Neurologia 3ªed. Domande e controversie in Neonatologia - Antonio Delfino Editore

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Domande e controversie in Neonatologia

Neurologia
3ªed.

Jeffrey M. Perlman, MB, ChB
 Professor of Pediatrics
 Division of Newborn Medicine
 Department of Pediatrics
 New York Presbyterian Hospital
 Komansky Children’s Hospital
 Weill Cornell Medicine
 New York, New York

Maria Roberta Cilio, MD, PhD
 Professor, Neurology and Pediatrics
 Director of Pediatric Epilepsy Research
 Director of Neonatal Neuromonitoring and Epilepsy Program
 University of California, San Francisco
 San Francisco, California

 Consulting Editor

Richard A. Polin, MD
 William T. Speck Professor of Pediatrics
 College of Physicians and Surgeons
 Columbia University
 Director Division of Neonatology
 New York Presbyterian
 Morgan Stanley Children’s Hospital
 New York, New York
Prefazione
Presentazione

Il mondo
La   comprensione
             della neurologia
                       dei meccanismi
                                  neonatale
                                          di base
                                               è ancora
                                                      che contribuiscono
                                                           un settore in forte alle espansione
                                                                                    lesioni cerebrali
                                                                                                   che acquisi-
                                                                                                         perina-
tali continua
sce,  costantemente,
                 ad avanzare
                           “nuove”come
                                     nozioni
                                         conseguenza
                                               di embriologia
                                                           della ricerca
                                                                   neurologica,
                                                                            in corso,
                                                                                    fisiopatologia
                                                                                         che ha facilitato,
                                                                                                     respirato-in
alcuni
ria,  neuroanatomia
        casi, l’introduzione
                          con embricazioni
                                   di strategiechemirate.
                                                      mantengono
                                                            La terza iledizione
                                                                         Sistema di  Nervoso
                                                                                        questo(SN)
                                                                                                 libroalaffronta
                                                                                                          centro
nuovamente
di  un sistemaalcuni
                  di integrazione
                          dei principali
                                      confattori
                                           altri organi
                                                   che contribuiscono
                                                          e/o apparati. alle
                                                                           Questalesioni
                                                                                      sessione
                                                                                          cerebrali
                                                                                                 di neurologia
                                                                                                     e descrive
alcune delleesamina
neonatale       nuove opzioni
                          i temi terapeutiche
                                  più caldi e più  introdotte
                                                       discussinell’ultimo
                                                                  dai neonatologi,
                                                                              decennio.che Sono
                                                                                              affrontano
                                                                                                  stati aggiunti
                                                                                                             una
due nuovi
sfida  quotidiana
              capitoliassistenziale,
                        relativi alle epilessie
                                       nel riconoscere
                                                  ad esordio
                                                           e trattare,
                                                               neonataleil più
                                                                             (vedi
                                                                                 precocemente
                                                                                    capitolo 8) epossibile,
                                                                                                    all’impattole
della cardiopatia
patologie    neurologiche.
                      congenita (CHD) sullo sviluppo cerebrale (Vedi capitolo 15). Nel quarto
capitolo,
  I capitolii dati
              del libro
                   emergenti
                          sono stati
                                 indicano
                                       redatti
                                             che
                                               daiunacultori
                                                         maggiore
                                                             della materia
                                                                     durata dell’ipotermia
                                                                                e sono integrati terapeutica
                                                                                                    per dare al o
una temperatura
clinico  evidenze scientifiche
                      più bassa dello
                                    sulle standard
                                          quali basare puòildi
                                                             percorso
                                                                fatto essere
                                                                         diagnostico-terapeutico.
                                                                                dannosa per i neonati con
l’encefalopatia
  Il neonatologoipossico-ischemica.
                     potrà usufruire delInoltre,
                                              volumecidisononeurologia
                                                                  pochi dati
                                                                           neonatale,
                                                                                 che indicano
                                                                                          sfruttando
                                                                                                  un beneficio
                                                                                                        la diade
dall’ipotermia per l’encefalopatia
scienza-assistenza       come alleata, per ipossico-ischemica
                                               poter affrontare tra le più
                                                                        neonati
                                                                             frequenti
                                                                                    con encefalopatia
                                                                                          patologie che lieve,
                                                                                                            coin-
i neonatiilpretermine
volgono       Sistema Nervoso,
                            o i neonati
                                     sia direttamente
                                          nei paesi a basso
                                                          che indirettamente.
                                                                  o medio reddito.   Tutto
                                                                                         Il ciò
                                                                                            nuovo
                                                                                                permetterà
                                                                                                     capitolo di8
sulle epilessie
diminuire    sensibilmente,
                  ad esordio nonneonatale
                                     solo la mette
                                              mortalità
                                                      in evidenza
                                                          neonatale, i progressi
                                                                        ma anchenellae soprattutto
                                                                                           diagnosi l’indice
                                                                                                      precocedie
nel trattamento
morbidità    neurologica
                    di questeneonatale
                                 rare patologie
                                         che ancora resenon
                                                         possibili
                                                              tendedala ridursi,
                                                                         crescente nonostante
                                                                                       utilizzo di
                                                                                                 le test
                                                                                                    implemen-
                                                                                                          neuro-
diagnostici
tazioni  tecnologiche
               nell’unità“neurologiche”
                            di terapia intensiva
                                              all’interno
                                                      neonatale
                                                           della TIN.
                                                                   (UTIN), compreso neuroimmaging e
video-EEG, insieme ad analisi genetiche e metaboliche facilmente disponibili, consentono
il riconoscimento e il trattamento personale dei nuovi            Raffaele
                                                                    fenotipiFalsaperla      – Mauro
                                                                               elettroclinici,  ovveroStronati
                                                                                                          l’ence-
falopatia KCNQ2. Nel capitolo 10 sull’iperbilirubinemia, gli autori propongono un nuovo
termine ”Kernicterus Spectrum Disorders (KSDs)” per definire clinicamente e categorizzare
i sottotipi della gravità del kernittero.
  Nel capitolo 12 sulla meningoencefalite virale, gli autori discutono sul virus Zika emer-
gente e le sue devastanti conseguenze sullo sviluppo del cervello. Nel capitolo 16 dedicato
al follow-up a lungo termine del neonato estremo prematuro, si sottolinea il fatto che
questi neonati sono a rischio di deficit funzionali esecutivi chiave che possono predisporre
a prestazioni scadenti. Il capitolo 15 si concentra sulla comprensione della fisiopatologia
specifica delle lesioni cerebrali acquisite nei neonati CHD per ottimizzare il trattamento
delle strategie di protezione cerebrale. I restanti aggiornamenti dei capitoli sono tutti ecce-
zionali per la loro profondità e completezza di recensioni e rendono la lettura avvincente.
L’obiettivo primario di questa terza edizione è quello di fornire al lettore una più chiara
strategia di gestione dei disturbi neurologici comuni e rari del neonato sulla base della più
aggiornata comprensione della patofisiologia di base. Un obiettivo secondario desiderato è
che le lacune evidenziate nella conoscenza serviranno da forte stimolo per la ricerca futura.

                                                                                                              IX
Prefazione

La comprensione dei meccanismi di base che contribuiscono alle lesioni cerebrali perina-
tali, continua ad avanzare come conseguenza della ricerca in corso, che ha facilitato, in
alcuni casi, l’introduzione di strategie mirate. La terza edizione di questo libro affronta
nuovamente alcuni dei principali fattori che contribuiscono alle lesioni cerebrali e descrive
alcune delle nuove opzioni terapeutiche introdotte nell’ultimo decennio. Sono stati aggiunti
due nuovi capitoli relativi alle epilessie ad esordio neonatale (vedi Capitolo 8) e all’impatto
della cardiopatia congenita (CHD) sullo sviluppo cerebrale (vedi Capitolo 15). Nel quar-
to capitolo, i dati emergenti indicano che una maggiore durata dell’ipotermia terapeutica
o una temperatura più bassa dello standard può, di fatto, essere dannosa per i neonati
con encefalopatia ipossico-ischemica. Inoltre, ci sono pochi dati che indicano un beneficio
dall’ipotermia per l’encefalopatia ipossico-ischemica, tra neonati con encefalopatia lieve,
i neonati pretermine o i neonati, nei paesi a basso o medio reddito. Il nuovo Capitolo 8,
sulle epilessie ad esordio neonatale, mette in evidenza i progressi nella diagnosi precoce e
nel trattamento di queste rare patologie, resi possibili dal crescente utilizzo di test neuro-
diagnostici nell’unità di terapia intensiva neonatale (UTIN), compresi neuroimaging e vide-
o-EEG, insieme ad analisi genetiche e metaboliche facilmente disponibili, che consentono
il riconoscimento e il trattamento personale dei nuovi fenotipi elettroclinici, ovvero l’ence-
falopatia KCNQ2. Nel Capitolo 10 sull’iperbilirubinemia, gli autori propongono un nuovo
termine ”Kernicterus Spectrum Disorder (KSD)” per definire clinicamente e categorizzare i
sottotipi della gravità del kernittero.
  Nel Capitolo 12 sulla meningoencefalite virale, gli autori discutono sul virus Zika emer-
gente e le sue devastanti conseguenze sullo sviluppo del cervello. Nel Capitolo 16 dedicato
al follow-up a lungo termine del neonato estremo prematuro, si sottolinea il fatto che
questi neonati sono a rischio di deficit funzionali esecutivi chiave che possono predisporre
a prestazioni scadenti. Il Capitolo 15 si concentra sulla comprensione della fisiopatologia
specifica delle lesioni cerebrali acquisite nei neonati CHD per ottimizzare il trattamento
delle strategie di protezione cerebrale. I restanti aggiornamenti dei capitoli sono tutti ecce-
zionali per la loro profondità e completezza di recensioni e rendono la lettura avvincente.
L’obiettivo primario di questa terza edizione è quello di fornire al lettore una più chiara
strategia di gestione dei disturbi neurologici comuni e rari del neonato sulla base della più
aggiornata comprensione della fisiopatologia di base. Un obiettivo secondario desiderato è
che le lacune, evidenziate nella conoscenza, servano da forte stimolo per la ricerca futura.

                                                                         Jeffrey M. Perlman
                                                                         Maria Roberta Cilio
Piano dell’opera

CAPITOLO 1                   Circolazione cerebrale e ipotensione nel neonato prematuro: diagnosi
                             e trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ....................................................................... 1
                                Shahab Noori, Claire McLean, Tai Wei-Wu e Istvan Seri
CAPITOLO 2                   Emorragia intraventricolare e lesione della sostanza bianca
                             nel neonato pretermine . . . . . . . ..................................................................... 27
                                Vivien Yap e Jeffrey M. Perlman
CAPITOLO 3                   Strategie di gestione dell’idrocefalo postemorragico ............................ 47
                                Andrew Whitelaw
CAPITOLO 4                   Ipotermia nell’encefalopatia ipossico-ischemica neonatale:
                             diversi regimi di raffreddamento e neonati non inclusi
                             negli studi precedenti . . . . . . . . . . ..................................................................... 63
                                Adrienne Bingham e Abbot R. Laptook
CAPITOLO 5                   Gestione generale di supporto del neonato a termine con
                             encefalopatia neonatale a seguito di ipossia-ischemica intrapartum ....... 77
                                Ericalyn Kasdorf e Jeffrey M. Perlman
CAPITOLO 6                   Infarto cerebrale focale. . . . . . . . ..................................................................... 93
                                Dawn Gano e Donna M. Ferriero
CAPITOLO 7                   Diagnosi e gestione delle crisi epilettiche acute nei neonati .............. 111
                                Francesco Pisani e Carlotta Spagnoli
CAPITOLO 8                   Epilessie a esordio neonatale: diagnosi precoce e trattamento mirato........ 131
                                Maria Roberta Cilio e Tristan T. Sands
CAPITOLO 9                   Glicemia e lesioni cerebrali perinatali: domande e controversie ......... 141
                                Jerome Y. Yager
CAPITOLO 10 Iperbilirubinemia e rischio di lesioni cerebrali ...................................... 163
                                Jean-Baptiste Le Pichon, Sean M. Riordan e Steven M. Shapiro
CAPITOLO 11 Meningite neonatale: opzioni di trattamento attuali ........................... 189
                                David Kaufman, Santina Zanelli e Pablo J. Sanchez
CAPITOLO 12 Infesioni neonatali da virus herpes simplex, citomegalovirus
            congenito e virus Zika congenito .......................................................... 207
                                Nazia Kabani e David W. Kimberlin
CAPITOLO 13 Ipotonia neonatale . . . . . . . . . . . . . . . .................................................................. 223
                                Adele D’Amico ed Enrico Bertini
CAPITOLO 14 L’EEG ad integrazione di ampiezza e il suo ruolo potenziale
            nell’implementazione della gestione nelle NICU ................................. 235
                                Lauren C. Weeke, Mona C. Toet e Linda S. de Vries
CAPITOLO 15 Cardiopatie congenite: una causa importante
            di lesioni cerebrali e dismaturazione..................................................... 257
                                Torin J.A. Glass, Michael Seed e Vann Chau
CAPITOLO 16 Follow-up a lungo termine del prematuro estremo ............................. 281
                                Neil Marlow
INDICE ANALITICO. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .................................................................. 293
CAPITOLO 1
Circolazione cerebrale
e ipotensione nel neonato prematuro:
diagnosi e trattamento
di Shahab Noori, Claire McLean, Tai Wei-Wu e Istvan Seri
                                                                                                       1

• L’ipotensione neonatale può essere definita da dati normativi basati sul-
  la popolazione, dai principi della fisiologia dello sviluppo cardiovascolare
  (soglie di pressione arteriosa autoregolatoria, funzionale e ischemica) o
  dalla fisiopatologia (morbilità e/o mortalità).
• Durante il periodo di transizione immediato, un dato valore della pressione
  sanguigna in un dato momento in un dato paziente può essere associato al
  normale flusso sanguigno sistemico e di organi. Tuttavia, a seconda della
  patologia cardiovascolare sottostante e della capacità di compensazione
  del paziente, lo stesso valore della pressione sanguigna nello stesso pazien-
  te in un momento diverso può essere associato ad una compromissione del
  flusso sanguigno sistemico e degli organi e quindi dell’apporto di ossigeno.
• È stata documentata solo un’associazione ma non una causa tra ipotensio-
  ne e danno cerebrale/scarso outcome neurologico. Pertanto, al momento,
  non si può dedurre che lo sviluppo neurologico a lungo termine migliorerà
  se l’ipotensione viene rigorosamente evitata.
• Il trattamento dell’ipotensione neonatale migliora le principali variabili
  emodinamiche (pressione sanguigna, gittata cardiaca, flusso sanguigno
  degli organi e apporto di ossigeno) ma non è stato ancora documentato
  un miglioramento dell’outcome dello sviluppo neurologico.
Con l’evoluzione della neonatologia negli ultimi decenni, sono stati sviluppati metodi miglio-
ri di monitoraggio, interventi più efficaci per identificare e gestire anomalie respiratorie, fluidi
ed elettroliti, e anomalie nutrizionali che si incontrano liberamente nei neonati di peso molto
basso (VLBW). Tuttavia, la capacità di monitorare in modo efficace e continuo i cambiamenti
emodinamici a livello di sangue sistemico e di organi e perfusione tissutale è ancora limitata.
Nonostante ciò, progressi ottenuti con l’uso dell’ecocardiografia neonatale mirata e di altri
dispositivi di monitoraggio bedside non invasivo, continua perfusione sistemica di organi
e tessuti e il monitoraggio delle funzioni cerebrali hanno iniziato ad inaugurare una nuova
era nello sviluppo dell’emodinamica. Le nuove modalità di monitoraggio includono, senza
esserne limitate, la velocimetria dell’impedenza elettrica, l’ultrasonografia Doppler a onde
continue, la spettroscopia nel vicino infrarosso (NIRS), la spettroscopia a luce visibile, alla
tecnologia laser Doppler e l’elettroencefalografia ad integrazione di ampiezza (EEG, aEEG).
Con i miglioramenti nel monitoraggio emodinamico e una migliore comprensione dei principi
dello sviluppo della fisiologia cardiovascolare, si è capito che si sa poco sul compromesso
circolatorio e sui suoi effetti sulla funzione degli organi, sul sangue cerebrale, sull’accoppia-
mento metabolismo-flusso sanguigno e sui risultati a lungo termine. Sebbene sia possibi-
le monitorare continuamente in modo affidabile la pressione arteriosa sistemica in numeri
assoluti ed esista un gran numero di interventi proposti per “normalizzarla”, la pressione
arteriosa è solo la componente dipendente tra i tre parametri emodinamici che regolano la
perfusione sistemica. Di conseguenza, la pressione sanguigna è determinata dalle variazio-
Circolazione cerebrale e ipotensione nel neonato prematuro: diagnosi e trattamento                                               15

correlata con la bassa continuità EEG. Tuttavia, non vi era alcuna relazione tra ampiezza e
flusso SVC. Sebbene di natura preliminare, questo studio è riuscito almeno ad attirare l’at-
tenzione su un’associazione tra un parametro emodinamico di ampio uso clinico (pressio-
ne sanguigna) e due modalità sperimentali di monitoraggio CBF (ecocardiografia e aEEG).
Prese insieme all’evidenza che l’aEEG precoce nei neonati pretermine può essere utile per
prevedere l’esito a lungo termine dello sviluppo neurologico, è ragionevole suggerire che l’a-
EEG merita un ulteriore studio nella popolazione VLBW, specialmente insieme all’uso della
NIRS, come mezzo per identificare i neonati a rischio di basso apporto di CBF e ossigeno e/o
di fluttuazioni patologiche nel CBF.

Sintesi dei metodi di monitoraggio discussi
I metodi in grado di diagnosticare i CBF alterati e i cambiamenti associati nella funzione                                                        1
cerebrale nella popolazione di VLBW nelle prime ore fino ai giorni dopo il parto sono anco-
ra in gran parte nello stadio sperimentale. È estremamente improbabile che un parametro
di monitoraggio sia sufficiente per incapsulare lo stato del CBF e dell’apporto di ossigeno.
Invece, oltre alla valutazione clinica, una combinazione di una varietà di tecnologie si ri-
velerà probabilmente utile; queste tecnologie vanno dai metodi convenzionali (frequenza
cardiaca, pressione sanguigna, saturazione di ossigeno, CO2 transcutaneo) ai metodi avan-
zati (ecodoppler, IEC, NIRS, aEEG). Sia il flusso sanguigno sistemico che il CBF, così come
l’erogazione e l’estrazione dell’ossigeno cerebrale, devono essere valutati simultaneamente
e continuamente per consentire la raccolta di informazioni approfondite che consentono
di prendere decisioni più informate e immediate su come, quando e che cosa trattare.

                  6

                  5

         CO 10 4      DOBUT
                      15 mcg/kg/min                       13 12                     10         9        87   6 54 3   0
        (mL/min)                                                                                                          180
                 3
          SV              DOP
                          3 mcg/kg/min                                          2    1   0
        (mL/min) 2                                                                                                        160

                  1
                                                           HR (1/min)
                                                                                                                          140
                  0
                                                                              SVR (calcolata)                             120   Altre variabili

                          SPaO2 (%)
                                                                                                                          100
                                              CrSO2

                                                  RrSO2                                                                   80
                             MrSO2
                                                                                         SBP
                                                                                                                          60
                                                                        MBP
                                                  DBP
                                                                                                                          40
                                                                                                   RESP

                                                        TC-CO2
                                                                                                                          20

                      0                  10      20               30         40                    50        60
                                                                   Tempo (ore)

Fig. 1.8 Parametri emodinamici continuamente monitorati dalla torre di monitoraggio emodinamico in un neonato a termine,
neonato di 3 giorni con encefalopatia ipossico-ischemica in fase di riscaldamento da ipotermia terapeutica del corpo intero.
I parametri continuamente monitorati includevano la saturazione arteriosa di ossigeno (SPaO2; %), frequenza cardiaca
(HR; 1/min), frequenza respiratoria (RESP; L/min), sistolica (SBP, mmHg), diastolica (DBP; mmHg) e media (MBP; mmHg)
pressione sanguigna, portata cardiaca beat-to-beat (CO; mL/min); e il volume dell’ictus (SV; mL/min) usando la cardio-
metria elettrica ad impedenza, la saturazione di ossigeno venoso misto di tessuto venoso cerebrale (CrSO2), renale
(RrSO2) e muscolare (MrSO2) usando la spettroscopia a raggi infrarossi e il diossido di carbonio transcutaneo (TC-CO2,
mm Hg). Questi parametri sono rappresentati sull’asse Y, e l’età dopo il parto in ore è indicata sull’asse X. Il riavvio è
iniziato a 30 ore di monitoraggio. La temperatura del nucleo (TEMP) è mostrata in piccole scatole e le dosi di dopamina
(DOP) e dobutamina (DOBUT) sono rappresentate sui dati sulla gittata cardiaca e sul volume dell’ictus. È rappresentata
anche la resistenza vascolare sistemica calcolata automaticamente (SVR, mmHg × min/mL). Vedi il testo per i dettagli.
34       Neurologia

2
                  A                                              B

                                       C
     Fig. 2.3 A, scansione ecografica coronale della neonata nella prima settimana che mostra un aumento dell’ecogenicità
     periventricolare. B, scansione ecografica coronale della stessa neonata a 4 settimane che mostra una formazione cistica
     bilaterale nelle aree di precedente iperecogenicità. C, immagine di risonanza magnetica (vista assiale) prima della dimis-
     sione che mostra anomalie bilaterali con segnale iperintenso nella sostanza bianca periventricolare in T2, coerenti con la
     leucomalacia periventricolare cistica.

         Caso clinico (segue)
           mentre riceveva CPAP. È stata trattata con antibiotici per 7 giorni, in parte a causa dell’a-
           namnesi perinatale e degli indici ematici anomali (rapporto iniziale neutrofili immaturi
           sul totale 0.39, che si è normalizzato entro 24 ore). I risultati della coltura sono rimasti
           negativi. Il decorso clinico è stato caratterizzato da apnea ricorrente e bradicardia, per
           cui è stata somministrata caffeina. Un’ecografia cerebrale eseguita al DOL 5 ha rivelato
           un aumento delle ecodensità periventricolari bilaterali (Fig. 2.3A). Le ecografie eseguite
           a 28 DOL hanno mostrato l’evoluzione di un’encefalomalacia cistica bilaterale diffusa
           (vedi Fig. 2.3B). Una MRI eseguita a 36 settimane di età postmestruale ha rivelato una leu-
           comalacia periventricolare cistica estesa (PVL) con lieve e diffusa perdita di volume paren-
           chimale e assottigliamento diffuso del corpo calloso (vedi Fig. 2.3C). La patologia placentare
           ha dimostrato una placenta immatura con evidenza di corioamnionite acuta e funisite.

         Questo caso illustra l’espressione ecografica più tipica della lesione della sostanza bianca nel
         neonato prematuro, caratterizzata da iperecogenicità, seguita dall’evoluzione dei cambiamenti
         cistici in assenza di fattori clinici determinanti postnatali evidenti.1,13,102,103 Sebbene le cisti si
         manifestino solitamente entro le prime 2 o 3 settimane di vita, i dati hanno ora mostrato l’evo-
50       Neurologia

                                                                   20

                                     Larghezza ventricolare (mm)
                                                                                                           4 mm sopra il
                                                                   18                                      97° centile

                                                                   16
                                                                                                           97° centile
                                                                   14

                                                                   12

                                                                   10

                                                                    8
                                                                        26   28    30   32   34   36   38 40
3                                           A                                     Gestazione (settimane)

                     B

                     C

     Fig. 3.2 A, 97° centile per la larghezza ventricolare con la linea del 97° centile più 4 mm (“action line”) come criterio
     per la diagnosi di dilatazione ventricolare postemorragica. B e C, scansioni ecografiche cerebrali del neonato A (caso
     clinico) ottenuta il 18° giorno. Scansione coronale frontale (B) che mostra la larghezza del corno anteriore contrasse-
     gnato con i caliper (+). Vista parasagittale destra (C) che mostra la dimensione talamoccipitale con i caliper (×). (A,
     modificato da Levene M. Misurazione della crescita dei ventricoli laterali in neonati pretermine con ecografia in tempo
     reale. Arch Dis Child. 1981;56(12):900–904.)
Infarto cerebrale focale            101

Gestione della CSVT
La gestione della CSVT neonatale comprende le cure di supporto, come la gestione della
disidratazione, il trattamento delle infezioni, le crisi, così come la terapia anticoagulante.
Le raccomandazioni dell’American Heart Association suggeriscono di prendere in conside-
razione gli anticoagulanti in neonati selezionati con gravi disordini trombofilici, emboli ce-
rebrali multipli o sistemici, o quando vi sono prove cliniche o radiologiche di propagazione
del coagulo.84 Le raccomandazioni dell’American College of Chest Physicians sono più com-
plete e suggeriscono gli anticoagulanti quando non c’è un’estesa emorragia intracranica.65
Raccomandano inoltre di prendere in considerazione il trattamento quando il coagulo si pro-
paga anche in presenza di un’emorragia estesa. In uno studio retrospettivo, poco più della
metà degli 81 nuovi nati con CSVT sono stati trattati con anticoagulanti e non ci sono stati                                  6
eventi avversi.85 In uno studio prospettico su 104 neonati con CSVT, la metà ha ricevuto
una terapia anticoagulante con eparina non frazionata o eparina a basso peso molecolare.75
La terapia anticoagulante è iniziata alla diagnosi nei tre quarti dei neonati trattati e dopo la
conferma della propagazione del trombo su immagini seriali in un quarto. Nel gruppo trat-
tato, non ci sono stati eventi avversi gravi come emorragia sistemica o decessi correlati alla
terapia anticoagulante. Quattordici neonati hanno avuto un’emorragia significativa prima
di ricevere gli anticoagulanti e nessuno ha subito un peggioramento dell’emorragia con il
trattamento. La propagazione del trombo si è verificata in un terzo dei neonati che non sono
stati trattati con la terapia anticoagulante ma solo in un neonato trattato. L’infarto venoso era
comune nei neonati con propagazione del coagulo. La propagazione del trombo era clini-
camente silente in tutti i neonati, tranne uno, che ha sviluppato crisi epilettiche aggravanti.
   Nei neonati con CSVT che non sono trattati con terapia antitrombotica, l’imaging deve es-
sere ripetuto per cercare la propagazione della trombosi. Non c’è consenso sui tempi di ripeti-
zione dell’imaging, e 5-7 giorni è un approccio ragionevole in un neonato clinicamente stabile.
I neonati con CSVT che sono trattati con terapia antitrombotica dovrebbero essere nuovamente
sottoposti a imaging a 3 mesi per assicurarsi della completa ricanalizzazione dei seni venosi.65

Ictus emorragico
L’ictus emorragico perinatale ha ricevuto poca attenzione. L’incidenza stimata dell’ictus
emorragico perinatale è stata di 6,2 per 100.000 nati vivi in uno studio basato sulla popo-
lazione.86 L’ictus emorragico può essere primario (Fig. 6.5) o secondario alla trasformazione
emorragica di un infarto ischemico arterioso o venoso (vedi Fig. 6.2).

Caratteristiche cliniche
I neonati con ictus emorragico presentano encefalopatia o convulsioni, gli ictus sono tipi-
camente unilaterali, e si verificano nei lobi frontali o parietali.86,87 In uno studio, le crisi

       A                                       B                                 C

Fig. 6.5 Ictus emorragico in una bambina di 3 giorni che si presenta con stato epilettico. A, la scansione coronale mostra
un’area di aumentata ecogenicità nella regione parieto-occipitale destra, corrispondente con (B) risonanza magnetica
assiale T2-pesata che mostra una lesione ipointensa coerente con l’emorragia. C, la risonanza magnetica in diffusione
mostra un’iperintensità che circonda l’emorragia e attraversa lo splenio coerente con una degenerazione pre-Walleriana.
8
                                                                                                                                                                                                         134
                                                                                                                                                                                                         Neurologia

Fig. 8.2 Fenotipo di crisi elettroclinica nelle epilessie KCNQ2-associate. Le caratteristiche elettrocliniche delle crisi epilettiche nell’epilessia neonatale familiare benigna (BFNE) e nell’encefa-
lopatia KCNQ2 sono condivise tra le due condizioni. Clinicamente, le crisi consistono in posture toniche asimmetriche accompagnate da apnea (A), seguite da spasmi clonici asincroni, come
in questo caso di BFNE. L’EEG (B) ad ampiezza integrata mostra un’elevazione parossistica dei margini superiore e inferiore del tracciato seguita da una depressione, come in questo caso di
encefalopatia KCNQ2. L’EEG ictale convenzionale (C) mostra un aumento dell’attività rapida all’insorgenza delle crisi (freccia) e un’attenuazione della tensione postictale (punta di freccia),
come in questo caso di encefalopatia KCNQ2. (B, cortesia Ana Vilan.)
Ipotonia Neonatale           229

                                                                                                                                       13

Fig. 13.2 A e B, imaging a risonanza magnetica dell’encefalo (MRI) di un bambino di 3 mesi con sindrome di Walker-Warburg corre-
lata ad α-distroglicanopatia relativo ad una nuova mutazione p.W495R in omozigosi (c.1483T>C) nel gene LARGE; il bambino ave-
va anche coartazione dell’aorta con persistente dotto arterioso. Sul pannello di destra, l’istopatologia mostra immunofluorescenza
assente (pannello inferiore) per l’anti-mouse α-DG (VIA4-1, Upstate Biotechnology, Lake Placid, NY) nel paziente P contro il con-
trollo C. Da C ad F, MRI di una bambina di 2 anni con ipotonia neonatale, ritardo dello sviluppo e ipoplasia cerebellare precoce (C
ed E, MRI eseguita all’età di 1 anno; D e F, MRI eseguita all’età di 2 anni, che dimostrano un’ipoplasia cerebellare non progressiva);
il livello di creatinfosfochinasi era di 720 U/L; il paziente aveva una mutazione c.860G>A (p.Arg287Gln) in GMPPB (GAP-mannosio
pirofosforilasi B) (Carss et al.). Sul pannello di destra, le caratteristiche cliniche di una bambina con mutazioni bialleliche in GMPPB
mostrano instabilità nella posizione seduta e debolezza antigravitaria dei flessori della testa. Da G ad M, caratteristiche cliniche,
MRI, e istopatologiche di una bambina di 2 anni con una mutazione in omozigosi in LAMA2 (merosina). La ragazza era in grado di
sedersi ma non di alzarsi; L’MRI dell’encefalo mostra una tipica iperintensità diffusa della sostanza bianca (H, I). L’istopatologia mu-
scolare mostra fibrosi evidente (J) e alterazioni infiammatorie (K). L’etichettatura in immunofluorescenza con anticorpi anti-merosina
da 80 kDa mostra un segnale assente nelle strutture nervose muscolari e intramuscolari del soggetto (L) rispetto al controllo (M).
Cardiopatie congenite: una causa importante di lesioni cerebrali e dismaturazione                   261

                                                 Cuore normale
                         Vena cava
                         superiore                      AO
                                                                            Ai polmoni
                      Ai polmoni

                Vene polmonari                            PA                Vene polmonari
                (il sangue proviene                                         (il sangue proviene
                dai polmoni)                                   LA           dai polmoni)

                         Setto atriale      RA
                                                                            Valvola
                   Valvola                                                  mitralica
                   tricuspide
                    Vena cava                      RV
                                                                            Valvola                                    15
                    inferiore                                               aortica
                                                                    LV
                  Valvola                                                   Setto
                  polmonare                                                 ventricolare
                       A
                                       Trasposizione delle grandi arterie
                                                               Vaso che connette aorta
                                                               e arteria polmonare

                                                   AO     PA
                 Comunicazione
                 interatriale                                  LA
                                            RA

                                                        RV          LV

                    Vasi invertiti

                       B
                                      Sindrome del cuore sinistro ipoplasico
                    Aorta molto piccola                             Vaso che connette aorta
                                                                    e arteria polmonare
                                                   AO

                                                         PA
                 Comunicazione
                                                               LA
                 interatriale               RA

                                                               LV

                                                   RV

                       C
                                                                    AO = Aorta
                                                                    PA = Arteria polmonare
                     Sangue ricco di ossigeno                       LA = Atrio sinistro
                     Sangue misto                                   RA = Atrio destro
                                                                    LV = Ventricolo sinistro
                     Sangue povero di ossigeno                      RV = Ventricolo destro
Fig. 15.1 Immagini anatomiche di (A) cuore normale, (B) trasposizione delle grandi arterie e (C) sindrome del cuore
sinistro ipoplasico
INDICE ANALITICO

I numeri di pagina seguiti da “f” indicano le figure e “t” indicano le tabelle

A                                                               B
AABR. vedi Risposta automatizzata uditiva                       Background pattern, valutazione EEG ad
  del tronco cerebrale                                            integrazione di ampiezza (aEEG), 236–237
Acetazolamide, 56                                               Baclofen, per distonia, 179
Acido lattico, durante ipoglicemia, 143–144                     BAEP. vedi Potenziali evocati uditivi del
Aciclovir                                                         tronco cerebrale
  per infezioni da HSV 212–214, 212t,                           BAER. vedi Risposta uditiva del tronco
     213f–214f, 217–218
                                                                  cerebrale
ADNFLE. vedi Epilessia notturna del lobo                        Batteri, nella meningite neonatale, 188b
                                                                Bayesia analisi, 68, 69f
  frontale autosomica dominante
                                                                Bayley II Scal of infant Development, 66–67, 71
Agenti antimicrobici ad ampio spettro nelle
                                                                Bayley Scal of infant Development II (BSID
  meningiti neonatali, 199
                                                                  II), 244–245
Al Naqeeb, N, 237                                               Benzodiazepine, per convulsioni neonatali, 121
Allopurino, 85–86                                               BFNE. vedi Epilessia benigna familiare neo-
Alterazioni biochimiche cerebrali nell’ipogli-                    natale
  cemia, 149–150                                                BFNIE. vedi Epilessia benigna familiare neo-
Aminoacidi eccitatori, antagonisti degli, 86                      natale-infantile
Aminoglicosidi                                                  Bilirubina
  per meningite neonatale, 195                                    azione neuroprotettiva, 167
  per sepsi, 192                                                  carrello di emergenza per, 176
Ampicillina per meningite da GBS, 193–195                         esposizione alla, 166
Anomalie endocrine, vs. Ipoglicemia ricorren-                     meccanismo di danno, 166
  te, 148b                                                        neurotossicità, 165–168
ANSD. vedi Disordini di spettro nella neuro-                         nell’estremo prematuro, 179–181
  patia uditiva                                                      suscettibilità alla, 181–182
Anticoagulanti, per CVST 107                                      non coniugata, 165
Anticolinergici, per distonia, 179                                omeostasi del calcio, e 166–167
Antiossidanti, e bilirubina, 167-168                            BIND. vedi Disordini neurologici indotti da
Apnea ed encefalopatia acuta bilirubinemica,                      bilirubina
    181
                                                                β-lattamasi ad ampio spettro determinate dai
                                                                  plasmidi, (ESBL) 193
Arresto circolatorio ipotermico profondo (DHCA),
                                                                Botulismo, infantile, 232
  nelle cardiopatie congenite (CHD), 267
                                                                Boylan, GB, 248–249
Artefatti per aEEG 246-248
                                                                Braun, AP, 166–167
Arteria vertebrale, misurazione nel CBF, 9-10                   BSID II. vedi Bayley Scales
Asfissia perinatale, ipoglicemia, 155                           Burdjalov punteggio, 245–246
Atrofia muscolare spinale (SMA), 227–228                        Bypass cardiopolmonare (CPB), per malattie
  tipo I, 227                                                     cardiache congenite, 267
Atrofia muscolare spinale con distress respi-
  ratorio di tipo 1 (SMARD1), 228                               C
Autoregolazione 5-6                                             Calcio e calmodulina, protein-chinasi II dipen-
  del flusso ematico cerebrale (CBF) 5f                           dente da, (CaMKII), e bilirubina, 166–167
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