MEDICA L'anziano fragile, nuova sfida della medicina geriatrica - USL Umbria
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3 INDICE Prefazione 1. L’anziano fragile: definizione, diagnosi e trattamento 4 2. Fragilità, sarcopenia e malnutrizione 15 3. Microbiota a fragilità 19 4. La fragilità da un punto di vista cognitivo. 25 Focus sulla depressione sottosoglia Prefazione Gli spunti per la realizzazione di questo primo numero della collana Onda medica pren- dono le mosse dal simposio “Anziani e non solo: cosa significa essere soggetti fragili” organizzato nell’ambito della seconda edizione del Congresso nazionale Onda (2018). Il tema della fragilità è attuale quanto complesso, rappresentando una delle principali sfide della medicina geriatrica. Si connota come condizione dinamica di aumentata vulnerabilità che necessita di una valutazione multidimensionale ai fini di una maggio- re appropriatezza degli interventi terapeutici e assistenziali. Il primo contributo presenta l’argomento sotto il profilo teorico e clinico pratico, de- dicando uno spazio di approfondimento al Multidimensional Prognostic Index, quale strumento in grado di fornire informazioni prognostiche del paziente con eccellente accuratezza predittiva anche in setting e contesti clinici diversi. La sarcopenia rappresenta una componente biologica cruciale della fragilità fisica dell’anziano, nella cui patogenesi la malnutrizione gioca un ruolo chiave; il secondo contributo ne analizza le basi fisiopatologiche e descrive le strategie di prevenzione e trattamento, valorizzando l’importanza di interventi personalizzati nell’ambito di per- corsi gestionali coordinati e continuativi. L’invecchiamento comporta una fisiologica modificazione quanti- e qualitativa del mi- crobiota intestinale che risulta ulteriormente alterato nei soggetti fragili per l’intervento di molteplici fattori (monotonia alimentare, politerapia, setting abitativo, comorbilità); il terzo contributo spiega la correlazione tra disbiosi e processi di neuro-infiammazione e degenerazione e prospetta il potenziale di una modulazione terapeutica del microbio- ta intestinale nelle condizioni di fragilità. Il quarto e ultimo contributo tratta il tema della fragilità da un punto di vista cognitivo, dedicando uno spazio di approfondimento alla depressione sottosoglia che nella popo- lazione over 65 è assai frequente e ai disturbi cognitivi che interessano una percentuale molto elevata di pazienti depressi.
MEDICA L’anziano fragile: definizione, diagnosi e trattamento A cura di Alberto Pilotto Dipartimento di Cure Geriatriche, Ortogeriatria e Riabilitazione, E.O. Ospedali Galliera, Genova & Dipartimento Interdisciplinare di Medicina, Università degli Studi di Bari Definizione organi e sistemi quali il sistema nervoso centrale (SNC), i sistemi endocrino, im- La fragilità è definita come una condizio- munitario e muscolo scheletrico siano ne dinamica di aumentata vulnerabilità, coinvolti in maniera particolarmente ri- che riflette modificazioni fisiopatologiche levante e strettamente integrata tra loro. età-correlate di natura multi-sistemica, In questo contesto la sarcopenia, definita associata ad un aumentata incidenza di come una progressiva perdita di massa outcome negativi, quali cadute, disabilità e di forza muscolare scheletrica associa- e delirium, che a loro volta comportano te a ridotte performance funzionali, viene un aumentato rischio di istituzionalizza- considerata come una componente cru- zione, ospedalizzazione e morte (1). ciale della fragilità fisica dell’anziano (2). In condizioni fisiologiche infatti, l’omeo- stasi muscolare viene mantenuta in equi- Fisiopatologia librio tra formazione di nuove cellule mu- scolari, ipertrofia e perdita proteica grazie Attualmente vi è accordo nel ritenere che al coordinamento delle attività dei sistemi la fragilità nell’anziano sia determinata da neuro-immuno-endocrino modulati e un disordine di multipli sistemi fisiologi- regolati dallo stato nutrizionale e dall’at- ci che interagiscono tra loro. È noto che tività fisica. Con la fragilità, questo deli- l’invecchiamento è caratterizzato da una cato equilibrio si rompe e le componenti graduale perdita delle riserve fisiologiche; reattive di infiammazione (interleukina 6, nell’anziano fragile, tuttavia, la fisiologica TNFъ, PCR) e di ossidazione accelerano riduzione dei meccanismi omeostatici sia la perdita di massa e forza muscolare dell’organismo avviene in maniera acce- che la riduzione funzionale espressione lerata e clinicamente rilevabile come pa- clinica della sarcopenia dell’anziano. tologica. Da un punto di vista clinico va notato Recenti studi suggeriscono che nel per- tuttavia che anche una riduzione delle corso di sviluppo della fragilità, alcuni riserve in altri apparati come quello car-
5 diocircolatorio, respiratorio, renale, emo- senta caratteristiche trasferibili concre- poietico, il metabolismo glico-lipidico e lo tamente alla pratica clinica, in quanto stato nutrizionale possono influenzare di- nessuno di questi metodi di studio della rettamente e/o indirettamente la cascata fragilità dimostra caratteristiche “clinime- funzionale e biologica caratteristica della triche”, in termini di: 1) accuratezza dia- condizione di fragilità (3). gnostica; 2) trasferibilità nei diversi con- testi clinici; 3) sensibilità alle variazioni nel tempo; 4) capacità e affidabilità progno- stica nel predire gli outcome del paziente I modelli di fragilità e la risposta a potenziali trattamenti. Tutti questi sono requisiti indispensabili per in- Durante gli ultimi 20 anni sono stati pro- dirizzare e valutare in modo appropriato posti diversi metodi di studio della fragili- gli interventi clinici e assistenziali sia di tà che corrispondono a differenti modelli tipo terapeutico che di prevenzione della concettuali di fragilità. Secondo il model- fragilità nel singolo individuo (6). lo fenotipico la fragilità è una sindrome fisiopatologica che identifica un fenotipo specifico di anziano fragile la cui diagnosi è posta sulla presenza di almeno tre delle Approccio clinico alla fragilità: il seguenti cinque caratteristiche: a) perdi- modello “multidimensionale” ta di peso non intenzionale; b) astenia e facile affaticabilità; c) basso livello di atti- Più recentemente si è sviluppata in am- vità fisica; d) lenta velocità del cammino bito scientifico una visione concettua- in un percorso di 4,5 metri; e) ridotta forza le della fragilità secondo un modello muscolare della mano (4). Secondo il mo- multidimensionale. Seguendo questo dello dell’accumulo di deficit la fragilità concetto, la fragilità dell’anziano viene è il risultato di un progressivo accumulo interpretata come un modello a strati so- di deficit funzionali, sensoriali e clinici che vrapposti, simile agli strati di una cipolla, aumentano il rischio di outcome negativi. che comprende tre dimensioni (Tabella 1) In questo caso la fragilità viene misurata (2). La dimensione più interna riguarda i mediante un Indice di Fragilità (Frailty In- meccanismi biologici che sono principal- dex) calcolato dalla somma dei deficit in mente coinvolti nel determinare la fragili- scale che possono comprendere un nu- tà, come la disfunzione mitocondriale, lo mero di item variabile da 32 a 70. (5) stress ossidativo, il danno del DNA, l’ac- Appare evidente che questi due mo- corciamento dei telomeri, la metilazione delli di fragilità, basati su diverse visioni del DNA. La parte intermedia riguarda i concettuali della fragilità e che pertanto meccanismi fisiopatologici che indirizza- utilizzano diversi strumenti diagnostici, no l’organismo verso la condizione di fra- catturano traiettorie differenti di fragilità gilità e cioè uno stato di infiammazione dell’anziano. Ciò giustifica le enormi di- cronica, un disequilibrio energetico, un screpanze in termini di prevalenza e inci- deficit ormonale anabolico, la neurode- denza riportati dagli studi epidemiologici generazione. La dimensione più esterna e clinici che esplorano la fragilità secondo riguarda le conseguenze cliniche che si questi due modelli e rende impossibile rilevano nell’individuo anziano fragile: il paragonare tra loro risultati di studi sulla deficit funzionale, la ridotta mobilità, il fragilità dell’anziano che impiegano mo- deficit cognitivo, la perdita di indipen- delli concettuali e strumenti diagnostici denza nelle attività della vita quotidiana, differenti. la presenza di multiple malattie croniche, Di fatto nessuno di questi modelli pre- la politerapia e la presenza di sindromi
MEDICA geriatriche. mensioni della fragilità dell’anziano; d’al- Da un punto di vista clinico, nel modello tra parte, brevi questionari come il FRAIL multidimensionale la fragilità viene inter- o la scala FRAIL-NH, privi di reali proprietà pretata come una condizione in cui mul- clinimetriche, presentano accuratezza tipli domini (o dimensioni), come quello diagnostica e calibrazione non accettabili genetico, biologico, funzionale, cognitivo, per un loro impiego al di fuori di indagini psicologico e socio-economico, interagi- epidemiologiche. In effetti, a causa della scono tra loro nel contesto clinico (mul- scarsa accuratezza diagnostica, le linee timorbidità) e terapeutico (politerapia) guida delle più prestigiose istituzioni dell’individuo anziano determinando e scientifiche geriatriche raccomandano di caratterizzando la condizione di fragili- non utilizzare questi test “brevi” o “sempli- tà. Da un punto di vista operativo risul- ci” per lo screening della fragilità a livello ta pertanto importante per la diagnosi di fragilità dell’anziano nella pratica clinica misurare con appropriati test validati le capacità di performance fisica, la mobilità, lo stato cognitivo, lo stato nutrizionale e il Nel modello peso delle diverse malattie, specialmente multidimensionale croniche, che nel singolo individuo vanno a modulare lo stato generale di salute (7). la fragilità viene interpretata come una condizione in Screening della fragilità cui multipli domini, come quello genetico, Negli ultimi due decenni numerosi stru- menti sono stati proposti come test di biologico, funzionale, screening della fragilità nell’anziano al cognitivo,psicologico fine di identificare i soggetti a rischio su e socio-economico, cui attuare possibili interventi di preven- zione o almeno di follow-up clinico. Una interagiscono tra loro recente review sistematica dei principali nel contesto clinico e test di screening della fragilità fenoti- pica presenti in letteratura (velocità del terapeutico dell’individuo cammino, Timed-Up-and-Go Test, Ge- anziano determinando neral Practitioner Assessment, Gronin- gen Frail Indicator, Self-rated Indicator, e caratterizzando la il Questionario Prisma7), a fronte di una condizione di fragilità. elevata sensibilità presentano una bassis- sima specificità, indicando che nessuno di questi strumenti possa di fatto essere utilizzato in maniera attendibile nella pra- di popolazione generale e ribadiscono di tica clinica (8). Allo stesso modo, lo Short adottare, per la identificazione ed il tratta- Physical Performance Battery (SPPB), mento dell’anziano fragile, un approccio pur vantando brevità di esecuzione e di- basato sulla valutazione multidimensio- screta accuratezza nel predire disabilità e nale (9). mortalità, presenta il limite di non essere strumento multidimensionale in quanto non è in grado di esplorare le diverse di-
7 La diagnosi di fragilità: Il Multidimensional Prognostic la Valutazione Multidimensionale Index (MPI) Secondo il modello multidimensionale, In questo stesso documento dell’EMA, poiché alla base dell’aumentato rischio viene citato il Multidimensional Progno- di outcome negativi dell’anziano fragile stic Index (MPI) come uno strumento cli- quali istituzionalizzazione, ospedalizzazio- nico, derivato da una VMD standard, che è ne e morte, vi è l’interazione delle diverse in grado di fornire informazioni prognosti- “dimensioni” biologica, funzionale, psi- che del paziente con accuratezza preditti- cologica, clinica e sociale, la valutazione va eccellente (11). multidimensionale (VMD), esplorando in L’MPI è un indice prognostico di morta- maniera qualitativa e quantitativa le mul- lità basato sulla esecuzione di una VMD, tiple dimensioni del soggetto anziano, è sviluppato e validato inizialmente nell’an- lo strumento di scelta per identificare e ziano ospedalizzato (12). L’MPI è calcolato misurare la condizione di fragilità dell’an- grazie a un algoritmo matematico che in- ziano (1). clude le informazioni relative a 8 domini, Da un punto di vista operativo la VMD si quali attività basali e strumentali della vita attua somministrando al paziente scale di quotidiana (ADL, IADL), stato cognitivo valutazione specifiche per ogni dominio valutato mediante lo Short Portable Men- da esplorare quali la disabilità funzionale, tal Status Questionnaire (SPMSQ), stato la cognitività, il tono dell’umore, lo stato nutrizionale valutato con il Mini Nutritio- nutrizionale, la comorbilità, l’impiego dei nal Assessment (MNA), rischio di lesioni farmaci, il rischio di caduta o di comparsa da decubito valutato mediante la scala di di lesioni da decubito, ma anche lo stato Exton-Smith (ESS), multi-morbilità valu- abitativo ed il contesto sociale e assisten- tata mediante il Cumulative Index Rating ziale del soggetto. Meta-analisi e review Scale (CIRS), numero di farmaci assunti sistematiche dei numerosi studi clinici e stato abitativo del soggetto (da solo, in randomizzati condotti in tutto il mondo RSA o in famiglia). Una forma breve di MPI negli ultimi 30 anni in diversi setting as- con MNA-Short Form a 10 items (anziché sistenziali e in diverse condizioni cliniche 18 items) è risultata accurata e calibrata- hanno dimostrato che l’impiego della quanto la versione originale di MPI, ridu- VMD riduce significativamente la mor- cendo tuttavia di molto i tempi di esecu- talità, l’istituzionalizzazione, l’ospedaliz- zione che oscillano in media intorno ai 20 zazione e migliora lo stato funzionale e minuti. Una versione del MPI (MPI-SVa- cognitivo dei soggetti trattati garantendo MA) per soggetti anziani candidati alle una maggiore appropriatezza negli inter- cure domiciliari o residenti in istituto per venti di cura e assistenziale dell’anziano anziani (RSA) è stata creata e validata dal- fragile (10). le informazioni relative a 9 domini esplo- Tali dati confermano che, da un punto di rati con una VMD standardizzata secondo vista clinico, essendo la fragilità un con- la SVaMA (Scheda di Valutazione Multi- cetto multidimensionale, la VMD è lo stru- dimensionale dell’Anziano e dell’Adulto) mento clinico considerato di riferimento attualmente in uso in 8 regioni in Italia. (“gold standard”) per la identificazione, la In ambito internazionale, una versione di diagnosi e la gestione dell’anziano fragile MPI è stata validata anche in persone an- nella pratica clinica corrente, come ribadi- ziane a livello di popolazione generale con to in un recente documento sulla fragilità lo scopo di predire l’aspettativa di vita ed fisica della Agenzia Europea del Farmaco il numero di giorni trascorsi in ospedale (EMA) (11). in un arco di tempo lungo oltre 10 anni di follow-up (13). Recentemente infine una
MEDICA versione di MPI autosomministrato (SEL- stenziale infermieristico e la difficoltà alla FY_MPI) è stata sviluppata e validata nel dimissione (Tabella 2). Tutte queste carat- contesto del progetto internazionale EF- teristiche clinimetriche identificano l’MPI FICHRONIC per un suo utilizzo di scree- come uno strumento con i punteggi più ning a livello della popolazione generale elevati in termini di validità, affidabilità e e dell’ambulatorio di medicina generale fattibilità per identificare e valutare l’an- (14). La caratteristica di poter derivare un ziano fragile nella pratica clinica (16). MPI da scale di valutazione diverse impie- gate in diversi setting e in diversi contesti clinici configura la cosiddetta “plasticità dell’MPI” che garantisce la possibilità di ottenere un indice prognostico quanti- Valutazione Multidimensiona- tativo-numerico in grado di misurare le le, prognosi e decisioni cliniche multiple dimensioni che caratterizzano nell’anziano fragile l’individuo anziano anche da strumenti Recentemente, il progetto internaziona- multidimensionali differenti da quelli im- le MPI_AGE, co-finanziato dalla Unione piegati nella versione originale. (Tabella 2) Europea, ha approfondito il ruolo della L’MPI può essere espresso sia come in- VMD, e dell’MPI da essa derivato, quale dice numerico continuo da 0 (assenza strumento utile nel prendere decisioni cli- di rischio) a 1 (massimo rischio) sia in tre niche negli anziani fragili e multimorbidi gradi di rischio di mortalità: basso (MPI-1), che spesso non possono avvalersi di infor- moderato (MPI-2) o severo (MPI-3) secon- mazioni provenienti da studi controllati in do opportuni cut-off. L’MPI è stato impie- quanto spesso esclusi o comunque poco gato e validato in numerosissime coorti di rappresentati nelle casistiche dei trial cli- pazienti anziani affetti da specifiche pato- nici randomizzati (RCT). logie acute e croniche risultando sempre In particolare, una serie di studi ha valuta- un indice ottimamente calibrato, riprodu- to la appropriatezza di trattamenti “critici” cibile e altamente accurato nello stratifi- in ambito geriatrico quali le statine come care i soggetti anziani in diversi gruppi di prevenzione secondaria del diabete mel- rischio di mortalità a breve e lungo termi- lito o della malattia acuta coronarica, gli ne, come confermato da autorevoli review anticoagulanti nella fibrillazione atriale, i sistematiche (6, 15). farmaci anti-demenza nel deficit cogni- Numerosi studi multicentrici hanno inol- tivo o il trattamento con TAVI (impianto tre dimostrato che l’MPI risulta: 1) signifi- valvolare aortico trans catetere). I risultati cativamente più accurato nel predire la forniti da queste esperienze sono gran- mortalità di altri score di fragilità, quali demente promettenti nell’identificare la l’indice di fragilità fenotipica e gli indici utilità o meno dei trattamenti terapeu- di fragilità secondo l’accumulo di deficit tici nell’anziano in funzione del grado di a 32 e 70 item; 2) sensibile alle variazio- fragilità del soggetto confermando come ni nel tempo della fragilità multidimen- l’approccio clinico appropriato all’anziano sionale sia durante il ricovero in ospedale fragile non può che essere di natura mul- che durante trattamento ambulatoriale tidimensionale (17). per depressione; 3) in grado di predire la durata del ricovero, a parità di diagnosi; 4) in grado di predire nel singolo individuo La prevenzione ed il trattamento ricoverato la necessità di attivare le cure della fragilità domiciliari, una istituzionalizzazione, o il re-ricovero in ospedale entro un anno dal- I risultati recenti dello studio ELSA (En- la dimissione; 5) di predire il carico assi- glish Longitudinal Study of Ageing), un
9 programma longitudinale condotto sui per contro, nei soggetti non responder soggetti anziani inglesi, ha dimostrato alla terapia anti-depressiva non è stata che la condizione di fragilità aumenta registrata alcuna variazione significativa progressivamente con l’avanzare dell’età dello stato di fragilità, dimostrando che ed è maggiore nelle donne rispetto agli il trattamento appropriato di una condi- uomini. L’indagine, condotta periodica- zione specifica, come la depressione, può mente ogni quattro anni sin dal 2004, ha tradursi in un miglioramento globale e identificato come predittori di fragilità i multidimensionale della persona anziana seguenti domini: 1) la presenza di malat- che si esprime con una miglioramento tie croniche; 2) il carico allostatico (basa- del suo grado di fragilità. to sulla valutazione di nove bio-marcatori Numerosi studi oggi documentano una biologici e clinici che includono pressio- correlazione tra adeguata alimentazio- ne arteriosa, misure antropometriche ed ne, in particolare la dieta mediterranea, esami bioumorali); 3) la scarsa attività fi- e riduzione della fragilità. Interessanti sica; 4) il deficit cognitivo e la presenza di appaiono anche i risultati di un recente sintomi depressivi; 5) uno scarso supporto studio multicentrico, randomizzato, in sociale (18). doppio cieco, controllato versus placebo, Alla luce di queste evidenze emerge la che ha valutato l’effetto di una supple- necessità di attuare interventi strutturati mentazione dietetica con aminoacidi in a livello della popolazione generale sia in 126 pazienti anziani ospedalizzati: l’inter- ambito sanitario che economico-socia- vento nutrizionale ha migliorato signi- le che possano incidere sulle condizioni ficativamente l’MPI solo negli uomini, a che favoriscono la fragilità dell’anziano. dimostrazione del fatto che in età avanza- È ampiamente dimostrato che l’attività ta le donne, oltre ad essere globalmente fisica non solo è associata a ridotta fragi- più fragili, appaiono meno responsive agli lità fisica, ma è anche in grado di miglio- interventi per migliorare lo stato di fragilità rare le performance fisiche nei soggetti (20). pre-fragili o a rischio di sarcopenia, cioè Infine, i dati recenti del Progetto “FRAIL” affetti da perdita progressiva e genera- condotto a Genova (la città con l’indice di lizzata di massa e forza muscolare asso- invecchiamento più elevato in Europa), ciata a una riduzione delle performance uno studio prospettico condotto su 405 fisiche. Anche la polifarmacoterapia, cioè anziani stratificati per fragilità in robusti l’assunzione di più di 6 farmaci da parte (55,1%), pre-fragili (33,3%) o fragili (11,6%) ha del soggetto anziano, è un fattore signi- evidenziato che i soggetti anziani “robu- ficativamente associato a un aumentato sti” svolgono, rispetto ai soggetti anziani rischio di fragilità (19); intervenire in età fragili, maggiore attività fisica, presenta- anziana con un percorso di revisione della no un più stretto controllo delle comorbi- terapia secondo i criteri di appropriatez- dità, un maggiore introito di proteine con za prescrittiva che comporti magari una la dieta (soprattutto di origine animale riduzione del numero dei farmaci, specie come pesce e carni bianche), e presenta- se non necessari, potrebbe tradursi in una no, oltre ad una migliore condizione eco- minor incidenza della condizione di fragi- nomica anche una maggiore “fruizione lità. culturale”, cioè maggiore partecipazione D’altra parte, uno studio condotto su 485 ad eventi sociali e culturali che permetto- anziani affetti da depressione insorta in no di sviluppare nell’anziano maggiori in- età anziana ha dimostrato che nei sog- teressi e relazioni interpersonali ed affet- getti responder alla terapia antidepres- tive. Ciò conferma il ruolo cruciale svolto siva si è osservata una riduzione del 33% dagli stili di vita del soggetto, soprattutto della fragilità misurata mediante l’MPI; se adottati già in età giovane e adulta, nel
MEDICA prevenire, e probabilmente anche tratta- sionale sul rischio di fragilità nel soggetto re, la condizione di fragilità nell’anziano anziano conferma quanto recentemente (21) (Tabella 3). riportato, cioè che la fragilità, oltre ad es- sere la più comune condizione associata a mortalità nell’anziano, è anche un fattore determinante nel ridurre la qualità di vita Conclusioni in età anziana (22). Nella pratica clinica di- venta cruciale identificare e misurare la La identificazione, il trattamento e la pre- fragilità per migliorare sostanzialmente venzione della fragilità nell’anziano rap- l’approccio di cura dell’anziano. presentano oggi una delle sfide principali della medicina geriatrica. Il potente im- patto della compromissione multidimen- Tabella 1. Modello della fragilità a tre dimensioni sovrapposte: meccanismi biologici, meccanismi fisiopatologici e aspetti clinici. Meccanismi biologici Meccanismi fisiopatologici ▶ Disfunzione mitocondriale ▶ Infiammazione cronica ▶ Stress ossidativo ▶ Neurodegenerazione ▶ Danno del DNA ▶ Deficit ormonale anabolizzante ▶ Accorciamento dei telomeri ▶ Squilibrio energetico ▶ Insufficiente sviluppo dei meccanismi ▶ Alterata sintesi proteica di autofagia ▶ Metilazione del DNA ▶ Esaurimento delle cellule staminali Caratteristiche cliniche ▶ Deficit funzionale nelle attività della vita quotidiana ▶ Ridotta attività motoria ▶ Deficit cognitivo ▶ Malnutrizione ▶ Sarcopenia ▶ Multimorbidità ▶ Politerapia ▶ Presenza di sindromi geriatriche
11 Tabella 2. Studi di applicazione clinica del Multidimensional Prognostic Index (MPI). Strumento Setting Outcomes e Patologie validate Numero pazienti / tipo di studio MPI Ospedale Mortalità da tutte le cause a 6-12 mesi 838 (coorte sviluppo) 857 (coorte validazione) 8 domini Durata di degenza 2.033 / multicentrico FIRI-SIGG 63 items Variazione MPI intra-ricovero 960/multicentrico MPI_TriVeneto Study Group Grado di assistenza e trasferimento 135 / monocentrico (Colonia, Germania) Mortalità a 3-5 anni 1109 /monocentrico (Seul, South Korea) Cirrosi epatica 154 /monocentrico Demenza 262 + 302 /2 studi indipendenti Diabete mellito 1342 /multicentrico (Metabolic Working Group) Emorragia digestiva 91 + 36 / 2 studi indipendenti Frattura femore 95 + 247 + 80 in riab./ 3 studi indipendenti Insufficienza renale cronica 1.198 + 162 candidati a emodialisi/multicentrico Polmonite 134 + 49 + 50 /3 studi indipendenti Scompenso cardiaco 376 + 216 ultra80enni /2 studi indipendenti TIA 654 /monocentrico Distiroidismo 643 /monocentrico Oncologia 160+691 /2 studi indipendenti 658 Onco_MPI - monocentrico Ambulatorio Mortalità da tutte le cause Rischio di ricovero ospedaliero Depressione 485 /2 centri indipendenti Demenza 340 + 90 / 2 studi indipendenti Popolazione Aspettativa di vita a 12 anni generale Giorni trascorsi in ospedale a 10 anni 2.472 soggetti /Svezia-SNACK Study MPI-Short Form Ospedale Mortalità da tutte le cause a 1-12 mesi 4.088 pazienti ospedalizzati 8 domini 53 items Mortalità intraospedaliera 1.140 /multicentrico internazionale MPI_AGE Mortalità da tutte le cause a 1 anno Istituzionalizzazione a 1 anno Accesso alle cure domiciliari a 1 anno Ri-ospedalizzazione ad 1 anno Fibrillazione atriale 960 / multicentrico internazionale EUROSAF Impianto transcatetere valvola aortica 116 monocentrico-Francia + 71 /internazionale (TAVI) multicentrico MPI-SVaMA RSA Tutte le cause mortalità 7.876 (coorte sviluppo); 4.144 (coo.validazione) 9 domini Cure Demenza 6.818 ultra65enni /multicentrico domiciliari Diabete mellito 1.712 ultra65enni / multicentrico Fibrillazione atriale 1.827 ultra65enni / multicentrico Malattia Coronarica Acuta 2.597 ultra65enni / multicentrico SELFY-MPI Ambulatorio Tutte le patologie 8 domini 167 > 18 anni / monocentrico EFFICHRONIC autosomministrato Popolazione generale 318 >18 anni /multicentrico europeo EFFICHRONIC
MEDICA Tabella 3. Strategie di prevenzione della fragilità dell’anziano 1) Promuovere una attività fisica regolare, continuativa, preva- lentemente aerobica. 2) Contrastare il decadimento cognitivo con screening periodici della memoria e corsi di prevenzione (memory training). 3) Promuovere una corretta alimentazione favorendo un introi- to appropriato di proteine (soprattutto animali), sali minerali e vitamine seguendo una dieta ispirata ai principi della dieta me- diterranea. 4) Promuovere l’adozione di stili vita corretti riguardo ai fattori di rischio delle malattie: • vascolari (ad es. fumo di sigaretta, diete a elevato contenuto di grassi animali), • metaboliche (alcol e altre sostanze tossiche, obesità), • degenerative (ad es. introduzione di calcio e vitamina D per prevenire l’osteoporosi) • infettive (vaccinazioni antiinfluenzale, antipneumococcica e anti herpes zoster) • neoplastiche (screening per i tumori al colon, prostata, mam- mella, utero) 5) Controllo delle malattie croniche e deficit sensoriali con: • monitoraggio periodico delle funzioni cardiovascolari (ECG, pressione arteriosa), ormonali (funzione tiroidea) e del metabo- lismo glucidico e lipidico; • controlli periodici della vista e dell’udito; • ricognizione farmacologica per contrastare la politerapia. 6) Facilitare la partecipazione attiva a momenti di aggregazio- ne sociale ed eventi culturali per promuovere la socializzazione e le relazioni interpersonali.
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MEDICA Fragilità, sarcopenia e malnutrizione A cura di Sergio Riso Struttura Complessa Scienza dell’Alimentazione e Dietetica – Azienda Ospedaliero- Universitaria “Maggiore della Carità” - Novara Introduzione ponderale involontario, debolezza mu- scolare, rallentata velocità del cammino, Un importante obiettivo della medicina ridotta attività fisica, esauribilità). D’altro geriatrica moderna è rappresentato dalla canto, questo fenotipo fisico, può essere prevenzione della dipendenza fisica attra- a sua volta inserito, come suggerito da verso una precoce individuazione della di- Rockwood, in un più ampio modello mul- sabilità, anche subclinica. Con l’intento di tidimensionale di fragilità, comprendente identificare e contrastare le cause di disa- anche aspetti psicologici e sociali, multi- bilità e di prevenirne o almeno ritardarne morbilità e disabilità (1). la comparsa, una grande attenzione è sta- La sarcopenia, oggi, viene ritenuta un vero ta rivolta in questi ultimi anni ai concetti e proprio substrato biologico della fragi- di fragilità, sarcopenia e malnutrizione. lità fisica. La perdita di massa muscolare tipicamente inizia nella quinta decade di vita e procede con una velocità di calo di Fisiopatologia della sarcopenia e 0.8% per anno. Dati epidemiologici sug- della malnutrizione nell’anziano geriscono un’ampia variabilità di preva- lenza, in funzione del tipo di popolazione Con il termine di fragilità si intende uno studiata, sesso, età, setting e criteri dia- stato di aumentata vulnerabilità e ridotta gnostici utilizzati. Secondo una recente resilienza nei confronti di eventi stressori review, comprendente 5 studi clinici euro- (traumi/malattie). pei, la prevalenza della sarcopenia risulta La sarcopenia, invece, rappresenta una compresa tra 7.5% (soggetti anziani in co- sindrome caratterizzata da perdita pro- munità) e 77.6% (pazienti in ambito riabili- gressiva e generalizzata di massa musco- tativo/di convalescenza) (2). lare e funzione (forza muscolare o per- Numerosi sono i fattori responsabili di formance fisica), con aumentato rischio questa perdita di massa muscolare: il pro- di outcome avverso (cadute, fratture, cesso d’invecchiamento in sé, una suscet- ospedalizzazione, peggior qualità di vita e tibilità genetica, fattori ambientali (dieta mortalità). Queste due condizioni presen- non ottimale, prolungato allettamento, tano in realtà ampie sovrapposizioni. La stile di vita sedentario), malattie croni- sarcopenia, infatti, costituisce un compo- che e farmaci. Nella maggior parte degli nente essenziale all’interno del modello anziani l’eziologia è multifattoriale e solo fisico di fragilità proposto da Fried (calo quando l’unica causa evidente è l’invec-
15 chiamento la sarcopenia viene considera- gnificativa allo sviluppo di malnutrizione ta primaria (età-correlata). nel soggetto anziano. La prevalenza del- L’inattività fisica e il ridotto intake pro- la disfagia è compresa tra il 13% e il 38% teico costituiscono due fattori eziologici nell’anziano che vive in comunità, ma rag- chiave, in realtà modificabili. In effetti, con giunge valori più elevati in ospedale (30%) un maggior apporto proteico è possibile e in RSA/case di riposo (68%) (3). Questa ottenere un aumento della sintesi protei- elevata prevalenza è riconducibile al fat- ca del 300% e una riduzione del 50% del to che il soggetto anziano presenta una catabolismo muscolare. Per superare la serie di cambiamenti fisiologici età-corr- resistenza anabolica, tipica del processo elati relativi a struttura, motilità, sensibi- di invecchiamento, è necessario aumen- lità e coordinazione, responsabili di un tare la quantità di proteine di circa il 70%, complessivo rallentamento del transito rispetto a un soggetto giovane. Una vol- del bolo alimentare (presbifagia prima- ta garantita la dose proteica ottimale, la ria). Proprio questa condizione di “fra- massima velocità di sintesi non risente gilità” della deglutizione, caratterizzata più della differenza d’età (3). da una minor capacità di compenso nei Altri fattori che si associano alla resistenza confronti di “stressori” esterni (patologie e anabolica sono rappresentati da una ridu- farmaci) predispone allo sviluppo di una zione dell’attività fisica, un aumentato se- disfagia vera e propria (presbifagia secon- questro aminoacidico a livello splancnico, daria). una infiammazione cronica subclinica e Anche l’anoressia, tipica dell’anziano, alterazioni dei segnali intracellulari. rappresenta un importante fattore favo- La malnutrizione riveste un ruolo chiave rente la comparsa di malnutrizione. nella patogenesi sia della sarcopenia che della fragilità. Con il termine di malnutri- zione si intende una condizione dovuta ad uno squilibrio energetico, proteico o di altri nutrienti, responsabile di effetti ne- La prevalenza della gativi su composizione corporea, funzio- ne fisica e outcome clinico. Nonostante sarcopenia risulta la malnutrizione non sia inevitabilmente compresa tra 7.5% associata al processo d’invecchiamento, tuttavia numerose cause possono con- (soggetti correre a uno scadimento dello stato nu- anziani in comunità) trizionale. Anoressia, edentulìa, disgeusia, disfagia, disabilità motoria e visiva, rappre- e 77.6% (pazienti sentano cause fisiologiche e fisiche che in riabilitazione/ possono compromettere una adeguata convalescenza). assunzione di nutrienti. Anche altri fattori, come un’aumentata frequenza e severità Numerosi sono i fattori di malattie acute e croniche e le politera- responsabili: tra cui pie farmacologiche (responsabili di ma- lassorbimento, disturbi gastrointestinali, l’inattività fisica e il perdita di appetito) hanno un riconosciu- ridotto intake proteico to ruolo eziologico. Senza dimenticare le sono quelli chiave, in cause psicosociali come isolamento, po- vertà, decadimento cognitivo, demenza e realtà modificabili. depressione (4). La disfagia contribuisce in maniera si-
MEDICA Una perdita di appetito è riscontrabile smo (ESPEN) suggerisce l’utilizzo del Nu- fino nel 25% dei soggetti anziani in co- trition Risk Screening-2002 (NRS-2002) o munità, nel 65% in ospedale e nel 85% in del Malnutrition Universal Screening Tool RSA/case di riposo. Essa comporta una ri- (MUST). Il Mini Nutritional Assessment duzione degli introiti rispetto a un’ampia (MNA), nella forma completa o short varietà di nutrienti, in particolare proteine, (MNA-SF), viene invece considerato il gold fibre, cereali, frutta e verdura. Le cause di standard per l’anziano istituzionalizzato o anoressia dell’anziano sono rappresenta- in un setting ambulatoriale. Nel sogget- te da alterazioni ormonali dei meccanismi to riconosciuto a rischio di malnutrizione di regolazione dell’appetito, modifiche deve essere successivamente effettuata della motilità gastrointestinale, alterazio- la valutazione dello stato nutrizionale ni sensoriali gustative ed olfattive, fattori finalizzata alla diagnosi e alla definizione psicosociali ed ambientali (5, 6). del grado di severità della malnutrizione. In conseguenza di tutti questi fattori fisio- Un recente documento di consenso pro- logici, fisici, patologici e psicosociali, nu- pone l’utilizzo di alcuni criteri fenotipici ed merosi studi documentano una prevalen- eziologici per la diagnosi di malnutrizione: za della malnutrizione del 15% nei soggetti % di calo ponderale, BMI, massa muscola- non istituzionalizzati, del 25-60% in RSA/ re, intake per os, infiammazione (7, 8). case di riposo e del 35-65% in ospedale. La misurazione della velocità del cammi- La presenza di malnutrizione comporta no (un cut-off < 0.8 m/s identifica il rischio perdita di massa muscolare, infiamma- di sarcopenia) può costituire un sempli- zione, immunodepressione, suscettibili- ce parametro di avvio di una procedura tà alle infezioni, alterata funzione fisica, di screening della sarcopenia, secondo deficit cognitivo, dipendenza e peggior quanto proposto dal Gruppo Europeo qualità di vita. Si associa inoltre a maggio- di Studio sulla Sarcopenia nell’Anziano ri cadute, ridotta guarigione delle ferite, (EWGOP). L’integrazione della valutazio- prolungate degenze ospedaliere, precoci ne della performance fisica (velocità del istituzionalizzazioni, aumentata mortali- cammino, test breve di performance fi- tà e maggiori costi. Tuttavia, nonostante sica, alzata dalla sedia) con la valutazione la malnutrizione rappresenti un eviden- della massa muscolare (mediante BIA) te fattore prognostico negativo, l’aspetto e della forza muscolare (mediante Hand nutrizionale nel soggetto anziano rimane Grip) permette poi di distinguere il pa- ancora oggi troppo spesso trascurato (3). ziente pre-sarcopenico da quello sarco- penico o con sarcopenia grave (9). Peral- tro, la valutazione della massa muscolare, Valutazione dello stato mediante metodiche strumentali (prefe- nutrizionale ribilmente) o cliniche/antropometriche, costituisce uno dei citati criteri fenotipici È necessario riconoscere precocemente il proposti per la diagnosi di malnutrizione. soggetto anziano a rischio per poter pia- Per quanto riguarda lo screening del- nificare terapie nutrizionali mirate al mi- la disfagia, il test EAT-10 può essere uti- glioramento dell’outcome. Le metodiche lizzato, anche in autosomministrazione, di screening della malnutrizione dovreb- nel paziente ambulatoriale o nell’anziano bero quindi essere affiancate da quelle istituzionalizzato. Un ulteriore test di scre- finalizzate al precoce riconoscimento del ening, soprattutto applicabile in ambito rischio di sarcopenia e di disfagia. ospedaliero, è rappresentato dal Test del Per lo screening della malnutrizione, so- bolo d’acqua. In caso di positività a uno prattutto in ambito ospedaliero, la Società di questi test di screening deve essere Europea di Nutrizione Clinica e Metaboli- effettuata una valutazione specialistica
17 deglutologica. Tuttavia, va tenuto presen- suo metabolita chiave, il β-idrossi-β-meti- te che il paziente disfagico al domicilio o lbutirrato, si sono dimostrati efficaci nell’ presso RSA è prevalentemente un anzia- aumentare la velocità di sintesi proteica no affetto da patologie degenerative con muscolare. Significative evidenze vi sono compromissione delle funzioni cognitive poi a favore di potenziali effetti benefici e che molto frequentemente presenta sulla prevenzione/trattamento della sar- disfagia a insorgenza graduale per ali- copenia anche con la supplementazione menti di consistenza liquida, mantenen- di vit. D (800 UI/die), nei soggetti carenti. do tuttavia una deglutizione funzionale di Per quanto riguarda gli acidi grassi polin- alimenti di maggiore consistenza. In que- saturi Ω3, recenti lavori suggeriscono che sti casi, anche in presenza di alterazione EPA+DHA alla dose di circa 3 g/die posso- della deglutizione dei liquidi, si consiglia no avere un impatto positivo sulla massa di ripetere lo screening somministrando a e forza muscolare oltre che sulla perfor- cucchiaini un cibo di consistenza cremo- mance fisica (4, 11-14). sa e, in caso di negativizzazione del test, di La prevenzione ed il trattamento della proseguire con una alimentazione esclu- malnutrizione prevedono una serie di in- sivamente cremosa (10). terventi di intensità crescente, in funzione del quadro clinico e del setting di cura. Nei pazienti in grado di alimentarsi per Intervento nutrizionale vie naturali si può inizialmente ricorrere al Counseling Nutrizionale, mirato all’in- Per la prevenzione ed il trattamento della cremento dell’assunzione di sostanze nu- malnutrizione e della sarcopenia un fatto- trienti attraverso una revisione della dieta re essenziale è rappresentato dall’adegua- normale, favorendo alimenti ad elevato tezza dell’intake calorico (circa 30 kcal/kg/ contenuto calorico e proteico, eventual- die, da personalizzare in base a stato nu- mente modificati nella consistenza in trizionale, livello di attività fisica e presen- caso di disfagia. In presenza di difficoltà za di patologia). Un adeguato apporto di di deglutizione si ricorda la necessità di proteine di alto valore biologico (di origine elaborare pasti in funzione delle caratte- animale) rappresenta il principale stimolo ristiche reologiche degli alimenti (consi- anabolico sulla sintesi proteica musco- stenza, scivolosità, coesione, omogeneità) lare. Gruppi di esperti, pertanto, racco- sulla scorta delle indicazioni provenienti mandano nel soggetto anziano sano un dalle valutazioni specialistiche foniatrico/ aumento dell’intake a 1-1.2 g/kg/die, al fine logopediche, al fine di garantire la sicu- di contrastarne la resistenza anabolica as- rezza del paziente, evitando il passaggio sociata al processo di invecchiamento. La di cibo nelle vie respiratorie. Secondo un preoccupazione di possibili effetti sfavore- recente documento (IDDSI), dettato dalla voli (peggioramento della funzione renale necessità di una standardizzazione inter- e della salute dell’osso) non trova peraltro nazionale delle terminologie per miglio- riscontro in studi clinici, se non in pazienti rare la sicurezza dei pazienti e la comu- con preesistente disfunzione renale. Una nicazione tra professionisti, si possono equa distribuzione della quota proteica ai distinguere 4 livelli di dieta per disfagia: pasti principali (25-30 g ovvero circa 0.4 g/ semiliquida, purea, tritata, morbida (15). kg di peso, per pasto) sembra inoltre favo- Occorre peraltro sottolineare che le diete rire il raggiungimento del livello di soglia di consistenza modificata possono risul- anabolica necessaria per una stimolazio- tare inadeguate a coprire il fabbisogno ne massimale del processo di sintesi pro- calorico-proteico e, soprattutto, di vitami- teica muscolare. Gli aminoacidi essenziali, ne, sali minerali e fibra. È possibile tuttavia in particolare, l’aminoacido leucina e un inserire integratori in polvere da aggiun-
MEDICA gere agli alimenti semiliquidi o di consi- Il precoce riconoscimento, mediante stenza purea, oppure utilizzare alimenti metodiche di screening, del paziente a in polvere da ricostituire, budini o creme rischio di malnutrizione/sarcopenia e la arricchiti e a composizione nota, forniti successiva valutazione dello stato nu- dall’industria. trizionale, permettono di avviare tem- A prescindere dalla disfagia, nell’ambito pestivamente interventi nutrizionali in di un trattamento personalizzato, qualora grado di rallentare/contrastare il decadi- il paziente non riesca a coprire le proprie mento dello stato nutrizionale, la perdita necessità calorico-proteiche con gli ali- di massa/forza muscolare e di funzione menti naturali, è possibile avvalersi dell’u- fisica, garantendo un miglioramento tilizzo di Supplementi Nutrizionali Orali dell’outcome clinico e della qualità di vita. (Oral Nutritional Supplements – ONS). Sempre maggiori evidenze sottolineano l’efficacia clinica ed economica, in termini di costi evitabili, di questi Alimenti a Fini Medici Speciali (AFMS) quando inseriti in un percorso gestionale coordinato e con- Bibliografia tinuativo, che contempli soprattutto la correttezza dell’indicazione ed il monito- 1. Cruz‑Jentoft AJ, Kiesswetter E, Drey M, Sieber CC. Nu- trition, frailty, and sarcopenia. Aging Clin Exp Res Aging raggio da parte di personale specialistico 2017 DOI 10.1007/s40520-016-0709-0 (16). Solo nei casi in cui l’assunzione di alimenti 2. Lardiés Sánchez B, Sanz-París A, Boj-Carceller D, per os risulti inadeguata (< 60% dei fab- Cruz-Jentoft AJ. Systematic review: Prevalence of sar- bisogni stimati) o controindicata si deve copenia in ageing people using bioelectrical impedance analysis to assess muscle mass. European Geriatric ricorrere alla Nutrizione Artificiale (NA). Medicine. 2016; 7: 256-61. Trattandosi di pazienti solitamente con tratto gastroenterico accessibile e funzio- 3. Mundi MS, Patel J, McClave SA, Hurt RT. Current per- nante, ove possibile, il supporto nutrizio- spective for tube feeding in the elderly: from identifying nale artificiale dovrebbe essere garantito malnutrition to providing of enteral nutrition. Clinical Interventions in Aging 2018:13 1353–64. attraverso la via gastrointestinale (Nutri- zione Enterale – NE), in genere relativa- 4. Lardiés-Sánchez B, Sanz-París A. Sarcopenia mente più facile, sicura e meno costosa and malnutrition in the elderly. 2017 http://dx.doi. rispetto alla nutrizione per via venosa (Nu- org/10.5772/intechopen.68426 trizione Parenterale – NP). 5. Landi F, Calvani R, Tosato M et al. Anorexia of aging: risk factors, consequences, and potential treatments. Nutrients 2016, 8, 69; doi:10.3390/nu8020069 Conclusioni 6. Cox NJ, Ibrahim K, Sayer AA, Robinson SM, Roberts Malnutrizione e sarcopenia hanno una HC. Assessment and treatment of the anorexia of aging: a systematic review. Nutrients 2019, 11, 144; elevata prevalenza nell’anziano e si asso- doi:10.3390/nu11010144 ciano ad una maggior morbilità e morta- lità. Un adeguato supporto nutrizionale, 7. Cederholm T, Barazzoni R, Austin P et al. ESPEN in particolare un aumentato consumo guidelines on definitions and terminology of clinical di proteine di alto valore biologico, costi- nutrition. Clin Nutr 2017; 36: 49-64 tuisce un fattore chiave nel controllare 8. Cederholm T, Jensen GL, Correia MITD et al. GLIM le alterazioni del metabolismo proteico criteria for the diagnosis of malnutrition e A consensus muscolare che si riscontrano in corso di report from the global clinical nutrition community. Clin invecchiamento e di malattia. Nutr 2018; 1: 1-9.
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