Meteorologia e climatologia, influenza dei fattori ambientali sulle specie - Legambiente ...
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GUIDA NATURALISTICA La Lomellina, agricoltura e natura come conoscenza Meteorologia e climatologia, influenza dei fattori ambientali sulle specie Daniele Paganelli Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente Università di Pavia Cergnago, 19 gennaio 2013
La climatologia (dal greco κλίμα klima, ovvero "regione, zona", e λογία logìa) è la scienza che si occupa dello studio delle condizioni medie del tempo meteorologico in un periodo di tempo di almeno 30 anni (Climate Prediction Center).
Fattori geografici: - distribuzione delle terre e dei mari - distanza dal mare - correnti marine - orientamento delle masse continentali e dei sistemi montuosi - rilievi ed esposizione topografica - laghi - caratteristiche del suolo - vegetazione - uomo come agente modificatore 11
Dalla combinazione dei fattori: tipi e varietà di meteo e di clima 12
Clima della Terra: freddo e secco ai poli e umido all’equatore Per caratterizzare il clima è importante conoscere la quantità di precipitazioni ma soprattutto la loro distribuzione nel corso dell’anno Organismi che vivono in regioni con forti variazioni stagionali regolano i loro cicli biologici in base ad esse 13
GLI ELEMENTI DEL CLIMA • radiazione solare • temperatura dell'aria • precipitazioni • umidità dell'aria • pressione atmosferica • venti • CO2 14
Radiazione solare Irradianza: quantità di energia raggiante proveniente dal sole ricevuta dall’unità di superficie nell’unità di tempo Variazioni stagionali Luglio ‘11 Febbraio ‘12 15 Maggio ‘12 Giugno ‘12
Variazioni latitudinali di irradianza Variazioni di luce: la durata della illuminazione giornaliera è alla base della vita delle piante e degli animali 16
Temperatura Valori elevati influenzano i processi biologici e gli ecosistemi (es. evapotraspirazione) Valori minimi influenzano i limiti di tolleranza degli 17 organismi
Acqua meteorica 18
Rilevamento delle precipitazioni in tempo reale: il Radar meteorologico 19
Umidità Umidità assoluta: contenuto di vapore acqueo in atmosfera Umidità relativa è quella misurata dagli igrometri e viene espressa come % di vapore acqueo nell’aria rispetto alla saturazione nelle stesse condizioni di temperatura e pressione. Umidità relativa al 100% = precipitazioni Organismi di ambienti aridi hanno vari adattamenti per ridurre la perdita d’acqua. 20
MACROCLIMA: rappresentazione climatica generale MESOCLIMA: indica una tendenza MICROCLIMA: usato per il singolo sito Informazioni sull’ecologia degli organismi da studiare 21
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Classificazioni climatiche A = clima tropicale piovoso B = clima asciutto C = clima temperato D = clima subartico E = clima polare 23
Regione mediterranea costiera Piovosità scarsa (500-600 mm/y) e mal distribuita, alta ETo(1100 mm/y), importanza dell’irrigazione. Senza irrigazione: vite, olivo, mandorlo, cereali autunno-vernini, leguminose da granella. In irriguo agrumi, uva da tavola, orticole precoci. Regione mediterranea interna Piovosità scarsa (600-700 mm/y) e mal distribuita, alta ETo(1000 mm/y), temp. minime fino a -10°C, importanza dell’irrigazione. Senza: vite, olivo, mandorlo, cereali autunno-vernini, leguminose da granella. In irriguo fruttiferi, colture orticole, barbabietola da zucchero, girasole, sorgo. 24
I CLIMI D’ITALIA L’estensione in latitudine dell’Italia determina l’esistenza di due tipologie climatiche: NORD: clima temperato continentale SUD: clima subtropicale mediterraneo 25
I CLIMI D’ITALIA In base alla temperatura si riconoscono varie tipologie climatiche: 26
I CLIMI D’ITALIA In base alle precipitazione medie annue: 27
I CLIMI D’ITALIA In base alla vegetazione: 28
Regione alpina Precipitazione spesso nevose molto abbondanti (>1200 mm/y) e ben distribuite. Temperature medie annue basse (6-15 °C). Prevalentemente boschiva e foraggera, colture seminative come segale, patata, frumento. 29
Regione padana settentrionale Clima continentale con piogge abbondanti (900-1000 mm/y) autunnali e primaverili. Le colture possibili sono molte: cereali autunno-vernini, prati polifiti, vite, fruttiferi, colture estive diverse, mais (anche non irriguo). 30
Regione peninsulare interna e padana meridionale Inverni rigidi, piovosità 700-900 mm/y e meglio distribuita. Comprende zone collinari interne e pianure settentrionali. Senza irrigazione vite, cereali autunnali, medica, colture da rinnovo e da seme. In irriguo fruttiferi (pomacee, drupacee), mais, orticole. Regione appenninica Regione molto eterogenea con piovosità mal distribuita, e forti escursioni termiche annue. Prevalentemente boschiva e foraggera, seminativi annuali quasi scomparsi. 31
Clima della Pianura Padana Clima sub-continentale, dove l'influenza mitigatrice del Mar Mediterraneo non fa sentire in modo evidente i suoi effetti. Ciò è controbilanciato dalla funzione protettiva svolta dall'arco alpino che arresta ed altera le masse d'aria di origine artica che giungono da Nord, mitigandole e dando spesso avvio ad un tipico vento di caduta, caldo e secco, denominato fohen. 32
Clima della Pianura Padana Il clima è caratterizzato da un'ampia escursione termica annuale con temperature medie basse in inverno (0º/4 °C) ed alte in estate La piovosità è concentrata principalmente nei mesi primaverili ed autunnali, ma nelle estati calde e umide sono frequenti i temporali, soprattutto a nord del Po. La caratteristica conformazione "a conca" della pianura padana fa sì che sia in inverno che in estate vi sia un notevole ristagno dell'aria con effetti diversi nelle due stagioni. 33
Rappresentazioni del clima: OMBROTERMOGRAMMI (o diagramma climatico) Example for a climatic diagram as used in this report. (from Lieth et al. 1999) 1 = country name, station location and elevation, station name; 2 = the length of the observation period for temperature and precipitation respectively; 3 = annual average of temperature and annual precipitation sum; 4 (red) = temperature curve; 5 (blue) = precipitation time series; 6 = indication of frost periods; 7 = mean daily max. temperature for the warmest month; 8 = mean daily min. temperature for the coldest month. 34
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Pavia 36
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Il BIO-CLIMA: le fasce fitogeografiche 2500 m asl 2100 m asl Foto: S. Orsenigo 38
Successione riparia e concetto di climax Es. di successione vegetazionale riparia F. Doubs ( Rodano), Giura franco-svizzero livello piena eccezionale piena abituale media annuale media estiva Sabbie Detriti magra spinta Sabbie e limi Ghiaie, sabbie, limi e limi Zona Ghiaie Zona a forestale legno duro Acqua, massi, ciottoli Zona a graminacee Zona a legno tenero riparie Zona a vegetazione acquatica cespugli: Salici Ontani Frassino Faggio Salice Acero Fusaggine arborei Alghe, muschi, altre idrofite Elofite Viburno Ranunculetum fluitantis Phalaridietum Salici- Salicetum Alnetum Aceri- Fagetum Petasitetum viburnetum fraxinetum 39
I Biomi Vasta area geografica che si estende su più continenti, caratterizzata da particolare macroclima e popolata da caratteristiche comunità 40
Riscaldamento globale 41
Il cambiamento climatico è un fenomeno naturale del sistema terrestre che oscilla ciclicamente ogni 41000 anni determinando variazioni climatiche Attualmente siamo in una fase INTERGLACIALE, ben lontani da una glaciazione 42
L’effetto serra ha permesso lo sviluppo della vita sul pianeta 43
L’uomo e l’effetto serra Velocizza il naturale processo con conseguenze sui sistemi ecologici 44
Dopo la rivoluzione industriale il bilancio di CO2 non è più in equilibrio: negli ultimi 100 anni è stato registrato un incremento del 30% di CO2 in atmosfera. 1999-2000 sono state prodotte 8.5 Gt di CO2 1 Gt = al peso di 14.000.000 di persone 45
Deforestazione Le foreste assorbono CO2 con la fotosintesi ma quando viene bruciata biomassa si libera la CO2 in atmosfera 46
Gas Serra e il Clima IPCC (Intergovermental Panel on Climate Change) sostiene che MOLTO PROBABILMENTE l’aumento della temperatura della Terra sia dovuto alla concentrazione dei gas serra (CO2, CH4, CFC, O3) Negli ultimi 100 anni la T media è aumentata Pianeta: +0,7°C Alpi: +2°C
Le previsioni meno pessimistiche indicano che entro il 2070-2100 la temperatura aumenterà tra 1,8°C e 6.4°C
Effetto serra Uragano Katrina Agosto 2005 49
Gli effetti del cambiamento climatico 50
Il cambiamento climatico e i fiumi Tropicalizzazione del clima = periodi siccitosi / brevi periodi di pioggia intensa Fenomeno naturale = Fiumare - Riduzione delle piogge - Artificializzazione - Captazioni idriche 51
Gli organismi dei fiumi perenni hanno caratteristiche che li rendono sensibili alle alterazioni idrologiche - Dimensioni medio-grandi - Cicli vitali lunghi - Dispersione acquatica - Utilizzo di rifugi iporreici - Mancanza di stadi quiescenti Comunità povera e banalizzata: pochi gruppi estremamente tolleranti e con elevata capacità di dispersione 52
Specie ittiche termofile Barbus barbus Gobio gobio 53 Leucociscus cephalus Buisson et al., 2008
Specie ittiche Specie ittiche termofile stenoterme fredde Barbus barbus Salmo (trutta) trutta Gobio gobio Cottus gobio 54 Leucociscus cephalus Buisson et al., 2008
Fiumi in piena: fenomeno naturale Le comunità biologiche hanno evoluto meccanismi per superare questi fenomeni naturali 55
Fiumi in piena: fenomeno naturale che può provocare danni all’uomo >> Erosione Le comunità >> Sedimento trasportato biologiche hanno Distruzione microhabitat evoluto meccanismi per superare questi fenomeni naturali Alterazioni delle comunità 56
Gli effetti del cambiamento climatico Come risponderanno le piante? - Adattamento ? - Migrazione ? - Estinzione ? La migrazione è già in corso (Parolo & Rossi, 2008; Grabherr et al., 1994) Thuiller et al. 2005. PNAS, Vol 102 Perdita di biodiversità molto elevata, fino al 60% delle specie delle catene montuose attorno al bacino del Mediterraneo (Thuiller et al., 2005)
La risposta al cambiamento climatico sarà specie-specifica. E’ comunque possibile prevedere variazioni all’interno delle comunità vegetali in alta quota. Per chi fosse interessato ad approfondire Climate warming could shift the timing of seed germination in alpine plants Mondoni A., Rossi G., Orsenigo S., Probert R. Annals of Botany, 2012 in press
… nel prossimo incontro parleremo di: Temperatura Interazione Acqua con gli Luce organismi Fattori limitanti e valenza ecologica 59
GUIDA NATURALISTICA La Lomellina, agricoltura e natura come conoscenza Meteorologia e climatologia, influenza dei fattori ambientali sulle specie Daniele Paganelli Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente Università di Pavia Via S. Epifanio 14, 27100 Pavia E-mail: daniele.paganelli@unipv.it
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