Morfologia del Degrado Metodi di Intervento per la Conservazione delle Superfici - Antonio Sansonetti Istituto per la Conservazione e ...

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Morfologia del Degrado Metodi di Intervento per la Conservazione delle Superfici - Antonio Sansonetti Istituto per la Conservazione e ...
Morfologia del Degrado
Metodi di Intervento per la Conservazione
delle Superfici
Antonio Sansonetti
Istituto per la Conservazione e Valorizzazione dei Beni
Culturali
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Gneiss compatti
• serizzi o sarizzi

                                                Granito di Baveno
Marmi
•    Marmo di Candoglia
•    Marmo di Ornavasso
•    Marmo di Crevola d’Ossola

    Pietre verdi
• peridotite                             • Pietra d’Oira

        ALPSTONE
        Paesaggi, Architetture, Uomini
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beola
•   lastricati e cordonature
•   coperture
•   mensole e architravi
•   balconi e scale
•   murature ordinarie

                        struttura minuta e
                        listata
beola
                        struttura a “ghiande”
                        parallele tra loro

      ALPSTONE
      Paesaggi, Architetture, Uomini
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Manufatto

 Monitoraggio
 &                        Nessun trattamento         Diagnosi
 Manutenzione

Intervento di conservazione
                                          Intervento di conservazione
eseguito

                              Decisione
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Norma Tecnica UNI 11182/2006
    Normal Beni Culturali

    Frontespizio della
versione NorMaL 1/88
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ICOMOS
               Illustrated Glossary on Stone Deterioration Pattern

http://www.icomos.org/en/what-we-do/disseminating-
knowledge/publicationall/monuments-and-sites/116-english-
categories/resources/publications/261-monumentsasites-xv
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Glossario ICOMOS
                6 gruppi composti da 2/11 termini

Crack &         Detachment         Material Loss     Discoloration     Biological
Deformation                                          & Deposit         Colonization

• Crack         • blistering       • alveolization   • crust           • alga
• Deformation   • bursting         • erosion         • deposit         • lichen
                • delamination     • mech.damage     • discoloration   • moss
                • disintegration   • missing part    • efflorescence   • mould
                • fragmentation    • perforation     • encrustation    • plant
                • peeling                            • film
                • scaling                            • glossy aspect
                                                     • film
                                                     • patina
                                                     • soiling
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Alterazione Cromatica

Calcare Nero Bergamasco   Calcare Alberese
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Alveolizzazione

                      Puddinga della Val d’Aosta

Calcarenite Leccese
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Colature

   Traccia      ad    andamento
   verticale. Frequentemente se
   ne ritrovano numerose ad
   andamento parallelo
Colonizzazione Biologica
Concrezione

Calcare Botticino e arenaria           Travertino

                               Non presente nel Lessico 11182
Crosta Nera   Deformazione

    Marmo        Marmo
Degradazione Differenziale

Gesso Selenite        Marmo
Deposito      Disgregazione
superficiale

                 Pietra d’Istria
Efflorescenza
Distacco

 Intonaco
Erosione                  Esfoliazione

Prasinite Val d’Aosta   Arenaria di Sarnico
Fratturazione o fessurazione

 Calcare            Marmo
Fronte di risalita

Materiale ceramico        Intonaco
Graffito vandalico

Pietra        Intonaco
Incrostazione

Travertino        Marmo
Lacuna

                    Macchia

Dipinto su roccia
Mancanza

Intonaco              Marmo
Patina   Patina biologica

Marmo
         Marmo   Pietra di Finale
Polverizzazione                  Presenza di
Non presente nel Lessico 11182   vegetazione

         Marmo
Rigonfiamento

  malta
Scagliatura

Puddinga della val
                              Calcare marnoso
    d’Aosta
Distacchi e rigonfiamento

     ALPSTONE
     Paesaggi, Architetture, Uomini
ALPSTONE
Paesaggi, Architetture, Uomini
ALPSTONE
Paesaggi, Architetture, Uomini
Distacchi e mancanze

      ALPSTONE
      Paesaggi, Architetture, Uomini
ALPSTONE
Paesaggi, Architetture, Uomini
Beola:
Scagliatura
Serizzo:
disgregazione
da sali solubili
      e idrolisi
Intervento di Conservazione delle superfici

•   Pulitura
•   Consolidamento superficiale
•   Sigillature e Integrazioni
•   Protezione
perché pulire?
L’oggetto è degradato?

quali tra i metodi di pulitura è il più adatto per l’oggetto considerato?
il trattamento è adatto?
quali sono le proprietà fisiche e chimiche dell’oggetto e del degrado?
quale prodotto toccherà le aree degradate senza interagire con l’oggetto?
come lavora il trattamento?
il trattamento è sicuro per l’operatore e per l’oggetto?
il trattamento è nocivo per l’ambiente?

quale sarà l’effetto della pulitura?
quando fermarsi?
quanto insistere?
come si presenterà l’oggetto dopo essere pulito?
è intaccata la stabilità dell’oggetto?
quanto spesso ci sarà bisogno di pulire l’oggetto in futuro?
• Requisiti
  – efficacia nella rimozione di tutte le sostanze dannose
    (quali incrostazioni, polveri, sali solubili...)
  – non nocività nei confronti del substrato (non
    provocare danni diretti o indiretti al materiale)
  – assenza di sottoprodotti dannosi
  – non invasività o nocività per l’operatore e l’ambiente
  – controllabile (rispettare la patina naturale o eventuali
    strati intenzionali da conservare)
Materiali da rimuovere

Croste nere
Scialbi
Pitture
Vecchi trattamenti
Biodeteriogeni
Sali solubili
Graffiti
Macchie colorate
Depositi di particellato
Fumi grassi
Altro
Cos’è il DANNO ?
produrre variazioni superficiali (abrasioni o micro-fratture)

produrre un aumento della porosità superficiale
Per superfici di pregio storico-artistico
-tecniche chimiche
    - acqua nebulizzata o “atomizzata”
    - impacchi acquosi con materiali assorbenti
    - impacchi di soluzioni acquose con materiali assorbenti
    - impacchi con solventi organici con materiali assorbenti
    - soluzioni o sospensioni acquose ad azione solvente o
    complessante
    - resine a scambio ionico

-tecniche fisiche
    - pulitura laser
    - laser Nd:YAG λ 1064 nm
    - laser Nd:YAG λ 532 nm

- tecniche meccaniche
     microaerabrasivatura a secco con sistema tradizionale
     microaerabrasivatura con sistema a vortice a secco
                                                  con acqua
Le proprietà uniche dell'acqua si originano dalle interazioni tra l'H di
una molecola e il doppietto solitario di elettroni di un'altra molecola
d'acqua. Questa interazione è chiamata legame ad idrogeno.

Queste interazioni possono originarsi in tutte le molecole in cui sia
presente un H su un gruppo donatore (-O-H or –N-H) ed un
doppietto solitario su un gruppo accettore (O=C, O-H).
A causa della sua polarità l'acqua interagisce bene con gli ioni.
La pulitura con acqua nebulizzata

1. temperatura ambiente (possibilmente superiore a 14°C)
2. attraverso ugelli idraulici (diametro dell’orifizio compreso tra 0.41 e
   0.76 µm)
3. pressione di esercizio sufficiente a portare l’acqua alla quota di
   utilizzo
4. distanza tra gli ugelli e la superficie 40/50 cm
5. nebulizzare l’acqua verso l’alto in modo da consentire alle singole
   goccioline di depositarsi a pioggia sulla superficie lapidea in assenza
   di qualsiasi azione meccanica
6. effetto solvente dell’acqua viene esaltato dalla nebulizzazione
   (diametro tra 80 e 120 µm); l’elevata superficie delle goccioline
   d’acqua così ottenute permette di usare la minor quantità di acqua
   con il massimo effetto
7. si utilizza acqua deionizzata (conducibilità 3,5 µS/cm)
La pulitura con impacchi acquosi:

L’impacco è un formulato chimico a base di
acqua, agenti chimici di natura diversa e un supportante

Acqua deionizzata
Carbonato o Bicarbonato d’ammonio
Miscela AB57

Supportante:      polpa di carta
                  polpa di cellulosa (carbossimetilcellulosa)
                  sepiolite

FATTORI da controllare
Il grado di purezza dell’acqua (conducibilità 3,5 µS/cm)
Il pH della soluzione (5.5 ≤pH≤8.0)
Il grado di purezza del supportante (no Sali)
Lo spessore dell’impacco
Il tempo di applicazione
•Carbonato di ammonio: (NH4)2CO3

 CaSO4 ·2H2O + (NH4)2CO3                 (NH4)2SO4 + CaCO3 + 2H2O
  GESSO                       SOLFATO D’AMMONIO           ACQUA
      CARBONATO D’AMMONIO                CARBONATO DI CALCIO

Effetti indesiderati
Sbiancamento della superficie
Attacco chimico di specie sensibili al pH basico
(collanti, sost. proteiche, pigmenti)

ATTENZIONE al pH della soluzione!!
           ai tempi di contatto
           al lavaggio della superficie
AB57
La composizione dell’AB57 formulata dall’Istituto Centrale del Restauro di
Roma è la seguente:

Acqua distillata                    1000 cc
Bicarbonato d’ammonio               30 gr
Bicarbonato di sodio                50 gr
EDTA (sale bisodico                 25 gr
dell’acido etilendiammino-
tetracetico)
Desogen (biocida)                   10 cc
Carbossimetilcellulosa              60 gr
NaOOC-CH2           CH2-COONa

                                          + CaSO4   EDTA
               N-CH2-CH2-N

HOOC-CH2                      CH2-COOH

       CH2-COO—Ca—OOC-CH2

                                         + Na2SO4
                N-CH2-CH2-N

  HOOC-CH2
                        CH2-COOH
prima della pulitura   Trattamento con acqua nebulizzata

                            dopo la pulitura con acqua nebulizzata
Pulitura con microaerabrasivatura
Impacco con carbonato   a umido
d’ammonio               Sistema JOS
Pulitura Laser
Laser:
Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation
Un Laser è composto da: il mezzo attivo, la sorgente di
attivazione, il risonatore ottico.
- Il mezzo attivo è formato da materiale solido, liquido o gassoso
che, opportunamente stimolato, emette una radiazione; esso è
responsabile della lunghezza d’onda di emissione.
- La sorgente di attivazione, indispensabile per innescare la
reazione, fornisce al materiale attivo l’energia che permette
l’emissione della radiazione.
- Il risonatore ottico è formato da un sistema di specchi che
permette di amplificare le onde elettromagnetiche della luce laser.
 La radiazione laser è caratterizzata da:
 la lunghezza d’onda, la potenza e la modalità di emissione
Il laser può produrre luce ultravioletta, visibile e infrarossa
L’emissione laser può essere continua,
pulsata (impulsi lunghi nell’ordine dei ms – Normal Mode),
a flash (impulsi corti nell’ordine dei ns – Q-switched)

λ Lunghezza d’onda
Colore della radiazione
UV (0.2-0.4 µm) VIS (0.4-0.7 µm) IR (0.7-10 µm)
                                                    LASER Nd:YAG
t durata dell’impulso laser (milli sec, nano sec)
                                                    Laser a stato solido
E Energia dell’impulso (Joule) o potenza (Watt)     λ Lunghezza d’onda
                                                    1064 nm o 532 nm
FL Fluenza o Densità di Energia (Joule/ cm2)        Operante in regime Q-switch
                                                    (frequenza 30Hz)
                                                    t durata dell’impulso 7 ns
                                                    E energia dell’impulso 1 J
selezionando in modo opportuno i parametri di irraggiamento, i
depositi di colore scuro e le croste nere sottoposti agli impulsi
assorbono selettivamente l’energia della radiazione laser e
vengono rimossi in seguito ad un effetto che puo’ essere di tipo:

fotochimico (reazioni chimiche che avvengono soltanto per
radiazioni ultraviolette)
fototermico (dovuto alla conversione dell’energia utilizzata in
calore)
fotomeccanico (focalizzando impulsi ultracorti di elevata
potenza di picco su aree molto piccole si ottengono vere e
proprie vibrazioni meccaniche).
Vantaggi della pulitura LASER
- minima invasività: non si richiede l’uso di sostanze chimiche, né il contatto
con materiali abrasivi. Ciò permette di trattare strutture in avanzato stato di
alterazione. È da ricordare però che la rimozione della crosta potrebbe
comportare lo sgretolamento del substrato lapideo sottostante qualora esso si
trovasse in stato di decoesione avanzata.
- elevato grado di controllo: la rimozione dello strato di degrado avviene in
modo molto progressivo e controllabile dall’operatore in quanto ogni impulso
interessa spessori di pochi µm.
- elevata precisione: il processo di pulitura interessa esclusivamente l’area
illuminata dal fascio laser e quest’ultima può essere variata secondo necessità.
- selettività: il differente assorbimento ottico della radiazione laser da parte dei
materiali, in dipendenza del loro colore, può essere sfruttato per rendere la
pulitura laser altamente selettiva ovvero, selezionando opportunamente i
parametri di irraggiamento, è possibile produrre un’efficace rimozione dello strato
di alterazione che però si arresta automaticamente quando il substrato più chiaro
è riportato alla luce.
- versatilità: le diverse sorgenti disponibili fanno si che il laser possa intervenire
su differenti patologie di degrado.
microaerabrasivatura a secco tradizionale

micro-aero-abrasivi ad aria compressa
dotati di matita munita di ugello in grado di
proiettare un fine getto di polveri a base di
microparticelle di varia natura e durezza
del diametro medio di qualche decina di
micron (50-500 µm)
Possono essere variate la pressione di
esercizio e la natura e granulometria
dell’abrasivo

                                          NATURA degli abrasivi
                                          vetro, silice, allumina, carbonato di calcio
microaerabrasivatura a secco a vortice

(brevetto Rotec® e JOS®)

Nel sistema detto a “vortice” l’aria
compressa e l’abrasivo sono portati da due
tubi indipendenti e l’aria imprime all’abrasivo
un moto vorticoso a spirale; questo sistema
può anche avere sull’ugello un tubo che
porta acqua per l’azione ad umido.
Possono essere variate la pressione di
esercizio di aria e acqua e la natura e
granulometria dell’abrasivo.
Microaerabrasivatura con
sistema JOS in cantiere a umido
Trattamenti Biocidi
• Sali di ammonio quaternario
• Benzalconio Cloruro
• Glifosate
                           Prodotti Commerciali
                                       • Preventol
                                          • Biotin
                                      • Algophase
Consolidanti
    Coesione        insieme di forze attrattive tra elementi
    microstrutturali

¾ la maggior parte dei materiali artistici presentano microfratture
¾ nel tempo le fratture possono divenire rilevabili ad occhio nudo
¾ l’intervento ha l’obiettivo di ristabilire le proprietà meccaniche e
microstrutturali originarie
Consolidanti

                                          Riempimento
                                          completo dei pori

Materiale Poroso         + Consolidante

                                          Riempimento
                                          Parziale dei Pori
Consolidanti
¾ Tipi di consolidanti
¾ organici e inorganici
¾ applicati in soluzione
    ¾ad   evaporazione del solvente
    ¾meccanismo    di polimerizzazione
¾applicati per fusione
Metodi di applicazione consolidanti

¾ Impacchi
¾ Impregnazione sotto vuoto
¾ Applicazione “fino a rifiuto”
¾ Immersione
Esempi di Consolidanti
¾   Fluosilicati (non più utilizzati)
¾   Resine siliconiche
¾   Resine acriliche (Paraloid, Primal)
¾   Alcoli polivinilici, Acetati di polivinile
¾   Esteri dell’acido silicico
¾   Ca(OH)2; Ba(OH)2
¾   Ossalati
Protettivi
¾ Applicazione superficiale in strato sottile con
  funzione idrorepellente
¾ Importante ruolo dell’acqua nei processi degradativi
  di quasi tutti i manufatti artistici
Proprietà di un protettivo: per essere efficace …..
             deve essere idrorepellente

        goccia di acqua deposta su di una superficie

materiale idrofilo                     materiale idrorepellente

         Idrofilia proprietà indipendente dalla porosità
Proprietà di un protettivo….
                 per non essere dannoso

¾ non deve modificare il colore di una superficie
¾ non deve modificare il gloss di una superficie
¾deve essere permeabile
¾ non deve produrre sottoprodotti dannosi
¾ deve essere reversibile
¾ deve essere durabile

Le stesse proprietà sono richieste ad un consolidante
Metodi di applicazione protettivi

¾ A spruzzo
¾ A pennello
Esempi di protettivi

¾   polisilossani
¾   resine acril-siliconiche
¾   resine acriliche (Paraloid)
¾   resine fluorurate
¾   cere microcristalline

                Sistemi Antigraffito: protettivi….particolari
Prodotti Commerciali
•   Paraloid B48 Metil-metacrilato copolimero
•   Paraloid B44 Metil-metacrilato
•   Paraloid B66 Metil-butil-metacrilato
•   Paraloid B67 Isobutil-metacrilato
•   Paraloid B72 Etil-metacrilato copolimero
•   Elvacite 2044/46 Butil-metacrilato
•   Acril 33 acrilica in emulsione
•   Acril ME acrilica in microemulsione
•   Primal AC 61/B60 A emulsioni (additivi in malte)
•   Plexisol, Plextol, Acrysol (conservazione dipinti)
                                  Variano leggermente le proprietà fisiche di
                                                     viscosità, TG, durezza
Resine Siliconiche

¾    Gli aromatici conferiscono alla catena più flessibilità
¾    Gli alifatici sono più resistenti agli UV
¾    Più la catena alifatica è lunga, migliore è la resistenza agli
    alcali; utile per i cementi.
Prodotti Commerciali siliconici

•   DRI Film 104 alcossi silano prepolimerizzato
•   Dow Corning 3110 adesivo e riempitivo
•   Wacker 290 silossano oligomerico
•   Rhodorsil RC80 blend Si(OEt)4 + silossano
•   Blue Star silicones
Resine epossidiche

               Tipologia più comune prodotta con Bis fenolo A

• adesivi strutturali irreversibili
• materiali compositi (fibre di vetro)         commercializzata a partire da 1927-36
• pitture e rivestimenti
• resine termoindurenti                           tendono a subire grave degrado in
• adesivi per vetro, legno, pietra, metallo,             seguito ad esposizione UV
ceramica
• stucchi in pasta                                 grande versatilità (rigide/flessibili)
                                                         buona resistenza al calore
Prodotti Commerciali Epossidici
•   Araldite AW106/2020 / LY 554 (liquidi trasparente)
•   Epo 121/127 adesivi in pasta
•   Balsite Stucco bicomponente
•   UHU Plus Adesivo bicomponente
•   Epo – tek adesivo per vetri (R.I. ≈ R.I. vetro = 1.54)

         Prodotti Commerciali Poliestere
•   AraMetal
•   Sintolit
•   Resina poliestere S1119
Prodotti Commerciali Vinilici

•   Polivinil alcol PVAl (protettivi e consolidante per film pittorico)
•   Polivinil acetato PVA (resina termoplastica)
•   Mowilith DS5/2, Mowital B60HH
•   Vinavil, Vinnapas (emulsioni)
•   Serie CM Bond
•   Gelvatol
Resine Fluorurate

¾ Polimero vinilico variamente funzionalizzato
¾ Lumiflon
Problemi di compatibilità tra malte

•   Accordo cromatico
•   Proprietà meccaniche
•   Dilatazione termica
•   Rilascio di sali solubili
•   Modalità di trasporto dell’acqua
Grazie dell’attenzione

Antonio Sansonetti
sansonetti@icvbc.cnr.it
www.icvbc.cnr.it
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