Laboratorio 2019: I conti ambientali. Strumenti e modelli per le politiche integrate di sostenibilità-BOLOGNA, 14 GIUGNO 2019
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Laboratorio 2019: I conti ambientali. Strumenti e modelli per le politiche integrate di sostenibilità – BOLOGNA, 14 GIUGNO 2019 Indicatori italiani per la misurazione dell’economia circolare e Agenda 2030 Fabio Eboli – ENEA
CONTENUTO PRESENTAZIONE • CONTESTO INTERNAZIONALE ED EUROPEO • ESPERIENZE NAZIONALI • RIFLESSIONI E CONCLUSIONI
CONTENUTO PRESENTAZIONE • CONTESTO INTERNAZIONALE ED EUROPEO • ESPERIENZE NAZIONALI • RIFLESSIONI E CONCLUSIONI
UN – AGENDA 2030 SDG TARGET INDICATORI 6.3 Migliorare entro il 2030 la qualità dell'acqua eliminando le discariche, riducendo l'inquinamento e il rilascio di prodotti chimici e scorie pericolose, dimezzando la quantità 6.3.1 Frazione di acque reflue trattata in maniera appropriata di acque reflue non trattate e aumentando considerevolmente il riciclaggio e il reimpiego sicuro a livello globale 6.4 Aumentare considerevolmente entro il 2030 l'efficienza nell'utilizzo dell'acqua in ogni 6.4.1 Variazione di efficienza dell’utilizzo delle risorse idriche nel tempo. SDG 6 settore e garantire approvvigionamenti e forniture sostenibili di acqua potabile, per affrontare la carenza idrica e ridurre in modo sostanzioso il numero di persone che ne 6.4.2 Grado di stress idrico: proporzione tra prelievi e risorse disponibili di acqua dolce subisce le conseguenze 6.5 Implementare entro il 2030 una gestione delle risorse idriche integrata a tutti i livelli, 6.5.1 Grado di realizzazione della gestione integrata delle risorse idriche (0-100) anche tramite la cooperazione transfrontaliera, in modo appropriato 7.2 Aumentare considerevolmente entro il 2030 la quota di energie rinnovabili nel 7.2.1 Quota di energia rinnovabile sul consumo di energia totale SDG 7 consumo totale di energia 7.3 Raddoppiare entro il 2030 il tasso globale di miglioramento dell’efficienza energetica 7.3.1 Intensità energetica misurata in termini di energia primaria e PIL 8.4 Migliorare progressivamente, entro il 2030, l’efficienza globale nel consumo e nella 8.4.1 Impronta dei materiali, impronta dei materiali pro-capite, impronta dei materiali produzione di risorse e tentare di scollegare la crescita economica dalla degradazione su PIL SDG 8 ambientale, conformemente al Quadro decennale di programmi relativi alla produzione 8.4.2 Consumo domestico di materiale, consumo domestico di materiale pro-capite e e al consumo sostenibile, con i paesi più sviluppati in prima linea consumo domestico di materiale su PIL 9.4 Migliorare entro il 2030 le infrastrutture e riconfigurare in modo sostenibile le industrie, aumentando l'efficienza nell'utilizzo delle risorse e adottando tecnologie e SDG 9 9.4.1 Emissioni di CO2 per unità di valore aggiunto processi industriali più puliti e sani per l'ambiente, facendo sì che tutti gli stati si mettano in azione nel rispetto delle loro rispettive capacità 11.3 Entro il 2030, potenziare un’urbanizzazione inclusiva e sostenibile e la capacità di pianificare e gestire in tutti i paesi un insediamento umano che sia partecipativo, integrato 11.3.1 Rapporto tra tasso di consumo di suolo e tasso di crescita della popolazione e sostenibile SDG 11 11.6 Entro il 2030, ridurre l’impatto ambientale negativo pro-capite delle città, 11.6.1 Percentuale dei rifiuti urbani regolarmente raccolti e con un adeguato prestando particolare attenzione alla qualità dell’aria e alla gestione dei rifiuti urbani e smaltimento sul totale dei rifiuti urbani generati nelle città di altri rifiuti
UN – AGENDA 2030 SDG TARGET INDICATORI 12.1 Attuare il Quadro Decennale di Programmi per il Consumo e la Produzione Sostenibili, 12.1.1 Numero di paesi con un piano nazionale per il consumo e produzione sostenibile, o rendendo partecipi tutti i paesi, con i paesi sviluppati alla guida, ma tenendo presenti dove questi siano identificati come priorità o obiettivo nelle politiche nazionali anche lo sviluppo e le capacità dei paesi in via di sviluppo 12.2.1 Impronta dei materiali, impronta dei materiali pro-capite, impronta dei materiali 12.2 Entro il 2030, raggiungere la gestione sostenibile e l’utilizzo efficiente delle risorse su PIL naturali 12.2.2 Consumo domestico di materiale, consumo domestico di materiale pro-capite e consumo domestico di materiale su PIL 12.3 Entro il 2030, dimezzare lo spreco alimentare globale pro-capite a livello di vendita al dettaglio e dei consumatori e ridurre le perdite di cibo durante le catene di produzione e di 12.3.1 Indice globale dello spreco alimentare SDG 12 fornitura, comprese le perdite del post-raccolto 12.4.1 Numero degli enti coinvolti in accordi ambientali internazionali multilaterali sui 12.4 Entro il 2020, raggiungere la gestione eco-compatibile di sostanze chimiche e di tutti i rifiuti pericolosi e altre sostanze chimiche, che rispettano il loro impegno e dovere nel rifiuti durante il loro intero ciclo di vita, in conformità ai quadri internazionali concordati, e trasmettere informazioni secondo quanto richiesto da ciascun accordo pertinente ridurre sensibilmente il loro rilascio in aria, acqua e suolo per minimizzare il loro impatto 12.4.2 Rifiuti pericolosi generati pro-capite e quantità di rifiuti pericolosi trattati, per tipo negativo sulla salute umana e sull’ambiente di trattamento 12.5 Entro il 2030, ridurre in modo sostanziale la produzione di rifiuti attraverso la 12.5.1 Tasso di riciclo nazionale, tonnellate di materiale riciclato prevenzione, la riduzione, il riciclo e il riutilizzo 12.7 Promuovere pratiche sostenibili in materia di appalti pubblici, in conformità alle 12.7.1 Numero di paesi che hanno adottato politiche e programmi di acquisti pubblici politiche e priorità nazionali sostenibili 14.1 Entro il 2025, prevenire e ridurre in modo significativo ogni forma di inquinamento SDG 14 marino, in particolar modo quello derivante da attività esercitate sulla terraferma, 14.1.1 Indice di eutrofizzazione delle coste e densità dei rifiuti di plastica galleggianti compreso l’inquinamento dei detriti marini e delle sostanze nutritive 15.3 Entro il 2030, combattere la desertificazione, ripristinare le terre degradate, comprese quelle colpite da desertificazione, siccità e inondazioni, e battersi per ottenere 15.3.1 Rapporto tra suolo degradato e suolo totale un mondo privo di degrado del suolo SDG 15 15.9 Entro il 2020, integrare il valore degli ecosistemi e della biodiversità nella 15.9.1 Progresso verso i target nazionali stabiliti in accordo all’Aichi Target n. 2 del Piano pianificazione locale e nazionale, nei processi di sviluppo e nelle strategie di riduzione Strategico per la Biodiversità 2011-2020 della povertà
CIRCLE ECONOMY “Our world economy is only 9.1% circular, leaving a massive ‘Circularity Gap’.”
UE: IL CAMBIO DI PARADIGMA
UE: IL FRAMEWORK DI MONITORAGGIO DEL PAEC • COM(2018) 29 final «on a monitoring framework for the circular economy»
CIRCULAR MATERIAL USE RATE Circular material use rate (% of total material use) 20 19 18 17 16 15 14 13 12 11 10 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 EU (28 countries) Germany France Italy United Kingdom
LEGAME TRA UTILIZZO DELLE RISORSE E AGENDA 2030
CONTENUTO PRESENTAZIONE • CONTESTO INTERNAZIONALE ED EUROPEO • ESPERIENZE NAZIONALI • RIFLESSIONI E CONCLUSIONI
DOCUMENTO STRATEGICO ECONOMIA CIRCOLARE 1. Principi ed Obiettivi • Uso Efficiente e Sostenibile delle APRILE 2017 – NOVEMBRE 2017 Risorse DOCUMENTO STRATEGICO • Nuovo Modello Integrato Produzione-Distribuzione-Consumo 2. La Situazione Corrente 4. Il Processo di Transizione • Contesto Internazionale • Ripensare il Concetto di Rifiuto • Contesto Europeo • Green Public Procurement • Italia: Stato dell’arte, sfide ed • Risorse e Prodotti (tracciabilità) opportunità • Indicatori 3. Il Cambio di Paradigma • Produzione • Consumo • Strumenti Economici
PRINCIPI ED OBIETTIVI UPSTREAM (A MONTE) AUMENTARE L’EFFICIENZA NELL’USO DELLE RISORSE => DECOUPLING MIGLIORARE I MODELLI DI PRODUZIONE => ECO-DESIGN, EPR NUOVI MODELLI DI BUSINESS DOWNSTREAM (A VALLE) MIGLIORARE IL SISTEMA DI GESTIONE DEI RIFIUTI (NON SOLO RIDURRE MA REINTRODURRE NEL SISTEMA SOCIO-ECONOMICO) PIRAMIDE GERARCHICA (3R, 4R)
CAMBIO DI PARADIGMA ✓ EFFICIENZA USO MATERIALI/PRODUTTIVITA’ RISORSE ✓ CIRCULAR DESIGN ✓ MODULARITA’, RIPARABILITA’ ✓ RESPONSABILITA’ ESTESA PRODUTTORE ✓ SIMBIOSI INDUSTRIALE ✓ BIOECONOMIA ✓ ECONOMIA DELLA CONDIVISIONE ✓ ECONOMIA DEL NOLEGGIO/AFFITTO ✓ MERCATI DELL’USATO/RIPARATO ✓ PRODOTTO vs SERVIZIO ✓ PROPRIETA’ vs POSSESSO
TAVOLO TECNICO INDICATORI DI ECONOMIA CIRCOLARE APRILE 2017 – NOVEMBRE 2017 DOCUMENTO STRATEGICO DICEMBRE 2017 – DICEMBRE 2018 TAVOLO INDICATORI
TAVOLO TECNICO INDICATORI DI ECONOMIA CIRCOLARE • 3 categorie: ✓ Materici/Fisici • 5 Dimensioni: ✓ Economici ✓ Produzione/design; Materie Prime e Seconde ✓ Ambientali (mercati, flussi, tracciabilità); • 3 prospettive: ✓ Prodotto come Servizio (nuovi modelli di ✓ Macro (nazionale) business lato «imprese») ✓ Meso (settori/distretti, regioni, aree ✓ Condivisione/Noleggio (nuovi modelli di urbane) business lato «consumatori») ✓ Micro (imprese) ✓ Durabilità/Riparabilità/Rimanifattura • 3 tipologie: ✓ Gestione Rifiuti ✓ Esistenti ✓ Ricavabili da dati esistenti ✓ Da costruire • Casi studio aziendali
INDICATORI ECONOMIA CIRCOLARE NELLA SNSvS
INDICATORI ECONOMIA CIRCOLARE NELLA SNSvS
VERSO UNA STRATEGIA PER L’ECONOMIA CIRCOLARE APRILE 2017 – NOVEMBRE 2017 DOCUMENTO STRATEGICO DICEMBRE 2017 – DICEMBRE 2018 TAVOLO INDICATORI STRATEGIA O PIANO D’AZIONE (TARGET?)
L’APPROCCIO CORRENTE DEL MATTM NADEF (2018), anche a seguito di riordino competenze di cui alla Legge 9/8/2018 n. 97, che ha convertito in legge il Decreto Legge 86/2018 1. Favorire l’economia circolare • progettazione di beni e fiscalità premianti per chi produce beni riciclabili e riutilizzabili; • ricorso alla raccolta domiciliare; • azioni contro lo spreco alimentare; • realizzazione di centri di riparazione e riuso dei beni utilizzati; • introduzione della banca dell’Usato. 2. Rivedere il ciclo dei rifiuti e il Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti, anche nel senso della circolarità economica • Adozione decreti end-of-waste • Plastic free (in particolare monouso) • Marine litter • Modifica attività Consorzi nazionali 3. Riformare la normativa sull’amianto
ICESP – PIATTAFORMA ITALIANA STAKEHOLDER ECONOMIA CIRCOLARE COMPOSIZIONE GRUPPO DI LAVORO (2018) COORDINATORI: MATTM, ENEA 3 ISTITUZIONI PUBBLICHE (CENTRALI E LOCALI) 9 IMPRESE E ASSOCIAZIONI CATEGORIA 2 ASSOCIAZIONI / CITTADINANZA 7 RICERCA PRODOTTO UN RAPPORTO PRESENTATO IN SENATO IL 3/12/2018 • Gruppo di Lavoro 3 «Strumenti per la Misurazione dell’Economia Circolare»
ICESP – GRUPPO DI LAVORO 3 RAPPORTO 2018 STRUTTURA RAPPORTO 2018 Obiettivi: • Stato dell’arte della misurazione dell’economia circolare a livello macro (sistema territoriale) e • Funzione e utilità degli indicatori per micro (impresa) misurare l’economia circolare • Criticità e prospettive nella realizzazione e implementazione sistemi di misurazione efficaci, • Iniziative internazionali (extra EU) chiari ed informativi • Iniziative europee Principali destinatari: • Iniziative nazionali • istituzioni e pubbliche amministrazioni (analisi • Tavole sinottiche (ambito di applicazione, conoscitiva propedeutica alla definizione di politiche e target) frequenza indicatore, posizione fase • imprese (monitoraggio dei risultati conseguiti in economia circolare, ecc.) termini di circolarità)
ICESP – GRUPPO DI LAVORO 3
ICESP – GRUPPO DI LAVORO 3 Per il biennio 2019-2020, il GdL prevede di poter svolgere le seguenti attività: - Sintesi in inglese del report 2018, che sarà predisposta da ENEA; - Aggiornamento del sito web di ICESP, inserendo i link per le iniziative descritte nel report 2018; - Aggiornamento del report: descrizione ed analisi di esperienze di misurazione della circolarità di altre imprese; riferimento, per il reperimento di alcune informazioni, alla reportistica prodotta in linea con gli standard della Global Reporting Initiative o della Rendicontazione non finanziaria ex D.Lgs. 30.12.2016, n. 254; - Workshop operativo (focus su realtà imprenditoriali).
CONTENUTO PRESENTAZIONE • CONTESTO INTERNAZIONALE ED EUROPEO • ESPERIENZE NAZIONALI • RIFLESSIONI E CONCLUSIONI
CONCLUSIONI E SPUNTI DI RIFLESSIONE - Economia circolare paradigma delle passate generazioni => epoca attuale contaminata da entusiasmo tecnologico e corsa ai consumi («più che dalle cose che ogni giorno vengono fabbricate/vendute/comprate, l'opulenza di Leonia si misura dalle cose che ogni giorno vengono buttate via per far posto alle nuove») => QUALE BENESSERE? SOBRIETA’/AUSTERITA’ - OBSOLESCENZA PROGRAMMATA (velocità innovazione tecnologica) (“You already envisage that something breaks down after a while. It is sad. We live in a disposable society and it is intended by the industry that things do not last.” ) - MODE (prodotti riciclati/riparati/riusati vs «BLACK FRIDAY») - PRODOTTO => SERVIZIO; PROPRIETA’ => POSSESSO - MINIERE URBANE (i nostri giacimenti) - BUROCRAZIA (costo e tempo delle procedure => semplificazione)
CONCLUSIONI E SPUNTI DI RIFLESSIONE -INDICATORI DI CIRCOLARITA’ ≠ INDICATORI DI SOSTENIBILITA’ => AGENDA 2030 target su policy coherence 17.4 -INDICATORI OK, MA NECESSITA’ DI STABILIRE TARGET -BIG DATA vs GOOD DATA (PRODURRE DATI ED INDICATORI NON DEVE ESSERE PERCEPITO COME UN PESO MA COME UN’OPPORTUNITA’ PER CAPIRE MEGLIO I FENOMENI E ADEGUARE LE POLITICHE) -NON SOLO MATERIE E RIFIUTI, MA ANCHE ACQUA, SUOLO, ECC. -IMPORTANZA DEL GREEN PUBLIC PROCUREMENT (SCARSO MONITORAGGIO) -POLITICHE SOCIALI PER LE TEMATICHE AMBIENTALI (EDUCAZIONE CIVICA, RICERCA E SVILUPPO)
IL CARICO AMBIENTALE DELLE INFRASTRUTTURE
NUOVE SFIDE ED EFFETTO REBOUND • REBOUND EFFECT 1 (RISCHIO DI AUMENTARE L’USO DI MATERIALI AL FINE DI PRODURRE “NUOVI” PRODOTTI CIRCOLARI ANZICHE’ RIPARARE / RIUSARE PRODOTTI GIA’ ESISTENTI) • REBOUND EFFECT 2 (RISCHIO DI AUMENTARE L’USO DI ENERGIA PER RIUTILIZZARE VECCHI PRODOTTI ANZICHE’ USARE NUOVI PRODOTTI PIU’ PERFORMANTI) • COMPETIZIONE TRA SETTORI INDUSTRIALI / LOBBIES DIFFERENTI (INNOVATORI vs RIPARATORI) (DIVERSAMENTE DEL SETTORE ELETTRICO)
BIOECONOMIA 1. strengthen and scale-up the bio- based sectors, unlock investments and markets 2. deploy local bio-economies rapidly across Europe 3. understand the ecological boundaries of the bio-economy
SETTORE PUBBLICO MOTORE DEL CAMBIAMENTO - Best environmental management practices for sustainable offices; - Best environmental management practices for sustainable energy and climate change; - Best environmental management practices for mobility; - Best environmental management practices for land use; - Best environmental management practices for green urban areas, nature and biodiversity; - Best environmental management practices for local ambient air quality; - Best environmental management practices for noise pollution; - Best environmental management practices for waste management; - Best environmental management practices for water supply; - Best environmental management practices for waste water management; - Best environmental management practices for green public procurement; - Best environmental management practice for environmental education and dissemination of information
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