Anteprima di Stagione al Teatro San Giovanni con IMPROVVISAmente Trieste - Il Discorso

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Anteprima di Stagione al Teatro San Giovanni con IMPROVVISAmente Trieste - Il Discorso
Anteprima di Stagione al
Teatro   San  Giovanni  con
IMPROVVISAmente Trieste
Sabato 8 settembre, alle 21.00, si alza il sipario sulla nuova
Stagione del Teatro San Giovanni con lo spettacolo ImproBora
Show, a cura dell’associazione culturale IMPROVVISAmente
Trieste.

La nuova Stagione del Teatro San Giovanni prende il via sabato
8 settembre alle 21.00 con una travolgente anteprima, grazie
agli amici di IMPROVVISAMENTE Trieste, pronti a investire il
pubblico con una raffica di risate nel loro ImproBora
Show. Che cosa può accadere sul palcoscenico quando tre dei
più famosi e bravi improvvisAttori italiani si trovano
assieme? L’occasione è davvero unica ed è resa possibile dal
1° Raduno di Improvvisazione Teatrale che si svoge a Trieste
dal 7 al 9 settembre 2018: Andrea Mitri, Gila Manetti e
Antonio Vulpio si esibiranno per gli allievi del Raduno e per
il pubblico triestino. L’improvvisazione teatrale porterà al
paradosso straordinario storie, situazioni e monologhi che
verranno creati grazie agli spunti raccolti tra il pubblico in
sala. La durata dello spettacolo è di 1h e 15 minuti. Le
risate e l’allegra dureranno molto più a lungo

PRENOTAZIONE GRATUITA: Il biglietto di ingresso è acquistabile
alla cassa a partire dalle 18:30. Se vuoi essere sicuro di
averne uno (o più di uno) prenotalo gratuitamente su
www.eventbrite.it e vieni con la tua prenotazione alla cassa
del teatro per confermare il tuo posto e pagare il biglietto.
Ti preghiamo di venire con un po’ di anticipo se non sei già
un associato di Improvvisamente o ARCI, in quanto lo
spettacolo è riservato solo ai soci e quindi prima di entrare
devi tesserarti!
Anteprima di Stagione al Teatro San Giovanni con IMPROVVISAmente Trieste - Il Discorso
Evento organizzato dall’associazione culturale IMPROVVISAmente
Trieste.
Per qualsiasi ulteriore informazione, non esitate a scrivere
a: info.teatrosangiovanni@gmail.com, oppure chiamate il 348
3940159 (Aldo Vivoda).

Andrea Forliano

Presentata                   la            stagione
teatrale                   del             Rossetti
2018-2019
I Miserabili” di Victor Hugo diretto da Franco Però, con
Franco Branciaroli inaugura la Stagione 2018-2019 del Teatro
Stabile del Friuli Venezia Giulia.

La Stagione 2018-2019 del Teatro Stabile del Friuli Venezia
Giulia è stata presentata mercoledì 5 settembre, nel corso di
una conferenza stampa, tenuta alle ore 11 al Politeama
Rossetti.

All’introduzione del Presidente del Teatro Stabile, Sergio
Pacor e al saluto delle autorità presenti è seguito
l’annuncio, da parte del Presidente e del direttore Franco
Però, dei quasi 60 titoli inclusi nel cartellone che sarà
inaugurato il prossimo 16 ottobre dall’imponente produzione “I
Miserabili” di Victor Hugo. Davanti alla platea del Politeama
che ha fatto da sfondo alla conferenza (rivolta come sempre a
giornalisti, esperti del settore, ma anche a tutti gli
appassionati) il Presidente e il Direttore hanno dunque
illustrato scelte, linee tematiche, titoli, artisti che il
pubblico incontrerà nei prossimi mesi in un teatro che – come
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sottolinea lo slogan “PARENTESI APERTE” – si pone la meta di
aprire la mente, suggerendo pensiero e spunti critici, aprire
il cuore, regalando emozioni… Ed aprirsi: ad un pubblico
sempre più vasto, ai giovani, ai nuovi linguaggi, al dialogo
internazionale.

Alla proposta in sede che si svilupperà per oltre otto mesi,
articolata      nei    consueti
itinerari di genere – Prosa,
Altri Percorsi, Danza, Musical &
Eventi – si intreccia una
notevole       attività       di
produzione.Undici gli spettacoli
firmati dal Teatro Stabile, che
saranno in scena a Trieste e nei
maggiori teatri italiani. Fra essi figurano operazioni varate
in sinergia con altri enti, come “I Miserabili” di Victor
Hugo, per la regia di Franco Però e con Franco Branciaroli
(coprodotto con il CTB – Centro Teatrale Bresciano e il Teatro
de gli Incamminati), “Salomè” di Oscar Wilde, diretto da Luca
De Fusco (con il Teatro Stabile di Napoli, il Teatro di Genova
e lo Stabile di Verona), “Un momento difficile” di Furio
Bordon con Massimo Dapporto e Ariella Reggio (con lo Stabile
di Catania), “Sindrome italiana” di Lucia Calamaro con Manuela
Mandracchia, Sandra Toffolatti e Mariangela Torres (con il CTB
e il Teatrodue di Parma) e “La ballata di Johnny e Gill” di
Fausto Paravidino che nasce dal la rete internazionale creata
dallo Stabile regionale e quello di Torino con il Théâtre
Liberté de Toulon, La Criée – Théâtre National de Marseille e
il Gran Théâtre du Luxembourg.

Produzioni dello Stabile sono poi la novità “(Tra parentesi) –
La vera storia di un’impensabile rivoluzione” di e con Massimo
Cirri e Peppe Dell’Acqua diretti dalla film-maker triestina
Erika Rossi e successi come “A Sarajevo il 28 giugno”
nuovamente in programma al Museo de Henriquez e “La Guerra” di
Goldoni, ripreso a Trieste prima della circuitazione
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nazionale. Prosegue l’impegno degli attori della Compagnia
Stabile: Filippo Borghi, Romina Colbasso, Emanuele Fortunati,
Ester Galazzi, Andrea Germani, Riccardo Maranzana, Francesco
Migliaccio, Maria Grazia Plos coinvolti sia ne “I Miserabili”
che ne “La Guerra” e “A Sarajevo”.

                             In linea con l’attenzione per i
                             giovani, le compagnie emergenti
                             e i nuovi linguaggi, è invece la
                             scelta di allestire i testi
                             vincitori del Premio nazionale
                             “Giovani Realtà”: “The hard way
                             to understand each other” di
                             Adalgisa Vavassori e “Où les
fleurs fanent” di Natalia Vallebona. A ciò si aggiunge
“Un’altra Cenerentola” diretto da Luciano Pasini per la scuola
StarTsLab. La Stagione 2018-2019 sarà inaugurata il 16
ottobre, proprio da “I Miserabili”, primo titolo del
cartellone Prosa e produzione rilevante, che ha assunto forma
drammaturgica grazie all’adattamento di Luca Doninelli e
sostanza teatrale grazie all’intuizione di Franco Però. La sua
lettura fa sì che il capolavoro venga quasi “sfogliato” in
scena e vissuto dal pubblico grazie al coinvolgente lavoro
della compagnia d’attori capeggiata da un Franco Branciaroli
notevole nel ruolo di Jean Valjean. «Ne “I Miserabili”
possiamo leggere la storia della redenzione di un galeotto, il
rapporto con il sacro, la Storia, l’amore, la ribellione,
l’ingiustizia sociale (…) “I Miserabili” è un fiume in piena:
devi gettarti dentro e lasciarti trasportare» ha affermato
Franco Però a proposito della scelta di quest’opera avvincente
e assieme “temeraria”, che evidenzia immediatamente alcune
delle linee di ricerca perseguite nel corso da stagione:
quella dell’intreccio fra i linguaggi del teatro e della
letteratura, quella della riflessione su tematiche sociali
(dopo l’indagine nel microcosmo della famiglia condotta negli
ultimi anni), quella dell’attenzione alla voce dei classici
che ancora illuminano il nostro tempo. Lo farà anche la storia
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di Jean Valjean, galeotto ed eroe, che giunge sulla scena del
Politeama, forte dell’accoglienza calorosa ottenuta
all’esordio a Napoli e a Brescia.

 Anche fra gli spettacoli ospiti del cartellone Prosa ci sono
titoli che traggono ispirazione dall’intersecarsi fra teatro e
narrativa: “Il Maestro e Margherita” di Michail Bulgacov ne è
un raffinato esempio, messo in scena da Andrea Baracco
nell’adattamento di Letizia Russo e con Michele Riondino (in
questi giorni impegnato nella conduzione delle cerimonie di
apertura e chiusura del Festival del Cinema di Venezia) nel
sinistro ruolo di Woland. Con “Dieci piccoli indiani” è invece
un classico della commedia “gialla” ad approdare sul
palcoscenico: il cult di Agatha Christie conta su un regista
d’esperienza internazionale come Richard Reguant e su un cast
di primi nomi, da Ivana Monti a Luciano Virgilio, da Mattia
Sbragia a Carlo Simoni.    Il “Libro dei Libri”, la Bibbia,
ispira due progetti lontani per approccio e linguaggi, eppure
entrambi molto intriganti: da una parte “La ballata di Johnny
e Gill” scritto e diretto da Fausto Paravidino, dall’altra il
nuovo lavoro degli Oblivion, “La Bibbia riveduta e scorretta”.
Lo spettacolo di Paravidino nasce da una sinergia
internazionale e da una ricerca laboratoriale compiuta sui
mezzi espressivi del teatro dell’attore, e incentrata poi
sulla storia di Abramo, padre delle tre grandi religioni
monoteiste: ne risulta una creazione multidisciplinare e
multilinguistica, interpretata da attori di nazionalità
diverse. La chiave di lettura degli Oblivion, diretti da
Giorgio Gallione, sarà coerente con la loro cifra ironica,
fatta di esperimenti musicali un po’ folli e di contaminazioni
inattese.

Crea un trait d’union fra sceneggiatura e teatro, invece, “La
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classe operaia va in paradiso”
che   Paolo    Di  Paolo    trae
dall’omonimo film di Elio Petri,
creando    un    significativo
parallelismo con il mondo del
lavoro contemporaneo. Grazie
alla regia sapiente di Claudio
Longhi e all’afflato di una
compagnia impeccabile in cui spicca Lino Guanciale, lo
spettacolo si è rivelato una delle migliori novità dell’ultima
stagione Il nostro tempo, con le sue utopie e contraddizioni,
è anche l’argomento con cui si confrontano molti autori
contemporanei, che – come sempre – trovano ampio spazio nel
cartellone dello Stabile: si inizia dalle tre produzioni di
autore vivente.    In “Un momento difficile” la scrittura
penetrante ma anche ironica di Furio Bordon si addentra nei
momenti che precedono la morte della madre del protagonista.
Il racconto di toccante intimità completa la trilogia che
l’autore de “Le ultime lune” ha dedicato alle “età indifese”:
la pièce trova in Ariella Reggio e Massimo Dapporto due grandi
protagonisti. Con “Sindrome italiana” di Lucia Calamaro il
teatro si fa strumento d’indagine civile e interiore ad un
tempo: le interpreti capeggiate da Manuela Mandracchia
s’interessano infatti alla grave depressione riscontrata nelle
donne dell’Europa dell’Est che si occupano a lungo come colf e
badanti lontano da casa. Il loro malessere interiore
rispecchia un “malessere sociale” dell’Occidente dove non si
sa più vivere con giusto equilibrio il privato, la famiglia,
il lavoro.

Infine “(Tra parentesi) la vera storia di un’impensabile
rivoluzione”, singolare spettacolo scritto e interpretato da
Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua che vi ripercorrono la
rivoluzione basagliana, uno dei cambiamenti più radicali
avvenuti nel nostro Paese. Giornalista e conduttore
radiofonico, Cirri ha conosciuto per ragioni professionali la
realtà della malattia mentale, Dell’Acqua ha condiviso il
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cammino di Franco Basaglia a Trieste… Il loro punto di vista
illumina i mille intreccidi una storia che non è finita né
potrà finire: il titolo apre l’itinerario “scientifico” con
cui lo Stabile in questa Stagione prende parte agli eventi
ProESOF 2020. La generazione dei quarantenni è invece sotto la
lente di Matthieu Dalaporte e Alexandre de La Patellière nella
gustosa commedia “Le Prénom (cena tra amici)”, e ancora dal
mondo francese contemporaneo giunge la pièce sentimentale di
Eric-Emmanuel Schmitt “Piccoli crimini coniugali”: i raffinati
dialoghi di questo pluripremiato drammaturgo sono
magistralmente interpretati da Anna Bonaiuto e Michele
Placido, che ne firma anche la regia.

Come sempre, si ascolterà anche la voce dei grandi classici:
ecco allora la scelta di produrre una rarità, raffinata,
seduttiva e decadente come “Salomè” di Oscar Wilde, con le
ammirate interpretazioni di Eros Pagni, Gaia Aprea, Anita
Bartolucci e le ricercate contaminazioni espressive che
connotano la regia di Luca De Fusco. Ed ecco lo Shakespeare di
“Misura per Misura” con Massimo Venturiello diretto da Paolo
Valerio, per parlare di etica, vizio, corruzione. Ritornano
anche i classici dell’ultimo secolo, due grandi spettacoli
come l’eduardiana “Filumena Marturano” con Mariangela
d’Abbraccio e Geppy Gleijeses, che segna il fortunato debutto
nella regia teatrale di Liliana Cavani e “Così è (se vi pare)”
uno dei più misteriosi capolavori di Pirandello lucidamente
diretto e interpretato da Filippo Dini, con la bravissima
Maria Paiato. Il cartellone Altri Percorsi – i cui titoli sono
ospitati alla Sala Bartoli, alla Sala Assicurazioni Generali e
al Teatro Stabile Sloveno, con cui prosegue la sinergia –
declina le linee tematiche che guidano la Stagione, secondo le
istanze e i linguaggi più attuali e innovativi. Lo dimostra
chiaramente la programmazione di spettacoli come “La gioia” di
Pippo Delbono che con la sua atipica compagnia rappresenta
questo sentimento attraverso un teatro “totale” che va dritto
al cuore. Accanto al linguaggio di Delbono, riconosciuto fra
le vette più elevate della ricerca teatrale, lo Stabile offre
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spazio anche alle esperienze più giovani: ritorna così in
cartellone dopo il successo delle passate stagioni, il gruppo
Anagoor le cui partiture sceniche raffinate e complesse
indagano in “Rivelazione” sulla vita e l’arte di Giorgione.
Ritornano con “Cous Cous Klan” anche i corrosivi quadri del
presente, che gli artisti di Carrozzeria Orfeo dipingono
attraverso una creatività fuori dai canoni, che coniuga
cinismo e humour. La corregionale Marta Cuscunà segue una
poetica singolare, esprimendosi attraverso il teatro visuale e
la sperimentazione: ne “Il canto della caduta”affronta la
nascita dell’ideologia della sopraffazione ispirandosi a una
leggenda della tradizione ladina.

È importante poi la presenza del “Macbettu” di Alessandro
Serra, che ha ricevuto i premi più ambiti del teatro italiano.
Recitato in sardo, connotato da una comunicazione immaginifica
e potente, lo spettacolo interseca teatro classico e cultura
popolare, il capolavoro shakespeariano e le suggestioni del
Carnevale barbacino. Ed è ancora Shakespeare a ispirare a
Valter Malosti – artista incline alla trasversalità delle arti
– in “Shakespeare/Sonetti:, una composizione irrequieta e
vibrante della sua opera poetica diviene monologo d’amore e si
trasfigura nella danza di Michela Lucenti. Anche Marco
Lorenzi, per il gruppo Il Mulino di Amleto, affronta in
“Platonov” la monumentalità di Cechov, in modo innovativo,
senza diaframmi fra attori e platea. Corona questo dialogo fra
classici e innovazione, “En attendant Beckett” in cui il
grandissimo Glauco Mauri e Roberto Sturno affrontano il più
geniale autore del secondo Novecento in uno stimolante
percorso multimediale.

A porre in evidenza l’attenzione che lo Stabile riserva
all’innovazione concorre poi la scelta di produrre gli
spettacoli giunti al podio nelle ultime edizioni del Premio
Nazionale “Giovani Realtà del Teatro” promosso dalla Civica
Accademia d’Arte drammatica Nico Pepe di Udine: uno dei più
importanti dedicati ai nuovi linguaggi della scena. Ecco
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allora “The hard way to undersand each other” lavoro “senza
parole” di Adalgisa Vavassori, che riflette su solitudine e
incomunicabilità e “Où le fleurs fanent” che Natalia Vallebona
esprime attraverso una poetica definita dalla critica “danza
esistenziale”.

A questi titoli si intrecciano esempi di nuova drammaturgia:
“Accabadora” è tratto dal romanzo di Michela Murgia per la
regia di Veronica Cruciani, “A Night in Kinshasa” di e con
Federico Buffa prosegue il filone dedicato allo sport (lo
stesso giornalista due stagioni fa aveva ottenuto grande
successo con “Le Olimpiadi del 1936”): ora fa rivivere gesta e
utopie di Muhammad Ali. In “Per strada” l’autore Francesco
Brandi e il giovane regista Raphael Tobia Vogel ritraggono fra
ondate di humor e colpi di scena il senso di fallimento,
l’arroganza e la paura dei trentenni di oggi, mentre Guillem
Clua, riconosciuto drammaturgo catalano, offre ne “La Rondine”
un momento di teatro civile, evocando le stragi di Orlando,
Nizza, del Bataclàn, in un monito contro l’intolleranza.

Infine il dittico sul mondo scientifico, che attiene a ProESOF
2020: Umberto Orsini, Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice
compongono lo straordinario terzetto protagonista di
“Copenhagen” di Michael Frayn. Il tema è l’incontro fra
Heisenberg e Niels Bohr, due fisici a un passo dalla creazione
della bomba atomica, impegnati sui due opposti fronti del
conflitto mondiale. Gabriella Greison – fisica lei stessa,
oltre che giornalista e autrice – ritorna con “Einstein &
me”dopo il successo del “Monologo quantistico” e racconta
Einstein attraverso gli occhi di sua moglie. Il profilo
internazionale e la sensibilità verso i giovani e le loro
passioni, connotano il   cartellone Musical & Eventi, che
regala una grande esclusiva – il musical “Ghost” – e fa
pregustare uno score irresistibile ricco di generi, ritmi,
energie.
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Trieste ritorna al centro
                              dell’attenzione nel panorama del
                              musical grazie a “Ghost”, che al
                              di fuori del Regno Unito si
                              vedrà solo a Dubai, Istanbul e
                              al    Politeama      Rossetti.
                              Spettacolo      accuratissimo,
                              “Ghost” ricalca il fortunato
film della Paramount e intreccia sapientemente il tema
dell’amore, al thriller, ai toni della commedia, sostenuto da
una colonna sonora che va dal romanticismo di “Unchained
Melody” al gospel, da un cast impeccabile e da effetti
speciali sorprendenti. I 24 più amati successi dei Queen
accompagnano invece “We Will Rock You” che per la regia di Tim
Luscombe (già candidato al Lawrence Olivier Award) arriva al
Rossetti – dove ha trionfato nel 2010 – in un allestimento
nuovo che unisce talenti italiani e internazionali. Andrew
Lloyd Webber, ritorna al rock (da cui si era allontanato dopo
“Jesus Christ Superstar”) con “School of Rock” che Massimo
Romeo Piparo porta per la prima volta sulle scene nazionali:
unisce la verve e il talento di un cast di giovanissimi alla
simpatia di Lillo (che rivela un’insospettata inclinazione per
la chitarra). Se “School of Rock” è perfetto per toccare le
corde dei più giovani, lo è altrettanto “Peter Pan”diretto da
Maurizio Colombi e costruito sulla popolarissima colonna
sonora di Edoardo Bennato. Linguaggi freschi, intessuti di
energia e fantasia sono quelli di “Stomp”, uno spettacolo-
icona che ha percorso con enorme successo l’intero pianeta,
regalando divertimento e un importante messaggio
sull’ecologia.

Un’ulteriore interessante titolo internazionale è “Cenerentola
on Ice” che sarà in scena soltanto a Roma, Milano e Trieste e
che fa da trait d’union fra il cartellone Musical e quello
dedicato alla Danza: lo spettacolo è firmato da Tony Mercer
per la Imperial Ice Stars, riconosciuta dalla stampa
internazionale come il “Cirque du Soleil della danza sul
ghiaccio”. Porta in scena eccellenti ballerini-campioni di
pattinaggio, che armonizzano capacità atletiche e doti
interpretative: raccontano la favola più celebre fra preziosi
costumi, scenografie ed effetti speciali. Molti altri nomi
del panorama internazionale si succedono nel cartellone Danza,
intrecciando repertorio classico alla più sofisticata danza
contemporanea: quindi se da un lato ritorna il tradizionale
appuntamento natalizio con “Lo schiaccianoci” di Ciaikovskij
 eseguito dal Moscow Classical Russian Ballet nella linea
della migliore tradizione del balletto russo, dall’altro sarà
in programma allo Stabile, a pochi giorni dal debutto
assoluto, il nuovo spettacolo dei Momix. In “Alice Alice
Alice” la compagnia di Moses Pendleton indugia con fantasiosa
ispirazione nel mondo dell’eroina di Lewis Carroll. Dopo
parecchie stagioni d’assenza faranno nuovamente sorridere le
ironiche interpretazioni della compagnia en travesti “Les
Ballets Trockadero de Montecarlo”, mentre appare emozionante
il nuovo programma presentato dalla statunitense Parsons Dance
Company. Continua poi a svilupparsi il rapporto con gli
udinesi Arearea che in un “evento di primavera”, il 21 marzo,
eseguono per la prima volta tutte le parti de “Le quattro
stagioni” su coreografie di Marta Bevilacqua e Roberto
Cocconi. Merita particolare evidenza infine la presenza della
compagnia di Wayne McGregor: per il suo esordio al Rossetti il
geniale coreografo propone “Autobiography”, uno spettacolo
costruito in base a uno studio sul DNA dell’artista, che
intreccia canoni della danza a concetti che appartengono alla
scienza, in un’ esplosione creativa perfetta per le
riflessioni di ProESOF 2020.

La conferenza stampa è stata occasione per presentare anche un
evento offerto da Assicurazioni Generali a studenti e
dipendenti: si tratta di “Tempo di Chet. La versione di Chet
Backer” che ripercorre la storia di questo controverso mito
della musica del Novecento, armonizzando la recitazione di un
ottimo cast d’interpreti diretti da Leo Muscato, al jazz di
uno straordinario assieme capeggiato dal grande Paolo Fresu
alla tromba.

Come di consueto la proposta dei quattro regolari cartelloni
dello Stabile si completa di un nutrito assieme di Eventi
Speciali: fra i titoli finora annunciati vanno menzionati
“Alis” con le star del Circo Contemporaneo e del Cirque Soleil
protagoniste di un’esclusiva notte di Capodanno a teatro.
 Degno di nota “Essere Leonardo Da Vinci. Un’intervista
impossibile” scritto diretto e interpretato da Massimiliano
Finazzer Flory che celebra il genio del Rinascimento nel
cinquecentesimo anniversario leonardiano.

Sono poi in programma il ritorno sul palcoscenico di Massimo
Lopez e Tullio Solenghi in uno show che ripropone le loro più
note gag e improvvisazioni musicali, il recital di Angelo
Pintus, i concerti di Edoardo Bennato, Roberto Vecchioni e le
serate con il Postmodern Jukebox, la Glenn Miller Orchestra e
l’Harlem Gospel Choir. Anche nel corso della Stagione
2018-2019 si terranno iniziative collaterali al cartellone:
letture, incontri, momenti di approfondimento impreziosiranno
la proposta principale del teatro. Come sempre, tale attività
troverà il sostegno e la collaborazione di partner come i
Civici Musei di Storia e Arte, ProESOF 2020 Trieste (cui è
dedicato addirittura un mini cartellone/abbonamento
all’interno della stagione ufficiale), e naturalmente
proseguiranno anche i seguitissimi incontri condotti dal
direttore della British School del Friuli Venezia Giulia,
Peter Brown.

Alcune novità di rilievo riguardano in questa stagione le
formule d’abbonamento.

Accanto alle formule consolidate, nasce il nuovo “abbonamento
a 15 stelle”, permette di ritirare un solo biglietto per
ciascuno spettacolo, di scegliere in tutti i “cartelloni”
dello Stabile con un prezzo vantaggioso (€162). Per gli
abbonati “con le stelle” che la scorsa stagione non avessero
“speso” tutte le proprie stelle, è previsto uno sconto di €5
per ogni stella non spesa, sul prezzo del nuovo abbonamento
(fino a un massimo di €25). Con la Stagione 2018-2019 vengono
varati anche nuovi abbonamenti a turno libero, acquistabili e
gestibili sia online che presso i punti vendita dello Stabile:
saranno modulati sia nella versione “Intero” che “Under26”. Le
nuove formule sono “6 spettacoli a scelta” nel cartellone
Prosa, “12 spettacoli a scelta” nei cartelloni Prosa e Altri
Percorsi, “4 spettacoli a scelta” nel cartellone Musical, “4
spettacoli a scelta” nel cartellone Danza ed infine l’inedito
abbonamento “ProESOF”che prevede l’adesione ai 4 spettacoli di
teatro-scienza.

La formula dell’“abbonamento Famiglia” è stata migliorata e
conta su un’offerta ampia: “Peter Pan”, “Stomp” fra i musical,
lo spettacolo degli Oblivion e “Dieci piccoli indiani” nella
prosa, “Cenerentola on Ice” nella danza sono solo alcuni dei
titoli dedicati anche al pubblico “in erba”.

Ricordiamo che il sito www.ilrossetti.it, recentemente
rinnovato, è fonte di informazioni aggiornate e raccoglie
contenuti multimediali, oltre a fornire servizi innovativi e
la possibilità di accedere direttamente all’acquisto e alla
prenotazione.

La campagna abbonamenti sarà aperta da giovedì 6 settembre,
giorno in cui ci si potrà rivolgere per informazioni, acquisti
e prenotazioni in tutti i punti vendita dello Stabile
regionale.

La conferma degli abbonamenti a turno fisso va effettuata
entro venerdì 28 settembre: i posti non confermati verranno
messi in vendita a partire da lunedì 1 ottobre.

Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

Le atmosfere musicali della conferenza stampa sono a cura del
fisarmonicista Mitja Tull.
La Stagione 2018-2019 del Teatro Stabile del Friuli Venezia
Giulia va in scena grazie al sostegno della Fondazione
CRTrieste, e di Assicurazioni Generali.

Si ringraziano tutti i Soci, in particolare il Comune di
Trieste e la Regione Friuli Venezia Giulia.
Si ringraziano per il contributo all’attività altri sponsor
che con il loro prezioso apporto aiutano il Teatro Stabile del
Friuli Venezia Giulia a offrire arte, cultura, pensiero e
divertimento di qualità.

Andrea Forliano

“Cultura,   condivisione   e
sviluppo”.      Sabato     8
set.18:00, al Caffè Carducci
di   Monfalcone    (Ingresso
libero)
La cultura come condivisione di esperienza e come cardine di
sviluppo che guarda al futuro: così Clara Giangaspero –
professionista della comunicazione culturale attiva su diversi
versanti, tra musica, arte, poesia, cinema e letteratura
– festeggia i 15 anni di attività e propone una dibattito
sull’odierno scenario culturale.
All’incontro è previsto l’intervento di diversi esponenti del
mondo     dello     spettacolo,      dell’arte     e    della
comunicazione (direttori artistici, giornalisti, operatori
culturali, artisti) che da decenni lavorano in Friuli Venezia
Giulia: scopo della serata è dare vita a un breve scambio
collettivo e spontaneo di idee e di riflessioni sull’attuale
situazione e sui possibili sviluppi delle attività culturali
in regione.

La serata prosegue poi con la presentazione di tre
progetti che sono in fase di sviluppo in questi mesi. Si
tratta di progetti che si esplicano in diversi settori e che
hanno in comune alcune caratteristiche: la grande qualità, la
profonda umanità e, tra i tanti aspetti, la musica, declinata
in tutte le sue forme, e la cura estrema della parola, alleato
essenziale di chi fa camminare “a braccetto” la comunicazione
e gli eventi culturali.

Primo ospite sarà il progetto “4 X 8 (4 VOLTE 8)“, complessa e

                                           Giovanni Maier Foto
                                           Luca             A-
                                           d’Agostino/Phocus
                                           Agency © 2018

toccante   operazione   dell’Associazione    Nuovo   Corso   di
Monfalcone. Giovanni Maier improvviserà al contrabbasso sulle
parole recitate da Luisa Vermiglio: al centro della
performance, tra jazz e letteratura, sono la storia ferita e
la grande umanità del nostro estremo Nordest.
A seguire sarà “Ferrage Mondo Balordo” a presentarsi. Si
tratta della storia di un bizzarro e visionario robot che si
stupisce alle meraviglie del mondo e si confronta, tra poesia
e disincanto, con le emozioni. A condurre il racconto live
sulla strana creatura saranno alcune letture intrecciate al
disegno dal vivo per mano dell’artista friulano Massimiliano
Gosparini.

Good              Vibrations
Entertainment

Musica e ancora parola per “Facile” opera prima della
cantautrice goriziana Paola Rossato, già finalista al Premio
Tenco. Una lettura sfaccettata del quotidiano, simbolica di
una complessa ed empatica visione del mondo, oscilla – nella
musica strepitosamente arrangiata e nei testi – tra ironia,
lucidità e affetto.

L’ingresso è libero.

Andrea Forliano
TEATRO      CONTATTO      37:
PRESENTATA LA NUOVA STAGIONE
DEL      CSS       PER      I
TEATRIPALAMOSTRE E S. GIORGIO
A UDINE
Prime assolute, novità drammaturgiche europee, debutti
italiani, novità internazionali: dal 25 ottobre 2018 al 4
maggio 2019 torna ad animare la vita culturale e a qualificare
l’offerta di spettacolo dal vivo udinese Teatro Contatto, la
stagione di nuova scena contemporanea curata dal CSS Teatro
stabile di innovazione del FVG.

Per questa nuova stagione, la numero 37, Teatro Contatto
traccia un percorso di 23 proposte artistiche, con formazioni,
compagnie e artisti italiani ed internazionali, per 44 serate
di spettacolo dal vivo nel segno delle arti sceniche
contemporanee, dal teatro, alla danza, alle performance, ai
recital di parole e musica.

TEATRO CONTATTO 37 è una stagione espressione della Direzione
artistica del CSS Teatro stabile di innovazione del FVG –
Alberto Bevilacqua, Rita Maffei, Fabrizia Maggi e Luisa
Schiratti – realizzata con il fondamentale sostegno di MiBAC–
Ministero per i beni e le attività culturali, Regione Autonoma
Friuli Venezia Giulia, Comune di Udine, Fondazione Friuli.

Da molte edizioni, main sponsor della stagione è Amga Energia
& Servizi, società del Gruppo Hera Comm. Dal 2013 sostiene
Contatto anche la    Banca di Udine, mentre sponsor tecnici
sono, per gli arredi, Moroso, e per la comunicazioneGrafiche
Filacorda.
Fra le collaborazioni, Associazione Premio Scenario, ERPAC,
Cec – Centro Espressioni Cinematografiche, Libreria Friuli per
il Contatto Bookshop, Algonatural.

Teatro Contatto 37 è inoltre il percorso di teatro
contemporaneo caratterizzante di Tx2 Teatri Palamostre e S.
Giorgio, il nuovo progetto per una stagione di teatro, musica,
danza, incontri e laboratori a Udine, che si avvia da
quest’anno e ideato in partenariato da CSS Teatro stabile di
innovazione del FVG, Conservatorio statale di musica “Jacopo
Tomadini” e Università degli Studi di Udine.

Il progetto Tx2 si contraddistingue per il suo focus sulle
nuove generazioni e l’apertura di un dialogo fra generazioni e
diversi pubblici e fruitori delle attività culturali e delle
sale teatrali della nostra città.

Espressione di questa progettualità è la nuova campagna creata
dagli art directordello studio TWO – Think Work Observe, Piero
Di Biase e Alberto Moreu. TWOha sviluppato l’immagine grafica
di un concept incentrato su percorsi di connessione fra
luoghi, pensato per esprimere l’idea di condivisione di
esperienze, la fruizione di visioni e ascolti artistici, lo
scambio dei saperi, attraverso l’estetica       dell’identità
digitale, della grafica delle mappe.

Fra digitale e analogico, mondi reali e percorsi immaginari si
muove anche il regista videomaker Uolli (alias di Thomas
Marcuzzi) autore dei 4 video che scandiranno la nuova
stagione. Nel suo concept i due teatri vengono completamente
trasformati     da    elementi    grafici     intermittenti,
geolocalizzatori, mappature e geometrie. La presenza
quotidiana di questi elementi propri del mondo digitale ce li
sta effettivamente restituendo in una forma più umana e
analogica, con il risultato di farci vivere come sospesi tra
reale e virtuale, più liberi nei riferimenti spazio-temporali,
quasi divisi in due, come i personaggi che abitano i video.

La nuova stagione si inaugura fra ottobre e novembre con ben
tre progetti produttivi e co-produttivi del CSS: apertura il
25 e 26 ottobre con la prima italiana (una co-produzione CSS
con Centrale Fies di Dro, Teatro Stabile di Torino, São Luiz
Teatro Municipal di Lisbona) de Il canto della caduta, la
nuova creazione di Marta Cuscunà, immersione nel mito ladino
dei Fanes ma con impiego di innovative tecnologie robotiche
applicate a pupazzi e macchine teatrali.

L’8 novembre per un mese (per tre sere e 5 settimane di
replica fino all’8 dicembre), è la volta del nuovo progetto di
teatro partecipato a cura di Rita Maffei, L’Assemblea, con un
gruppo di partecipanti questa volta interamente al femminile e
trasversale per appartenenza generazionale, in una riflessione
sull’eredità della rivoluzione culturale e politica del ’68
alla luce dei nostri giorni.

Il 16 e 17 novembre fa tappa a Udine la tournée di 1984 (co-
produzione CSS con ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione), con
la regia del pluripremiato regista scozzese Matthew Lenton,
con un cast di attori italiani interpreti del capolavoro
fantasy di George Orwell, in una riflessione sulle forme di
controllo che dominano il nostro presente.

Sempre per la produzione CSS, dal 7 al 23 febbraio, debutto in
prima assoluta di Un intervento, prima messa in scena italiana
dell’omonimo testo del drammaturgo britannico Mike Bartlett –
un’accesa disputa etico-politica su pro e contro agli
interventi bellici dell’Occidente – per la regia di Fabrizio
Arcuri, con protagonisti Gabriele Benedetti e Rita Maffei.

Sostenuta dal CSS anche l’attività artistica di Giuliano
Scarpinato, in scena a Contatto il 21 marzo con Se non sporca
il mio pavimento, un nuovo lavoro sulle fragilità
dell’adolescenza, in una elaborazione contemporanea del mito
di Narciso, a partire da un recente fatto di cronaca nera.

Aida Talliente ha ricevuto il sostegno produttivo del CSS (in
co-produzione con Teatro di Pergine) per la creazione di Il
Vangelo delle beatitudini (23 febbraio), uno spettacolo
animato dal bisogno di nutrire speranza, fatto di storie di
uomini e donne che sanno andare avanti nonostante esperienze
di vita dure come il carcere, l’assenza, il peso del silenzio,
l’ingiustizia.

Il 29 e 30 marzo, la compagnia Leone d’argento alla Biennale,
la

Motus Panorama

catalana Agrupación Señor Serrano       presenta a Contatto
Kingdom, un esplosivo microcosmo di azione dal vivo,
proiezioni video, modellini in scala per un’irriverente
riflessione sul consumismo, realizzato da una prestigiosa
cordata di teatri internazionali, con il CSS fra i co-
produttori.

Al progetto Dialoghi – Residenze per le arti performative a
Villa Manin è legato invece Overload (19 gennaio), la
riflessione della compagnia toscana Sotterraneo, sull’ecologia
dell’attenzione nei nostri tempi di sovraccarico di
informazioni derivanti dalla Rete.

A questi progetti produttivi che trovano a Contatto una loro
destinazione per il pubblico dei Teatri Palamostre e S.
Giorgio, si intrecciano gli altri percorsi, ospitalità e
debutti, anche grazie al ritorno a Udine di alcuni importanti
protagonisti e formazioni italiane e internazionali.
Fra questi, Davide Enia è nuovamente protagonista, il 12
gennaio, di un vibrante monologo civile, L’abisso, magistrale
intreccio di narrazione, orazione, arte del cunto. Giuseppe
Battiston sarà impegnato in un ruolo-sfida, quello che gli
permetterà di dare vita sulla scena alla figura di Winston
Churchill, in uno spettacolo che debutterà nei maggiori teatri
italiani questa stagione e che vedremo a Udine il 25 e 26
gennaio.

                Agrupacio

Panorama (2 marzo) è invece un lavoro formidabile che la
compagnia italiana Motus ha creato per la gloriosa compagnia
La Mama dell’East Village newyorkese.       Panorama è una
caleidoscopica performance sul nomadismo e sul diritto umano
all’essere in movimento, ai tempi di Trump.

Pippo Delbono ha voluto creare uno spettacolo fatto
interamente di una cosa, di uno stato d’animo raro e prezioso:
La gioia (14 marzo).

                                 Pippo del Bono
Con la sua compagnia e famiglia teatrale, Delbono incanterà
Contatto mostrando la poesia che abita dentro a umane
fragilità, in un’esplosione di danze, circo, fiori colorati,
tango, parole e silenzi.

Peppe Dell’Acqua, per quarant’anni al fianco di Franco
Basaglia nel suo lavoro di riforma che portò alla chiusura dei
manicomi, prova a raccontare “la vera storia della liberazione
dei matti” e l’epopea della legge 180. La malattia tra
parentesi (30 novembre) vede in scena lo psichiatra assieme a
Massimo Cirri, nota voce di Caterpillar su Radio Due. Teresa
Ludovico riscrive un Anfitrione (9 marzo) che risale al plot
comico del suo antefatto per farci ritrovare Anfitrione e la
moglie Alcmena in una società brutale, vendicativa dei nostri
giorni, trasformandoli in malavitosi affiliati alla mafia e
alla camorra.

Oggi affermato regista, Mario Martone esordì a teatro 35 anni
fa con uno spettacolo che ha cambiato la storia del teatro di
ricerca in Italia: Tango glaciale, In forma di “reload”,
rivedremo quanto quel capolavoro conservi immutato il potere
evocativo del suo mondo visivo e sonoro, il fascino del
trasformismo che muta spazi e storie.

Percorsi di ricerca coreografica contraddistinguono le serate
del 15 dicembre, con un doppio spettacolo che impegna il
danzatore, coreografo, visual artist Francesco Collavino in
Catastrofe, un’occasione generativa che mette in relazione il
concetto di perdita e quello di creazione. A seguire, nella
stessa serata, Annamaria Ajmone e la cilena Marcela Santander
Corvalán innestano in Mash una relazione fluida e dinamica che
dialoga in forma giocosa con la memoria, citando performance
anni ’60 e format televisivi.

La coreografa toscana Simona Bertozzi crea per 5 danzatori un
elogio della diversità: Joie de vivre      (16 febbraio) crea
spazio e accoglie tutto quanto è imprevedibile e inatteso, a
partire dal grande dinamismo che vige in natura e nel mondo
animale, soprattutto negli ambienti dove l’uomo non è arrivato
a mettere mano.

Il 25 aprile, nella Festa della Liberazione, lo spettacolo
rivelazione di Marta Cusunà, E’ bello vivere liberi!,
biografia della partigiana giuliana Ondina Peteani, racconto
civile per attrice, 5 burattini e un pupazzo.

Per due serate, la voce di Nicoletta Oscuro, la musica di
Matteo Sgobino e Hugo Samek sono protagoniste di emozionanti
recital di parole e musica: il 24 febbraio Parole-femmina è un
caleidoscopio di donne, brevi biografie di madri, figlie,
nipoti, zie e sorelle, creato dalle pagine della messicana
Ángeles Mastretta. Il 24 marzo Tiempo detenido mette in musica
e canto “la vita dentro”, in 26 racconti scritti da detenuti
delle carceri italiane, dal reportage di Antonella Bolelli
Ferrera.

Giorgina Pi   – regista, attivista, femminista – ha il merito
di aver contribuito a far conoscere in Italia l’opera di Caryl
Churchill, la massima drammaturga britannica vivente, assieme
a Tom Stoppard.

A Contatto, il 6 aprile, vedremo il suo capolavoro, Settimo
cielo, in una adattamento italiano dei due atti-saga di
famiglia. In un’atmosfera queer e punk, seguiremo le vicende
di una famiglia negli anni del colonialismo vittoriano di fine
Ottocento in Africa e 100 anni dopo nella Londra della
liberazione sessuale e del thatcherismo.

La chiusura della stagione  – il 3 e 4 maggio – è affidata al
regista portoghese e maestro dell’Ecole des Maitres, proprio
questa estate:    Tiago Rodrigues. By Heart è un racconto
sull’importanza della memoria, che coinvolge il pubblico
giocando sul confine fra teatro, finzione e realtà, per
ricordarci la nostra finitezza, la lotta che ingaggiamo ogni
giorno contro il tempo, l’oblio, l’idea di invecchiare.

Certaldo (FI): Boccaccesca
compie 20 anni: “A che ora si
mangia?”
“A che ora si mangia?”: una domanda che accompagna le nostre
giornate, che scandisce un tempo speciale, quello del piacere
di stare insieme intorno alla tavola. E’ questo il tema scelto
per celebrare i primi 20 anni di Boccaccesca, la rassegna che
dal prossimo 5 al 7 ottobre 2018, Certaldo (FI) dedica al
gusto.

Cibo come esperienza di condivisione, cibo come appuntamento
da rispettare conpuntualità, cibo come invito alla socialità:
il meraviglioso borgo toscano, patria di Giovanni Boccaccio,
per tre giorni cambierà il suo volto trasformandosi in un
accogliente tavola imbandita dove un pubblico di appassionati
ed addetti ai lavori potrà confrontarsi e scoprire sapori e
saperi del mondo. Un viaggio emozionale che partendo
dall’enogastronomia – regina della manifestazione-
attraverserà il mondo dell’arte e dell’artigianato dando vita
ad un ricco programma che accanto a degustazioni e cooking
show propone un’imperdibile mostra mercato.

“A che ora si mangia – spiega Claudia Palmieri, direttrice
artistica
Claudia Palmieri

della manifestazione –è una delle domande che caratterizza la
nostra quotidianità. In famiglia o fuori casa, ogni volta che
le persone si radunano attorno alla tavola stabiliscono un
orario, ovvero scelgono un tempo perché la condivisione di
cibo e parole sia efficace, piena, soddisfacente. Ecco allora
che per celebrare il 20mo compleanno di Boccaccesca, abbiamo
voluto riflettere proprio sul tempo, scoprendo che questi 20
anni non sono affatto passati invano perché hanno contribuito
a far conoscere aspetti curiosi e inediti del cibo e di tutto
quello che gli gravita attorno”.

La tre giorni prevede un programma denso di appuntamenti ad
ingresso libero, che coinvolgeranno sia il Borgo basso sia la
meravigliosa Certaldo Alta, la
parte     medioevale      della
città. Nel Borgo Alto espositori
provenienti da molte regioni
italiane presenteranno le loro
eccellenze enogastronomiche e
artigianali, mentre grandi chef
daranno vita a particolari
dimostrazioni di cucina.

Qui si snoderà il “Percorso del Gusto”: i visitatori che lo
vorranno potranno acquistare una speciale mappa della
manifestazione e partire alla volta di una particolare
degustazione itinerante che porterà loro alla scoperta di
alcune “chicche” che potranno essere degustate dietro consegna
di un gettone del valore di 2,50 €. Spazio anche ai grandi
vini con l’Enoteca di Boccaccesca (le degustazioni saranno
possibili grazie ad un apposito calice creato per la
manifestazione).

                             Non mancheranno poi incontri e
                             momenti   di  approfondimento
                             culturale tra questi, torna
                             anche il Premio Boccaccesca che
                             verrà    assegnato      a   una
                             personalità      che     si   è
                             contraddistinta     nel   mondo
                             culturale.Ma Boccaccesca pensa
                             anche ai bambini: a loro è
                              riservata un’area dedicata dove
si svolgeranno animazioni e attività ricreative.

Nella tre giorni invece nel Borgo Basso sarà protagonista
Boccaccesca Street Foodun’area curata da Confesercenti
Certaldo.

L’ingresso alla manifestazione è libero.

Per   informazioni     e  aggiornamenti      sul   programma:
www.boccaccesca.it; pagina Facebook Boccaccesca Certaldo.

cerimonia di premiazione e
mostra   del   Tredicesimo
Concorso Internazionale di
Design Trieste Contemporanea
8 set.
Trieste, Studio Tommaseo, via del Monte 2/1
sabato 8 settembre alle 18.30 cerimonia di premiazione

Vince il premio maggiore, il Premio Gillo Dorfles 2018, Julia
Landsiedl designer austriaca che ha presentato un progetto
ispirato alle boe situate nel golfo di Trieste. Il Premio
Trieste e il Premio BEBA sono andati al giovane architetto
turco Meriç Arslanoğlu per il suo progetto “con-tag #””;
mentre il Premio InCE per il miglior design di uno dei Paesi
aderenti all’InCE non UE è stato assegnato a Milan Ranković,
designer serbo che ha presentato il progetto “S-case”, una
valigia solare portatile che utilizza pannelli solari per
produrre energia elettrica e che può anche essere usata per
cucinare.
Due menzioni speciali sono state assegnate. La prima al
progetto “Sal_ary”, presentato dalla designer croata Ines
Vlahović: un sacchetto di sale cucito di materiale sostenibile
ispirato all’antica Roma, tempi in cui il sale era prezioso e
anche quello dall’Adriatico era usato come pagamento
(salario). La seconda al gruppo turco formato da Cansu Dinç,
Beyzanur Meriç, Sunay Paşaoğlu, Ebranur Yýlmaz, per il loro
progetto “threshang”, una grande mappa-disegno di nuove
funzioni immaginarie dell’area di Porto Vecchio.

Il concorso è stato organizzato dal comitato Trieste
Contemporanea nell’ambito delle attività 2018 del progetto
“Harbour for Cultures” | sotto gli auspici dell’Iniziativa
Centro Europea e della Fondazione BEBA di Venezia | con il
patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e
del Comune di Trieste | con il contributo della Regione
Autonoma Friuli Venezia Giulia | con la collaborazione del
MAO–Museum of Architecture and Design, Lubiana | e di
Culturelink     Network/IRMO    Croatia;ICA–Institute  for
Contemporary Art, Zagreb; KCB–Cultural Centre Belgrade;
L’Officina, Trieste; Studio Tommaseo, Trieste | assieme ai
partner del network Continental Breakfast.

Andrea Forliano
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