NAVIGO E SO QUELLO CHE FACCIO - Un uso consapevole del web - Gruppo n.2: Matteo Fattore, Antonio D'Angelo, Raffaele Palmieri e Michele Paolo - IT ...
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
NAVIGO E SO QUELLO CHE FACCIO Un uso consapevole del web Educazione Civica anno scolastico 2020/2021 Gruppo n.2: Istituto Tecnico Giulio Cesare Falco Matteo Fattore, Antonio D’Angelo, Classe 2ATL Raffaele Palmieri e Michele Paolo
INDICE ITALIANO: I rischi del web STORIA: Il tempo libero nell’antica Roma e nella società attuale INGLESE: social media effects on teenagers RELIGIONE: La religione ai tempi di internet DIRITTO: L’identità digitale e la tutela della personalità dell’individuo sul web SCIENZE: Le patologie legate ad un uso scorretto del web ED FISICA: Personal Trainer Virtuale TTRG: Imparare autocad in rete STA: Navigare protetto in rete CHIMICA: La dipendenza da smartphone e la chimica del nostro cervello FISICA: Lo studio della Fisica attraverso il web MATEMATICA: Lettura ed interpretazione di grafici e tabelle
ITALIANO: I rischi del web INDICE Gli adolescenti iperconnessi: Matteo Fattore I rischi di internet e dei social network: Michele Paolo I ragazzi iperconnessi; conseguenze e cause: Antonio D’Angelo I rischi della dipendenza da internet: Raffaele Palmeri
Gli adolescenti iperconnessi Si sa che gli adolescenti, per crescere e definire la loro identità, devono poter stabilire una buona comunicazione con i compagni e con gli adulti, e i genitori per primi. È indubbio che internet nei suoi vari aspetti favorisca l’esigenza di contatto nel mondo esterno. Ma qual è il rapporto dei giovani con le nuove tecnologie della comunicazione? È vero che gli adolescenti sono ‘’iperconnessi’’? Sembra che i ‘’tecnoager’’, ovvero i ragazzi (teenager) che fanno uso delle nuove tecnologie, siano sempre più giovani. Da una parte il fenomeno può essere letto in termini positivi, per le enormi potenzialità di comunicazione offerte dalla rete, in particolare dai social network, dall’altra parte si adombrano i potenziali pericoli presenti nell’uso incontrollato delle tecnologie stesse. Il motto «Ciò che ti rende libero ti imprigiona» può essere usato come stimolo alla responsabilizzazione, per allontanare il pericolo di dipendenza dalla connessione, quasi come una droga, o per evitare il rischio di essere strumentalizzati inconsapevolmente da comunicazioni pubblicitarie che traggono profitto proprio dal passa-parola degli adolescenti in rete. Matteo Fattore
I rischi di internet e dei social network Internet è una immensa risorsa che offre un’innumerevole quantità di servizi per tutti i gusti. Purtroppo, però, non tutti i servizi offerti vengono impiegati a fin di bene. Proprio per questo motivo, quando navighi su Internet, devi essere consapevole dei potenziali rischi che corri se hai intenzione di visitare certi siti e/o di compiere determinate azioni. Sempre più persone di qualsiasi età utilizzano siti come Facebook, Twitter, Instagram e via dicendo, per mettersi e rimanere in contatto con le persone desiderate e, al tempo stesso, condividere immagini, video, messaggi e in generale informazioni di qualsiasi natura. Hacker, truffatori, ladri di identità, pedofili, cyberbulli e altri individui del genere, sono maggiormente interessati a tutti quei luoghi dove ci sono più informazioni da sottrarre e quindi più probabilità di portare a termine le loro malefatte. Proprio per questo motivo devi stare molto ma molto attento a tutte le informazioni che decidi di pubblicare, senza magari pensarci troppo, sui vari social network e/o forum che di solito utilizzi, soprattutto quando queste informazioni riguardano proprio te stesso. Rivelare a tutti, ad esempio, che l’indomani parteciperai ad un determinato evento o visiterai un certo luogo, sono preziose informazioni che possono fare molto comodo a chi ha cattive intenzioni sia online che nella vita reale. Michele Paolo
I ragazzi iperconnessi; conseguenze e cause Passano più di cinque ore al giorno davanti a uno schermo, sia ecco il pc o il telefonino, il tablet o la tv. Lo smartphone? "Dalla mattina fino all'infinito": non lo spengono di notte, è la prima cosa che guardano al risveglio. “Ormai è un gesto automatico”, ammettono. Chattano, ascoltano musica, seguono gli youtuber. E leggono, ma praticamente solo online. Vivono nei social, eppure non disdegnano la televisione che non ha perso appeal, anzi si prende una sua rivincita tra i ragazzi rispetto a chi la voleva vedere dimenticata. Ritratto della Generazione Z (o dei Centennial): i nati tra il 1995 e il 2010, fratelli minori dei Millenials, quelli che usano Internet sin dalla nascita. Ne sono stati fatti tanti, ci prova ora una ricerca condotta da ZooCom e da Havas Media attraverso un sondaggio realizzato sul profilo di ScuolaZoo, che ha coinvolto 9mila giovani dai 13 ai 35 anni, focus group con 72 ragazzi di Milano, Roma, Napoli e Padova e interviste a professionisti, animatori e manager della community studentesca. "Siamo quelli delle spunte blu di Whatsapp, non conosciamo l'attesa in una relazione. Siamo quelli delle storie su Instagram e quelli di Snapchat: viviamo il presente come non mai. Antonio D’Angelo
I rischi della dipendenza da internet Al giorno d’oggi siamo tutti iper-connessi, sempre. L’utilizzo della rete e delle nuove tecnologie fa ormai parte delle nostre vite, tuttavia è importate non perdere di vista l’importanza di un uso consapevole e controllato di internet. Disturbi comportamentali legati ad un uso improprio di questi mezzi sono infatti un rischio sempre più frequente per la salute psico-fisica e le relazioni sociali, soprattutto dei minori. La "dipendenza da Internet" nell'adolescenza può essere una vera e propria sindrome: riguarda ragazzi e ragazze che non riescono a farne a meno e, privati della Rete, provano un forte disagio che non attenuano in nessun altro modo. Ma al di là della patologia, piuttosto rara o molto estrema, un abuso di Internet e delle tecnologie è sempre negativo. Raffaele Palmieri
STORIA: Il tempo libero nell’antica Roma e nella società attuale INDICE Attività dei romani per passare il tempo libero: Antonio D’Angelo I giovani nell’ antica Roma: Raffaele palmieri I giovani nell’ antica Grecia: Michele Paolo I giovani di oggi, tempo libero: Matteo Fattore
Attività dei romani per passare il tempo libero I Romani, quando non avevano nulla da fare, passavano il tempo libero passeggiando, giocando, frequentando le terme. Per godere un po’ di effettivo riposo ‘’acustico’’ i Romani andavano a passeggiare nei giardini imperiali gentilmente concessi dal sovrano, nei Fori, nelle basiliche libere da udienze giudiziarie. Bellissimo era per loro passeggiare sotto i portici; a questo proposito occorre ricordare quello che Augusto fece costruire dedicandolo alla propria sorella Ottavia. Tali portici permettevano ai Romani di passeggiare all’ombra, tra la vegetazione ammirando gli affreschi che ne ricoprivano le pareti e le statue che le ornavano opera di Fidia, di Prassitele ecc. Passeggiando formavano crocicchi, parlavano delle ultime novità, criticavano. Erano invece ammesse le sponsiones fatte nel corso dei giochi sportivi. Era invece vietato giocare d’azzardo a dadi, ad ossicini, a testa o croce, a pari o dispari. Fra i divertimenti collettivi molto praticati erano i giochi con la palla quali il trigon, in cui tre giocatori, disposti ai vertici di un triangolo si lanciavano con una piccola rete o con le mani una piccola palla di crine, l’arpasto, un gioco molto violento che prevedeva anche mischie. Nel Campo Marzio in genere si praticavano l’equitazione per i giovani di buona famiglia, la corsa a piedi e tutte le altre attività all’aperto. Presso le terme si aveva la possibilità di irrobustire il corpo con esercizi ginnici e il nuoto. I romani non conoscevano gli sport di montagna né tanto meno il ballo. Anche per una ragazza di buona famiglia era sconveniente una tale esibizione in pubblico. Antonio D’Angelo
I giovani nell’ antica Roma I giovani romani passavano il tempo libero dagli studi, passeggiando, giocando e frequentando le terme. Passeggiando formavano crocicchi, parlavano delle ultime novità e criticavano. Giocavano al gioco della morra ma era vietato giocare con i dadi. Fra i divertimenti collettivi molto praticati erano i giochi con la palla. Nel Campo Marzio i giovani di buona famiglia praticavano l’equitazione, la corsa a piedi e tutte le attività all’aperto. Presso le terme si aveva la possibilità di irrobustire il corpo con esercizi ginnici ed il nuoto. Ogni 17 marzo si festeggiavano “i Liberalia” e in questa occasione i giovani venivano portati al Foro Augusto per vedere le statue di Enea, Romolo e i vari Generali di Roma. Tra i Quattordici e i diciassette anni i ragazzi romani erano protagonisti di un rito particolare . Essi indossavano una toga chiamata “pretesta” e al collo portavano una medaglia detta “bolla”. Nel momento in cui si diventava maggiorenni, si indossava la toga “ virile “. La cerimonia che accompagnava questo rito era particolarmente allegra e per questo era molto attesa dai ragazzi. Raffaele Palmieri
I giovani nell’ antica Grecia I primi 7 anni di vita di un bambino della Grecia antica trascorrevano in casa. Molti i termini greci che definivano l'essere bambino. Si parte da páis (fanciullo/a, figlio/a), népios (bambino/a piccolo/a, infante), bréphos (neonato/a), néos (giovane non adulto/a), paidìon (bambinetto/a). In questi primi sette anni di vita, la madre allattava il piccolo al seno fino ai due o tre anni d'età, lo coccolava e ci giocava. Qualche volta la aiutava anche il padre, ma doveva contare soprattutto sulla balia e su una nutrice anziana che curava materialmente il bambino, gli raccontava fiabe e storie e gli preparava i giochi. Fra questi ultimi c'erano l'altalena, il salto con la corda, il lancio dell'aquilone, i sonagli per i più piccoli, la palla, la trottola, i carretti, gli arnesi da cucina per le femmine e molti giocattoli. Michele Paolo
I giovani di oggi, tempo libero Se c’è una cosa alla quale i giovani (e non solo loro) non riuscirebbero e, a mio avviso, non dovrebbero mai rinunciare, nel corso della loro vita, è il divertimento. Come prima cosa, bisognerebbe chiedersi cosa sia davvero il divertimento, uno dei temi più discussi negli ultimi anni. I giovani hanno una concezione di divertimento sicuramente diversa da quella degli adulti, e questo genera continui litigi all’interno dello stesso nucleo familiare. Ma non solo. Spesso sono i ragazzi stessi ad avere tra loro una visione peculiare e diversa di svago. Indubbiamente per divertimento si intende un qualcosa che ci fa star bene, che usiamo per estraniarci da una realtà difficile o semplicemente un modo per poter staccare la spina dopo una faticosa giornata di studio o lavoro. Oggi rispetto al passato sono tante le possibilità di svago sia nelle città che nei piccoli centri. Sì, anche i piccoli borghi italiani, si sono dovuti ‘modernizzare’ per rispondere alle esigenze dei giovani insoddisfatti, in cerca di divertimento. I giovani, più di tutti, risentono del forte impulso che la musica ha sul loro stato d’animo. La vedono come un mezzo per evadere da tutto e tutti, ed ecco l’importanza della discoteca. Ne esistono di ogni genere, dimensione e stile. Appena entrati si è assaliti da una scarica di adrenalina ed euforia, sintomatici del divertimento. Oltre ai locali e ai pub, un altro luogo fonte di divertimento o comunque di intrattenimento è il cinema. Ultimo, ma non per importanza, l’alcool. L’uso di alcolici viene visto come fonte di divertimento. Si è diffusa negli ultimi anni, la convinzione che alcuni problemi possano risolversi o comunque attenuarsi se ci si rifugia in queste bevande. Matteo Fattore
INGLESE: Social media effects on Teenagers INDICE The positive effects of Internet on teenager are: There are many negative effects of web on teenagers. The most important negative effects we studied are:
The positive effects of Internet on teenager are: 1) Help in conversation around the world; 2) Data and information can be exchanged easly; 3) Money over sms can be saved by using whatsap; 4) Information can be directly sent to large nunber of people; 5) Help in avoid boredom; 6) A local business person may expand his business over web sites; 7) Help in making frends and meeting new people; 8) Making in seeking new jo offers;
There are many negative effects of web on teenagers. The most important negative effects we studied are: 1) Teens who use Facebook more may have psycological disorders including antisocial behaviors, mania and aggressive tendence; 2) Can be distractive because People check Facebook, Whatsapp very frequentely; 3) The desire to Compare: we compare ourself to others in terms of looks travelled destinations, shopping sprees friends and so on; 4) RADIATION: phone call, internet over phone even idle phone has a lot radiation araund it; 5) Eye problem: prolonged use f display screens may weaken eye sight;
RELIGIONE: La religione ai tempi di internet INDICE La Pasqua 2020: Matteo Fattore La religione con internet: Michele Paolo Internet secondo la religione: Antonio D’Angelo Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali: Raffaele Palmieri
La Pasqua 2020 Pasqua 2020 sarà ricordata come la prima dai riti della Settimana Santa a porte chiuse e in diretta sui canali social. La pandemia di coronavirus, del resto, ci ha abituato a gesti eccezionali come il messaggio Urbi et Orbi di Papa Francesco in una Piazza San Pietro completamente deserta, la prima ostensione in streaming della Sacra Sindone, i funerali delle vittime di COVID-19 in diretta dalle pagine Facebook delle parrocchie. Il distanziamento sociale è diventato il nostro pane quotidiano e mai come in questo momento siamo stati così dipendenti dai nuovi media e dalle nuove tecnologie. La loro adozione e diffusione ha subito una accelerazione che in tempi normali avrebbe richiesto anni per diventare realtà ed è ragionevole supporre che in molti casi non torneremo sui nostri passi, ma alcuni cambiamenti diventeranno la normalità anche nel periodo post-crisi. Questa “digitalizzazione forzata” influenza praticamente tutti, pervadendo i più disparati aspetti della nostra vita, dal lavoro alla scuola, dal modo in cui ci teniamo informati e interagiamo con gli altri fino al modo in cui viviamo la nostra stessa spiritualità e religiosità. Matteo Fattore
La religione con internet Internet è molto più di un semplice mezzo comunicativo. È una nuova dimensione del reale che influenza e modifica le nostre ansie, le nostre domande di senso, le nostre rappresentazioni simboliche, i nostri comportamenti rituali, ossia tutto ciò che concorre a definire quel fenomeno che chiamiamo religione. A loro volta, le comunità religiose, anche dei grandi culti monoteisti, utilizzano gli strumenti delle nuove tecnologie per fare proselitismo o per accogliere le nuove generazioni che difficilmente fanno a meno di una connessione al mondo virtuale. La Chiesa cattolica in un documento ufficiale parla della rete come «un mezzo di comunicazione sociale», da intendersi, al pari di radio e televisione, come un «dono di Dio» che illumina il «lungo viaggio dell’umanità». Attingere, dunque, alla nuova realtà digitale si configura come un’esigenza culturale, spirituale e rituale che accentua il legame fra religione e capacità immaginativa umana. Sommando in sé l’incomprensibilità del cosmo e il senso del limite dell’uomo, Internet diviene per alcuni il nuovo luogo della trascendenza. Tuttavia, quella che s’incontra nella rete è una trascendenza vicina, con cui è possibile entrare in contatto, persino ‘armeggiare’: basta picchiettare su di una tastiera, forgiarsi identità effimere e rinnovabili, condurre vite alternative per sperimentare un oltre altrimenti inaccessibile. Michele Paolo
Internet secondo la religione L'interesse della Chiesa per Internet è un aspetto particolare dell'attenzione che essa riserva da sempre ai mezzi di comunicazione sociale. Considerandoli il risultato del processo storico scientifico per mezzo del quale l'umanità avanza « sempre più nella scoperta delle risorse e dei valori racchiusi in tutto quanto il creato », la Chiesa si è spesso dichiarata convinta del fatto che i mezzi di comunicazione sociale sono, come ha affermato il Concilio Vaticano II, « meravigliose invenzioni tecniche » che pur facendo già molto per soddisfare le necessità umane, possono fare ancora di più. Quindi l'approccio della Chiesa ai mezzi di comunicazione sociale è stato essenzialmente positivo. Anche quando ne condannano i gravi abusi, i documenti del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali si sono preoccupati di chiarire che « un atteggiamento meramente restrittivo o censorio da parte della Chiesa... non è né sufficiente né appropriato ». Secondo la Chiesa la storia delle comunicazioni umane somiglia a un lungo viaggio che conduce l'umanità « dall'orgoglioso progetto di Babele, con la sua carica di confusione e di mutua incomprensione, fino alla Pentecoste e al dono delle lingue: la restaurazione della comunicazione si incentra su Gesù per l'azione dello Spirito Santo ». Nella vita, nella morte e nella risurrezione di Cristo, la comunicazione fra gli uomini ha trovato il suo più alto ideale e supremo modello in Dio, il quale è diventato uomo e fratello. Antonio D’Angelo
PONTIFICIO CONSIGLIO DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI La Chiesa considera Internet il risultato del processo storico scientifico per mezzo del quale l'umanità avanza . La Lettera Enciclica Miranda prorsus di Papa Pio XII del 1957, l'Istruzione Pastorale sui Mezzi di Comunicazione Sociale Communio et progressio, pubblicata nel 1971, ha sottolineato questo aspetto: « La Chiesa riconosce in questi strumenti dei “doni di Dio” destinati, secondo il disegno della Provvidenza, a unire gli uomini in vincoli fraterni, per renderli collaboratori dei Suoi disegni di salvezza ». « La Chiesa ha un duplice scopo a proposito dei mezzi di comunicazione sociale. Uno è quello di incoraggiare la loro giusta evoluzione e il loro giusto utilizzo per il bene dello sviluppo umano, della giustizia e della pace, per l'elevazione della società a livello locale, nazionale e comunitario, alla luce del bene comune e in spirito di solidarietà. Tuttavia la Chiesa si preoccupa anche della propria comunicazione e di quella al suo interno, Inoltre, la Chiesa stessa è communio, una comunione di persone e di comunità eucaristiche che derivano dalla comunione trinitaria e la riflettono. Opportunità e sfidela comunicazione che avviene nella Chiesa e attraverso la Chiesa consiste essenzialmente nell'annuncio della Buona Novella di Gesù Cristo, ed è per questo che la Chiesa ha bisogno di comprendere Internet. Questo sistema permette accesso immediato e diretto a importanti fonti religiose e spirituali, a grandi biblioteche, a musei e luoghi di culto, a documenti magisteriali, a scritti dei Padri e Dottori della Chiesa e alla saggezza religiosa di secoli. Ai giovani in particolare bisogna insegnare « non solo a essere buoni cristiani quando sono lettori, ascoltatori o spettatori, ma anche a utilizzare attivamente tutte le possibilità che offrono gli strumenti di comunicazione. Così i giovani diventeranno a pieno titolo cittadini dell'era delle comunicazioni sociali, Esistono, però, anche aspetti negativi di Internet, il mondo dei mezzi di comunicazione sociale può a volte sembrare indifferente e perfino ostile alla fede e alla morale cristiana. Fra i problemi specifici che Internet crea c'è la presenza di siti denigratori, volti a diffamare e ad attaccare i gruppi religiosi ed etnici; la Chiesa Cattolica è il bersaglio di alcuni di essi. Raffaele Palmieri
DIRITTO:L’identità digitale e la tutela della personalità dell’individuo sul web INDICE L’identità digitale: Antonio D’Angelo Lo SPID (sistema Pubblico d’Identità Digitale) in sei passaggi: Matteo Fattore L’identità personale: Raffaele Palmieri La tutela della personalità dell’individuo sul web: Michele Paolo
L’identità digitale L'identità digitale è l'insieme delle informazioni e delle risorse concesse da un sistema informatico ad un particolare utente utilizzatore del suddetto sotto un processo di identificazione. La rappresentazione dell'identità digitale deve essere tanto più completa, Infatti il grado di affidabilità e le quantità di informazioni richiesti possono variare in modo molto Un'identità digitale è articolata in due parti: 1)chi uno è (identità) 2)le credenziali che ognuno possiede (gli attributi di tale identità). Significativo a seconda del tipo di transazioni. l'identità digitale più semplice consiste in un ID (o username) e una parola di identificazione segreta (o password). In questo caso lo username è l'identità, mentre la password è chiamata credenziale di autenticazione. L‘autenticazione ad un solo fattore (quella con username e password vista prima) non è molto sicura perché la password potrebbe essere indovinata da qualcuno che non è il vero utente. Se si aggiungono informazioni biometriche (iride, impronta digitale, impronta vocale, riconoscimento del volto, ecc.) abbiamo anche fattori di autenticazione che rispondono a "qualcosa che sei". Queste informazioni sono di norma protette da un sistema di autenticazione. Antonio D’Angelo
Lo SPID (sistema Pubblico d’Identità Digitale) in sei passaggi I sei passaggi per creare lo SPID sono: 1)Ottenere: 1)Un indirizzo di posta elettronica; 2)Un numero di telefono; 3)Un documento d’identità; 4)Un codice fiscale. 2)Accesso al sito dell’ identity provider e inserimento dei dati anagrafici 3)Registrazione 4)Recarsi all’ufficio postale per il riconoscimento 5)Ottenimento delle credenziali dello SPID 6)Utilizzare poste id per accedere con lo SPID 2 Matteo Fattore
L’identità personale L'identità personale così definita rientra anche tra i beni giuridici tutelati dall'ordinamento che vuole proteggere tutelare l'interesse del soggetto ad essere rappresentato nel contesto sociale in cui vive e in cui esprime la sua personalità come libera determinazione del proprio io. In questo contesto l'ordinamento giuridico riconosce il diritto del singolo a mantenere il controllo sulla rappresentazione che ha di sé agli occhi della società. Da questi concetti si sviluppano, peraltro, le questioni giuridiche relative alla tutela dell'onore, del decoro, della reputazione, nonché del diritto all'immagine. Raffaele Palmieri
La tutela della personalità dell’individuo sul web Il concetto dell’identità contiene l'insieme delle caratteristiche dell'individuo e può essere. L’identità digitale che rappresenta un individuo in cuoi crea /usa il dataset (insieme di dati) in cui essa è memorizzata. Il dataset fornisce un sistema dei dati che consentono di ricostruire un profilo più o meno dettagliato dell’utente a cui si riferiscono, relativo alla sua personalità, alle sue preferenze ed opinioni personali: in breve, la sua identità personale. Quindi, la nozione di identità digitale è da intendersi sotto due aspetti: • come rappresentazione nel mondo online di una persona fisica o giuridica; • come insieme delle informazioni. Poi c’è la tutela giuridica il furto d’identità non solo è una pratica eticamente scorretta, ma è un vero e proprio reato. Secondo il Codice penale, la condotta di colui che commette un furto d’identità digitale rientra in due ipotesi delittuose Ci sono anche dei reati tra cui il reato di sostituzione di persona è disciplinato dall’articolo 494 del codice penale, secondo cui il furto d’identità poi ci sono tanti altri reati tipo La frode informatica aggravata dal furto d’identità digitale è un accuont fake di facebook o di instagram. Per usare i social dobbiamo fare attenzione e dobbiamo usare la privacy e non mettete mai il vostro numero di telefono né il vostro e né dei vostri genitori Raffaele Palmieri
Scienze: Le patologie legate ad un uso scorretto del web INDICE La sclerosi multipla: Antonio D’Angelo Il Digital life coaching: Michele Paolo IAD, la nuova dipendenza patologia da Internet: Matteo Fattore Dipendenza dalla rete: Raffaele Palmieri
La sclerosi multipla La sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale. È complessa e imprevedibile, ma non è contagiosa né mortale. Grazie ai trattamenti e ai progressi della ricerca, le persone con sclerosi multipla possono mantenere una buona qualità di vita con un’aspettativa non distante da chi non riceve questa diagnosi. È caratterizzata da una reazione anomala delle difese immunitarie che attaccano alcuni componenti del sistema nervoso centrale scambiandoli per agenti estranei, per questo rientra tra le patologie autoimmuni. Il processo infiammatorio, scatenato dal sistema immunitario, può danneggiare sia la mielina sia le cellule specializzate nella sua produzione che le fibre nervose stesse. Questo processo, detto demielinizzazione, può provocare aree di perdita o lesione della mielina, che vengono definite placche. Possono presentarsi ovunque nel sistema nervoso centrale, in particolare nei nervi ottici, cervelletto e midollo spinale. Le placche possono evolvere da una fase infiammatoria iniziale a una fase cronica, in cui assumono caratteristiche simili a cicatrici. Antonio D’Angelo
Il Digital life coaching Si chiama “Digital life coaching” ed è il primo servizio in Italia di disintossicazione da computer e smartphone. L’obiettivo è uno solo: imparare a gestire correttamente la tecnologia. Le malattie da Rete sono ormai tra le più svariate: sindrome da iperconnessione; no mobile fobia (paura di rimanere senza connessione mobile), Fomo (“fear of missing out”, cioè di essere tagliati fuori dalle reti social), vamping (stare tutta la notte in chat), hikikomori (uso esagerato della rete che porta a condotte di ritiro sociale). E ancora, cyberbullismo, sexting e sextortion, gioco d’azzardo online compulsivo, narcisismo digitale e phubbing (tendenza a ignorare gli altri perché immersi nel proprio cellulare). A lanciare il servizio dalla sede di Milano è Cerba Healt Care, gruppo internazionale dedicato alla diagnostica ambulatoriale. Quelle legate a internet sono vere e proprie dipendenze, come quella dai videogiochi recentemente catalogata dall’Organizzazione mondiale della sanità fra i disturbi mentali, che colpiscono un numero crescente di italiani, bambini e adulti. Basti pensare che, secondo l’ultimo rapporto Agi-Censis, la gran parte degli utenti internet è online anche prima di dormire (77,7%) e subito dopo la sveglia (63,0%); il 61,7% utilizza i dispositivi anche a letto (tra i giovani si arriva al 79,7%) e il 34,1% a tavola (la percentuale sale al 49,7% fra i giovani). Il 22,7% degli utenti ha spesso la sensazione di essere dipendente da internet e l’11,7% dichiara di vivere con ansia un’eventuale mancanza di connessione. Per l’11,2% inoltre l’utilizzo della rete è fonte di collisioni con i propri familiari. Michele Paolo
IAD, la nuova dipendenza patologia da Internet L’avvento di Internet e l’uso di ampia portata che via via le persone ne hanno fatto nel corso degli anni, lo hanno reso un compagno onnipresente nelle vite di gran parte di noi, consentendoci di superare le barriere e i vincoli di tempo e di spazio e facendone uno dei mezzi che offre maggiori opportunità di comunicazione sociale. Ma come tutti gli strumenti di comunicazione, anche la rete non è esente da cattivi usi e da abusi tanto che si è presentata nell’ambito della salute mentale, una nuova forma di dipendenza costituita dalla Internet Addiction Disorder (IAD) o dipendenza da Internet. La IAD è un disturbo nuovo, differente dalle altre dipendenze; è una condizione caratterizzata da un forte ed insistente desiderio di connettersi al Web ed è oggetto di studio e di attenzione clinica da poco più di una decina di anni, in continuo sviluppo da parte delle comunità scientifiche, le quali evidenziano che ancora molta strada va percorsa in quanto tanti rimangono gli aspetti da approfondire e i nodi critici da affrontare. La IAD racchiude in sé diverse forme e sottocategorie legate alla tecnologia e al mondo della rete: • game, dipendenza dai video giochi di rete; • sex, dipendenza dalla visione e scambio di materiale pornografico e dalla frequentazione di chat per soli adulti; • social networks, dipendenza dalle relazioni interpersonali virtuali; • info surfing, dipendenza dalla continua ed insaziabile ricerca di notizie su internet; • net compulsion, dipendenza dallo shopping online, dalle aste online, da eBay, dal trading finanziario; • gambling, dipendenza dal gioco d’azzardo online. Matteo Fattore
Dipendenza dalla rete Da tempo si parla di dipendenza della rete. Spesso però vi è da parte dei genitori una tendenza a drammatizzare, confondendo l'uso eccessivo, comunque problematico, con una vera patologia: malattia che riguarda una piccola minoranza degli utenti della rete (tra 1% e il 9%).La dipendenza della rete, a detta dello psicologico Jerald J. Block è una patologia che di presenta con quattro caratteristiche.1) uso eccessivo associato alla perdita della cognizione del tempo e che finisce per far trascurare i bisogni fondamentali.2) chiusura verso l'esterno, con sentimenti di rabbia.3) persistenza, con richieste di nuove dotazione tecnologiche, migliori software, più tempo per stare al computer.4) ripercussioni negative, come frequenti litigi con familiari, facilità nel mentire ecc... Raffaele Palmieri
ED FISICA: Personal Trainer Virtuale INDICE Il Personal Virtual Trainer: Matteo Fattore Il Pesonal Trainer: Antonio Dangelo Il Personal Trainer Virtuale; Costi: Michele Paolo Il Personal Trainer Virtuale durante il lockdown: Raffaele Palmieri
Il Personal Virtual Trainer Prima di vedere in cosa si distinguono, guardiamo insieme chi è il personal virtual trainer. Il personal virtual training rappresenta l'ultima frontiera del fitness, una vera e propria rivoluzione resa possibile dall'utilizzo della tecnologia, che dà l'opportunità al cliente di allenarsi semplicemente con l'utilizzo di uno smartphone, di un smartwatch o di un'app. Gli attori di questa nuova metodologia di allenamento rimangono il cliente e il professionista stesso che possono rimanere in contatto tra di loro anche a distanza. Ma qual è la differenza con il personal trainer online? Nessuna, sono semplicemente sinonimi; due termini diversi per fare riferimento alla stessa disciplina di allenamento. Chiamatelo quindi come più vi piace, ma venite a vedere con noi le motivazioni per preferirlo al classico professionista! Matteo Fattore
Il Personal Trainer Il personal trainer (anche detto allenatore personale e convenzionalmente indicato dalla sigla PT) è la figura professionale preposta a gestire in maniera individualizzata l'esercizio fisico di coloro che si avvicinano o praticano attività fisica per migliorare il proprio stato di salute o di forma fisica. Un'altra importante area di intervento del personal trainer è relativa all'educazione a stili di vita salutari e al ruolo di motivatore nell'ambito della pratica dell'attività fisica. “Leader” dal verbo inglese "to lead", ovvero guidare, condurre, sono termini che ben si sposano con l’operato del personal trainer, che nel suo rapporto col cliente riveste in effetti un ruolo di leader: il cliente stabilisce in qualche modo i suoi obiettivi, funzionali od estetici che siano, ed il trainer lo guida, lo conduce al raggiungimento di questi obiettivi attraverso una serie di competenze e abilità personali. È difficile però assegnare una definizione precisa di leader o leadership, tutti sanno nominare questi termini ma nessuno sa definirli con esattezza e, di fatto, chi tenta di definire la leadership, automaticamente la limita. Questo perché la leadership rappresenta un concetto complesso che racchiude in sé molti valori, capacità, esperienze di vita e il cosiddetto fattore X, ovvero l’unicità che contraddistingue ogni essere umano. In passato la leadership veniva considerata come il risultato di fattori innati e genetici oppure, al contrario, il risultato di fattori ambientali, esperienziali. Antonio D’Angelo
Il Personal Trainer Virtuale; Costi In molti si chiedono quale sia il costo di un personal trainer, che fino a qualche anno fa era considerato un lusso per ricchi, VIP che devono tenersi in forma e atleti professionisti. E invece, essendosi modificate le modalità di fruizione di questo servizio e anche i costi, prendere un personal trainer per il proprio allenamento non è così impossibile e, soprattutto, se ci si orienta verso un personal trainer on line oppure collettivo. Nel caso del personal trainer virtuale, spesso si pensa che ci sia un risparmio notevole rispetto al classico coach che ti segue di persona durante il workout o le gare. I prezzi che si applicano sono diversi, certo, ma questo vale anche per i personal trainer in carne ed ossa, e non sempre la differenza tra il virtuale e il reale può essere una fonte di risparmio concreto. Nello specifico: il costo di un personal trainer varia dai 25 euro l’ora nelle palestre, con un servizio “comune”, ad oltre i 100 euro l’ora per i personal trainer più qualificati e ricercati. Nella media ci si assesta su un costo di circa 50-60 euro orarie, per personal trainer riconosciuti e qualificati, ma non iper-specializzati. Chi cerca un personal training di alta forma ed esperienza, deve orientarsi sui professionisti che praticano le tariffe dai 50 euro in su, mentre salendo fino ad 80 euro si situano i personal trainer con un curriculum più che valido e una specializzazione in una particolare disciplina sportiva. Altri sono trainer specialisti del dimagrimento o dell’allenamento per problemi posturali, di cellulite, circolatori, etc. Quando si sale oltre i 100 euro si arriva a personal trainer che vantano una carriera sportiva come atleti o coach, il che può dare un vantaggio in termini di affidabilità. Non esiste un tariffario definito, dato che giuridicamente la figura professionale del trainer non è ancora regolamentata e si tratta di un libero professionista, senza obbligo di iscrizione ad un albo, che può essere ricercato per le sue competenze con prezzi che variano a seconda delle sue capacità e disponibilità. Coloro che frequentano un corso da personal trainer sanno che stanno partendo da una base formativa che poi potrà avere degli sviluppi sia sulle proprie competenze ma anche sui costi da applicare. I prezzi di un servizio di personal trainer variano anche in base al servizio stesso, ovvero a ciò che viene offerto all’interno del supporto sportivo. Un personal trainer virtuale è ben diverso da un personal trainer a domicilio, che sarà sicuramente molto più costoso e dedicato a personalizzare incontri e allenamenti. Il costo varia anche in base alle attrezzature di cui si deve munire e che deve fornire all’atleta, così come in base ai master e ai corsi di formazione seguiti. Un personal trainer on line spesso non è tenuto a mostrare le qualifiche specialistiche che vengono richieste ad un trainer che lavora in un determinato settore, come ad esempio nella corsa, nel tennis, etc. Michele Paolo
Il Personal Trainer Virtuale durante il lockdown Durante il lockdown anche chi non lo considerava favorevolmente si è dovuto ricredere (anche perchè non c'era altra scelta), sull' allenamento fitness a casa. Il workout da soli o teleguidati ha rappresentato prassi della quarantena: palestre e circoli sportivi, associazioni, influencer, trainer nei mesi di quarantena hanno messo a disposizioni lezioni on line ed allenarsi così, in collegamento zoom o youtube o da qualunque altra piattaforma è diventato un'abitudine.Secondo gli osservatori sarà una di quelle 'comodità' che non finiranno nei prossimi mesi, tutt'altro. “Gli ultimi eventi hanno rivoluzionato completamente l’industria del fitness - osserva Giovanni Ciferri CEO di Buddyfit, una nuova applicazione gratuita per consentire alle persone di allenarsi in qualsiasi luogo con il supporto di un personal trainer. Ci si allena in diretta con il proprio trainer in video, oppure seguendo un workout personalizzato sui propri obiettivi, senza i vincoli di tempo e luogo. Raffaele Palmieri
TTRG: Imparare autocad in rete INDICE Come installare autocad: Matteo Fattore Autocad: Antonio D’Angelo A cosa serve Autocad: Michele Paolo I comandi di Autocad: Raffaele Palmieri Differenza tra disegno in 3D su autocad e di un’ assonometria sul foglio: Matteo Fattore
Come installare autocad Per installare autocad ci sono alcuni passaggi da dover fare: 1) Cercare su un motore di ricerca “Autodesk account” e cliccare sul seguente sito; 2) Come secondo passaggio cliccare su “crea un account”, inserire le credenziali e cliccare nuovamente su “crea un account”. Dopo bisogna cliccare su “chiudi”; 3) In seguito cliccare su “esegui verifica e-mail”; 4) Andare sulla propria email, aprire la mail che è arrivata da autodesk e cliccare su verifica. In seguito andare sul browser, cercare “autodesk studenti” e cliccare sul seguente sito; 5) In seguito cliccare su “scarica i prodotti” ed infine su “accedi”; 6) Inserire le credenziali dell’account che abbiamo creato, cliccare su inizia dove sta scritto autocad e iserire dove è richiesto una foto del proprio libretto delle giustifiche. Matteo Fattore
Autocad AutoCAD è un programma di disegno tecnico assistito dal computer ideato nel 1982 dalla softwer house statunitense Autodesk. Si tratta del primo prodotto CAD per personal computer, nonché uno dei più longevi marchi di software al 2020 ancora in commercio; a tale data è giunto inoltre alla sua trentaquattresima release in 37 anni di presenza sul mercato. AutoCAD viene visualizzato in una finestra con le barre degli strumenti ai lati le quali offrono scorciatoie per l’esecuzione di comandi che altrimenti possono essere digitati nello spazio testuale (normalmente sotto la finestra in cui si disegna). La finestra del disegno può essere divisa in più parti a seconda delle preferenze dell'utente, in ciascuna può essere visualizzata una parte diversa del disegno. Nella versione completa di AutoCAD (non in AutoCAD LT) è possibile realizzare disegni anche in tre dimensioni e visualizzarli con punti di vista specificabili dall'utente. Autodesk, dalla versione 2000 di AutoCAD, distribuisce le nuove versioni a cadenza annuale e il formato DWG viene variato mediamente ogni 3 versioni, rendendolo incompatibile verso l'alto, ma non verso il basso: ciò significa che le versioni più recenti possono aprire i file delle versioni precedenti, ma non viceversa. La versione più recente è AutoCAD 2021. Antonio D’Angelo
A cosa serve Autocad Autocad è il principale software destinato alla produzione di disegni digitali in 2D e 3D, sviluppato dalla nota azienda 'Autodesk' per la progettazione di infrastrutture, costruzioni civili e industriali. Autocad, il noto strumento essenziale per architetti, geometri ed ingegneri, è un software CAD commercializzato dalla società Autodesk, con lo scopo di realizzare prevalentemente progettazione 2D. E' possibile la modellazione 3D, anche se personalmente preferisco altri software di cui parlerò in altri articoli. Michele Paolo
I comandi di autocad Il campo per la ricerca di comandi viene visualizzato al di sopra del menu dell'applicazione. I risultati della ricerca possono includere comandi di menu, descrizioni comandi di base e stringhe di testo della riga di comando. È possibile immettere un termine di ricerca in qualsiasi lingua. I risultati sono validi per l'area di lavoro corrente.Non appena si immettono le prime lettere di un comando nella finestra dei comandi o nella casella di input dinamico, viene visualizzato un elenco dei comandi suggeriti. Per default, l'elenco presenta le seguenti caratteristiche:I comandi più utilizzati che iniziano con le lettere digitate vengono visualizzati nella parte superiore dell'elenco. Con il passare del tempo, l'ordine di priorità di questo elenco cambia in base ai comandi utilizzati più di frequente.Se si digita regolarmente il nome di un comando in modo errato e quindi si sceglie tale comando, l'elenco dei suggerimenti cambia in modo da visualizzare tale comando ogni volta che si ripetono gli stessi errori di ortografia.L'elenco dei suggerimenti include comandi che contengono le lettere immesse nonché comandi che iniziano con tali lettere. Raffaele Palmieri
Differenza tra disegno in 3D su autocad e di un’ assonometria sul foglio Matteo Fattore
STA: Navigare protetto in rete INDICE Come navigare sicuri in rete: Raffaele Palmieri Il VPN: Matteo Fattore Come navigare in sicurezza su Internet: Antonio D’Angelo La privacy: Michele Paolo
Come navigare sicuri in rete Ogni volta che andiamo in rete, lasciamo delle tracce, che possono essere utilizzate a nostra insaputa e per fine illeciti. Per mantenere al sicuro i propri dati personali occorre fare le seguenti cose:1) cambiare spesso le password, almeno ogni novanta giorni. 2) eseguire il backup di tutti i dati su un disco rigido. Gli hacker possono addirittura tenere in ostaggio i dati personali per un un'eventuale riscatto. 3) tenere spento il bluetooth in modo che i dati non siano vulnerabili. 4) aggiornare sempre il sistema operativo in modo da combattere gli attacchi hacker. 5) fare attenzione al wi-fi pubblico perché se non è crittografato, qualcuno potrebbe monitorare le nostre attività on line. 6) non visitare siti non sicuri. 7) stare attenti ai cookie e quindi non accettarli se non strettamente necessario. 8) controllare le impostazione dei social network e non pubblicare nulla di personale o riservato Raffaele Palmieri
Il VPN VPN è l'acronimo di Virtual Private Network, ossia “rete privata virtuale”, un servizio che crittografa il traffico Internet e protegge l'identità online. Con una VPN, puoi accedere in modo sicuro ad app, siti web e piattaforme di intrattenimento da qualsiasi parte del mondo. Una connessione vpn ti garantisce sicurezza e privacy online. Quando sei connesso a un server VPN, tutto il tuo traffico web viene criptato. Questo significa che nessuno può vedere ciò che fai online, neppure il tuo provider di servizi internet (ISP). Pertanto, il tuo ISP non sarà in grado di strozzare la tua velocità, cosa che accade spesso quando ti dedichi ad attività che ne richiedono tanta, come lo streaming o il gioco online. La crittografia impedisce agli hacker di vedere alle informazioni sensibili che immetti nei siti web, ad esempio le password. Questo è particolarmente importante quando utilizzi un Wi-Fi pubblico, poiché ai cybercriminali viene facile monitorare la tua connessione su tali reti. Una VPN, però, fa in modo che anche qualora ti rubassero dei dati, non sarebbero in grado di decifrarli o neppure di capirli. Matteo Fattore
Come navigare in sicurezza su Internet È meglio prevenire piuttosto che curare: quante volte ti ho ripetuto questa frase quando si parla di sicurezza sul Web? Tante, troppe volte! Ma tu sei un po’ una testa dura e scommetto che non ricordi più il numero di volte che il tuo computer è stato infettato da virus navigando su siti Internet poco sicuri. Come dici? Ci ho preso? Sei poco esperto su questo argomento relativo alla sicurezza perché lo consideri troppo tecnico e molto complicato? Beh, ti sbagli di grosso: si può parlare di sicurezza su Internet anche in maniera semplice e immediata, senza paroloni o tecnicismi, con un linguaggio che sia comprensibile da tutti; ci puoi scommettere. Ebbene, se vuoi sapere come navigare in sicurezza su Internet, senza il timore che proprio quel sito Internet che stai visitando ora non contenga minacce per la tua sicurezza, puoi seguire i consigli che ho pensato per te con questo mio tutorial. Mettiti seduto comodo e prenditi qualche minuto di tempo libero: sono sicuro che, al termine della lettura, mi sarai grato per i preziosi suggerimenti che ti ho dato. Ti auguro una buona lettura. Antonio D’Angelo
La privacy La privacy nei social media è il diritto tutelato e garantito in capo all'utente che utilizzi tali applicazioni internet di controllare che le informazioni che lo riguardano vengano trattate nel rispetto delle norme che le regolano ed, in particolare nel rispetto. La password è letteralmente una “parola d'ordine”che si intende una serie di caratteri alfanumerici che servono a proteggere l'accesso a computer, piattaforme online, servizi digitali e molto altro: una vera e propria di chiave d'accesso personale serve, la password è quel sistema di sicurezza ormai noto ed entrato a far parte dell'uso comune si utilizza quando si ha necessità di aprire risorse relative ad una rete, ad una banca dati o quando si deve semplicemente effettuare l'accesso ad un computer o ad un software. Poi c’è La captcha ha una funzionalità e si tratta di una sbarra in cui scrivi una parola e si una questa captcha cioè sbarra serve soprattutto nelle password si usa quando qualcuno lo può rubare un account e c’è la captcha per non far rubare il tuo account Michele Paolo
CHIMICA: La dipendenza da smartphone e la chimica del nostro cervello INDICE GABA: neurotrasmettitore della calma: Matteo Fattore L’influenza di internet sul nostro cervello: Raffaele Palmieri La nomofobia: Antonio D’Angelo Internet addiction disorders: Michele Paolo
GABA: neurotrasmettitore della calma Vi sentite eccitati, irritabili o tristi senza una ragione apparente? È una sensazione che vi invade con una certa frequenza? Nonostante vi possano essere diverse spiegazioni, una possibilità è che soffriate di una carenza di determinate sostanze. Il nostro cervello può usare fino a 100 diversi neurotrasmettitori, e GABA è uno dei più importanti. Non a caso, lo si conosce come il neurotrasmettitore della calma e del rilassamento. L’acido γ-amminobutirrico (GABA) è un amminoacido e un neurotrasmettitore che regola l’eccitabilità cerebrale mediante l’inibizione del rilascio di neuroni. Questo meccanismo genera una sensazione di calma. Equilibrare adeguatamente i livelli di GABA può ridurre lo stress e l’ansia, nonché ridurre il rischio di certe malattie. L’acido γ-amminobutirrico è uno dei più importanti neurotrasmettitori (sostanze chimiche che le cellule cerebrali usano per comunicare fra loro). È, di fatto, il neurotrasmettitore inibitore più usato. I neurotrasmettitori inibitori diminuiscono le probabilità che un impulso nervoso si presenti con troppa forza. La funzione principale dell’acido γ-amminobutirrico , come neurotrasmettitore inibitore, è rallentare l’attività cerebrale. È inoltre coinvolto in aspetti quali: vista, sonno, tono muscolare e controllo motorio. Inoltre, è distribuito ampiamente, dentro e fuori dal sistema nervoso centrale. Matteo Fattore
L’influenza di internet sul nostro cervello Il cervello dei giovani è molto sensibile ed è stato dimostrato che un uso eccessivo di internet influisce molto negativamente in quando causa alterazioni a livello dei neurotrasmettitori che sono sostanze chimiche responsabili della comunicazione tra i neuroni. È stato condotto uno studio scientifico dal dottor Hyung Suk Seo a Seoul che ha coinvolto 13 teenager con un'età media di 15 anni e mezzo e con dipendenza da smartphone o internet. Questo studio ha dimostrato che i giovani che soffrono di questa dipendenza hanno disturbi come l'ansia, la depressione, l'insonnia e l'impulsività. La dipendenza è stata diagnostica valutando le abitudini quotidiane, la vita sociale, la produttività e il sonno. Raffaele Palmieri
La nomofobia Al giorno d’oggi si assiste ad una vera e propria rivoluzione tecnologica, che sicuramente, al pari della passata rivoluzione industriale, ha apportato grandi benefici dal punto di vista lavorativo, economico e privato. La comodità della reperibilità costante della persona, ad esempio, è un elemento non da poco, in particolare in un clima di cambiamenti socio-culturali come quello di oggi in cui soprattutto i giovani e i bambini sono esposti a situazioni più pericolose nella quotidianità rispetto a prima. Ogni genitore può essere in contatto col proprio figlio e sapere se sta tornando a casa da scuola, oppure si possono mantenere relazioni a distanza da casa guardandosi comodamente negli occhi, senza il bisogno di scriversi una lettera che potrebbe arrivare dopo un lungo periodo di attesa, o ancora non si deve più andare a caccia di una cabina telefonica libera se si vuole salutare un amico. Antonio D’Angelo
Internet addiction disorder La dipendenza da Internet, nota anche come internet dipendenza (in inglese Internet addiction disorder, in acronimo IAD), è un disturbo da dipendenza legato ad utilizzo intensivo e ossessivo di internet in tutte le sue forme, dalla navigazione sui social, alla visualizzazione di filmati, al gioco online. Preoccupazione e inquietudine per internet. Necessità di aumentare il tempo speso collegati ad internet per raggiungere lo stesso grado di soddisfazione precedente. Ripetuti sforzi di limitare l'uso di internet. Irritabilità, depressione o instabilità emotiva quando l'uso di internet viene limitato. L'iperconnessione sui social network ha un nome, si chiama FOMO ed è un disturbo che spesso deriva da problemi sociali. Ogni giorno vengono condivisi sui social network, da migliaia di utenti in tutto il mondo, foto, video, pensieri sotto forma di post Facebook, Tweet o Story su Instagram. Michele Paolo
FISICA: Lo studio della Fisica attraverso il web INDICE I migliori siti per studiare la fisica online: Matteo Fattore Internet e lo studio: Raffaele Palmieri La fisica e il web: Antonio D’Angelo Simulatori di laboratorio: Michele Paolo
I migliori siti per studiare la fisica online VIALATTEA.NET Nella Home, cliccando su “Chiedi all’esperto”,. troviamo la lista degli argomenti del sito, che spaziano dall’astronomia alla fisica, passando anche per le altre scienze come chimica, scienze della terra, matematica e biologia. Troviamo anche articoli di filosofia. Vengono inoltre presentati gli esperti dei vari argomenti che rispondono alle domande. MUSEOGALILEO Questo è il canale YouTube del museo Galileo. In questo canale troviamo video didattici riguardanti la storia della scienza. Vediamo video su Archimede, Galileo, video sulle macchine semplici o sulla storia dell’elettromagnetismo. ASTROSURF Sito interamente dedicato all’astronomia, con tutorial, su qualsiasi cosa, dalle stelle alle galassie alle costellazioni. Troviamo cenni di cosmologia con la descrizione del principio cosmologico, del paradosso di Olbers o della costante di Hubble. Matteo Fattore
Internet e lo studio L’utilizzo del computer e di internet sembrano proprio risultare elementi utili per imparare, anche se per molti penalizzano la voglia di studiare e la capacità di concentrazione. L’uso della tecnologia digitale permette oggi l’accesso pressoché immediato a una moltitudine di materiale interessante per lo studente, per soddisfare il suo spirito curioso e permettergli così di prendere l’iniziativa. Cercare un’informazione su un libro, specialmente se non si ha una vasta biblioteca a disposizione è di certo un procedimento più lungo, mentre il web ha subito la risposta pronta. È chiaro, tuttavia, che le informazioni contenute possono soddisfare la mera curiosità, ma che per fare una ricerca o per studiare un argomento in modo sicuro, è indispensabile ricorrere alla letteratura tradizionale. L’attendibilità infatti non è sempre al 100% delle migliori e, è dimostrato, che una volta acceso il computer, i giovani siano facilmente distraibili: il confine fra l’elemento ludico e l’apprendimento per essi è molto sottile. Una quantità tale di informazioni reperibili così facilmente, talvolta mette a rischio la capacità di ricerca, riflessione e concentrazione dei ragazzi, che sempre più spesso hanno difficoltà nel fare una ricerca nelle modalità tradizionali, cioè a partire dai testi. Raffaele Palmieri
La fisica e il web Anche in Italia la divulgazione scientifica comincia a risentire gli effetti delle straordinarie caratteristiche di Internet , questo straordinario nuovo mezzo di comunicazione. Ad esempio, mentre i buoni libri di divulgazione sono pubblicati e molto spesso dopo un poco dimenticati, sul Web assistiamo ad un accumulo lento ma continuo di materiale. Questo materiale puo' essere talvolta prodotto da una collettivita' di gente interessata. I motori di ricerca provvedono a pubblicizzare e a far conoscere i migliori contributi. Per la prima volta chi ama la fisica puo' accedere a dati sperimentali originali e puo' letteralmente trasformare il suo computer a casa in un laboratorio di fisica. Antonio D’Angelo
Puoi anche leggere