Modalità di valutazione dei Disturbi dello Spettro Autistico nei bambini in età precoce (18-30 mesi) - Dott.ssa Lidia D'Elia
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Modalità di valutazione dei Disturbi dello Spettro Autistico nei bambini in età precoce (18-30 mesi) Dott.ssa Lidia D’Elia U.O.C. Neuropsichiatria Infantile Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma
2 Diagnosi precoce → perché? Identificazione precoce della sintomatologia autistica Possono ridurre in modo significativo l’impatto di questo disturbo sullo sviluppo globale del bambino Tempestiva messa in atto di interventi terapeutici
3 Obiettivi della diagnosi precoce • componenti da trattare Individuare: • condizioni mediche associate ed avviare percorso idoneo (counseling genetico) Sostenere la famiglia • compromissioni del sonno, nelle scelte mediche dell’alimentazione e del appropriate, valutando controllo degli sfinteri la presenza di: • comportamenti problematici Scegliere e indicare trattamento più idoneo
4 Sintomatologia dei Disturbi dello Spettro Autistico (ASD) 1) Difficoltà nell’area socio-relazionale 2) Difficoltà nella comunicazione 3) Presenza di comportamenti ripetitivi - stereotipati MA in età più precoce?
5 La valutazione • Interazione e comunicazione sociale reciproca • Risposta agli altri • Contatto oculare Focus • Presenza di gestualità dell’osservazione • Interessi insoliti o ristretti e comportamenti ripetitivi e rigidi
6 “Linguaggio e comunicazione sociale reciproca” Linguaggio parlato • uso fortemente limitato o assenza di linguaggio verbale • presenza di linguaggio ecolalico • anomalie nel tono e ritmo delle produzioni vocali • linguaggio ripetitivo, frequente uso di frasi stereotipate o di neologismi
7 “Risposta agli altri” Responsività • gamma ridotta (o fortemente limitata) di espressioni facciali o di sentimenti rivolti ad altri • risposta assente o parziale (senza contatto oculare) quando chiamati per nome nonostante non siano presenti deficit uditivi • scarsa attenzione ai genitori quando vanno via o quando rientrano in casa • risposte negative/inusuali alle richieste o ai tentativi di approccio degli altri (comportamenti evitanti)
8 “Interazione con gli altri” • assenza di consapevolezza dello spazio personale o intolleranza nei confronti di persone che entrano nel loro spazio personale • mancanza di interesse sociale verso gli altri, incluso i bambini della loro età • presenza di comportamenti aggressivi nei confronti di fratelli/sorelle • assenza di saluti convenzionali • mancanza di consapevolezza di comportamenti socialmente attesi • scarse abilità di condivisione del gioco sociale o idee altrui • assenza di divertimento in situazioni particolarmente piacevoli per altri bambini
9 “Contatto oculare e gestualità” • ridotto o assente uso sociale del contatto oculare • ridotta gamma di gesti integrati, espressioni facciali e orientamento del corpo • assenza del gesto indicativo soprattutto con funzione dichiarativa • scarsa integrazione tra il contatto oculare e il linguaggio usato nella comunicazione sociale • assenza di attenzione condivisa (inizio e risposta)
10 “Idee ed immaginazione” • gioco immaginativo o creativo notevolmente ridotto o assente (anche se possono essere riattivate scene viste in televisione) • incapacità di andare oltre l’informazione letterale, e quindi di comprendere i simboli • difficoltà a comprendere desideri ed intenzioni altrui
11 “Interessi insoliti/ristretti e comportamenti ripetitivi” • movimenti ripetitivi e stereotipati (sfarfallamento) • gioco ripetitivo ed orientato verso oggetti piuttosto che verso le altre persone • interessi insoliti e ristretti • forte preferenza per routine familiari • avversione al cambiamento (causa di ansia, stress e aggressività) • eccessiva o ridotta reazione a stimoli sensoriali (tatto, suoni e odori)
12 Sintomi precoci aspecifici Regolazione del processing sensoriale Alimentazione Imprudenza (assenza del senso del pericolo) Comportamenti autolesionistici Alterazione di risposta al dolore Anomalie del ritmo sonno-veglia Scarsa attivazione dei muscoli antigravitari Compromissione della locomozione (fluidità, simmetria, ritmicità dei movimenti)
13 Come rilevare tutto questo?
14 Iter diagnostico Visita neuro-psichiatrica Valutazione psicodiagnostica • Autism Dignostic Observation Schedule-Toddler (ADOS-T) • Griffiths Mental Developmental Scales (GMDS) • Modified Checklist for Autism in Toddlers (M-CHAT) • Primo Vocabolario del Bambino (PVB gesti-parole) • Child Behaviour Checklist (CBCL 1 ½ - 5)
15 ADOS-2 modulo Toddler Rende possibile l’applicazione dello strumento anche a bambini tra i 12 e i 30 mesi con linguaggio minimo e un’età mentale non verbale di almeno 12 mesi In un’età così precoce non si parla di cut-off dello spettro autistico nel termine classico ma di “range of concerns”
16 ADOS-Toddler (Luyster et al., 2009) Che In cosa Come si cos’è consiste applica • Protocollo di • Presentazione di • Somministrazione osservazione semi- materiali e attività di 11 attività da strutturata poco strutturate e presentare al standardizzato, molto motivanti al soggetto in finalizzato alla fine di osservare presenza di un valutazione della come il bambino caregiver e durata comunicazione, risponde e se ha di 30-45 minuti dell’interazione iniziative al fine di (con training e reciproca e mantenere viva procedure di dell’emergente l’interazione convalida abilità di gioco specifiche)
17 11 Attività 3 Obiettivi MODULO Osservare il suo comportamento serie di TODDLER situazioni spontaneo di comunicazione strutturate e sociale, data una situazione che non, che si fornisca uno stimolo per focalizzano su comunicare o interagire modulo usato con comportamenti bambini molto sociali, Valutare la sua abilità di piccoli che comunicativi e comportarsi in modo appropriato, presentano un linguistici date le esigenze di situazioni linguaggio minimo particolari (divertimento condiviso con l’adulto, richieste appropriate, ricerca dell’altro) offrono una varietà di stimoli per particolari tipi di Fornire un contesto standardizzato comportamenti per raccogliere un campione del sociali e linguaggio. comunicativi
18 ATTIVITÀ FOCUS DELL’OSSERVAZIONE 1a. Gioco libero Ricerca spontanea dell’interazione col genitore; presenza di riferimento condiviso (dare/mostrare); Esplorazione del materiale; Gioco funzionale vs attività ripetitive. 1b. Gioco libero - Palla Risposta all’introduzione della palla; Inizio o risposta di gioco comune con la palla. 2. Interruzione del gioco Reazione all’interruzione intenzionale del gioco; uso del contatto oculare per dedurre l’intenzione; dimostrazione di consapevolezza della situazione; uso del corpo dell’altro per comunicare; uso espressioni facciali dirette all’altro. 3. Risposta al nome Consistenza della risposta alla gerarchia di tentativi; quali sono le modalità per attirare la sua attenzione (nome, vocalizzi familiari, modalità fisiche); a chi risponde (genitore e/o esaminatore); come risponde: c’è contatto oculare? 4a. Gioco con le bolle Stato affettivo del bambino, inizio attenzione condivisa, divertimento condiviso, comportamento motorio: presenza di manierismi motori ; presenza di comportamenti sensoriali insoliti. 4b. Gioco con le bolle – gioco Risposta a situazione socialmente ambigua (si impedisce accesso al gioco), uso del contatto oculare, delle provocatorio vocalizzazioni, espressioni facciali, comportamenti motori. 5a. Anticipazione di una Stato affettivo del bambino, l’inizio attenzione condivisa, il divertimento condiviso, le modalità di richiesta e le routine con gli oggetti risposte motorie: manierismi. 5b. Anticipazione di una Risposta a situazione socialmente ambigua ( lo sperimentatore non è in grado di completare il gioco), uso del contatto routine con oggetti – oculare, delle vocalizzazioni, espressioni facciali, comportamenti motori. impossibilità di gioco 6. Anticipazione di una Stato affettivo, tentativi di iniziare la routine sociale, direzionalità sociale dei comportamenti e modalità di routine sociale integrazione con contatto oculare, espressioni facciali, vocalizzazioni, gestualità verso l’altro. 7. Risposta all’attenzione Segue i cambiamenti dell’orientamento del volto e dello sguardo o ha bisogno dell’indicazione per guardare in condivisa direzione di un bersaglio? 8. Risposta al sorriso sociale Risposta a sorriso? Genitore e/o esaminatore? Deve esser toccato o solleticato? 9a. Bagnetto la capacità di aderire a schemi sociali come la routine del bagno di una bambola; contribuisce spontaneamente al gioco di finzione o imita le azioni, usa oggetti come sostituti simbolici? 9b. Bagnetto – ignorare Come si comporta quando ignorato: Come si intrattiene? Come risponde all’essere ignorato? Cerca l’interazione? 10. Imitazione funzionale Uso di oggetti in miniatura o uso di sostituti simbolici nell’imitazione di azioni familiari; presenza di consapevolezza simbolica sociale e divertimento condiviso. 11. Snack Indica una preferenza? Richiede altro cibo? Se si, come lo fa? Utilizza lo sguardo, i gesti, le espressioni facciali e le vocalizzazioni per comunicare richieste? Il bambino mostra o offre il suo snack al genitore per condividerlo?
19 Quale percorso terapeutico?
20 Trattamento: caratteristiche condivise avvio rapido della terapia intervento intensivo rapporto 1:1 obiettivi precisi ed individualizzati coinvolgimento dei genitori creare situazioni di condivisione con coetanei con sviluppo tipico controllare progressi e obiettivi raggiunti modificare progressivamente programmi favorire generalizzazione degli apprendimenti e loro uso funzionale
21 Obiettivi condivisi • Acquisire e/o aumentare: • comunicazione funzionale e spontanea; “favorire il • competenze sociali quali attenzione massimo condivisa, imitazione, interazione sviluppo reciproca; possibile delle • competenze adattive funzionali; diverse • competenze scolastiche; • competenze cognitive; competenze • Limitare: compromesse nel • Presentazione di comportamenti disturbo” problema quali isolamento, stereotipie motorie o vocali, giochi (ISS, 2011) ripetitivi o stereotipati, auto e/o etero-aggressività, comportamenti distruttivi, ecc.
22 Trattamenti consigliati in età precoce Terapie mediate dai genitori (utili per ogni tappa evolutiva) Early Start Denver Model (ESDM; Rogers and Dawson, 2009)
23 Terapia Mediata dai Genitori Interventi Effetti positivi: sistematici che - comunicazione Finalità: sociale dei implementano i migliorare lo bambini; genitori e li sviluppo, la considerano - performance dei comunicazione e principali genitori; le abilità adattive mediatori - interazione tra del bambino dell’intervento genitori e bambini stesso (ISS, 2011)
24 La TMG all’OPBG TMG Modello di trattamento finalizzato ad Terapia Mediata incrementare le abilità di comunicazione ed interazione genitore- bambino. dai Genitori Riferimenti teorici: • Diretta a bambini dai 18 ai 30 mesi • In prima diagnosi • Senza trattamento • 10 incontri a cadenza settimanale
25 Early Start Denver Model (Rogers and Dawson, 2009) Programma di intervento rivolto a bambini tra i 12 e i 36 mesi finalizzato a: - promuovere la tendenza spontanea ad interagire con le altre persone - la capacità di entrare in contatto con gli altri, tenendo conto degli interessi e delle inclinazioni di ciascun bambino Si basa su diversi approcci complementari: - modello Denver (Rogers et al., 1986); - modello di sviluppo interpersonale dell’autismo (Rogers et al., 2004); - modello dell’autismo come disturbo della motivazione sociale (Dawson et al., 2004); - Pivotal Response Training (PRT; Schreibman et al., 1988) basato sull’ABA
GRAZIE lidia.delia@opbg.net
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