Configurazione delle stampanti TSC, tramite i driver di Microsoft.
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Configurazione delle stampanti TSC, tramite i driver di Microsoft. Capitolo 1 Premessa Capitolo 2 Configurazione da driver (linguaggio TSC-EZ ) e compatibilità con driver Zebra ZPL ed EPL. Capitolo 3 Gestione di una stampante condivisa in rete Capitolo4 Stampa dei codici a barre utilizzando i font residenti
CAPITOLO 1 STAMPANTI TSC PREMESSE La TSC ha un accordo con Seagull per lo sviluppo dei driver delle sue stam- panti di etichette. Quindi gli stessi possono essere scaricati dal sito del produttore http://www.tscprinters.com/ o da quello della Seagull http://www.seagullscientific.com/ Le stampanti di etichette TSC lavorano con un proprio linguaggio di programmazione gestito dai driver. sono però in condizione di elaborare sia comandi ZPL che comandi EPL sia che vengano inviati come file di comandi diretti che passino attraverso un driver Zebra per stampante ZPL o EPL. In questo ultimo caso il problema della connessione tra driver Zebra e stampante può nascere solo se si utilizza una porta USB per cui deve essere creata una porta di stampa virtuale. Procedere nel seguente modo: 1° installare la stampante utilizzando i driver proprietari per creare la porta di stampa virtuale USB 2° Nel driver originale Zebra selezionare questa porta come via di comunicazione con la stampante. I nastri utilizzati dalla stampante TSC commercializzata da Pluriservice come Plus 25 sono gli stessi usati dalle stampanti Zebra TLP2844 o dalla serie Gk e Gx, ad inchiostratura ester- na con l’anima da 1/2 pollice. È disponibile anche un diagnostic tool per la configurazione della stampante indipendente- mente dal driver utilizzato, ovviamente il driver dovrà essere impostato per non modificare i parametri di configurazione della stampante. Questa utility può essere anche per configurare la scheda di rete oltre che per altre attività. È necessario specificare che utilizzando i driver Zebra vi è una fondamentale differen- za riguardante la temperatura di funzionamento, da tenere presente, se si utilizza un dri- ver ZPL o un driver EPL.. pagina 1 di 2
CAPITOLO 1 Dal punto di vista dei comandi diretti, le stampanti EPL hanno un solo comando per definire la temperatura di funzionamento, il comando “Dvalore”. Quelle ZPL hanno due comandi “~SDvalore” e “^MDvalore”, la somma algebrica dei due determina il valore reale di temperatura in stampa. “~SDvalore” è la temperatura di base spesso rilevabile dal pannello della stampante (ove disponibile), “^MDvalore” è un correttivo che varia da documento a documento. Come si può capire dalle immagini riportate i produttori dei driver non sempre riportano questa differenza. In ogni caso le stampanti Plus25 hanno un solo valore esattamente come le stampanti EPL. Installando una Plus 25 con la procedura plug and play possono essere rilevatei le seguenti stampanti. Versione 8 punti per mm o 200 DPI: TT33-50 e TTP 245C Versione 12 punti per mm o 300DPI : TTP343C. Mentre per le stampanti TTP i driver del produttore o i driver Seagull / STC funzionano e riconoscono la stampante, per il modello TT o si utilizzano i driver del CD allegato alla stessa o i driver Seagul / TECLABEL Nel presente documento si tratterà la configurazione della stampante con i driver originali TSC pagina 2 di 2
CAPITOLO 2 IMPOSTAZIONI DA DRIVER PLUS 25 Entrare in proprietà della stampante e quindi in preferenze di stampa. Dalla finestra Impostazione pagina è pos- sibile definire la dimensione del documen- to da utilizzare la quale deve essere coe- rente con il supporto di stampa su cui si va a stampare. Se l’applicativo da cui si stampa è in con- dizione di farlo (programmi tipo Bar Tender, codesoft ecc.) si può mantenere il pacchetto User defined come predefinito, in quanto l’applicativo lo modificherà se- condo le sue specifiche. Nel caso in cui l’applicativo non gestisca il pacchetto User Defined è possibile con il bottone Nuovo Pacchetto creare una serie infinita di formati di differenti dimensioni dando ad ognu- no un nome proprio richiamabile suc- cessivamente dall’applicativo. In questo caso è meglio eliminare tutti i pacchetti predefiniti evidenziandoli e poi confermando con il bottone Elimina. Il pacchetto User Defined non è eliminabile pagina 1 di 5
CAPITOLO 2 50.76 101.60 Inserire i valori corretti di larghezza e altezza del supporto cartaceo misurandoli. Per larghezza si intende la dimensione stampabile tra i due bordi (50.76 nell’esempio), per altezza si intende la dimensione stampabile verticale (101,60 nell’esempio). misurata da gap a gap in ca- so di etichette, 101.60 50.76 Larghezza carta cerata esposta = 1,27 da bordo a bordo della riga nera in caso di cartoncini o 101.60 50.76 biglietti, con Larghezza car- ta cerata esposta a zero. La stessa logica è applicata in 101.60 caso di cartoncini, biglietti o etichette con tacche ovvero 50.76 fori che vanno a sostituire la funzione del gap e della riga nera. Tenere presente che l’area dell’asola, tacca o foro equivale in tutto ad un gap quindi non ci si può stampare sopra ne considerarla parte integrante dell’area stampabile. pagina 2 di 5
CAPITOLO 2 Gli altri parametri da configurare sono nella finestra Pacchetto. Impostazioni supporto Metodo (di stampa): Termico diretto si sceglie quando la stampante usa carta chimica quindi senza nastro carbon- grafico tipicamente nero. Trasferimento termico si usa quando si stampa con carta normale, materiale plastico o mate- riale tipo metallico. Impostazioni supporto Tipo (di materiale da stampare). È necessario specificare che questo parametro è concettualmente legato al tipo di materiale usato, descritto nella pagina precedente, ed al sensore di rilevamento dello stesso,: Etichette con spazi è usato con etichette adesive su supporto di carta cerata aventi come riferimento un gap o interspazio; Etichette con segni è usato con biglietti o cartoncini aventi come riferimento una riga nera Continuo, è un supporto su cui non vi sono delimitazioni di alcun tipo, il sensore carta in questo caso viene utilizzato non per rilevare il riferimento ma solo per la verifica di presenza del materiale su cui stampare, la stampante avanzerà e stamperà secondo le impostazioni de- finite dalla finestra Impostazione pagina. Gestione supporti: Nessuno, non si applica nessuna opzione Strappo, si usa quando è l’operatore che rimuove manualmente il materiale su cui si stampa; Adesivo,quando sulla stampante è presente l’opzione per il rilevamento dell’etichetta stampata (come in Spellicola ma senza l’utilizzo della parte meccanica per il distacco auto- matico dell’etichetta dal supporto di carta siliconata) l’emissione della coda di stampa si sospende fino alla rimozione della stessa. pagina 3 di 5
CAPITOLO 2 Taglio,Taglio parziale, , si usa quando è presente l’opzione taglierina. In questo si può defi- nire se tagliare dopo una sequenza di copie identiche, al termine di una stampa inviata (Job), dopo un Intervallo di un numero definito di stampe. Quindi avere strisce di gruppi d’etichette. Offset alimentazione: dimensione dell’avan- zamento della carta dopo la stampa L’ultima impostazione da fare riguarda le preferenze di stampa, questi parametri incidono sul- la qualità di stampa e risolvono, nella maggior parte dei casi problemi tipo incollamento del supporto su cui si stampa al nastro carbongrafico o la rottura dello stesso. Pacchetto / Gestioni supporti. Intensità : è la temperatura di stampa applicata, interagisce col parametro velocità in quanto la stessa temperatura applicata a differenti velocità si risolve in un periodo di tempo minore o maggiore in cui il temperatura insiste su un punto fisico del supporto. Si veda al riguardo il capitolo delle premesse. Vel. Stampa:è la determinazione della velocità di avanzamento del supporto su cui si stampa. pagina 4 di 5
CAPITOLO 3 DRIVER SEAGULL, CONDIVISIONE DI UNA STAMPANTE IN RETE Nel caso la stampante sia condivisa in rete si suggerisce di: Se la connessione è fisicamente connessa ad un cavo di rete, installare il driver su una macchina server selezionando come porta una connessione generica TCP/IP avente gli stessi parametri della stampante, quindi condividerla in rete; Se la connessione è ad un pc (su porta parallela,seriale, USB), installare il driver su questa macchina e poi condividerla in rete. Il driver da installare dovrà essere una versione che com- prenda tutti i sistemi operativi delle macchine che utilizze- ranno la stampante. Sulla macchina su cui è connessa la stampante o sul server che gestisce la porta TCP/IP bisognerà entrare in Proprietà della stampante quindi selezionare la finestra Avanzate, poi selezionare la finestra Predefinite. . pagina 1 di 2
CAPITOLO 3 Si aprirà una finestra identica a quella ottenuta selezionando il bottone di Preferenze di stampa dalla prima finestra disponibile. Le impostazioni decise in questo modo devono essere coerenti con quelle impostate localmente o nella moda- lità precedente (Proprietà, Preferenze di stampa) perché sono quelle predefinite, utilizzate dai Pc remoti I quali utilizzeranno la stampante condivisa. Quindi Condividere la stampante. Su ogni singola macchina dovrà poi essere installata la stam- pante, prelevata dalla rete in modo che tutti i driver utilizzati siano della medesima versione. Ripetiamo: Queste sono le impostazioni utilizzate da tutte le macchine che accedono alla stampante senza averla fisicamente connes- sa o che non hanno la porta TCP/IP della stampante. pagina 2 di 2
Capitolo 4 Utilizzo dei driver per stampare con stampanti d’etichette o codici a barre È possibile stampare sulle stampanti di codice a barre o di etichette tramite i driver della cartel- la stampanti di Windows. Nel predisporre il documento da stampare da un applicativo bisogna, prima di tutto sincerarsi che lo stesso possa vedere i font testo o codice a barre residenti nella stampante e richiamabili dal driver con apposito nome. Pagina 1 di 6
Capitolo 4 Se l’applicativo è in condizione di vederli è possibile utilizzare i font residenti, in caso contrario si possono utilizzare i font true type o i Barfont true type in commercio. Attenzione da porre usando i True type. Questi tipi di font per le stampanti risultano essere delle immagini grafiche, esattamente al pari dei loghi aziendali o altre immagini. Quindi vengono inviati separatamente dai comandi di defi- nizione dell’etichetta, in questi vi sarà un comando che definisce la posizione e la dimensione di ogni singolo campo grafico. Significa, soprattutto riferendosi ai barfont True Type, che vengono riprodotti co- me immagini e quindi la stampante non ha alcun controllo della dimensione delle barre e del fatto che siano coerenti con gli algoritmi di ogni singolo tipo di codice a barre. Questi, come la definizione della cifra di controllo, i caratteri d’inizio e fine codice a barre sono a carico dello sviluppatore. Tenendo presenti che questi font sono sviluppati per essere usate su stampanti la- ser con una densità di stampa di 12 punti per mm o 300 dot per inch e che le stam- panti d’etichette o codici a barre partono da una densità di 8 punti di stampa per mm o 200 dot per inch è prudente usarli solo su versioni da 12 punti per mm o 300 dot per inch o multipli di questa densità di stampa per non incorrere in problemi di lettura. Una modalità è quella di comprare prodotti specifici che forniscono un motore di stampa, quindi l’applicativo creerà una base dati elaborata poi dal software in que- stione su cui risiederà il reale documento da stampare. Come utilizzare i font residenti Ovviamente l’immagine del documento nella fase di sviluppo non sarà coerente con la stampa non conoscendo Windows il tipo di caratteri usati, siano essi testo o codici a barre. La prova fisica che il documento è come lo si desidera si potrà avere solo a stampa effettuata. Riguardo ai font testo non vi sono particolari problemi in quanto basta impostarli nel campo testo. Per i barre rimandiamo agli esempi riportati nella pagine successive. La trattazione riguarda una stampante Zebra ZM400 300 dpi ma concettualmente è valida per tutte le stampanti. Gli esempi riguardano la stampa in verticale di un codice a barre in un applicativo che non gestisce la rotazione dei campi, non è da considerarsi obbligatorio. Un campo codice a barre con rotazione a 0 o a 180 gradi, ruotato da applicativo verrà comunque stampato correttamente. È possibile che nel medesimo documento coesistano campi testo o codice a barre residenti con altri tipo True Tipe o loghi aziendali fermo restando quanto già affer- mato. Pagina 2 di 6
Capitolo 4 Crea un tuo barfont con i driver Seagull Entrare in proprietà della stampante e selezionara la finestra Font da cui è possibile definire un codice a barre personalizzato. Da questa finestra, tramite la tendina selezionare Nuovo font codice a barre per creare il proprio font barcode. Pagina 3 di 6
Capitolo 4 Definire il nome di richiamo e le caratteristiche del codice a barre tipo rapporto barra piccola / barra grande, campo leggibile, orienta- mento, cifra di controllo ecc-. I driver della Seagull hanno l’opzione unisci più linee , utile per avere una visualizzazione più veritiera del codice. Significa che spezzando il codice a barre nella visualizzazione, i caratteri a capo, presenti, vengono filtrati e quindi non appaiono nel codice a barre. In stampa si evitano problemi di immagine incorretta o codifica errata. Si veda le immagini delle videate di Publisher riportanti nelle pagine suc- cessive . Pagina 4 di 6
Capitolo 4 Videata di Publisher con driver Seagull Pagina 5 di 6
Capitolo 4 Esempi di stampa di campi testo e codice a barre residenti utilizzando i driver di Windows cartella stampanti Pagina 6 di 6
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