Come gestire il morso di animali e di zecche - Giangiacomo Nicolini UOC Pediatria - Belluno

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Come gestire il morso di animali e di zecche - Giangiacomo Nicolini UOC Pediatria - Belluno
Come gestire il morso di animali
         e di zecche
                    Giangiacomo Nicolini
                  UOC Pediatria – Belluno
Come gestire il morso di animali e di zecche - Giangiacomo Nicolini UOC Pediatria - Belluno
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Lo sviluppo di una complicanza infettiva in una ferita
                  da morso dipende da :

∗ tipo di ferita: rischio più elevato per le ferite puntiformi che si
  chiudono rapidamente imprigionando numerosi microrganismi,
  o se ferita > 3cm
∗ tempo trascorso dall'evento traumatico alla valutazione medica
∗ sede anatomica colpita: capo, collo, mano, piede o dove siano
  esposti nervi, tendini o articolazioni
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Lo sviluppo di una complicanza infettiva in una ferita
                  da morso dipende da :

∗ tipo di animale coinvolto: morso di gatto più a rischio
  (infezione nel 30 – 50% dei casi vs
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Microbiologia

∗ Usualmente polimicrobiche (patogeni nel cavo orale ma anche
  sulla cute del paziente)
∗ Staphylococcus spp
∗ Streptococcus spp
∗ Pasteurella spp
∗ Capnocytophaga canimorsus
∗ Moraxella spp
∗ Porphyromonas, Bacteroides spp e Fusobacterium spp

∗ Bartonella henselae e patogeni rari (animali esotici)
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Clinica

∗   Infezioni della cute e dei tessuti molli
∗   Ascessi cutanei
∗   Linfangiti
∗   Artriti settiche
∗   Osteomieliti
∗   Sepsi
∗   Ascessi cerebrali
∗   Endocarditi
∗   Peritoniti
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Valutazione della ferita

∗ Esplorare attentamente se sono lesionate strutture profonde o se
  presenti corpi estranei, dopo adeguata anestesia
∗ Esami ematici e tamponi microbiologici non necessari di routine;
  eseguire sempre tampone se ferita apparentemente infetta prima di
  iniziare terapia
∗ Rx o eco tessuti molli se sospette lesioni di ossa, tendini o strutture
  profonde, sospetti corpi estranei o dubbio di osteomielite
Gestione della ferita

∗ Normale disinfezione con acqua e sapone o derivati dell’ammonio
  quaternario
∗ Rimozione dei tessuti devitalizzati
∗ Sutura immediata in pazienti sani se sono rispettati tutti i seguenti criteri
  (Grado 2B):
  ∗   Cosmeticamente importante (es lesioni al volto)
  ∗   Nessun segno clinico di infezione
  ∗   Morso occorso meno di 12 ore prima (24 se al volto)
  ∗   Ferite non localizzate a mani/piedi
∗ Non utilizzare la colla per sutura
Gestione della ferita

∗ Evitare la sutura (Grado 2c) se:
  ∗ Lesioni da schiacciamento
  ∗ Ferite puntiformi
  ∗ Ferite a mani/piedi
  ∗ Morso più di 12 ore prima (o 24 se al volto)
  ∗ Morso di gatto o di uomo, eccetto al volto
  ∗ Pazienti immunocompromessi
∗ Queste ferite vano irrigate copiosamente, coperte con garze e
  lasciate drenare spontaneamente, ed esaminate giornalmente
  per valutare la comparsa di segni di infezione
Profilassi
      antitetanica ed antirabbica

∗ Considerare dose booster di antitetanica e Ig specifiche solo per bimbi
  non sottoposti al ciclo vaccinale completo, o che lo hanno completato
  da più di 5 anni
∗ La profilassi antirabbica va eseguita a seconda dell’epidemiologia
  locale: dal 1997 al 2008 l’Italia è stata considerata libera da rabbia; da
  allora sono stati tuttavia descritti centinaia di casi di rabbia in animali in
  Friuli, Veneto e in provincia di Trento (animali provenienti dalla ex
  Jugoslavia)
Profilassi antibiotica

∗ Argomento altamente dibattuto; non evidenti vantaggi a favore della
  profilassi in caso di morso di cane o gatto . Non incide il tipo di ferita,
  quanto la profondità della stessa. Ferite alle mani si infettano meno se
  profilassate
∗ NON profilassare ferite evidentemente non infette se avvenute almeno 24
  ore prima della valutazione
∗ Consigliata profilassi se:
  ∗   Morsi profondi (specie se gatti)
  ∗   Ferite lacero – contuse o se si associano a lesioni da schiacciamento
  ∗   Morso a mani, genitali, volto o comunque se tendini o ossa/articolazioni esposte
  ∗   Ferite che richiedano sutura immediata
  ∗   Pazienti immunocompromessi
Profilassi antibiotica

∗ Amoxicillina – acido clavulanico (o ampicillina/sulbactam se ev )
  è l’ antibiotico di scelta
∗ In   caso   di allergia      cefalosporina   ad   ampio spetto o
  cotrimoxazolo + clindamicina
∗ Tetracicline e Fluorchinoloni in casi ben selezionati
∗ Durata 3 -5 giorni secondo alcuni Autori, 7 – 14 secondo altri
∗ PROFILASSI O TERAPIA?
Curiosità

∗ Malattia da graffio di gatto usualmente
  autolimitantesi; trattare solo i casi più
  severi (es angiomatosi bacillare) con
  macrolidi,      o      rifampicina      o
  cotrimoxazolo

∗ Malattia dell’acquario causata da
  Mycobacterium marinum. Trattare con
  rifampicina o rifabutina ± macrolidi,
  per 4 – 8 settimane. Escissione
  chirurgica spesso causa recidive
Il morso
                         di zecca

∗ Si trovano su piante, erba, arbusti, mucchi di foglie e boscaglia
∗ Si attaccano alle persone quando queste camminano in zone
  erbose o boschive; sulla cute si muovono lentamente fino a
  raggiungere una zona dove potersi nutrire
∗ Possono deporre fino a 20.000 uova, in media, ne rilasciano circa
  2.000, subito dopo il pasto ematico
∗ Il morso non è doloroso e non viene avvertito dal soggetto
∗ Non tutte sono pericolose per l’uomo; l’Ixodes ricinus trasmette
  il maggior numero di infezioni nell’uomo
Infezioni trasmesse da zecca

              Rickettsie           Protozoi
 ∗   Rickettsia rickettsii   ∗ Hepatozoon canis
 ∗   Anaplasma sp.           ∗ Babesia sp.
 ∗   Ehrlichia sp.
                             ∗ Cytauxzoon felis
 ∗   Febbre Q

           Batteri                            Virus
                                 ∗ TBE
∗ Borrelia sp.
                                 ∗ Febbre del Colorado
∗ Mycoplasma haemocanis
                                 ∗ Febbre suina africana
∗ Francisella tularensis
LYME: EPIDEMIOLOGIA

∗ Causata dalla spirocheta Borrelia Burgdoferi
∗ Trasmissione tramite zecche Ixodes ricinus
∗ Periodo : primavera, estate, inizio autunno
∗ Zone endemiche in Italia: nord Est
∗ Serbatoio: roditori (topi, scoiattoli, toporagno, etc). Cervi,
  caprioli pecore come animali portatori
∗ Incidenza: 300 casi per 100.000 abitanti
∗ Bambini tra i soggetti a maggior rischio, secondo i dati di
  picco bimodale, tra 5 – 9 e 45 – 59 anni
Manifestazioni cliniche
              nel bambino

∗ Eritema migrante: 89% dei casi (66% EM singolo, 23%
  multiplo)
∗ Artrite: 7%
∗ Paralisi del facciale: 3%
∗ Meningite asettica: 1%
∗ Cardite: 0.5%
Stadi clinici

∗ Precoce localizzato: eritema migrante (EM) +/- segni
  sistemici. Entro un mese dal morso
∗ Precoce disseminato: EM multiplo e/o sintomi neurologici e/o
  sintomi cardiaci. Da settimane a mesi dopo l’infezione
  primaria
∗ Tardivo: artrite intermittente o persistente che coinvolge una
  o più grandi articolazioni (specie ginocchia) e/o sintomi
  neurologici. Da mesi a pochi anni dopo l’infezione primaria
ERITEMA MIGRANTE

∗ Manifestazione principale, riscontrabile nel 89% dei casi di Lyme: chiazza
  eritematosa “a coccarda” con centro arrossato, alone più chiaro e nuovo
  eritema con bordi rilevati. A volte lesione completamente rossa
∗ Si sviluppa nel sito del morso dopo 3 – 30 gg (in genere 7 – 14)
∗ Se non trattato, entro una settimana si espande fino a formare una lesione
  anulare tra i 5 e i 70 cm (media 15) che poi scompare spontaneamente entro
  un mese
∗ Può essere pruriginoso ma mai doloroso.
∗ Spesso si accompagna a febbre (24%), astenia (58%) cefalea (42%), algie al
  collo (26%), artralgie (33%), mialgie(16%)
DIAGNOSI

∗ Anamnesi: viaggi in luoghi endemici; morso di zecca
∗ Forma precoce localizzata: la sierodiagnosi è spesso negativa
  (60 – 80 %) , per cui non è mai richiesta né raccomandata. Bassa
  sensibilità sierologica. Diagnosi clinica
  ∗ Anticorpi di fase acuta non rilevabili fino a 2 – 3 settimane dopo la comparsa dell’alone

∗ Forma precoce disseminata e forma tardiva: eseguire sierologia
  e Western Blot di conferma. Nella forma tardiva la sierologia è
  pressochè sempre positiva

  ∗ Gli anticorpi persistono anche DOPO la cura, per cui l’esame non va ripetuto come
     “segnale” di guarigione
TERAPIA

• La durata della terapia per gli stadi precoce disseminato e tardivo non è validata nei
  bambini (vanno da 14 a 28 gg nei vari studi)
• Alcuni autori suggeriscono di trattare pazienti sieropositivi asintomatici per 28 giorni,
  ma anche tale dato non è validato
PREVENZIONE

∗ Profilassi ambientale
∗ Prima di trasmettere il Lyme la zecca deve rimanere in sede
  almeno 24 ore, per cui è fondamentale la rimozione
  precoce
∗ Non indicata la profilassi antibiotica post – esposizione
∗ Non disponibile vaccinazione
TICK-BORNE ENCEPHALITIS (TBE)

∗ Tre virus appartenenti al genere Flavivirus
  ∗ Sottotipo dell’est (o Russo)
  ∗ Sottotipo Siberiano (anche detto virus Vasilchenko)
  ∗ Sottotipo Europeo
∗ Vettore: zecca del genere Ixodes
∗ Trasmissione: in primavera ed estate nelle zone temperate e
  anche in autunno nell’area del Mediterraneo
∗ La trasmissione avviene entro pochi minuti dal morso, per
  cui la rimozione precoce non previene l’infezione
∗ Morso di zecca riportato solo nel 50% dei casi
EPIDEMIOLOGIA

∗ In Europa incremento del 400%
  nelle ultime decadi
∗ Problema       emergente           in
  Germania, Polonia e Russia
∗ Endemica      con     andamento
  stagionale
∗ Patologia rara in età prescolare
CLINICA

∗ Nella forma Europea, la maggior parte dei casi avviene in forma
  asintomatica; solo una piccola percentuale sviluppa la forma
  encefalitica/meningitica
∗ Bimbi colpiti soprattutto in periodo scolare, mediana di 9 anni
∗ Incubazione tra 7 e 14 giorni
∗ Sintomi vaghi e aspecifici nei bambini
∗ Cefalea nel 60% (adulti nel 90%)
∗ Andamento bifasico raro nei bimbi in età prescolare:
  ∗ sintomi iniziali (cefalea, stanchezza, febbre e artralgie diffuse, nausea e
    vomito ) che durano fino a 5 giorni
  ∗ seguiti , nel 5-30% dei casi, da sintomi neurologici (forma
    meningea/encefalitica) dopo 2 – 8 giorni di asintomaticità
CLINICA

∗ Nei 2/3 dei casi pediatrici la forma è meningitica senza
  segni di encefalite
∗ Nei casi di meningoencefalite: apatia fino a
  sonnolenza, convulsioni, atassia, tremore, paralisi dei
  nervi cranici, emiparesi
∗ Encefalite più frequente negli adulti (con mielite e
  paralisi flaccida)
∗ Sequele molto rare nei bambini
DIAGNOSI

∗ Sierologia
∗ Dimostrazione diretta del virus su sangue, liquor, tessuti
  tramite PCR

∗ EEG aspecifico
∗ Anomalie RMN solo nel 18% dei casi
TERAPIA, PROGNOSI,
               PREVENZIONE

∗ Nessun trattamento specifico ma lungo ricovero, spesso fino a 3
  settimane ma a volte anche mesi
∗ Alcuni autori suggeriscono di iniziare antibiotici ed antivirali fino alla
  diagnosi
∗ Casi aneddotici di somministrazione di anticorpi specifici; nessun
  beneficio reale
∗ Esiti peggiori nella variante siberiana; mortalità 5 - 20% rispetto al 0 – 4%
  della variante europea
∗ Profilassi ambientale e vaccinazione >12 mesi di vita
Prevenzione
          e rimozione della zecca

∗ Camminare su sentieri battuti, preferibilmente al centro,
  evitando le zone ricche di cespugli e di sottobosco
∗ Non sedersi direttamente sull’erba e non appoggiare zaini
  o altro materiale
∗ Utilizzare    prodotti      repellenti     per      gli insetti,
  moderatamente efficaci quelli a base di DEET o
  permetrina, sia sulle parti scoperte che sugli abiti
∗ Indossare abiti chiari per identificare più facilmente le
  zecche e rimuoverle prima che si attacchino alla cute
∗ Indossare maniche lunghe ed infilare i pantaloni dentro ai
  calzettoni o meglio, a stivali alti dotati di stringhe
Come rimuovere la zecca

∗ Utilizzare pinzette con cui afferrare la zecca alla base della cute,
  ruotando in senso antioriario fino a che, con lievi trazioni, si
  stacca completamente senza lasciare il rostro in sede
∗ Non staccare bruscamente la zecca con le mani
∗ Non schiacciare la zecca con le unghie
∗ Non usare sostanze per soffocarla (olio, benzina, petrolio….)
∗ Non usare aghi arroventati, o bruciare la zecca prima
  dell’estrazione.
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