Pizze e matite: salute e sostenibilità - L'educazione allo sviluppo sostenibile (ESS) - Repubblica e Cantone ...
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Pizze e matite: salute e sostenibilità – Pizzas saines et crayons équitables – Von gesunden Pizzas und gerechten Bleistiften INSERTO – SCUOLA TICINESE Pizze e matite: salute e sostenibilità L'educazione allo sviluppo sostenibile (ESS) Dossier trilingue per l’educazione allo sviluppo sostenibile nelle scuole svizzere, edito da: Fondazione svizzera per l’educazione ambientale
Inserto – SCUOLA ticinese – 2012 2 Pizze e matite: salute e sostenibilità Editoriale Indice Mi fa molto piacere che, dopo il dossier «Agire per il futuro» del 2009, 2 Editoriale, Isabelle Chassot, presidente della CDPE vi sia ora la pubblicazione di un nuovo dossier trilingue sull’educazione 3 Insegnare e apprendere per uno sviluppo sostenibile allo sviluppo sostenibile (ESS), indirizzato alle scuole. Il dossier, allegato nuovamente a Bildung Schweiz, l’Educateur e Scuola ticinese, troverà Parte pratica senza dubbio una grande eco. 5 Una varietà di progetti e unità didattiche Questa volta il dossier si focalizza in maniera particolare sulla messa in pratica dell’ESS. V’invita, care lettrici e cari lettori, care e cari insegnanti, Esempi di progetti a integrare l’ESS nel vostro insegnamento. Le possibili applicazioni pra- Progetto «La mia pizza» tiche sono numerose e non richiedono affatto di rimettere in discus- 6 Reportage: La nostra pizza: sana, solidale e saporita! sione quanto realizzato finora. Al contrario, numerosi temi esistenti si 7 Descrizione: Dal mercato alla cucina della scuola prestano particolarmente bene ad affrontare lo sviluppo sostenibile. 8 Intervista: «Impossibile pianificare tutto» Quale componente del mandato pubblico di formazione, l’ESS deve Progetto «Il mio luogo di lavoro» incoraggiare a pensare e agire in modo sostenibile. Essa deve per- 9 Reportage: Una conferenza che valorizza l’inventiva mettere sia di valutare le conseguenze di una decisione sull’ambiente 10 Descrizione: Il mio luogo di lavoro del futuro e sulle generazioni attuali e future, sia d’integrare queste conseguenze 11 Intervista: «Sono stati raggiunti numerosi obiettivi nella decisione. Lo sviluppo sostenibile è una delle sfide centrali della del piano di studi!» nostra epoca e riveste un’importanza sempre più crescente. In quanto Direttrici e Direttori dei dipartimenti di pubblica educazione, abbiamo Esempi di unità didattiche sempre sottolineato l’importanza dell’acquisizione di competenze nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La CDPE ha pubblicato nel giu- 12 «Il piccolo consumatore»: scoprire l’economia gno 2011 gli obiettivi nazionali dell’educazione alle scienze naturali, che con i Playmobil descrivono le competenze di base che gli allievi devono acquisire. Gli 13 Da dove arrivano i miei rösti? interrogativi dello sviluppo sostenibile vi trovano un posto importante. 14 «Pronto, chi parla?»: la lunga strada del telefono Assieme alle conoscenze derivate dai lavori effettuati nell’ambito del cellulare piano di misure ESS 2007-2014, essi saranno integrati nei piani di stu- 15 Lista di controllo: Ausilio per la pianificazione dio delle diverse regioni linguistiche. e la realizzazione dei progetti ESS a scuola 16 Principali attori in ambito didattico in Svizzera A nome delle Direttrici e dei Direttori dei dipartimenti di pubblica edu- cazione, vi auguro una buona lettura e spero che il presente dossier saprà suggerirvi nuove idee per il vostro insegnamento. Impressum Questo dossier è stato realizzato da: Fondazione svizzera per l’Educazione Ambientale (FEA) Isabelle Chassot, presidente della CDPE Monbijoustrasse 31, 3001 Berna www.educ-envir.ch Fondazione Educazione e Sviluppo (FES) Servizio regionale per la Svizzera italiana Via Breganzona 16, 6900 Lugano www.globaleducation.ch Questo dossier è pubblicato sia come inserto nelle tre riviste peda- gogiche regionali Scuola ticinese, Bildung Schweiz e l’Educateur, sia come opuscolo a sé stante. Disponibile in forma cartacea presso la FES e scaricabile in forma elettronica dal sito www.ess.educa.ch Berna, Losanna e Lugano, dicembre 2011 Agire per il futuro Il primo dossier ESS, pubblicato nel 2009 e intitolato «Agire per il futuro», ha offerto un primo chiarimento teorico sulla tematica e alcuni esempi di pratiche scolastiche (cfr. descrizione a pag. 16). Questo secondo dossier è invece maggiormente orientato verso Questo dossier è stato realizzato grazie al sostegno finanziario dei seguenti uffici federali: la pratica. Propone esempi dettagliati di progetti scolastici e unità didattiche, così come suggerimenti concreti per la pianificazione e la realizzazione di attività nell’ambito dell’ESS.
Inserto – SCUOLA ticinese – 2012 3 Insegnare e apprendere per uno sviluppo sostenibile I giovani e gli adolescenti sono confrontati a sfide globali complesse. Vogliono affrontarle e comprenderle. L’educazione allo sviluppo sostenibile (ESS) può fornire un contributo concreto permettendo agli allievi di affrontare i contenuti e le sfide sotto differenti prospettive, d’interrogarsi, per il bene comune, sui valori ai quali tengono e di riconoscere le loro possibilità di agire. L’educazione allo sviluppo sostenibile ha da tempo dato prova di sé, come testimonia il numero crescente di progetti e di corsi realizzati secondo questo orientamento nelle scuole svizzere. Secondo uno studio realizzato nel 2010 da Isopublic, la scarsità di cibo e di ac- qua potabile, la povertà, i cambiamenti climatici e la distruzione dell’ambiente costituiscono, per i giovani, le più grandi sfide del futuro. La maggior parte di loro è pronta a mobilitarsi per risolvere que- sti problemi. Più dell’84% dei giovani tra i 14 e i 18 anni sarebbero pronti ad impe- gnarsi nel loro tempo libero se sapessero come contribuire. I giovani intervistati Foto: Katrina Brown / shutterstock.com chiedono alla scuola e alla formazione © Katrina Brown / shutterstock.com di trasmettere maggiori conoscenze sui problemi del mondo e sulle nostre re- sponsabilità1. Quale può essere allora il contributo della scuola affinché i giovani non acqui- siscano solo delle conoscenze, ma anche delle capacità pratiche che permettano loro di partecipare alla costruzione di una società sostenibile? L’ESS non rimette tutto in questione, ma dà alla scuola e all’insegnamento Con l’approccio pedagogico dell’ESS, di- un orientamento specifico. sponiamo di uno strumento dinamico che favorisce l’apprendimento nel senso di uno sviluppo sostenibile. Questo ap- proccio è già attuato con successo in nu- logie pulite o sul loro impegno nella so- Il quadro è dato merose scuole della Svizzera, come mo- cietà. Sono parimenti invitati a porre do- In questo contesto, l’ESS permette di rag- strano in maniera esemplare i progetti mande e a prendere posizione, a valutare giungere un obiettivo pedagogico corri- delle pagine 6-14. le conseguenze dei propri atti – e di quelli spondente al principio formulato nell’ac- altrui – e a progettare degli sviluppi per il cordo intercantonale sull’armonizzazione Gli allievi ampliano le loro prospettive futuro. In tal modo mettono in relazione della scuola obbligatoria (Concordato Per rendere possibile uno sviluppo soste- con le conoscenze attuali ciò che hanno HarmoS): “La scuola obbligatoria favori- nibile, è necessario poter contare su dei sperimentato e appreso. sce nelle allieve e negli allievi lo sviluppo giovani – come quelli intervistati da Iso- Tuttavia l’ESS non è una nuova disciplina, di una personalità autonoma come pure public – che vogliano partecipare alla re- ma piuttosto un nuovo approccio ai con- l’acquisizione di competenze sociali e del alizzazione di una società sostenibile. Ma tenuti, che può rivelarsi pertinente per senso di responsabilità verso il prossimo anche su dei giovani che siano in grado di tutte le discipline e influenzare la scuola e verso l’ambiente” (art. 3, cpv. 3). farlo, dotati di spirito inventivo, coscienti nel suo insieme. Orientare la formazione La formazione scolastica crea così le basi delle tradizioni, sereni e perseveranti. At- e l’insegnamento verso uno sviluppo so- essenziali per un’integrazione e un futuro traverso l’ESS, gli allievi si forgiano uno stenibile significa al tempo stesso che indipendente dell’allievo in una società spirito critico, apprendono a trovare so- gli insegnanti lavorano in conformità a funzionante. luzioni innovative nonché creative e raf- principi didattici specifici: incoraggiare il L’attuazione dell’ESS è già una realtà nella forzano la loro capacità d’agire. Il sapere pensiero sistemico, considerare la com- Svizzera romanda. In effetti, perseguendo e l’azione sono quindi orientati verso un plessità di un problema, prevedere tempi obiettivo. Per gli allievi è un’ottima op- di lavoro più lunghi, riflettere in una pro- 1 Lo studio è stato commissionato dalla Fonda- portunità per familiarizzare con differenti spettiva d’avvenire, condurre una rifles- zione svizzera per l’Educazione Ambientale stili di vita, per interrogarsi sul commer- sione critica sui valori e favorire la par- (FEA) e può essere scaricato dal sito www.educ- cio equo e solidale, sulle nuove tecno- tecipazione. envir.ch/jeunes_dd (in francese).
Inserto – SCUOLA ticinese – 2012 4 innanzi tutto una finalità civica e intellet- di aprirsi all’ESS. Come sottolineato da “l’educazione allo sviluppo sostenibile tuale, essa permea l’insieme del progetto Selina Schädler, una delle insegnanti in- dovrebbe far parte dell’insegnamento in di formazione e, di conseguenza, il PER tervistate in questo dossier nell’ambito di generale. In quanto idea, l’ESS è qualcosa (Plan d’études romand). L’ESS si esprime un progetto realizzato con la sua classe; d’importante per la vita”. nelle discipline – principalmente scienze umane e sociali e scienze naturali – come pure attraverso le capacità trasversali (collaborazione, comunicazione, strate- gie d’apprendimento, pensiero creativo «L’ESS dovrebbe far parte dell’insegnamento in generale.» e procedimento riflessivo) e nella forma- Selina Schädler, Insegnante zione generale. La tematica interdipen- denze (sociali, economiche e ambientali) della formazione generale è l’accesso pri- vilegiato per realizzare attività e progetti Spazio in ESS. globale - locale Nel futuro piano di studi per la Svizzera tedesca (Lehrplan 21), i temi trasversali basati sull’idea conduttrice dello sviluppo sostenibile saranno integrati nella strut- tura di ciascuna disciplina, in particolare Società nell’ambito “natura-uomo-società”. L’ESS deve parimenti essere introdotta nella formazione degli insegnanti e nello svi- luppo scolastico, come raccomandato dal Tempo piano di misure ESS 2007-2014 della Con- ferenza svizzera di coordinamento ESS2 che ha già avviato dei progetti concreti in Ambiente Economia questa direzione. Nuovi strumenti peda- gogici, che propongono sequenze didat- tiche sperimentate ed esempi di buone pratiche, aiutano gli insegnanti nel loro compito. Essi illustrano le specificità dell’ESS, i mezzi della sua realizzazione e sono fonti d’ispirazione per partire da lì o per creare da zero la propria attività. L’ESS nella pratica Il quadro della politica di formazione, dunque, è dato oggigiorno dall’ESS; ma Sviluppo sostenibile: qual è il suo significato nella prassi sco- Questa rappresentazione dello sviluppo sostenibile mostra chiaramente che i processi lastica? L’ESS non rimette tutto in discus- economici, sociali e ambientali sono interdipendenti, che le azioni attuate oggi hanno sione, non reinventa tutto quanto, ma delle ripercussioni nel futuro e che vi sono delle interazioni tra azioni locali e globali. propone all’insegnamento e alla scuola un orientamento specifico. Gli interro- Questo diagramma, che può servire da traccia per delle lezioni o per progetti d’istituto gativi degli allievi sul loro ambiente, vi- nel senso dell’ESS, cino e lontano, ne sono il punto di par- – aiuta a tener conto delle interdipendenze fra gli aspetti sociali, ambientali ed econo- tenza. Questo è ciò che rende l’ESS così mici; stimolante – per gli allievi come per gli – rammenta che devono essere tenute in considerazione le conseguenze delle proprie insegnanti – e che le permette di essere azioni (locali) sugli altri (persone, paesi, mondo); messa in pratica a tutti i livelli scolastici. – spiega in modo chiaro che le realtà attuali derivano da un processo storico e che le L’importante è essere disposti ad avvi- nostre azioni hanno delle conseguenze per le generazioni future. cinarsi ad essa e ad integrarla nel pro- Cfr. lista di controllo a pag. 15. prio insegnamento. L’entrata in mate- ria può essere modesta, attraverso una breve lezione o un progetto tematico, op- pure può puntare a un orientamento più 2 La Conferenza svizzera di coordinamento ESS comprende il Segretariato generale della Conferenza radicale. Non è necessario né avere un svizzera dei direttori cantonali dell’istruzione pubblica (CDIP) e sette Uffici federali. Elabora in per- grande budget né fare delle ore supple- manenza le condizioni necessarie a una politica nazionale coerente che porti all’integrazione dell’edu- cazione allo sviluppo sostenibile (ESS) nel sistema di formazione svizzero. La Conferenza svizzera di mentari. Occorre piuttosto un po’ di fan- coordinamento ESS ha sostenuto la realizzazione di questo secondo dossier ESS. Ulteriori informazioni tasia, di creatività e soprattutto la volontà sul sito www.cdip.ch/dyn/12043.php (in francese).
Inserto – SCUOLA ticinese – 2012 5 Una varietà di progetti e unità didattiche L’educazione allo sviluppo sostenibile (ESS) è orientata verso l’azione e il futuro. Metterla in pratica nel pro- prio insegnamento va certamente al di là del semplice studio di un tema nel quadro di un progetto. Essa offre pertanto agli insegnanti molteplici possibilità di realizzazione concreta a tutti i livelli scolastici, che si tratti di un’unica lezione o di un vero e proprio progetto scolastico. L’ESS fa inoltre partecipare attivamente gli allievi e li motiva a proseguire il loro impegno nel tempo. L’insegnante o il direttore d’istituto che quenze didattiche presentati alle pagine propongono l’ESS devono affrontare di- 12-14 sapranno forse ispirarvi nei vostri versi interrogativi: quale può essere il primi passi nell’ESS; essi mostrano che contributo della nostra scuola e del mio la sua messa in pratica è possibile anche insegnamento per favorire nell’allievo su piccola scala e a livelli scolastici dif- lo sviluppo della sua autonomia? Quale ferenti. dev’essere il contributo delle conoscenze La creatività e la flessibilità sono compo- per rafforzare la capacità di corresponsa- nenti importanti per la realizzazione con- bilità del bambino nei confronti della na- creta di tali attività nella propria classe o tura e degli altri membri della società? scuola. L’interdisciplinarità deve orien- Come posso organizzare il mio orario per tarne la messa in pratica: scienze, storia, trovare del tempo da dedicare a dei pro- geografia, educazione civica, matema- getti? Inoltre si pone la questione dell’in- tica, lingue, o ancora arti e filosofia, pos- tegrazione delle persone o istituzioni sono apportare conoscenze, chiarimenti, esterne alla scuola. In effetti, gli scambi metodi e atteggiamenti indispensabili a legati a quest’apertura verso l’esterno ge- un approccio globale e sistemico del pro- nerano sovente degli appassionanti dibat- getto. titi e delle nuove prese di coscienza – non Quanto alla scelta del tema e della proce- solamente nei partecipanti al progetto. dura, questa dev’essere compiuta in fun- zione del contesto e dei desideri degli al- Fatevi ispirare da queste esperienze e lievi: la lista di controllo proposta a pag. create la vostra 15 potrà aiutarvi nella pianificazione. Le prossime pagine illustrano come due insegnanti hanno raccolto la sfida di ri- Ci auguriamo che questo dossier sappia spondere a queste domande attraverso la offrirvi gli strumenti per realizzare un’at- pratica. Autori dei progetti realizzati nelle tività d’educazione allo sviluppo sosteni- scuole elementari di Schönberg (canton bile con la vostra classe e per integrarla Friborgo) e di Schüpfheim (canton Lu- nel vostro insegnamento. cerna), essi hanno offerto agli allievi l’op- Trovate una selezione di ulteriori risorse portunità di sperimentare l’ESS in ma- e progetti di classe sul sito: niera animata e ludica, a partire dal loro www.educa.ch. quotidiano e ispirandosi alla loro visione del mondo. Dalla preparazione di pizze sane all’utilizzo di matite eque e solidali, ogni membro della classe ha potuto ac- quisire nuove competenze e vivere nuove Finanziamento di progetti scolastici esperienze. Il progetto anima ancora oggi le loro menti. Le direzioni scolastiche, i Desiderate lanciarvi in un progetto scolastico ma non disponete di mezzi finanziari genitori e le persone esterne hanno preso sufficienti? Diverse istituzioni svizzere, come la Fondazione Educazione e Sviluppo parte ai progetti; l’influenza di queste ini- (FES) o la Fondazione svizzera per l’Educazione Ambientale (FEA), possono mettere ziative è dunque andata ben al di là delle a disposizione dei mezzi finanziari nei seguenti ambiti: loro classi. • educazione ambientale I due progetti possono essere conside- • interdipendenze mondiali rati come “modelli”: suggeriscono delle • prevenzione al razzismo tracce e dei metodi per trattare concre- • diritti umani tamente l’ESS nell’ambito scolastico, in- Per una visione d’insieme delle offerte esistenti consultare il sito dicando al contempo i compiti e i limiti www.progettoscolastico.ch indotti da tali progetti. I tre esempi di se-
Inserto – SCUOLA ticinese – 2012 6 Progetto «La mia pizza» – Reportage La nostra pizza: sana, solidale e saporita! «La sfida lanciata alla mia classe era la realizzazione di quattro pizze differenti: la più svizzera, la meno cara, la più sana e la più ecologica», ricorda ancora Flavien Marmillod, iniziatore del progetto realizzato con i suoi allievi di 6a della scuola di Villa-Thérèse, nel quartiere di Schönberg a Friborgo. Motivati dall’idea di cucinare e degu- stare la propria creazione, i giovani pizzaioli si sono trasformati in consumatori informati, altrettanto capaci di va- gliare la qualità, il costo o la provenienza dei prodotti, come pure di chinarsi sulle condizioni sociali e ambientali della produzione alimentare. Un vero e proprio menù gastronomico. conto che esse mancavano a molti allievi e meritavano degli approfondimenti, per poter meglio fissare le basi della rifles- sione», riconosce l’insegnante. Grazie alla lettura delle carte geografiche, la classe ha subito scoperto le possibilità e i limiti della produzione alimentare nazionale. Quest’attività ha contribuito a mettere I pizzaioli hanno in evidenza la stagionalità dei prodotti, le mani in pasta ma anche il fatto che non tutte le derrate «Ti ricordi se avevamo messo del tonno rosso nella nostra pizza?» consumate provengono necessariamente dalla Svizzera e a volte hanno percorso numerosi chilometri: «una tappa impor- tante del nostro percorso», rileva Flavien Arriva il grande giorno: con 20 franchi in come pure il prezzo di costo per persona. Marmillod. tasca, la classe va in città a fare la spesa. Constatano allora che la pizza meno Una novità per alcuni allievi! Devono ca- cara ha richiesto l’acquisto di prodotti Una riflessione che prosegue al di fuori varsela con l’acquisto degli ingredienti in grande quantità; che la più ecologica del progetto per guarnire la loro pizza. Dapprima al deve non solo tener conto delle condi- Qualche settimana dopo la realizzazione mercato, poi nei grandi magazzini. L’e- zioni di produzione, ma pure dei criteri di del progetto, fuori dalla biblioteca, l’in- sperienza rafforza la loro cooperazione, provenienza, della stagionalità e del tipo segnante sorprende due allievi immersi stimolando al contempo la loro autonomia d’imballaggio utilizzato; e che la più sana nelle loro riflessioni: «C’è scritto in que- individuale. Al mercato c’è grande eccita- non dipende solo dal suo apporto in grassi sto libro che il tonno rosso è minacciato zione; tutto sembra nuovo, i prodotti espo- ma anche dal suo equilibrio alimentare. dalla pesca intensiva», osserva uno dei sti sui banchi, la degustazione e il rap- Tutte queste informazioni messe in co- due. «Ne avevo già sentito parlare», af- porto con i venditori, che si prestano al mune serviranno da sintesi e da risultato ferma l’altro. E si preoccupa: «Ti ricordi gioco delle domande. Di ritorno in classe, concreto all’intera procedura. Alla fine i se avevamo messo del tonno rosso nella è l’ora dei conti e poi della preparazione bambini sono fieri di tornare a casa con nostra pizza?». Benché terminato, il pro- delle pizze: pasta, salsa e ingredienti per il loro libro di ricette che raccoglie l’in- getto è sempre ben presente e anima la guarnirla, e infine il momento più apprez- sieme delle loro esperienze. mente degli allievi, che sembrano es- zato, la degustazione. Resta tuttavia in so- Prima di questa giornata è stato fatto in sersi pienamente appropriati della que- speso la domanda: gli allievi sono riusciti classe un importante lavoro di prepara- stione. Un bell’incoraggiamento a prose- a rispettare i criteri della loro pizza? zione, in particolare su alcune concezioni guire su questo cammino per il futuro degli allievi. Sono state a lungo dibattute insegnante, con progetti che coinvol- Del tonno svizzero? idee quali quella che il cibo sia essenzial- gono gli allievi e hanno un significato Delle fragole in inverno? mente prodotto dalle fabbriche, che si per loro. Per verificarlo, ogni gruppo redige la ri- trovi del tonno svizzero o che le fragole cetta con la lista degli ingredienti, il loro crescano tutto l’anno. «Non avevo previ- prezzo, il luogo di produzione riportato su sto di consacrare molto tempo a queste una carta geografica, il luogo d’acquisto nozioni di base; ma mi sono presto reso
Inserto – SCUOLA ticinese – 2012 7 Progetto «La mia pizza» – Descrizione Dal mercato alla cucina della scuola Fare personalmente la spesa e cucinare un menù appetitoso, confrontare le proprie idee con quelle dei com- pagni o realizzare una raccolta di ricette: ogni tappa di questo progetto consente agli allievi di decifrare delle attività quotidiane e d’interrogarsi attivamente sul loro ruolo di consumatori. Obiettivi del progetto Alcune attività svolte Se è vero che gli allievi si sono divertiti a – Scoprire differenti ricette e informarsi Visione d’insieme del progetto preparare e analizzare gli ingredienti di sulla provenienza degli alimenti. Tro- Grado scolastico: queste quattro pizze, il progetto ha anche vare il luogo e il periodo di produzione SE, 2° ciclo (9-12 anni) permesso loro di: di ogni ingrediente. 1. Condividere un’esperienza comune, – Leggere le etichette e classificare i Durata: da 10 a 20 unità secondo il concreta e motivante. prodotti in funzione delle informazioni grado di approfondimento 2. Rendersi conto del loro ruolo e della raccolte. Riflessione sull’utilità di que- loro responsabilità in quanto consu- ste informazioni. Parole chiave: alimentazione, agri- matori. – Analizzare delle pubblicità di prodotti coltura, salute, trasporto, ruolo del 3. Familiarizzare con il tipo di produ- svizzeri. Rilevare quali elementi sono consumatore, marketing, modalità di zione agricola svizzera, i prodotti di messi in evidenza e in che modo. Cre- consumo stagione e le abitudini di consumo di are la sceneggiatura per una pubbli- qui e d’altrove. cità fittizia. Analizzare le scelte econo- Collegamenti con il piano di studi 4. Stabilire un legame tra alimentazione miche di produzione. romando (PER) e salute. – Effettuare l’analisi ambientale dell’im- – Analizzare delle forme d’interdipen- 5. Misurare l’impatto ambientale e so- ballaggio dei differenti prodotti. denza fra ambiente e attività umana ciale dell’importazione di prodotti. – Presentare la piramide alimentare e (FG26-27: formation générale 26-27), 6. Cogliere l’interdipendenza fra gli ele- discutere le basi di un’alimentazione […] identificando l’effetto di deter- menti dello sviluppo sostenibile (SS) equilibrata. minati strumenti dell’economia sul nella scelta dei prodotti. comportamento dei consumatori, Competenze e capacità sviluppate […] analizzando in maniera critica Svolgimento del progetto Capacità trasversali: collaborare, mani- la sua responsabilità di consuma- Numerose tappe scandiscono questo pro- festando un’apertura alla diversità cul- tore e alcune conseguenze che de- getto di quattro settimane. Esse possono turale ed etnica, elaborando le proprie rivano dal suo comportamento. variare in funzione delle riflessioni e dei opinioni e le proprie scelte, articolando – Identificare le relazioni tra l’attività collegamenti che faranno gli allievi. e comunicando il proprio punto di vista, umana e l’organizzazione dello spa- partecipando all’elaborazione di una de- zio (SHS 21: sciences humaines et 1. Presentazione del progetto alla classe cisione comune. Strategie d’apprendi- sociales 21). e raccolta dei primi argomenti. mento: sviluppare la propria autonomia. – Decodificare la messa in atto di dif- 2. Messa in evidenza delle questioni trat- Approccio riflessivo: esplorare differenti ferenti tipi di messaggio (FG 21). tate, del loro impatto sulla vita quoti- opinioni e punti di vista. – Ma anche: SHS 22 (L1, CM 26). diana degli allievi e del ruolo che essi Competenze ESS: pensiero sistemico, ri- possono svolgere. flessione critica, partecipazione civica, Ampliamenti possibili 3. Ricerca degli aspetti della produzione esperienza dell’azione. ad altri gradi/cicli agricola legati all’alimentazione, alla salute, alla situazione geografica e sto- Aspetti dell’ESS trattati SE, 1° ciclo rica della Svizzera. Confronto dei modi Economia: costo dei prodotti e delle Elementi indispensabili per vivere, la di produzione e consumo in vari Paesi. pizze, guadagno dei produttori, differenza fattoria e gli animali, il sapore dei pro- 4. Riflessione critica sull’atto di consu- di prezzo fra prodotti svizzeri ed esteri, dotti e la loro origine, topografia svizzera mare prodotti di stagione o impor- fra prodotti del mercato e dei supermer- tati. Argomentazione sulla scelta della cati, autosufficienza della produzione na- Scuola Media pizza. zionale, ruolo del consumatore e ruolo Calcolo del CO2, analisi dei circuiti 5. Analisi della provenienza, del costo e del marketing (pubblicità). economici e del marketing, … dell’impatto ambientale dei prodotti. Società: condizione dei produttori in Sviz- 6. Selezione/acquisto dei prodotti, prepa- zera e all’estero, evoluzione dell’alimen- Contatto razione e degustazione delle pizze in tazione in periodi diversi, alimentazione Questo progetto è stato realizzato da classe. equilibrata e cultura culinaria in Svizzera Flavien Marmillod, nella scuola dello 7. Realizzazione di un ricettario di pizze, e all’estero. Schoenberg (Villa-Thérèse) di Fri- con indicazione della provenienza e Ambiente: impatto dell’importazione di borgo. Per informazioni: del costo dei prodotti. prodotti (stagionalità), dei metodi di produ- flavien.marmillod@fr.educanet2.ch zione agricola e della produzione di rifiuti.
Inserto – SCUOLA ticinese – 2012 8 Progetto «La mia pizza» – Intervista «Impossibile pianificare tutto» Come insegnante, Flavien Marmillod sente di poter fare qualcosa per il futuro, dando l’opportunità agli al- lievi di riflettere e di esprimersi sulle problematiche sociali che plasmano la loro vita quotidiana. L’esperienza vissuta nel quadro della sua formazione all’ASP di Friborgo ha rafforzato questa convinzione. Anche se non tutto è stato perfetto, conserva tanti ricordi e spera che la sua azione ispirerà numerosi colleghi e li incorag- gerà a sviluppare i propri progetti. Qual è stato il punto di partenza del suo progetto? Mi interessano le questioni agricole e avevo molta voglia di affrontare con gli allievi quella dell’autosufficienza alimen- tare, tema per altro che concerne tutti. Do- vevo trattare in maniera interdisciplinare una questione sociale sottoforma di un progetto che sfociasse in una realizzazione pratica. L’ideale sarebbe stato di poter ri- spondere a una scoperta fatta in classe, Flavien Marmillod ma ciò è di rado possibile nell’ambito di uno stage. Partendo dagli obiettivi d’ap- prendimento della formazione generale del piano di studi romando (Plan d’études procedimento euristico permette di avere Che cosa la motiva nello sviluppare un romand: PER) e in particolare dal campo una visione globale della tematica e dei progetto ESS? diversi percorsi da considerare. La diffi- Poter inglobare una questione sociale in un coltà sta nell’integrare le discipline nel contesto interdisciplinare e utilizzare diffe- «È necessario prevedere progetto e nel valutare gli apprendimenti renti mezzi per inquadrare un problema. un margine di manovra raggiunti in ognuna di esse. Se dovessi Questo tipo di progetto permette di affron- per poter reagire alle rifare questo progetto, lo farei in ma- tare degli aspetti concreti che riguardano domande degli allievi.» niera meno intensiva, durante brevi pe- gli allievi nella loro attuale vita o in quella riodi lungo tutto l’anno. Ciò per poterlo futura, ciò che per loro spesso è significativo riattivare a tempo debito e per disporre e li coinvolge maggiormente. In quanto in- tematico interdipendenze, ho stabilito un di tempo sufficiente per osservare e valu- segnante, ho la sensazione, nel mio piccolo, percorso per chiarire le linee direttrici del tare i progressi degli allievi. Per me que- di poter fare qualcosa per il futuro offrendo progetto. In seguito ho raccolto numerosi sto approccio è fondamentale e credo che agli allievi la possibilità di riflettere in ma- articoli di stampa per offrire agli allievi dif- ciascuno possa integrarlo nel proprio in- niera più autonoma su questioni aperte che ferenti punti di vista sulla questione. segnamento. saranno sempre più d’attualità. Come ha fatto a coinvolgere gli allievi nel progetto? Ho cercato di mettere gli allievi il più «Apprenons à construire l’avenir par l’EDD» possibile di fronte a delle situazioni-pro- Questa guida didattica, tradotta in francese dal tedesco, propone alcune blema. Ho anche dato molta importanza basi d’azione e di riflessione sul modo di strutturare e di mettere in atto al fatto di rendere il tema attrattivo, ter- l’educazione allo sviluppo sostenibile nell’insegnamento primario. Attra- minando con la realizzazione delle pizze. verso esempi concreti, presenta gli elementi centrali di un’ESS e descrive i La loro preparazione è stata al contempo metodi per affrontare in maniera adeguata le complesse tematiche rela- fonte di motivazione e filo conduttore del tive all’ESS con gli allievi delle elementari. nostro lavoro. LaRevueDurable 42/2011 Quali difficoltà ha incontrato nella rea- Questo dossier in francese esplora sei sfide che le scuole devono affron- lizzazione del progetto e come ha fatto tare per attuare un’ESS: l’introduzione alla complessità fin dalla più tenera per superarle? infanzia, la didattica, gli strumenti degli insegnanti, la coerenza tra il dire Non era possibile pianificare tutto quanto. e il fare, l’arte del dibattito e l’apertura alla società. Numerosi esempi È necessario prevedere un margine di illustrano e accompagnano ognuna di queste sfide. manovra, per poter reagire alle domande Il dossier contiene anche i risultati del sondaggio svolto presso gli inse- degli allievi. Questa situazione non è fa- gnanti romandi nel maggio 2011. cile da gestire, ma la messa in atto di un
Inserto – SCUOLA ticinese – 2012 9 Progetto «Il mio luogo di lavoro» – Reportage Una conferenza che valorizza l’inventiva Da dove provengono gli oggetti che sono sul mio banco? Quali risorse si nascondono dietro di essi? Come posso adattare il mio luogo di lavoro in modo da trovarmi bene senza danneggiare nessuno? Gli allievi di 5a elementare della scuola di Schüpfheim si sono spremuti le meningi per affrontare questi temi sotto diversi punti di vista. Un progetto vicino alla vita di tutti i giorni degli allievi, ideale per affrontare concretamente l’ESS. Un’alacre attività regna nella classe. Se- lina Schädler ha appena spiegato il fun- zionamento della conferenza delle ma- tite. Si tratta prima di tutto di elaborare differenti posizioni sull’utilizzo delle matite: a coppie, gli allievi si esercitano sulle argomentazioni dei produttori di matite, dei consumatori o della natura. Con dedizione confrontano gli appunti presi sul tema della fabbricazione delle matite. Tra di essi una scheda descrit- tiva dei materiali utilizzati e l’analisi dei diversi attori coinvolti nella produzione delle matite. Occorre trovare degli argo- menti convincenti! Quali sono le matite migliori? Le coppie di allievi che hanno analizzato i medesimi attori mettono in comune, per gruppi, i loro risultati. Il gruppo «na- tura» si mette d’accordo velocemente: si utilizzano troppe matite, sia nere sia colorate. Le lacche tossiche utilizzate sembrano difficili da accettare. Inoltre Gli inventori Alain Duss e Marco Dahinden sono fieri: ormai quasi tutta la classe troppe foreste sono abbattute per fabbri- utilizza le loro matite fabbricate a mano. care le matite di legno. Per tali motivi questo gruppo intende esigere, nell’am- bito della conferenza, una riduzione del consumo di matite. Il gruppo «produt- in un’idea innovativa: «…e se utilizzas- in esame i diversi materiali, come le- tori», invece, punta al solo successo eco- simo maggiormente delle matite por- gno, plastica, carta e cartone, i colori e nomico e vorrebbe perciò soddisfare i tamina?». Per diminuire l’utilizzo della le lacche. I bambini hanno in tal modo desideri del gruppo «consumatori», che plastica, alcuni propongono di pro- acquisito numerose conoscenze sull’o- durre i portamina in legno. Evidente- rigine e la lavorazione di queste mate- mente occorrerà utilizzare colori na- rie prime. Si è verificata un’autentica turali e lacche derivate da resine natu- presa di coscienza: quando è stato af- «Ehi, questo maglione rali. Marco e Alain dimostrano subito di frontato il tema della plastica, un’al- in pile forse un giorno prendere l’idea sul serio: la sviluppano lieva ha esclamato con sorpresa: «Ehi, era una bottiglia di PET!» a casa e producono il primo prototipo di questo maglione in pile forse un giorno portamina in legno. era una bottiglia di PET!». L’analisi e l’argomentazione degli allievi preferisce scrivere con matite colorate. Presa di coscienza e visioni del futuro sui materiali e il loro utilizzo sono state Ciascuno dei gruppi affina i propri argo- La conferenza delle matite non è che inserite in un sito internet. Per termi- menti per essere meglio preparato in vi- uno dei momenti forti di questo pro- nare il progetto con una nota creativa, sta del dibattito. getto ESS, nel corso del quale gli allievi gli allievi hanno avuto come missione Durante la conferenza delle matite le hanno analizzato gli oggetti presenti quella di progettare il luogo di lavoro discussioni procedono spedite. Gli al- sul loro luogo di lavoro attraverso cri- ideale. Questo modello e i poster creati lievi si esprimono con convinzione in teri economici, ecologici e sociali, te- dalla classe hanno costituito la base di funzione dei ruoli che sono stati loro nendo conto al contempo degli aspetti un’esposizione a cui sono stati invitati i attribuiti. Gli scambi di vedute sfociano spaziali e temporali. Sono stati presi genitori.
Inserto – SCUOLA ticinese – 2012 10 Progetto «Il mio luogo di lavoro» – Descrizione Il mio luogo di lavoro del futuro Durante cinque settimane vengono analizzati gli oggetti che si trovano abitualmente sui banchi della classe. Gli allievi prendono in considerazione, in particolare, la loro produzione, i materiali utilizzati e il loro riciclaggio. Obiettivi Competenze sviluppate In breve Il progetto affronta le seguenti questioni: Questo progetto ha permesso di svilup- • Da dove provengono gli oggetti che si pare numerose competenze, fra le quali Gradi scolastici: trovano sul mio banco e cosa c’è dietro le più importanti sono state: SE, 2° ciclo e SM, 1° ciclo (10-12 anni) i materiali che li compongono? • Il pensiero sistemico (nei confronti dei • Che cosa rappresenta per me il mio materiali, degli effetti della produzione Durata: 8 lezioni durante 5 settimane luogo di lavoro? Che cosa è particolar- e del consumo sull’ambiente e sugli es- e 20 lezioni in una settimana inten- mente importante per me? seri umani). siva, nelle seguenti discipline: tede- • Di quali altre possibilità dispongono • La riflessione, il cambiamento di pro- sco, uomo e ambiente, arti plastiche, gli allievi per organizzare la loro po- spettive, la comunicazione (dibattere / etica e religione. stazione di lavoro? difendere un’opinione / negoziare). • Come posso organizzare il mio luogo • Lo sviluppo di visioni (il mio luogo di Parole chiave: risorse, luogo di la- di lavoro affinché io mi ci trovi bene lavoro ideale). voro, tecniche dei materiali, cambia- senza danneggiare nessuno? mento di prospettiva, gioco di ruolo. Dimensioni dell’ESS trattate Legame col piano di studi: Svolgimento del progetto Dimensione ambientale: analisi dei ma- • riconoscere i legami con la natura; Il progetto può svolgersi nel modo se- teriali (provenienza, produzione e rici- • confrontare le proprietà chimiche e guente: claggio); riconoscere i problemi connessi fisiche dei materiali; • Prima settimana (introduzione al pro- a determinati materiali. • discutere di questioni sociali e poli- getto): classificazione del materiale Dimensione economica: considerazione tiche attuali; presente sul mio banco. Visione di un degli interessi dei differenti attori nella • utilizzare i media per gli scambi filmato sulla plastica. produzione delle matite. d’informazione; • Seconda settimana: proprietà e utilizzo Dimensione sociale: in connessione con • riflettere su di sé; del legno. Confronto con la plastica. la dimensione ecologica, tenere conto • prendere parte a diverse forme so- • Terza settimana: proprietà e utilizzo della Natura; soddisfacimento dei propri ciali d’apprendimento; della carta. Fabbricare da sé la propria bisogni e rispetto dei bisogni degli altri • strutturare dei testi e formularli in carta. nella configurazione del mio luogo di la- modo chiaro. • Quarta settimana: proprietà e utilizzo voro ideale. dei colori e delle lacche. Il problema Dimensione spaziale: origine dei mate- Possibilità d’approfondimento della tossicità. riali, in particolare del legno (foresta ver- in altri livelli scolastici • Quinta settimana (settimana inten- gine), turismo dei rifiuti, acquisti presso il È possibile realizzare questo progetto siva): realizzazione delle schede di commercio locale. con allievi più giovani utilizzando identificazione dei diversi materiali. Dimensione temporale: visione del mio meno oggetti presenti sulla loro posta- Analisi degli interessi dei differenti luogo di lavoro sotto forma di modello; zione di lavoro. attori nella produzione delle matite. cosa accadrà se non cambieremo il no- Gli allievi più grandi possono effet- Dibattito: la conferenza delle matite. stro modo di fare? tuare un’analisi sistemica delle in- Configurazione di un luogo di lavoro terdipendenze fra l’origine, la pro- ideale. Esposizione dei diversi lavori. duzione, il riciclaggio dei materiali, così come gli attori, e tentare di rap- presentare queste analisi per mezzo di grafici (p. es. diagramma di flusso, mappe mentali). Contatto: questo progetto è stato rea- lizzato presso la scuola di Schüpfheim da Selina Schädler (attualmente inse- gnante presso la scuola svizzera del Messico). Informazioni: selina.schaedler@ bluewin.ch
Inserto – SCUOLA ticinese – 2012 11 Progetto «Il mio luogo di lavoro» – Intervista «Sono stati raggiunti numerosi obiettivi del piano di studi!» Selina Schädler ha ormai l’intenzione d’integrare regolarmente la visione dell’ESS nel suo insegnamento e non solo per mezzo di progetti. Incoraggia inoltre i suoi colleghi a fare altrettanto. Il progetto ESS, sviluppato nell’ambito della sua tesi di bachelor all’ASP di San Gallo, l’ha poi concretizzato con la sua classe di 5a elemen- tare. L’esperienza ha lasciato su di lei un impatto positivo e si è resa conto in questa occasione che l’approccio attraverso progetti ha motivato non solo gli allievi, ma ha anche risvegliato l’interesse della direzione scolastica. Selina Schädler, come ha scelto il tema adatto alle diverse fasi tematiche del del suo progetto in ESS? progetto. Ma ho potuto farlo nell’ambito Il tema si è imposto da solo: doveva es- della mia tesi di bachelor. Alcune parti sere inedito, favorire le scoperte nell’am- del progetto hanno dovuto essere adat- binto dell’ESS ed essere vicino alla vita tate alle particolarità locali. Per esem- di tutti i giorni degli allievi; «Il mio posto pio, non essendoci un falegname nel vil- di lavoro» corrispondeva a questi criteri. laggio, si è dovuto rinunciare alla previ- Nel mio primo anno come insegnante di sta intervista. 5a elementare, ho concretizzato senza grandi modifiche il progetto che avevo sviluppato all’ASP. «La direzione scolastica Selina Schädler Come ha presentato questo progetto ha manifestato un grande alla sua classe? Quali sono state interesse per il progetto, le reazioni? riconoscendogli un grande Dapprima ho mostrato loro il sito internet, valore pedagogico.» per invogliarli ad affrontare questo tema. I bambini si sono subito mostrati ricettivi. Poi ho inviato una lettera ai genitori per Che bilancio trae da questa spiegare loro l’approccio, la differenza esperienza? È pronta a realizzare fra il lavoro su progetto e l’insegnamento un nuovo progetto ESS? abituale. Quanto ai miei colleghi, li ho in- Questa esperienza per me è stata molto formati direttamente. Proprio in questa positiva e ne conservo un ottimo ricordo. occasione ho potuto rendermi conto che Il tema era molto vicino alla nostra realtà. la direzione scolastica ha manifestato un Per me era importante rendermi conto di grande interesse per il progetto, ricono- ciò che è possibile realizzare con i miei scendogli un grande valore pedagogico. allievi e quali aspetti possono essere mi- E, ciliegina sulla torta, siccome questa at- gliorati. Da allora abbiamo potuto stabi- tività era adattata al nostro piano di studi, lire dei legami tra il progetto e differenti numerosi obiettivi d’apprendimento sono lezioni, come quella sui rifiuti, e appro- stati così raggiunti. fondire alcune conoscenze. Per quanto mi concerne, ho intenzione d’integrare Ci sono state anche delle difficoltà? sistematicamente la visione e l’approccio Ho impiegato parecchio tempo per in- dell’ESS nel mio insegnamento, indipen- formarmi e per trovare il materiale dentemente dai progetti. Dossier «L’Ecole en route vers l’EDD» Attraverso spiegazioni, proposte, raccomandazioni e testimonianze, que- sto dossier vuole consentire agli insegnanti di conoscere meglio la tema- tica e incentivarli a seguire questa via nel loro insegnamento. Pubblicato (in francese) nella rivista Résonances (2008).
Inserto – SCUOLA ticinese – 2012 12 Unità didattiche ESS «Il piccolo consumatore»: scoprire l’economia con i Playmobil L’economia e lo sviluppo sostenibile possono essere affrontati dai piccoli, a condizione di partire dal loro quotidiano e di prendere ispirazione dalla loro visione del mondo. Gli omini Playmobil sono stati scelti per creare un ambiente di lavoro convi- viale e familiare. Essi permettono di costruire una società passo per passo, di scoprire il suo funzionamento, le interazioni fra gli individui e le loro reazioni di fronte alle diverse problematiche. Ma anche di evocare le abitudini di consumo, la mancanza di risorse e molte altre situazioni. Svolgimento della sequenza In breve Non attirare l’attenzione sul materiale per non influenzare le scelte degli allievi! Gradi scolastici: SE, 1° ciclo (5-8 anni) 1. Presentare alla classe un unico Playmo- Durata: all’inizio, 4 o 5 volte 20 minuti. In seguito dipende dall’evolversi del progetto. bil, in un’epoca in cui lo scambio mo- Materiale: diversi Playmobil (uomini, netario non esiste ancora. Lasciare im- donne, bambini, animali, attrezzi, ver- maginare ai bambini come il loro per- dure, foraggio, armi, ripari, ecc.). © Eloi Giera-Bay / Fotolia sonaggio farà per soddisfare i propri bi- Parole chiave: economia, società, vita di sogni primari (mangiare, bere, avere un gruppo, consumo, ambienti. riparo). Dimensioni dell’ESS 2. Lasciar decidere ai bambini quale/i atti- Economia: scambio, baratto, introdu- vità svolge il personaggio per soddisfare zione del denaro, concorrenza, divisione i propri bisogni. Poi un nuovo Playmobil dei compiti. Società: organizzazione e bisogni della Obiettivi arriva… che cosa succederà? società, abitudini di consumo, valori, me- Adatto alle classi di bambini più piccoli, 3. Aumentare man mano la popolazione, stieri. questo progetto permette loro: lasciando agli allievi la scelta delle fun- Ambiente: biodiversità, spreco, rifiuti, • di scoprire la struttura e il funziona- zioni di ogni individuo. Guidare i bam- estinzione. mento di una società, bini sulle possibilità di scambi che i Tempo: evoluzione della società e dei va- lori. • di affrontare le prime nozioni di econo- Playmobil hanno per soddisfare i diffe- Spazio: condizioni di vita delle comu- mia, per comprendere la sua presenza e renti bisogni: sensibilizzazione all’eco- nità qui e altrove, nozione di mondializ- la sua influenza nella società, nomia e quindi alla messa in opera del zazione. • di essere sensibilizzati alle questioni le- baratto, dell’aiuto reciproco. Competenze sviluppate gate allo sviluppo sostenibile. – Analizzare una situazione e trovare L’economia vi compare nella sua forma Possibili evoluzioni soluzioni a un problema; primaria, attraverso gli scambi e i loro Fare evolvere la società come si preferi- – fare delle ipotesi, stabilire dei legami effetti sul piano individuale e collettivo. sce (con altri Playmobil), ad esempio: di causa ed effetto; Senza un sistema sociale ed economico, – due agricoltori abitano nel villaggio. C’è – esprimersi in gruppo, articolare e con- frontare dei punti di vista, delle ipo- i bambini riflettono sui bisogni vitali, poi concorrenza. Come faranno per conser- tesi. su quelli secondari. Queste situazioni vare i loro clienti se vendono i medesimi permettono loro di distinguere ciò che è prodotti? Legami col piano di studi romando (PER) importante da ciò che non lo è. – Il lago non ha quasi più pesci. Quali ne – Riconoscere l’influsso dei comporta- menti umani sull’ambiente (FG 16-17). I bambini immaginano le relazioni fra in- sono le cause? Che accadrà al pescatore – Partecipare alla costruzione di regole dividui in termini di scambio. All’inizio si e cosa mangerà la popolazione? che facilitino la vita e l’integrazione a dava semplicemente, poi si sono fatti dei – Di fronte all’arrivo di numerose fami- scuola, e applicarle (FG 14-15). baratti (p. es. carne in cambio di frutta) e glie, come saranno gestiti l’educazione, – Situarsi nel proprio contesto spaziale e sociale (SHS 11-12). infine delle vendite in cambio di pietre o le regole di comportamento e sanitarie, – Investigare i fenomeni naturali e le conchiglie. Si può introdurre un confronto l’aumento dei rifiuti? tecnologie (MSN 16). con la nostra epoca. L’insegnante mette in Ulteriori idee sono suggerite qui a fianco. rilievo l’evoluzione dei valori che guidano i Attività a livello primario personaggi e le relazioni nel gruppo. Ruolo e raccomandazioni dell’insegnante Aggiungere nuove situazioni e lasciare che gli allievi trovino delle soluzioni: In seguito l’arrivo di nuovi abitanti genera A ogni fase l’insegnante aiuta gli allievi comparsa del denaro e delle banche, mo- delle sfide e dei problemi che la comunità a riflettere sulle cinque dimensioni dello nopolio di un prodotto, catastrofi naturali, deve risolvere: elementi d’organizzazione sviluppo sostenibile e sui legami fra di conflitti, morte di un idividuo, … sociale, di coabitazione, di concorrenza nei esse. Deve prevedere il materiale neces- Risorse Disponibili su http://guides.educa.ch/it mestieri, d’approvvigionamento di cibo, di sario, non deve lasciare gli allievi girare Contatto gestione dei rifiuti… Dalle questioni legate a vuoto nella fase di apporto d’idee. Può Questa sequenza è stata realizzata da Da- all’economia gli allievi passano, diretta- eventualmente costruire un modellino niel Günter, insegnante della 2a elementare mente, al trattamento globale degli aspetti tridimensionale in funzione delle situa- di Cortaillod (NE), daniel.gunter@rpn.ch sociali e ambientali. zioni proposte.
Inserto – SCUOLA ticinese – 2012 13 Sequenza d’insegnamento ESS Da dove arrivano i miei rösti? Questa sequenza d’insegnamento rende protagonista la patata. Partendo dall’esempio dei rösti, si ripercorre il suo cammino dalla produzione fino al nostro piatto. La sequenza mette in particolare l’accento sui cam- biamenti intervenuti nel tempo nell’approvvigionamento di patate e nelle nostre abitudini alimentari. Questi aspetti possono essere arricchiti da ulteriori approcci (si veda la colonna di destra). Poiché questa verdura può essere facilmente coltivata nel giardino scolastico o anche in classe, la sequenza può trasformarsi in un vero e proprio progetto ESS. In breve Grado scolastico: scuola media • A quali aspetti sanitari occorre pensare (12-14 anni) quando si utilizzano delle patate? (Tipi Durata: 4 lezioni, più il lavoro a casa. di preparazione, mezzi di conserva- Materiale: accesso internet, grandi fogli zione, confronto con altri contorni). di carta flip-chart, pennarelli. • In che modo preferisci le patate e in Parole chiave: salute, cibo, alimenti di quale occasione? base, preparazione di un pasto, evolu- zione della società. © Jill Battaglia / shutterstock.com Svolgimento della sequenza Dimensioni dell’ESS Introduzione (1 lezione) Economia: definizione dei costi, nozioni • L’insegnante presenta gli obiettivi e lo sull’offerta e la domanda. svolgimento della sequenza. Società: modifica delle strutture fami- • Creazione dei gruppi e organizzazione liari e d’approvvigionamento. del lavoro. Ambiente: energia e rifiuti, ev. realizza- zione di un ecobilancio semplice. Fase principale Tempo: confronto prima-dopo. (2 lezioni + lavoro a casa) Spazio: origine della patata, tipi di utilizzo. Obiettivi • Raccolta delle informazioni necessarie. Competenze sviluppate Questa sequenza permette all’allievo di: • Stesura dei risultati su un foglio di flip- – Pensiero sistemico – scoprire l’origine della patata; chart (= lavagna a fogli mobili). – Lavoro di gruppo – avvicinarsi agli sviluppi sociali e ai • Presentazione dei risultati alla classe. – Formulazione di valori cambiamenti che hanno indotto l’uti- Legame col piano di studi lizzo di questo alimento base; Epilogo (1 lezione) • Conoscere l’origine degli alimenti – analizzare la preparazione di un pasto • Gli allievi riassumono i risultati essen- di base a base di patate in base agli aspetti eco- ziali in un rapporto che può essere co- • Mostrare gli sviluppi storici, sociali nomici, ecologici, sociali e sanitari; struito in funzione degli aspetti di ESS ed economici, come pure i cambia- – presentare i risultati alla classe. trattati. menti nella vita quotidiana • Presentare il proprio lavoro Temi Coltivare le proprie patate • Strutturare dei testi e formularli in Si raccomanda di lavorare in gruppo per La vostra scuola ha un giardino? In caso maniera comprensibile rispondere alle seguenti domande: contrario potete facilmente coltivare delle Altre idee d’insegnamento • La storia della patata, dalla sua sco- patate nella vostra aula (si vedano le fonti 1. Interazioni ed effetti: pianta di patate, perta al suo utilizzo come alimento di qui a lato «Le chemin de la pomme de erbacce, nocività, malattie, umidità, base (ricerca in internet). terre», Ecole à la ferme, p. 23, oppure, in ecc. (v. Risorsa 3, p. 45). • Come si acquistavano le patate, com’e- tedesco, «Kartoffel aus dem Schulgarten», 2. Decorare dei set per la tavola con dei rano conservate, in quali pietanze p. 24, «Baustein Kartoffel: Tolle Knolle», tamponi di patate (v. Ris. 3, p. 65). erano utilizzate? (Interviste ad an- p. 80. 3. Dibattito sulla coltivazione biologica ziani). in opposizione alla tecnologia gene- • Si trovano patate trasformate e non tica (v. Ris. 4, p. 26). trasformate. Sotto quali forme? (Visita Risorse al supermercato). 1. Le chemin de la pomme de terre • Com’è possibile spiegare il cambia- 2. Kartoffel aus dem Schulgarten: Grün mento avvenuto nel tempo? Stadt Zürich • Confronto tra rösti fatti in casa e rösti 3. Nachhaltig entdecken: BNE ein industriali: ingredienti e loro prove- Wegweiser für ausserschulische Lern nienza, costi, durata della prepara- orte zione, consumo d’energia (stima), eco- 4. Baustein Kartoffel: Tolle Knolle bilancio (cfr. risorse), rifiuti, sapore. Link su www.ess.educa.ch
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