Nemi, Consiglio comunale: le "apette" del sindaco allo stadio comunale tra puzze nauseabonde e rumori
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Nemi, Consiglio comunale: le “apette” del sindaco allo stadio comunale tra puzze nauseabonde e rumori Suggeriamo la partecipazione in massa ai Consigli comunali, eventualmente muniti di pop-corn e bibite (non ci sembra sia contro il regolamento a differenza degli scatti fotografici e delle video riprese)
che ormai sono meglio di qualsiasi “prima visione” NEMI (RM) – Puzza nauseabonda che al minimo levarsi di un pò di vento invade letteralmente il popoloso quartiere dei Corsi che sorge intorno allo stadio “Luciano Iorio” di Nemi, dove sono presenti molteplici abitazioni, che ormai da mesi ospita i mezzi della Minerva Ambiente, tra camion di piccole e grandi dimensioni che girano per il Paese dove raccolgono quotidianamente i rifiuti per poi portarli all’interno della struttura sportiva per poi travasarli sui mezzi più grandi, questi ultimi parcheggiati sempre all’interno dello stadio. Una situazione ben oltre la linea di border line legale visto che nelle vicinanze è presente il pozzo di acqua potabile che serve la popolazione e che è stata più volte segnalata alle Autorità competenti compreso il Parco Regionale dei Castelli Romani. Una presenza quella dei mezzi della nettezza urbana e dei rifiuti vietata espressamente dalla legge sull’ambiente – Dlgs 152/2006 – a tutela della salute pubblica e che all’Art. 177 recita: “I rifiuti sono gestiti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all’ambiente e, in particolare: a) senza determinare rischi per l’acqua, l’aria, il suolo, nonché per la fauna e la flora; b) senza causare inconvenienti da rumori o odori; c) senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse, tutelati in base alla normativa vigente.” Officina Stampa del 27/05/2021 – Il video servizio che testimonia le operazioni con i rifiuti all’interno dello stadio comunale di Nemi Luciano Iorio
Per il sindaco Bertucci si tratta solo di “due apette” all’interno dello stadio Eppure per il primo cittadino nello stadio ci sarebbero solo “due apette”, così le ha definite ieri durante le comunicazioni finali del Consiglio comunale dove oltre ad aver dichiarato che si tratta solo di strumentalizzazione politica portata avanti da certi personaggi ha anche parlato di una situazione provvisoria relativa lo stadio di Nemi adibito a parcheggio dei mezzi della nettezza urbana e a operazioni con i rifiuti. Il sindaco ha infatti detto che è volontà dell’amministrazione comunale dare in gestione lo stadio al fine della realizzazione e riqualificazione dell’impianto sportivo situato in via dei Corsi. Ma le dichiarazioni del primo cittadino sembrano cozzare letteralmente con quanto si legge sulla delibera di giunta comunale dove è letteralmente scritto: “consentire l’utilizzo dello spogliatoio nelle ore del mattino ai dipendenti di Minerva” e ancora “consentire l’utilizzo del campo sportivo ai giovani sportivi di Nemi una volta a settimana di pomeriggio” Cliccare sull’immagine per leggere la delibera di giunta Dunque il futuro dello stadio dovrebbe essere quello di ospitare tutte le mattine i dipendenti della società Minerva e un pomeriggio a settimana i giovani sportivi di Nemi. E intanto su via della Radiosa, alle spalle dello stadio comunale dove gli amministratori comunali vorrebbero edificare un’isola ecologia per ospitare tutti i tipi di rifiuti con la sola eccezione di quelli organici, compresi materiali di risulta, i cittadini riunitisi in Comitato per difendere il pozzo di acqua potabile che dista solo 30 metri dal punto in cui sorgerebbe l’isola ecologica hanno scritto a tutti gli
Enti sovracomunali chiedendo di essere tempestivamente aggiornati circa i pareri e le decisioni che verranno trasmesse al Comune di Nemi nell’ambito della Conferenza di Servizi convocata per il 23 giugno 2021. Per il momento, in attesa di sviluppi su una vicenda che per i cattivi odori e anche per i rumori dei mezzi della nettezza urbana interessa un intero quartiere oltre a interessare l’intera comunità di Nemi per via del pericolo inquinamento falda dovuto all’attività con i rifiuti, sarà bene tapparsi il naso e orecchie in attesa che le “apette” levino le tende. E sempre nell’attesa suggeriamo la partecipazione in massa ai Consigli comunali, eventualmente muniti di pop-corn e bibite (non ci sembra sia contro il regolamento a differenza degli scatti fotografici e delle video riprese) che ormai sono meglio di qualsiasi “prima visione”. Albano Laziale, ancora centinaia di persone firmano contro il riavvio del TMB di Roncigliano
Pavona, ancora grande afflusso al banchetto-firme ALBANO LAZIALE (RM) – Dopo Albano centro e Cecchina anche a Pavona la “chiamata alle armi” contro il riavvio della discarica di Albano – Roncigliano ha sortito un forte effetto. Centinaia i cittadini e le cittadine di Pavona che sono andati a firmare, a informarsi e far sentire la propria voce a Piazza Berlinguer 17 tra associazioni e comitati promotori di questa raccolta
firme che abbraccerà tre Comuni (Albano, Ardea e Pomezia), per chiedere alla Regione Lazio lo stop definitivo alla discarica di Albano-Roncigliano. Il prossimo appuntamento è fissato per sabato 12 giugno ad Ardea, presso il Bar Pedalino, 10 – 13. Cosa sta succedendo in merito alla discarica di Albano? La società Pontina Ambiente (Gruppo Cerroni) ha ancora nelle mani una autorizzazione (voltura n.G14894 del 31 ottobre 2019 valida fino ottobre 2024) che gli permette di ricostruire il TMB andato a fuoco il 30 giugno 2016. Il TMB è un impianto di Trattamento Meccanico Biologico, una specie di frullatore per rifiuti indifferenziati propedeutico all’avvio di nuove discariche ed inceneritori. Ad Albano e negli altri 9 comuni del bacino (Ariccia, Genzano, Lanuvio, Nemi, Rocca di Papa, Castel Gandolfo, Marino, Ardea e Pomezia) agli ex utenti e clienti della discarica di Roncigliano non servono nuovi TMB, nuove discariche e nuovi inceneritori visto l’alto grado di diffusione del Porta a porta, la raccolta domiciliare della spazzatura, divenuta una realtà grazie all’impegno di cittadini e Comuni. L’autorizzazione regionale del 31 ottobre 2019 è stata rilasciata, tra l’altro, in barba ad una interdittiva antimafia della Prefettura di Roma confermata in via definitiva dal Consiglio di Stato. Inoltre, lo studio epidemiologico dell’Eras Lazio (Epidemiologia, Rifiuti, Ambiente e Salute: wwww.eraslazio.it, discarica di Cecchina di Albano), redatto da medici del Sistema Sanitario Nazionale, ha attestato che nel raggio di 5 km dalla discarica di Albano si muore, ci si ammala e ci si ricovera di più che altrove!
Quello che i cittadini chiedono è un sistema di trattamento dei rifiuti locale, sostenibile a livelli igienico-sanitario e ambientale e soprattutto basato su Porta a porta, riduzione, riciclo e riuso. Castel Gandolfo: Francesca Barbacci Ambrogi entra in giunta Il sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi, in un post su Facebook, annuncia nuovi cambiamenti nella maggioranza: entra in giunta Francesca Barbacci Ambrogi. Ecco il messaggio integrale del Sindaco: “A febbraio 2020, quando i due
consiglieri di maggioranza della Pesca sono passati dalla maggioranza consiliare alla minoranza, il nostro gruppo ha scelto la strada più coraggiosa e coerente, anche se ovviamente più difficile. Abbiamo infatti scelto di rimanere con una maggioranza minima (7 a 6) e di non cercare nuovi alleati solo per avere una sicurezza numerica, senza un preventivo avvicinamento politico e programmatico. Per il posto rimasto vacante di assessore, abbiamo in pieno accordo scelto di ricoprirlo con una “staffetta” tra i consiglieri di maggioranza che non avevano ricoperto fino ad allora incarichi assessorili, che si sarebbe realizzata in più fasi temporali. Considerato che la consigliera Emanuela Cerino ha generosamente ritenuto di lasciare il posto a chi poteva disporre di un tempo maggiore da dedicare a questo impegno, dopo l’entrata in giunta di Tiziano Mariani, avvenuta lo scorso anno, dal 1 giugno abbiamo completato l’attuazione del nostro accordo con l’entrata in giunta di Francesca Barbacci Ambrogi. Contestualmente Alessia Bruni è diventata la nostra nuova capogruppo. A tutto il mio gruppo grazie per il lavoro svolto fino ad ora e per quello che ci aspetta”. Elezioni Marino, “Marino Verde e solidale”: nasce una forza politica, civica e cittadina
Nasce una Forza politica civica e cittadina, ecosocialista e solidale, che darà il suo appoggio in occasione delle prossime elezioni alla Coalizione, con Candidato Sindaco Colizza, formata da M5S e altre forze del territorio. Nasce per dare il
suo sostegno a un lavoro fatto per 5 anni, di ritorno all’interesse pubblico e che per essere completato necessita di essere proseguito. Marino è stata salvata dall’insostenibilità e dalle logiche oligarchiche che hanno regnato per anni, forse decenni, ed è ora il momento di condurre a termine l’azione di risposta alle esigenze della Cittadinanza, nel suo quotidiano vivere. Insieme all’assessore Andrea Trinca lavoriamo e lavoreremo sodo, come ha fatto lui per 5 anni insieme alla Giunta 5S, per arricchire il territorio di un approccio che vive l’ecologia alla luce della solidarietà e della giustizia sociale, che si ispira alla sostenibilità sia ambientale che sociale, economica, istituzionale e soprattutto intergenerazionale: al fine di preservare le ricchezze di ogni tipo, a partire da quelle naturali di cui è ricco il nostro territorio, a beneficio della Comunità in modo diffuso e delle future generazioni. Organizzeremo eventi presentando le nostre proposte, il nostro programma sarà non solo partecipato ma interattivo, misurato sul quotidiano vivere di Cittadine e Cittadini e, avvalendosi del loro contributo, potrà cambiare anche durante la futura Amministrazione. Chiamiamo a raccolta chi sente la vocazione di spendersi per il territorio e la Comunità, portando avanti e migliorando quanto fatto negli ultimi 5 anni a Marino. Andrea Trinca Amerigo Mizzon Marco Comandini Marco Cacciatore
Parco dei Castelli Romani e dell’Appia Antica: verso un corridoio verde tra Roma e Rocca di Papa Cacciatore (Europa Verde): “Uno dei parchi più grandi del Lazio, un esempio per gli altri territori regionali” Buone nuove per la proposta avanzata da Italia Nostra Lazio per la congiunzione del Parco dei Castelli Romani con quello dell’Appia Antica. Un corridoio verde da Rocca di Papa alle Terme di Caracalla per ricucire un’area ricca di storia e di archeologia e per scongiurare ogni possibile nuova ipotesi di speculazioni edilizie in un territorio fortemente antropizzato. La congiunzione dei due parchi, da tempo nei progetti
dell’attuale sezione di Italia Nostra Marino, presieduta da Mauro Abate è stata al centro il 19 maggio di una partecipata videoconferenza on line, organizzata dalle sezioni di Marino e Ciampino di Italia Nostra, che ha riunito numerosi addetti i lavori. Intervenuti, tra gli altri, il presidente nazionale di Italia Nostra Ebe Giacometti, il presidente del Parco dei Castelli Romani, Gianluigi Peduto e l’assessore all’Urbanistica di Marino Andrea Trinca. Significativo l’intervento di Marta Bonafoni, consigliere regionale (Lista Civica Zingaretti) che unitamente al collega Marco Cacciatore Europa Verde, ha sposato il progetto di Itali Nostra traducendolo in una specifica proposta di legge. “Sì – ha detto Bonafoni – all’abbraccio tra i due Parchi e no alla fusione dei due enti che continuano a mantenere una propria specificità. Il treno entro al quale far saltare il progetto potrebbe essere la discussione su collegato al bilancio che si terrà a breve. La congiunzione dei due parchi – ha aggiunto ancora Bonafoni – può rilevarsi l’occasione per accelerare l’approvazione del Piano di Assetto dei Castelli Romani pervenuto ad agosto scorso agli uffici regionali”. Entusiasmo sul progetto di congiunzione è stato espresso anche d Cacciatore che ha sottolineato che si andrà a creare “uno dei parchi più grandi del Lazio un esempio per gli altri territori regionali”. “Italia Nostra c’è – ha sottolineato il presidente di Italia Nostra Lazio, Marcello Rosario Caliman – non accetteremo alcuna intimidazione. Il progetto interessa quattro sezioni di Italia Nostra ed in particolare Marino, Ciampino, Castelli Romani e Roma”.
Nemi, al via la sagra “social” delle fragole Previste due giornate di visite gratuite presso il Museo Nazionale delle Navi Romane NEMI (RM) – Al via l’88 esima edizione della Sagra delle fragole di Nemi che anche quest’anno sarà proposta in versione social nel rispetto delle normative Covid-19. Una serie di video saranno dunque caricati sulla pagina Facebook istituzionale volti a divulgare ad un pubblico più vasto possibile le peculiarità storiche, archeologiche, culturali e della tradizione di Nemi. Attivato dallo scorso 23 Maggio fino al 29 Giugno un programma ricco di eventi e visite gratuite presso le aree più caratteristiche ed iconiche del paese delle fragole. Il programma vede in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali due giornate di visite gratuite presso il Museo
Nazionale delle Navi Romane. Un modo per promuovere la storia e il ritorno a casa del misterioso mosaico di Caligola. Dopo le chiusure legate all’emergenza Covid-19 che hanno sospeso la possibilità di visitare i Musei, per consentire a tutti i cittadini di ammirare il misterioso e affascinante mosaico perduto di Caligola, questo capolavoro appena entrato nelle collezioni del Museo delle Navi Romane, il Comune di Nemi e la Direzione Regionale Musei Lazio promuovono due giornate dedicate al mosaico. In occasione dei giorni di festa per il Comune di Nemi concomitanti alla Sagra delle fragole, che si svolgerà via Social e la Biennale d’arte Internazionale dei Castelli Romani: il 5 e 6 giugno il Museo aprirà le porte a tutti i cittadini gratuitamente. Il mosaico perduto proveniente dalle navi di Caligola,esportato illegalmente in America nel dopoguerra e restituito all’Italia grazie all’azione dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, è tornato in esposizione dall’11 marzo 2021 presso il Museo delle Navi Romane di Nemi. Nel rispetto delle normative Covid-19 sarà consentito l’ingresso gratuito nel museo ad un massimo di 80 persone contemporaneamente. Inoltre verranno pubblicati e condivisi video del centro storico con il suo borgo, le Fragolare e suoi scorci panoramici e non mancherà la tradizione enogastronomica che da sempre contraddistingue Nemi con le sue specialità dedicate alle fragole e fragoline di bosco.
Nemi, eventi mediatici a gogo’ ma il degrado divora il paese NEMI (RM) – Via della Radiosa e via dei Corsi sono dimenticate dall’amministrazione comunale. Un quartiere residenziale, pieno di ville e immerso nel cuore del Parco dei Castelli Romani viene trascurato: non si fanno potature, si lascia l’erba alta e si permette che intorno allo stadio comunale, ormai in visibile degrado, si lascino rifiuti ingombranti, batterie di macchine, cartoni.
Sembra terra di nessuno quando potrebbe essere un quartiere
valorizzato, un fiore all’occhiello per la cittadina delle fragole. Spiace vedere che l’amministrazione comunale è impegnata in eventi che richiamano l’attenzione dei media ma di fatto lascia il territorio nel degrado. Spiace vedere che il sindaco Alberto Bertucci continua a dire sui giornali che i residenti di Nemi che osano criticare fanno strumentalizzazione politica. Non è così. Non si possono ignorare dei cittadini che segnalano il degrado, che segnalano l’assenza di manutenzione e contrastano la scellerata decisione di realizzare un’isola ecologica a 10 metri dalle case e a 30 da un pozzo d’acqua. Ma ormai un dato è certo: al sindaco interessa di più finire sui giornali per gli eventi organizzati a Nemi che curarsi di un paesino talmente piccolo che si potrebbe addirittura passare l’aspirapolvere. Il fatto di essersi ostinati a perseverare nel voler realizzare un’isola ecologica in via della Radiosa proprio a 30 metri da un pozzo che fornisce acqua potabile all’intera cittadinanza, a voler lasciare nell’abbandono uno stadio, unica struttura sportiva di riferimento per la cittadina che viene usato come ricovero dei mezzi della società Minerva che operano gestione rifiuti sempre vicino al pozzo d’acqua entro i 200 metri dal pozzo che è zona vietata dalla Legge 152/2006 articolo 94. Perché ci si ostina a gestire i rifiuti dove è proibito? Queste attività sono vietate dalla legge. Se la stessa gestione rifiuti fosse avvenuta fuori dalla fascia di rispetto non sarebbe considerata una attività fuori legge ma finché esiste la norma che proibisce la gestione dei rifiuti entro i 200 metri da un pozzo d’acqua allora non si può fare e le autorità competenti non possono voltarsi dall’altra parte. E se in via dei Corsi e via della Radiosa non c’è neppure la benché minima manutenzione ordinaria, in via Le Prata (sentiero che collega la parte alta di Nemi con il centro storico) la situazione è allarmante. Il lavatoio e la terrazza
che potrebbero richiamare visitatori e un turismo di qualità sono abbandonati al degrado. Per arrivarci ci sono grate pericolanti, scale rotte, buche a cielo aperto e pericoli di ogni genere. In altri paesi del nord Italia, sentieri del genere sono valorizzati e promossi tutto l’anno attraverso iniziative. Con tutti i fondi pubblici che Nemi è in grado di ottenere, la valle del lago è piena di strade dissestate e non è affatto valorizzata: c’è un centro canoe comunale chiuso e poco lontano uno stabilimento aperto. Ci sono tanti residenti di Nemi che si sono stufati di questa situazione e altri che vorrebbero alzare la testa ma hanno paura di fare la fine dei “giornalisti” e della famiglia di un consigliere di opposizione che hanno dovuto subire perquisizioni nelle abitazioni, mute, ordinanze e querele. Anche una semplice veranda diventa un motivo per tenere chiusa la bocca e soccombere. Per fortuna le amministrazioni cambiamo e niente è per sempre. Chi non ha visto il film “Full metal jacket”? Il sergente Hartman, pessimo comandante: “Chi ha parlato? Chi è quel lurido stronzo comunista checca e pompinaro che ha firmato la sua condanna a morte? Ah.. non è nessuno eh?”…. Quando molti usciranno dalla “sindrome di Stoccolma” tutto questo sarà un brutto ricordo. Se si vuole essere leader si deve avere fermezza, si deve anche avere una salda capacità decisionale ma non si può non ascoltare e perseguitare chi si permette di criticare. Non ci sono nemici da abbattere ma persone perbene da rispettare.
Albano Laziale, tmb di Roncigliano: prosegue la raccolta firme per dire no al riavvio dell’impianto “Lo studio epidemiologico dell’Eras Lazio, ha attestato che nel raggio di 5 km dall’impianto di Roncigliano si muore, ci si ammala e ci si ricovera di più che altrove”
ALBANO LAZIALE (RM) – Dopo Albano-centro, anche i cittadini e le cittadine di Cecchina (frazione di Albano) hanno partecipato numerosi ieri mattina (sabato 29 maggio) alla raccolta firme che si è tenuta nella centralissima piazza XXV Aprile, promossa da 17 tra associazioni e comitati, che abbraccerà tre Comuni (Albano, Ardea e Pomezia), per chiedere alla Regione Lazio lo stop definitivo alla discarica di Albano-Roncigliano. Nell’occasione è stato fissato il prossimo appuntamento per la raccolta firme a sabato 5 giugno a Pavona, in piazza Berlinguer nella fascia oraria 10 –13. Cosa sta succedendo in merito alla discarica di Albano Laziale? La società Pontina Ambiente (Gruppo Cerroni) ha ancora nelle mani una autorizzazione (voltura n.G14894 del 31 ottobre 2019 valida fino ottobre 2024) che gli permette di ricostruire il TMB andato a fuoco il 30 giugno 2016. Il TMB è un impianto di Trattamento Meccanico Biologico, una specie di frullatore per rifiuti indifferenziati propedeutico all’avvio di nuove discariche ed inceneritori. “Ad Albano – affermano i portavoce delle associazioni e comitati – e negli altri 9 comuni del bacino (Ariccia, Genzano, Lanuvio, Nemi, Rocca di Papa, Castel Gandolfo,
Marino, Ardea e Pomezia) ex utenti e clienti della discarica di Roncigliano non servono nuovi TMB, nuove discariche e nuovi inceneritori visto l’alto grado di diffusione del porta a porta, la raccolta domiciliare della spazzatura, divenuta una realtà grazie all’impegno di cittadini e Comuni. L’autorizzazione regionale del 31 ottobre 2019 è stata rilasciata, tra l’altro, in barba ad una interdittiva antimafia della Prefettura di Roma confermata in via definitiva dal Consiglio di Stato. Inoltre, – proseguono – lo studio epidemiologico dell’Eras Lazio (Epidemiologia, Rifiuti, Ambiente e Salute: wwww.eraslazio.it, discarica di Cecchina di Albano), redatto da medici del Sistema Sanitario Nazionale, ha attestato che nel raggio di 5 km dalla discarica di Albano si muore, ci si ammala e ci si ricovera di più che altrove!” La richiesta delle associazioni e comitati in rappresentanza dei cittadini è dunque quella di un sistema di trattamento dei rifiuti locale, sostenibile a livelli igienico-sanitario e ambientale e soprattutto basato su Porta a porta, riduzione, riciclo e riuso. Rifiuti, la Regione Lazio diffida Comune di Roma e Città Metropolitana: 60 giorni per trovare soluzioni altrimenti commissariamento
Zingaretti: “Vogliamo Roma pulita ed evitare il rischio che le strade della Capitale siano invase dai rifiuti” La Regione Lazio ha diffidato la Città Metropolitana di Roma Capitale e il Comune di Roma a provvedere entro sessanta giorni, termine oltre il quale verrà esercitato il potere sostitutivo, a individuare uno o più siti idonei alla localizzazione e realizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti, per garantire l’autosufficienza della Città Metropolitana di Roma Capitale e di Roma Capitale. “La delibera approvata oggi in Giunta è conseguente alla sentenza del Tar di ieri e ne recepisce il dispositivo. – Ha dichiarato il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – Ora abbiamo 60 giorni di tempo per trovare una soluzione condivisa sui punti che anche il Tar reputa oggettivi come la mancanza “di un piano impiantistico, anche alla luce del Piano di Gestione della Regione Lazio, volto a
garantire l’autosufficienza nel trattamento, trasferenza e smaltimento dei rifiuti del Sub-Ato di Roma Capitale. L’obiettivo primario della Regione Lazio – ha proseguito il governatore del Lazio – è sempre stato e resta quello di aiutare Roma. Vogliamo Roma pulita ed evitare il rischio che le strade della Capitale siano invase dai rifiuti. Noi, per senso di responsabilità, questo rischio non lo possiamo ignorare. La delibera approvata oggi in Giunta quindi non ha come obiettivo di arrivare ad ogni costo al commissariamento di Roma Capitale, ma è un nuovo tentativo per individuare entro 60 giorni, sinergicamente con gli altri enti locali ed il Governo, le soluzioni adeguate a sventare l’emergenza rifiuti nella città. Mi auguro che lo stesso senso di responsabilità che sta mostrando la Regione, abbia un riscontro con atti concreti anche nella volontà degli altri enti locali di risolvere finalmente questo problema”. Vermicino, ladro “coccodrillo”: prima rapina la farmacia, poi si pente e restituisce il malloppo
VERMICINO (RM) – A volto coperto e armato di pistola, ha rapinato una farmacia comunale alla periferia di Roma scappando con un bottino di 7500 euro. Il colpo è avvenuto ieri pomeriggio, ma stamattina, pentito del gesto, è ritornato sul luogo della rapina e ha riconsegnato i soldi al farmacista, chiedendogli scusa. “Sono disperato perché ho perso il lavoro” ha detto l’uomo (sempre a volto coperto) al farmacista, mostrandogli la pistola giocattolo e restituendogli i soldi. L’episodio è accaduto in zona Vermicino su via Tuscolana. Sul posto ieri pomeriggio sono intervenuti i carabinieri della stazione e della compagnia di Frascati che indagano sulla vicenda. Nemi, gestione rifiuti: dallo stadio mondezzaio al progetto
di un’isola ecologica che non si può fare Il Presidente della Commissione Rifiuti in Regione Lazio Marco Cacciatore insieme al portavoce del Comitato di cittadini Riccardo Amici spiegano come stanno effettivamente le cose NEMI (RM) – Una gestione dei rifiuti quella che viene fatta a Nemi, il piccolo paese incastonato nel cuore del parco dei Castelli Romani, che appare in netto contrasto con quanto previsto dalle “norme in materia ambientale” disposte dalla Legge 152 del 2006. Lo stadio comunale “Luciano Iorio”, che si trova nella parte alta di Nemi, è ormai relegato a parcheggio di mezzi della nettezza urbana che, quotidianamente, dopo aver raccolto i rifiuti differenziati dai vari quartieri della cittadina, li
travasano dai mezzi più piccoli a quelli più grandi che poi li trasferiscono nel centro di raccolta. Una attività, quella che avviene all’interno dello stadio comunale, espressamente vietata dalle norme ambientali soprattutto per la presenza del pozzo di acqua potabile che serve la popolazione situato a poche decine di metri dallo stadio comunale. E la preoccupazione per un possibile inquinamento della falda acquifera ha portato tanti cittadini a costituirsi in un comitato spontaneo che ora sta cercando di sollecitare tutte le istituzioni a ristabilire uno stato di legalità che tuteli l’ambiente e la salute pubblica. Ma le intenzioni dell’amministrazione comunale di Nemi, guidata da Alberto Bertucci, fino ad oggi sono rimaste sorde alle tante richieste della cittadinanza tant’è che lo scorso 22 aprile il Consiglio comunale ha approvato il progetto definitivo e la variante al Prg per realizzare un centro di raccolta rifiuti-isola ecologica in via della Radiosa, a ridosso dello stadio e a soli 40 metri dal pozzo di acqua potabile. E le intenzioni del Comune, riguardo lo stadio comunale, sono quelle di concederne la gestione a terzi con la clausola di “consentire l’utilizzo dello spogliatoio nelle ore del mattino ai dipendenti di Minerva”. Quello che appare sembrerebbe dunque un disegno ben preciso, da parte degli amministratori comunali, che vedrebbe sorgere un’isola ecologica a ridosso di un pozzo di acqua potabile e un impianto sportivo – lo stadio comunale – che fungerebbe da spogliatoio per i dipendenti della società Minerva. Ora, per poter procedere, mancano solo i pareri degli altri enti, tra cui quello di Acea che gestisce il pozzo di acqua e al comitato di cittadini non resta altro che sperare che non si trovi la solita soluzione all’italiana dove la Legge per alcuni soggetti viene interpretata in un modo mentre per altri soggetti viene invece applicata senza se e senza ma.
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