Miti del rancore, miti per la crescita: verso un immaginario collettivo per lo sviluppo

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Miti del rancore, miti per la crescita: verso un immaginario collettivo per lo sviluppo
Miti del rancore,
miti per la crescita:
verso un immaginario collettivo
per lo sviluppo
Miti del rancore, miti per la crescita: verso un immaginario collettivo per lo sviluppo
Indice

1.       Il senso di un progetto e i primi risultati                               7
1.1.     La destinazione necessaria                                                7
1.2.     I primi risultati                                                         7

2.     Perché è importante l’immaginario collettivo                               9
2.1.   Componente decisivo della vita individuale e delle comunità                9
2.2.   Miti e riti dell’Italia di ieri, per esempio                               9
2.2.1. Dalla ricostruzione al miracolo economico, il vitalismo                    9
       che costruisce giorno per giorno il futuro
2.2.2. La vittoria dell’immaginario dell’individualismo consumistico              10
2.2.3. La fine della storia e il suo nuovo inizio fino alla crisi                 11
2.2.4. L’icononografia di inizio millennio                                        12
2.3. Il peso dei mezzi di comunicazione: il tempo di cinema e tv pubblica,        12
       poi della tv commerciale
2.4. Con l’arrivo del digitale a ciascuno il suo immaginario                      13

3.       L’immaginario infetto del rancore                                        15
3.1.     Quando e perché siamo diventati rancorosi                                15
3.2.     Io starò peggio degli altri: la mutazione delle aspettative soggettive   15
         prevalenti e il caos che spaventa
3.3.     Come riuscire nella vita                                                 16
3.4.     La mappa dei pregiudizi, anticamera dei rancori                          16

4.       Un immaginario regressivo nemico dello sviluppo                          19
4.1.     Soldi fermi se vince la paura: meglio non spendere, non si mai           19
4.2.     La social reputation del consumo                                         19
4.3.     Nostalgia canaglia                                                       20

5.       L’altro immaginario collettivo che fa crescere                           21
5.1.     Verso dove andare                                                        21
5.2.     L’egemonia di web e social nella formazione del senso comune             21
5.3.     Le cose che contano per le diverse generazioni                           21

6.       A mo’ di conclusione                                                     23

7.       Tavole                                                                   25
1.   Il senso
     di un progetto
     e i primi risultati

     1.1. La destinazione necessaria                              di vita saranno sempre più condizionati dalla
     La storia italiana dal dopoguerra ai nostri giorni           voglia di alzare muri e trincee nell’ossessione
     mostra il ruolo e la potenza dell’immaginario                e nelle paure dell’altro da sé;
     collettivo nel rapporto con la materialità dei           - gli effetti perversi e nocivi di un immaginario
     processi economici e sociali: così ricostruzione,            collettivo infetto tipico di una società del
     miracolo economico, secondo rinascimento                     rancore. E di conseguenza la necessità di
     economico degli anni Ottanta e tutta la lunga                rilanciare un diverso immaginario collettivo,
     saga del benessere che di fatto arriva fino alla             non con un nostalgico e impossibile ritorno
     crisi epocale, la tempesta perfetta dal settembre            a riti e miti degli anni dello sviluppo, ma
     2008 in avanti, è segnata da un immaginario                  elaborando e offrendo visibilità alta a
     collettivo vitale, palpitante, ottimista, inclusivo.         esperienze e pratiche positive troppo spesso
     In quei tempi grandi miti e riti di massa                    patrimonio di piccole comunità che lanciano
     convergono nel generare energie decisive per lo              segnali deboli.
     sviluppo del Paese.                                      Nel progetto grande attenzione viene data agli
     Poi, dalla grande crisi fino all’attuale                 strumenti e meccanismi di formazione del senso
     stentata e discutibile ripresa, sono prevalse            comune e dei componenti dell’immaginario
     le disuguaglianze sociali, le aspettative                collettivo: l’era della conquista di consumi
     decrescenti, il blocco della mobilità verso l’alto       per tutti e del benessere è stata segnata
     e la paura del declassamento, generando le               da cinema, televisione e stampa, laddove
     basi materiali e psicologiche della società del          oggi, soprattutto per le nuove generazioni,
     rancore, dall’immaginario collettivo regressivo,         contano il duo smartphone-web e i derivati,
     chiuso, infetto.                                         in particolare in questa fase i social, con una
     La verità è che un immaginario collettivo del            evidente personalizzazione e desincronizzazione
     rancore è disfunzionale rispetto a ogni ipotesi di       dei palinsesti che modifica radicalmente la
     sviluppo: questo il punto di partenza del progetto       formazione dell’immaginario delle persone,
     Censis-Conad, nato dalla consapevolezza che              rendendo meno diretta la formazione di un
     sarà molto difficile praticare sviluppo se la            immaginario condiviso. E anche questo è tema
     società resta pietrificata nelle paure di chi pensa      decisivo del progetto. In sostanza, un progetto
     che sia prioritario chiudersi per difendere con          originale che va dritto al cuore della grande
     le unghie e coi denti quel che si ha da minacce          questione del nostro tempo: come rilanciare lo
     reali o presunte, piuttosto che prendere rischi e        sviluppo italiano senza rassegnarci a improbabili
     opportunità del nuovo per conquistare una più            decrescite felici o alla regressiva e autolesionista
     elevata qualità della vita individuale e collettiva.     spirale delle paure e dei rancori.
     Il progetto, pertanto, vuole inserire nel dibattito
     pubblico alcuni temi-chiave e di assoluta attualità:     1.2. I primi risultati
     - l’importanza dell’immaginario collettivo e il          E allora da dove si parte? Di certo dalla
          suo nesso stretto e incisivo con il tema del        destrutturazione dell’immaginario collettivo
          rilancio dello sviluppo. Non basta la politica      infetto del rancore, da convinzioni, falsi miti,
          economica e di bilancio per rifare crescita,        propensioni che finiscono per alimentare
          occorre un immaginario collettivo inteso            comportamenti sociali regressivi, disfunzionali
          come miti, riti, sogni e aspirazioni per la         rispetto allo sviluppo. Di seguito ecco una
          crescita. Non ci sarà rilancio dei consumi e        indicazione sintetica, ma precisa, di alcune di
          crescita della ricchezza del Paese, se gli stili    queste disfunzionalità immateriali.

7    Miti del rancore, miti per la crescita: verso un immaginario collettivo per lo sviluppo
-   Io ho meno opportunità e sto peggio degli                  impenetrabilità della realtà, tanto che
        altri e sarà sempre più così. È convinto di                prevale la spinta a tenere i soldi fermi per
        avere pari opportunità rispetto alle altre                 far fronte a eventi imprevisti. Il 59,7% delle
        persone il 45% degli italiani, mentre è il                 famiglie risparmia per poter gestire eventi
        60% in Francia, il 70% in Germania, il 52%                 inattesi, +6 punti percentuali rispetto al
        in Spagna, il 58% nella media dei Paesi Ue,                2012. Ed è aumentata, rispetto al passato
        oltre l’81% in Svezia. Inoltre, se il 28% degli            recente, la quota di famiglie risparmiatrici.
        italiani all’inizio dell’anno ha dichiarato che            Di fronte all’incertezza le famiglie reagiscono
        la propria condizione economica migliorerà,                astenendosi dallo spendere e tenendo cash
        il 35% è convinto che migliorerà di più quella             fermo per ogni evenienza.
        degli altri. Nel 1998 invece il 27,7% degli            Pertanto, sul piano economico, incertezza
        italiani era convinto che la propria condizione        e bassi rendimenti spingono a tenere i
        economica sarebbe migliorata, e il 23% che             soldi fermi con conseguente ristagno dei
        sarebbe migliorata di più quella degli altri.          consumi, malgrado numerose finte ripartenze.
    -   Ma quale merito, per avanzare nella vita               E i consumi internalizzano le dinamiche
        contano conoscenze, agiatezza d’origine e              divaricanti della società, perché se fermi
        fortuna. In Italia per i cittadini non basta           in generale per l’evidente difficoltà di tante
        lavorare sodo e conseguire un buon titolo              famiglie, al contempo vivono il decollo della
        di studio per avanzare nella vita, ma conta            vendita di prodotti più sofisticati e a prezzo
        conoscere le persone giuste, provenire                 mediamente più alto rispetto ad altri prodotti
        da una famiglia agiata e/o avere i giusti              sugli stessi bisogni. È il caso dei prodotti
        contatti politici, fattori per i quali è più alta la   bio, vegan, rich in o anche di quelli certificati
        quota di italiani rispetto ai principali paesi         nella loro italianità, che portano a un trend
        omologhi. E su tutto poi per gli italiani              di consumo orientato a una dimensione più
        vince la fortuna, considerata essenziale dal           egoriferita che non di sensibilità sociale per un
        34% degli italiani, dal 20% dei tedeschi,              futuro sostenibile del pianeta.
        dall’11% dei francesi, dal 6% degli svedesi e          In generale, emerge una tirchieria
        dall’8% dei residenti nel Regno Unito.                 autoimposta legata al risparmio impaurito, una
    -   Tanto le cose andranno sempre peggio. Il 60%           micromicragnosità esito dell’incertezza espressa
        (incremento di 8 punti percentuali rispetto al         dall’adagio popolare non si sa mai.
        2008) degli italiani è convinto che in Italia le       E allora, che fare? Intanto occorre evidenziare
        cose stanno andando nella direzione sbagliata          con forza che:
        (solo in Grecia e Spagna peggio); in Italia poi,       - garantire più reddito è una condizione
        dopo la Grecia, si registra la quota più alta di           necessaria ma non sufficiente per il rilancio
        cittadini che non ha fiducia nel futuro. Prevale           dei consumi, epicentro ineludibile dei
        inoltre l’incertezza, con il 35% degli italiani che        processi di innalzamento della qualità della
        dichiara di non capire quel che gli sta accadendo          vita;
        intorno. Solo in Spagna il dato è più alto.            - un immaginario infetto del rancore genera
    -   Nostalgia canaglia. Per il 69% degli italiani la           danni economici e sociali di lungo periodo,
        qualità della vita era meglio prima, e solo in             facendo da ostacolo rilevante alla crescita;
        Grecia il dato è più alto. Inoltre, l’Italia ha la     - è decisivo promuovere un percorso
        più bassa quota di cittadini (38%) convinti                collettivo e condiviso di generazione
        che rispetto a 30 anni fa le opportunità per               di un immaginario collettivo altro, che
        avanzare nella vita sono diventate più eguali              non potrà nascere dal ritorno al buon
        tra i cittadini .                                          tempo antico e ai suoi riti (fosse anche
    -   Il rancore infetta la vita nel quotidiano.                 la domenica in famiglia), ma piuttosto,
        È quanto emerge dalla mappa dei pregiudizi                 una volta preso atto della nuova geografia
        negativi relativi a determinate persone, fatti             degli strumenti di formazione del senso
        emergere raccogliendo l’opinione rispetto                  comune, dall’individuazione e selezione
        all’ipotesi di matrimonio del figlio o della               delle più significative e rilevanti esperienze
        figlia con persone dalle caratteristiche                   di pratiche, valori, miti e riti che disegnano
        specifiche. Il 68% si è dichiarato contrario               idee di se stessi, del proprio itinerario,
        all’eventuale matrimonio di una figlia con                 del futuro individuale e collettivo vitali,
        una persona con almeno 20 anni di distanza,                orientate in avanti e soprattutto funzionali
        con una dello stesso sesso o con una che ha                allo sviluppo, senza il quale mai potrà
        già figli; il 66% al matrimonio con persone di             esserci felicità. Diventa decisiva la capacità
        altra religione, in particolare islamica, il 44%           di costruire condivisione e riconoscimento
        con immigrati, asiatici o persone di colore.               di tali pratiche e idee, offrendo una sponda
    -   Non si sa mai. Incertezza, paura e                         solida per andare oltre l’attuale condanna
        rancore vanno di pari passo, generando                     a emettere segnali flebili, perennemente
        una percezione di instabilità e di cupa                    coperti dal rumore invasato dei rancori.

8   Miti del rancore, miti per la crescita: verso un immaginario collettivo per lo sviluppo
2.   Perché
     è importante
     l’immaginario
     collettivo

     2.1. Componente decisivo della vita individuale          ambito della società e che hanno direzioni
     e delle comunità                                         precise:
     L’immaginario collettivo è l’insieme di                  - verso le città, più ancora verso il triangolo
     valori, simboli, miti e tabù che condizionano               industriale tra Milano, Torino e Genova.
     e connotano le aspirazioni e i percorsi                     Si attivano flussi migratori colossali dalle
     esistenziali individuali e che contribuiscono a             campagne alle città, dal Sud al Nord;
     definire l’agenda sociale condivisa.                     - verso l’industria, in particolare quella più
     L’immaginario ha un impatto concreto nella                  grande, in particolare quella pesante o di
     vita sociale perché veicola bisogni, mette                  beni di massa durevoli tra automobili ed
     in circolazione sogni e desideri, accende                   elettrodomestici. Forza lavoro chiamata
     le fantasie, orienta in modo tangibile                      a far andare la colossale piattaforma
     comportamenti e stili di vita, attivando così               produttiva delle fabbriche taylorizzate. Il
     energie che spingono in avanti l’orizzonte del              lavoro operaio, a cominciare da quello Fiat,
     possibile.                                                  come mito mobilizzatore sia ideologico sia,
     Nel nostro Paese un immaginario collettivo                  a livello micro, come fonte di reddito stabile
     condiviso ha operato come fattore di                        per uscire dalla povertà e precarietà del
     espansione della soggettività, poiché la                    mondo contadino;
     forza evocativa ed esemplificativa delle                 - verso la soddisfazione di bisogni primari,
     immagini riusciva a fare di sentimenti e                    di base, dall’alimentazione quotidiana su
     aspirazioni individuali altrettante motivazioni             tre pasti all’abitazione, all’abbigliamento,
     e passioni mobilitanti verso traguardi comuni:              alla mobilità. Nella memoria delle storie
     l’immaginario ha operato come un sogno                      familiari viene fissata in questa epoca
     che chiedeva di essere realizzato, e la sua                 l’uscita concreta dalla scarsità, grazie a
     condivisione ha generato una coinvolgente e                 flussi retributivi adeguati per acquistare
     omogenea agenda per la comunità.                            quei beni e servizi che significano la fine
                                                                 definitiva della povertà di massa;
     2.2.Miti e riti dell’Italia di ieri, per esempio         - verso forme di postscarsità nei consumi, ben
     2.2.1. Dalla ricostruzione al Miracolo economico, il        oltre i confini della limitatezza contadina.
     vitalismo che costruisce giorno per giorno il futuro        Iniziano, man mano che ci si addentra negli
     Nell’Italia della ricostruzione, del boom                   anni Sessanta, la sperimentazione di massa
     e del miracolo economico, della crescita                    di nuovi consumi e la prima dotazione
     per proliferazione dell’imprenditoria e del                 ampia e articolata di beni strumentali nelle
     lavoro autonomo, i cicli espansivi erano                    abitazioni. I nuovi elettrodomestici, che
     accompagnati da miti positivi, vero motore                  cambiano la vita alle persone, arrivano a
     della lunga saga del ceto medio: una                        grappolo e si diffondono rapidamente, in
     progressione vitalistica fondata sulla forza di             una rincorsa sociale incessante indotta
     riscatto del lavoro, sulla spinta trasformatrice            dal mito mobilizzatore della modernità.
     dei consumi, sulla leva securizzante della                  Case moderne in grandi condomini,
     patrimonializzazione.                                       con bagno e acqua corrente, con mobili,
     Sin dalla primissima fase della ricostruzione,              divani e lampadari di serie, negli infiniti
     risalendo sino al miracolo economico e oltre,               edifici in costruzione nelle città piccole
     gli italiani dispiegano volontà ed energie nelle            e grandi. Adriano Celentano, icona di
     trasformazioni epocali che connotano ogni                   massa sin dai primi anni del miracolo

9    Miti del rancore, miti per la crescita: verso un immaginario collettivo per lo sviluppo
economico, fotografa nel pezzo Il ragazzo            Nella visione collettiva ogni miseria diventa
         della via Gluck l’intensità irreversibile della      uno stadio puramente transitorio e reversibile,
         trasformazione sociale e antropologica che           da cui si può uscire per sforzo personale o per
         muta definitivamente persone, paesaggi e             lotta collettiva o per entrambi.
         valori.                                              L’Italia che si racconta incarna questa
     Da subito emerge una doppiezza nei miti di               energia vitale trasformatrice: film, pubblicità,
     massa:                                                   programmi televisivi, romanzi, canzoni… tutta
     - da un lato quelli classisti, della rivoluzione         la produzione culturale high e pop, visuale
         futura attesa che poi diventerà rivoluzione          o scritta, traccia le linee discriminanti tra
         tradita. L’idea che si migliora la propria           il passato e i suoi retaggi culturali e sociali
         vita migliorando la vita collettiva, e anzi è        additati come premoderni, poveri, gretti,
         quest’ultima che fa da volano della crescita         destinati a sparire o perire, e il presente che è
         del benessere anche individuale;                     già futuro, fatto di benessere, libertà di scelta,
     - dall’altro, i miti della società industriale,          possibilità hic et nunc di vivere meglio.
         del consumo individuale come volano per              L’immaginario collettivo riflette la somma
         conquistare più alta collocazione sociale,           straordinaria di sforzi individuali e collettivi,
         verso il ceto medio.                                 a volte sovraumani e dagli altissimi costi, che
     Nel lungo periodo i miti individualisti e del            sempre convergono nella grande saga del
     consumo vinceranno e tuttavia va sottolineata            benessere: l’Italia contadina e della scarsità
     la potente retroazione tra i due sistemi                 che lascia il posto, non senza sofferenze e
     simbolici che coesistono nelle stesse persone e          dolori, alla nuova Italia della produzione e
     negli stessi territori con intensità diversa.            del consumo di massa, e di tutto ciò miti
     Tutti vogliono e tutti agiscono per uscire dalla         e riti sono motori decisivi dell’incessante
     scarsità, diventare benestanti accedendo                 cambiamento.
     all’Eldorado dei consumi di massa che
     cambiano la vita.                                        2.2.2. La vittoria dell’immaginario
     Che sia lo sforzo individuale quotidiano nel             dell’individualismo consumistico.
     lavoro o che sia nelle mobilitazioni e lotte             Il dopo ’68 e gli anni Settanta sono in Italia la
     collettive, tutto viene veicolato funzionalmente         fase della massima commistione tra i sistemi
     a migliorare la condizione socioeconomica                simbolici e mitologici di massa con, da un lato,
     degli italiani, e ogni energia viene orientata a         la radicalizzazione delle forme di antagonismo
     questo grande e condiviso obiettivo di massa.            sociale collettivo e, dall’altro, la proliferazione
     E sono funzionali all’obiettivo anche i miti:            delle forme di emancipazione individuale,
     - della fuga verso il benessere, con                     dalla autoimprenditorialità di massa alla logica
         la neoemigrazione fuori dai luoghi                   combinatoria dei redditi.
         resi marginali dalla nuova modernità                 Sono gli anni in cui la crisi sembra diventare
         dell’industria e del consumo di massa,               definitiva, epocale, mondiale e dove, però,
         come le montagne, le campagne e intere               dietro la retorica della crisi finale, nel nostro
         aree del meridione;                                  Paese prendono forza linee di mutamento
     - dell’operaio, come soggetto ideologico e               sommerse, orizzontali, che coinvolgono milioni
         come incarnazione del lavoro e del reddito           di persone in uno sviluppo incessante che fa
         sicuro.                                              letteralmente decollare il benessere soggettivo.
     Gli anni del miracolo economico oggi non                 Cresce la disponibilità di reddito delle famiglie
     possono non essere rivisitati con la meraviglia          a supporto della propensione al consumo:
     che si riserva alle cose formidabili: la                 si moltiplicano le famiglie a redditi multipli,
     motorizzazione di massa, il primo intasamento            spesso sommersi al fisco, che generano un
     delle abitazioni con elettrodomestici che                mare di black cash che consente un balzo in
     alleviano la fatica del lavoro domestico                 alto del consumo soggettivo.
     e allietano le serate in famiglia, con un                E sono gli anni in cui si consuma il mito
     arredamento fatto di cucine componibili                  classista nella sua forma sino ad allora più
     e mobili adatti alla moltiplicazione di                  attraente: l’eguaglianza portata all’estremo.
     appartamenti nelle città piccole e grandi, con           L’accordo sul punto unico di contingenza del
     la scolarità di massa che intasa le scuole dei           meccanismo di adeguamento automatico delle
     doppi e tripli turni, con il grande esodo estivo e       retribuzioni, la scala mobile, segna il momento
     i tormentoni canori.                                     più alto della stagione egualitaria e, poi, l’inizio
     Un ottimismo vitale che riesce anche a                   della reazione sociale anche a livello simbolico.
     raccontare come assolutamente curabili gli               E così accade anche per i miti
     inevitabili mali del progresso, che sia il lavoro        dell’assemblearismo, che arriva sin dentro la
     alla catena di montaggio delle grandi fabbriche          normazione di ambiti di vita collettivi come i
     o l’affollamento impietoso dei quartieri e delle         processi consultivi nelle fabbriche o i decreti
     case popolari.                                           delegati nelle scuole.

10   Miti del rancore, miti per la crescita: verso un immaginario collettivo per lo sviluppo
Nel finale degli anni Settanta l’immaginario             primissima fascia, a cominciare da Romiti, che
     collettivo è l’epicentro di una discontinuità            sono al centro dell’immaginario degli italiani,
     assoluta rispetto ai miti mobilizzatori del post         paradigmi della riuscita sociale.
     ’68, molti dei quali costitutivi dell’immaginario        Vince una soggettività che impone i suoi codici
     antagonista e rivoluzionario: così mentre il             in ogni ambito, che arriva ad assumere tratti
     Paese è chiuso nella morsa del terrorismo e              narcisisti ed esprime l’identità tramite consumi
     della radicalizzazione del mito della rivoluzione        individuali, tanto da avere nell’attenzione al
     qui e ora, l’immaginario collettivo, in primo            look, nella cultura dell’apparire una ossessione
     luogo dei giovani ormai protagonisti della               di massa.
     società, viene letteralmente requisito dalle             Decolla il mito degli stilisti italiani e in generale
     onde generate da un prodotto hollywoodiano               dell’abbigliamento italico, quintessenza
     straordinario: La febbre del sabato sera.                dell’eleganza, dello stile, del modo giusto di
     Film, musica, abbigliamento, stili di vita: tutto        apparire. E l’Italia vive una propria versione
     viene ridefinito dalla nuova moda, che sposta            della fenomenologia degli yuppie, giovani
     il baricentro delle vite individuali sul tempo           arrembanti, autocentrati, cinici e tutti votati
     libero, che fa della discoteca il regno delle            all’arricchimento individuale da esibire. Il
     nuove identità e del ballo il suo meccanismo di          decollo di Mtv e della musica da vedere è in
     manifestazione. Fine delle identità classiste, al        linea con culture giovanili e non che mettono
     centro c’è l’identità individuale in costruzione         l’apparire al centro.
     tramite i consumi: dal taglio di capelli,                Si impone come canale di formazione
     all’abbigliamento, alle discoteche frequentate           dell’immaginario collettivo la televisione
     ecc. E inizia potente la retorica del riflusso,          commerciale, con una moltiplicazione
     della fine dell’impegno, della riscoperta della          della presenza e del peso del messaggio
     propria soggettività.                                    pubblicitario e del rapporto con il consumo.
     L’esito sarà liberatorio, poiché ciascuno può            E diventa centrale nell’arena pubblica la
     vivere la voglia di consumare senza complessi,           comunicazione, i suoi riti e contenuti, la
     sensi di colpa, spianando così la strada                 capacità di soggetti individuali e collettivi
     all’individualismo ad alta intensità di consumi          di gestire la propria presenza pubblica e
     degli anni Ottanta.                                      l’immagine di essa.
     Episodio emblematico di cesura socioculturale
     e sociopolitica tra gli anni Settanta e gli anni         2.2.3. La fine della storia e il suo nuovo inizio fino
     Ottanta è la marcia dei quarantamila capi della          alla crisi
     Fiat a Torino, che chiude una delle vertenze             Gli anni Novanta hanno come base mutamenti
     più dure della storia sindacale e sancisce quasi         epocali a livello globale, che segnano la
     fisicamente l’inizio di una fase delle relazioni         discontinuità totale rispetto ai decenni
     industriali e sociali completamente diversa,             precedenti e che nelle retoriche globali sono
     dove l’antagonismo viene messo nell’angolo               interpretati come fine della storia, mentre nei
     e l’impresa e le sue culture tornano al centro           fatti ne sono un riavvio.
     della scena. Cambia la base materiale delle              La fine della guerra fredda, del socialismo
     relazioni sociali accelerando la ridefinizione           reale, non è certo la fine della storia, piuttosto
     dell’immaginario collettivo, con relativi riti e miti.   il punto di arrivo di una delegittimazione
     Gli anni Ottanta segnano il trionfo di un                e perdita di attrattività del modello in atto
     immaginario di potenza delle soggettività                da molto tempo, e tuttavia scuote dalle
     espresso tramite i consumi, che diventano                fondamenta l’immaginario collettivo degli
     misura dell’identità individuale.                        italiani.
     Prodotto iconico del decennio diventa                    La corsa verso i beni di consumo dei
     il walkman, che consente la fruizione                    tedeschi dell’est in fuga dal muro in macerie
     individualizzata e ovunque della musica:                 simbolicamente rappresenta la realtà di un
     inventato alla fine degli anni Settanta, diventa         consumo come vero epicentro della superiore
     un successo commerciale planetario a metà                attrattività dell’economia di mercato rispetto a
     del decennio interpretando gli stili di vita             ogni altra alternativa sistemica.
     altamente individualizzati anche nella fruizione         La chiave retorica nel nostro Paese diventa il
     della musica, che sino a pochi anni prima era            nuovo, il nuovismo che assume tanti, diversi
     stata al centro di riti di massa entrati di forza        volti:
     nell’immaginario collettivo: da Woodstock                - della legalità con le icone dell’antimafia e
     all’Isola di Wight alle tante versioni nostrane.              della lotta alla corruzione;
     In Italia, poi, miti collettivi di riferimento           - della celebrazione della libertà individuale
     diventano grandi imprenditori, ricchi e famosi,               contro burocrazie, bardature corporative,
     che sino a pochi anni prima erano catalizzatori               statalismi;
     di odio sociale: Gianni Agnelli, Raul Gardini,           - del produttivismo contro assistenzialismi
     Carlo De Benedetti e con loro manager di                      più o meno reali.

11   Miti del rancore, miti per la crescita: verso un immaginario collettivo per lo sviluppo
Se l’immaginario collettivo si lacera a livello          e welfare, svela la fuga verso l’alto e verso
     sociopolitico e socioculturale, è però ancora            l’indefinito dei poteri reali tra mercati e Unione
     dentro la lunga deriva della corsa al benessere,         Europea, percepita sempre più come una
     con una strutturazione delle identità soggetti-          matrigna ostile e lontana.
     ve fortemente condizionata dalla matrice dei             La crisi i porta ai giorni nostri, con il mito della
     consumi.                                                 globalizzazione in frantumi, e incertezza e
     Sono anche gli anni in cui decolla                       rancori compagni di vita di ogni giorno.
     definitivamente la Grande distribuzione
     organizzata come componente del quotidiano               2.3. Il peso dei mezzi di comunicazione: il
     minuto delle famiglie italiane, di cui potenzia          tempo di cinema e tv pubblica, poi della tv
     il potere d’acquisto per i beni di base, a               commerciale
     cominciare dall’alimentare, liberando risorse            Il sintetico ma indicativo excursus fatto
     per i consumi immateriali, dai viaggi e alle             sull’evoluzione di base e contenuto
     vacanze più distribuite in corso d’anno ai               dell’immaginario collettivo degli italiani dalla
     consumi culturali. Un salto quantitativo nel             ricostruzione ai giorni nostri consente di
     consumo che ne supporta un’evoluzione                    evidenziare che:
     qualitativa, confermandone ulteriormente la              - l’immaginario collettivo ha un rapporto
     centralità nella definizione della soggettività               stretto e di retroazione con la realtà
     delle persone.                                                socioeconomica e socioculturale del
     Decennio che vede l’Europa come un’entità                     Paese. Il catalogo dei miti di massa aiuta
     non più suddivisa in due parti contrapposte                   a interpretare la società, a starci dentro
     separate da un muro, in cui l’analogico vive la               in modo appropriato e al contempo ne è
     sua ultima fase aurea e cosi i tanti prodotti del             componente attiva, parte integrante;
     cartaceo, dai giornali, ai libri, alle enciclopedie.     - nella lunga deriva la saga del benessere
     Arrivano i pc fissi e portatili, i floppy disk, con i         vissuta dagli italiani ha beneficiato di
     primi significativi passi nel digitale.                       un immaginario collettivo positivo,
                                                                   ottimista, orientato al futuro, al prendere
     2.2.4. L’icononografia di inizio millennio                    rischi per migliorare. Un immaginario
     Il catalogo iconografico collettivo della fase                aperto, vitale, palpitante, inclusivo anche
     iniziale del nuovo Millennio è fatto delle                    quando ha assunto forme conflittuali
     strazianti immagini dell’11 settembre con le                  e di antagonismo. La vicenda italiana
     Torri Gemelle incendiate che crollano su se                   del secondo dopoguerra è segnata da
     stesse, immagini che saranno presto raggiunte                 miti mobilizzatori progressivi capaci di
     da quelle omologhe nelle strade di Londra,                    innescare e stimolare energie sociali e
     Madrid e Parigi, che innestano l’idea che la                  culturali che hanno generato valore su ogni
     guerra non è solo quella delle immagini di                    dimensione;
     Baghdad e Bassora, ma arriva al centro delle             - decisivi sono stati anche i mezzi e le
     nostre vite. L’islamismo radicale con la sua                  forme di produzione dell’immaginario
     chiamata alla guerra santa dispiegata semina                  collettivo, che nel passaggio dalla società
     una nuova insicurezza nelle società occidentali.              contadina a quella industriale avanzata
     L’immaginario degli italiani però preserva,                   è stato sempre più plasmato da canali
     almeno sino all’esplosione della crisi, la                    e strumenti della produzione culturale
     sensazione di una irriducibile diversità, resa                di massa. L’editoria, la stampa, la radio,
     possibile dalla originale capacità di ruminare                il cinema e poi via via la televisione
     ogni paura e incertezza, riuscendo a incassare                pubblica, e venendo più vicini a noi quella
     i benefici della globalizzazione tenendosi al                 commerciale, sono stati gli efficienti canali
     riparo dai costi.                                             di generazione e disseminazione di miti e
     La crisi è la cesura che riporta la società alla              riti dell’immaginario collettivo.
     bronzea realtà di un mondo da cui nessuno                In particolare, dalla ricostruzione in avanti
     può escludersi; simbolicamente le immagini               cinema e televisione hanno dato un contributo
     degli impiegati licenziati della Lehman Brothers         decisivo all’affermarsi di modelli di un
     che sfilano silenziosi nelle vie di Manhattan            immaginario collettivo funzionale ai processi
     dopo aver svuotato le scrivanie marcano                  sociali di crescita di massa, dal basso, di
     l’inizio di un tempo nuovo, di cui oggi viviamo          popolo.
     gli effetti.                                             Al termine immaginario si poteva con assoluta
     Il lavoro che è precario, l’immigrazione che             tranquillità affiancare il termine collettivo,
     è incontrollabile e rinvia ai barconi affondati          perché le modalità tecniche e sociali di
     nelle acque cimiteriali del Mediterraneo,                formazione dell’immaginario avevano il
     lo spread che è una inquietante presenza                 marchio del processo sociale collettivo, in linea
     quotidiana che salendo alle stelle stringe la            coi grandi processi produttivi e di riproduzione
     cinghia dell’austerità, fa tagliare spesa pubblica       sociale.

12   Miti del rancore, miti per la crescita: verso un immaginario collettivo per lo sviluppo
Cinema e tv trovano una lunga coesistenza,               contenuti attraverso blog e social network, il
     la quale forgia una grammatica dell’identità             broadcasting personale di massa grazie agli
     nazionale che ha proprio nella lunga corsa               smartphone e ai selfie e il gioco delle micro e
     al benessere il suo sabbioso fondamento                  macro influenze incontrollabili e reversibili di
     dell’identità. L’italianità si materializza in un        influencer e follower sul web.
     carattere nazionale accattivante e tuttavia              La forza iconoclasta della rete assume un ruolo
     potente nella sua azione emancipatoria.                  primario nella frammentazione, riproduzione,
     Emblematico l’esempio della stagione della               trasmissione e condivisione infinita di
     commedia all’italiana, fase apicale del nostro           immagini e contenuti, e i media digitali
     cinema, che seppe mettere in scena, tra vizi             personali si affermano come le tecnologie
     e tic da strapaese, il desiderio degli italiani          dell’immaginario dominanti: un immaginario
     di emanciparsi dai vincoli di tanti pregiudizi           iperindividualizzato, debolmente ordinato
     retaggio di culture premoderne raccontati                dalle istituzioni convenzionali e debolmente
     come ostacolo allo sviluppo, a vantaggio dello           negoziato dai media mainstream tradizionali.
     stimolo verso quella mutazione antropologica             Non solo: gli immaginari personalizzati si
     fatta di capacità di adattamento al nuovo,               consumano rapidamente, e sono soggetti a
     marchio di fabbrica dell’identità nazionale.             una friabile reversibilità altamente emozionale,
     E negli anni Ottanta e Novanta i blockbuster             tanto più che la facilità di autoproduzione
     hollywoodiani e la televisione commerciale               incontrollata li espone peraltro al fake.
     conquistano l’egemonia nei processi mediatici            E assurge a problema reale, addirittura di
     di formazione dell’immaginario collettivo,               democrazia, la possibilità tecnica di poter
     lanciando nuove icone della modernità                    alimentare il web, i social e i dispositivi
     funzionali al radicamento di nuove pratiche              individuali con immagini e contenuti iconici
     collettive di edonismo acquisitivo, di corsa ai          ma assolutamente falsi, che si impongono per
     consumi anche voluttuari.                                la capacità di suscitare emozioni inconsce,
     Il trionfo della soggettività passa comunque             paure, ecc.
     anche da processi collettivi di condivisione             Ciascuno crea un proprio mondo simbolico
     dell’immaginario, che resta collettivo perché            secondo un relativismo autocentrato,
     collettivi sono i miti e i riti.                         all’insegna dell’eclettismo e del sincretismo,
     Se ogni famiglia guarda la televisione in casa           diventando al contempo il destinatario
     propria, in fondo tutti guardano e assorbono lo          disarmato di flussi incontrollati.
     stesso set di programmi e contenuti, con una             Per questo emergono alcuni quesiti decisivi.
     inedita e altamente efficace omogeneizzazione            - Può sedimentarsi un immaginario collettivo
     delle individualità.                                          in un contesto dominato dai media
                                                                   personali, con audience così ristrette e
     2.4. Con l’arrivo del digitale a ciascuno il suo              fortemente segmentate?
     immaginario                                              - L’abbassamento delle barriere di
     La vera grande novità sul piano della                         produzione e accesso ai canali e
     formazione dell’immaginario collettivo è                      luoghi di formazione degli immaginari
     l’esito potente della trasformazione dei media                individualizzati non potenzia i rischi di
     dell’ultimo decennio, innescata dalla diffusione              strumentalità, soprattutto di innesco
     dei dispositivi digitali.                                     spregiudicato e interessato di paure, in
     Infatti, Internet soppianta i grandi mezzi                    funzione di nuove modalità di controllo
     di comunicazione di massa, imponendo                          sociale e orientamento dei processi
     meccanismi inediti di generazione                             socioculturali? Non tanto la retorica del
     dell’immaginario con la personalizzazione                     Grande Fratello o del Circolo Bildemberg,
     dell’impiego dei media, la desincronizzazione                 piuttosto la concretezza di utilizzi
     dei palinsesti collettivi (sia per l’accesso alle             intenzionali e interessati della potenza
     informazioni, sia per la fruizione dei contenuti              del web nell’orientare psicologia e
     di intrattenimento), l’autoproduzione dei                     comportamento sociale.

13   Miti del rancore, miti per la crescita: verso un immaginario collettivo per lo sviluppo
3.   L’immaginario
     infetto
     del rancore

     3.1. Quando e perché siamo diventati rancorosi           indietro, perché ha radici materiali nelle
     Il rancore nella nostra società nasce dal                condizioni economiche e perché tocca con
     blocco verso l’alto dell’ascensore sociale               profondità irreversibile la psicologia collettiva,
     e dalla percezione che il nostro destino e               che cambia senza possibilità di ritorno. La crisi
     quello dei nostri figli non abbiano orizzonti            è stata il grande trauma, dal quale la società e
     di miglioramento reale: è una condizione                 i suoi protagonisti non sono riusciti a gestire
     oggettiva e soggettiva che genera un clima               lo stress post traumatico. Utili sono alcuni
     sociale dagli imprevedibili sfoghi.                      esempi paradigmatici dei mutamenti avvenuti.
     Vince la paura di cadere più in basso, la                Il primo tocca il rapporto tra le persone e
     vertigine del declassamento che alimenta una             gli altri e per interpretarne il senso occorre
     mentalità “da fortezza assediata” in cui diventa         considerare che la vita quotidiana è fatta di
     normale rimarcare le distanze dagli altri, in            passaggi di routine, che nel tempo tendono
     particolare da chi è percepito come più in               a ripetersi e che finiscono per diventare
     basso o diverso.                                         comportamenti e opinioni sentinella
     Le radici socioeconomiche indicate sono                  dell’evoluzione di pratiche e psicologie
     profonde e visibilmente legate al trauma                 individuali e collettive. Così per le aspettative
     irrisolto della crisi, evento epocale che ha             di inizio anno, analizzando le quali è possibile
     cambiato le basi materiali e psicologiche della          enucleare il mood prevalente della società.
     nostra vita collettiva, lasciando in eredità un          Per questo è molto utile interpretare i dati sulla
     sottofondo emotivo che diventa facile ostaggio           evoluzione in venti anni delle aspettative delle
     di spregiudicate imprenditorie sociopolitiche            persone sulla propria condizione economica e
     rese ancor più potenti dalle nuove opportunità           su quella degli altri: Emerge che (tavola 1):
     del digitale.                                            - nel 1998 il 27,7% degli italiani era convinto
     Ecco perché non può sorprendere che la                       che la propria condizione economica
     società del rancore abbia un immaginario                     sarebbe migliorata e il 23% che sarebbe
     collettivo regressivo, chiuso, infetto, proiezione           migliorata quella in generale;
     di paure inconsce diffuse, intime e personali,           - nel 2008, anno uno della crisi, era il 19,6%
     a lungo inconfessabili e ora percepite                       a pensare che la propria condizione sarebbe
     come legittime, anzi portate a imporsi con                   migliorata e il 20,8% a pensare che sarebbe
     incontenibile prepotenza come le uniche                      migliorata quella degli altri;
     legittime, perché autenticamente sentite e               - nel 2018 è il 28% a dire la mia condizione
     condivise dal popolo.                                        economica migliorerà, e ben il 35% a pensare
                                                                  che migliorerà quella in generale, degli altri.
     3.2. Io starò peggio degli altri: la mutazione           Una evidente e potente inversione di percezioni:
     delle aspettative soggettive prevalenti e il caos        un tempo la convinzione che per me andrà
     che spaventa                                             meglio che per gli altri; dalla crisi in avanti l’idea
     La crisi cominciata nel 2008 è stata senz’altro          che agli altri andrà meglio che a me.
     uno spartiacque memorabile che, oltre a                  E la prevalenza sociale dell’idea che gli altri
     mutare le radici materiali della condizione              staranno meglio di me, e che le cose in generale
     sociale, ha mutato la percezione che le persone          andranno meglio agli altri che a me. Un visibile
     hanno di se stesse e della propria condizione            capovolgimento del rapporto tra aspettative
     socioeconomica.                                          personali e generali rispetto al prima della
     È un passaggio epocale da cui non si torna               crisi, quando le aspettative positive sulla

15   Miti del rancore, miti per la crescita: verso un immaginario collettivo per lo sviluppo
situazione personale erano sistematicamente              sulla vita familiare come una minaccia: è
     superiori a quelle riferite all’intera società,          questo il cuore del sentiment sociale nel
     alimentando la convinzione che io starò meglio           nostro Paese in questa fase e l’humus su
     degli altri.                                             cui poi si innesta il rancore di chi non vede
     E in parallelo, in Italia è bassa la percezione          sbocchi e soprattutto non vede uscite in avanti
     di avere le stesse opportunità degli altri per           per la condizione propria e dei propri figli.
     avanzare nella propria vita: infatti, è convinto         Pensare che le cose vadano male, e che a se
     di avere pari opportunità rispetto alle altre            stessi vadano peggio che agli altri, fa crescere
     persone il 45% degli italiani, mentre è il 60% in        malanimo e rabbia interiore, che si innestano
     Francia, il 70% in Germania, il 52% in Spagna,           nei circuiti delle relazioni sociali alimentando le
     il 58% nella media dei Paesi Ue oltre l’81% in           derive peggiori.
     Svezia (tavola 2).
     Una società che per la maggioranza degli                 3.3. Come riuscire nella vita
     italiani non è in grado di offrire chance di             Per progredire nella vita, per gli italiani sono
     crescita o che in ogni caso spinge le persone            importanti lavorare sodo e il titolo di studio e
     a pensare che gli altri hanno maggiori                   tuttavia contano anche molto, soprattutto in
     opportunità.                                             confronto con altri paesi Ue, la provenienza da
     E poi c’è la percezione che occorra difendersi           una famiglia agiata, le conoscenze o anche gli
     da incertezze e paure. L’instabilità della propria       agganci politici.
     condizione è la base di una sensazione più               Infatti, per progredire nella vita ritengono
     generale di incertezza, che rende vulnerabili e          essenziale (tavola 6):
     pronti a cedere a ogni paura. In ogni ambito             - conoscere le persone giuste il 28% degli
     occorre difendersi mettendosi nelle condizioni               italiani, il 22% dei tedeschi, il 16% dei
     di affrontare situazioni impreviste.                         francesi, il 15% degli svedesi e il 15% dei
     L’ossessione dell’essere soli di fronte                      residenti nel Regno Unito;
     all’incertezza guida scelte essenziali della             - provenire da una famiglia agiata, il 18%
     vita propria e familiare, a cominciare dalla                 degli italiani, il 7% dei tedeschi, il 4% dei
     destinazione del reddito. Ulteriori dati di                  francesi, solo l’1% degli svedesi e il 6% dei
     percezione collettiva consentono di focalizzare              residenti nel Regno Unito;
     il clima sociale che fa da sfondo e alimenta             - avere i giusti contatti politici, il 22% degli
     l’immaginario collettivo infetto, esito appunto              italiani, il 5% dei tedeschi, il 3% dei francesi,
     di incertezze e paure.                                       solo l’1% degli svedesi e il 4% dei residenti
     Il 60% degli italiani è convinto che in Italia le            nel Regno Unito.
     cose stanno andando nella direzione sbagliata            Lavorare sodo è essenziale per la mobilità
     e solo in Grecia e in Spagna si registrano quote         sociale in alto per il 26% degli italiani, il 23%
     più elevate che fanno propria tale opinione;             dei tedeschi, il 25% dei francesi, 22% degli
     in Italia rispetto al 2007, cioè l’ultima anno           svedesi e il 45% dei residenti nel Regno Unito.
     precrisi, la quota di coloro che considerano             Per gli italiani poi la fortuna è essenziale per
     sbagliato il sentiero su cui si muovono le cose          il 34%, di contro al 20% dei tedeschi, 11% dei
     è cresciuto di 8 punti percentuali (tavola 3).           francesi, 6% degli svedesi e 8% dei residenti
     Il 39% degli italiani non ha fiducia nel futuro:         nel Regno Unito.
     in questo caso, addirittura, nel panel di paesi
     Ue presi in considerazione, solo la Grecia               3.4. La mappa dei pregiudizi, anticamera dei
     mostra una quota nettamente più alta; la stessa          rancori
     Spagna ha nel corpo sociale una propensione              I rancori seguono la traccia dei tanti
     più positiva verso il futuro (tavola 4).                 e sollecitati pregiudizi, sempre meno
     Percezione che le cose non vanno nella                   inconfessabili, che afferiscono a dimensioni
     direzione giusta e sfiducia nel futuro sono              quotidiane quasi intime. La retorica pubblica
     probabilmente l’esito di una situazione                  del politically incorrect ha progressivamente
     generale che sorpassa le persone, le mette               sdoganato la caccia alla diversità come
     di fronte a una complessità del reale di ogni            bersaglio su cui concentrare il fuoco del
     giorno che stentano a capire e più ancora a              rancore.
     gestire.                                                 Emerge una mappa di pregiudizi sociali,
     Infatti, ben il 35% degli italiani dichiara di non       razziali, culturali sorprendente, che disegna
     capire quel che gli sta accadendo intorno e, fatta       una trama che avvolge la quotidianità. Trama
     salva la Spagna, questa percezione di realtà             che resta sottotraccia ma che sempre più
     opaca e impenetrabile connota gli italiani               è pronta a salire in superficie, tanto più se
     in misura più marcata rispetto al resto delle            sollecitata o solleticata.
     società della Unione Europea (tavola 5).                 Ecco il sostrato emozionale, istintivo del
     Una incertezza che promana da una realtà                 rancore, che alimenta immaginari personali
     impenetrabile nelle sue logiche, che incombe             che trovano un filo unitario in immagini

16   Miti del rancore, miti per la crescita: verso un immaginario collettivo per lo sviluppo
o racconti che alimentano l’immaginario                  -   il 58,1% con persone di altra religione, in
     collettivo regressivo.                                       particolare islamica;
     È stato chiesto alle persone di esprimere un             - Il 35,9% con immigrati, asiatici o persone
     giudizio all’idea che la propria figlia sposi                di colore.
     una persona con specifiche caratteristiche               La mappa dei pregiudizi individuali riflette
     etniche, economiche o sociali ed è emerso che            altrettante linee di diversità socioculturale
     l’83% degli italiani ha almeno un pregiudizio            che andrebbero trattate con grande cautela
     negativo e in particolare (tavola 7):                    e su cui invece si applicano le sollecitazioni
     - il 68% è contrario al matrimonio della                 del fake digitale intenzionale e delle folate
         propria figlia con una persona con almeno            neopopuliste.
         20 anni di distanza, con una dello stesso            Le paure o semplici resistenze inconsce
         sesso o con una che ha già figli;                    verso le diversità incontrano la rabbia
     - il 66% al matrimonio con persone di altra              sorda dell’insoddisfazione socioeconomica:
         religione, in particolare islamica;                  se questa miscela esplosiva inerte viene
     - il 44% con immigrati, asiatici o persone di            sollecitata con la moltiplicazione di un
         colore.                                              immaginario collettivo divisivo, che addita
     In caso di matrimonio dei figli maschi è l’80%           le diversità come origine dei mali e la loro
     ad avere almeno un pregiudizio, di cui                   esclusione come soluzione, allora si arriva
     - il 68,2% è contrario al matrimonio con una             ai giorni nostri con rancori che diventano
         persona con almeno 20 anni di distanza,              micidiali navigatori dei comportamenti sociali
         dello stesso sesso e che ha già figli;               e una deriva sociale patologica.

17   Miti del rancore, miti per la crescita: verso un immaginario collettivo per lo sviluppo
4.   Un immaginario
     regressivo nemico
     dello sviluppo

     4.1. Soldi fermi se vince la paura: meglio non           Si consideri che tra 2008 e 2013 si è perso
     spendere, non si mai                                     quasi il 6,5% in termini reali del valore della
     Se l’immaginario collettivo è un motore                  spesa per consumi, e ancora oggi i consumi
     di sviluppo, o almeno uno dei motori                     sono dell’1,5% inferiori a quelli di dieci anni fa.
     irrinunciabili, allora un immaginario come               Valori e volumi del largo consumo
     aggregato di miti collettivi chiuso, gretto,             confezionato non hanno recuperato lo slancio
     divisivo è una zavorra che tiene a terra la              del passato, e si è anche registrata una
     mongolfiera della crescita.                              ridefinizione della composizione della spesa,
     E così facendo previene la soluzione del                 con una sorta di polarizzazione indotta dalla
     rancore stesso, perché il solo vero lenitivo del         dinamica più positiva di alcune tipologie di
     rancore è lo sviluppo, cioè la moltiplicazione           consumi più sofisticati – e di fatto di prezzo
     delle opportunità di crescita individuale e del          più alto – rispetto ai prodotti competitor sugli
     benessere collettivo.                                    stessi bisogni: sono i casi dei prodotti rich in
     Ecco perché la riflessione sull’immaginario              (integrale, calcio, ecc.), di quelli contro le
     collettivo non è operazione puramente                    intolleranze (poche calorie, senza zucchero
     speculativa, così come l’idea di un immaginario          o senza sale ecc.), dei prodotti bio o vegani
     non segnato dal rancore non è un inutile e               o, ancora, di quelli certificati espressione
     costoso buonismo, ma l’esito migliore della              di italianità. Mentre i consumi complessivi
     consapevolezza che senza un immaginario                  stentano visibilmente, la riarticolazione porta
     collettivo aperto, vitale, proattivo, positivo, non      dentro l’universo dei consumi la dinamica
     ci sarà crescita.                                        divaricante della società, in cui coesistono
     E invece oggi incertezza, paura e rancore                opulenza e cinghia stretta.
     vanno di pari passo e vince una percezione               Allo stadio attuale quindi la neosobrietà è
     di instabilità e cupa impenetrabilità di quel            visibilmente arrivata a un bivio, da cui dipende
     che succede; e allora in questa fase postcrisi,          lo sviluppo:
     connotata da un aumento della quota di                   - da un lato, una sorta di tirchieria
     famiglie che dichiara di riuscire a risparmiare –             autoimposta fatta di risparmio impaurito,
     dal 25% del 2012 al 33% del 2016 – ben il 59,7%               micromicragnosità esito dell’incertezza
     risparmia per poter gestir eventi inattesi, con               dell’adagio popolare non si sa mai. Si è visto
     un salto di quasi 6 punti percentuali rispetto al             come la grande incertezza porti a generare
     2012 (tavola 8).                                              risparmio per gestire ogni evenienza
     Sono dati che certificano l’evidenza di una                   avversa in cui non si sa bene cosa fare;
     crescita dell’incertezza senza coperture, che            - dall’altro, un consumo consapevole che
     spinge persone preoccupate e impaurite a                      significa più consumo e consumo migliore,
     tenere fermo il contante (in continua crescita                un salto quali-quantitativo nei consumi che
     anche a seguito dei bassi rendimenti), in                     non mette quantità e qualità una contro
     sintonia con la massima non si sa mai.                        l’altra.
                                                              Il rapporto con i consumi è stato al centro
     4.2. La social reputation del consumo                    dei processi di formazione dell’immaginario
     La crisi ha imposto un mutamento dei                     collettivo, sia nelle fasi di sviluppo che in quelle
     modelli di consumo, rompendo con la logica               di crisi.
     compulsiva e della dinamica di incremento                E la verità che emerge dalla storia sociale
     quantitativo esponenziale dei consumi.                   italiana, dal dopoguerra a oggi, è che senza

19   Miti del rancore, miti per la crescita: verso un immaginario collettivo per lo sviluppo
consumi non c’è sviluppo e senza un                      realtà nazionali molto diverse tra loro e che
     immaginario collettivo che dia un senso più              vivono fasi storiche distinte a cui afferiscono
     ampio, e un di più di valore immateriale ai              immaginari collettivi radicalmente diversi,
     consumi, questi stentano a decollare.                    tuttavia le quote di nostalgici sono minoritarie,
     Il consumo non è più solo funzione del reddito,          addirittura molto minoritarie in Germania.
     che diventa sempre più condizione necessaria             Anche in Francia e Spagna i nostalgici della
     ma non sufficiente; i consumi decollano se               buona qualità della vita d’antan sono in quota
     e quando sono socialmente motivati, perché               inferiore rispetto al nostro Paese. È chiaro che
     le persone attribuiscono loro un significato             la nostalgia è sintomo di un disagio verso il
     che va oltre lo stesso contenuto merceologico            presente che però tende a guardare indietro,
     dell’oggetto di consumo.                                 spesso mitizzando il passato, piuttosto che a
     Ecco perché alcune verità elementari sul nesso           scommettere sul futuro.
     tra immaginario collettivo e consumi vanno               E tranne Francia e Grecia, l’Italia è il paese Ue
     enfatizzate:                                             in cui è più bassa la quota di cittadini convinti
     - che alcuni dei miti degli anni Duemila,                che rispetto a 30 anni fa le opportunità per
         dal no logo alla decrescita felice, al               avanzare nella vita siano diventate più eguali
         neopauperismo solidale hanno effetti                 tra i cittadini. Ne è convinto il 38% degli
         deprimenti sul benessere individuale e               italiani, contro al 46% media Ue, al 48% della
         collettivo;                                          Spagna, 54% della Germania, 55% del Regno
     - che nell’attuale fase, i consumi che più               Unito, 63% della Svezia.
         hanno forza attrattiva sono quelli che più           È un immaginario che è probabilmente anche
         introiettano valore immateriale, perché              la naturale proiezione di una composizione
         esprimono identità soggettive, perché sono           sociodemografica tutta concentrata verso le
         espressione di valori sentiti, dal salutismo         classi di età più avanzate, dagli adulti agli
         al social-equo, all’ecologia. L’esempio              anziani, e in cui i giovani sono una minoranza
         paradigmatico è il cibo, ormai svincolato            destinata a restringersi ulteriormente, con un
         dalla pura funzionalità e proiettato verso           potere economico e sociale che negli ultimi
         significati simbolici e valoriali che gli danno      venti anni ha avuto una vera e propria debacle.
         potenza espansiva inattesa.                          Cosi i giovani che tradizionalmente hanno
     Il consumo non è solo una categoria                      rappresentato nella percezione collettiva la
     economica, non dipende da variabili                      vitalità, il futuro, il vigore anche in forme
     meramente economiche, è inestricabilmente                altamente conflittuali, incarnano oggi
     dipendente da riti e miti collettivi nelle               fenomenologie di vulnerabilità, dalla precarietà
     molteplici traduzioni soggettive possibili.              alla povertà, all’assenza di prospettive.
     Una società dai bassi consumi o senza                    La torsione dell’immagine dei giovani
     consumi è una società dagli stati stazionari se          nella società – da motore di cambiamento,
     non regressivi; e un immaginario impaurito,              innovazione e crescita a paradigma del disagio
     dominato dall’ansia di proteggersi piuttosto             della civiltà – impatta negativamente sulla
     che da una salutare cultura del rischio e                concreta dinamica sociale.
     dell’edonismo maturo non stimola i consumi,              I giovani nella ricostruzione sono stati i
     li deprime e con essi deprime lo sviluppo e la           grandi protagonisti dei fenomeni epocali di
     crescita della società.                                  trasformazione, dall’emigrazione di massa
                                                              alla corsa ai nuovi consumi, e altrettanto
     4.3. Nostalgia canaglia                                  è stato nella esplosione della soggettività
     L’immaginario regressivo, quasi violento sul             postmaterialistica, con la contestazione
     presente, è anche pervaso da una incontenibile           antiautoritaria e la scalata alle nuove libertà
     nostalgia, che opera come un rifugio verso un            individuali; paradossalmente la potenza delle
     tempo che non si ama.                                    nuove tecniche e culture del digitale coincide
     Il 69% degli italiani è convinto che nel                 con una fase storica di fragilità giovanile che
     complesso la qualità della vita fosse meglio             quasi tende a confinarsi nei propri ristretti
     prima, e solo in Grecia si registra una quota            confini di pura lamentazione, senza mai
     più alta, pari addirittura al 92% (tavola 9). In         diventare conflitto, vertenza, richiesta di spazi
     Germania e nel Regno Unito, che pure sono                e potere sociale.

20   Miti del rancore, miti per la crescita: verso un immaginario collettivo per lo sviluppo
5.   L’altro
     immaginario
     collettivo
     che fa crescere

     5.1. Verso dove andare                                   processo di adattamento degli adulti.
     Vitale, palpitante, che guarda agli altri e al           Guai a sottovalutare la persistente influenza
     futuro, che è concretamente ottimista: ecco              di televisione e carta stampata, ma nei
     in sintesi estrema il profilo dell’immaginario           processi di formazione della cultura sociale
     collettivo che in passato ha fatto crescere              collettiva, e quindi anche dell’immaginario
     l’Italia, e che costituisce la sfida sul quale il        collettivo, è ormai decisivo il ruolo del web e
     presente progetto si vuole cimentare.                    dei suoi derivati, con un trionfo delle forme di
     Un immaginario per lo sviluppo, in grado di              espressione di una soggettività dispiegata.
     contribuire ad alimentarlo, richiede:
     - un consumo ispirato alla logica di più e               5.3. Le cose che contano per le diverse generazioni
          meglio;                                             La frattura generazionale è un punto di
     - una propensione a crescere, dalla famiglia             partenza ineludibile per capire le dinamiche
          all’economia alle condizioni del vivere civile,     future attese, possibili e auspicabili del nuovo
          come cifra del pensare e dell’agire;                immaginario collettivo.
     - un’idea del futuro come piattaforma di                 Esempi di questa dinamica differenziante
          opportunità e non come fonte di rischi e            sull’immateriale, dai sogni ai desideri, alle cose
          negatività;                                         che contano nella vita, emerge dai risultati di
     - la convinzione che il contesto offra le                una indagine del Censis che ha consentito di
          opportunità giuste per migliorarsi, crescere,       individuare il punto di vista dei cittadini sulle
          ottenere il giusto beneficio quando si investe.     cose che contano nell’immaginario collettivo
      Questo è l’orizzonte di riferimento per un im-          (tavola 11). Emerge che i millennials danno un
     maginario collettivo positivo, che non irrigidisca       rilievo maggiore a social e smartphone, e che
     paure, arroccamenti, chiusure; che sia ottimistico,      questa centralità dei nuovi device Ict è ancora più
     virtuoso, positivo.                                      alta per i più giovani di età 18-29 anni, i quali sono
                                                              portatori di una rottura ancora maggiore perché
     5.2. L’egemonia di web e social nella                    hanno un’attenzione inferiore per miti decisivi
     formazione del senso comune                              delle generazioni precedenti, come il posto fisso
     I media che più contano variano significativamente       o la proprietà della casa, nettamente inferiore.
     per età delle persone; tra i millennials e più           E d’altro canto i giovani sono molto più attenti
     ancora tra i giovani con età tra 18 e 29 anni            alla cura del corpo (dai tatuaggi al fitness, alla
     vincono internet e i social network, che sono            chirurgia estetica, cui si ricorre per rimodellare
     centrali anche per i baby boomers, tra i quali il        il proprio aspetto): 21,8%. E prevale il richiamo
     successo di alcune piattaforme, da facebook a            al selfie (19,3%) rispetto al buon titolo di studio
     whats app, è decisivo (tavola 10).                       come strumento per accedere ai processi di ascesa
     Per gli anziani invece sono la televisione e i           sociale e all’automobile nuova come oggetto del
     giornali a guidare la graduatoria dei media              desiderio (rispettivamente, il 15,5% e il 7,6%).
     che più influenzano. In sostanza, è in atto              I pilastri dell’immaginario collettivo
     una profonda ridefinizione generazionale                 tradizionale della crescita, dal posto fisso alla
     dei media di riferimento, che notoriamente               casa di proprietà, all’automobile nuova, oggi
     hanno una influenza decisiva nella formazione            sono meno valutati dai giovani, fortemente
     dell’immaginario collettivo di oggi.                     orientati verso quelle tecnologie della
     È evidente una faglia decisiva tra le generazioni        quotidianità che strutturano vite individuali e
     più giovani e gli anziani, con un evidente               relazioni sociali.

21   Miti del rancore, miti per la crescita: verso un immaginario collettivo per lo sviluppo
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