NeuroKinetic Therapy David Weinstock - Edizione italiana a cura di Beatrice Mario, FT, D.O. Chiara Galzignato, FT - Medicalinformation.it

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NeuroKinetic
Therapy
Un approccio innovativo
al test muscolare manuale

               David Weinstock

               Edizione italiana a cura di
                 Beatrice Mario, FT, D.O.
                   Chiara Galzignato, FT
Titolo originale:
      NeuroKinetic Therapy. An Innovative Approach to Manual Muscle Testing
          Copyright © 2010 by David Weinstock. All rights reserved.
           Published by North Atlantic Books, Berkeley, California
                    In agreement with AC2 Literary Agency

        Opera coperta dal diritto d’autore – tutti i diritti sono riservati.

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                             ISBN 978-88-299-3133-0

                                Stampato in Italia

                © 2021, by Piccin Nuova Libraria S.p.A., Padova
                                  www.piccin.it
Informazioni sull’Autore

David Weinstock ha scoperto la sua passione per la medicina alterna-
tiva da studente alla Johns Hopkins University. In seguito ha viaggiato
per l’America Centrale e del Sud apprendendo le tecniche di guarigio-
ne dei nativi. Weinstock parla correntemente Spagnolo e Portoghese.
Nel 1979 ha portato a termine un percorso della durata di mille ore
alla New Mexico School of Natural Therapeutics. Ha iniziato la sua
carriera di insegnamento e l’esercizio della professione con privati ad
Albuquerque, New Mexico.
    Weinstock ha sviluppato la NeuroKinetic Therapy nel 1987, utiliz-
zando tale tecnica per trattare le affezioni del collo e della colonna
lombare, le disfunzioni dell’articolazione temporomandibolare (ATM)
e la sindrome del tunnel carpale. Nel 1986 è stato cofondatore di Ali-
ve and Well, Institute of Conscious Bodywork, nel quale ha insegnato
fino al 2007. Attualmente lavora e vive a Corte Madera, in California,
con la moglie Rose e la figlia Selena. Per maggiori informazioni è pos-
sibile visitare il suo sito web su www.neurokinetictherapy.com.

                                                                          v
Sommario

Prefazione                                  xiii
Introduzione                                 xv

1. Collo                                      1
Flessione del collo                           1
Sternocleidomastoideo unilaterale (SCM)       2
Lungo del collo                               2
Scaleno, medio                                3
Scaleno, anteriore                            3
Estensione bilaterale del collo               4
Estensione unilaterale del collo              5
Rotazione della colonna cervicale             5
Trapezio, superiore                           6
 Azioni del complesso muscolare del collo     7
 Flessori del collo                           7
 Estensori del collo                          8

2. Arti superiori                             9
Trapezio, medio                              9
Trapezio, inferiore                         10
Gran dorsale                                11
Gran dorsale                                12
Grande rotondo                              13
Elevatore della scapola                     14
Romboidi                                    15
Deltoide, anteriore                         16
Deltoide, medio                             17
Deltoide, posteriore                        18
Coracobrachiale                             19
Piccolo rotondo                             20
Sottospinoso                                21
Sovraspinoso                                22
Sottoscapolare                              23
Gran pettorale, capo clavicolare            24

                                                   vii
viii Sommario

Gran pettorale, capo sternale                          25
Piccolo pettorale                                      26
Dentato anteriore                                      27
Bicipite, capo lungo                                   28
Bicipite, capo breve                                   29
Brachiale                                              29
Tricipite, capo lungo                                  30
Tricipite, capo mediale                                30
Tricipite, capo laterale                               31
Brachioradiale                                         31
Flessione dell’omero                                   32
Estensione dell’omero                                  32
Abduzione dell’omero                                   33
Adduzione dell’omero                                   33
Adduzione orizzontale dell’omero                       34
Abduzione orizzontale dell’omero                       34
Pronatore rotondo                                      35
Supinatore                                             35
Flessore radiale del carpo                             36
Estensore radiale lungo del carpo                      37
Estensore radiale breve del carpo                      37
Flessore ulnare del carpo                              38
Estensore ulnare del carpo                             39
Flessione del polso                                    40
Estensione del polso                                   40
Abduzione del polso                                    41
Adduzione del polso                                    41
Flessore superficiale delle dita                        42
Flessore profondo delle dita                           43
Estensore delle dita                                   44
Flessore lungo del pollice                             45
Estensore lungo del pollice                            45
Flessore breve del pollice                             46
Estensore breve del pollice                            47
Adduttore del pollice                                  48
Abduttore lungo del pollice                            49
Opposizione del pollice sulle dita                     50
 Azioni del complesso muscolare degli arti superiori   51
 Elevatori della scapola                               51
 Depressori della scapola                              51
Sommario   ix

 Protrattori della scapola                      52
 Retrattori della scapola                       52
 Rotatori verso l’alto della scapola            53
 Rotatori verso il basso della scapola          53
 Rotatori mediali (interni) dell’omero          54
 Rotatori laterali (esterni) dell’omero         55
 Flessori dell’omero                            55
 Estensori dell’omero                           56
 Abduttori dell’omero                           57
 Adduttori dell’omero                           57
 Abduttore orizzontale dell’omero               58
 Adduttori orizzontali dell’omero               58
 Flessori del gomito                            59
 Estensori del gomito                           59
 Supinatori dell’avambraccio                    60
 Pronatori dell’avambraccio                     60
 Flessori del polso                             61
 Estensori del polso                            61
 Abduttori del polso                            62
 Adduttori del polso                            62
 Abduttori del pollice e delle dita             63
 Adduttori del pollice e delle dita             63
 Estensori del pollice e delle dita             64
 Flessori del pollice e delle dita              64

3. Tronco                                       65
Retto dell’addome                               65
Rotazione del tronco                            66
Obliqui, decubito laterale e stazione eretta    67
Obliqui, esterni                                68
Obliqui, interni                                69
Trasverso dell’addome                           70
Quadrato dei lombi                              71
Psoas                                           72
Iliaco                                          73
Rotazione della colonna toracica                74
Rotazione lombare                               75
Estensione lombare                              76
x Sommario

 Azioni del complesso muscolare del tronco   77
 Flessori del tronco                         77
 Estensori del tronco                        78
 Inclinazione laterale: muscoli              79
 Rotatori del tronco                         80

4. Arti inferiori                            81
Flessione d’anca                              81
Estensione d’anca                             82
Grande gluteo                                 83
Medio gluteo                                  84
Piccolo gluteo                                85
Tensore della fascia lata                     86
Piriforme                                     88
Otturatore interno                            89
Otturatore esterno                            90
Adduzione                                     91
Pettineo                                      91
Adduttore breve                               92
Adduttore lungo                               92
Grande adduttore                              93
Gracile                                       94
Sartorio                                      95
Retto femorale                                96
Vasto intermedio                              97
Vasto mediale                                 98
Vasto laterale                                99
Bicipite femorale                            100
Semitendinoso e semimembranoso               101
Gruppo dei muscoli posteriori della coscia   102
Popliteo                                     103
Gastrocnemio                                 104
Soleo                                        105
Tibiale posteriore                           106
Tibiale anteriore                            107
Peroneo terzo                                108
Peronieri lungo e breve                      109
Inversione del piede                         110
Eversione del piede                          111
Sommario    xi

Flessore lungo dell’alluce                                   112
Estensore lungo dell’alluce                                  114
Estensore delle dita                                         115
Flessore lungo delle dita                                    116
 Azioni del complesso muscolare dell’arto inferiore          117
 Rotatori laterali (esterni) dell’anca                       117
 Rotatori mediali (interni) dell’anca                        117
 Flessori dell’anca                                          118
 Estensori dell’anca                                         118
 Abduttori dell’anca                                         119
 Adduttori dell’anca                                         119
 Rotatore laterale (esterno) del ginocchio                   120
 Rotatori mediali (interni) del ginocchio                    120
 Flessori del ginocchio                                      121
 Estensori del ginocchio                                     121
 Flessori dorsali della caviglia                             122
 Flessori plantari della caviglia                            122
 Inversori del piede                                         123
 Eversori del piede                                          123

5. Test misti                                                125
Passo avanti                                                 125
Movimento laterale                                           125
Integrazione dell’abduzione                                  126
Integrazione dell’adduzione                                  126
Indice analitico                                                 127
Prefazione

La NeuroKinetic Therapy (NKT) è stata sviluppata in parte a causa del-
la mia frustrazione per il carattere temporaneo dei risultati ottenuti
dai miei clienti. Ho notato che trattavo i sintomi, non le cause. Sebbe-
ne i miei clienti apprezzassero il mio lavoro e ne traessero beneficio,
alcuni di loro tornavano praticamente come prima del trattamento.
Chiaramente qualcosa mancava. Quella componente si rivelò essere la
teoria del controllo motorio.
     Nei primi anni ’80 ho incluso nel mio lavoro test muscolari manua-
li. In seguito Jocelyn Olivier mi introdusse al suo concetto di compen-
so muscolare. Testando e ritestando muscoli in relazione gli uni con
gli altri, ho imparato che alcuni muscoli diventano cronicamente tesi
per rinforzare i muscoli deboli o inibiti. Ero quindi vicino a capire la
causa di condizioni finora irrisolte.
     Uno studente mi suggerì un libro intitolato Le basi neurali del con-
trollo motorio di Vernon Brooks. Appresi la gerarchia del controllo mo-
torio. Qui c’è un esempio che dimostra questo processo. Diciamo che
voglio prendere un biscotto (anche se poco salutare!) dallo scaffale in
alto. Prima che la mia mano possa raggiungerlo e prenderlo, devono
succedere molte cose in una catena di comando. Per prima cosa il si-
stema limbico richiede che io “soddisfi i miei bisogni”. Poi la corteccia
cerebrale seleziona una strategia: “Prendi questa strada”. Poi il centro
di controllo motorio (CCM), dove tutti i pattern di movimento vengo-
no coordinati, dice: “Ora fallo in questo modo”. Questo messaggio vie-
ne spedito alla colonna, dove il comando è: “Fallo”. Finalmente tutte
queste informazioni neurali arrivano ai muscoli dove, nella realtà, ciò
avviene. Quando un cliente non riesce ad eseguire un test muscolare
manuale, il CCM si “accende” e diventa disponibile ad un nuovo ap-
prendimento. Io allora realizzai che la causa delle condizioni irrisolte
risiede nel CCM.
     La NKT perciò è una tecnica che non solo riconosce l’importanza
della teoria del controllo motorio ma la utilizza per operare cam-
biamenti significativi nei pattern di movimento. Il cervello deve
re-imparare come eseguire un pattern funzionale di movimento e
liberarsi da quello disfunzionale. Negli ultimi venti e più anni, i miei
colleghi ed io siamo stati capaci di aiutare persone che ci hanno det-
to: “Non mi aspettavo tanto”. I miei giorni sono pieni di gratificazio-
ni e gratitudine. “L’anello mancante”, una volta trovato, ha portato
a buon frutto.

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xiv NeuroKinetic Therapy

   La NKT è in continua crescita e cambiamento per due motivi. Il
primo è che il terapista deve improvvisare, col risultato che nuove
tecniche vengono sviluppate. Il secondo è che ogni terapista mette
sul tavolo anche la sua esperienza. Così i test ortopedici e le differenti
tecniche di rilascio vengono integrati nel processo terapeutico. Poni
questo meraviglioso strumento nel tuo bagaglio di conoscenze e uni-
sciti a noi in questo viaggio in costante evoluzione.
Introduzione

Questo libro è da intendersi come una risorsa per coloro che già usano
i test muscolari, per valutare problemi strutturali, e per coloro che li
vogliono imparare. Le immagini sono presentate in una maniera tale
da permettere a chi esegue il test di capire come posizionarsi e come
posizionare il soggetto per ottenere una “lettura” accurata dal test
muscolare. Coloro che usano la NKT (o tecniche simili) troveranno in-
formazioni dettagliate del muscolo e di come agisce in relazione agli
altri muscoli.

Chi può usare il manuale?

1.   Massoterapisti
2.   Fisioterapisti
3.   Istruttori di Pilates
4.   Personal trainers
5.   Chiropratici (specialmente coloro che praticano l’ART, Active Release
     Technique)

Perché usare questo manuale?

1. Fotografie precise e descrizioni comprensibili consentono un test
   muscolare accurato.
2. Il test muscolare indica se un muscolo o una funzione sia debole
   o forte.
3. Sapendo che un muscolo, o la sua funzione, è debole, lo si può met-
   tere in relazione con un altro che è troppo forte, teso o dolente.
4. Avere familiarità con il protocollo NKT permette al professionista
   di indirizzarsi su molti pattern di compensazione differenti.

Basi teoriche

La NKT si fonda sulla Teoria del Controllo Motorio (Le basi neurali del
controllo motorio di Vernon Brooks). Il centro di controllo motorio
(CCM), situato nel cervelletto, riceve informazioni dal sistema limbico
(“percepisci i tuoi bisogni”); poi la corteccia cerebrale (“prendi questa

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xvi NeuroKinetic Therapy

strada”) passa prima l’informazione alla colonna (“fallo”) ed al siste-
ma muscolare (“lo sto facendo”).
    Il CCM viene stimolato da un “fallimento” di un muscolo o una fun-
zione. Un buon esempio di questo è quando un bambino impara a stare
in piedi. Vengono fatti numerosi tentativi fallimentari prima che si rag-
giunga la stazione eretta. Ad ogni fallimento il CCM si “illumina” per fa-
cilitare il nuovo apprendimento. Il CCM organizza tutti i movimenti ed i
pattern dell’intero corpo. Può imparare nuove routine di successo (e.g.
la ginnastica), o in risposta ad un trauma creare pattern disfunzionali.
Ad ogni tentativo alcune strategie efficaci vengono raggiunte ed assi-
milate. Alla fine il bambino impara a stare in piedi. L’informazione della
riuscita del compito è ora nel programma del CCM. Al contrario, quando
uno subisce un trauma, i pattern disfunzionali vengo ugualmente regi-
strati. Per esempio, nel colpo di frusta i muscoli estensori del collo pos-
sono diventare estremamente tesi e dolenti. Il massaggio, lo stretching
e altre tecniche possono avere poco effetto o non averne affatto.
    Perché? Il CCM ha ora immagazzinato nella memoria il fatto che i
flessori del collo sono deboli e vulnerabili. Come farà a mantenere la
testa dritta? Sceglie di irrigidire gli estensori del collo per sostenere il
peso della testa. Fin quando il pattern non viene cancellato usando il
protocollo NKT (o qualcosa di simile), gli estensori del collo rimarranno
contratti.
    La NKT integra altre modalità di trattamento – qualunque sia la
tecnica che correntemente viene utilizzata, può essere integrata nel
protocollo. È una grande risorsa da avere nel proprio repertorio. Ave-
re maggiori informazioni su come valutare e trattare condizioni spe-
cifiche ti rende un professionista più efficiente. La familiarità con la
NKT può essere un’ottima base per raggiungere la competenza nella
tua professione.
    Molti pattern di compenso possono svilupparsi con i traumi ed il
tempo. Questo manuale include i tre elementi di relazione reciproca
più comunemente trattati:

1. Core: muscolatura spinale a cui fanno riferimento le estremità
2. Antagonista/i: muscoli che lavorano accoppiati ma con azione opposta
3. Sinergico/i: muscoli che lavorano assieme per svolgere una funzione, o
   muscoli che lavorano in sequenza tra loro.

   Alla fine di ogni capitolo c’è un’illustrazione di anatomia funzio-
nale intitolata “Azioni del Complesso Muscolare”. Gli elementi di re-
lazione reciproca Core, Antagonista/i e Sinergico/i comprendono i
muscoli e le funzioni che vengono menzionate in questo testo.
Introduzione xvii

  Come vedrai, a seconda del tuo livello di abilità, questo manuale
può essere usato per risolvere sia le condizioni semplici che quelle
molto complesse. Naturalmente, è fortemente consigliato l’addestra-
mento NKT.

Come usare questo manuale

Questo manuale è stato organizzato seguendo l’anatomia, con capitoli
che mostrano i muscoli e le azioni di collo, tronco e arti. C’è una pro-
gressione logica dal Core ai muscoli distali. Alla fine di ogni capitolo
c’è la rappresentazione anatomica. Conoscere come i muscoli sono in
relazione tra loro è la chiave per usare in modo appropriato la NKT.
    Ogni pagina riporta nel titolo il muscolo o la funzione che presenta.
Le immagini mostrano la posizione ottimale del cliente e del profes-
sionista per i test proposti. Particolare cura deve essere usata nel
posizionamento perché ogni tensione o squilibrio in ciascun mu-
scolo che partecipa all’azione può portare ad una non accurata
“lettura” dei risultati del test.
    Le didascalie che accompagnano le immagini descrivono la via più
ergonomica e precisa per eseguire un test. La posizione della freccia
mostra la direzione della “forza” applicata (resistenza) dal terapista. Il
cliente “resiste” a questa pressione in direzione opposta.
    Nei test NKT vengono usate tre tipologie di pressione:

1. Leggera – viene applicata una forza minima da uno a due secondi
   per verificare la validità del percorso neurale (risponde?).
2. Media – viene applicata una forza leggermente più pesante da uno
   a due secondi per accertare la forza del muscolo.
3. Forte – viene usata una forte pressione da cinque a dieci secondi
   per valutare la resistenza.

    Si raccomanda che il terapista inizi con una pressione “leggera” e
prosegua con una “media” e “forte” man mano che si progredisce.
    Quando si esegue il test, chiedere al cliente di “rispondere alla mia
pressione” produce migliori risultati. La parola “resistere, oppor-
re resistenza” relativamente al cliente significa “rispondi alla mia
pressione”.
    Per ogni muscolo c’è la descrizione dei suoi agganci. Uso la parola
“agganci” invece di “origine” ed “inserzione” perché questi termi-
ni possono essere invertiti a seconda di come il muscolo viene usa-
to. Il primo aggancio è scritto in maiuscolo e ne vengono elencate le
xviii NeuroKinetic Therapy

componenti, a seguire la congiunzione “e”, infine viene definito il se-
condo aggancio, anch’esso in maiuscolo.
    L’informazione contenuta nel box elenca i tre più comuni elementi
di relazione trattati: “Core”, “Antagonista/i” e “Sinergico/i”.

    Core si riferisce al rinforzo della muscolatura spinale quando le
    estremità sono deboli (e.g. erettori del torace superiore sul trape-
    zio medio).

    Antagonista/i si riferisce al rinforzo dei muscoli o delle funzioni
    quando i loro opposti sono deboli (e.g., bicipite sul tricipite).

    Sinergico/i si riferisce al rinforzo di un muscolo che aiuta un al-
    tro più debole a svolgere una funzione (e.g., iliaco sullo psoas nella
    flessione dell’anca).

   “Sinergico/i” si riferisce anche a muscoli che lavorano assieme per
eseguire un movimento più complesso come sollevare un bicchiere
di acqua e berlo. Ogni muscolo in una determinata sequenza motoria
potrebbe sostenerne uno debole (e.g. brachioradiale sul deltoide ante-
riore). I muscoli e le funzioni elencati nel box sono inoltre in relazione
reciproca nel riferimento anatomico (e.g. psoas come uno dei “flessori
dell’anca”).

Protocollo NeuroKinetic Therapy

Quando un cliente si presenta con un’area tesa, dolente o traumatizzata,
concentrarsi su di essa potrebbe non individuare la causa del problema.
Piuttosto che rilasciare i muscoli tesi, il protocollo NKT valuta i muscoli
dell’area interessata. Questo aiuterà non solo a localizzare con esattezza
la causa ma anche a trattarla con successo.
    Usiamo un tipico colpo di frusta come caso dimostrativo. Il cliente
ha gli estensori del collo molto tesi e dolenti.

Step 1: per prima cosa testare gli estensori del collo – dal test risul-
tano forti (“forti” è da intendersi come reattivi; “deboli” come non
reattivi).

Step 2: quindi si valutano i flessori del collo – sono deboli. Quando un
muscolo esaminato è debole, il centro di controllo motorio (CCM)
viene stimolato. Ora si hanno dai 30 ai 60 secondi per rilasciare i
Introduzione xix

muscoli tesi. Si può usare una qualsiasi tecnica di rilassamento si vo-
glia per raggiungere questo scopo.

Step 3: alla fine valutare nuovamente i flessori del collo. Se sono forti,
vuol dire che avete stimolato e riprogrammato con successo il CCM.

    In altre parole, il CCM ora può mandare un messaggio ai flessori
del collo su un percorso neurale senza che vi sia alcuna inibizione da
parte degli estensori del collo. Se in un secondo momento i flessori del
collo risultassero deboli, effettuare nuovamente il rilassamento ma
stavolta su muscoli diversi in quell’area. Se questo non funziona, si
dovrebbero usare i muscoli nella sezione “Sinergico”. Questa è la cosa
divertente e soddisfacente del protocollo NKT. Permette di diventare
dei buoni detective.
    Una volta che avete districato le relazioni disfunzionali, potrete as-
segnare un “lavoro per casa” al cliente. Nell’esempio del colpo di fru-
sta, uno può, come prima cosa, allungare gli estensori del collo e poi
rinforzare i flessori (mimando il test muscolare). Fatelo fare al clien-
te prima che lasci lo studio. Assicurarsi che gli estensori del collo non
vengano coinvolti. Usare una resistenza sufficiente a sentire che stan-
no lavorando solo i flessori. Il compito assegnato deve venir eseguito
due volte al giorno così che il nuovo percorso neurale venga rodato
nel CCM. Ricorda, questa è una questione di attivazione di un percorso
neurale che non era più disponibile da un certo tempo. Agendo lenta-
mente ed in modo preciso si otterranno i migliori risultati. Affaticare
il muscolo ricreerà i vecchi pattern disfunzionali.
    Siccome il corpo è complesso, ci sono molte relazioni che non sono
state menzionate in questo manuale. Allenarsi in questa tecnica è for-
temente raccomandato. Io spero che con le informazioni che vi ho
dato qui, potrete includere la NKT nella vostra pratica per aiutare i
clienti a raggiungere dei risultati che nemmeno loro avrebbero pen-
sato possibili.
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