Tasso di abbandono scolastico prematuro negli stati membri – Anno 2016 (valori percentuali) CRESCITA INTELLIGENTE Abbandono scolastico Target 2020 EU28 10% Italia 15-16% Uno dei target previsti, per monitorare la qualità dell’istruzione in Europa, è ridurre gli abbandoni scolastici al di sotto del 10% . Col termine «abban- dono scolastico” s’intendono tutte le forme di abbandono dell’istruzione e della formazione prima del completamento della scuola secondaria superiore o dei suoi equivalenti nella formazione professionale. Il tasso di abbandono scolastico prematuro (ossia la percentuale di giovani tra i 18 e 24 anni che possiede al più la licenza media e che non frequenta altri corsi scolastici o svolge attività formative superiori ai 2 anni) nel 2017 in Italia è pari al 14%, 3,4 punti percentuali distante dal valore UE28 (10,6%) e ancora piuttosto lontana dall’obiettivo EU2020, che la pone, nella graduatoria degli stati membri, tra gli ultimi posti. Tasso di abbandono scolastico prematuro negli stati membri – Anno 2017 (valori percentuali) 18,6 18,118,3 La situazione tra gli stati membri è piuttosto eterogenea, e si va da un 14 12,512,6 12,7 valore minimo dell’indicatore di 3,1% relativo alla Croazia ad un massimo di 18,6% di Malta. Tra i paesi che presentano incidenze 10,610,6 10,8 target EU2020 (10%) inferiori al 10 per cento, i più virtuosi sono la Sloveniae la Polonia che 7,7 8,2 8,6 8,6 8,8 8,9 8,9 9,3 10,1 si mantengono sotto al 5%. 7,1 7,3 7,4 6,7 6 5,4 5 5,1 4,3 3,1 Italy Hungary Cyprus Malta Greece France Estonia Bulgaria Slovenia Austria Latvia Ireland Belgium Slovakia Lithuania Luxembourg United Kingdom Netherlands Czech Republic Denmark Spain Romania Croatia Poland Sweden Finland Germany Portugal EU (28 countries) Fonte: Eurostat 5
CRESCITA INTELLIGENTE Tasso di abbandono scolastico prematuro nelle regioni italiane – Anno 2017 ABBANDONO SCOLASTICO - CONFRONTO TRA REGIONI ITALIANE E DISTANZA (valori percentuali) DAGLI OBIETTIVI Graduatoria decrescente in base alla distanza dall’obiettivo EU – Anno 2017 20,9 21,2 18,6 19,1 Distanza Distanza 16,3 target Pnr (15%) dall'obiettivo dall'obiettivo 13,8 13,9 14,0 13,1 Posizione Regioni Valori % EU del PNR 12,0 12,0 target EU2020 (10%) 10,9 11,0 11,3 9,39,9 10,1 10,3 10,5 10,9 1 Abruzzo 7,4 2,6 7,6 n.d. 2 Umbria 9,3 0,7 5,7 3 Emilia-Romagna 9,9 0,1 5,1 4 Marche 10,1 -0,1 4,9 5 Friuli-Venezia Giulia 10,3 -0,3 4,7 6 Veneto 10,5 -0,5 4,5 7 Toscana 10,9 -0,9 4,1 8 Trentino-Alto Adige 10,9 -0,9 4,1 9 Lazio 11,0 -1,0 4,0 10 Piemonte 11,3 -1,3 3,7 Fonte: Eurostat 11 Molise 12,0 -2,0 3,0 12 Lombardia 12,0 -2,0 3,0 Nel 2017 le Marche, con un valore pari a 10,1%, registrano una 13 Liguria 13,1 -3,1 1,9 diminuzione di 1 ulteriore punto percentuale rispetto al 2016 (11%), 14 Basilicata 13,8 -3,8 1,2 riallineando al target fissato dalla strategia europea, dopo una lieve 15 Valle d'Aosta 13,9 -3,9 1,1 battuta d’arresto nel corso del 2016 che aveva visto crescere 16 Calabria 16,3 -6,3 -1,3 l’indicatore. 17 Puglia 18,6 -8,6 -3,6 Tra le regioni italiane, tre hanno raggiunto e superato l’obiettivo del 18 Campania 19,1 -9,1 -4,1 10% fissato dalla strategia EU2020 : l’Abruzzo, l’Umbria e l’Emilia 19 Sicilia 20,9 -10,9 -5,9 20 Sardegna 21,2 -11,2 -6,2 Romagna. Sono invece prossime a raggiungerlo il Friuli (-0,3) e il Italia 14,0 -4,0 1,0 Veneto (-0,5). UE28 10,6 -0,6 Per quanto riguarda l’obiettivo nazionale la maggiro parte delle regioni l’hanno raggiunto e superato così come l’Italia (14%); mentre sono ancora molto lontane la Puglia (-3,6), la Campania (-4,1), la Sicilia (-5,9) e la Sardegna (-6,2). Fonte: Eurostat 6
ISTRUZIONE CRESCITA INTELLIGENTE Giovani 30-34enni Target 2020 EU28 40% 58 55,8 con istruzione Italia 26-27% 53,5 52,7 51,3 terziaria 48,8 48,4 48,3 47,9 46,4 45,9 45,7 44,6 44,3 43,8 43,7 Il secondo indicatore individuato per monitorare il miglioramento 41,2 40,8 39,9 target EU2020 (40%) dell’istruzione è il livello di istruzione terziaria superiore 34,3 34,2 34 33,5 32,8 (corrispondente al livello europeo ISCED 5-6 della classificazione dei 32,1 30 28,7 titoli di studio) della popolazione di 30-34 anni. Per il 2020 il target 26,9 26,3 fissato per l’EU28 è raggiungere il 40%. Nel 2017, come è visibile dalla mappa sottostante, oltre la metà dei paesi europei (18 su 28) hanno già raggiunto o superato tale obiettivo. La media dell’ UE28 con un valore pari a 39,9% ha quasi raggiunto il target (+0,8 rispetto al 2016), mentre l’Italia ha un valore pari a 26,9% EU (28… Italy Cyprus Hungary Greece Malta Bulgaria Austria France Latvia Ireland Estonia Belgium Slovakia Lithuania Slovenia Luxembourg United Kingdom Denmark Netherlands Czech Republic Romania Finland Spain Croatia Sweden Poland Germany Portugal con un incremento di +0,7 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Purtroppo il nostro paese rimane agli ultimi posti tra gli stati membri collocandosi al penultimo posto nella graduatoria Fonte: Eurostat decrescente tra gli stati. L’Italia nel 2017 ha finalmente superato il target fissato nel Pnr (26-27%); Popolazione in età 30-34 anni che ha conseguito un titolo di studio universitario negli stati membri – Anno 2017 (valori percentuali) rispetto al 2005 l’indicatore ha visto un incremento di quasi 10 punti percentuali, passando da 17,1% a 26,9%, tuttavia è assai lontana dal target della strategia europea. Popolazione in età 30-34 anni che ha conseguito un titolo di studio universitario nelle regioni italiane – Anno 2017 (valori percentuali) 40,0 target EU2020 (40%) 35,0 33,7 33,0 30,1 29,9 29,7 29,2 29,1 28,7 30,0 28,3 27,6 26,9 26,4 target Pnr (26-27%) 25,0 target Pnr (26%) 20,0 15,0 26,1 25,8 25,2 23,7 23,6 22,2 10,0 21,4 20,7 19,1 5,0 0,0 Fonte: Eurostat Fonte: Istat 7
Le regioni italiane mostrano valori molto bassi rispetto alla strategia Il differenziale per genere è favorevole alle femmine in tutte le regioni italiane. Particolarmente accentuato il divario nel Lazio e in Umbria CRESCITA INTELLIGENTE EU2020. Nel 2017, la percentuale di giovani 30-34enni con istruzione terziaria nelle Marche è pari al 33%, con un incremento di 0,8 punti dove il valore registrato dalle donne è superiore al dato maschile rispetto all’anno precedente e di quasi 14 punti percentuali rispetto al rispettivamente di +22, +23 punti. 2005. Risulta quindi raggiunto e superato il target Pnr. Le Marche mostrano per i maschi un valore pari a 27,3% e per le Ben 12 regioni hanno raggiunto e superato il target nazionale, ed è femmine un valore pari a 38,7% con un gap elevato di 11,4 punti inoltre prossima a raggiungerlo l’Abruzzo (-0,2). percentuali. GIOVANI 30 -34 ANNI CON ISTRUZIONE TERZIARIA - CONFRONTO TRA Popolazione in età 30-34 anni che ha conseguito un titolo di studio REGIONI ITALIANE E DISTANZA DAGLI OBIETTIVI universitario nelle regioni italiane – Anno 2016 (graduatoria decrescente in base al valore femminile) Graduatoria decrescente in base alla distanza dall’obiettivo EU – Anno 2017 Distanza Distanza dall'obiettivo dall'obiettivo Posizione Regioni Valori % EU del PNR 1 Lombardia 33,7 -6,3 7,7 2 Marche 33,0 -7,0 7,0 3 Lazio 30,1 -9,9 4,1 4 Emilia-Romagna 29,9 -10,1 3,9 5 Umbria 29,7 -10,3 3,7 6 Basilicata 29,2 -10,8 3,2 7 Trentino-Alto Adige 29,1 -10,9 3,1 8 Friuli-Venezia Giulia 28,7 -11,3 2,7 9 Toscana 28,3 -11,7 2,3 10 Veneto 27,6 -12,4 1,6 11 Piemonte 26,4 -13,6 0,4 12 Molise 26,1 -13,9 0,1 13 Abruzzo 25,8 -14,2 -0,2 14 Valle d'Aosta 25,2 -14,8 -0,8 15 Liguria 23,7 -16,3 -2,3 16 Sardegna 23,6 -16,4 -2,4 Fonte: Istat 17 Puglia 22,2 -17,8 -3,8 18 Campania 21,4 -18,6 -4,6 19 Calabria 20,7 -19,3 -5,3 20 Sicilia 19,1 -20,9 -6,9 Italia 26,9 -13,1 0,9 UE28 39,9 -0,1 Fonte: Istat 8
CRESCITA SOSTENIBILE Variazione % delle emissioni di gas effetto serra negli stati membri – 2016/1990 CRESCITA SOSTENIBILE «Crescita sostenibile – promuovere un'economia più efficiente sotto il 60 53 profilo delle risorse, più verde e più competitiva Crescita sostenibile significa costruire un'economia efficiente sotto il 40 profilo delle risorse, sostenibile e competitiva, sfruttare il ruolo guida dell'Europa per sviluppare nuovi processi e tecnologie, comprese le tecnologie verdi, accelerare la diffusione delle reti intelligenti che utiliz- 20 16 16 zano le TIC, sfruttare le reti su scala europea e aumentare i vantaggi 13 competitivi delle nostre imprese, specie per quanto riguarda l'industria 3 manifatturiera e le PMI, e fornire assistenza ai consumatori per valutare 0 l'efficienza sotto il profilo delle risorse. In tal modo si favorirà la prosperità -1 -5 dell'UE in un mondo a basse emissioni di carbonio e con risorse vincolate, -15 -10 -8 -16 -16 -14 -12 target EU2020 (-20%) evitando al tempo stesso il degrado ambientale, la perdita di biodiversità -20 -18 e l'uso non sostenibile delle risorse e rafforzando la coesione economica, -26-26 -24-24 -22 sociale e territoriale.» (Fonte: documento Strategia EU2020 – Commissione Europea ). -40 -36 -34-34 Gli obiettivi dell'UE per la crescita sostenibile che riguardano principalmente CLIMA E L’ENERGIA sono : -44 -43 -51 1. ridurre le emissioni di gas serra del 20% rispetto ai livelli del 1990 -60 -58 -56 -54 entro il 2020 (se si presentano le condizioni favorevoli anche del 30%). 2. aumentare del 20% la quota di energie rinnovabili nei consumo finali -80 di energia; 3. aumentare del 20% l'efficienza energetica. CLIMA ED ENERGIA Ridurre emissioni Target 2020 EU28 -20% prot. Kyoto Fonte: Eurostat gas serra Italia - 13% rispetto al 2005 Nel 2016 l’Ue ha superato il target della riduzione del 20% delle delle emissioni : la Lituania (-58 %), la Lettonia (-56%), la Romania (-54%) emissioni di gas serra rispetto al 1990. Differenti e variegate sono le l’Estonia (-51%). Solo l’Austria (+3), l’Irlanda (+13), il Portogallo (+16), la situazioni dei vari paesi europei. L’Italia ha registrato, rispetto al 1990, Spagna (+16), e Cipro(+53) registrano aumenti delle emissioni rispetto al una diminuzione del 16% delle emissioni, ancora distante di 4 punti 1990. percentuali da l’obiettivo fissato dalla strategia europea. Tra gli stati L’indicatore non è disponibile a livello di regioni italiane. membri, ben 13 paesi hanno raggiunto e/o superato l’obiettivo europeo; alcuni stati hanno registrato addirittura una riduzione di oltre il 50% 9
% Energia rinnovabile Target 2020 EU28 20% rinnovabili; b) del consumo finale lordo di energia da fonti rinnovabili CRESCITA SOSTENIBILE su consumi finali energia Italia 17% per il riscaldamento e il raffreddamento; c) del consumo finale di energia da fonti energetiche rinnovabili nei trasporti. La quota di energia da fonti rinnovabili è calcolata dividendo il consumo finale lordo di Il secondo obiettivo della strategia EU2020 prevede l’impegno, per la energia da fonti energetiche rinnovabili per il consumo finale lordo di comunità europea, di coprire il 20% dei consumi finali di energia con energia da tutte le fonti energetiche, espressa in percentuale. energie rinnovabili. Ciascuno stato ha fissato poi una quota obiettivo, Non disponendo di tale indicatore complessivo a livello regionale, si per contribuire a incrementare i consumi finali lordi coperti da energie può analizzare una delle sue componenti principali (lettera a del rinnovabili dell’UE; quota che per l’Italia è del 17%. L’ultimo dato precedente paragrafo) ossia il consumo finale lordo di elettricità da fonti disponibile, riferito al 2016, mostra la media europea sul 17%, e mostra energetiche rinnovabili. altresì una situazione eterogenea tra gli stati membri che va da un valore massimo di 53,8% della Svezia fino ad un valore minimo del Percentuale di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili sul consumo 8,7% del Belgio. In Italia, nel 2016, il 17,4% del consumo finale di interno lordo – serie storica anni 2011-2016 energia era coperto da fonti rinnovabili. Rispetto al 2004 il nostro paese ha incrementato di ben 11 punti percentuali la quota coperta da fonti rinnovabili, trend che si è confermato sempre in crescita e fa registrare finalmente il raggiungimento dell’obiettivo del fissato dal Pnr. Percentuale di energia rinnovabile rispetto al consumo finale di energia negli stati membri – Anno 2016 61 53,8 51 41 38,7 37,2 33,5 32,2 31 28,8 28,5 28,3 25,6 25 21 target EU2020 (20%) 21,3 target Pnr (17%) 18,8 17,4 17,3 17 16 15,2 14,9 14,8 14,2 12 11,3 9,5 11 9,3 9,3 8,7 1 Fonte: dato Marche Istat, Italia e UE28 Eurostat Fonte: Eurostat La regione Marche, negli ultimi anni, presenta una flessione nel Il consumo finale lordo di energia da fonti rinnovabili è calcolato come consumo di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili : si passa somma: a) del consumo finale lordo di elettricità da fonti energetiche infatti dal 28,1 % del 2013 al 26,9% del 2016. 10
Consumo di energia Target 2020 EU28 - 20% Consumo di energia Target 2020 EU28 - 20% primaria (PEC) Italia riduzione a 158 Mtep finale (FEC) Italia riduzione a 126 Mtep CRESCITA SOSTENIBILE -20 Mtep/anno -15 Mtep/anno Per "consumo di energia primaria" (PEC) si intende il consumo interno Per "Consumo di energia finale" (FEC) si intende tutta l'energia fornita lordo escludendo ogni utilizzo non energetico dei vettori energetici (ad per industria, trasporti, famiglie, dei servizi e dell'agricoltura (esclude le esempio gas naturale non utilizzata per la combustione, ma per la consegne al settore della trasformazione dell'energia e delle stesse produzione di prodotti chimici). Questa quantità è rilevante per industrie energetiche). Questa quantità è rilevante per misurare il misurare l'effettivo consumo di energia e per confrontarlo con gli consumo di energia al luogo di destinazione finale del consumo di obiettivi di Europa 2020. La "percentuale di risparmio" è calcolata energia e per il confronto agli obiettivi di Europa 2020. La "percentuale utilizzando i valori del 2005 e le sue previsioni per il 2020 nella direttiva di risparmio" è calcolata utilizzando i valori del 2005 e le sue previsioni 2012/27/EU; l'obiettivo Europa 2020 è considerato raggiunto quando per il 2020 nella direttiva 2012/27/EU; l'obiettivo Europa 2020 viene questo valore raggiunge il livello del 20%. L’Italia, nel programma raggiunto quando questo valore raggiunge il livello del 20%. nazionale di riforma, ha fissato come suo target di portare i consumi di Nel 2005 in Italia il consumo di energia finale era di circa 137 tonnellate energia primaria a 158 Mtep al 2020, e ridurre i consumi di energia di petrolio equivalente, nel 2016 tale valore è sceso a 116. Questa primaria di 20 Mtep/anno. In Italia il consumo di energia primaria, nel riduzione, come si evidenzia nel grafico sottostante, è piuttosto elevata 2005, si attestava intorno alle 180 tonnellate di petrolio equivalente, nel e pone l’Italia tra i primi paesi, con una variazione percentuale di -15,5% 2016 tale valore è sceso a 148. Il nostro paese ha dunque raggiunto e rispetto al 2005, variazione ben più alta della media UE28 (-7,1%). superato l’obiettivo fissato nel Pnr. Inoltre la riduzione è abbastanza elevata e pone l’Italia tra i primi paesi, con una variazione percentuale di Variazione % del consumo di energia finale negli stati membri - Anni -18,2% rispetto al 2005, ben più al alta della media UE28 (-10%). 2016/2005 Variazione % del consumo di energia primaria (PEC) negli stati membri - Anni 2016/2005 Fonte: Eurostat Entrambi gli indicatori, sia quello relativo al consumo di energia primaria che quello relativo al consumo di energia finale non sono Fonte: Eurostat disponibili a livello regionale. 11
CRESCITA INCLUSIVA Tasso occupazione 20-64 anni negli stati membri – Anno 2017 CRESCITA INCLUSIVA «Crescita inclusiva – un'economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale Crescita inclusiva significa rafforzare la partecipazione delle persone mediante livelli di occupazione elevati, investire nelle competenze, combattere la povertà e modernizzare i mercati del lavoro, i metodi di formazione e i sistemi di protezione sociale per aiutare i cittadini a prepararsi ai cambiamenti e a gestirli e costruire una società coesa. L'Europa deve sfruttare appieno le potenzialità della sua forza lavoro per far fronte all'invecchiamento della popolazione e all'aumento della con- correnza globale. Occorreranno politiche in favore della parità fra i sessi per aumentare la partecipazione al mercato del lavoro in modo da favo- rire la crescita e la coesione sociale.» (fonte: documento Strategia EU2020 – Commissione Europea ). Per il raggiungimento di una crescita inclusiva gli obiettivi fondamentali della Strategia sono : 1. OCCUPAZIONE - l’obiettivo è di innalzare al 75% il tasso di occupazione della fascia di età compresa tra i 20 e i 64 anni; 2. POVERTA’ ED ECLUSIONE SOCIALE - il target è diminuire il numero di persone a rischio o in situazione di povertà ed emarginazione Fonte: Eurostat sociale. OCCUPAZIONE La cartina mostra come vi siano ampie disparità tra gli stati membri: solo Tasso occupazione Target 2020 EU28 75% alcuni paesi quali la Repubblica Ceca, la Danimarca, la Germania, l’Estonia 20-64 anni Italia 67-69% la Lituania, i Paesi Bassi, l’Austria, la Svezia e Il Regno Unito hanno già raggiunto o superato il target 2020, diciotto paesi presentano un tasso tra L’obiettivo occupazione è un obiettivo fondamentale perché il 65% e il 74%, e solo 4 paesi hanno un tasso inferiore al 66%, tra questi strettamente interconnesso con quelli relativi all’istruzione e alla anche l’Italia (62,3%). riduzione della povertà. Migliorare l’occupazione contribuisce infatti a Il nostro paese ha visto aumentare il valore di tale indicatore, dal 2000 al ridurre i rischi di povertà e migliori risultati scolastici contribuiscono ad 2008 in linea con la media europea, seppur con valori inferiori; dal 2009 al aumentare l’integrazione nel mercato del lavoro. La Strategia EU2020 ha al 2014 si registra un flessione, mentre negli ultimi tre anni si registra un scelto come target chiave per l’obiettivo occupazione, il tasso di progressivo incremento. occupazione delle persone in età compresa tra 20-64 anni, fissando come valore da raggiungere il 75%; l’Italia nel Pnr, vista la sua situazione di Il gap rispetto al target fissato nel Pnr è pari a -4,7 punti percentuali. partenza nel 2010 (61%) ha fissato come target per il 2020 il 67-69%. Nel Se si osserva la graduatoria decrescente di tale indicatore tra i 28 stati 2017 l’indicatore per l’UE28 è pari al 72,2%, in leggera crescita rispetto al membri (grafico seguente), l’Italia è al penultimo posto. (+1,1%) ma ancora abbastanza distante di circa 3 punti percentuali rispetto all’obiettivo del 75%. 12
Tasso occupazione 20-64 anni negli Stati membri– Anno 2017 TASSO OCCUPAZIONE 20-64 ANNI - CONFRONTO TRA REGIONI ITALIANE E (valori percentuali) DISTANZA DAGLI OBIETTIVI CRESCITA INCLUSIVA Graduatoria decrescente in base alla distanza dall’obiettivo EU – Anno 2017 Distanza Distanza dall'obiettivo dall'obiettivo Posizione Regioni Valori % EU del PNR 1 Trentino Alto Adige 75,7 0,7 8,7 2 Emilia-Romagna 73,3 -1,7 6,3 3 Lombardia 72,2 -2,8 5,2 4 Valle d'Aosta 72,2 -2,8 5,2 5 Veneto 70,8 -4,2 3,8 6 Toscana 70,7 -4,3 3,7 7 Friuli-Venezia Giulia 70,3 -4,7 3,3 8 Piemonte 69,9 -5,1 2,9 9 Umbria 67,4 -7,6 0,4 10 Liguria 66,8 -8,2 -0,2 11 Marche 66,5 -8,5 -0,5 A livello regionale, la regione Marche nel 2017 registra un tasso di 12 Lazio 65,3 -9,7 -1,7 occupazione 20-64 anni pari a 66,5 %, che la colloca all’11° posto nella 13 Abruzzo 61,0 -14,0 -6,0 graduatoria decrescente tra le regioni italiane. Rispetto al 2016 nelle 14 Molise 55,6 -19,4 -11,4 Marche il tasso risulta in lieve (-0,2). 15 Sardegna 53,7 -21,3 -13,3 16 Basilicata 53,5 -21,5 -13,5 Tasso occupazione 20-64 anni nelle regioni italiane – Anno 2017 17 Puglia 48,3 -26,7 -18,7 (valori percentuali) 18 Campania 45,8 -29,2 -21,2 80,0 19 Calabria 44,2 -30,8 -22,8 75,7 target EU2020 (75%) 75,0 73,3 72,2 72,2 70,8 70,7 70,3 69,9 20 Sicilia 44,0 -31,0 -23,0 70,0 67,4 target Pnr (67-69%) 65,0 66,8 62,3 Italia 62,3 -12,7 -4,7 66,5 65,3 61,0 60,0 55,6 55,0 53,7 53,5 UE28 72,2 -2,8 50,0 48,3 45,8 45,0 40,0 35,0 La situazione tra le regioni italiane mostra, anche in questo caso, un 30,0 25,0 quadro differenziato a livello territoriale. Mentre alcune regioni del Nord 20,0 e del Centro, hanno già raggiunto e superato il target del 67% fissato dal 15,0 10,0 Pnr (Trentino, Emilia-Romagna, Lombardia, Valle d’Aosta, Veneto 5,0 0,0 Toscana, , Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Umbria), le Marche sono prossime al raggiungimento del target, mentre le regioni meridionali presentano tutte un valore sotto la media nazionale (62,3%) e assai distanti dal target Pnr e ancor più dall’obiettivo della strategia europea. Fonte: Eurostat e Istat 13
POVERTA’ ED INSCLUSIONE SOCIALE Nel 2016, in Italia la percentuale della popolazione in famiglie a rischio di Persone a rischio Target 2020 EU28 - 20 milioni di poveri CRESCITA INCLUSIVA povertà è pari al 30%, quasi 7 punti percentuali al di sopra della media di povertà Italia -2,2 milioni di poveri europea EU28 (23,5%) ed è in aumento rispetto all’anno precedente (+1,1) . Purtroppo il nostro paese risulta al quintultimo posto nella graduatoria decrescente tra gli stati membri. Il secondo obiettivo relativo alla crescita inclusiva, si propone la Tra i paesi europei, mostrano una situazione migliore la Repubblica Ceca riduzione, nell’arco di un decennio, della popolazione a rischio di (13,3%), la Finlandia (16,6%), i Paesi Bassi (16,7%) e la Danimarca povertà o di esclusione sociale. L’UE ha fissato il suo target nella (16,8%) e in generale i paesi del Nord Europa, mentre la situazione è riduzione, in valore assoluto, fino a 20 milioni di poveri in meno; mentre assai critica nei paesi dell’Europa dell’Est in particolare in Romania, l’Italia a 2,2 milioni di poveri in meno. Bulgaria. Fanalino di coda la Grecia. L’indicatore scelto per il monitoraggio di questo obiettivo, che è la sintesi di altri tre indicatori, è la popolazione in famiglie a rischio di povertà o esclusione. Popolazione in famiglie a rischio di povertà ed esclusione sociale – Anno 2016 Popolazione in famiglie a rischio di povertà ed esclusione sociale nelle regioni (valori percentuali) europee – Anno 2016 (valori percentuali) Fonte: Eurostat Fonte: Eurostat 14
Se passiamo all’osservazione del fenomeno a livello regionale, nel 2016 la CRESCITA INCLUSIVA percentuale di popolazione in famiglie a rischio di povertà nella regione Marche è pari a 24,4%, purtroppo in aumento rispetto al 2015 (+1,4). Tale valore pone la nostra regione al 12° posto nella graduatoria crescente tra le regioni. A livello territoriale, le differenze appaiono assai rilevanti. Nel meridione si evidenziano i più alti tassi di povertà, con la Sicilia che registra il valore più elevato (55,6%); mentre al nord, e in particolare nel nord-est, le percentuali scendono molto al di sotto della media italiana. Popolazione in famiglie a rischio di povertà e inclusione sociale nelle regioni italiane – Anno 2015 (valori percentuali) 15
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